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Il labirinto d'acqua

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    SolarKnight
    Sesso: Maschile
    Cacciatore di demoni
    Regio Analista
    00 30/12/2013 23:16
    OT- Holux a tutti, carissimi lettori. Oggi mi è balenata l'idea di postare la prima parte del mio primo (spero altri) racconto. Il motivo è semplice, visto che è tutto completo, visto che è abbastananza linghetto, visto che è corretto a metà, visto che il sito è un po' trascurato (per vari impegni degli iscritti); ho deciso che è meglio così. Senza perdermi in chiacchiere (scritte) lo pubblico, e ci terrei (anche l'amico Otrebmu ci tiene molto) che commenti sulla sottoesposta prima parte vengano magari demandati alla publicazione della seconda parte; se proprio non resistete a scrivermi quanto "faccio schifo o quando faccio bello" c'è la discussione ai cancelli "Holux a tutti" del sottoscritto. Come dice Peppino De Filippo "Ho detto tutto"-OT

    Introduzione

    In una delle tanti taverne delLo Regno, in mezzo a varie simpatiche persone, un cavaliere ha alzato troppo il gomito e sotto la vista divertita e sbalordita dei presenti, giocherella con la mano sul fuoco.
    Solar Knight: Eh eh eh hic visto hic mi fa solo il solletico!
    Dama: bravo hic che simpatico hic non si scuoce col fuoco
    Guardman: ser Solar ma come fate a non bruciarvi la mano con il fuoco della candella hic
    Solar Knight: Io lo so! Fratelli e soruelle hic, sono seeer Solar Knight e racconterò del viaggio in cui imparai uno dei portentosi hic segreti dell'hic acqua.Ascoltate.






    Lottare per rinnovare il presente. Bisogna lottare sempre, fino all’ultimo respiro, questa è la condizione umana.

    Il male maggiore proviene da piccole impostazioni di pensiero sbagliate

    [SM=x92774]Regio Analista e Vassallo del Regno di Blue Dragon
    [SM=x92726]Cavaliere
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    SolarKnight
    Sesso: Maschile
    Cacciatore di demoni
    Regio Analista
    00 30/12/2013 23:19
    Il Labirinto d’acqua

    Il tranquillo oceano dell’ovest brillava alle prime luci del mattino fregiandosi della bellezza degli smeraldi. Enormi banchi di pesci insediavano quelle cristalline acque oceaniche formando un unica massa brillante, nella quale si muovevano sinuosi voraci predatori marini; i gabbiani in volo dalla costa non tardavano a prendere parte al banchetto. Tutto sembrava spettacolare e straordinario in quel infinito gioco di luci. Nell’entroterra un vento gelido faceva percorrere i brividi lungo la schiena di due avventurosi e stremati giovani, intenti a percorrere una stradicciola in terra battuta. Davez avvolto dal suo mantello rosso scarlatto avanzava caldo e protetto rimirando il paesaggio fra un passo e l’altro. Subito di seguito l’appiedato Solar Knight portava per le redini il suo fiero destriero ancora insellato con la lancia da cavalleria legata e chiusa in un fodero bianco, mentre di tanto in tanto la spada alata, rinfoderata e posta al fianco sinistro, picchiettava per tutta la sua lunghezza la leggera armatura direna, producendo quel caratteristico suono miliziano delle truppe direne.
    <<Solar Knight>> disse il mago in quell’armonia di suoni naturali del momento, fra i versi dei gabbiani e i rumori del mare e del vento.
    <<Guardate a nord lungo la spiaggia verso la scogliera, c’è il borgo marittimo di Bathav! Siamo finalmente giunti, adesso ci attende del meritato riposo>> continuò Davez.
    <<Ne abbiamo passate tante in questi giorni, fra lupi e intemperie, finalmente siamo arrivati!>> esultò il cavaliere, portando la mano al disopra degli occhi per vedere il nuovo punto d'arrivo e proteggendosi dai detriti del vento; poi aggiunse stizzito: << Se a Lugonoreum quei stramaledetti zombi non avessero sbranato il vostro cavallo... povero cavallo... per fortuna la lancia antica che porto ha dei poteri incredibili... non so come, ma si è attivato un potere in essa che li ha letteralmente polverizzati. Per poco non ne uscivo seriamente ustionato!>>
    <<Siamo stati fortunati amico mio. Vi volevo dire una cosa… vi debbo la vita e non so come ringraziarvi. Qualcun altro se ne sarebbe andato a galoppo spiegato, soprattutto quando sono apparsi i lupi, i quali avrebbero avuto la loro cena!>> disse Davez.
    <<Non ditelo nemmeno per scherzo, sarebbe stato come commettere un omicidio. E poi come son fatto io, non valuto questi perfidi vantaggi>> rispose Solar Knight.
    <<Solo che simili gesti di altruismo sono sempre più rari. Le persone stanno diventando sempre più fredde ed egoiste, rispetto i tempi dei nostri nonni>> replicò il mago.
    <<Lo so amico mio, purtroppo le persone stanno diventando schiave e cieche del loro egoismo, non si fa altro che parlare di se stessi. Sono pochi a rischiare la propria vita per un altro. Ma non pensiamoci e andiamo dritto verso Bathav>> continuò il cavaliere.
    Camminando per la stradina sterrata, i due avventurieri notarono stranamente la mancanza dei pescatori con le loro barche e le caratteristiche attrezzature, essendo quella mattina un momento assai remunerativo per la pesca. Quando arrivarono ai cancelli di Bathav, i due amici videro poche persone in giro che si spostavano frettolosamente da un edificio all’altro, portando a mano cibo e anfore d’acqua. Solar Knight interpellò un soldato di vedetta, che seduto sopra dei gradoni del muro di cinta, si limitava ad osservarli.
    <<Soldato cosa sta succedendo in questo borgo? Dove vanno tutti così di fretta?>> domandò Solar Knight.
    <<Signore, niente di particolarmente allarmante! Si stanno preparando per l’arrivo della tempesta>> rispose il soldato scattando in piedi.
    <<Quale tempesta? Io vedo solo un bel cielo sereno>> osservò Davez.
    <<No Davez, il soldato ha ragione guardate verso sud-ovest. Nubi cariche di pioggia!>> disse Solar Knight.
    <<Sono venti anomali molto rari su quest’oceano, ma molto pericolosi; ecco perché la gente va così di fretta. Comunque siamo ben preparati >> affermò il soldato, poi saggiando il vento con le dita disse <<Meglio accasarsi, fra non molto il tempo si scatenerà>>.
    <<Adesso capisco perché hanno quella diga foranea così alta e le mura degli edifici e dei moli ben rinforzati>> disse impressionato Davez.
    <<Troviamo una stalla per il mio cavallo e un riparo per noi in qualche locanda>> sollecitò Solar Knight.
    <<Si, muoviamoci non vorrei ritrovarmi ad affrontare tempeste assassine!>> concluse Davez.
    Detto questo i due avventurosi amici salutarono il soldato e si avviarono alla ricerca di una locanda libera, mentre le poche persone del borgo scomparivano dietro le porte e le finestre delle loro case. Dopo aver trovato una stalla per il cavallo, Solar Kinght diede dieci kion come anticipo allo stalliere e subito dopo raggiunse Davez che lo aspettava fuori. Scorsero una locanda, “ La Vela Ammainata”.

    Entrando, Solar Knight e Davez videro molti avventurieri e marinai seduti ai tavoli a chiacchierare e a rifocillarsi nell’ambiente caldo e accogliente della locanda. Ma solo alcuni di loro saltavano particolarmente all’occhio di chi entrava. Al tavolo centrale c’erano cinque persone dedite a giocare d’azzardo con i dadi; a destra vicino alla finestra un uomo alto, calvo e muscoloso osservava il cielo con la mano sinistra portata al mento e la destra al relativo fianco; davanti verso le scale tre marinai discutevano animatamente; mentre vicino al bancone un vecchietto magro, dalla lunga barba con in mano un boccale mezzo pieno, sonnecchiava con la testa poggiatavi sopra. I due amici non ebbero nemmeno il tempo di accomodarsi, che fuori un lampo saettò attraverso il cielo carico di pioggia seguito da un fragoroso e minaccioso tuono, in un istante una copiosa quantità d’acqua si abbatté al suolo. Una raffica di vento e acqua tolse a Davez il cappello da mago.
    <<Ma guardate come è cambiato rapidamente il tempo!>> disse Davez spalancando gli occhi.
    <<ROBERTA VA A SBARRARE LE FINESTRE, E AVVERTITE VOSTRA FIGLIA DI MUOVERSI CON IL VITTO, CHE QUI SONO ENTRATI DUE NUOVI CLIENTI!>> una voce aspra e forte, per farsi sentire, rintonò peggio del tuono precedente, tanto da far tappare le orecchie a Davez con entrambi le mani.
    Solar Knight si avvicinò al bancone e chiese al locandiere se era possibile anche pernottare. Il locandiere diede uno sguardo veloce ad un piccolo, rovinato e macchiato registro, e subito prese una chiave e la lanciò a volo al cavaliere che prontamente la prese. Un uomo di poche parole pensarono i due compagni; poi presero un posto a sedere all’opposto del bancone oltre i tavoli centrali sotto un enorme testa di squalo imbalsamata. I due iniziarono a osservare, se fra i tanti presenti, vi fosse un capitano. Difficile a dirsi, poteva essere chiunque, pensò Davez; ma Solar Knight se li studiava uno per uno. Quando una voce femminile limpida e armonica prese l’attenzione di entrambi, come se fosse un potente richiamo di una sirena. Ad un tavolo una bella ragazza dai capelli castani e lunghi, dal fisico longilineo e sinuoso, portava da mangiare e da bere ad alcuni clienti molto gratificati.
    <<Che bella ragazza! Che portamento e che viso delizioso, cosa ci fa in mezzo a questa marmaglia rozza e rumorosa? mi sono innamorato, me la sposerei!>> esclamò Davez.
    <<Calma Romeo, quella splendida fanciulla è la figlia dell'oste; fossi in voi, farei un passo alla volta>> disse Solar Knight dapprima serio e poi scherzoso.
    Davez non poté far almeno di notare la faccia burbera e cagnesca del locandiere che vigilava attento sulla figlia, mentre brandiva con una sola mano una pesantissima giara piena d’acqua.
    <<Gulp! Eh eh eh dovrei farmi amico prima quello!>> esclamò l’insicuro Davez.
    <<Hei voi due volete unirvi al nostro tavolo!>> disse una voce all’improvviso.
    Solar knight e Davez si guardavano intorno, e una persona dai centro tavola li stava fissando.
    <<Hei dico voi due! Volete unirvi con noi? Qui si giocano poste alte per veri uomini!>> disse un uomo smilzo ben vestito, con la faccia pallida e ben curata, all’apparenza gentile.
    <<Cosa vuole? Sembra amichevole>> sussurrò Davez al cavaliere, riparandosi la bocca con la mano destra.
    <<Credo voglia ripulirci delle nostre cose, adesso gli dico di no>> disse fra i denti Solar Knight, poi componendosi disse: <<Mi dispiace messere, ma non abbiamo nulla da offrire e come finisce questa tempesta devo partire con i miei uomini per il Katai!>>
    <<Perdonatemi, solo adesso noto che siete un sottufficiale di Direnia. Avete molto da fare credo, che perdere tempo a giocare con noi>> disse quasi sibilando l’uomo con aria ironica.
    <<Non esagerate a giocare se non volete grane>> concluse Solar Knight tutelato dal suo grado di soldato.
    L’uomo riprese a giocare con i suoi amici, comunicando chissà quali parole sotto voce ai quattro uomini seduti al suo stesso tavolo. Solar Knight e Davez, alzatosi dal tavolo, ebbero l’idea di domandare al locandiere se fosse a conoscenza di un capitano esperto e riservato, un vero lupo di mare. Passando per i tavoli i due amici erano molto deliziati della presenza della bellissima ragazza; Davez non le toglieva gli occhi di dosso talmente che ne era rimasto ammaliato, tant’è vero che Solar Knight gli dovette dare più di una gomitata per riportarlo dal mondo dei sogni, mentre erano davanti al proprietario. Davez, richiamato dall’amico, sbandò non appena si voltò verso il locandiere. Solar Knight prese posto a sedere vicino al bancone e domandò se era presente un capitano in locanda, ma il locandiere non gli rispose e continuò a strofinare con un panno una brocca; tuttavia con un cenno della testa indicò il vecchietto semisveglio seduto al bancone, probabilmente in preda ad una bella sbornia. Solar Knight gli si avvicinò, fu a quel punto che l’uomo grosso e calvo seduto vicino la finestra, oramai chiusa, si interruppe a bere e si avviò verso il bancone.
    <<Cosa volete da mio padre?>> domandò una voce forte alle spalle di Davez.
    <<Io niente!>> disse Davez intimidito dal marcantonio che lo sovrastava alle sue spalle.
    <<Non abbiamo cattive intenzioni, messere. Volevamo solo chiedergli se ci potesse dare un passaggio sulla sua nave, mi hanno riferito che è un capitano molto in gamba. Poi paghiamo bene, soprattutto se il servizio è impeccabile>> rispose Solar Knight sicuro di sé.
    <<Se i fatti stanno così… >> iniziò a dire l’omone toccandosi la nuca e prendendo posto al bancone.
    Finalmente; Solar Knight e Davez riuscirono a trovare un capitano, anche se a mediare gli accordi ci pensò il figlio di nome Bartholomew, che si rivelò una brava persona molto precisa, leale e di poche pretese. Non si poteva sperare di meglio.
    <<Mio padre Thomas è il miglior lupo di mare di Bathav, vi assicuro che non esistono calamità che possano sorprenderlo in mare aperto. Da quando lavoro insieme a lui, la bellezza di dodici anni, non ho mai visto tempesta che ci avesse trovato impreparati e danneggiato la nave>> raccontava Bartholomew orgoglioso del padre.
    <<Non sapete quanto ci fa piacere messer Bartholomew>> continuò Solar Knight.
    <<Il piacere è mio! Trovare dei buoni clienti è difficile>> affermò soddisfatto il marinaio, mentre vedeva il cavaliere direno prendere un sacchetto da sotto il pettorale dell’armatura.
    <<Ecco vi do già l’anticipo, prendete! Sono duecento Kion. Una volta che saremo nel continente del Katai, vi daremo i restanti duecento Kion come pattuito>> detto questo Solar Knight diede il sacchetto di Kion.
    <<Non vi deluderemo messere. Adesso dovete scusarmi, devo portare mio padre sopra nelle stanza a riposare, ha bevuto cosi tanto da ubriacarsi peggio di cento ubriaconi pazzoidi!>> concluse Batholomew caricandosi il padre sulle spalle.
    Davez guardava dubbioso Solar Knight per l’affare appena concluso, ma questi lo rassicurò spiegandogli che i nomi di quei marinai non sembravano nuovi. Quegl’uomini potevano sembrare all’apparenza burberi e grezzi, ma avevano un grande esperienza seguita da un gran cuore. Molte volte il maestro cavaliere Ser Romualdo in passato aveva spiegato che l’apparenza è il maggiore degli inganni, e che fosse più sicuro aver a che fare con un uomo brusco e ignorante che con un uomo nobile e intelligente. Cosi come le bacche di Belladonna, dall’apparenza invitante, possono uccidere l’uomo ingenuo che le prende per buone. L’apparenza è forse la più pericolosa delle insidie e porta spesso a fare scelte sbagliate e azzardate, Solar Knight lo sapeva.
    [Modificato da SolarKnight 30/12/2013 23:19]






    Lottare per rinnovare il presente. Bisogna lottare sempre, fino all’ultimo respiro, questa è la condizione umana.

    Il male maggiore proviene da piccole impostazioni di pensiero sbagliate

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    SolarKnight
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    Cacciatore di demoni
    Regio Analista
    00 30/12/2013 23:20
    La tempesta durava da molte ore, non aveva lasciato un attimo di pace in uno dei maggiori golfi del continente occidentale. Le onde oceaniche si abbattevano violente e fragorose sulle coste di Bathav dimostrando e ricordando agli uomini l’estrema potenza della natura, che per quanto impossibile non riuscivano a scalfire la roccia scura della diga foranea. Da tale scontro titanico l’acqua vaporizzata permeava di umidità il porto. Il vento e la pioggia sembravano lavorare assieme, e come due guardie di ronda, in alcuni momenti si alternavano per riposare. E come le guardie hanno l’abitudine di colpire le sbarre delle celle per rendere noto al prigioniero la loro presenza, cosi il vento e l’acqua bussavano alle finestre lignee delle case ricordando che fuori c’era ancora la tempesta. In nessun momento i paesani di Bathav ebbero l’opportunità di uscire di casa senza essere travolti dall’acquazzone e rischiato di essere presi dalla forza del vento. Più di una volta Davez trattenne l’inutile impulso di imprecare la tempesta, coricato pigramente sul suo letto; mentre Solar Knight sbuffava e picchiettava con le dita sul tavolino, intento a studiarsi sulle mappe le possibili tappe del viaggio, che precedevano la visita alLo Regno di Blue Dragon. A interrompere la monotonia di quella prigionia forzata, ci pensava la bella Angela che portando il vitto in camera o in sala, spesso, si intratteneva con i due avventurieri. La giovane figlia del locandiere, bellissima e amabile come il suo nome era forse l’unica persona a dare un po’ di vita all’ambiente. Solar Knight e Davez in quei momenti facevano a gara per avere un dialogo piacevole e il primato sulla attenzione di Angela, che rimaneva divertita della loro goffaggine nel contendersela. In altri momenti i due amici prendevano parte ad ascoltare gli straordinari racconti di mari e di terre lontane del capitano Thomas e dei suoi marinai. Dopo due giorni intensi la tempesta si placò e tutto iniziò a prendere il ritmo di prima, il borgo di Bathav riprese vita; del maltempo non rimase che il sentore di terra bagnata e qualche tegola fuori posto.
    Dopo quel putiferio, per le strade di Bathav le persone erano ritornate di nuovo attive e tutte mosse per concludere i loro affari sospesi. Quella gente, composta da commercianti, soldati, marinai e lavoratori, attirati dalla smania di far fortuna con il ritorno del bel tempo, gironzolava da una parte all’altra di Bathav, dal porto fino al punto più isolato delle mura di cinta. Da un borgo a dir poco spettrale Bathav si trasformò nel più affollato degli insediamenti reali. Il mercato portuale era suddiviso in varie zone a seconda del tipo di merce esposta. La zona più vicino al mare era destinata per il mercato del pesce e delle merci d’asporto, verso il centro della piazzetta portuale si vendevano le merci più varie dagli utensili della vita comune fino alle armi e alle pozioni magiche, mentre la zona più interna della città si vendevano cibi e spezie di vario genere. Improvvisamente arrivavano gente da altre parti del regno, sicuramente ben informati delle condizioni atmosferiche del luogo. Solar Knight e Davez erano rimasti meravigliati di quanto era diventato bello e invitante il borgo portuale. Una volta salutati i locandieri; i due amici e il capitano Thomas con i suoi marinai si diedero appuntamento al molo. Appena usciti dalla locanda Solar Knight si diresse verso le stalle per riprendersi il cavallo con le attrezzature da viaggio, mentre Davez volle attendere un po’ fuori dalla locanda. Il mago voleva salutare personalmente Angela e come vide andar via l’amico cavaliere, ritornò dentro in locanda, ma stranamente non la trovò da nessuna parte. Il locandiere che andò per dar da mangiare i suoi animali fuori la locanda, vide una scarpetta di cuoio capovolta a terra.
    <<Ma è di Angela! Cosa sta succedendo?>> esclamò il locandiere strozzandosi l’ultima parola appena vide tre loschi figuri portare in una sorta di sacco mugolante e scalciante quella che all’apparenza sembrava un corpo di una giovane.
    <<AIUTO STANNO RAPENDO ANG->> urlò il locandiere, che non aveva nemmeno finito di dire la frase, che un corpo contundente dall’alto lo colpì alla testa.
    Davez che era in giro per la locanda sentì le urla del locandiere e subito si diresse sul retro della stessa, brandendo il suo bastone nodoso.
    <<FERMI, MALEDETTI VIGLIACCHI METTETE GIÙ LA RAGAZZA>> disse ad alta voce Davez in preda alla rabbia ai malviventi.
    L’uomo che aveva tramortito il locandiere armato di una mazza di legno si scagliò contro Davez, che vedendoselo addosso pronunciò alcune parole magiche. Il mantello rosso del mago sventolava non mosso dal vento, ma dal mana che defluiva in lui, spaventando di non poco i delinquenti; una piccola sfera di fuoco colpì in pieno viso l’assalitore, che latrante finì a gambe all’aria.
    <<Liberate la ragazza se ci tenete a non finire come lui>> disse Davez, mentre l’uomo colpito si contorceva dal dolore delle ustioni.
    <<Budogan! Sarik! Eliminate quel dannato mago da strapazzo, non voglio perdere il mio costosissimo bottino!>> ordinò uno dei tre balordi, tenendo saldamente da solo l’ostaggio, che senza dubbio era Angela.
    <<Come desiderate Mavek, per noi è un piacere>> rispose uno dei malviventi.
    I due criminali armati di pugnale giravano sogghignando intorno a Davez aspettando il momento propizio per colpirlo a morte. Il mago non si lasciò spaventare dalle loro brutte facce e mettendo il pomolo del bastone nodoso al livello del volto iniziò a concentrarsi e a formulare altre parole magiche. Uno dei due manigoldi si lanciò addosso a Davez, che per tutta risposta sferrò un fendente esplosivo con la testa del bastone rivolta all’avversario, che colpito stramazzò al suolo senza sensi. L’altro approfittò del momento per colpire il mago, convinto che per fare un'altra magia doveva dire un'altra parola magica, ma si prese anch’egli un colpo esplosivo di pari forza all’addome.
    <<Lasciate la ragazza, non fatemelo ripetere. Un criminale come voi non ha speranze contro un mago come me>> disse perentorio Davez, sperando che questi l’ascoltasse.
    <<Voi credete di spaventarmi, siete solo un buffone. Adesso lasciatemi passare se non volete che le tagli la gola! Niente per me, niente per nessuno>> disse minaccioso Mavek appena tolse il sacco da dosso ad Angela per poi puntargli un coltello alla gola.
    <<Siete un viscido verme>> disse Davez tremante di rabbia.
    <<Mi dispiace, ma la vita non è sempre bella, messer mago da quattro soldi. Con questa ci ricaverò un bel gruzzolo tintinnante al mercato degli schiavi>> esclamò sghignazzando il farabutto.
    <<Vi troverò un giorno e ve la farò pagare>> disse Davez ormai arreso e abbassando il bastone, ma notando all’ultimo minuto un movimento dalla stradina dietro il pollaio.
    <<Lo vedremo, adesso toglietevi di mezzo, che voglio portare via con me la ragazza>> disse sicuro di sé Mavek.
    <<Non prima di beccarsi un bel pugno in faccia!>> disse una voce alle spalle di Mavek.
    Il delinquente istintivamente si voltò e si prese un tremendo pugno all’altezza dello zigomo sinistro, lasciando la presa su Angela, la quale corse verso Davez. Era sopraggiunto Solar Knight, sorprendendo il mago che era convinto che fosse ad attenderlo al molo con i marinai, una volta preso il cavallo. Mavek alzandosi tento di accoltellare il cavaliere, ma ricevette un rapido calcio al fianco e un colpo in testa con la spada ancora infoderata.
    <<Non vedendovi al molo, avevo intuito che vi foste trattenuto alla locanda e sono venuto a chiamarvi>> disse Solar Knight.
    <<Avete fatto bene a ritornare qua, questi delinquenti volevano approfittare della mancanza delle persone nella locanda per fare le loro schifosissime mal azioni>> affermò Davez, mentre aiutava Angela a liberarsi del bavaglio e delle corde.
    <<Vi debbo la vita messeri >> disse Angela appena liberata.
    <<Di nulla si figuri>> disse il mago toccandosi la nuca e sorridendo.
    <<È mio dovere fermare tali cattiverie, milady>> disse con riverenza il cavaliere, per poi aiutare il locandiere appena ripresosi ad alzarsi da terra.
    <<Soprattutto voi siete stato gentile a venirmi a salutare, diversamente avrei fatto una brutta fine>> disse Angela per poi abbracciare e dare un bacio sulla guancia al mago, mentre Solar Knight tentava di nascondere un sorriso autoironico.
    [Modificato da SolarKnight 30/12/2013 23:20]






    Lottare per rinnovare il presente. Bisogna lottare sempre, fino all’ultimo respiro, questa è la condizione umana.

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    SolarKnight
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    Regio Analista
    00 30/12/2013 23:21
    Una volta consegnati i delinquenti alla giustizia, Solar Kinght e Davez salutarono definitivamente i locandieri, che per gratitudine gli diedero alcune provviste per il viaggio transoceanico.
    Arrivati al molo, Solar Knight fece far conoscenza a Davez con il restante equipaggio, fra di loro vi era il nostromo James, i due esperti Ganzo e Mario, il cuoco Simeone, i due novellini di appena quindici e dodici anni Michele e Alessandro.
    <<E questa è La Fendi Onde, il veliero più spericolato di tutti i mari e di tutti gli oceani. Questa nave non teme tempesta o mostro marino che possa intralciare le sue traversate>> disse il capitano appena i due compagni ebbero conosciuto l’equipaggio al completo.
    Il veliero di Thomas, La Fendi Onde, era una maestosa caracca rinforzata in più punti e recante la polena dalle fattezze di un angelo con la spada rivolta verso l’alto. L’albero di maestra era molto alto e robusto su di esso portava una croce di acciaio, a prova della religiosità del capitano. Inoltre era equipaggiata con una balista leggera sulla prua e di altre due sulla poppa; il capitano assicurava che erano armi utili per allontanare eventuali mostri marini, che più di una volta avevano tentato di attaccare il veliero.
    <<Bene miei uomini adesso che siamo al completo, leviamo l’ancora, che la Fendi Onde salpa per il continente del Katai! >> concluse il capitano.
    <<LEVARE L’ANCORA - SPIEGARE LE VELE>> ripetevano i marinai mentre svolgevano i loro compiti.
    Tutto si svolse tranquillamente mentre l’equipaggio lavorava orgoglioso come da una vita, infine La Fendi Onde prese il largo e il mal di mare prese Davez, tutto nella norma affermò il capitano in seconda Bartholomew, mentre il resto dell’equipaggio rideva a crepapelle. Il viaggio secondo le previsioni di James, il nostromo, si sarebbe svolto nel giro di una settimana e nel modo più tranquillo possibile. I marinai erano sicuri che il tempo avesse sfogato tutta la sua furia nella tempesta dei due giorni precedenti. Solar Knight osservava contento il cielo e l’oceano, fiero di aver scelto di viaggiare e che un giorno potesse presentare la nomina ad Aspirante Vassallo; invece Davez non vedeva l’ora di arrivare subito in Katai.

    La Fendi Onde a vele spiegate non ci mise molto ad allontanarsi dalla banchina e a prendere il largo dal Golfo di Bathav, era la caracca più veloce che Solar Knight avesse mai potuto immaginare. Col favore del vento il capitano aveva assicurato ai nuovi viaggiatori che non più di una trentina di giorni sarebbe durata la navigazione transoceanica, se il vento avesse consentito una velocità intorno ai nove nodi. Nel cielo i gabbiani volavano fiancheggiando le vele più alte dell’albero maestro, al disopra della coffa un marinaio salutava quella che in lontananza dovevano essere sua moglie e la sua numerosa prole. Difatti molti marinai lasciavano a terra i loro tesori più grandi fra gli amori, la famiglia e le amicizie; non erano le proprietà che facevano ricche le persone, ma i loro rapporti con il prossimo, che fossero o meno legati da vincoli di parentela. Il capitano e suo figlio sorridevano felici per il caloroso arrivederci del porto. E mentre il vascello si allontanava un piccolo gruppo di delfini ne seguivano la scia saltando in modo spettacolare fuori dall’acqua, presi da un euforia a dir poco umana, come se festeggiassero la partenza di quegli avventurosi marinai. La terraferma non era altro che una striscia che si rimpiccioliva sempre di più.
    <<Questo è il vero spirito marinaresco dei lupi di mare! Ricordatelo bene messere, ah ah ah. Per la barba di mio nonno quanto è bello viaggiare!>> disse fragoroso e allegro il capitano Thomas.
    <<Capitano, questi sono bei ricordi, li terrò stretti nel cuore. Sono stato fortunato a incontrare persone tanto generose come voi!>> ribatté contento Solar Knight al fianco del vecchio lupo di mare, che in pensiero tanto gli somigliava.
    <<Stasera per festeggiare faremo un bel pieno di Rum e di altre superbe bevande che ho comprato a terra!>> disse Bartholomew appoggiando le spalle su i due sognatori.
    <<Ah ah... oh cielo, io non voglio approfittare troppo della vostra generosità!>> disse il cavaliere trasalendo e sudando un po’.
    <<Non mi dite, che siete uno di quelle femminucce smidollate, che si rifiutano di bere? perché non reggono l’alcool?!>> incalzò Bartholomew.
    <<No, ma che dite? Io mi potrei scolare tutti i vostri rifornimenti e mai crollare!>> rispose con un pizzico di falso orgoglio il cavaliere, per poi pentirsene immediatamente per aver esagerato con l’affermazione.
    <<Ah! Allora siete una vecchia spugna! Ah ah ah ah ah>> continuò Bartholomew dando ad ogni “Ah” una pacca sulla spalla sinistra del cavaliere scuotendolo per benino, per poi domandare in vena di scherzi: <<E il vostro amico mago? Monsignor Davez che fine avrà fatto?>>
    <<Monsignor? Ah ah ah, povero amico mio si è chiuso nella sua cabina, ha ancora problemi col mal di mare>> rispose Solar Knight.
    <<Non preoccupatevi, gli passerà. Che ci volete fare? Questo è il battesimo del mare, prima o poi doveva pur riceverlo. Ah ah ah!>> concluse il capitano.
    Era solo l’inizio, i primi tre giorni di navigazione trascorsero in un baleno, mentre il sole illuminava incontrastato l’orizzonte di giorno, alternato dalla mezza falce lunare con le sue compagne stelle di notte. Il tempo più sereno che si poteva avere, con il vento giusto per giunta.
    Il pescatore provetto, nonché James il nostromo di bordo non mancò nei giorni seguenti di prendere all’amo delle gustose prede; ebbe la fortuna di pescare perfino un grosso pesce spada.
    La pesca miracolosa di cui tanto decantava il cuoco Simeone, mise molta allegria nelle pance dell’equipaggio. Ganzo e Mario, mentre si lavoravano le vele, ridevano come matti ogni volta che vedevano il cuoco rincorrere Michele e Alessandro, i quali avevano osato metter mano e denti sulle sue pietanze prima che venissero distribuite.
    <<Simmiòn siete gassone come a balena!>> diceva Michele, mentre era rincorso dal cuoco con matterello alla mano.
    <<Vi prenderò piccoli delinquenti. Vi farò pulire la cucina da cima a fondo!>> disse infuriato Simeone mentre incespicava su una corda arrotolata sul ponte.
    <<Attento a non scoppiare! Troppo lento ciccione, avete le gambe storte! Ah ah ah>> continuava Alessandro ad apostrofare la goffaggine del cuoco in un’antipatica nenia.
    A ben vedere Michele era un ragazzino robusto con qualche disturbo nel linguaggio, che lo rendevano buffo e simpatico, mentre Alessandro se ben più piccolo aveva la lingua affilata come un rasoio, forse era quello che più sapeva stuzzicare il cuoco con le sue battute taglienti. Una bella coppia di scavezzacollo insomma. Il cavaliere e il mago osservavano entusiasmati il resto dell’equipaggio su come passavano le giornate fra i doveri e i divertimenti, anche perché non capendo di navigazione nulla potevano fare, se non chiacchierare col capitano e fare di tanto in tanto da manovalanza.
    [Modificato da SolarKnight 30/12/2013 23:22]






    Lottare per rinnovare il presente. Bisogna lottare sempre, fino all’ultimo respiro, questa è la condizione umana.

    Il male maggiore proviene da piccole impostazioni di pensiero sbagliate

    [SM=x92774]Regio Analista e Vassallo del Regno di Blue Dragon
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    SolarKnight
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    Regio Analista
    00 30/12/2013 23:22
    Era il ventiquattresimo giorno di navigazione, come al solito si svolgeva tutto nell’assoluta quotidianità, quando il capitano, stranamente di pessimo umore, andava da una parte all’altra del ponte di coperta rimproverando i marinai che lavoravano in modo superficiale; soprattutto tenne d’occhio i novellini. La giornata anomala terminò con qualche scaramuccia fra il capitano ed il nostromo. La notte sopraggiunse, il capitano stranamente non prese parte al banchetto e si chiuse nella sua cabina sbattendone con stizza la porta.
    <<Che gli è preso oggi, a vostro padre?>> domandò incuriosito Davez.
    <<Non fateci caso, non ce l’ha con nessuno>> rispose Bartholomew.
    <<Un motivo ci deve pur essere. Nessuno si innervosisce per niente, ma il capitano ha problemi di salute di cui noi non sappiamo?>> continuò domandando Solar Knight.
    <<Ehm... solo che... io non vorrei dirlo, perché porta sfortuna, ma d’altro canto la giornata è terminata senza problemi>> continuò Bartholomew, diventato più serio quasi come se doveva confessarsi davanti a un prete.
    I due amici mago e cavaliere si guardarono in faccia sconcertati per le parole del marinaio, come poteva la superstizione mettere così in agitazione un uomo della tempra del capitano? Eppure i due amici avvertivano un senso macabro, un qualcosa di funesto pronto a interrompere quel viaggio sereno che avevano intrapreso con entusiasmo tempo addietro.
    <<Sentite, noi marinai di natura siamo superstiziosi, ma il più delle volte sono sensazioni che derivano da segnali di pericolo incombenti...>> diceva Bartholomew prima di essere interrotto.
    <<Oh aspettate un momento, non fissiamoci con queste cose, andiamo dagli altri che si stanno divertendo al posto di parlare di sfortuna, malocchio o addirittura di cose cimiteriali>> interruppe Davez innervosito e spaventato dai discorsi del marinaio.
    <<Calma amico, fategli finire il discorso. Se volete, andate dentro a divertirvi>> disse Solar Knight per calmare il mago che decise di rimanere lì ad ascoltare, poi continuò dicendo: << Continuate messer Bartholomew, al mio amico, e devo ammettere anche a me, fanno un certo effetto queste cose. Vi prego di scusarlo>>.
    <<Vi capisco messer Davez. Dunque stavo dicendo... Quando sono andato stamattina da mio padre, l’ho ritrovato sveglio, nervoso e sudato nel suo letto. E gli ho domandato se si fosse sentito male, ma mi ha risposto di aver fatto un terribile incubo>> raccontava Bartholomew, prima di interrompersi e proporre: <<Ho un idea andiamo a farcelo dire da lui stesso, magari riusciamo anche a calmarlo, se ci mettete anche voi una buona parola di conforto. Non sarebbe una cattiva idea!>>
    <<D’accordo, andiamo dal capitano>> rispose Solar Knight.
    Una volta ottenutone dal Capitano Thomas il permesso, i due ospiti e i nerboruto marinaio entrarono nella cabina a egli riserbata. Inizialmente il capitano non voleva essere disturbato, e solo dopo molti tentativi, Bartholomew e Solar Knight riuscirono a farlo decidere di raccontare ciò che aveva sognato e che tanto gli metteva preoccupazione.
    <<Il tempo si era fermato fra la notte e il tramonto, il mare era leggermente mosso da piccole onde, riflettenti sia il rosso del tramonto che il blu scuro della notte; non erano spostate da nessun vento. Come può il mare muoversi senza vento? Eppure c’erano delle piccole onde, tutte uguali fra loro. La Fendi Onde era deserta, io chiamavo ognuno dei miei marinai, nome per nome. Niente! Ho provato a chiamare perfino voi ser Solar Knight e voi ser Davez...>> raccontava il capitano prima di essere interrotto da Davez con una delle sue solite domande impulsive.
    <<E abbiamo risposto? Io di solito se non rispondo sto d-do-dormendo!>> domandò, stupidamente senza riflettere, il mago visibilmente preoccupato con le mani davanti alla bocca.
    <<Ma che domande sono queste? Sta raccontando del suo sogno non della vostra giornata!>> rispose per prima Solar Knight.
    <<Nulla, non una sola risposta, quando ad un tratto vidi sgattaiolare una piccola ombra nera fra i barili, aveva gli occhi riflettenti. Io dapprima mi spaventai, pensavo che fosse qualcosa di minaccioso, poi mi ripresi e andai a verificare cosa poteva essere>> continuò il capitano.
    Solar Knight cercava di tenersi calmo ed impassibile, ma preso dalle parole e dall’espressione vuota del Capitano era percosso da sottili brividi di freddo, rimanendo in uno stato di innaturale tensione. Davez era addirittura sconvolto, tanto che ad occhi sbarrati si teneva stretto a se, sotto il mento, la mano destra chiusa in un pugno, mentre con la mano sinistra si sfregava un lato del viso, rendendosi grottesco.
    <<Era un gatto!>> rivelò il capitano.
    <<Ah un micio, piccolino s’era perso>> disse Davez, sentendo nominare un’innocua creatura, anziché un orribile mostro.
    <<Un gatto nero!>> sottolineò il vecchio lupo di mare.
    <<Vabbé, io non ho pregiudizi, poveretto così è nato>> affermò il mago.
    <<La piantate di dire scemenze?>> disse scocciato Solar Knight per il comportamento dell’amico.
    <<Scusate, cerco di... scusate>> rispose costernato Davez.
    <<Fin qui, avrei dato ragione al vostro amico. Un gatto, anche nero, non porta tutta questa sfortuna; anzi per noi marinai il gatto a bordo è rispettato! Ma nel sonno, non era un comune gatto, aveva qualcosa di vagamente malefico. Mi sentivo appesantito, mi muovevo lentamente e affannosamente. Quando questi iniziò a dirigersi verso l’albero maestro, e miagolando come se ghignasse, iniziò a graffiarlo. E io volevo urlargli contro, ma non una sola parola, ne emissione di suono, riuscivo ad esalare; come se la mia lingua e la mia anima fossero cadute nel profondo del mio corpo. Poi fu mattino e mi svegliai>> disse il capitano, iniziando ad agitarsi di nuovo.
    <<Non ho parole, io non riesco a capirne il significato>> dichiarò Solar Knight.
    <<Per noi marinai, un gatto che graffia l’albero maestro è presagio di tremenda tempesta, da cui un vascello è destinato a... non fatemi continuare>> proferì Bartholomew.
    I due amici capirono subito cosa mancò di affermare il figlio del capitano, secondo la tradizione marinaresca tali segni rappresentavano il più cattivo dei presagi, la colata a picco di un vascello, per giunta in mezzo ad una violenta tempesta; per la superstizione tradizionale marinaresca La Fendi Onde era arrivata all’ultimo viaggio.
    Solar Knight e Davez rimasero meravigliati e allo stesso tempo preoccupati, di come dei marinai di così grande esperienza potessero allarmarsi per un sogno, un qualcosa di irreale. Come poteva una sciocca superstizione mettere in pericolo un vascello col suo equipaggio? Per secoli fra i marinai, la paura dell’ignoto, la presenza di strane creature provenire dal profondo degli abissi e la grande monotonia delle acque oceaniche e il tempo per percorrerle, avevano lasciato adito e diffuso svariate credenza e superstizioni. Ma ciò non basterebbe a incutere tanto sgomento nei più esperti lupi di mare, se tali segni non fossero presenti in storie di disgrazie realmente accadute, tramandate e raccontate di generazione in generazione. Per questo motivo i marinai con i loro capitani, onde evitare di sfidare la malasorte scatenando l’ira degli elementi naturali, adottarono delle vere e proprie regole di condotta e rituali al fine di scongiurarne il solo presunto pericolo.
    Ma quando si tratta di sogni, incubi per i marinai, non c’era modo di mandare via la sfortuna.
    I presenti in quella cabina si fecero coraggio, nella speranza che i sogni, in quanto tali, non potessero in alcun modo nuocere le persone nella vita reale.
    Usciti dalla cabina del capitano, Solar Knight e Davez fecero un giro sul ponte del vascello discutendo di ciò che avevano sentito.
    <<Gran brutta faccenda amico mio, non vorrei che il capitano iniziasse a perdere i lumi della ragione proprio ora che stiamo nel bel mezzo dell’oceano!>> disse Davez.
    <<Io sono senza parole, non me ne intendo di tradizioni e storie marinare>> ribatté Solar Knight.
    All’improvviso nella volta del cielo stellato comparve, in un breve lasso di tempo, una scia luminosa che passò da oriente verso occidente.
    <<Avete visto? Una stella cadente!>> esclamò il cavaliere.
    <<Esprimo un desiderio, fatelo anche voi>> disse Davez.
    <<Non volete credere alla sfortuna, ma volete credere alla fortuna?>> domandò Solar Knight all’amico intento a esprimere un desiderio ad occhi chiusi.
    <<Per noi marinai, le comete manifestano la volontà di qualcuno che vuol farci visita!>> disse il nostromo James apparito all’improvviso dietro ai due ospiti.
    <<Mi stavate facendo morire di crepacuore, con quel vocione improvviso!>> disse Davez avendo sbandato all’improvvisa entrata in scena del nostromo.
    <<Non volevo spaventarvi, ma per tutto il tempo non vi siete fatti vedere!>> affermò James un po’ deluso, ma con aria scherzosa.
    <<Siamo stati dal capitano per calmarlo, era molto nervoso>> disse il cavaliere.
    <<Oggi mi ha fatto arrabbiare parecchio, tanto che avrei preferito prendere una scialuppa ed andarmene a casa da solo in mezzo a tutta quest’acqua>> dichiarò il nostromo leggermente seccato.
    <<Sono cose che accadono, dovreste vedere come si comportano gli ufficiali direni! Con quelli veramente c’è da perdere le staffe. Andiamo a dormire>> disse Solar Knight.
    <<Domani sarà un altro giorno>> concluse Davez, in una posa alquanto pittorica.






    Lottare per rinnovare il presente. Bisogna lottare sempre, fino all’ultimo respiro, questa è la condizione umana.

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    00 30/12/2013 23:24
    I tre giorni seguenti trascorsero nel grigiore, al quanto innaturale, del cielo e ciononostante La Fendionde continuava tranquilla la sua traversata. I marinai fino a quel momento passavano il tempo fra i doveri e il divertimento nella solita quotidianità. Era mattino quando i due amici, stando a poppa del vascello, discutevano della realtà dei fatti.
    <<Ma quale sfortuna? Ma quale gatto nero con gli stivali? Il tempo un po’ grigio, insomma si sta veramente bene. Da favola direi>> disse Davez all’amico cavaliere.
    <<Vi devo dar ragione fra quattro, cinque giorni al massimo, arriveremo nel continente del Katai senza intoppi>> confermò Solar Knight fiducioso.
    <<Guardate, c’è anche un simpatico delfino a farci compagnia!>> affermò il mago rosso.
    <<Delfino? Ma che strano, non salta... quanto è grosso... si muove come se fosse un pesce...>> osservava Solar Knight perplesso lo strano delfino dalla pinna netta e triangolare.
    <<Perché il delfino non è un pesce?>> domandò Davez.
    <<UNO SQUALO! CAPITANO UNO SQUALO CI SEGUE! QUEL ... SEGUE LA SCIA DELLA NAVE>> urlavano, fra svariate parolacce, alcuni marinai aggrappati alle sartie.
    Davez guardava sconcertato Solar Knight, che a sua volta rimase sconcertato per il comportamento dei marinai alla vista dello squalo. Bartholomew, che aveva sentito le urla dei marinai, accorse da sotto coperta con una fiocina in mano; e una volta arrivato a poppa, fra varie imprecazioni scagliò con forza la fiocina addosso al grosso predatore marino, uccidendolo.
    Le imprecazioni dei marinai continuarono per molto; Solar Knight e l’amico mago solo dopo che questi si calmarono riuscirono a sapere il motivo di tale accanimento verso il grosso pescecane. Ganzo il più calmo dei marinai spiegò che se uno squalo segue la scia della nave è presagio nefasto, in quanto sono in grado di fiutare l’odore della morte. Sarebbe stato un motivo sciocco, se non fosse per il fatto che gli squali realmente fiutano l’odore del sangue, di chi ferito è destinato a morire.
    Un altro brutto segno, ma cosa deve ancora accadere? Pensò Solar Knight.
    Purtroppo non fu l’ultimo brutto segno che caratterizzo il viaggio fino a quel momento, anzi il giorno seguente accadde l’evento più brutto di tutti, che spaventò a morte l’equipaggio non ancora del tutto ripresosi dal giorno precedente. Un cormorano, cosa alquanto insolita vista la mancanza di terraferma, si posò sul ponte de “La Fendi Onde” scuotendo le ali, lasciando impietriti quasi tutti i marinai. Quel che peggiorò la situazione, fu Michele che prese a calci il volatile; ci vollero una decina di marinai, compresi i due ospiti, per trattenere Bartholomew dal riempire di botte l’inconsapevole ragazzino. La visita di un cormorano che batte le ali sul ponte di un vascello, precedeva la morte di un marinaio e fargli del male valeva a sfidare la morte in persona, che da tradizione marinara avrebbe significato naufragio sicuro, sicuro come lo è il Tristo Mietitore.
    Ma quanta inutile superstizione padroneggia la vita dei marinai! Odio ammetterlo, ma troppi brutti segni si sono visti in questo viaggio. Meglio non parlarne, non vorrei essere additato per porta sfortuna e magari gettato dalla nave in mezzo ai flutti dell’oceano! Da quel che avverto anche il mio amico è dello stesso parere. Secondo il mio segnatempo dovremmo vedere terra fra qualche giorno al massimo, non vedo l’ora. Pensò Davez, dopo tutti quegli strani avvenimenti.
    Mancavano un giorno allo sbarco e sembravano un eternità per i due ospiti e per gli stessi marinai, quella notte senza che nessuno a bordo se ne accorgessero la nave entrò in un tratto di mare incantato.
    [Modificato da SolarKnight 30/12/2013 23:25]






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    00 30/12/2013 23:25
    -Breve Intermezzo-

    Dal diario di bordo del Capitano Thomas:
    -anno di grazia 02-03-1006: Sono passati due giorni più del previsto, ma nessuna terra all’orizzonte. Il morale degli uomini è così basso da essere finito sotto la chiglia della mia “La Fendi Onde”. Come se non bastasse, come odio questa frase appena scritta, i viveri stanno per esaurirsi. Ho impartito ordini di razionare le scorte di cibo ed acqua, oltre a tenere sempre pulita la nave; ci tengo a evitare spiacevoli conseguenze.
    -anno di grazia 7-03-1006: Da quando ho fatto quello stramaledetto incubo e da quando sono successi quei stramaledetti fatti di cui sopra, sembra che siamo piombati in un inferno d’acqua e cielo. Stavolta i viveri sono quasi del tutto esauriti, ma per fortuna l’acqua, di cui ne faccio molta scorta, rimane ancora ad un livello accettabile; massimo sette giorni... Che al serpente gli venga schiacciata quella maledettissima testa, se ancora manca di arrivare a destinazione. La mia cara nave, sempre pulita! Non vorrei che potesse scoppiare un epidemia per il troppo lerciume, adesso che i meno resistenti si sentono debilitati da questa stramaledetta traversata!
    -anno di grazia 15-03-1006: Per la barba di Nettuno! L’ultima scorta di cibo! Come se non bastasse il mare è più piatto di una tavola sguarnita! Non volevamo usufruire troppo delle scorte di cibo pescando qualcosa, ma nemmeno una dannatissima acciuga si trova in questo dannato punto dell’oceano! Anche l’espertissimo James non riesce a pescare niente. Nemmeno un alito di vento! I più giovani iniziano a dare i numeri. Questa schifosissima bussola si è rotta, ne avrei fatto a meno se non fosse per questo cielo grigio, non so nemmeno se mi trovo sullo stesso oceano di sempre. Mi sento di impazzire, devo mantenere assolutamente la calma, per dare l’esempio a tutti, sperando che abbiano abbastanza coraggio in questo difficile momento. Prima o poi le condizioni del tempo devono pur giocare a nostro favore, o non mi chiamo più Capitano Thomas Fortsail!

    [Modificato da SolarKnight 30/12/2013 23:28]






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    00 13/02/2014 22:40
    Il cielo era rimasto cupo e statico, rendendo l’alternanza del giorno e della notte irrilevante all’umana percezione. Il tempo nel suo fluire anomalo appariva infinito e immutato su quella superficie d’oceano dove si era imbattuta La Fendi Onde. Il vascello era come immerso in una foschia eterna in un oceano piatto come il marmo, fermo in una quiete sovrannaturale.
    Si poteva perdere la cognizione del tempo, se Davez non avesse il suo segnatempo personale e il capitano Thomas avesse cessato di scrivere sul diario di bordo; mancavano tre giorni per completarne cinquanta dal momento della partenza, ben oltre ogni rosea aspettativa. Il capitano per la prima volta nella sua vita malediva la sua pignoleria, scaturita dalla troppa sicurezza di conoscere la meteorologia, sulla quantità di viveri portata; in quei momenti svariate volte rimpianse le sue scelte sfogando la rabbia sugli strumenti e gli oggetti nella cabina personale.
    I marinai sembravano degli spettri persi in un limbo senza fine, vagando senza metà da una parte all’altra del vascello. Quel che più preoccupava era che una strana e improvvisa malattia si diffuse fra i componenti dell’equipaggio, molti marinai all’improvviso si accasciavano al suolo in preda al delirio e a una forte febbre.
    <<Davez alzatevi, vi accompagno nella vostra cabina... Davez siete febbricitante!>> esclamò il cavaliere, cercando di far alzare da terra l’amico, ottenendone in risposta solo parole senza senso.
    A rimanere ancora in piedi erano il capitano, il nostromo e qualche altro ancora; non più di una decina di uomini, rispetto ai trentuno in totale.
    <<Dannazione... è la prima volta che impreco in vita mia... dai fai uno sforzo corpo mio!>> disse Solar Knight cercando di caricarsi sulle spalle l’amico oramai in preda al delirio.
    Il cavaliere faticò molto a portare l’amico in cabina, la stessa malattia ne aveva indebolito il fisico, ma in modo meno grave. Solar Knight con la coda dell’occhio vide Mario correre in direzione del capitano, e una volta sistemato Davez nel suo letto, si precipitò a vedere cosa era accaduto.
    Il Capitano Thomas era caduto vittima della misteriosa malattia, che per la veneranda età lo rendeva spasmodico al punto di auto-lesionarsi, Mario e altri due marinai dovettero legarlo a letto; il comando del vascello passò a James, in quanto la malattia non aveva nemmeno risparmiato Bartholomew, che pareva fisicamente più resistente degli altri.
    Il giorno seguente James chiamò da parte Solar Knight, per discutere su una faccenda molto delicata e di estrema importanza, che il cavaliere non ignorava del tutto.
    <<Ditemi messer James, cosa c’è di tanto importante da chiamarmi da parte?>> domandò il cavaliere, ancora affannato dalla malattia.
    <<Vedete ser Solar Knight, la situazione ci è sfuggita di mano. Per la prima volta ci siamo trovati con le spalle al muro, sono rimasto solo al comando, il capitano ha perso i numi della ragione, e Bartholomew è immobilizzato a letto. Io ho riflettuto molto prima di farvi tale richiesta, ma sapete meglio di me che siamo in un momento critico, i marinai sono ammalati, non sappiamo dove siamo e per giunta non tira un alito di vento...>> iniziò a dire il nostromo.
    <<Lo so. Ditemi qual è la richiesta?>> domandò di nuovo Solar Knight, avvertendo uno strano senso di inquietudine, come se da un momento all’altro dovesse mandar giù un’amara verità.
    <<Le scorte di cibo stamattina sono finite, a parte qualche pezzo di pane immangiabile, gli uomini hanno bisogno di nutrirsi, per poter vincere la malattia. Lo stesso vale per il vostro compagno. Perdonatemi... ma è meglio che ve lo dica io adesso, prima che la fame e la malattia faccia diventare violenti i membri dell’equipaggio>> disse esitando James.
    Solar Knight divenne scuro in volto, non riusciva a dire una parola, molto probabilmente intuì cosa avrebbe chiesto il nostromo.
    <<Ser Solar Knight dovrò chiedervi di sacrificare il vostro cavallo!>> disse James, ben sapendo le regole di condotta che seguono il codice della cavalleria, poi osservando che il cavaliere non rispondeva disse: <<Domani mattina se non riuscite a... ci penserà Simeone... vi assicuro che saremo rapidi>>.
    Il cavaliere non rispose per un lasso di tempo relativamente lungo, poi stringendo il manico della Spada Alata disse: <<Questo faccenda riguarda solo il cavaliere e il suo cavallo, Simeone interverrà dopo... io non avrò altro che acqua... e non venite a cercarmi>>.
    Fra i vari doveri di un cavaliere, la cura del proprio cavallo è un elemento essenziale. Il cavallo è lo specchio del cavaliere, se il cavallo è poco curato, il cavaliere è di poco valore. Ancora peggio un cavaliere senza cavallo, non potrebbe essere definito tale.
    Solar Knight rimase per tutto il tempo nella stiva in compagnia del suo cavallo, non avrebbe mai pensato ad un simile epilogo. Siria, una splendida cavalla bianca, gli fu donata dal suo maestro cavaliere, ser Romualdo. Lo stesso che gli suggerì di intraprendere il viaggio e presentare domanda come Aspirante Vassallo presso Lo Regno del Sommo Blue Dragon, lasciando le terre direne.
    Da allora erano passati molti mesi e furono sufficienti per stringere un buon legame col suo destriero, ora a rischio per salvare la vita degli uomini presenti sul vascello. Se si fosse trattato solo della sua vita il cavaliere avrebbe preferito la morte, e in molti non l’avrebbero capito.
    James, che per tutto il tempo rimase a pensare una soluzione e visto che rischiare era l’unico modo, prese una rete e le legò dei pezzi di pane, oramai durissimo come la roccia calcarea, e legata all’argano di manovra dei carichi, la gettò in mare.
    Era mattino, Solar Knight non aveva chiuso occhio, durante la notte il cavaliere aveva vagato come un anima errante tra la cabina dell’amico e la stiva; era più che mai deciso a sacrificare il suo cavallo, ben sapendo come si sarebbe sentito dopo.
    Mi dispiace, non avrei mai pensato di fare un simile gesto estremo. Siamo stati ottimi compagni di viaggio, per una volta nella mia vita ho avuto un valido destriero capace di capire uno sventurato cavaliere come me al solo modo di respirare. Un tutt’uno cavallo e cavaliere. Non so se troverò un altro degno compagno o la forza di continuare il viaggio. Perdonami. Furono i primi pensieri del cavaliere, prima di estrarre la spada. Stranamente, per la prima volta il cavallo sembrava più fermo di una statua, con gli occhi rivolti verso il padrone non fece un sol movimento se non abbassare la testa. Fu in quel momento che Solar Knight tremò col braccio, per poi fermarsi a pensare: Mi dispiace, lo devo fare per Davez e gli altri! La vita di molti dipende da questo gesto!
    <<FERMO! SER SOLAR KNIGHT!>> disse una voce, mentre una mano fermò l’avanzata del colpo mortale del cavaliere.
    <<James...>> disse Solar Knight, e da parte sua fu anche l’ultima parola in quel momento.
    <<Non ce n’è bisogno! Ieri notte la rete che ho gettato personalmente in mare si è riempita di tonni rossi! TONNI ROSSI! Sia benedetto il Signore, siamo salvi! Lasciate stare quella povera creatura. Perdonatemi, non succederà mai più. Inoltre si è alzato un sottile alito di vento, e con esso la speranza di andarcene da questo posto stramaledetto>> disse tutto contento James, senza interrompersi nel discorso, e visibilmente costernato per l’accaduto.
    Il cavaliere lascio cadere la spada a terra, rimanendo in un lungo silenzio. Dopo essersi ripreso, rinfoderò la spada e con James andò a dare una mano a quei pochi marinai ancora in piedi sopra coperta nel sistemare il ricavato della pesca, stavolta davvero miracolosa.
    Simeone poté cucinare dell’ottimo tonno grigliato per tutti. Verso sera quasi tutti i marinai si sentirono molto meglio, dopo tanto tempo era tornato il buon umore.
    Solar Knight, dopo una dura giornata dedicata a lavorare per i marinai, ritornò nella cabina dove Davez si era da poco destato dal sonno.
    <<Davez come state? Vi siete ripreso?>> domandò Solar Kinght.
    <<Si, mi sento benissimo. La malattia è sparita dopo aver tanto dormito>> rispose Davez, per poi domandare al cavaliere: <<E voi come vi sentite?>>
    <<Bene, anche se non mi sento in forze, mi sento meglio>> rispose Solar Knight, dopo una lunga giornata passata senza aver detto una sola parola.
    <<Siete strano, comunque il tonno di Simeone era di una squisitezza indescrivibile>> disse il mago stiracchiandosi nella sua branda.
    <<Ne sono contento>> disse il cavaliere, dando segno di stanchezza.
    <<Lo sapete, ho fatto uno strano sogno>> rivelò Davez.
    <<E no, basta! Non parlatemi di gatti neri che graffiano, squali che seguono scie e uccellacci del malaugurio! Proprio adesso che le cose si mettono bene!>> disse seccato Solar Knight.
    <<Niente di tutto questo, ho sognato di giocare a scacchi con un tale, che mi aveva bloccato>> continuò Davez.
    <<Meno male... forse>> disse Solar Knight.
    <<Per me è stata dura vincere, e se non vincevo il tale che mi ha sfidato mi avrebbe mandato a casa per sempre. È strano, ma così era. Vi giuro che mai avrei giocato una partita così strana in vita mia! Ogni pedina che muovevo potevo rischiare la vita di un essere umano, uomini e donne che conosco. Poi quando ho vinto, mi ha detto queste precise parole. Adesso siete entrambi degni di poter accedere alla prova finale dell’acqua>> disse perplesso Davez.
    <<E che significa?>> domandò Solar Knight.
    <<Ascoltatemi, non chiedetemi cosa avrà voluto dire, ma questa non l’ho proprio capita. Soprattutto per il fatto che ho vinto solo io in sogno, e mi parlava come se fossi in compagnia di un altro! Gli chiedevo spiegazioni, ma quello mi ha sorriso ed è... svanito! A dir la verità, mi ha fatto un po’ girare le sfere magiche>> disse in risposta Davez.
    <<Che dire, eravate stremato dalla malattia, dopotutto. Spero che non vi dispiaccia se mi addormento sulla mia branda... yawn... scusate, sono sfinito>> disse il cavaliere, prima di piombare in un sonno profondo appena poggiò la testa sul cuscino.
    <<Riposate, domani vedrete sarà un giorno migliore... che strano sogno, lo ricordo nei minimi dettagli. Quel tipo sembrava reale tanto che mi ha fatto arrabbiare>> disse borbottando il mago.
    Nella notte tornò il vento, e il nostromo James non esitò a governare il vascello coadiuvato dai marinai rimasti disponibili nel manovrare le vele. La speranza di poter finalmente toccare terra alimentò una grande forza interiore in quegli uomini di mare dalle mille risorse; sembrò che l’incubo fosse finito.
    [Modificato da SolarKnight 13/02/2014 22:41]






    Lottare per rinnovare il presente. Bisogna lottare sempre, fino all’ultimo respiro, questa è la condizione umana.

    Il male maggiore proviene da piccole impostazioni di pensiero sbagliate

    [SM=x92774]Regio Analista e Vassallo del Regno di Blue Dragon
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    SolarKnight
    Sesso: Maschile
    Cacciatore di demoni
    Regio Analista
    00 13/02/2014 22:42
    Passò molto tempo da quando La Fendi Onde riprese la traversata oceanica, lasciandosi indietro il triste ricordo della strana malattia che aveva colpito quasi tutti gli uomini dell’equipaggio. Molti guarirono e alcuni erano in via di guarigione; il ritorno del vento fece dimenticare ben presto il triste episodio, oramai tutti si sentivano salvi.
    Era arrivata la notte e per la prima volta, dopo tanto tempo trascorso tra le acque oceaniche, si rivelò al diradarsi delle nubi uno spettacolare cielo stellato. Mai come quel momento, il cielo era così carico di stelle, che in alcuni punti si vedevano dei veri e propri ammassi stellari; e da una parte all’altra dell’oceano una favolosa aurora polare sfoggiava la sua immensa bellezza multicolore.
    Tutto l’equipaggio era fuori a osservare quel sublime spettacolo della natura, e di come fossero eccelse quelle luci che ne facevano parte.
    <<È incredibile! Non ho mai visto nella mia lunga vita di marinaio uno splendore simile>> disse Bartholomew, da pochi giorni ripresosi dalla malattia.
    <<Dove siamo capitati? Non conosco questo cielo!>> disse James senza distogliere lo sguardo dal cielo;
    <<Sembra magico, è bellissimo>> disse Davez rimanendo con la bocca semiaperta.
    <<James, Bartholomew, ma il capitano è ritornato in sé? Magari lui sa dove ci troviamo>> domandò Solar Knight.
    <<Si, mio padre sta molto meglio, ma se non lo sa James dove siamo, non lo saprà nemmeno mio padre. Entrambi hanno intrapreso la vita marinara insieme>> rispose Bartholomew.
    <<Adesso?>> domandò Davez molto preoccupato e non più interessato al cielo.
    <<Adesso? Adesso? Devo cercare qualche stella o costellazione conosciuta... non ne vedo>> rispose James, cercando di trovare una soluzione.
    <<L’unica cosa da fare è mantenere la rotta, a qualche parte dovremmo pure arrivare! James, La Fendi Onde ha mai cambiato direzione?>> domandò Bartholomew.
    <<Fin quando la bussola ha funzionato, abbiamo mantenuto la solita rotta di sempre, ma da quando ci siamo fermati nulla è più certo>> rispose James.
    <<Quindi potremmo impiegarci altri giorni prima di toccare una qualsiasi terra!>> disse Solar Knight deluso dalle poco rassicuranti notizie.
    <<Basta, non ne posso più... mi mancano i villaggi, le taverne, le donne!>> disse impaziente Davez.
    <<Messer Davez, a tutti manca la terraferma, figuriamoci se non mi manc... >> disse Bartholomew prima di essere interrotto da un brusco movimento del veliero, che lo fece sbalzare indietro.
    All’improvviso il vascello si trovò di fronte a una potente corrente marina che lo trascinò a sé. L’impatto fu tale e improvviso che i marinai vennero sbalzati dalle loro posizioni. Il capitano uscì dalla sua cabina, per verificare cosa fosse stato a causare quella brusca accelerazione di un veliero pesante come la sua caracca.
    <<CORPO DI MILLE BALENE MA COSA DIAVOLO STA SUCCEDENDO?>> urlò il capitano Thomas, appena aprì lo sportello della cabina.
    <<Cos’è stato?>> domandò Davez alzandosi tutto frastornato.
    <<La Fendi Onde ha aumentato la sua velocità!>> constatò Solar Knight.
    <<BARTHOLOMEW LA FENDI ONDE È TRASCINATA DA UNA CORRENTE MARINA! TENETEVI FORTE!>> urlavano alcuni marinai.
    <<JAMES PRENDETE IL TIMONE, PRESTO>> comandò urlando il capitano.
    <<SI SIGNORE OBBEDISCO!>> rispose James, urlando a sua volta.
    Nel trambusto Alessandro era caduto in mare e tranne suo fratello nessuno se ne era accorto. Il ragazzino era in balìa della corrente, ovviamente essendo più leggero di un vascello, venne spinto davanti al La Fendi Onde.
    <<MIO FATELLO È CADUTH, È CADUTHHH! AMMAREEE!>> gridò Michele, cercando di sforzarsi a parlare bene.
    <<UOMO IN... RAGAZZINO IN MAREEEE!>> gridò un marinaio, salito sulle sartie.
    Solar Knight e Davez sentirono la richiesta di aiuto, e quest’ultimo senza pensarci si legò una cima alla vita e si lanciò in acqua per recuperare il ragazzino. Il cavaliere istintivamente prese l’altro capo della cima e la legò all’albero di bompresso. Il ragazzino era stato spinto dalla corrente più lontano del mago, e questi non aveva la forza fisica per raggiungerlo a nuoto. Davez sembrava che si fosse arreso, quando con un lampo di genio fece una magia esplosiva, che lo sospinse verso Alessandro.
    Una volta accertato che il mago avesse preso saldamente il ragazzino, Solar Knight aiutato da Bartholomew tirarono la cima a cui erano legati i due naufraghi.
    <<Hanf hanf hanf la prossima volta hanf prima di lanciarvi in acqua assicuratevi di togliervi il mantello! Pesavate molto di più>> disse Solar Knight.
    <<Hanf adesso hanf capisco perché mi sentivo così pesante hanf. E voi ragazzino rimanete sottocoperta, siete stato fortunato hanf>> constatò Davez tutto fradicio d’acqua.
    <<FATELLH>> disse Michele.
    <<Non esco più fino a quando non siamo tornati a casa!>> disse Alessandro stremato e spaventato.
    <<Ottimo lavoro monsignor Davez... ora concentriamoci su questa strana corrente marina>> concluse Bartholomew.
    Il vascello era fuori controllo, la corrente era talmente forte che i marinai non riuscirono a manovrarlo né col timone ne con le vele, al rischio di danneggiare gli stessi nel farlo.
    Tutti si mantenevano saldi al La Fendi Onde e speravano che prima o poi il fenomeno marino terminasse, lasciando di nuovo il controllo del vascello.
    Ma dopo un lungo tragitto, la corrente marina portò il vascello in una zona di oceano perturbata da una violenta tempesta dove onde alte quanto delle colline rischiavano di schiacciare La Fendi Onde, facendola sprofondare negli abissi.
    Ogni volta che si sfiorava la tragedia Solar Knight temeva, come gli altri, l’avverarsi del sogno del capitano. La tempesta sembrava innaturale con quel cielo incredibilmente limpido e carico di stelle.
    Dopo un bruttissimo quarto d’ora, la tempesta si placò, ma al di fuori di ogni logica e umana comprensione le altissime onde si erano bloccate formando delle mura alte e nette.
    Tali mura d’acqua diedero forma a dei lunghi corridoi d’acqua fluente. La cosa che più impressionava era che l’acqua di queste insolite mura non era ghiacciata, ma liquida al suo stato naturale. Attraverso queste immani mura d’acqua si vedevano tutte le svariate forme di vita marine, perfino un cospicuo branco di balenottere, un calamaro gigante e svariati pesci colorati. Davez nel constatare ciò stava per farsi mordere da un luccio.
    <<Cioè, ma come è possibile?>> domandò il mago.
    <<Se non lo sapete voi che siete un mago>> rispose Solar Knight.
    <<Credevo di aver visto tutto nella mia vita, ma questa la batte tutte!>> osservò il nostromo.
    <<Capitano, cosa facciamo?>> domandò Mario provenire dalla prua del vascello.
    <<Proseguiamo, non c’è altra soluzione. Già è un miracolo che siamo ancora interi>> rispose il capitano per andare a mettersi alla guida del timone.
    Il vascello prosegui per il corridoio d’acqua, nello stupore di tutto l’equipaggio.
    Dove era andato a finire La Fendi Onde? Forse era andata in un altro mondo o fuori dai suoi limiti? Oppure a differenza dell’inesperto Davez qualche potentissimo mago aveva fatto un simile incantesimo? Nessuno aveva idea di cosa fosse andato storto nella traversata oceanica, che un mese fa era iniziata nel migliore dei modi, con la rotta commerciale di sempre. Da semplice nave di commercio, La Fendi Onde era capitata in una odissea degna dei più famosi miti antichi.






    Lottare per rinnovare il presente. Bisogna lottare sempre, fino all’ultimo respiro, questa è la condizione umana.

    Il male maggiore proviene da piccole impostazioni di pensiero sbagliate

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    SolarKnight
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    Cacciatore di demoni
    Regio Analista
    00 13/02/2014 22:43
    In vari punti il corridoio d’acqua si incrociava con altri simili corridoi ed era attraversato stranamente da correnti marine contrarie costituendo due corsie opposte, ma il vascello tenne la stessa direzione, fino ad arrivare a una sorta di enorme stanza d’acqua.
    <<Hei non facciamo scherzi! Dov’è l’uscita?>> disse Davez.
    <<Un vicolo cieco, vuoi vedere che questo è un labirinto!?>> esclamò Solar Knight.
    <<Avete ragione! Tutti quei corridoi, non può essere altrimenti. I labirinti sono fatti per non far orientare le persone, una volta entrati non si può uscire senza segnarne le pareti... santo cielo... no!>> constatava Davez sconcertato.
    <<In questo labirinto è impossibile uscirne! Non si può far alcun segno sull’acqua. Ma perché tutto questo?>> si domandò Solar Knight.
    Mentre Solar Knight e Davez cercavano di trovare una soluzione, come se non bastasse, dall’acqua saltarono fuori atterrando a prua delle creature marine umanoidi ricoperte di squame e strane formazioni di corallo, e armate di tridenti. L’equipaggio rimase bloccato fra lo stupore e la paura, mentre gli strani esseri con i loro occhi celesti li osservavano, quasi come se li contassero. Le loro espressioni suggerivano che non era un incontro casuale.
    <<Sembrano tranquilli, se non li stuzzichiamo, forse...>> bisbigliò sottovoce Davez al suo compagno cavaliere.
    Fra tutte quelle strane creature, una di esse, la più grande e muscolosa, alzò la testa in segno di sfida e con gli occhi rivolti all’equipaggio infilzò con forza il grande tridente dorato sul legno di coperta.
    <<Uomini incapaci la vostra prova termina qui... UCCIDETELI!>> ordinò l’essere.
    <<Non ve lo volevo dire, ma un po’ me l’aspettavo>> disse Solar Knight all’amico mago.
    <<Fosse una volta che si aprissero al dialogo queste creature assassine!>> disse sarcastico Davez.
    <<Davez, teniamoli occupati! Bartholomew fa armare gli uomini, o questi ci massacreranno!>> suggerì schiettamente Solar Knight.
    <<UOMINI RITIRATEVI NELLA STIVA, ALLE ARMIIII>> urlò forte il capitano.
    All’ordine del capitano i marinai iniziarono una corsa frenetica verso l’entrata del sottocoperta, per procurarsi una qualsiasi arma che fosse in grado di scacciare i nemici.
    Solar Knight sguainò la Spada Alata e si lanciò contro i squamosi esseri marini per impedir loro di aggredire i marinai in ritirata. Davez dal canto suo si diresse verso una posizione più elevata, a poppa del vascello, per scagliare magie a base di sfere di fuoco sulle bestie inferocite intenzionate a prendere l’entrata del sottocoperta. Al di fuori di quel caos di tridenti, l’essere col tridente dorato osservava la scena immobile, pronto ad agire.
    <<AIUTATEMI>> gridò un marinaio braccato da una di quelle creature marine.
    <<Hei prendetevela con me se ne siete capace!>> esclamò il cavaliere mentre con un colpo sgualembrato di spada sbalzò l’aggressore fuoribordo, per poi dire in tutta fretta: <<Correte dagli altri presto!>>.
    <<Grazie, vi debbo la vita!>> disse il marinaio ansante, nel momento in cui Solar Knight rispose con un colpo forte e rapido ad un affondo di tridente di un’altra belva inferocita.
    <<CORRETE... non perdete tempo a ringraziarmi>> ribadì il cavaliere scostando con la spada contemporaneamente due tridenti in affondo.
    Davez continuò imperterrito a colpire, avvantaggiato dall’efficacia dell’elemento fuoco, le feroci creature marine. I marinai, malgrado venissero ostacolati e braccati da quegli strani abomini, riuscirono ad entrare al completo nel sottocoperta, dando la possibilità a Bartholomew di sbarrare momentaneamente l’entrata.
    <<Ce l’hanno fatta! Solar resistete un altro po’ che arriveranno a breve i rinforzi dalla stiva!>> esultò Davez senza interrompersi a lanciare sfere infuocate.
    <<B-bene>> rispose Solar Knight nel respingere con la spada l’avanzata feroce dei tridenti, per poi dire: <<Che facciano presto, non riuscirò a tenerli per molto>>.
    Forza ragazzi, contiamo sul vostro aiuto. Pensò Davez lanciando sfere infuocate ai tre nemici alle spalle del cavaliere.
    I due amici riuscirono a tener testa a più di una ventina di nemici, sferrando colpi a raffica senza farsi sopraffare dalla stanchezza. Solar Knight riusciva a metterli in difficoltà spostandosi rapidamente da una parte all’altra del vascello, sfruttando il lungo raggio d’azione delle armi nemiche inadeguato sul limitato spazio del vascello; mentre Davez avvantaggiato dalla sua magia frenava ogni possibile iniziativa nemica.
    <<Per l’amor del cielo, quando ci mettono? Sto esaurendo la mia magia!>> esclamò Davez spalleggiando il cavaliere.
    <<Non sono riuscito a metterne definitivamente uno al tappeto, hanno una resistenza incredibile. Mi stanno sfinendo>> disse Solar Knight osservando gli esseri feriti dalla sua spada rialzarsi da terra.
    Nonostante riuscissero a farsi valere, per il cavaliere e il mago l’immane sforzo sembrò prolungare i pochi minuti che i marinai impiegarono per armarsi, proprio quando stavano per essere messi all’angolo, quest’ultimi uscirono da sottocoperta armati di fiocine, pugnali e svariate arme improprie.
    L’entrata in campo dei marinai venne preceduta dalle urla esultanti degli stessi che nell’enorme camera d’acqua risuonarono come un immenso boato.
    <<UOMINI PRENDETELI A CALCI NEL... FACCIAMOGLI VEDERE DI COSA SONO CAPACI GLI UOMINI DEL CAPITANO THOMAS FORTSAIL!>> esultò Bartholomew sferrando un calcio a una di quelle creature marine.
    I marinai si avventarono sul nemico, come un gigantesca onda su una spiaggia senza barriere naturali, subito La Fendi Onde fu un campo di battaglia senza precedenti.
    <<Giusto in tempo, temevo di giocarmi la pelle!>> disse Davez.
    <<Mettiamo fine a questa follia e usciamo via da questo inferno d’acqua!>> disse Solar Knight incalzando con vari fendenti le creature marine disorientate.
    In men che non si dica, l’equipaggio del La Fendi Onde sconfisse quasi tutte le creature marine senza il minimo sforzo, il loro istinto di sopravvivenza prevalse sulla ferocia di quelle creature.
    Ma fino a quel momento il capo delle squamate creature era rimasto fermo a prua del vascello osservando la scena con le mani incrociate e il tridente dorato conficcato al suolo.
    <<Bene, questo mi sembra l’ultimo>> disse Bartholomew gettando il corpo di uno di quegli esseri sul ponte di coperta.
    <<Ma che strano quello che ho trapassato da parte a parte si è sgretolato in tanti pezzi di corallo!>> disse James con la fiocina dapprima sporca di sangue poi solamente bagnata d’acqua.
    <<Non penso che sia importante, è rimasto ancora quello in piedi>> affermò Davez.
    Di scatto tutti si voltarono verso l’unico degli esseri rimasto ancora in piedi.
    <<Ma che bravi, siete degli ottimi leader, adesso vediamo se siete anche degli ottimi combattenti!>> asserì la corallinea e muscolosa creatura.
    <<Ma che state dicendo? Si da il caso che siete voi un pessimo leader e un pessimo combattente, ve la state facendo nelle braghe!>> provocò Bartholomew.
    <<Tacete, non parlo con voi, sciocco umano! non ne siete nemmeno all'altezza>> disse la creatura marina, per poi alzare la mano destra richiamando a se i pezzi di corallo, che componevano tutte le altre creature marine sconfitte dai marinai.
    <<Cosa sta succedendo?>> si domandarono i marinai.
    <<Mi ha dato dello sciocco adesso me la paga>> disse Bartholomew.
    <<Ma dove andate, state fermo, siete pazzo?>> disse il capitano al figlio.
    In un attimo il corallo di cui erano composti quegli esseri si concentrò formando una solidissima armatura addosso all’ultima creatura marina, e questi pronunciando una strana e potente formula magica creò una bolla magica che inglobò il vascello facendolo diventare di pietra insieme all’equipaggio, che venne accostato ad un lato dello stesso, tranne Solar Knight e Davez.
    <<Cosa è successo ai nostri amici?>> domandò il cavaliere.
    <<Come mai non affondiamo?>> domandò il mago.
    <<Non pensate a fare domande, pensate ad affrontare me!>> rispose la creatura dall’armatura di corallo compatto, mulinando il tridente dorato prima dell’attacco.
    <<Uffa ma perché?>> domandò di nuovo Davez.
    Solar Knight diede una gomitata all’amico, per riportargli l’attenzione sull’avversario che li stava caricando. Il cavaliere con una rapida rotazione della spada, portata in posta reale, parò un tremendo fendente dell’abominio dagli occhi di ghiaccio. Davez si spostò in avanti e roteando il bastone lanciò una grossa sfera di fuoco sull’avversario che immediatamente traendosi indietro la evitò.
    Il cavaliere approfittò del momento per portarsi avanti ed effettuare con la spada un tremendo tondo dritto, che urtò sulla solidissima armatura dell’avversario; il rivale provò dolore all’urto digrignando i denti, ma l’armatura non ebbe la ben che minima scalfittura.
    Il cavaliere e la creatura marina si sferrarono vari colpi terminati in spettacolari parate e schivate.
    <<E quando ci vuole ci vuole>> disse Davez svitando il pomolo del bastone per estrarre un lunghissimo stocco.
    Il mago corse a dar man forte al compagno cavaliere, che in quel momento faticava a stento nel contenere la furia del tremendo antagonista. Solar Knight si difese ribattendo colpo su colpo, unendo la sua agilità alla sua conoscenza di spadaccino appresa a Lugonoreum e con l’amico al fianco in azione di disturbo riuscì, per un breve momento, anche a portarsi in vantaggio strategico sul nemico. Ma il suo avversario, dopo un disorientamento iniziale dovuto dall’entrata in campo di un secondo e soddisfacente spadaccino, reagì con incredibile potenza ai colpi di spada e stocco di questi. La creatura in armatura sferrò uno straordinario colpo orizzontale compiendo un cerchio completo, dal quale i due amici presi da una forte e improvvisa corrente d’aria furono sbalzati a terra nella stessa direzione uno sull’altro.
    <<Che bestia!>> esclamò Davez tenendosi la testa con una mano.
    <<Togliti di dosso, mi stai schiacciando!>> disse tossendo Solar Knight, mentre il mago si tolse subito da dosso al cavaliere.
    Il cavaliere si rialzò aiutato dall’amico mago, al centro del ponte della nave, l’avversario energumeno era fermo protetto in una sfera d’acqua, come se stesse recuperando le energie impiegate nello sferrare il tremendo colpo.
    <<Dobbiamo fare qualcosa, questo ci ucciderà prima o poi>> disse Davez molto preoccupato.
    <<Hm ...>> iniziò a pensare il cavaliere, per poi dire a voce bassa: <<Sentite sarò breve, perché quello come ritorna attivo tenterà di farci la pelle. Ho notato che queste creature sono molto sensibili alla vostra magia di fuoco, e questo me lo fa pensare quando quel bestione ha cercato di evitare le sfere più che i miei colpi. Io sono stanco, devo recuperare un po’ di forze, ve la sentite di distrarlo il tempo necessario per coordinarmi in un attacco?>>
    <<Si, ma che centra il fuoco?>> domandò il mago.
    <<Quando andrò all’attacco, vi darò il tempo di concentrarvi e creare una grossa sfera di fuoco. Più grossa possibile. Poi dovrete lanciarla in pieno petto del nemico, non dovrete sbagliare... accidenti sta per tornare all’attacco. Avete capito?>> spiegò il cavaliere.
    <<Si forte e chiaro. Però più che altro lo provoco e mi faccio inseguire. In attacco mi farebbe secco>> concluse Davez.
    Il feroce rivale armato di tridente ritornò ad attaccare i due amici, ma Davez attirò su di sé la sua attenzione, provocandolo con smorfie e parole ingiuriose. L’enorme creatura sfogò la sua violenza nei confronti del mago, il quale corse più che poteva per tutta la lunghezza del vascello venendo sfiorato non poche volte dai colpi di tridente.
    Solar Knight raccolse le sue ultime energie e tutta la concentrazione possibile in un ultimo e frenetico attacco. Il cavaliere si tolse i pezzi dell’armatura di dosso, rimanendo solo con la maglia ad anelli e i semplici vestiti di lana e pelliccia; colse il momento opportuno e si scagliò sull’avversario compiendo svariate combinazioni di colpi di spada, lasciando il tempo al mago di ritirarsi.
    Davez, nascostosi dietro l’albero maestro in posizione opposta ai due duellanti, ricompose il bastone e si concentrò verso il pomolo nodoso. Dopo una breve sequela di parole magiche, il mago formò la più grossa sfera di fuoco che avesse mai evocato, grande per circonferenza quando la ruota di un carro.
    Solar Knight, nonostante fosse esausto, tentò di parare vari colpi portati verticalmente dal nemico preso da un frenesia animalesca, come quando un lupo col mordere la candida pelliccia sbrana il coniglio.
    Il cavaliere cadde in ginocchio sotto una pioggia di colpi, arrivando al punto di cedere le proprie difese, quando Davez sfruttando il momento lanciò la grande sfera di fuoco, che colpì il torace e il volto del grosso essere marino. In quel momento Solar Knight si sentì pervadere dal coraggio, che come una fiamma accesa ne alimentò l’energie residue; e traendosi indietro finse un affondo per eludere le difese nemiche e repentino sferrò una letale imbroccata.
    L’imponente creatura marina, fumante per l’attacco di fuoco ricevuto e con la testa trapassata da una parte all’altra dalla spada alata, cadde strepitante frantumandosi in svariati pezzi di corallo.
    <<Hee! Meglio a lui che a me! Giusto compare?>> disse Davez sfiancato dallo sforzo.
    <<È finita>> disse Solar Knight riprendendosi la spada rimasta infilzata in un voluminoso pezzo di corallo, una volta la testa dell’essere.






    Lottare per rinnovare il presente. Bisogna lottare sempre, fino all’ultimo respiro, questa è la condizione umana.

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    SolarKnight
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    00 13/02/2014 22:45
    <<Ma come mai tutto non torna come prima?>> si domandò il mago.
    <<Non lo so, forse ci vuole del tempo per l’incantesimo a svanire, almeno credo>> rispose il cavaliere messosi a sedere su un lato della balaustra del vascello.
    <<Forse avete ragione>> disse il mago in risposta al cavaliere.
    <<Siete stati bravi, avete sconfitto i temibili guardiani del Labirinto d’Acqua!>> disse una voce misteriosa nell’aria.
    <<Chi ha parlato?>> domandò Davez.
    In quel momento tutti i pezzi di corallo si volatilizzarono, e dove era caduto l’ultima creatura marina si formò a mezz’aria una grande sfera luminosa fiammeggiante e splendente dei colori del mare.
    <<Cos’è?>> domandò di nuovo Davez proteggendosi il viso col bastone.
    <<Che sia un altro avversario?>> domandò stavolta il cavaliere appena alzatosi in piedi.
    <<Non temete, la vostra prova si è appena conclusa. Adesso è il momento del premio>> rispose la voce di prima provenire dalla sfera luminosa.
    <<Che significa? Noi non abbiamo accettato nessuna prova!>> disse Solar Knight.
    <<Appunto>> ribatté Davez leggermente contrariato.
    <<Avete portato con voi una delle trentatre chiavi, nonché antiche e leggendarie armi elementari. Questo è bastato per attivare uno dei prodigi degli antichi>> rispose la voce.
    <<Capisco, ma qual è questa chiave?>> domandò il mago incuriosito.
    <<L’avete portata con voi senza saperlo, eccola>> rispose la voce nella sfera che sulle ultime parole emise un bagliore blu mare.
    Alle spalle dei due amici avventurieri arrivò trascinato da una strana corrente d’aria la lancia da cavalleria portata da Solar Knight dall’inizio del viaggio, tenuta nella stiva vicino la stalla del cavallo. La lancia si frappose fra essi e la sfera luminosa, che prendeva una forma vagamente umana.
    <<Raggio di Sole è una delle trentatre armi degli antichi usate nella grande battaglia contro gli antichi draghi malvagi. Quando siete arrivati nei pressi di questo tratto d’acqua, essa ha risvegliato me, lo Spirito del Mare, attivando la prova a cui siete stati sottoposti. Cosi siete entrati in un luogo dove il tempo scorre più rapido che nel resto del mondo!>> delucidò, lo Spirito del Mare, che aveva abbandonato la forma di sfera luminosa.
    <<Mannagg...>> disse sotto voce Davez verso l’amico cavaliere.
    <<Che ne sapevo?>> disse fra i denti Solar Knight, per poi domandare:<<Oh Spirito del Mare, la lancia... Raggio di Sole ogni volta che passeremo in questi luoghi speciali ci farà accedere a queste prove segrete?>>
    <<No, questo non è possibile. Una volta attivata e superata una delle prove, preso il premio finale, non se ne possono fare altre. I saggi antichi stabilirono che l’uomo mai debba accumulare troppa conoscenza e troppi poteri, e stabilirono anche che ogni chiave attivasse una prova con il potere opposto. Cosi il fuoco attiva la prova dell’acqua, e viceversa. Il vento la prova della terra, e viceversa. La luce quello dell’oscurità e cosi via dicendo. Una volta dato il premio ai reali partecipanti, coloro che ne sono stati involontariamente testimoni ne perderanno per sempre il ricordo. Quindi una volta usciti dal labirinto, i marinai dimenticheranno tutto e ricorderanno solo la parte che precede la prova>> rispose lo spirito multicolore.
    <<Che sfortuna non potrò vantarmi, ma meno male per voi, potrete tenervi la lancia senza che ci faccia affrontare queste estenuanti prove>> disse ironico il mago.
    <<La lancia aveva abbastanza potere da farvi partecipare entrambi, ritenetevi privilegiato mago. Adesso il mio tempo sta per esaurirsi, è arrivato il momento del premio. Uno dei doni dell’acqua>> disse lo Spirito del Mare.
    Pronunciate quelle momentanee e ultime parole, lo spirito sfavillante di energia avvolse il cavaliere ed il mago, donandogli uno dei segreti dell’acqua, un segreto che avrebbe fatto sviluppare i poteri di entrambi nel relativo elemento.
    Lo spirito del Mare rivelò in parole assai più complesse che l’acqua è la base della vita, in essa è racchiusa la chiave stessa dell’esistenza. E che acqua e vita sono legate da un fortissimo legame atavico, sostenuto da un perpetuo scambio di energia. Quasi nessuno abbinerebbe all’acqua anche la morte; ma lo spirito spiegò che se la morte è complementare alla vita e la vita è legata all’acqua, il collegamento concettuale tra acqua e morte dovrebbe scaturire da una conclusione di puro ragionamento logico.
    Le formule magiche che vi rivelerò non tutti possono arrivare ad elaborarle senza aver intrapreso un tale concetto metafisico. Con le limitate capacità cognitive derivate dalla materia organica di cui è composto il cervello senziente, di cui voi umani siete dotati, avreste potuto arrivare a tali conclusioni solamente vivendo un esperienza di tale forza da mettere in funzione la mente fino ad alimentarne la conoscenza stessa. Una conoscenza alimentata corrisponde ad uno spirito in espansione capace di trascendere la materia e manifestare parte della sua infinita forza disse lo Spirito del Mare nella mente dei due amici.
    Dopo che questi donò uno dei segreti dell’acqua, ritornò di nuovo a formare la sfera luminosa di prima. Sulla fronte del cavaliere e del mago una scintilla, dapprima luminosa e poi fievole, svanì.
    <<Non credete chissà che segreto arcano vi abbia rivelato, voi umani non avete idea degli infiniti segreti del vostro mondo materiale. In voi ho solamente instillato il prezioso seme della conoscenza, sta a voi farlo diventare un albero secolare!>> disse infine lo spirito per poi divampare e svanire in un momento, facendo sciogliere l’incantesimo sulla nave e l’equipaggio.
    La Fendi Onde tornò di nuovo nel suo stato originario e i marinai ammassati in un angolo di essa tornarono alla vita.
    <<Siamo ancora qui? Dov’è quel mostro? Adesso gli do il ben servito!>> iniziò a dire Bartholomew.
    <<Calmatevi, è stato sconfitto e mandato via, adesso preoccupiamoci di andare via>> disse Solar Knight infoderando la spada e intento a rimettersi l’armatura.
    <<Come usciamo da qui?>> domandarono Thomas e Bartholomew all’unisono.
    <<La Lancia Raggio di Sole ci indicherà la strada>> esclamò Davez.
    <<Strano, è quello che stavo per dire anche io>> disse Solar Knight poggiando la lancia sul pavimento di prua.
    <<Ma cosa è successo? Ce lo potete dire?>> domandò il capitano Thomas ai due ospiti.
    <<È una lunga storia, nemmeno la ricorderete. L’importante è uscire da qui>> rispose il cavaliere, facendo rimanere il capitano perplesso.
    <<Lo sapevate che la chiave apre e chiude i passaggi?>> affermò Davez.
    <<Si, ma non avrei mai pensato che fosse in grado di indicarci la via>> rispose Solar Knight.
    La lancia da cavalleria di Solar Knight, rivelatasi essere Raggio di Sole, una delle trentatre armi degli antichi, poggiata a terra sul pavimento di prua, iniziò a roteare per poi fermarsi e puntare il corridoio d’acqua nel quale doveva passare il vascello.
    <<Questa la sapevo anche io!>> disse satirico il mago.
    <<Ma vi lamentate sempre?>> disse in risposta il cavaliere.
    La Fendi Onde venne guidata attraverso i corridoi d’acqua che venivano indicati con la punta della lancia. Il labirinto d’acqua era immenso e non facile da attraversare. Più di una volta i marinai sbagliarono a manovrare il vascello facendolo finire su una corrente marina sbagliata che lo allontanava dall’uscita. Lungo il tragitto Solar Knight osservava affascinato attraverso le mura d’acqua le svariate forme di vita acquatiche mai viste da nessun uomo, e in un tratto gli sembrò di scorgere perfino una sirena. Dopo varie peripezie e faticosissime manovre il vascello uscì fuori dal labirinto, che in poco tempo sprofondò appianandosi nella solita superficie d’oceano.
    La notte passò e La fendi Onde trascinata dalla corrente marina ritornò sul suo percorso originario per le coste del Katai.
    <<Non è possibile, il mio segnatempo indica che oggi è il sei marzo. Da quando ci siamo mossi col vascello non l’ho mai controllato, ma sono sicuro che portava molto più avanti da come adesso mi mostra>> esclamò Davez osservando il suo strano congegno misura tempo.
    <<Ma che dite? L’acqua salata vi ha corroso il cervello? Monsignor Davez, siete alquanto deboluccio, è sempre stato il sei marzo da stamattina! In barba ai presagi!>> disse Bartholomew.
    <<E allora che dire dei giorni passati senza un alito di vento? E la malat... >> disse Davez prima di essere interrotto da Solar Knight.
    <<È inutile come ha detto lo Spirito del Mare, solo noi che abbiamo superato la prova ricordiamo tutto. Solo che non pensavo dimenticassero così presto, a meno che non leggano il diario di bordo, so che il capitano ne dovrebbe avere uno!>> disse il cavaliere sottovoce al mago.
    <<Allora che state farfugliando? Voi vi siete convinto che il vostro aggeggio è difettoso? Buttatelo, fate prima a regolarvi con una più pratica e antiquata meridiana!>> continuò a dire Bartholomew.
    <<Sempre simpatico il nostro Bartholomew, non trovate fratello?>> domandò scherzoso Davez.
    <<Si, se non fosse così sarebbe una noia mortale>> rispose Solar Knight.
    <<Ah ah ah ben detto, voi siete davvero un tipo tosto, non come il femmineo Davez>> disse Bartholomew dando svariate pacche sulle spalle al cavaliere che per poco non inciampava.
    <<Femmineo io? Beh dovreste domandarlo alla Susanna, alla Mariella, alla Patrizia alla...>> disse Davez per essere interrotto da una pernacchia accompagnata da una grossa pacca di Bartholomew.
    L’equipaggio presente deflagrò in una fragorosa risata, alla divertente scena a poppa del vascello. Solar Knight di nascosto andò nella cabina del capitano per cercare il diario di bordo e verificare se ci fossero ancora le date del passaggio nel tratto magico dell’oceano. Con grande stupore il cavaliere notò che tutte le annotazioni erano rimaste uguali all’evento della prova.
    <<Certo che i prodigi degli antichi funzionano veramente bene!>> disse Solar Knight per poi lasciare la cabina del capitano e sentir i marinai lamentare la mancanza dei viveri e dell’acqua.
    <<Beh… insomma non proprio bene…>> concluse il cavaliere con se stesso.
    Passati due giorni di viaggio, La Fendi Onde finalmente gettò l’ancora presso un piccolo villaggio portuale situato sulla costa orientale. Dopo aver pagato il capitano e salutato tutti i marinai, Davez e Solar Knight seguiti dal cavallo bianco si misero in viaggio, all’avventura, verso il primo villaggio che avessero trovato sul tragitto per il Katai.
    [Modificato da SolarKnight 13/02/2014 22:45]






    Lottare per rinnovare il presente. Bisogna lottare sempre, fino all’ultimo respiro, questa è la condizione umana.

    Il male maggiore proviene da piccole impostazioni di pensiero sbagliate

    [SM=x92774]Regio Analista e Vassallo del Regno di Blue Dragon
    [SM=x92726]Cavaliere
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    SolarKnight
    Sesso: Maschile
    Cacciatore di demoni
    Regio Analista
    00 13/02/2014 22:46
    FINE






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    SolarKnight
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    Cacciatore di demoni
    Regio Analista
    00 13/02/2014 22:53
    -OT Un grande ringraziamento va ad Otrebmu per avermi seguito e corretto per tutto procedere del racconto, spero che vi sia piaciuto. [SM=x92705] è il mio primo racconto e ci ho messo tutti gli elementi caratteristici di Blue Dragon's Teme. E per questo colgo l'occasione come sempre di ringraziare i fondatori di Blue Dragon, secondo me il fantasy più originale al mondo e purtroppo anche il più incompreso. Potete commentare se ci sono errori o punti a favore, mi servirà saperlo per la prossima volta e quando partecipo agli altri racconti. Così so come prendervi per la gola (non come minaccia [SM=x92706] , ma come modo di ingolosirvi di quello che scrivo). Grazie in anticipo.-OT
    [Modificato da SolarKnight 13/02/2014 22:54]






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    Carion
    Sesso: Maschile
    Dissipatore di tenebre
    10 09/06/2014 14:20
    OT-

    Devo dire che non è male, ma non sono molto bravo a dare giudizi pieni e nei minimi particolari (cito la tua valutazione nel post di BD Saga 3 che era una cosa incredibile [SM=x92713] ) mi limito a dire che è stato abbastanza piacevole questo racconto, ah dimenticavo, mi ha lasciato un po' perplesso la scena in cui dovevi uccidere il cavallo, cioè, se non fosse arrivato il tizio a fermarlo lo avrebbe fatto davvero [SM=x92715] Diciamo che è un po' inaspettato da un cavaliere ed amante degli animali [SM=x92714] per il resto tutto abbastanza bello [SM=x92709]

    -OT
    [Modificato da Carion 09/06/2014 14:21]
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    SolarKnight
    Sesso: Maschile
    Cacciatore di demoni
    Regio Analista
    00 09/06/2014 17:08
    OT- Lo so è una parte abbastanza forte, ma involontariamente sono arrivato a quel punto, nel senso che scrivendo avevo pensato l'odissea dei viveri e per rigor di logica se un cavaliere con tutta la sua passione e determinazione vede solo un cavallo, un marinaio affamato e debilitato ci vede ben altro. Un argomento di una certa forza, scelta tra la vita di molti uomini e la vita di un solo animale (anche se nobile e magnifico come un cavallo). [SM=x92706] Poi essendo appassionato di cavalli, ho trovato una soluzione... nessun evento di un racconto può spiazzare il suo autore. Grazie. -OT






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    Drago.89
    Sesso: Maschile
    Gran Maestro
    10 01/06/2015 12:19
    OT-Volevo complimentarmi con messer Solar. Labirinto d'acqua come primo racconto è davvero ben fatto e lineare. Una trama sottile e ben congegnata, l'ho letto con piacere volendo scoprire sempre più quel mistero del mare. Bravo! [SM=x92702]
    [Modificato da Drago.89 01/06/2015 12:20]
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    SolarKnight
    Sesso: Maschile
    Cacciatore di demoni
    Regio Analista
    00 23/06/2015 16:32
    Grazie [SM=x92705] e pensare che era un racconto molto condizionato dalla cronologia di Otrebmu, per questo ho scelto il mare come debbutto [SM=x92706] [SM=x92706] cosi se sbaglio mi ci butto... scherzi a parte era l'unico luogo privo di grandi eventi di altri scrittori, che purtroppo non è facile tener tutti presenti.






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