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Passò molto tempo da quando La Fendi Onde riprese la traversata oceanica, lasciandosi indietro il triste ricordo della strana malattia che aveva colpito quasi tutti gli uomini dell’equipaggio. Molti guarirono e alcuni erano in via di guarigione; il ritorno del vento fece dimenticare ben presto il triste episodio, oramai tutti si sentivano salvi.
Era arrivata la notte e per la prima volta, dopo tanto tempo trascorso tra le acque oceaniche, si rivelò al diradarsi delle nubi uno spettacolare cielo stellato. Mai come quel momento, il cielo era così carico di stelle, che in alcuni punti si vedevano dei veri e propri ammassi stellari; e da una parte all’altra dell’oceano una favolosa aurora polare sfoggiava la sua immensa bellezza multicolore.
Tutto l’equipaggio era fuori a osservare quel sublime spettacolo della natura, e di come fossero eccelse quelle luci che ne facevano parte.
<<È incredibile! Non ho mai visto nella mia lunga vita di marinaio uno splendore simile>> disse Bartholomew, da pochi giorni ripresosi dalla malattia.
<<Dove siamo capitati? Non conosco questo cielo!>> disse James senza distogliere lo sguardo dal cielo;
<<Sembra magico, è bellissimo>> disse Davez rimanendo con la bocca semiaperta.
<<James, Bartholomew, ma il capitano è ritornato in sé? Magari lui sa dove ci troviamo>> domandò Solar Knight.
<<Si, mio padre sta molto meglio, ma se non lo sa James dove siamo, non lo saprà nemmeno mio padre. Entrambi hanno intrapreso la vita marinara insieme>> rispose Bartholomew.
<<Adesso?>> domandò Davez molto preoccupato e non più interessato al cielo.
<<Adesso? Adesso? Devo cercare qualche stella o costellazione conosciuta... non ne vedo>> rispose James, cercando di trovare una soluzione.
<<L’unica cosa da fare è mantenere la rotta, a qualche parte dovremmo pure arrivare! James, La Fendi Onde ha mai cambiato direzione?>> domandò Bartholomew.
<<Fin quando la bussola ha funzionato, abbiamo mantenuto la solita rotta di sempre, ma da quando ci siamo fermati nulla è più certo>> rispose James.
<<Quindi potremmo impiegarci altri giorni prima di toccare una qualsiasi terra!>> disse Solar Knight deluso dalle poco rassicuranti notizie.
<<Basta, non ne posso più... mi mancano i villaggi, le taverne, le donne!>> disse impaziente Davez.
<<Messer Davez, a tutti manca la terraferma, figuriamoci se non mi manc... >> disse Bartholomew prima di essere interrotto da un brusco movimento del veliero, che lo fece sbalzare indietro.
All’improvviso il vascello si trovò di fronte a una potente corrente marina che lo trascinò a sé. L’impatto fu tale e improvviso che i marinai vennero sbalzati dalle loro posizioni. Il capitano uscì dalla sua cabina, per verificare cosa fosse stato a causare quella brusca accelerazione di un veliero pesante come la sua caracca.
<<CORPO DI MILLE BALENE MA COSA DIAVOLO STA SUCCEDENDO?>> urlò il capitano Thomas, appena aprì lo sportello della cabina.
<<Cos’è stato?>> domandò Davez alzandosi tutto frastornato.
<<La Fendi Onde ha aumentato la sua velocità!>> constatò Solar Knight.
<<BARTHOLOMEW LA FENDI ONDE È TRASCINATA DA UNA CORRENTE MARINA! TENETEVI FORTE!>> urlavano alcuni marinai.
<<JAMES PRENDETE IL TIMONE, PRESTO>> comandò urlando il capitano.
<<SI SIGNORE OBBEDISCO!>> rispose James, urlando a sua volta.
Nel trambusto Alessandro era caduto in mare e tranne suo fratello nessuno se ne era accorto. Il ragazzino era in balìa della corrente, ovviamente essendo più leggero di un vascello, venne spinto davanti al La Fendi Onde.
<<MIO FATELLO È CADUTH, È CADUTHHH! AMMAREEE!>> gridò Michele, cercando di sforzarsi a parlare bene.
<<UOMO IN... RAGAZZINO IN MAREEEE!>> gridò un marinaio, salito sulle sartie.
Solar Knight e Davez sentirono la richiesta di aiuto, e quest’ultimo senza pensarci si legò una cima alla vita e si lanciò in acqua per recuperare il ragazzino. Il cavaliere istintivamente prese l’altro capo della cima e la legò all’albero di bompresso. Il ragazzino era stato spinto dalla corrente più lontano del mago, e questi non aveva la forza fisica per raggiungerlo a nuoto. Davez sembrava che si fosse arreso, quando con un lampo di genio fece una magia esplosiva, che lo sospinse verso Alessandro.
Una volta accertato che il mago avesse preso saldamente il ragazzino, Solar Knight aiutato da Bartholomew tirarono la cima a cui erano legati i due naufraghi.
<<Hanf hanf hanf la prossima volta hanf prima di lanciarvi in acqua assicuratevi di togliervi il mantello! Pesavate molto di più>> disse Solar Knight.
<<Hanf adesso hanf capisco perché mi sentivo così pesante hanf. E voi ragazzino rimanete sottocoperta, siete stato fortunato hanf>> constatò Davez tutto fradicio d’acqua.
<<FATELLH>> disse Michele.
<<Non esco più fino a quando non siamo tornati a casa!>> disse Alessandro stremato e spaventato.
<<Ottimo lavoro monsignor Davez... ora concentriamoci su questa strana corrente marina>> concluse Bartholomew.
Il vascello era fuori controllo, la corrente era talmente forte che i marinai non riuscirono a manovrarlo né col timone ne con le vele, al rischio di danneggiare gli stessi nel farlo.
Tutti si mantenevano saldi al La Fendi Onde e speravano che prima o poi il fenomeno marino terminasse, lasciando di nuovo il controllo del vascello.
Ma dopo un lungo tragitto, la corrente marina portò il vascello in una zona di oceano perturbata da una violenta tempesta dove onde alte quanto delle colline rischiavano di schiacciare La Fendi Onde, facendola sprofondare negli abissi.
Ogni volta che si sfiorava la tragedia Solar Knight temeva, come gli altri, l’avverarsi del sogno del capitano. La tempesta sembrava innaturale con quel cielo incredibilmente limpido e carico di stelle.
Dopo un bruttissimo quarto d’ora, la tempesta si placò, ma al di fuori di ogni logica e umana comprensione le altissime onde si erano bloccate formando delle mura alte e nette.
Tali mura d’acqua diedero forma a dei lunghi corridoi d’acqua fluente. La cosa che più impressionava era che l’acqua di queste insolite mura non era ghiacciata, ma liquida al suo stato naturale. Attraverso queste immani mura d’acqua si vedevano tutte le svariate forme di vita marine, perfino un cospicuo branco di balenottere, un calamaro gigante e svariati pesci colorati. Davez nel constatare ciò stava per farsi mordere da un luccio.
<<Cioè, ma come è possibile?>> domandò il mago.
<<Se non lo sapete voi che siete un mago>> rispose Solar Knight.
<<Credevo di aver visto tutto nella mia vita, ma questa la batte tutte!>> osservò il nostromo.
<<Capitano, cosa facciamo?>> domandò Mario provenire dalla prua del vascello.
<<Proseguiamo, non c’è altra soluzione. Già è un miracolo che siamo ancora interi>> rispose il capitano per andare a mettersi alla guida del timone.
Il vascello prosegui per il corridoio d’acqua, nello stupore di tutto l’equipaggio.
Dove era andato a finire La Fendi Onde? Forse era andata in un altro mondo o fuori dai suoi limiti? Oppure a differenza dell’inesperto Davez qualche potentissimo mago aveva fatto un simile incantesimo? Nessuno aveva idea di cosa fosse andato storto nella traversata oceanica, che un mese fa era iniziata nel migliore dei modi, con la rotta commerciale di sempre. Da semplice nave di commercio, La Fendi Onde era capitata in una odissea degna dei più famosi miti antichi.






Lottare per rinnovare il presente. Bisogna lottare sempre, fino all’ultimo respiro, questa è la condizione umana.

Il male maggiore proviene da piccole impostazioni di pensiero sbagliate

[SM=x92774]Regio Analista e Vassallo del Regno di Blue Dragon
[SM=x92726]Cavaliere