Un silenzio irreale calò nella sala, portando via con sè tutti i rumori della battaglia.
Privo di sensi, con l'armatura ammaccata e macchiata di sangue, Drago giaceva contro una delle grandi colonne, le spade ancora testardamente in pugno a manifesto del valore e della furia con cui aveva combattuto.
Poco più in là, Jeckill giaceva riverso sul pavimento di pietra, immobile figura nella polvere. Migliaia di frammenti argentei si mischiavano al suo sangue, attorniandolo come un servo fedele attende il risveglio del proprio padrone.
Al centro della sala, il responsabile del crollo dei due Aspiranti, il grande golem che difendeva l'accesso ultimo e più interno della città di Omar sollevò in alto l'unico, enorme braccio rimasto, il pugno puntato verso il soffitto lontano.
Trekentoff lo fronteggiava, esausto, con in pugno la lancia donatagli come ultimo atto dal generale Retoet e nell'altro la propria lancia ormai scheggiata dal continuo urto con la pietra.
Tutto era immobile, fermo, solo il respiro veloce dell'Aspirante risuonava appena nel silenzio, perdendosi nella vastità del luogo.
All'improvviso, due luci si accesero negli occhi del golem e il costrutto parlò con voce roca e profonda, raggiungendo ogni angolo dell'enorme sala "VI SIETE BATTUTI BENE, INVASORI, MAI PRIMA D'ORA QUALCUNO ERA RIUSCITO A RESISTERE PER COSI TANTO TEMPO CONTRO LA POTENZA DI OMAR, MA ORMAI NON AVETE PIU' LA FORZA DI CONTINUARE QUESTA BATTAGLIA, SIETE STATI SCONFITTI, A PARTIRE DAL GENERALE TRADITORE, PER L'ULTIMA VOLTA, ARRENDETEVI E ANDATEVENE E AVRETE SALVA LA VITA, PERSEVERATE NEI VOSTRI FOLLI PROPOSITI E MORIRETE" Deto questo il costrutto tacque e rimase immobile, in attesa di una risposta.
Trekentoff si appoggiò alle due lance e sorrise stancamente.
" Beh, se devo essere sincero, non mi dispiacerebbe smettere di combattere, anche perchè mi reggo a stento in piedi" Con un sospiro stanco si tolse l'elmo dalla testa lo gettò lontano,mandandolo a rotolare sul pavimento " Ma, dato che nè io nè i miei compagni abbiamo molta voglia di saltare in aria e inoltre abbiamo promesso a Claudium che vi avremmo salvato, città ingrata, insieme a tutti i vostri abitanti, mi vedo costretto a declinare l'offerta"
Detto questo, Trekentoff fece roteare entrambe le lance e le piantò tra le mattonelle di pietra con uno schianto secco " E poi sono curioso di vedere fino anche punto riuscite a spingervi con il vostro potere"
Il golem non ebbe bisogno di altre conferme, spalancò la bocca e ruggì tutto il suo disappunto in un grido cavernoso che fece tremare l‘intera città.
“ COSI SIA, AVETE SCELTO IL VOSTRO DESTINO”
E appena il tremore si acquietò tutti i detriti lasciati dalle statue già sconfitte dagli Aspiranti si animarono di colpo e iniziarono a convergere verso l’unico difensore rimasto, scorrendo tra le connessure del pavimento o rotolando velocemente.
Giunti a destinazione presero ad arrampicarsi sull’enorme corpo ferito del golem, che in breve svanì in un enorme ammasso di fanghiglia ribollente.
Trekentoff non si soffermò ad osservare quel incredibile trasformazione.
Strinse con forza i manici delle due armi e si concentrò.
I suoi sensi si tesero al massimo e, sforzandosi come mai aveva fatto prima, l’Aspirante iniziò ad attingere dalla fonte stessa di energia Geomantica che dava forza alla città. Un dolore lancinante gli attraversò il corpo, appena quel potere sconvolgente prese a fluire liberamente dentro di lui.
Era come fuoco nelle vene.
Sentì l’armatura scaldarsi rapidamente fino ad ustionargli le braccia e la schiena, ma si costrinse a sopportare e sospinse tutta l’energia che era riuscito a incanalare nella lancia di Retoet. La punta della pregevole arma scomparve in una ruggente fiamma argentata che spazzò via tutte le ombre della grande sala.
Trekentoff si alzò in piedi e puntò lo sguardo accigliato verso l’ammasso di fanghiglia, da cui andavano già a formarsi due poderose braccia dotate di lame sugli avambracci e sui gomiti.
Senza indugio alcuno, l’Aspirante si gettò di corsa contro il golem in formazione, tenendo le due armi parallele ai fianchi. Tentacoli di fango schizzarono fuori dalla melma, sferzando come fruste per fermarlo.
Trekentoff ne respinse alcuni agitando la propria lancia, ma alcuni lo colpirono violentemente al fianco e al petto, mozzandogli il fiato. Traballò per un istante, rischiando di cadere, poi si riprese e scagliò una raffica di strali azzurri dalle dita, bruciandoli e recidendoli uno per uno. I monconi rimasero a dimenarsi sul pavimento e l’Aspirante continuò imperterrito la sua corsa, mentre un filo di fumo si levava dalle fessure della sua armatura.
Il golem era quasi giunto al completamento e un enorme torace corazzato iniziava a delinearsi dal fango.
Fu a quello che Trekentoff puntò.
Sollevò la lancia di Retoet e fu pronto a scagliarla.
Con un urlo di odio e rabbia il costrutto spalancò la bocca e sparò una raffica di pugnali di pietra affilati come rasoi, che colpirono l’Aspirante alle gambe, alle spalle, gli sfondarono la corazza sullo stomaco e sul petto, eppure non riuscirono a fermarlo.
Con l’ultimo sforzo, infine, Trekentoff scagliò la lancia direttamente nella bocca spalancata del golem.
Si produsse un esplosione devastante.
Travolta dalla potenza del colpo la montagna di fanghiglia esplose in un fragore assordante, spazzando via ogni cosa che gli era vicina. L’intero complesso di gallerie tremò per qualche istante e infine ci fu finalmente silenzio.
Trekentoff cadde in ginocchio, il petto che si abbassava e si alzava al ritmo del suo respiro affannato. Fiotti di sangue calavano dai punti in cui era stato trafitto dalle lame.
Lentamente, per quello che le ferite gli concedevano, si voltò e puntò entrambi i palmi aperti verso Jeckill e Drago.
Concentratosi brevemente, trasferì ai due gli ultimi residui di energia che aveva conservato.
“ Questi dovrebbero bastare per permettervi di aiutare Albins” mormorò.
Un sorriso provato gli apparve sul viso legnoso, appena vide Drago cominciare già a dare i primi segni di risveglio.
Poi, le ultime forze lo abbandonarono e cadde a terra, per poi rimanere immobile nella polvere.
OT- Toccava anche a me svenire un po', e che diamine
E dopo questo piccolo slancio eroico non resta che vedere se il prode Albins è riuscito a battere quel'ante-Al Quai Da di Heclial
Speriamo in bene, io adesso passo e chiudo che domani mi devo svegliare presto e il letto mi chiama
buona notte a tutti! -OT