Prima di affiancare Drago, Claudium esaminò la ferita alla testa di Jekyll: per fortuna il Cavaliere del Nord aveva riportato solo una piccola lesione superficiale che Claudium curò prontamente; Jekyll avrebbe sicuramente ripreso conoscenza in breve tempo.
Claudium lasciò così Eoden a guardia del padrone e corse ad aiutare la Guardia Reale.
Dopo l'attacco di fiamme dello stregone, Claudium si avvicinò al compagno.
<<Che dici Drago? Proviamo ad accerchiarlo?>> disse il Paladino.
<<Sì, proviamo>> rispose la Guardia Reale.
Immediatamente Claudium e Drago circondarono il mago. Con questa tattica i due erano sicuri di disorientare lo stregone, che di certo non poteva colpire più avversari contemporaneamente.
Skull, però, non sembrava affatto intimorito. Immediatamente, il mago alzò il suo nero bastone verso il cielo e pronunciò sottovoce una formula magica. Nello stesso momento diversi fulmini neri iniziarono a colpire entrambi gli Aspiranti, che furono costretti a ripiegare.
Mentre il mago si abbandonava ai suoi pavoneggiamenti, soddisfatto di avere eluso con così tanta facilità la tattica dei Seguaci di Blue Dragon, Claudium si mise a riflettere sul modo migliore per sconfiggere l'avversario:
Dunque... ci troviamo di fronte un mago... e la maggioranza dei maghi ha il suo punto di forza negli attacchi a distanza... infatti, finchè non sono riuscito ad avvicinarmi a lui, egli ha potuto tenermi sotto la sua completa mercè grazie a quell'incantesimo di fuoco... è logico pensare allora che sia totalmente indifeso quando si trova in un corpo a corpo... infatti, non ha avuto modo di difendersi mentre distruggevo il suo bastone...
Sì, forse ci sono...
Claudium interruppe il filo dei suoi pensieri e si rivolse al compagno:
<<Drago, penso di sapere come possiamo sconfiggere Skull. Fino ad ora lui ci ha tenuto il più possibile a distanza, e ciò probabilmente dipende dal fatto che non ha incantesimi che lo possano proteggere in un corpo a corpo. Dobbiamo perciò avvicinarci il più possibile e colpirlo>>.
<<Detto così sembra facile, Claudium, ma persino Albins, che è il guerriero più veloce tra noi, non vi è riuscito. Cosa vi fa pensare che noi ce la potremmo fare?>>
<<Il fatto che io e te ci siamo allenati nella Palestra della Gilda dei Paladini, mentre Albins no. Ricordi la manovra "Scudo e freccia"?>>
<<Sì, ma è molto rischiosa utilizzarla contro un avversario del genere>>.
<<Lo so, ma sono sicuro che funzionerà>>.
La Guardia Reale fece a Claudium un cenno di assenso e si mise in guardia.
Nel frattempo il mago attendeva in silenzio; non poteva permettersi di sprecare energie e per questo motivo decise di aspettare la mossa degli Aspiranti prima di agire.
Claudium evocò uno scudo di luce sul braccio di Drago e poi si posizionò dietro al compagno.
Il mago non capiva: in quel modo sarebbe stato molto più facile per lui colpirli!
<<Pronto Drago? Ora!>> i due iniziarono a marciare verso il mago con passi lenti ma decisi.
Skull non si fece attendere ed immediatamente iniziò a bombardare i due con fiamme di fuoco nero.
A quel punto, Drago si fermò per parare gli attacchi con lo scudo, proteggendo il compagno alle sue spalle. Nel frattempo Claudium si spostò di lato e lanciò con Arkea una piccola saetta verso il mago.
Il mago fu costretto ad interrompere l'attacco per schivare il colpo. Nel frattempo Drago e Claudium ripresero la marcia.
Skull non sapeva più cosa fare: mentre il mago colpiva, un Aspirante parava e l'altro contrattaccava, e ciò permetteva ai due sia di rimanere protetti dai colpi dello stregone, sia di guadagnare terreno ad ogni attacco.
Ormai i due Aspiranti erano a pochi metri dal mago.
<<Maledetti!... N-non posso essere sconfitto così... Prendete!>>
Il mago lanciò la sua polvere viola ma Claudium, che se lo aspettava, bloccò prontamente la sostanza racchiudendola all'interno di una sfera di luce; quindi il Paldino la rimandò subito al mittente.
Il mago venne accecato e, mentre cercava di disperdere la polvere, divenne vulnerabile.
<<ORA, DRAGO!>> la Guardia Reale balzò di fronte al mago e lo colpì ad una mano, disarmandolo. Nello stesso momento Claudium vibrò le sue due spade nel fianco destro dello stregone.
Il mago cadde e si accasciò al suolo; ben presto una pozza di sangue scuro si allargò sotto la sua figura.
<<E' finita, Skull. Tu ed i tuoi compagni avete perso. Ora non nuocerete più a nessuno>> dicendo ciò Claudium abbandonò lo stregone agonizzante ed insieme a Drago andò aiutare i compagni feriti.
Durante lo scontro, Datalos ed i suoi due soldati si erano a malincuore fatti da parte, consci che quelli che avevano di fronte erano avversari fuori dalla loro portata e che sicuramente avrebbero intralciato gli Aspiranti piuttosto che aiutarli. Tuttavia, essi non rimasero inattivi durante la battaglia ed appena uno dei guerrieri veniva ferito, i tre facevano in modo di porlo al sicuro dallo scontro. Soccorsero così Lamion, a cui Drago aveva già somministrato l'antidoto, Jekyll, e Albins.
Quando poi Skull venne sconfitto, essi vennero raggiunti da Claudium e Drago. Dopo poco tempo i tre feriti si ripresero e vennero aiutati a rialzarsi dai compagni, poichè ancora storditi.
Dopo che i due Aspiranti si furono allontanati, Skull, ormai agonizzante, osservava i corpi dei suoi compagni caduti: era vero, lui e gli altri non erano mai stati una compagnia unita; ognuno pensava per sè e l'unica cosa che li accomunava era l'interesse per il denaro. Tuttavia, in quegli anni, si era instaurato tra loro una sorta di sottile filo rosso, che li teneva tutti uniti l'uno all'altro da un vincolo di fiducia e rispetto. Ed ora che questo filo si era spezzato, Skull provò nel profondo un immenso dolore. Passò gli occhi sul corpo di Arrow, trafitto dalle spade della Guardia Reale, poi su quello di Sibilla, colpita e sbranata a morte dal Cavaliere del Nord e dal suo lupo, ed infine sul corpo senza vita di Katana che...
Un momento...
Katana non era ancora morto.
Era agonizzante anche lui ma continuava a strisciare dolorante, nel disperato tentativo di recuperare la sua spada.
Skull stabilì allora un contatto telepatico con il capo dei mercenari:
Katana, mi senti?
Skull? Sei tu? Dove sei?
Sono non molto distante da te.
Cosa è successo agli altri? Ti prego, non dirmi che sono morti.
Purtroppo sì, invece. Siamo rimasti solo noi due e tra poco andremo a fargli compagnia, purtroppo.
Non posso, non posso morire. Non prima di essermi vendicato dei bastardi che vi hanno ucciso. Skull, è venuto il momento: usa su di me la FIAMMA D'ACCIAIO.
Sai Katana che questo incantesimo condannerà per sempre le nostre anime alla dannazione?
Saremmo dannati in ogni caso, Skull. Se non altro, tra i bui antri infernali, ci consolerà il pensiero di esserci potuti vendicare dei nostri assassini.
E sia allora. Addio Katana, sei stato un grande capo.
Addio Skull, sei stato uno dei migliori compagni che abbia mai avuto.
Skull terminò il collegamento mentale e prese in mano il medaglione a forma di serpente. Utilizzando le sue ultime forze, concentrò tutto il potere rimastogli nell'artefatto, che si illuminò.
Il medaglione iniziò a diventare liquido, poi assunse le forme di una fiamma. Le sue lingue continuavano a muoversi emanando una luce oscura ed il rumore dello sfrigolio del fuoco venne sostituito da quello di metallo stridente.
L'incantesimo era talmente potente che venne immediatamente percepito da tutta la compagnia, persino dai soldati, che non avevano alcuna conoscenza in campo magico.
Skull scoppiò e ridere:
<<SCIOCCHI GUERRIERI! AVRESTE DOVUTO FINIRCI QUANDO NE AVEVATE L'OCCASIONE! ORA, FRUTTERA' DAL NOSTRO SANGUE IL VENDICATORE!>>
Dicendo ciò Skull scagliò la fiamma contro Katana.
Immediatamente il corpo del mercenario venne avvolto dalle fiamme e la sua figura scomparì dietro ad esse.
<<Eccola, la Fiamma d'Acciaio, l'incanto usato dagli stregoni in fin di morte per trasformarli nel vendicatore dei propri assassimi. Addio Aspiranti Vassalli, ci rivedremo presto!>> e dette quste ultime parole, Skull spirò.
Nel frattempo le fiamme si diradarono, scoprendo il nuovo corpo di Katana.
Era una visione terrificante: Katana aveva perso quasi competamente ogni aspetto umano; era diventato alto più di 2 metri, con un armatura nera di acciaio lucidissimo, decorata con numerose borchie e tremende effigi raffiguranti visi demoniaci. Essa copriva ogni parte del corpo dell'ormai ex-mercenario, compresa la testa, dal cui elmo era possibile scrutare due orribili occhi rossi di bragia. Il mercenario, inoltre, impugnava ora due enormi spadoni neri avvolti da fiamme del medesimo colore.
Il Demone d'Acciaio avanzò in direzione degli eroi, facendo tremare l'intera foresta con i suo pesanti passi; poi, con voce demoniaca e gutturale, disse:
<<
TREMATE CAVALIERI! IO SONO STEEL BLAZE, IL VENDICATORE NERO, VENUTO APPOSTA DALL'INFERNO PER PORTARVI VIA CON ME! ARRENDETEVI SUBITO O CADRETE SOTTO I MIEI COLPI TRA LE URLA!>>
Pronunciate queste tremende parole, Steel Blaze avanzò implacabile verso il gruppo.
OT- Ecco qua la sorpresa
. Buona fortuna, ne avrete bisogno!
-OT