New adventure: La Tela

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: 1, [2], 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9
Drago.89
00martedì 16 settembre 2008 23:13
Drago si era svegliato con un tremendo mal di testa e quello che vide non gli piacque affatto...Jekyll,Claudium e Lamion erano ancora a terra,mentre Albins si stava riprendendo dal combattimento ed Eoden tentava di contrastare nel migliore dei modi Horns,ringhiando più volte contro di lui pronto a caricarli nuovamente...ma improvvisamente Albins lanciò un urlo soffocato:
-"Dragoo il minotauro!"
Drago riuscì ad impugnare le sue due spade prima che il mastodontico minotauro riuscisse a schiantarlo su di un'altra roccia.
-"Eh no vile e spregevole creatura,adesso non sarà tanto facile sconfiggermi!"
Intanto il cavaliere del Nord,Claudium ed anche Albins si erano ripresi ed erano pronti anche loro a sostenere questa nuovo combattimento.
Un urlo sovrumano fece rimbobare la caverna:
-"Horns ha tanta fame e voi Aspiranti sarete mio ciboo!"
Un attimo di distrazione ed il ninja approfittò per lanciare tutti i suoi shuriken contro di lui,ferendo in vari punti il minotauro,intanto anche Drago sfruttò il momento e lo caricò frontalmente infilzando le due spade nello stomaco del vile.
Horns gemette ma non cadde..Eoden mordeva con furia la gamba della creatura che grondava sangue,fu allora che Claudium e Jekyll posero fine al combattimento calando le loro spade inesorabili.Infine Horns era morto,ma cosa più importante adesso era ritrovare il resto dei mercenari...
@Jekyll@
00giovedì 18 settembre 2008 10:54
Prima che gli Aspiranti e Lamion potessero riorganizzarsi, la caverna iniziò a tremare, come se fosse stata scossa da una mano gigantesca.
-Presto! Usciamo di qui!- gridò Lamion, guardando ancora il cadavere di Horns.
Il suolo vibrava con tale intensità che, quando il gruppo tentò di muovere i primi passi verso il cunicolo che immetteva nella caverna, tutti caddero a terra, senza più equilibrio, persino Eoden stentava a rimanere dritto sulle zampe.
Improvvisamente un boato riempì l'aria e la caverna iniziò a tremare ancora più violentemente, fino a quando con un fragore assordante, la parete che conteneva il corridoio di ingresso all'antro crollò, impedendo l'uscita.
Mentre il tremore iniziava diminuire, la sfera di luce rosa si spense, come una debole fiamma investita da un delicato alito di vento, lasciando gli Aspiranti Vassalli al buio.
Da fuori, lontana, si udì la risata stridula di Skull.
-Aspiranti Vassalli, sareste voi i mattoni del Regno di Blue Dragon? La sua difesa? Poveri Sommi, difesi da uomini così stupidi ed ingenui!- disse il piccolo mago, sprezzante.
-Maledetto!- gridò Lamion, visibilmente sconvolto, mentre gli Aspiranti Vassalli iniziavano a guardarsi intorno, alla ricerca di un modo per uscire da quel posto: avevano una missione da compiere, nessuno di loro lo aveva dimenticato e avrebbero fatto di tutto per portarla a termine!
Nella caverna regnava ora la quiete, solo i pochi raggi lunari che riuscivano ad entrare nell'antro, dall'apertura circolare al centro della volta, permettevano di vedere le fitte nuvole di polvere che iniziavano a posarsi a terra dopo la frana.
D'un tratto, con un grido di dolore, Lamion cadde in ginocchio, tenendosi la spalla destra, mentre una risata selvaggia si udì sopra le teste dei prigionieri.
In controluce, stagliata nel cielo schiarito dalla luna, la sagoma di un Centauro con un arco in mano, osservava l'interno della caverna.
-Ser Lamion!- Jekyll si precipitò sulla guardia: la spalla destra era stata trafitta da una freccia di nero acciaio lucido. Il Cavaliere del Nord strappò la giubba di Lamion per poter vedere meglio la ferita e, quando vide la pelle dell'uomo, un brivido di terrore lo percorse: attraverso il sangue che, copioso, fuoriusciva dalla ferita, Jekyll vide la cute di Lamion divenire nera...una macchia nera che, nonostante la scarsa luce, era sicuro aveva iniziato ad espandersi e, presto avrebbe completamente avvolto l'uomo.
-Il vostro amico è perduto, Aspiranti Vassalli! Lasciate che muoia, non tentate di salvarlo altrimenti le sue sofferenze si prolungheranno di molto!- gridò Arrows, con voce roca, poi scoppiò in un'altra di quelle sue tremende, gelide, feroci risate.
-Fermatevi1 Non potete...-la voce di Albins si spense insieme alla già scarsa luce che entrava nella caverna.
-Che cosa è successo?- volle sapere il Cavaliere del Nord che, rivolto verso Lamion ferito, non si era accorto di niente.
-Ci hanno chiusi dentro...-commentò, la voce atona, Drago, ringuainando le sue armi.
-Skull deve aver fatto levitare una grossa pietra fin sopra la volta della caverna...e l'ha posata sull'apertura da cui è entrato Albins poco fa!- spiegò Claudium.
-Non avremo aria per molto tempo e nessuno di voi, nemmeno il più potente, è in grado di spostare le pietre che ostruiscono l'entrata...moriremo come topi in trappola e...ad Omar non ci sarà più giustizia...-sussurò Lamion, accasciato tra le braccia di Jekyll, prima di perdere i sensi.
-Amici, dobbiamo trovare un modo per uscire di qui! Lamion ha bisogno di cure che solo nel Regno di Blue Dragon gli possono essere prestate!- disse il Cavaliere del Nord, adagiando Lamion sul terreno, poi estraendo la Stella dello Zenit da sotto l'armatura d'argento, aggiunse, sollevando il medaglione -Stella dello Zenit, che nei cieli bui del Nord più estermo fai da guida al viandante smarrito tra i ghiacci eterni, donaci la tua luce!
Subito una luce bianca e splendente scaturì dal ciondolo del Cavaliere del Nord e mostrò agli Aspiranti Vassalli la loro prigione: spessi muri di roccia perfettamente levigata ai fianchi, solida roccia sotto i piedi e sopra le loro teste.
Mentre lo sconforto cominciava ad affiorare nei loro cuori, gli Aspiranti Vassalli poterono udire le lontane risate dei mercenari che li avevano imprigionati.
§ Albins §
00venerdì 19 settembre 2008 23:57
Ormai gli Aspiranti erano in trappola e l'unico modo per uscire da lì era trovare una via secondaria che portasse ad un altro sbocco di quella grotta,oppure quello di frantumare le pietre che bloccavano il passaggio,il che sembrava poco possibile.
Jekyll,come del resto anche gli altri erano piuttosto furiosi:
-"Maledetti infami!Quando esco di qui gliela farò pagare cara a quel centauro!”
Albins calmò il suo amico,dimostrando grande saggezza:
-“Jekyll non è questo il momento di tirar fuori gli artigli,sono delle canaglie ma se cerchiamo una via d’uscita forse riusciremo anche a salvare Lamion…almeno spero”.
La speranza è una cosa che non puoi mai essere piegata,intanto però le striature nere sul corpo di Lamion si moltiplicavano a vista d’occhio…gemiti di dolore offuscavano sempre più la mente del capo delle guardie…
Drago rispose parlando con fermezza:
“Avete ragione Albins,cerchiamo un modo per uscire di qui…se non vado errato alcune grotte dovrebbero avere una seconda uscita o al limite dovremo sfondare il blocco che ci sbarra la strada…”
Claudium ragionò sul da farsi,sapeva in cuor suo che su di loro gravavano le sorti del testimone ed anche del povero Lamion e non potevano assolutamente permettersi ulteriori sbagli.

P.s.scusate il ritardo... [SM=x92713]
Claudium
00sabato 20 settembre 2008 11:55
Ot- Ciao a tutti. Sono contento di risentirvi e complimenti per la continuazione (anche se quel minotauro grosso come mezzo elefante lo avete ucciso un po' troppo in fretta secondo me... va beh, visto che non vi spaventano mostri del genere mi inventerò qualcosa di più potente e GROSSO più avanti... [SM=x92703] [SM=x92703] [SM=x92703]. Oggi ho dovuto mettermi in pari con il lavoro sui racconti e quindi non ho potuto postare, vedrò di scrivere qualcosa la prossima settimana. Ciao a tutti e buon week-end! [SM=x92702] -OT
@Jekyll@
00sabato 20 settembre 2008 15:11
Ot- Claudium, che piacere riverderti qui! Hai ragione quel minotauro l'abbiamo liquidato troppo in fretta, ma considera che, dopo tutto, era solo contro quattro Aspiranti Vassalli, di cui due Paladini (se questo in GdR comporta una modifica!). Personalmente, credo che dei loschi figuri che ci troviamo davanti, il minotauro sia il meno forte ed impegnativo...grosso, potente, ma lento e stupido...certamente più difficili il centauro, SIbilla (l'ho chiamata così, ti piace? [SM=x92702] ) e, soprattutto il mago Skull (direi che questa può essere la graduatoria...diciamo così...che ne dici?)! -Ot
Drago.89
00sabato 20 settembre 2008 16:41
OT-Holux Claudium,felice che tu sia ritornato! [SM=x92710] Forse hai ragione,abbiamo eliminato il minotauro troppo alla svelta,ma come ha anche affermato Jekyll contro quattro aspiranti(di cui 2 paladini)era un pò difficile,inoltre era una creatura ingenua.-OT
Claudium
00domenica 21 settembre 2008 14:22
Infatti erano stati proprio i suoi sbagli a condurre lui ed i suoi compagni in quella situazione; il primo sbaglio era stato il mancato accorgimento dell'inganno della falsa scorta, grazie alla quale i mercenari li avevano catturati; poi, il mancato aiuto contro il minotauro, che aveva rischiato di uccidere tutta la compagnia; poi non essere riuscito a salvare Lamion dalla freccia del centauro, freccia che ora lo stava uccidendo; infine, non essere riuscito ad evitare che Skull li intrapolasse in quella tomba di pietra.
Con questi pensieri nella testa Claudium si sedette, e tra le lacrime ed i singhiozzi disse:
"Perdonatemi amici... Vi ho deluso... E' colpa mia se ci troviamo in questa situazione... Ed ora non so come tirarvene fuori... Clanitia ha sbagliato a scegliermi... Non sono degno di comandare questa missione... Anzi, non sono degno nemmeno di essere un Aspirante... Trovate da soli il modo di uscire da qui... Io ormai sono inutile... Anzi... Sono un peso per voi... Lasciatemi qui... Merito di fare la stessa fine di quel minotauro..."
Tutti i presenti rimasero come paralizzati dalle parole del Paladino, incapaci di muoversi e di parlare. La loro unica speranza di uscire da quella grotta era riposta nel loro capo, di cui, nonostante gli eventi avversi, continuavano ad avere la più completa fiducia. Tuttavia, vedere Claudium in quello stato e dire quelle cose, li aveva gettati nello sconforto più totale.
Mentre Claudium continuava a piangere, Jekyll si avvicinò all'Aspirante; il Cavaliere aveva dipinta sul volto un'espressione estremamente seria, tanto che i suoi compagni a stento lo riconobbero. Giunto di fronte al Paladino lo scrutò dall'alto verso il basso; lo sguardo fu corrisposto da Claudium e dai suoi umidi occhi.
Poi, improvvisamente, il Cavaliere del Nord lanciò un urlo sovrumano e si lanciò con tutte l sue forze sull'Aspirante, picchiandolo su tutto il corpo; Claudium non provò nemmeno a difendersi; ai pugni di Jekyll si mischiarono le lacrime mentre il Cavaliere diceva le seguenti parole:
"Vergognati... Bastardo... Vigliacco... Tu sei un'Aspirante Vassallo... Tu sei un Paladino... Tu devi combattere il Male... Aiutare gli altri... Non piangere come una femminuccia... Mi disgusti... Sei un verme che si nasconde dietro un'armatura... Sei un insetto senza spina dorsale... Tutti noi avevamo fiducia in te... Tu non ci hai deluso prima... Quando ci hai trascinato fin qui... Tu ci hai deluso ora... Quando ti sei arreso... Perchè ti sei arreso Claudium... PERCHE'?
E lasciatemi dannazione... Deve capire" Jekyll parlava con gli altri Aspiranti che erano intervenuti a bloccarlo, per evitare che riducesse Claudium ad una frittata.
Il Paladino smise di piangere, ma rimase in una sorta di stato catatonico finchè non finirono di curargli le ferite. Nel frattempo le condizioni di Lamion peggioravano con l'aumentare delle macchie. Jekyll, invece, era riuscito a calmarsi, ma rimase così furioso che continuò a fissare torvo Claudium per tutto il tempo; persino il Eoden evitava di avvicinarsi; infine, Albins e Drago discussero tra di loro per trovare un modo di uscire da quella caverna, ma faticavano a concentrarsi, scossi ancora da ciò che era successo.

Dopo qualche minuto Claudium tornò in sè, assumendo di nuovo il suo solito atteggiamento pacato. Quindi si alzò e camminò fino al centro della grotta. Qui estrasse la sua spada di mithril e la avvicinò al polso. Subito gli Aspiranti scattarono, convinti che l'Aspirante volesse porre fine alle sue sofferenze prima del tempo, ma poi si arrestarono, tranquillizzati da un gesto del Paladino. Questi fece con la lama un piccolo taglio sul palmo della mano. Quindi strinse il pugno ed allungò il braccio verso i compagni. Mentre il sangue cadeva, Claudium disse le seguenti parole:
"Compagni, vi prego di perdonare il mio comportamento di poco fa; l'uomo che avete visto era solo un povero stolto che aveva smarrito se stesso, vinto dalla paura e dalla debolezza. Non cerco giustificazioni per quello che ho fatto, in quanto non ve ne sono, ma giuro sul sangue che scorre nelle mie vene che farò tutto ciò che mi è possibile per portarvi in salvo fuori di qui, a costo di dannarmi l'anima, qualora venissi meno a questo giuramento. Rimetto inoltre a voi il mio comando e, qualora non mi riteneste più degno di guidarvi, giuro di accettare qualunque nuovo comandante preferiate. Quindi, fratelli, chiedo ora a voi: cosa decidete?"

OT- Sì, forse avete ragione, è che io quando li avevo creati avevo fatto il ragionamento opposto e cioè che i mercenari presi singolarmente fossero al nostro pari, il mago forse un po' di più, mentre il minotauro valesse come la compagnia al completo. Comunque, considerando la superiorità numerica tanto amata da Bright, direi che può starci la sua uccisione. Ora andiamo avanti [SM=x92702]

P.s. sì, Sibilla va bene [SM=x92702] -OT
@Jekyll@
00lunedì 22 settembre 2008 18:54
-Lieto di ritrovarvi, Claudium!- disse il Cavaliere del Nord, appoggiato ad una delle pareti di roccia, le braccia incrociate sul petto ed avvolto nell'ampio mantello bianco e blu -Penso di poter parlare a nome di tutti noi, dicendo che Voi siete il nostro Comandante! Non siete l'Aspirante Vassallo più potente, tra noi, ma il Conte Clanitia ha chiesto a Voi di intervenire e noi ci siamo solamente offerti di aiutarVi, nessuno di noi, per quanto potente possa essere, può comandare questa missione...Voi siete stato scelto da chi ha chiesto il Vostro aiuto...il Conte Clanitia, dall'alto della sua saggezza, si fida di Voi e, personalmente, non trovo alcun valido motivo per cui noi non dovremmo fare altrettanto, Paladino! Ricordo, come se fosse ieri, la fiamma ardente dell'orgoglio e della fiducia che brillavano nei Vostri occhi il giorno della Vostra investitura nella Gilda dei Paladini...il Gran Maestro ed ognuno dei Paladini del Regno erano schierati davanti a Voi e, guardandoVi credevano in Voi...se non Vi fidate delle mie parole e delle mie impressioni, credete in ciò che pensava Bright Blade e l'intera Gilda!!
Il Cavaliere del Nord si avvicinò al compagno di Gilda e, in segno di pace, tese il braccio destro, porgendo la mano all'amico.
CLaudium rimase stupito dal cambiamento di Jekyll e dall'effetto che le parole del Paladino suscitavano nel suo animo. Dopo un breve istante in cui si limitò a fissare la mano del Cavaliere del Nord, tesa verso di lui, l'afferrò saldamente, ed abbracciò il compagno.
-Grazie, messere!- mormorò.
-Siamo d'accordo con Jekyll, Claudium! Voi e nessun altro comanderà questa missione!- esclamarono Drago ed Albins, avvicinandosi ai due uomini, ancora abbracciati al centro della caverna.
-Lamion ha bisogno di cure, amici!- disse, preoccupato, il Cavaliere del Nord, dopo aver lasciato la mano di Claudium.
-Già...e noi siamo ancora imprigionati qui dentro...-commentò Drago, poi aggiunse -E come se non bastasse, inizia a fare un gran freddo!
-Il freddo...sembra venire dalla Stella dello Zenit!- osservò Albins, fissando il luminoso pendente che Jekyll aveva posato su un macigno, caduto laddove, prima, la sfera rosa di Skull irradiava la sua tenue luce.
-Così è, infatti!- ammise il Cavaliere del Nord -La Stella dello Zenit può penetrare qualunque oscurità, ma la sua luce porta con sè il gelo del Nord...tuttavia, l'abbassamento della temperatura aiuterà Lamion a resistere meglio...
-Potremmo usare questa caratteristica a nostro vantaggio!- esclamò Claudium, finendo di fasciarsi la mano ferita.
Sul volto degli Aspiranti Vassalli comparve un'espressione meravigliata.
-Ora che Skull è lontano il Sigillo che ha posto su di noi è diventato più debole, infatti tale incantesimo aumenta la sua efficacia in rapporto alla distanza. Quindi, nonostante non possa ancora usare al meglio i miei poteri, dovrei comunque riuscire a produrre luce calda...anche molto calda, se serve!- spiegò il Paladino -Le rocce, per quanto resistenti, non possono assecondare eccessivi sbalzi di temperatura...se riuscissimo ad identificare una parete più sottile delle altre, potremmo congelare la pietra e scaldarla in modo estremamente rapido, rompendola!
-Claudium...-Drago avanzò di un passo verso il Paladino, mentre i suoi lineamenti tradivano l'inquietudine che gli riempiva il cuore -Siete sicuro di ciò che dite?
Claudium annuì, l'espressione grave.
-Messere -intervenne il Paladino del Nord - io posso convogliare le energie fredde dell'estremo Nord, attraverso la Stella dello Zenit, ma Voi dovrete usare il Vostro corpo...e produrre tutto quel calore Vi lascerà senza forze!
-Abbiamo, forse, delle alternative, amici miei?- chiese, la voce vibrante, Claudium.
Gli Aspiranti Vassalli rimasero silenziosi, meditando sulla risposta del loro amico.
-Eoden, riconoscendo le differenti intensità degli odori, potrà aiutarci ad identificare il punto migliore!- suggerì il Cavaliere del Nord.
-Allora...non ci resta che tentare! Non vedo altre vie d'uscita!- gli occhi di Claudium brillavano per l'ansia di liberare gli amici e dare alla loro missione una possibilità di continuare.
Jekyll si chinò ed iniziò ad accarezzare l'enorme testa di Eoden, bisbigliando parole incomprensibili nelle grandi, candide orechie, mentre Drago ed Albins iniziarono a perlustrare la loro prigione di roccia. Claudium, in disparte, radunava le sue energie magiche, concentrato come non mai...non poteva sbagliare, non avrebbe avuto un'altra possibilità.
Il grande lupo bianco iniziò ad annusare le pareti di pietra, agitando allegro la coda: il freddo, che sempre più si stava diffondendo all'interno della caverna, gli ricordava le sue terre d'origine e questo portava ad un ulteriore affinamento dei sensi.
Dopo alcuni minuti, lunghi quanto una vita intera, Eoden ululò ed iniziò a grattare con le zampe anteriori la pietra della parete.
Drago ed Albins raggiunsero subito Eoden e, battendo la pietra con la punta delle loro armi, riuscirono a percepire una variazione del suono prodotto.
-Effettivamente qui la parete sembra più sottile...almeno credo!- affermò, incerta, la Guardia Reale.
-Se Eoden ritiene che lì la roccia sia meno spessa, potete star sicuro, amico mio, che è realmente così!- rispose il Cavaliere del Nord, raggiungendo il lupo bianco, mentre un sorriso divertito gli increspava le labbra: nessuno riusciva a capacitarsi delle grandi abilità di Eoden.
Jekyll prese la Stella dello Zenit, la strinse nel pugno sinistro e l'appoggiò alla nuda pietra.
-Io sono pronto, Paladino!- esclamò Jekyll -Quando volete!
-Iniziate, Cavaliere del Nord!- assentì Claudium, senza aprire gli occhi per non perdere la concentrazione: sentiva il cuore martellargli nelle orecchie, il sangue scorreva più veloce ed avvertiva un intenso calore crescere intorno a lui.
Jekyll chiuse gli occhi ed emise un profondo sospiro, svuotando completamente i polmoni.
Per un attimo non sembrò accadere nulla, tanto che Albins fece per proporre di cercare una soluzione alternativa, poi un gelido vento fermò l'Aspirante Vassallo.
-Proviene da Jekyll!- sussurò, stupefatto, Drago, osservando una nuvola di alito condensarsi davanti alla sua bocca.
Rapidamente la temperatura scese di molto ed il vento gelido si intensificò fino a scuotere vivacemente l'ampio mantello blu e bianco del Cavaliere del Nord, la cui armatura d'argento iniziò a brillare di una luce blu, tanto intensa da sembrare quasi viola.
-Se non si fermano, non avranno più forze!- Albins, esterefatto, inidetreggiò, rabbrividendo per il freddo intenso.
-Albins, guardate le pareti della grotta!- esclamò Drago.
Il ninja lasciò vagare lo sguardo sulla pietra ed il suo stupore crebbe ancora: dal punto in cui Jekyll aveva appoggiato la Stella dello Zenit originavano vene di ghiaccio bluastro che, rapidamente, si arrampicavano verso l'alto...verso l'apice della volta.
Il gelido vento che nasceva da Jekyll si intendificò ancora e un leggero strato di brina rivestì rapidamente il pavimento della caverna. Poi l'aria divenne tagliente, Drago ed Albins iniziarono a perdere la sensibilità alle mani, ai piedi, sul viso e, all'improvviso, un sonoro schiocco lacerò l'ambiente, il mantello del Cavaliere del Nord si gonfiò al punto da svelare il retro dell'armatura. La temperatura precipitò di molto e la brina sul suolo divenne ghiaccio.
-Paladino...ora!- gridò il Cavaliere del Nord.
Claudium aprì gli occhi, l'espressione impassibile, come se non vedesse i grandi cambiamenti all'interno della caverna e non sentisse il freddo; il Paladino sollevò il braccio destro ed aprì la mano: al suo interno una sfera di luce rossa.
I due Paladini iniziarono a gridare contemporaneamente: il freddo divenne ancora più intenso, mentre la sfera di Claudium divenne bianca.
Improvvisamente, la sfera di luce venne scagliata contro Jekyll che ebbe appena il tempo di spostarsi: prima che un lampo abbagliasse gli occhi di Drago ed Albins, i due Aspiranti Vassalli ebbero il tempo di vedere il Cavaliere del Nord accasciarsi a terra ed Eoden corrergli incontro. Un rumore, simile ad uno sfrigolio, riempì l'aria, il gelo lasciò rapidamente il posto ad un calore insopportabile e tutto divenne bianco, fino a quando si udì un sonoro "crack".
Drago ed Albins si gettarono a terra: dappertutto iniziaron a piovere pietre.
Quando la luce si spense, Albins sentì la fresca aria profumata della notte accarezzargli la pelle ed aprì gli occhi: sopra di lui, la volta di pietra era ancora al suo posto, attraversata, però, da numerose crepe reticolari.
-Che potenza!- esclamò Drago, mettendosi faticosamente a sedere, poi la voce gli morì in gola: dove poco prima si trovava il Cavaliere del Nord, ora un'ampia apertura lasciava intravvedere l'ambiente esterno, il notturno cielo stellato, gli alberi ed il sentiero che conduceva all'ingresso originario della grotta.
-Dove sono?- chiese il ninja, alzandosi lentamente, mentre i suoi occhi cercavano di abituarsi alla penombra, dopo essere stati abbagliati dalla luce di Claudium.
Ci vollero alcuni istanti, prima che i due Aspiranti Vassalli riuscissero a vedere distintamente.
-Laggiù, guardate!- gridò Drago, indicando un punto poco distante da loro dove Claudium giaceva riverso ed immobile.
-E lì c'è Lamion!- Albins mosse alcuni passi verso la guardia, poi si arrestò e si volse a guardare Drago -Ma Jekyll dov'è? Non lo vedo!
La Guardia Reale si guardò attorno.
-Nemmeno io...non vedo nè lui nè Eoden!- mormorò, crollando, sconfortato, sulle ginocchia.
@Jekyll@
00martedì 23 settembre 2008 21:41
Il rumore di pietre che rotolavano una sull'altra richiamò l'attenzione dei due Aspiranti Vassalli. Drago ed Albins si voltarono in tempo per notare Eoden che usciva faticosamente da un cumulo di rocce: il folto pelo bianco era rivestito di brina.
-Eoden!- lo chiamò Drago.
Il lupo, sentendo la voce della Guardia Reale, rizzò le orecchie, emise un lieve guaito, poi, zoppicando, si voltò, dirigendosi verso quello che ancora rimaneva in piedi della parete di roccia in cui Jekyll e Claudium avevano aperto l'uscita. Drago potè notare che una delle zampe posteriori di Eoden era ferita, il sangue scorreva copioso, macchiando il candido pelo.
-E'vivo, ma molto debole!- esclamò Albins, mentre sollevava Claudium tra le braccia.
Un gemito soffocato annunciò che anche Lamion, nonostante le sue condizioni fossero in costante peggioramento, era vivo.
Il ninja depose Claudium sotto un albero perchè non venisse notato da eventuali passanti, attirati dal frastuono provocato dal crollo della parete di roccia, per poi spostare Lamion accanto al Paladino, mentre Drago, ancora barcollante, seguiva Eoden.
Gli occhi della Guardia Reale ci impiegarono alcuni istanti per riconoscere dove il lupo bianco stesse andando, nella penombra della caverna.
Eoden, il naso incollato al terreno, si diresse verso un angolo buio, emettendo di tanto in tanto dei brontolii sommessi; quando giunse vicino ad un cumulo di pietroni, il lupo si mise ad ululare.
-Jekyll deve essere qui!- esclamò Drago, balzando in avanti ed iniziando a smuovere alcune rocce.
Albins raggiunse l'amico in breve tempo ed iniziò ad aiutarlo, mentre Eoden continuava a girare intorno alle pietre.
Dopo alcuni istanti, i due Aspiranti Vassalli intravidero un riflesso provenire da sotto una lastra di granito e, consapevoli di quello che significava, iniziarono a lavorare con maggior forza.
In breve, ampie zone dell'armatura d'argento del Cavaliere del Nord tornarono alla luce; quando buona parte del corpo del Paladino fu liberata dalle rocce, Drago ed Albins lo afferrarono per estrarlo completamente.
-Ahi!- esclamarono all'unisono, lasciando la presa ed allontanandosi con un balzo dall'Aspirante Vassallo privo di sensi.
-La sua armatura è...-balbettò, esterefatto, il ninja Albins.
-...fredda come il ghiccio eterno del Nord...-terminò per lui Drago.
Claudium
00mercoledì 24 settembre 2008 00:55
Drago ed Albins spostarono immediatamente il Cavaliere accanto a Claudium; dopodichè slegarono i loro cavalli, che erano stati legati vicino ad un albero. Quindi caricarono Lamion, Claudium e Jekyll sui rispettivi destrieri. Albins si avvicinò per saggiarne le condizioni:
"Come stanno?" domandò Drago.
"Male: Claudium ha la pelle che scotta, Jekyll, al contrario, è freddo come il ghiaccio, mentre Lamion ha il polso che rallenta sempre di più" rispose Jekyll con aria piuttosto preoccupata.
"Dobbiamo portarli immediatamente da un chierico prima che peggiorino".
"Sì, ma come facciamo? Noi eravamo svenuti quando i mercenari ci hanno trasportato. Non sappiamo nè in che direzione sia Pagus nè quanto disti da qui, ed Eoden, nonostante gli abbia medicato la ferita, è ancora troppo debole: non può nè correre nè fiutare". Mentre i due Aspiranti iniziavano a disperare della sorte dei loro amici, udirono il verso di un falco squarciare la notte e subito comparve Ermes; il volatile atterrò accanto a Lamion, tentando di svegliarlo con leggeri colpi di becco.
"Accidenti, ci eravamo dimenticati di Ermes! Lui deve averci seguito fino a qui quando siamo stati catturati, e quindi saprà sicuramente anche come tornare!" esclamò speranzoso Drago.
"Già, però non so se Ermes capisca il linguaggio degli uomini, come Eoden" puntualizzò Albins.
"Beh, dobbiamo provare, non ci restano alternative".
Il ninja assentì con un cenno del capo e si avvicinò al falco:
"Senti Ermes, il tuo padrone è ferito e sta molto male; abbiamo bisogno che tu ci indichi la strada per il villaggio".
Il falco sembrò capire le parole di Albins ed immediatamente spiccò il volo; la sua figura era perfettamente visibile sotto la luce della luna.
"Perfetto, ha funzionato. Presto, Albins".
I due Aspiranti montarono a cavallo, caricando Eoden, fissarono le briglie dei cavalli dei malcapitati al retro delle loro selle, e lanciarono i loro destrieri alla massima velocità possibile.
"Ma i falchi ci vedono al buio?" domandò Albins durante la corsa.
"Non lo so, ma questo sembra di sì" urlò Drago al compagno.

Dopo circa un'ora giunsero in mezzo alla piazza del villaggio, svegliando mezza Pagus. Subito chiesero l'aiuto di un chierico, che arrivò immediatamente. Saggiate le condizioni dei quattro eroi (Eoden compreso), li fece immediatamente trasportare nella sua casa, dove gli applicò alcune cure. Drago ed Albins attesero nella piazza, pregando per la sorte dei oro compagni. Dopo circa mezzora il chierico uscì e si avvicinò agli Aspiranti.
"Diteci Ser, come stanno i nostri compagni?" domandò Drago.
"Non bene, ma se la caveranno. Temo solo per la sorte di quel Lamion: la freccia d'acciaio che lo ha colpito era solo avvelenata, per fortuna, ma purtroppo il veleno aveva già provocato diversi danni; se non fosse per la sua resistenza sarebbe già morto; a questo punto non possiamo far altro che aspettare e pregare. Ah, un'altra cosa: quel vostro compagno, Claudium mi pare, si è svegliato e vuole parlarvi immediatamente".
Albins e Drago seguirono il chierico nella sua casa, fin nel salone dove erano ricoverati i loro amici. I due si avvicinarono al letto di Claudium.
"Come state Paladino?" chiese dolcemente Albins.
"Diciamo che ho avuto giorni migliori. Sentite, vi siete comportati molto bene decidendo di portarci fin qua. Ora però ho bisogno ancora di voi: quanto tempo è trascorso dallo scontro con Skull?"
"Circa tre ore credo" rispose Albins.
"Uhm... Questo significa che probabilmente i mercenari si saranno già accorti della nostra fuga e, sapendo che avevamo bisogno di cure urgenti per Lamion, avranno capito sicuramente che siamo fuggiti qui a Pagus. Ora, non penso che si facciano prendere dal panico a tal punto da attaccare un villaggio intero per stanarci, però vorranno individuarci immediatamente, e quindi manderanno delle spie, per seguire poi le nostre mosse e tenderci una nuova trappola come hanno fatto in precedenza. Inoltre, non è detto che non tenteranno una sortita notturna per colpirci mentre siamo ancora deboli. Per questo motivo dobbiamo partire IMMEDIATAMENTE. Dirigetevi verso la dimora del teste - Ermes conosce la strada -, spiegategli la situazione ed ordinategli di prepararsi immediatamente per la partenza. Dovrà trovarsi tra mezzora nella piazza. Per confermare la vostra identità usate questo, è uno stampo del sigillo del Conte" Claudium porse il foglio a Drago "La presenza di Ermes confermerà che non è stato rubato. Una volta giunto, caricheremo gli altri su un carro e proseguiremo verso est a marce forzate, fino a quando non troveremo un posto isolato dove poter nasconderci e riordinare le idee. Sulla mia cintura ci sono i nostri ultimi kion. Buttate giù dal letto il macellaio, il panettiere o chi volete e fate provviste. Ai soldati di Oslaf ci penserà lui stesso" finito il suo discorso Claudium si stese per riprendere fiato.
"Claudium, il vostro ragionamento non fa una grinza, però Lamion è in fin di vita; trasportarlo significherebbe per lui la morte. Penso che ci convenga lasciarlo alle cure del chierico finchè non si sarà ripreso" affermò Albins.
"Morirebbe in ogni caso. Domani mattina, se non questa stessa notte, giungeranno le spie dei mercenari e, non trovando nostre tracce, irromperanno nel villaggio nel disperato tentativo di ritrovarci. Quindi tortureranno Lamion per estorceli informazioni preziose e poi lo uccideranno".
Albins chinò la testa arrendendosi alle parole del Paladino.
"Aspettate, e gli abitanti? Li ammazzeranno tutti!" domandò Drago con tono preoccupato.
"Non ti preoccupare, Drago. Una volta appreso dalle spie che la scorta si è già mossa, i mercenari non perderanno un solo briciolo di tempo e si getteranno alle nostre calcagna. Rischierebbero di fargli del male solo se rimanessimo qui" lo tranquillizzò Claudium
"Va bene, faremo come dite voi allora" aggiunse Albins prima di andarsene insieme a Drago.

Skull cavalcava insieme ad Arrow e Sibilla nella foresta, soddisfatto del modo in cui aveva sistemato i Seguaci di Blue Dragon. Il mago voleva quindi raggiungere il suo capo per raccontargli dell'accaduto e vantarsi del suo comportamento. In breve, i tre raggiunsero Katana.
"Come sta andando la caccia, capo?" domandò Skull.
"Male, avete appena fatto scappare un cervo, stupidi! Perchè siete tutti qui? E' successo qualcosa ai nostri ospiti?"
"Sì, il loro compagno ninja ci ha attaccato e li ha liberati. Poi hanno ucciso Horns..." iniziò Sibilla.
"...A quel punto sono intervenuto io, e sono riuscito ad avvelenare con le mie frecce uno di loro..." continuò Arrow.
"...Infine, IO gli ho intrappolati nella caverna" concluse Skull.
"Ma sono ancora vivi?" chiese Katana alzando il tono della voce.
"Sì, ma ancora per poco... rispose Skull con il suo solito ghigno.
"STUPIDI CHE NON SIETE ALTRO! Arrivati a quel punto tanto valeva ammazzarli piuttosto che dargli una possibilità di fuggire, tanto più che hanno ucciso il povero Horns!" urlò furibondo Katana.
Improvvisamente, un boato riempì la vallata, come un rumore di pietre che cadono.
"Giuro che se si sono liberati ve la faccio pagare. Presto andiamo"

I mercenari giunsero in breve nei pressi della caverna. Il gruppo era fuggito. Katana scese da cavallo e, sguainata la sua arma, tagliò di netto una delle pietre crollate, colmo di rabbia.
"Sibilla, corri a Pagus, è lì che si sono diretti, ed informaci quanto prima delle loro condizioni, della loro ubicazione e dei loro piani. Voi invece recuperate il corpo di Horns, voglio dargli una degna sepoltura".
Udite le parole del loro capo, Skull ed Arrow iniziarono a spostare le pietre per recuperare il corpo di Horns, mentre Sibilla si lanciò al galoppo verso il villaggio.
"Siete stati in gamba, lo ammetto, ma d'ora in avanti non ci saranno più errori".

Albins e Drago fecero tutto quello che Claudium gli aveva ordinato, e così, dopo mezzora, giunse finalmente la vera scorta. I due Aspiranti caricarono le provviste su un carro mentre sull'altro posarono uno accanto all'altro Eoden, Jekyll e Lamion. Claudium era ancora debole, però decise comunque di montare a cavallo. Dopo aver ringraziato gli abitanti per i servigi resi, Albins e Drago montarono a cavallo e partirono insieme alla scorta.
A far da sfondo a quella partenza vi era una bellissima alba, che riempì di speranza il cuore degli Aspiranti.
§ Albins §
00giovedì 25 settembre 2008 16:24
Quella mattina tutto sembrava andare liscio, dopo essere partita, la compagnia non aveva avuto nessun intoppo durante il viaggio, ma questo non sminuiva i timori di Albins, che si manteneva sempre attento a tutto. Ciò che lo preoccupava di più era la situazione di Lamion, il guerriero stava troppo male e ogni momento che passava faceva affievolire le speranze di salvarlo. Avrebbe dovuto resistere al viaggio, in modo da farlo curare da un chierico, ma il ninja non sapeva se ce lìavrebbe fatta. Drago nel frattempo gli si avvicinò a cavallo e i due iniziarono a parlare sul da farsi:
<< Albins cosa vi turba? >> chiese la guardia reale al ninja.
<< Mio buon amico Drago, non so voi, ma la situazione non mi piace. Lamion è in condizioni critiche, Claudium sembra un pezzo di lava ardente e Jeckyll invece sembra una pietra di ghiaccio. Per di più dobbiamo stare attenti a qualche agguato, anche se questa è la preoccupazione minore. >>
<< Ahhhhhhhhhh, Albins non vi riconosco più. Dove è finito il ninja sprezzante del pericolo che conoscevo, che non ha paura di nulla? Pensate a tutto quello che abbiamo fatto finora, alla fine siamo tutti vivi. Si tutti, anche Lamion, perché finchè respira abbiamo qualche speranza di rimetterlo in sesto. E poi ci siamo sempre noi no? Anche se dovesse arrivare qualche nemico, difenderemo i nostri amici fino alla morte giusto? >>
<< Ma certo fratello, farò tutto quello che è in mio potere per proteggere i nostri amici, non temete, solo che vorrei che i nostri tre amici non fossero in quelle condizioni.>>
<< Sentite Albins, meglio che stanno così, che immobili stecchiti in feretri di legno no? >>
<< Ah, questo è poco ma sicuro, e comunque Claudium è riuscito persino a dirci cosa fare, e a darmi ancora una speranza quindi posso dire di aver superato questo momento di insicurezza. >>
<< Bene Amico, è così che si parla. >>
<< Usiamo al meglio questo periodo di tranquillità per rimetterci in sesto e vedere bene cosa fare, perché come ha detto Claudium, credo che avremo un po’ di vantaggio sui nostri nemici in quanto dovranno perdere un po’ di tempo a cercarci in città. Spero solo che nessuno ci abbia visti partire perché se lo trovassero saprebbero subito che siamo partiti e che direzione abbiamo preso.
Questa comunque è solo una remota possibilità che non voglio neanche prendere in considerazione. >>


Intanto Sibilla si dirigeva verso la città con tutte le intenzioni di scoprire dove il gruppo di aspiranti si stava nascondendo…
Drago.89
00venerdì 26 settembre 2008 09:24
Sibilla era ormai arrivata a Pagus e non ci volle molto per scoprire se erano ancora a Pagus o erano andati via,pensando che il combattimento con Horns non era stato facile ipotizzò che avessero contattato il chierico del luogo.
<<Buongiorno caro chierico,gli abitanti della zona mi hanno detto che risiedeva qui..vorrei sapere dove erano diretti i soldati,me li sono persi..>>
Il chierico preso alla sprovvista era molto dubbioso se credere a quella donna o meno.
<<Anche lei è della scorta..ma come mai è rimasta indietro?>>
Sibilla giocando d'astuzia raggirò il chierico usando un linguaggio diverso dal solito.
<<Me li sono persi..inoltre essendo forestiera è stato già un colpo di fortuna trovare voi..ah spero di non averli persi per sempre perchè sarà la mia fine.>>
Il chierico nonostante non fosse molto convinto credette alla buona fede della donna e le rivelò la direzione presa dalla scorta.
<<Grazie buon uomo,non se ne pentirà>>.
Queste ultime parole vennero proferite dalla donna con un ghigno malefico stampato in viso,solo allora il chierico intuì la trappola..
Intanto quasi a metà viaggio verso Omar,gli aspiranti non tutti in perfetto stato,almeno per ora proseguivano il viaggio senza nessun tipo di problema.I due paladini iniziavano a migliorare,solo le condizioni di Lamion erano a dir poco disastrose,ma nonostante tutto la speranza nei cuori di Drago ed Albins era sempre l'ultima a morire...
Claudium
00sabato 27 settembre 2008 12:01
Mentre la scorta cavalcava con passo sostenuto, a Claudium tornarono in mente le decisioni prese la mattina della partenza da Pagus:

La scorta si era mossa più velocemente che poteva, nel tentativo di mettere più strada possibile tra essa ed i mercenari, i quali, tra non molto tempo, avrebbero appreso la notizia della partenza di Oslaf. Gli uomini cavalcarono per tutto il giorno e finalmente, verso sera, si accamparono all'interno di un fitto bosco, per nascondersi da sguardi indiscreti. La speranza di Claudium, infatti, era che, anche se i mercenari avessero appreso dagli abitanti di Pagus la direzione in cui essi si erano diretti, cosa praticamente certa, essi potessero comunque riuscire a far perdere le loro tracce, viaggiando durante il giorno e nascondendosi durante la notte. La motivazione di tale decisione era determinata dal fatto che Claudium aveva perso ogni fiducia nella capacità protettive della scorta. Infatti, lui e gli altri Aspiranti avrebbero potuto benissimo tenere testa al gruppo antagonista, soprattutto ora che il suo elemento più forzuto era stato eliminato, ma finchè Skull rimaneva in possesso di quel medaglione essi non avrebbero mai potuto difendersi adeguatamente; difatti, il mago avrebbe potuto usare l'artefatto in migliaia di modi, per esempio creando una serie di ostacoli illusori che avrebbero costretto il gruppo a deviare, facendolo finire così in un'altra trappola; oppure bastava che usasse l'amuleto per modificare l'aspetto di un membro della loro compagnia (Claudium era certo di questa capacità del medaglione, in quanto solo in tal modo era possibile che i mercenari fossero riusciti durante il loro ultimo attacco ad avvicinarsi abbastanza agli Aspiranti per colpirli con i loro aghi soporiferi) per farlo intrufolare tra le fila dei soldati e permettergli di assassinare indisturbato il testimone. Certo, dalla loro avevano il formidabile fiuto di Eoden, che già molte volte si era dimostrato affidabile, ma il lupo era ancora debole ed inoltre i mercenari, molto probabilmente, non avrebbero usato di nuovo l'amuleto senza prima correggere il difetto della mancanza di odori e, qualora non vi fossero riusciti, avrebbero potuto attentare alla vita del lupo, lasciando così gli Aspiranti alla loro completa mercè.

Accampatosi nel bosco, il gruppo accese il fuoco e si sistemò intorno ad esso. I soldati acconsentirono a fare loro i turni di guardia, in quanto gli Aspiranti erano o feriti o troppo deboli, a causa delle ore di sonno perse. Per fortuna, quella notte, le condizioni di Lamion si stabilizzarono, ma la Guardia non era ancora fuori pericolo. Infatti, il suo corpo doveva ancora espellere il veleno che circolava nel suo sangue e, per farlo, avrebbe impiegato molto tempo. Anche Jekyll si riprese, ma rimase comunque debole, mentre Claudium pagò cara la sua testardaggine a voler cavalcare ed, infatti, la febbre tornò a tormentarlo. La ferita di Eoden invece guariva piano piano. Albins e Jekyll, infine, erano molto stanchi e quindi si stesero sui loro giacigli per recuperare il sonno perduto.
Mentre Claudium rimaneva disteso su suo giaciglio, Jekyll si sedette accanto all'Aspirante ed i due iniziarono a parlare:
"Voi cosa pensate, Jekyll? Ho agito saggiamente decidendo di partire immediatamente?"
"Beh, vista la situazione in cui ci troviamo, penso di sì. Se fossimo rimasti a Pagus sarebbe ricominciato tutto da capo: i mercenari ci avrebbero pedinato, avrebbero atteso il momento più opportuno e ci avrebbero teso un'altra trappola, usando il potere del medaglione; l'unica differenza sarebbe stata che stavolta ci avrebbero fatti fuori tutti, Oslaf e guardie comprese".
"Non avete idea di quanto mi conforti sentire le vostre parole, Jekyll. Come comandante è mio compito prendere la decisione migliore per l'esito della missione, ma continuo ad avere il terrore di commettere errori che potrebbero costarci la vita".
"Non pensateci, Claudium. E' vero che voi siete il nostro capo perchè scelto da Clanitia però, in virtù della mia esperienza, devo dire che ve la siete cavata discretamente bene finora.
Piuttosto, vorrei chiedervi una cosa, visto che voi sembrate abbastanza erudito nell'arte della magia: cosa ne pensate del medaglione di Skull? Ha davvero poteri così grandi?"
"Purtroppo, in realtà, la mia conoscenza magica comprende solo studi approfonditi sugli incantesimi della Luce, mentre gli altri rami della magia li conosco alquanto superficialmente. Per quanto riguarda quel medaglione ne so tanto quanto voi. Non ho idea di come Skull se lo sia potuto procurare ma, sì, deve essere davvero potente per fare quello che fa. Tuttavia una cosa mi lascia perplesso..."
"Cosa, Claudium?"
"Rammentate lo scontro contro il minotauro, nella caverna? Ad un certo punto il medaglione del mago ha emesso un fascio di luce che ha accecato la bestia, permettendoci così di aver ragione di essa. Ora, non penso proprio che Skull abbia compiuto tale atto intenzionalmente e perciò mi chiedo come mai l'amuleto abbia avuto tale reazione".
"Io penso di saperlo. Vedete, quando Drago ha provocato Skull nella caverna, definendolo un mago da quattro soldi, io non penso che sia sbagliato di tanto. Infatti, provate a riflettere: secondo voi un mago davvero potente sprecherebbe le sue grandi capacità lavorando in una banda di mercenari, rischiando la vita ogni giorno in cambio di vili pezzi d'oro? Penso proprio di no. I maghi veramente grandi stanno alla corte dei re e molte volte essi stessi hanno propri domini, conquistati grazie alla loro magia. Come avete detto voi, quel medaglione è molto potente e quindi Skull, non essendo dotato di poteri troppo sviluppati, probabilmente non sempre riesce a controllarlo a dovere, come la battaglia nella grotta ci ha dimostrato".
"Siete molto arguto, Jekyll. Sì, penso sia andata come avete detto".
"Scusate messeri posso interrompere la vostra conversazione?"
"Oh, ma certo Datolos, accomodatevi pure".
Datalos era il capo dei soldati di Oslaf ed era l'unico tramite che gli Aspiranti avevano per comunicare con il teste; esso infatti era talmente impaurito dallo stato delle cose che rifiutava di scendere dalla sua carrozza, persino quando il gruppo era fermo, temendo di poter essere ferito da possibili aggessori.
"Vorrei chiedervi quali sarebbero i vostri piani nell'immediato, Messeri, al fine di poter organizzare al meglio i miei uomini".
"Sì, certo. Beh, per ora proporrei di mantenere un andamento molto veloce, procedendo il più possibile a marce forzate, per poter mantenere il nostro vantaggio sugli inseguitori, i quali sono sicuramente più veloci di noi visto che non devono adattare il passo a quello di una carrozza" rispose Claudium.
"Io direi inoltre di evitare i centri abitati, salvo casi di urgenza immediata, evitando così che i mercenari possano trarre informazioni dagli abitanti del luogo" continuò Jekyll.
"Sì, mi sembrano entrambe proposte valide. Per quanto riguarda la formazione da tenere durante la marcia, invece?"
"A questo penso che possa rispondere Claudium".
"Penserei di mantenere la medesima formazione che avevo già stabilito con i miei compagni in precedenza, ovvero due soldati dentro alla carrozza, a sorvegliere Ser Oslaf, io ed un vostro soldato a coprire i lato destro e Drago ed un altro soldato a coprire quello sinistro. Davanti alla carrozza staranno tre soldati e voi, Jekyll; voglio però che Eoden stavolta stia al vostro fianco, al fine di individuare immediatamente possibili intrusi o illusioni e, fino a quando il vostro lupo non riuscirà di nuovo a correre, voglio che lo portiate a cavallo; spero che il suo naso riesca comunque ad anticipare eventuali trappole poste lungo il nostro cammino. Subito dietro alla carrozza vi sarà il carro con le provviste e quello con Lamion, che sarà protetto dai restanti soldati in coda. Albins ci fornirà supporto a distanza controllando che non vi siano trappole lungo il cammino ed anticipando eventuali imboscate".
"Molto bene, io stesso starò in coda per proteggere al meglio il vostro compagno ferito. Il percorso rimane sempre il medesima, giusto?"
"Giusto" rispose Jekyll.
"Molto bene, a domani Cavalieri".


Claudium venne interrotto nei suoi pensieri dall'arrivo di un soldato, che gli comunicò che ormai stavano per uscire dalla foresta. Prima di proseguire attendedevano però che Albins controllasse la zona.

In quello stesso momento molto distante da lì, Sibilla, che ora stava cavalcando insieme ai suoi compagni, ripensò alle decisioni prese la mattina in cui erano partiti gli Aspiranti:

Sibilla dopo essere uscita dal paese, fermò il suo cavallo e pose la mano sul teschio rosso disegnato sul petto; il simbolo si illuminò:
"Capo, sono arrivata adesso a Pagus ed ho appreso dal chierico del villaggio che quei bastardi sono già partiti; sono riuscita anche a farmi dire la direzione".
Le parole furono udite da Katana, il cui teschio era anch'esso illuminato:
"Quei maledetti non sono affatto degli sprovveduti. Tu aspettaci lì, tra poco saremo da te".


Ciò che Katana fece dopo le venne solo raccontato, però essa lo potè immaginare:

"Axe, sono Katana, mi senti?" disse il mercenario ponendo la mano sul teschio rosso.
"Oh, fratellino! Che piacere sentirti! Dimmi" a rispondere era stato un immenso omone calvo, che portava una lunga barba castana.
"Quanti uomini hai a disposizione al momento?"
"Direi... una trentina, ed altrettanti cavalli. Per cosa ti servono?"
"Ti ricordi l'ultimo lavoretto che mi hanno affidato? Beh, si è rivelato più difficile del previsto e quei bastardi che dovevo ammazzare hanno ucciso Horns e ci hanno ampiamente distaccato..."
"HANNO AMMAZZATO HORNS?! DIMMI IMMEDIATAMENTE DOVE SONO E GLI STRAPPO LE BUDELLA A SUON DI MORSI!"
"Tranquillo fratello, adesso te ne darò l'occasione. Ora si stanno dirigendo verso Omar e, per raggiungerla, dovranno per forza uscire a sud della foresta centrale. Piazza spie lungo tutta la foresta e preparati ad accoglierli come si deve. Sono cinque in tutto, di cui uno probabilmente morto o comunque gravemente malato più un lupo. Con loro dovrebbero esserci un numero imprecisato di soldati. Prova ad eliminarli ma, qualora non vi riuscissi, ritirati. L'importante è che tu li rallenta abbastanza per permetterci di raggiungerli, chiaro?"
"Va bene fratello, obbedisco. UOMINI! IN MARCIA!"


I pensieri di Sibilla vennero interrotti da Katana, che comunicò al gruppo che le spie di suo fratello avevano avvistato gli Aspiranti...



§ Albins §
00sabato 27 settembre 2008 15:36
Il ninja senza farselo ripetere due volte si allontanò dal gruppo per controllare la zona, nell’eventualità fossero state messe delle trappole, ma dubitava della cosa, in quanto pensava che i nemici non ci fossero riusciti per il poco tempo a loro disposizione, ma non essendo a conoscenza dei loro metodi di comunicazione, preferì non abbassare la guardia, e controllare minuziosamente.
Erano passate delle ore, ma il ninja non tornava, e Claudium iniziava a preoccuparsi,già con la mente rivolta ai pensieri peggiori. Solo Drago si avvicinò a rassicurarlo:
<< Non temete Claudium, voi non conoscete Albins come lo conosco io. E’ troppo scaltro per cadere in una trappola, state tranquillo che a breve sarà di ritorno.
Infatti il ninja tornò al provvisorio accampamento dopo circa un’altra mezz’ora, informando i compagni:
<< Amici, ho controllato quasi tutto il tratto di strada che faremo e non ho trovato nessuna trappola, credo che i nostri nemici non abbiano ancora idea di dove ci troviamo, sarebbe meglio approfittarne.>>
<< Non siate troppo ottimista mio buon amico – disse Claudium – non abbiamo abbassato la guardia finora, e sarebbe opportuno non farlo neanche adesso.>>
<< Dite che invece sanno dove siamo?>> disse Drago
<< Non ho detto questo, dico solo che non dobbiamo eliminare l’ipotesi che lo siano venuti a sapere, perché potrebbe costarci caro.>>
<< Questo è ovvio Claudium, infatti per questo ho controllato al meglio la strada davanti a noi, ma il fatto che non ho trovato trappole, un po’ mi rassicura. Inoltre…>>
<< Inoltre cosa?>> dissero i due aspiranti quasi all’unisono.
<< Inoltre sono stato previdente…eheh…Infatti ho piazzato delle trappole speciali. Se e quando qualcuno dei nostri nemici entrerà in questa foresta nella direzione che ci accingiamo a prendere, io lo saprò.>>
<< Ne siete sicuro Albins? Che trappole sono?>> Chiedeva Claudium, che per nessun motivo aveva intenzione di far correre altri pericoli al gruppo.
<< Sono particolari fogli, di piccole dimensioni, che ho piazzato strategicamente sulle cortecce di alcuni alberi. Questi foglietti interagiscono con le cortecce, producendo un lieve bagliore luminoso, che attira l’attenzione di chiunque sia nelle vicinanze. Una volta che l’ignaro si avvicina e lo tocca, il foglio emette un ronzio impercettibile, che solo gli esseri con l’udito più sviluppato e gli animali sono in grado di sentire. Questo ronzio si puo’ sentire a grande distanza,ed io sarò capace di percepirlo, proprio come ne sarà capace Eoden.>>
<< Bene, così saremo in grado di sapere se un nemico ci attende per faci un’imboscata, in modo da prendere le giuste contromisure. Ben fatto amico. – poi rivolgendosi a tutto il gruppo – E’ ora di rimetterci in marcia, dobbiamo proseguire il viaggio, tutti ai propri posti nell’ordine in cui li ho assegnati.>>

Il gruppo così si mise di nuovo in marcia, ignaro però che all’uscita a sud della foresta un altro gruppo si muoveva nella direzione opposta alla loro…



Drago.89
00sabato 27 settembre 2008 16:44
Adesso che Albins aveva piazzato le sue trappole il viaggio cominciava a prendere una piega diversa,ovviamente nessuno sapeva cosa sarebbe potuto succedere,ma Drago nonostante tutto aveva una strana sensazione,si fidava ciecamente di Albins,tanto che ricordò la prima volta che lo aveva conosciuto...
Un’anno fa nelLO magnifico Regno di Blue Dragon.
Drago si trovava nella taverna quel giorno e parlava con altri guerrieri,raccontando ognuno la propria storia…tutto a un tratto entrò una figura misteriosa celata in viso da un abbigliamento tipico di un ninja.La Guardia Reale era informata al riguardo in quanto aveva letto dei libri sul continente orientale,sui loro usi e costumi…
Un uomo dalla barba folta e dalla parola pronta intervenne.
<<Guardate un po’ chi è entrato amici,non sarà mica un altro di quelli con gli occhi a mandorla??HAHAHaha
La voce rombante di Balon scosse tutta la taverna.
Drago a malapena sopportava la sua voce e la sua battuta pronta nei confronti di altri,ma in fondo erano pur sempre buoni amici.
<<Sei sempre il solito fracassone Balon!E non scolarti tutta la taverna!>>
Al commento della Guardia Reale scoppiarono fragorose risate fra gli altri soldati.
Intanto il ninja si diresse verso il taverniere non curando l’atteggiamento del soldato,ordinò un boccale di birra e si sedette ad un tavolo in disparte dagli altri.
Solo Drago era il più amichevole ed anche il più sobrio,indi incuriosito ed anche affascinato dai suoi abbigliamenti si avvicinò al tavolo del misterioso ninja…
<<Posso sedermi messer…>>
Ci fù un attimo di silenzio.
<<Albins>>
<<E’un vero piacere per me fare la vostra conoscenza Albins>>
<<Il piacere è tutto mio >>
-“E fu così che ci conoscemmo la prima volta,se ci ripenso mi sembra ieri..”
In un altro luogo alcuni mercenari si preparavano a partire come stabilito tra i due fratelli non molto tempo fa,infatti Axe il capo di quella marmaglia era pronto a radunare altri uomini e a ripagare a caro prezzo i poveri stolti che avevano ucciso Horns.
<<Muovetevi branco di donnicciole che non siete altro!Non voglio arrivare domani!>>
Portava un corpetto rinforzato in metallo nero,anch’esso con un teschio rosso sul petto,gambali e stivali neri,che insieme alla sua voce ringhiante ordini a destra e a manca facevano di lui un temibile avversario.
Come se non bastasse Katana e la sua compagnia erano desiderosi di raggiungere gli aspiranti ed eliminarli una volta per tutte...
Claudium
00sabato 11 ottobre 2008 12:37
Una volta uscito dal bosco, il gruppo proseguì con passo sostenuto verso sud, assumendo la sua solita formazione. Tutto sembrava filare liscio, ma ai piedi di una collina...

<<Claudium, guardate! Albins sta tornando indietro!>>
Il ninja stava lanciando il suo cavallo giù per il pendio ad una velocità folle: qualcosa non andava.
<<SIAMO SOTTO ATTACCO! TRENTA UOMINI IN TUTTO! PREPARATEVI A COMBATTERE!>>
Il ninja non fece in tempo a finire la frase che una compatta schiera di mercenari comparve in cima al pendio, lanciandosi verso il gruppo con le spade sguainate.
<<DANNAZIONE! Voi nascondete la carrozza nella foresta e voi due accompagnatelo guidando i due carri. NON MUOTEVI PER NESSUNA RAGIONE AL MONDO!>> ordinò Claudium al cocchiere ed a due soldati vicini, che, senza farsi attendere, obbedirono. Mentre i carri e la carrozza scomparivano nel folto della foresta, Albins raggiunse il gruppo e si posizionò come gli altri per reggere alla carica, ovvero con gli Aspiranti in prima linea e gli altri soldati sulla seconda. La situazione non era delle migliori: il loro nemico era in superiorità numerica e poteva contare sullo slancio dato dal pendio, mentre i membri della scorta dovevano rimanere fermi se non volevano affrontarli in salita. L'unico lato positivo era che tra le file amiche vi erano ben quattro Aspiranti e ciò non era poco.
Quando i nemici furono circa a metà della collina Albins e Claudium iniziarono a bombardarli, il primo con piccole saette, il secondo con vari shuriken, smorzando in parte la forza della carica.
Infine, si giunse così al tanto temuto impatto: gli Aspiranti ressero bene allo scontro, mettendo al tappeto tutta la prima fila, non riuscendo però ad impedire il passaggio degli altri uomini, che travolsero i soldati. A questo punto fu impossibile tenere la formazione e la scorta fu costretta ad aprirsi.
I soldati si scelsero ciascuno un avversario, mentre gli altri Aspiranti furono costretti ad affrontare tre o quattro avversari per volta, tutti ad eccezione di Claudium che si trovò davanti un guerriero protetto da una pesante armatura nera ed impugnante una grossa ascia.
La battaglia era iniziata.
Drago.89
00sabato 11 ottobre 2008 16:34
Mentre la furia della battaglia era più viva che mai,il testimone che risiedeva nel carro iniziava a temere per la propria vita,sudava freddo e non riusciva a mantenere la calma nonostante la presenza di quattro aspiranti vassalli.
Un soldato atterrito tuonò:
<<ATTENTI AGLI ARCIERI!>>
Albins in men che non si dica eliminò tutti gli arcieri e i balestrieri con precisi colpi di shuriken,evitando gli attacchi dalla distanza,i quali sarebbero stati fatali sia per i suoi compagni e sia per i soldati della scorta.
Intanto Drago,con le sue due spade in pugno,era intento a combattere con tre mercenari che inutilmente tentavano di falciarlo.Improvvisamente Alba e Tramonto iniziarono a brillare intensamente,indi l'aspirante si scagliò verso il primo mercenario il quale riuscì a parare il primo fendente,ma la sua fortuna non durò nemmeno un istante,perchè la sua spada si spezzò;intanto l'altra spada affondò nel suo ventre trapassandolo da parte a parte.Vedendo ciò gli altri due mercenari si lanciarono alla cieca verso la Guardia Reale ma l'unica cosa che videro fu il proprio sangue zampillare sulle spade dell'aspirante.
<<Debolucci però...meglio andare...hanf...ad aiutare Claudium>>.
Su di un altro lato della battaglia Jekyll ed il suo lupo facevano strage di mercenari,diminuendo ulteriormente le file nemiche,gli unici in difficoltà erano i soldati della scorta che combattevano alla pari con i mercenari.
L'unico che sembrava opporre resistenza era un uomo con una armatura nera come la notte ed una pesante ascia da guerra che lasciava trasparire tutta la sua pericolosità.Claudium era l'avversario di costui e sembrava strano che non fosse ancora caduto per mano del paladino.
<<E COSì VOI AVETE UCCISO HORNS,VERO?!?>>
La voce del guerriero era ampia e tonante,avrebbe fatto rabbrividire anche il più forte dei paladini,ma Claudium non diede la minima impressione di essere spavenatato,sembrava piuttosto calmo e lucido,l'unica cosa di cui non riusciva a capacitarsi era il come ed il perchè conosceva Horns...Strani pensieri affollarano la mente del paladino...
@Jekyll@
00domenica 12 ottobre 2008 01:16
Quando anche l'ultimo dei mercenari cadde trafitto ai suoi piedi, Jekyll si girò alla ricerca di Claudium: i suoi sensi gli dicevano che l'amico Paladino era in grande difficoltà.
Quando il Cavaliere del Nord riuscì ad individuare l'amico ed a vedere il suo avversario si sentì mancare il respiro: il mercenario troneggiava sull'Aspirante Vassallo, brandendo una pesante ascia da guerra.
-E così voi avete ucciso, Horns?- ringhiò l'energumeno, con voce terribile, poi, prima che Claudium potesse reagire, calò la pesantissima arma sul Paladino. I riflessi dell'Aspirante Vassallo furono sufficientemente rapidi da evitare il peggio, ma non l'impatto con l'arma.
Claudium venne scaraventato per aria e, stordito, atterrò pesantemente alcuni metri più lontano.
-Claudium!- gridò Jekyll, lanciandosi verso l'amico, seguito da Eoden.
Mentre correva, vide che anche Drago stava sopraggiungendo, facendosi largo tra i pochi che osavano porsi sulla sua strada.
Il gigantesco guerriero nero prese ad avvicinarsi a Claudium con passo calmo e cadenzato, sicuro di sè e della sua enorme mole.
Quando gli fu vicino, la sua ombra copriva interamente il corpo dell'Aspirante Vassallo che giceva a terra, immobile.
-Voi avete ucciso il poderoso Horns! Come avete osato, miserabile omuncolo!- gridò, preparandosi a calare la pesante ascia sull'Aspirante Vassallo.
Il Cavaliere del Nord spiccò un balzo, atterrando tra il mercenario e l'amico svenuto, incrociando la Spada di Acciaio Azzurro e la Sciabola d'Argento al di sopra della testa, in tempo per parare il terribile fendente. Il colpo fu talmente violento da far crollare Jekyll sulle ginocchia, mentre una nuvola di scintille, provocate dall'attrito delle armi, esplose nell'aria.
Sbilanciato dall'improvvisa resistenza, dovuta all'inaspettata parata del Paladino, il gigantesco mercenario barcollò all'indietro per mantenere l'equilibrio.
-Spiacente di darvi una delusione, messere, ma sono state le mie lame a lacerare le carni del vostro amico ed a porre fine definitivamente alla sua vita meschina, staccandogli di netto la testa abominevole dal collo!- commentò il Cavaliere del Nord, sorridendo provocatorio, mentre si rimetteva in piedi, assumendo la posizione di guardia.
-Ed io sono lieto di comunicarvi che ho dato il mio contributo a questa opera di bene!- ghignò Drago, ponendosi al fianco del Paladino, a protezione di Claudium.
-Senza contare che quell'essere mostruoso a smesso di nuocere anche grazie a me!- commentò Albins, sopraggiunto alle spalle del mercenario, dopo essersi liberato dell'ultimo nemico che aveva provato a sfidarlo.
Il mercenario lanciò un grido selvaggio, riempiendo l'aria e terrorizzando gli stormi di uccelli che, appollaiati sui rami degli ultimi alberi del bosco, assistevano impassibili alla cruenta battaglia.
-Cedete il passo e ritiratevi in buon ordine, manigoldo, o raggiungerete presto il vostro disgustoso amico!- ordinò il Cavaliere del Nord, mentre Eoden, il pelo bianco, lordo del sangue nemico e ritto sulla schiena, ringhiava minaccioso, mostrando le fauci ricche di zanne.
Claudium
00domenica 12 ottobre 2008 12:34
Il capo mercenario era troppo intento a combattere per accorgersi di quello che accadeva intorno a lui e solo ora si rese conto che tutta la sua brigata era stata uccisa, mentre gli ultimi superstiti erano scappati in preda al terrore. Inoltre, i soldati della scorta erano rimasti tutti pesantemente feriti, così come le loro cavalcature, ma nessuno era rimasto ucciso, merito delle loro armature e della protezione fornitagli dagli Aspiranti. A questo punto Axe avrebbe dovito seguire l'ordine di suo fratello, avrebbe dovuto ritirarsi; dopotutto, anche se la battaglia si era conclusa prima del previsto, aveva raggiunto il suo scopo, rallentare la scorta; infatti, i soldati rimasti feriti avrebbero dovuto risposare per almeno un giorno per recuperare le forze e la scorta sarebbe stata costretta così ad arrestarsi, dando il tempo a suo fratello di raggiungerla. Agire in maniera diversa sarebbe stato stupido per gli Aspiranti.
Tuttavia, ora che si trovava di fronte l'assassino di Horns (infatti, nella sua mente, ad assumere tale titolo non era stata la comitiva in generale, la quale, anche se im misura diversa, aveva partecipato all'uccisione del minotauro, bensì Jekyll, che aveva inflitto al mostro il colpo di grazia) non poteva permettergli di continuare a vivere. Per questo motivo alla domanda dell'Aspirante rispose con le seguenti parole:
<<Disgustoso amico? Cedere il passo? Tsk... non ho mai ceduto di fronte a nulla in tutta la mia vita e non lo farò di certo ora; voi pagherete l'insulto fatto al mio compagno e, ancora di più, pagherete per la sua uccisione!>>
Jekyll chinò il capo, quasi come se fosse rimasto deluso o dispiaciuto per la scelta dell'uomo e disse:
<<Vi abbiamo dato la possibilità di andarvene... di mettere in salvo la vostra penosa vita... ma avete rifiutato...>>
Ci fu una pausa di silenzio.
<<E SIA! Porremo fine a questa questione una volta per tutte, io e voi, all'ultimo sangue; finalmente pagherete per i crimini che voi ed i vostri compagni avete commesso>>.
Claudium intervenne preoccupato:
<<Aspettate, Jekyll, ragionate: siamo cinque contro uno, perchè mai volete affrontarlo da solo?>>
Jekyll volse il capo e rispose pacatamente:
<<Perchè lo impongono i Valori. Lui è da solo e sarebbe da vili far valere in tal modo la nostra superiorità numerica. Inoltre, trovo giusto che se lui cerchi vendetta, abbia la possibilità di portarla a termine. Prego quindi tutti voi di farvi da parte e di non intervenire per qualsiasi motivo. Anche tu, Eoden>>.
Il lupo abbassò la testa, come se assentisse.
<<Ed ora a noi due...>> esclamò l'Aspirante mentre sguainava le sue due lame incrociandole davanti a sè.
Il gesto del Cavaliere venne corrisposto da Axe che iniziò a far roteare la sua ascia urlando furiosamente.
Jekyll si preparò a ricevere il colpo.
Drago.89
00mercoledì 15 ottobre 2008 14:34
Il discorso che aveva fatto Jekyll non faceva una piega,tutti avrebbero voluto reagire per dargli man forte ma i Valori imponevano a tutti un codice d'Onore e questo Drago lo sapeva fin troppo bene.
Il duello all'ultimo sangue era appena cominciato...
La pesante ascia da guerra roteava vorticosamente nelle mani del capo mercenario che di scatto venne indirizzata verso il cavaliere, il quale riuscì ad evitare l’impatto mortale con un'agilità simile ad un ghepardo. L'ascia si conficcò nel terreno accompagnata un tonfo netto,questo lasciava carpire la pericolosità di quell'arma.
<<Non potrai schivare per sempre i mie colpi VERME!>>
<<Pensa a combattere stolto!>>
Il capo mercenario sembrava stizzito dall’agilità di Jekyll il che era a suo favore.Lo scontro riprese in men che non si dica,era curioso notare come l'aspirante maneggiava le spade incrociandole.Axe era partito con furia inarrestabile,l'ascia saldamente nelle mani questa volta calò sulle spade,ci fu uno stridio insopportabile...il colpo ricevuto era stato attutito dalle spade di Jekyll.Senza perdere neanche un minuto il cavaliere del Nord si liberò rapidamente da quella scomoda posizione spostandosi al fianco di Axe,riuscì a scalfire il fianco destro,lacerando in parte la sua armatura.
<<Ahahah...questo è il massimo che sai fare omuncolo?>>
Jekyll rise,cercando di stuzzicarlo:
<<Questo è niente!>>
Il combattimento poteva terminare da un momento all'altro,anche se questo Axe sembrava nascondere qualcosa...
@Jekyll@
00giovedì 16 ottobre 2008 03:56
Il capo dei mercenari si voltò di scatto, brandendo la sua poderosa ascia: improvvisamente, un lampo rosso scaturì dal filo della lama. Colto alla sprovvista, il Cavaliere del Nord venne colpito in pieno petto e scaraventato alcuni metri più indietro.
-Aspiranti Vassalli...poco più che donnicciole! Buoni solamente a riempirsi la bocca di parole!- lo schernì Axe, dirigendosi verso Jekyll che, faticosamente, si stava rimettendo in piedi.
Un sottile rivolo di sangue colò dall'angolo destro della bocca del Paladino.
Nonostante la sua mole impressionante il mercenario si muoveva rapidamente e, in un attimo, fu sull'Aspirante, ancora in ginocchio; senza la minima esitazione, Axe sferrò un poderoso calcio sull'addome del Cavaliere del Nord che, con un gemito, venne scagliato in aria. Axe spiccò un salto e, calando di piatto la lama della sua ascia, colpì violentemente Jekyll alla schiena. Il Cavaliere del Nord piombò nuovamente a terra.
-Horns sarà vendicato! Quando avrò terminato con voi, messere, mi occuperò dei vostri insulsi amici!- ghignò il mercenario, contemplando Jekyll che giceva riverso a terra.
-Misericordia divina!- esclamò Drago, guardando l'amico immobile al suolo -Quel mercenario si muove molto bene ed i suoi colpi hanno una forza inaudita!
-Già...se l'argento dell'armatura del Nord non fosse stato temprato in climi così rigidi, probabilmente sarebbe già in frantumi!- gli fece eco, con un filo di voce, Claudium.
Gli Aspiranti conoscevano molto bene le capacità e la potenza del Cavaliere del Nord, ma guardandolo ora, riverso a terra immobile, l'ampio mantello blu lacerato, iniziavano a disperare per la sorte dell'amico.
Un pesante silenzio calò sul campo di battaglia, persino le guardie della scorta, ferite, avevano cessato di lamentarsi, attonite per la violenza di quel combattimento.
D'un tratto, un rumore soffocato si fece udire.
-Sembra...-iniziò Albins, pallido in volto, mentre lo stupore lo pervadeva.
-...che Jekyll stia ridendo!- terminò per lui Claudium, esterefatto.
-Ma come è possibile che rida in una situazione del genere? Che sia uscito di senno?!- domandò, meditabondo Drago.
La risata del Cavaliere del Nord divenne ancora più forte: ora non v'erano più dubbi, il Paladino stava ridendo di gusto.
-Ridete, finchè avrete fiato per farlo, piccolo uomo! Tra poco non avrete forza nemmeno per chiedere che vi uccida senza ulteriori sofferenze!- la voce piatta del mercenario tradiva lo sgomento per la reazione dell'Aspirante Vassallo.
Rapido ed agile, come se non avesse nemmeno iniziato a combattere, il Cavaliere del Nord balzò in piedi: il suo sguardo, di solito pacato e sereno, brillava ora di una luce selvaggia, mentre piccoli spilli bianchi iniziavano a colorire le iridi dei suoi occhi.
-Rido perchè siete uno sciocco, messere!-lo provocò Jekyll.
-Come osate?! Vi sono superiore in potenza e forza e fin ora solo voi siete stato atterrato...ben due volte!- gli rispose, rosso d'ira, Axe.
-Stolto! Davvero pensate che sia il numero delle volte in cui viene atterrato un nemico a determinare l'esito di una battaglia?
-Non capisco...-il mercenario esitò.
-Ora conosco la potenza dei vostri colpi e mi sono fatto un'idea di quanto potete essere agile...e non differite molto dai grandi orsi delle mie terre...gli orsi che cacciavo e delle cui pelli mi vestivo per ripararmi dal gelo!- sul viso del Cavaliere del Nord comparve un ghigno.
-Cosa c'entrano gli orsi?- chiese Axe, iniziando a roteare la sua poderosa arma -Poco importa...tra poco sarete buono solo per la sepoltura!
Il mercenario iniziò a tempestare il Cavaliere del Nord di fendenti, ma Jekyll li schivava senza alcuno sforzo apparente, mentre l'argento della sua armatura iniziava nuovamente ad emettere una sorta di aura blu elettrico. Il sudore rigava copioso il volto del mercenario, ma, nonostante i suoi sforzi, non un colpo della poderosa ascia riuscì a sfiorare l'argento splendente dell'armatura del Paladino.
Jekyll spiccò un balzo all'indietro e, non appena i suoi piedi toccarono nuovamente il terreno, saltò in avanti. Per seguire i movimenti dell'avversario, Axe alzò lo sguardo al cielo, ma la luce del sole ed i riflessi, che i suoi raggi producevano sull'argento dell'armatura, lo abbagliarono: ora Jekyll non era molto di più che un sfumata sagoma scura che, sopra la sua testa, sembrava volare.
Il Paladino atterrò dietro il mercenario, ma Axe, intuita la presenza del Cavaliere del Nord dietro di sè, prese a voltarsi, mentre la lama dell'ascia fendeva l'aria con un fischio minaccioso.
Jekyll si lasciò cadere sulle ginocchia, quindi si buttò sul fianco destro, poi, con una velocità ed una precisione impressionanti, recise, con un colpo di lama, il tendine d'Achille destro del mercenario.
Con un urlo di dolore, Axe cadde in ginocchio, afferrandosi la caviglia ferita, da cui sgorgava, copioso, il sangue.
-Siete caduto nel trucco più stupido, amico mio!- sorrise il Cavaliere del Nord, preparandosi alla mossa successiva.
Claudium
00venerdì 31 ottobre 2008 23:00
La situazione non si era messa bene per Axe: il dolore provocatogli dalla ferita non era un grosso problema, dopotutto aveva dovuto sopportare ferite ben peggiori durante la sua vita, tuttavia non poteva più muoversi, e questo era un dato di fatto. Bisognava quindi trovare una soluzione rapida per ribaltare la situazione il prima possibile. Così, mentre Jekyll si apprestava a sferrare quello che pensava fosse il colpo decisivo, Axe raccolse un pugno di terra e la lanciò in faccia all'Aspirante, accecandolo. Approfittando del momentaneo handicap dell'avversario, il mercenario raccolse tutte le energie rimastegli e sferrò un colpo poderoso contro Jekyll. L'Aspirante venne letteralmente lanciato contro un albero poco lontano, accasciandosi al suolo. Gli altri Aspiranti si stavano apprestando ad intervenire, adirati per il vile gesto del mercenario, ma si arrestarono su richiesta di Jekyll, che con un leggero cenno del capo li invitò a non intervenire, gesto che Axe non riuscì a vedere. Il mercenario, zoppicando, si avvicinò così al cavaliere che credeva essere svenuto, e, mentre alzava verso il cielo la sua immensa ascia, pronunciò le seguenti parole:
<<Stolto, non avresti mai dovuto affrontarmi ed anche se ora verrò eliminato dai tuoi amici, morirò felice sapendo di essere riuscito a vendicare il mio compagno>>.
Ma Jekyll impugnò improvvisamente la sciabola argentea e con un colpo deciso trapassò il mercenario da parte a parte, facendo passare la lama tra le piastre della sua armatura:
<<Siete voi ad essere stolto; non sono stato io ad uccidere il vostro compagno, ma la sua scelta di condurre una vita empia come quella del mercenario, decisione che lo ha condannato non solo alla morte fisica ma anche a quella spirituale. La medesima sorte è toccata anche a voi e non posso che trovare tragico il fatto che la sua morte abbia provocato anche la vostra; di voi non sappravviverà nemmeno il ricordo perchè nessuno vorrà ricordarsi di voi e non si potrà nemmeno dire che ve ne siete andato con onore, in quanto avete combattuto slealmente dall'inizo alla fine, nella speranza di salvare la vostra miserevole vita. Orsù, ora che state per morire, ditemi: a cosa vi è servito vivere? Ve lo dico io: a nulla, se non a portare ulteriore male in un mondo di cui esso già straripa>>.
Forse era stata l'eccessiva perdita di sangue, o forse il mercenario sapeva, in cuor suo, che l'Aspirante aveva ragione e che niente di ciò che potesse dire avrebbe potuto cambiare questa verità, ma Axe non rispose e, esalato l'ultimo respiro, morì.

Dopo aver sotterrato il corpo del mercenario, gli Aspiranti aiutarono i soldati feriti e tornarono tutti insieme verso il bosco, raggiungendo Oslaf e rifugiandosi nel luogo del loro precedente accampamento. Intanto, Ermes, il falco di Lamion, precedentemente inviato ad Omar dagli Aspiranti, ritornò con una sorpresa: il Conte Clanitia appreso l'evolversi della vicenda e lo stato precario di Lamion, aveva legato alla zampa del volatile un potente antidoto, grazie al quale sarebbe stato possibile curare definitivamente la guardia dagli effetti del veleno. Dopo una nottata di sonno l'uomo sarebbe stato così in piena forma.
Successivamente, una volta giunta la sera gli Aspiranti e Datalos iniziarono una viva discussione sul futuro della missione:
<<COSA?! NON CI PENSO NEMMENO!>> rispose Claudium indignato.
<<Claudium, i mei uomini sono stanchi e feriti e ci vorranno almeno tre giorni prima che possano tornare a cavalcare i pochi cavalli che ci sono rimasti. DOBBIAMO per forza fermarci>> affermò deciso Datalos.
<<Non è possibile. Grazie alle marce forzate abbiamo recuperato lo svantaggio perduto ma se ci fermiamo adesso non ce la faremo mai ad arrivare ad Omar tra 9 giorni, senza contare che nel frattempo verremmo sicuramente attaccati da Katana e dalla sua banda che ormai ci avrà quasi raggiunto>> continuò Claudium.
<<Sì, ma non possiamo nemmeno pretendere che dei soldati stanchi e feriti proteggano una carrozza; sarebbero più di intralcio che d'aiuto. Inoltre, anche se ci mettessimo in viaggio adesso dovremo procedere a passo d'uomo visto che la maggior parte dei soldati è stata appiedata e verremmo quindi raggiunti comunque da Katana>> intervenne Albins.
Claudium non rispose ma chinò la testa in tono d'assenso.
<<Cosa facciamo allora Claudium?>> domandò Drago.
Il Paladino si alzò in piedi ed iniziò a camminare avanti ed indietro per riflettere. Dopo un po' si arrestò e si rivolse ai compagni:
<<BASTA, sono stanco di scappare; ormai non possiamo più sfuggire da quei mercenari e non ci resta che un'alternativa: ANDARGLI INCONTRO E COMBATTERE! Stanotte organizzeremo dei turni di guardia e domani mattina vedremo di organizzare un piano per tendergli un agguato. Se qualcuno ha qualcosa da dire lo faccia adesso; dopo sarà troppo tardi>>.
Nessuno dei presenti fiatò.
<<Bene, andate allora. Stanotte inizio io il primo turno>> e detto questo l'Aspirante se ne andò con la mente avvolta da mille pensieri.
@Jekyll@
00lunedì 3 novembre 2008 01:03
La notte trascorse tranquilla, mentre gli Aspiranti Vassalli si alternavano nei loro turni di guardia. Tuttavia, nessuno riuscì a riposare: i loro sensi erano tesi ed in allerta.
Claudium, perso nei suoi pensieri, sedeva a terra, la schiena appoggiata al tronco di un grosso albero e lo sguardo fisso nel buio che avvolgeva il cuore del bosco: da qualche parte, in quelle tenebre, Sibilla ed i suoi compagni erano probabilmente accampati, consci di essere molto vicini alla loro preda.
-Paladino, andate a riposare, ora!- Jekyll bisbigliava per non destare i soldati della scorta e Lamion che dormivano il sonno profondo e senza sogni della guarigione. Eoden leccò, festante, il viso del mago, strappandogli il primo sorriso vero da quando la missione si era complicata.
-Coraggio, amico mio, rimanere lì seduto, a fissare il vuoto non vi gioverà per nulla! La giornata è stata pesante anche per Voi e, come tutti, avete bisogno di un po' di riposo!- insistette il Cavaliere del Nord.
Il Paladino si alzò e fissò lungamente negli occhi l'amico e compagno di Gilda.
-Come sta, Lamion?- chiese con un filo di voce.
-Meglio! Le sue condizioni migliorano velocemente, grazie all'antidoto che Clanitia ci ha inviato tramite Ermes!
-Me ne compiaccio, con Lamion sarà più facile far ragionare Datalos...non credo di essergli particolarmente simpatico...-commentò Claudium, amaramente.
-Come potete dargli torto?!- chiese il Cavaliere del Nord, poi aggiunse -Nesuno di noi ha incontrato il suo favore...nonostante tutto penso che ci veda come dei rivali...insomma, lui e la sua scorta non sono stati ritenuti sufficienti per proteggere ser Oslaf...
-A stento bastiamo noi Aspiranti, come può non rendersi conto che, senza di noi, Oslaf e tutti loro sarebbero già morti?
Jekyll scosse la testa, non sapendo cosa rispondere.
-Non so...qualcosa mi dice che Datalos ci sorprenderà! Il suo cuore e le sue intenzioni mi sembrano puri!
-Lo spero...
-Andate a riposare, Claudium! Se oggi è stata una giornata difficile, domani lo sarà ancora di più!
-Il sonno è lontano dai miei occhi, Paladino, e la mia mente è piena di dubbi!
-Ora non angustiatevi oltremodo, messere! Non siete il solo a patire la tensione del momento! Anche Albins e Drago, seppur immobili nei loro giacigli, sono vigili e non riescono a prendere sonno! Come i vostri ed i miei, anche i loro sensi sono tesi al massimo!
Claudium lasciò vagare lo sguardo lungo il loro piccolo accampamento, finchè non distinse le sagome dei due amici che, sdraiati su un fianco, fissavano le ultime braci spegnersi nella brezza notturna.
-Cosa ne pensate, Paladino, della decisione di affrontare coloro che ci stanno braccando?- volle sapere Claudium.
-Beh...dalla nostra abbiamo la superiorità numerica, il fattore sorpresa e la determinazione a sacrificare le nostre stesse vite, se necessario!
-Ma...?- lo incalzò il mago.
-Ma, a nostro svantaggio, abbiamo un gran numero di feriti che ci intralceranno!- sospirò il Cavaliere del Nord, alzando lo sguardo verso le numerose stelle che si intravedevano tra le fronde degli alberi.
Claudium asentì, tristemente. I due Paladini si fissarono a lungo, senza parlare.
-Potremmo trovare una soluzione!- disse Jekyll, interrompendo un silenzio che iniziava a pesare come un macigno.
-Avete in mente qualcosa?- chiese CLaudium.
-All'alba, chiedete ad Albins di scortare i feriti al villaggio che si trova oltre il limitare del bosco! A coloro che ci seguono i soldati non interessano e, così, qualunque saranno le sorti dello scontro di domani, avremo garantito a chi non può combattere la salvezza.
-Ma Albins, con le sue capacità, ci è indispensabile per i pattugliamenti del bosco e per metterci in allerta, quando i mercenari si avvicineranno!
-Albins è un ninja eccezionale e saprà scegliere la strada più rapida e sicura per i feriti... e tornerà in tempo per iniziare a pattugliare il bosco, non temete!- rispose il Paladino dall'armatura d'argento.
-Forse avete ragione!- commentò Claudium, pensieroso -Devo pensare...
Jekyll annuì.
-Fatelo, mentre riposate!- suggerì all'amico.
Jekyll e Claudium si scambiarono una vigorosa stretta di mano, poi il mago si diresse verso ciò che restava del piccolo focolare, per cercare un po' di riposo.
Il Cavaliere del Nord rimase per un po' ad osservare l'amico che andava a coricarsi, poi, con un sospiro, si sedette a terra, avvolto nell'ampio mantello blu e fissò la volta celeste, mentre Eoden prendeva posto ai suoi piedi.
-Facciamo buona guardia, amico mio! Il nemico è vicino...troppo vicino!- sussurrò Jekyll al grande lupo bianco che, come se avesse inteso le parole dell'Aspirante Vassallo, emise un debole uggiolio di approvazione.
Drago.89
00lunedì 3 novembre 2008 10:02
L'indomani si avvicinava sempre di più mentre i turni di guardia si susseguivano.Quella notte Drago sostituiva Jekyll ed infine si concludeva con il turno di Albins.
Non ricordava di essersi addormentato,stava parlando con Albins e poi il buio totale,forse la stanchezza lo aveva messo a dura prova.
Destatosi dal sonno l'aspirante si avvicinò al cavaliere del Nord e si sedette anche lui vicino ad un albero.Anche Drago era tormentato da svariati pensieri ma quando parlava non traspariva neanche l'ombra di indecisone o paura,sapeva sempre come controllare le sue emozione e risollevare il morale in ogni occasione.
<<Jekyll è l'ora del mio turno,mi raccomando dormite se dovessero arrivare i mercenari non vi preoccupate ci penserò io a disossarli>>.
Dette queste parole i due si abbandonarono in una fragorosa risata,in quei momenti ci voleva proprio.
Dopo un pò Jekyll ed Eoden si avviarono verso il proprio giaciglio.
Il cielo era avvolto dalle tenebre,come del resto anche il proprio accampamento,infatti non potevano permettersi di accendere un fuoco ora che erano così vicini ai propri inseguitori.Quindi Drago si abbandonò all'idea di trascorrere una nottata fredda ma lo consolò il pensiero che al Nord da dove proveniva Jekyll il clima era molto più gelido.A questo punto decise di fare un giro dell'accampamento anzitutto come normale ronda e poi anche per sgranchirsi un pò le gambe,era tutto irrigidito.Camminando il suo ultimo pensiero fu per il centauro Arrow,sperava in cuor suo che avesse avuto l'onore di ucciderlo personalmente.
"Prima o poi verrà anche il tuo momento"pensò.
Il suo turno di guardia era oramai finito,era ora di lasciare il posto ad Albins.
§ Albins §
00mercoledì 5 novembre 2008 19:03
La notte era ormai passata senza che nulla l’avesse turbata. Albins passò il suo turno a sorvegliare l’accampamento non da terra, ma dal ramo di un gigante albero secolare, così da avere una visuale migliore. Infatti egli vedeva benissimo nel buio, d’altronde era abituato, e notava sicuramente più cose di un qualsiasi umano.
Era perfettamente a proprio agio lì, e poteva anche meditare e concentrarsi al meglio, all’indomani di un giorno sicuramente lungo e difficile, senza ovviamente distrarsi dal sorvegliare il campo, ma acuendo ancor di più i suoi sensi.
Da lì il ninja aveva una panoramica perfetta, e poteva notare come erano ridotti gli uomini della scorta, distrutti come se non avessero più la forza di alzarsi, e Lamion, che ancora non aveva dato segni forti di un suo miglioramento, e gli altri Aspiranti, ognuno nel suo giaciglio.
Quel campo sembrava più un ospedale in movimento. Abins sapeva che a parte gli Aspiranti nessuno avrebbe potuto combattere di li a poco, ma non sapeva proprio come fare. Anche per questo accettò di buon grado le parole di Claudium, quando poi all’alba gli disse:
<< Albins, stanotte ho riflettuto un po’ sul da farsi, e credo ve ne siate accorto anche voi, non potremo combattere tutti. >>
<< Certo Claudium, è quello che ho notato stanotte, quindi spero abbiate un piano >>
<< Ho pensato, su consiglio di Jekyll, che voi potreste accompagnare la scorta in un luogo sicuro fuori da questa foresta, in questo piccolo villaggio >> disse indicando con il dito un punto sulla mappa.
<< Claudium, ma questo significa che dovrei lasciarvi da soli? >>
<< Ah ah ah ah non preoccupatevi per noi Albins, pensate piuttosto a tornare in fretta se volete trovare qualche nemico da battere, o ne rimarrete a vuoto >> intervenne Jekyll, smorzando il tono serio della discussione.
<< Eppoi non è detto che non torniate prima che i nostri nemici siano arrivati, così potremo combattere di nuovo fianco a fianco >> gli disse Drago.
<< Riflettete Albins, voi siete il migliore per condurre gli uomini fuori dalla foresta, sapreste trovare meglio di noi il percorso più semplice e veloce, e lo sapete bene. >>
<< Va bene, lo farò, d’altronde il nostro compito principale è aiutare chi è indifeso e in difficoltà, ma non preoccupatevi – disse rivolto verso Jekyll – sono sicuro di arrivare prima che la vostra spada abbia sfiorato un solo nemico >>
<< Ci conto >> gli rispose Jekyll.

Claudium si diresse verso le guardie della scorta per informarli di quanto aveva stabilito con gli Aspiranti, e appena furono pronti, si diressero con Albins, che li guidava, verso l’uscita dalla foresta.

@Jekyll@
00sabato 8 novembre 2008 03:31
Jekyll, Claudium e Drago rimasero per qualche istante ad osservare Albins che guidava il drappello delle guardie ferite verso il piccolo villaggio sito ai margini del bosco.
Datalos ed alcuni dei suoi uomini si erano categoricamente rifiutati di abbandonare la loro posizione e stavano controllando il loro equipaggiamento e le loro armi, ostentando una sicurezza che, nei loro occhi e nei loro cuori, non c'era, pronti ad uno scontro che, probabilmente, non avrebbero potuto sostenere.
-Che misero corteo...-commentò, amaramente, Drago, osservando i feriti che si allontanavano, seguendo il ninja.
-Davvero...-annuì Claudium -E quelli che sono rimasti non sono certo in condizioni migliori!-terminò, osservando Datalos e le quattro guardie della scorta, mentre affilavano le lame delle loro spade.
-Speriamo solamente che Albins riesca a condurre i feriti al villaggio ed a tornare in tempo, senza incontrare ostacoli!-disse Jekyll, inginocchiandosi a terra ed accarezzando il folto pelo bianco di Eoden.
-Abbiate fiducia nel nostro amico ninja, Cavaliere del Nord!-rispose Drago voltandosi verso il Paladino -Albins tornerà in tempo!
Senza parlare, Claudium si diresse verso Datalos per sincerarsi delle condizioni delle guardie e per decidere in quale modo impiegare gli uomini rimasti della scorta.
-Vado ad aiutare Claudium nei preparativi per l'agguato ai mercenari!- disse Drago, seguendo il mago.
-D'accordo! Io rimarrò di vedetta...dopo quelli di Albins, Eoden è quello, di noi, che possiede i sensi più fini!

Il sole era ormai sorto completamente e la fredda aria notturna stava rapidamente cedendo il passo al tepore del giorno; avvolto nell'ampio mantello bianco e blu, più per mascherare i riflessi della sua armatura d'argento che per proteggersi dalla temperatura, Jekyll scrutava l'orizzonte, attento ad ogni piccolo movimento della vegetazione. Intanto gli altri eliminarono le tracce dell'accampamento in cui avevano riposato durante la notte.
Improvvisamente sentì il sordo ringhio di Eoden.
-Amico mio, cosa succ...
Le parole gli si spensero tra le labbra, mentre avvertiva uno strano formicolio in tutto il corpo; un sibilo appena udibile attirò la sua attenzione ed ebbe appena il tempo di scostarsi per evitare una sfera di energia rosa che si schiantò sul tronco del grosso albero a cui, fino a poco prima, il Cavaliere del Nord era appoggiato.
-Che succede?!- chiesero, accorrendo, Claudium e Drago.
-Non lo so!- rispose il Paladino, rialzandosi e facendo guizzare all'intorno lo sguardo, mentre Eoden continuava il suo basso ringhiare, scoprendo le lunghe zanne affilate.
-La sfera di energia non aveva grande potenza nè grande velocità!- commentò Claudium, osservando la grande area bruciata sul tronco dell'albero -Se fosse stata scagliata con l'intento di uccidere, o quanto meno con l'intenzione di ferire seriamente, non sarebbe rimasto più nulla dell'albero!- concluse il mago Claudium.
-Probabilmente avete ragione, messere! Skull deve averla lanciata con l'intento di spaventarci!- assentì Jekyll.
-Sarà anche come dite voi, ma certamente questo significa che Skull ed i suoi sono vicini...più di quanto pensassimo!- intervenne Drago, sguainando le armi.
-Riponete le vostre lame, amico mio!- ordinò Claudium -Non abbocchiamo al suo amo!
Sul viso di Jekyll e Drago apparve un'espressione interrogativa.
-Skull, nonostante la precisione del suo colpo, non sa esattamente quale sia la nostra posizione e, con la sua sfera, penso avesse l'intenzione di farci uscire allo scoperto!- spiegò il mago.
-Cosa facciamo, quindi, Paladino?- chiese Drago, continuando a guardarsi intorno.
-Ora vi spiegherò il mio piano!
I due Aspiranti Vassalli si avvicinarono a Claudium.
-Debellati i mercenari di Axe, non credo che quel mago e la sua brigata possano contare su molti rinforzi, quindi noi rimaniamo in superiorità numerica! Poco più avanti il terreno si alza a formare una bassa collina -Claudium spostò lo sguardo sulla Guardia Reale -Drago, portate Datalos e le sue guardie in cima a quel piccolo rilievo ed improvvisate un accampamento ed una finta carrozza, affinchè Skull pensi che sia quello il luogo dove abbiamo trascorso la notte, per ristorarci e far riposare Ser Oslaf...farete da esche ed inizierete ad ingaggiare battaglia con loro!
-Così penseranno che voi, Jekyll ed Albins siate andati a scortare i feriti!- annuì Drago, che iniziava a capire le intenzioni dell'amico.
-Giusto! Io, Jekyll ed Eoden ci nasconderemo nella vegetazione più fitta alla base della collina e, quando i nostri inseguitori saranno presi dalla foga della battaglia, li attaccheremo da dietro chiudendoli in trappola!
-L'unica cosa che dovrete tener presente voi e le guardie è di prestare molta attenzione alle frecce avvelenate del centauro...il Conte Clanitia ci ha fatto avere una dose generosa di antidoto, ma non basterà per tutti!
-Bene, Drago, radunate Datalos ed i suoi uomini ed incamminatevi quanto più velocemente possibile, se Skull dovesse arrivare velocemente vi sorprenderebbe mentre salite sulla cima ed intuirebbe la nostra messa in scena!
-Vado! Buona fortuna a tutti, amici miei!- esclamò Drago, alzandosi e dirigendosi verso Datalos.
-Ora non ci resta che sperare nel rapido ritorno di Albins! A parte Drago, io e voi non siamo ancora nelle condizioni ottimali per combattere dopo la nostra fuga dalla caverna...e voi avete anche sostenuto lo scontro con Axe...se il nostro amico dovesse tardare troppo, non escludo che le cose possano mettersi al peggio per noi!
-Non temete, Paladino! Albins giungerà in tempo...vedrete!
Claudium annuì, silenzioso, osservando con attenzione la boscaglia, nella direzione da cui era giunta la sfera di Skull.
-Drago è già partito! Sarebbe bene che anche noi iniziassimo a cercare un posto adatto a nasconderci!- commentò Claudium.
I due Paladini si avviarono nel folto del bosco, seguiti dal grosso lupo bianco.
Claudium
00sabato 8 novembre 2008 13:32
OT- Ehi, Jekyll, anche se so lanciare qualche saetta e qualche sfera di fuoco, definirmi mago penso che sia un po' esagerato [SM=x92702] -OT
Drago.89
00sabato 8 novembre 2008 15:41
Arrivati presso il punto indicatogli da Claudium su ordine di Drago,Datalos ed i suoi iniziarono a darsi da fare per realizzare il finto accampamento.
Tutti quanti erano stati informati sui propri avversari,soprattutto sul centauro con le frecce avvelenate.
<<Svelti con quelle tende,forza completiamolo il più in fretta possibile!>>.
Mentre Drago lavorava insieme a tutti loro percepì chiaramente la loro paura,egli oramai non sapeva più cosa significasse quella parola,ma compativa quello che era rimasto di quei soldati.
Ad un certo punto Datalos si avvicinò a Drago per informarlo sulla situazione,persino lui sembrava abbastanza preoccupato.
<<Messere abbiamo terminato con i preparativi...sapete i soldati sono abbastanza nervosi,dite la verità ce la faremo a sopravvivere o periremo nel tentativo??>>.
Dopo queste parole Drago decise di dare una scossa a tutti quanti,indi salì su di una carrozza e riunì tutti vicino ad essa.
<<ASCOLTATEMI!Non posso rivelarvi le sorti di una battaglia perchè non possiedo una sfera magica,ma posso dirvi per certo che io sarò il primo a dare la vita per una giusta causa!Non temete la morte e farete tremare i vostri avversari!!>>.
Udito il discorso salirono ovazioni ed in qualche modo il morale dei soldati si fece più vivo.
"Bene,non avrei mai pensato che le mie parole sarebbero bastate per scuoterli.."
Oramai il tempo delle parole era finito,in cuor suo Drago sperava solo che il piano ordito da Claudium funzionasse.
<<Datalos fate appostare gli arcieri nella carrozza,mentre voi ed il resto vicino al fuoco,io rimarrò di vedetta,mi raccomando occhi aperti.>>
Datalos annuì con un cenno del capo.
Non passò altro tempo che i mercenari si fecero vivi,l'aspirante fece appena in tempo ad evitare una freccia scagliata dal centauro.
Fu il capo di quei manigoldi a proferir parola.
<<Eccoli li abbiamo trovati,faremo un massacro di tutti voi!>>.
<<Bastardi fatevi sotto!>>.
Queste furono le ultime parole dell'aspirante.
Improvvisamente dalla carrozza nn lontana gli arcieri rispettarono il piano e scagliarono un paio di frecce che andarano perlopiù a vuoto,forse una colpì Sibilla,Drago non ne era certo perchè era impegnato nel combattimento con Arrow.
Il centauro era abbastanza veloce ma difficilmente riusciva a schivare i fendenti dell'aspirante.
Tutto accadde in un istante,un'altra palla rosa simile a quella scagliata contro Jekyll volò poco lontano e colpì in pieno un paio di soldati...ci fu un grido strozzato...
Intanto Claudium e Jekyll che si erano nascosti nella boscaglia non lontano,udendo le grida di battaglia fecero scattare il piano.
§ Albins §
00domenica 9 novembre 2008 11:31
Mentre scortava i soldati feriti, Albins doveva stare al loro passo, non poteva fare altrimenti, ma quando da sopra un albero, scorse in lontananza la fine della foresta, e delle piccole case, da cui usciva del fumo, il ninja aumentò leggermente l’andatura della comitiva, in modo da controllare il terreno ed eventuali trappole. Nel frattempo il gruppetto avanzava lentamente e senza timore, in quanto egli aveva rassicurato tutti dicendo di avviarsi a controllare la zona.
Dopo un po’ in ninja fu di ritorno e spiegò al gruppo che non dovevano preoccuparsi, perché a breve sarebbero stati fuori dalla foresta, e potevano riposarsi. Lui ora doveva lasciarli per tornare indietro a combattere con i suoi compagni, e doveva fare anche in fretta. I soldati inizialmente timorosi di affrontare quel tratto di foresta senza l’apporto del ninja, si tranquillizzarono una volta in vista del fumo che fuoriusciva dalle case, e uno di loro disse al ninja:
<< Grazie mille di averci accompagnato fin qui, senza di voi ora staremmo ancora girovagando per la foresta, preda di qualche gruppo di briganti, per questo non preoccupatevi per noi, il villaggio è molto vicino e arrivarci non sarà un problema, piuttosto cercate di arrivare il prima possibile ad aiutare i vostri compagni. >>
<< Certo non temete, sarò veloce come un lampo, voi pensate solo a curarvi, è stato un viaggio lungo e mai semplice. Ci rivedremo. >> Detto questo il ninja salutò con un cenno della mano tutti i soldati, saltò su un albero e scomparve nella foresta.

Ora il ninja poteva e doveva correre il più velocemente possibile, perché sapeva che anche un secondo poteva fare la differenza.

Nel frattempo Drago e la carrozza erano attaccati da Skull e gli altri, mentre Claudium e Jekyll si accingevano a soccorrerli.
Nella compagnia del mago non c’erano solo il centauro, e la Sibilla, ma anche degli uomini mercenari, che stavano tempestando di frecce la carrozza, infatti Drago stava combattendo con il centauro sotto una pioggia di frecce, e era su di loro che si stavano per abbattere i due Paladini, anche perché né Skull né Sibilla si vedevano da nessuna parte, ma si udiva solo il gran vociare del mago.
Proprio quando i due Paladini stavano per abbattere le proprie spade sul gruppo di mercenari, si bloccarono, forse trattenuti anche da qualche tipo di sortilegio, e notarono un lieve bagliore rosso, che aumentava sempre più. Jekyll sapeva bene che sensazione stava provando, perché era la stessa che aveva provato poco prima, quando era bersagliato dalla sfera del mago, ma la differenza era che ora sembrava non potersi muovere., e che la sfera avesse una potenza e una velocità maggiore rispetto alla prima.
Ma nell’attimo in cui stavano per essere colpiti, e socchiusero gli occhi, dal terreno spuntò qualcosa, che si ingrandì e fece da scudo alla sfera scagliata dal mago. Si udì un boato, e la cosa uscita dal terreno si distrusse quasi completamente. I due non sapevano cosa fosse, ne come avesse fatto ad uscire, ma quando udirono la sua voce,e quando lo videro su un albero furono grati al ninja per la sua rapidità e i suoi riflessi.
<< Sembra che sia arrivato in tempo amici, - e rivolto a Jekyll – e che abbia mantenuto la parola.
A quanto vedo non avete ancora colpito nessuno messere. >>
<< Direi proprio di si amico. Ora però Andate ad aiutare Drago o cercate di scovare Sibilla e il mago, qui ce ne occupiamo io e Claudium, e poi vi raggiungiamo. >>
Il ninja allora si diresse verso la carrozza, mentre il combattimento continuava un po’ dappertutto…

Drago.89
00giovedì 13 novembre 2008 11:24
Purtroppo molti soldati non avrebbero mai più rivisto le proprie famiglie dopo l'attacco a distanza sferrato dal crudele Skull...
"Che tu sia maledetto in eterno!"
I pensieri di Drago erano in continuo fermento mentre tentava di abbattere il suo acerrimo nemico,il centauro Arrow.
<<Allora feccia di Blue Dragon!Pensavo che voi aspiranti foste più forti,invece dopo l'ennesima carica sei ancora a terra...Muhahaha!ALZATI VERME!>>.
Tutto vero,Drago era stato scaraventato qua e là dalla potente carica del centauro,ma adesso qualcosa stava cambiando in lui,una luce molto forte scaturiva dalle sue spade ed una strana espressione si disegnava sul suo volto.
<<Vedi...canaglia che non sei altro,io non ho ancora iniziato a fare sul serio..adesso però mi sono stancato.>>
Non ci furono più parole.
Immediatamente Drago si lanciò veloce come una furia verso l'avversario,Arrow scoccò una freccia che andò a vuoto,infine un'altra che sfiorò i capelli dell'aspirante,fu tutto inutile,ebbe appena il tempo di estrarre uno spadone di acciaio nero.
Riuscì a parare solo il primo fendente di Tramonto ma Alba aveva trapassato le sue carni da parte a parte.Sottili rivoli di sangue sgorgarono dalla bocca del centauro che tentò di farfugliare qualcosa,ma la sua vita era appesa ad un filo oramai.
<<Mi meraviglia e rattrista che un centauro si sia schierato con il Male...ma non preoccuparti ben presto verrà a trovarti anche Skull..>>
La morte lo prese con sè non prima d'aver udito le parole dell'aspirante.
Drago era quasi sfinito aveva ucciso molti mercenari prima di incontrare la sua preda preferita...diede un'occhiata al campo di battaglia attorno a sè,vide solo desolazione e morti,molti,tanti,troppi...poco lontano gli parve di intravedere un uomo a cavallo con delle spade ed un'armatura interamente nera,si,era il capo di quei manigoldi che ingaggiava battaglia con qualcuno,fece per avventarsi contro di lui che sentì un forte dolore alla testa e poi...tutto divenne buio...
L'ultimo pensiero prima di svenire completamente lo rivolse ai suoi amici,unica speranza rimasta per i pochi sopravvissuti.
"Amici miei...arrivate in tempo..."
Pensieri inconsapevoli perchè tutti erano arrivati ed ora spettava a loro continuare questa battaglia e porre una parola "fine"a tutto questo.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 23:18.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com