New adventure: La Tela

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Claudium
00sabato 5 settembre 2009 11:17
I Seguaci di Blue Dragon ripresero ad attaccare il Cavaliere Nero usando ogni tattica possibile: lo aggirarono, lo affrontarono a testa bassa, lo attaccarono tutti assieme, ma niente di tutto ciò ebbe successo; eppure, nonostante i loro tentativi continuassero ad andare a vuoto, gli Aspiranti continuavano a combattere dando il massimo, mettendo ogni briciolo di energia in fendenti, magie e ninjutsu, ma nulla. Il Demone era ancora davanti a loro e rideva divertito. Dopotutto Steel Blaze sapeva già di aver vinto, voleva solo che i suoi avversari soffrissero il più possibile prima che la morte li cogliesse per sua mano.

Mentre il Demone attendeva che gli Aspiranti si rialzassero per sferrare l’ennesimo ed inutile attacco, la compagnia non dava cenno di muoversi: Lamion ed i Seguaci di Blue Dragon riportavano su tutto il corpo numerose ferite tra cui tagli, contusioni e lesioni di altro genere; in più, Drago aveva una clavicola incrinata e Claudium poteva giurare di avere almeno tre costole rotte. Gli Aspiranti erano ormai senza energie e le uniche cose che li tenevano in piedi erano la loro eccezionale forza di volontà e la speme di tirarsi fuori da quell’ennesima situazione disperata. Ora però, constatata la ormai totale inutilità degli attacchi da loro portati,la speranza di tutti i membri della compagnia stava ormai venendo meno. Persino Claudium, la guida del gruppo, non riusciva a trovare una soluzione al problema, e questo nonostante le sua mente si affannasse il più possibile nel ricercare il punto debole di quell’oscuro essere. Forse, semplicemente, quell’avversario andava oltre le possibilità di un gruppo di comuni Aspiranti Vassalli.

Abbandonato a questi pensieri, Claudium sentì posarsi su di sé la pesante cappa dello sconforto, similmente a ciò che era avvenuto quando lui ed i suoi compagni erano rimasti intrappolati nella grotta. L’Aspirante volse la sua mente a quell’episodio: in quell’occasione, egli, abbandonando ogni speranza, si arrese all’ostilità della loro condizione ed al rimorso per aver condotto i compagni in quella trappola e scoppiò a piangere come un bambino che era stato appena abbandonato dalla madre; solo l’aggressivo ma giusto intervento del Cavaliere del Nord aveva potuto fargli capire quanto fosse stupido e vigliacco quel suo comportamento.
No.
Non avrebbe permesso che ciò accadesse di nuovo.
Non era quello il modo in cui si sarebbe comportato un vero Paladino di Blue Dragon.
Avrebbe sconfitto quel mostro, e lo avrebbe fatto insieme ai suoi compagni, a qualunque costo.

Come invaso da un nuovo fervore, l’Aspirante piantò Arkea nel terreno e, facendo appello a tutte le sue forze, riuscì infine a tirarsi in piedi; poi si voltò verso i compagni. Gli sguardi di tutti i membri della compagnia si posarono su di lui: videro gli occhi del Paladino accesi da una nuova fiamma, da un ardore che i suoi compagni non gli avevano mai visto prima e che infondeva in loro una profonda sensazione di conforto e speranza.

Con fare sicuro Claudium avanzò verso i compagni ed iniziò a parlare:
<<Aspiranti Vassalli del Regno di Blue Dragon, è forse questo il momento di riposare? Alzatevi immediatamente! Abbiamo un avversario da combattere!>> e detto questo indicò il loro nemico con la sua spada.
<<Guardatevi intorno, Claudium! Noi siamo sfiniti! Abbiamo usato tutti i nostri attacchi migliori contro quel mostro, ma non sono serviti a nulla. A cosa servirebbe rialzarci?>> intervenne cupo Lamion.

Claudium fissò torvo la Guardia di Omar per alcuni secondi. Poi, il suo sguardo si riappacificò e tornò a guardare gli Aspiranti:
<<Compagni, so bene che noi siamo ormai allo stremo delle forze. E’ vero, nessuna delle nostre tecniche è stata sufficiente anche solo a scalfire l’oscura corazza di quel demone; persino i nostri attacchi combinati, degli attacchi portati insieme da ben quattro Aspiranti, sono stati annientati con la medesima facilità con cui i granelli di sabbia vengono dispersi dal vento. Forse dovremmo davvero arrenderci.
Dopotutto abbiamo fatto tutto il possibile, non è vero? Fino ad ora abbiamo combattuto fino a consumare ogni infima parte della nostra energia, abbiamo messo in pratica ogni strategia che ci potesse venire in mente, abbiamo messo ogni briciola del nostro spirito in ogni attacco, e questo lo abbiamo fatto sempre, in ogni battaglia. Arrivati a questo punto tanto varrebbe arrendersi, giusto?
In fondo, noi non abbiamo nulla da temere dalla morte: a quale luogo potrebbero mai essere destinate le stanche anime di quattro soldati della Luce se non alla pace del Regno dei Cieli?
Perché dunque combattere?
Attendiamo qui la nostra fine.
Basterà aspettare il tocco fatale di uno di quei due freddi spadoni per venire sollevati da ogni responsabilità e sofferenza.
Allora?
Che ve ne pare?
Facciamolo! per quale motivo non dovremmo?>>

Nessuno rispose.

<<Ve lo dico io perché: perché non possiamo permettere di tradire la fiducia dei sovrani che ci hanno ritenuto degni della onorevole carica di Aspirante Vassallo! Perché non possiamo permettere che un’intera città e tutti i suoi abitanti continuino a vivere miseramente cadendo nelle mani di un avido despota! Perché non possiamo permettere che una creatura delle Tenebre osi portare il suo nefasto influsso in un mondo di così rara bellezza! Combatteremo fino alla morte! e lo faremo portando via con noi chiunque ci sbarri la strada, compreso quel nero demone che ci sta di fronte! CHI E’ CON ME?>> urlò Claudium alzando Arkea verso il cielo.

I compagni di Claudium vennero come infiammati dalle parole dell’Aspirante ed uno dopo l’altro, dimentichi delle loro ferite, si alzarono, rispondendo al richiamo del Paladino.
<<IO SONO CON VOI!>> rispose Jekyll, sollevando in aria la sua Spada di Acciaio Azzurro.
<<ANCHE IO, ORA E PER SEMPRE!>> replicò la Drago, lanciando verso l’alto Alba.
<<VI SEGUIREI ANCHE IN CAPO AL MONDO, MESSER CLAUDIUM!>> diede risposta Albins, sguainando Luna di Seta.

In quello stesso istante tutte e quattro le spade degli Aspiranti iniziarono ad illuminarsi di una luce intensa, quasi abbagliante.

<<DA DOVE PROVIENE QUESTO TREMENDO BAGLIORE?>> urlò gutturale il demone, abbagliato da quella luce stupefacente.

Gli Aspiranti abbassarono le loro lame e le esaminarono; erano tutti confusi, tutti eccetto Claudium:
<<Non ci posso credere!>>
<<Cosa c’è, Paladino? Conoscete forse la causa di questo straordinario fenomeno?>> domandò Jekyll.
<<Certo che la conosco! Questa è la “Risonanza”, uno degli attacchi ultimi della Luce, frutto della sincronia dei cuori di più combattenti che lottano per il medesimo scopo. Che io sappia solo la leggendaria Compagnia dei Templari Sin Fein è mai riuscita ad utilizzare questa mossa!>>
<<E’ vero, anche io ho sentito questa storia. Grazie ad essa la Compagnia dei Sin Fein riuscì addirittura a disintegrare un intero esercito di non-morti>> esclamò entusiasmato Drago.
<<Quindi, ora abbiamo la possibilità di sconfiggere una volta per tutte quel Demone?>> domandò il Ninja.
<<Esatto, Albins>> rispose il Paladino.

<<SCIOCCHI ESSERI! CREDETE DAVVERO DI POTERMI SCONFIGGERE? SARETE GIA’ MORTI ANCORA PRIMA DI LANCIARE IL VOSTRO ATTACCO!>> tuonò il Cavaliere di ferro procedendo spedito verso la compagnia.
<<AHHHH! TOGLITI DI MEZZO, INSULSA BESTIACCIA!>> urlò dolorante il demone nero.
Era Eoden, intervenuto a difendere il suo padrone ed i suoi compagni colpendo il demone con le sue zanne aguzze, le quali, ora, emanavano la stessa luce delle spade degli Aspiranti.

<<E’ IL MOMENTO, ADESSO!>> urlò Claudium. I quattro guerrieri congiunsero le loro spade alzandole verso il cielo. Nel medesimo istante, le lame aumentarono la loro lucentezza, mentre gli occhi degli Aspiranti si illuminavano e le loro pupille svanivano. Poi, i quattro pronunciarono con unica e soprannaturale voce le seguenti parole:

<<WRATH OF GOD!>>


Subito, una serie di accecanti onde di luce scaturì dalle quattro spade, invadendo tutta l’area circostante. Tutte le ferite degli Aspiranti e tutte quelle dei soldati e di Lamion vennero curate all’istante, mentre gli alberi colpiti ed i fiori calpestati durante lo scontro rifiorivano ancora più belli di prima. Quando il demone venne colpito dalla Risonanza esso cercò inutilmente di sfuggirgli, finendo con l’affogare dentro a quel mare di luce; quando ciò avvenne, l’incantesimo di Skull si spezzò e Katana cadde ormai morente sul campo di battaglia, mentre il nero spirito che lo aveva posseduto fu costretto a ritornare negli oscuri antri dal quale era provenuto.
Dopo alcuni istanti, infine, la luce, lentamente, scomparve.

Al termine dell’attacco gli Aspiranti caddero a terra esausti e subito vennero soccorsi da Lamion e dagli altri soldati; poi, quest’ultimi li aiutarono lentamente a mettersi in piedi.
<<Direi che ce la siamo cavata un’altra volta…>> disse con voce quasi impercettibile Claudium.
<<Già… ora però sarà meglio raggiungere il villaggio ed il resto della scorta prima di avere altre sorprese>> disse il Cavaliere del Nord mentre la compagnia iniziava ad incamminarsi verso il sentiero.
La battaglia, però, non era ancora finita: Katana, con le ultime forze che il demone gli aveva lasciato, riuscì a tirarsi in piedi; poi, strisciò lento ma silenzioso dietro a Claudium.
Repentino, il mercenario trafisse il soldato che reggeva il Paladino e Claudium cadde a terra supino.
Gli Aspiranti ed i soldati si girarono immediatamente, attirati dalle urla del milite, ma quando capirono cosa stava per accadere era ormai troppo tardi.
Katana guardò negli occhi il Paladino ed ansimando disse <<Forse morirò… cavaliere… ma vi porterò via… con me…>> e detto questo calò deciso il suo spadone.
Mentre la lama scendeva, Claudium capì di non avere scampo: ormai non aveva più energie per difendersi e, comunque, non avrebbe mai fatto in tempo a sguainare la spada.
Il Paladino, così, chiuse gli occhi e volse i suoi ultimi pensieri alla sua amata. Una lacrima solcò il suo viso. Poi, aspettò sereno il colpo del mercenario e…

Il colpo non arrivò mai. Claudium aprì gli occhi e vide di fronte a sé Lamion.
La Guardia di Omar aveva parato il colpo destinato al compagno rimanendo però ferito ad una gamba. Subito, Lamion disarmò Katana e tranciò di netto la testa del mercenario; il resto del corpo di Katana si afflosciò a terra.
<<Lamion… mi avete salvato la vita… grazie…>>
<<Sono io che devo ringraziarvi Claudium: siete stati voi e la vostra determinazione a condurci alla vittoria. Vi chiedo inoltre di perdonarmi per ciò che ho detto prima; se mi aveste dato ascolto saremmo ormai tutti morti>> disse Lamion sorridendo mentre rinfoderava la spada. Era la prima volta che gli Aspiranti vedevano la Guardia sorridere.
Dopo che la ebbero medicato la ferita della Guardia di Omar, la compagnia si avviò verso il villaggio con passo lento, soddisfatta di essere riuscita a portare a termine un’impresa davvero disperata.
Infine, mentre i quattro si abbandonavano a questi pensieri, un magnifico tramonto scendeva pigramente alle spalle degli eroi, sancendo la fine di quella infinita giornata.

OT- Ta-dah! Spero vi sia piaciuta la conclusione. Ora, scrivete pure sul nostro breve soggiorno al villaggio, che poi faccio ripartire il viaggio [SM=x92702] -OT
§ Albins §
00domenica 6 settembre 2009 12:57
Il gruppo, dopo essersi riposato un po’ proseguì il suo viaggio verso il villaggio per ristorarsi e cercare di riposare e ovviamente curare le proprie ferite, anche se quelle degli Aspiranti erano solo lievi lesioni.
Peggiori invece erano quelle di Lamion, che si era anche sacrificato per salvare Claudium, ma per fortuna anche quelle non erano ferite mortali.
Arrivarono a notte fonda alle porte del piccolo villaggio, che come in tutti i paesini venivano chiuse al tramonto per evitare l’entrata ai malfattori.
Allorché Jekyll e Eoden precedettero il gruppo per andare a bussare alle porte, farsi riconoscere e chiedere di poter passare lì i prossimi giorni.
Quando anche gli altri arrivarono alle porte Claudium chiese a Jekyll:
<< Amico ci sono problemi?..Ci fanno entrare? >>
<< Ovvio, ho spiegato loro la situazione e ci hanno offerto asilo non solo per la notte ma anche per i prossimi giorni. A dire la verità, non so come ma sembrava quasi che sapessero del nostro arrivo.
Ora entriamo e andiamo a riposare perché ne abbiamo tutti bisogno. >> disse Jekyll.
<< Ben detto amico, domattina penseremo al da farsi, ora desidero solo un bel soffice lettino. >> gli rispose Albins, che passò le porte del villaggio.
Uno a uno entrarono tutti e si diressero verso la piccola locanda situata nei pressi dell’entrata al villaggio e ordinarono le camere dove passare il resto della notte.


OT-Vabbè ho scritto io l'arrivo al villaggio, Drago cancella il post e puoi parlare del nostro soggiorno [SM=x92713] -OT
Claudium
00domenica 6 settembre 2009 13:40
Una volta ordinate le camere, Claudium chiese notizie su Oslaf ed i soldati feriti che Albins aveva accompagnato al villaggio prima dello scontro con i mercenari.
<<Ma come?! Non lo sapevate? I vostri uomini sono tutti qui, al piano superiore!>> rispose il locandiere.
<<Che sciocchi che siamo, compagni: devono essere stati loro ad avvisare il villaggio del nostro arrivo>> disse ridendo Claudium.
Così Lamion, Datalos, gli Aspiranti e l'ultimo soldato rimasto salirono immediatamente per portare l'annuncio della sconfitta dei mercenari a Ser Oslaf.

OT- Ok, grazie Albins [SM=x92702] -OT
Drago.89
00domenica 6 settembre 2009 22:20
Dopo la preziosa informazione dell’Oste salirono le rampe di scale sino al piano superiore. Durante il seppur breve tragitto,le armature pesanti che portavano solo alcuni,(eccezzion fatta per Albins il che era leggero e rapido come una piuma)producevano un fracasso infernale ad ogni passo degli astanti. Lo stesso Drago dovette scusarsi più volte per il rumore che provocavano i suoi stivali di Oricalco,maledicendo la sua goffaggine,ogni volta che lui stesso si inchiodava sulle scale per non capitombolare. Arrivati al piano superiore Drago sbuffava visibilmente come una canna fumaria,dopotutto non gli si poteva dare tutti i torti.
Il Ninja come al solito non nascose un po’di sarcasmo.
<<Ehi Drago vi vedo alquanto stanco??Vi serve una mano??>>
La Guardia Reale nonostante la stanchezza rispose riluttante.
<<Ha…ha…davvero…divertente…facciamo un…cambio…e…provate…ad…indossare la mia…armatura…hanf>>.
Dopo l’intervento della Guardia Reale molti dei presenti non riuscirono a nascondere facce divertite.
Poco lontano la porta era aperta,con due soldati di guardia il che non appena li scorsero si fecero subito da parte. Ser Oslaf li attendeva su di una sedia in legno di castagno,apparentemente sembrava assorto nei suoi pensieri. Appena vide gli Aspiranti la sua espressione tesa si affievolì e disse:
<<Sono felice di rivedervi tutti qui,sani e salvi>> poi osservò Lamion e continuò <<beh forse un po’ ridotti maluccio ma dopotutto riponevo buona fiducia in voi…vi prometto che le malefatte del Conte Necroiec verranno pagate a duro prezzo,farò un discorso coi fiocchi;ma orsù accomodatevi e raccontatemi cosa vi è accaduto>>.
Nel suo sguardo non vi era alcun ammiccamento e le sue parole erano decise come non mai.
Sicuramente quest’uomo deve essere altamente schifato,come lo sono anche io,dalle putride azioni perpetrate dal Conte Necroiec pensò il Cavaliere del Nord.

OT-Che sbadato...forse quando avevo scritto il post non ero ancora del tutto sveglio...[SM=x92713]ahi ahi la vecchiaia si fà già sentire.[SM=x92710]-OT
Vodia
00domenica 6 settembre 2009 22:29
OT -- Drago in questo post mi ricorda molto Viqadus...
Claudium
00domenica 6 settembre 2009 22:43
OT-Perfetto, ora il post va molto bene, Drago [SM=x92702] -OT
Drago.89
00lunedì 7 settembre 2009 14:10
OT-Vi ringrazio Vodia così mi lusingate,che il mio pg vi ricordi un leggendario membro della Fenice Blu per me è motivo di orgoglio,anche se non sono neanche lontanamente paragonabile a Messer Viqadus.Ricordo in generale di non appesantire troppo il racconto con inutili OT,inoltre vi rammento l'utilità delle FFZ o le apposite sezioni per discuterne...[SM=x92713]-OT
@Jekyll@
00venerdì 11 settembre 2009 22:11
Jekyll rimase appoggiato ad un angolo in ombra della stanza, le braccia incrociate sul petto, con Eoden accucciato ai suoi piedi, mentre Claudium esponeva l'accaduto a Ser Oslaf.
L'uomo per la cui incolumità tutti loro stavano rischiando la vita aveva un volto scarno ed incavato, più per le molte preoccupazioni che per l'età, e profondissimi occhi neri indagatori che, mentre ascoltava assorto il resoconto del Paladino, passavano lentamente ad osservare tutti i presenti.
Il teste ascoltava in silenzio, le lunghe dita congiunte sotto il mento, i gomiti stancamente appoggiati al piano del povero tavolo che arredava la stanza della locanda.
Quando Claudium terminò il suo racconto, un silenzio pesante calò su tutti i presenti, ognuno intento a riflettere sull'accaduto.
-Necroiec sa più di quanto dovrebbe!- disse, infine, Drago, camminando nervosamente per la piccola stanza.
-Il Conte Necroiec possiede molti emissari. Non mi sorprende affatto che abbia potuto seguire le vostre mosse con tale facilità! Se Albins non si fosse accorto dello scambio delle scorte, a quest'ora sareste tutti morti...e, probabilmente, anch'io!- commentò, duramente, Ser Oslaf.
Prima che chiunque potesse reagire, il Cavaliere del Nord si lanciò sull'uomo e lo afferrò per la gola.
-Badate ai vostri toni, messere!- la voce di Jekyll era perfettamente calma e fredda, ma i suoi occhi lampeggiavano di un fuoco che nessuno degli Aspiranti gli aveva mai visto -Nella vostra città sarete anche considerato un filantropo e rispettabile, ma questo non vi autorizza a non considerare con molta attenzione le persone che vi stanno davanti e che stanno rischiando la vita per proteggere la vostra!- l'armatura d'argento si incendiò di una luce blu, mentre i brandelli dell'ampio mantello iniziavano a sollevarsi, mossi da un vento impalpabile.
Le guardie di Oslaf fecero per lanciarsi su Jekyll, ma Eoden si pose davanti a loro, il candido pelo irto e le fauci ricche di zanne in bella vista, facendole arretrare spaventate.
-Voi non sapete chi sono io!- biascicò Ser Oslaf, la gola ancora serrata nella ferrea stretta del Cavaliere del Nord.
-No, signore! Siete voi che non sapete con chi avete a che fare! Siamo Aspiranti Vassalli del Sommo Blue Dragon e, se aveste ascoltato con maggiore attenzione il racconto di Claudium, vi sareste accorto che siamo capaci di imprese non da poco! Non accetto che qualcuno ci giudichi superficiali o ritenga il nostro operato una cosa da scolaretti!- la voce del Paladino rimaneva pacata, ma la luce della sua armatura aumentava di intensità, mentre un sottile strato di brina iniziava a ricoprire le assi del pavimento.
Claudium si alzò e pose una mano sulla spalla dell'amico, ma dovette ritrarla con un'esclamazione di dolore e stupore: laddove la sua pelle aveva toccato l'argento dell'armatura si era formata un'ustione da freddo e la carne attorno era divenuta livida ed esangue.
-Io sono Ser Oslaf...-farfugliò l'uomo con aria di sfida.
-Questo lo sappiamo, ma voi sapete chi siamo noi, signore?- rispose Jekyll, stringendo un po' di più la presa per poi lasciar andare l'uomo.
-Secondo voi, Necroiec avrebbe previsto e seguito le nostre mosse con facilità?- chiese, con voce ovattata, il ninja Albins.
Claudium si voltò per fissare l'Aspirante e notò che anche Albins stentava a contenere la sua irritazione.
-Secondo voi, abbiamo peccato di superficialità?- chiese, rigido, Drago.
Oslaf osservò gli Aspiranti con interesse, massaggiandosi il collo indolenzito, poi volse lo sguardo su Lamion.
-Voi cosa ne pensate, Lamion?- chiese, sorridendo.
-Ho visto combattere questi uomini, signore, li ho visti pianificare la missione, non curanti del loro rischio personale, ma con l'unica preoccupazione di proteggervi, li ho visti fare tutto il possibile per curarmi, quando sono stato ferito...-iniziò la guardia, ancora allibita per l'aggressione subita dal nobile di Omar -Personalmente, signore, io credo che non potreste avere scorta migliore!
Ser Oslaf sorrise, compiaciuto.
-Vedete, nobili guerrieri, io penso che l'orgoglio, una giusta considerazione di sè e del proprio valore siano, insieme al parere di un uomo di fiducia, la giusta miscela per uomini d'arme. L'orgoglio del Cavaliere del Nord per il suo ruolo di Aspirante Vassallo, le vostra irritazione quando ho messo in dubbio le vostre capacità mi dimostrano che siete davvero uomini fuori dal comune: non avete esitato a criticarmi ed assalirmi anche davanti a persone che sarebbero state pronte a dare la vita per me...e l'avete fatto con tale veemenza che le mie guardie non hanno nemmeno avuto il coraggio di intervenire!- Oslaf volse uno sguardo di divertito rimprovero ai suoi militari -Persino il vostro lupo, Cavaliere del Nord, si è messo contro di me ed i miei soldati, quando vi ho apertamente criticato...anche a lui sono grato e non esiterò ad affidarmi!
Con un gesto della mano, Ser Oslaf mandò una guardia a chiedere all'oste del vino e, dopo che i bicchieri furono riempiti due o tre volte, il resto della serata trascorse in un clima più sereno.
A notte fonda Oslaf pose fine alla riunione.
-Cavalieri di Blue Dragon, credo che sia ora di andare a riposare. Ci tratterremo in paese ancora domani, cosicchè abbiate modo di rimettervi in forze, poi partiremo all'alba del secondo giorno alla volta di Omar! Meno rimarremo qui, meglio sarà...non dobbiamo rimanere fermi troppo a lungo o Necroiec colpirà nuovamente!
Dopo un formale scambio di saluti, gli Aspiranti uscirono dalla stanza e si diressero ai loro alloggi.
-Cavaliere, permettete una parola?- chiese Claudium, titubante.
-Certo, amico mio!- gli rispose, sorridente, Jekyll.
I due Paladini augurarono una buona notte ad Albins e Drago ed uscirono dalla locanda.
-Perdonatemi, Paladino, ma dovevate proprio aggredire in quel modo Ser Oslaf?- chiese Claudium, mentre si concentrava per curare la brutta ustione da freddo della sua mano.
-C'è qualcosa che non mi piace in Oslaf, Claudium, anche se forse alla fine di questa missione cambierò idea...non mi piace chi pensa di essere superiore unicamente perchè dispone di uomini e mezzi!
-Jekyll, voi avete giurato di dare la vostra vita, se necessario, per consentire a Ser Oslaf di arrivare ad Omar!
-Ed è quello che farò, Claudium! Voi credete che Oslaf possa salvare Omar ed avete chiesto aiuto e, se veramente Oslaf è l'uomo giusto per quella città, anche se a me non piace, io manterrò la mia parola...per voi, che siete mio amico, perchè sono un Aspirante Vassallo del Sommo Blue Dragon e per gli abitanti angariati di Omar...e se i fatti mi porteranno a ricredermi su Oslaf, lo avrò fatto anche per lui, ne sarò felice e sarò il primo a scusarmi per quanto è accaduto questa sera!
Claudium rimase silenzioso a pensare, mentre osservava la sua mano risanata: dopo tutto, anche a lui Oslaf non aveva fatto una buona impressione con le sue critiche, ma era orientato davvero a credere che il suo fosse stato uno stratagemma per indagare la loro indole guerriera.
-Mi spiace per la vostra mano, Claudium!- disse il Cavaliere del Nord, osservando la mano dell'amico.
-Non è niente, amico mio! Dovevo stare attento...non ho ancora capito che devo evitare di toccare la vostra armatura, quando si mette a brillare!- sorrise il Paladino.
-Mi piacerebbe sapere che cosa significhi...-gli rispose, meditabondo, Jekyll -Questa armatura possiede poteri che ancora non conosco e, tanto meno, riesco a controllare...spero che un giorno i Sommi possano darmi le risposte che cerco!
-Ora rientriamo, Jekyll! Abbiamo bisogno di dormire!
Con un fischio il Cavaliere del Nord richiamò Eoden e seguì il compagno di Gilda nella locanda.

Il giorno successivo, dopo una robusta colazione, Albins prese congedo dal gruppo e si allontanò per meditare e ripristinare le sue energie; Drago trascorse buona parte della giornata a lucidare la sua splendida armatura ed ad affilare Alba e Tramonto.
Anche Claudium e Jekyll si allontanarono un po' dal paese, giusto per non dare nell'occhio, ed iniziarono ad allenarsi duramente, mentre Eoden cacciava poco lontano.
Mossi dall'unico desiderio di salvaguardare la vita di Oslaf, però, gli Aspiranti si organizzarono per ritornare, a rotazione, nella locanda dove il notabile di Omar veniva sorvegliato a vista da Lamion e dalle altre guardie.
Poco dopo il tramonto, si riunirono tutti per una cena frugale, poi si divisero i turni di guardia e si prepararono per la notte.
L'alba arrivò senza che niente avesse turbato il riposo di Ser Oslaf e, dopo una rapida colazione ed aver raccolto nuove provviste per il viaggio, gli Aspiranti Vassalli scortarono il nobile nella sua carrozza.
Quando tutti furono in sella ai loro destrieri, Claudium dispose gli Aspiranti e le guardie secondo lo schema che aveva pensato all'inizio della missione e, preceduti da Eoden, si misero tutti in marcia verso Omar.
Claudium
00domenica 20 settembre 2009 14:45
OT- Ciao a tutti. Vi chiedo scusa se a distanza di 9 giorni dall'intervento di Jekyll non ho ancora postato la continuazione della nostra avventura, ma purtroppo la parte che sto scrivendo è molto lunga e ricca di dettagli; per questo motivo sto cercando di scriverla nel modo più chiaro e preciso, così da evitare confusioni quando continuiamo poi il racconto. Temo quindi che prima di Venerdì sera non riuscirò a postarla. Scusate per il disagio [SM=x92713] -OT
§ Albins §
00lunedì 21 settembre 2009 12:13
OT-Tranquillo Claudium, prenditi il tempo che ti serve [SM=x92702] -OT
Claudium
00sabato 26 settembre 2009 23:40
OT- Ciao a tutti. Vi informo che Venerdì ho finito di scrivere materialmente il prossimo intervento (è venuto lungo ben 6 pagine word) ma non sono ancora soddisfatto della forma, perciò, purtroppo, dovrete aspettare ancora un po' prima di ritornare a scrivere qui [SM=x92713]

Tuttavia vorrei cogliere l'occasione data da questa spero breve attesa per discutere con voi su un argomento molto importante:

Che ne direste se noi quattro partecipassimo al prossimo Concorso Penna d'Oro presentando il nostro racconto ? [SM=x92714]

Secondo me, se partecipassimo, avremmo ottime possibilità di piazzarci sul podio(e che nessuno dica che è perchè i racconti che parteciperanno saranno massimo tre [SM=x92706] ). -OT
Drago.89
00domenica 27 settembre 2009 00:32
OT- Per quanto riguarda me,sono completamente a tuo favore Claudium,la storia sin dall'inizio mi ha convinto e poi siamo una squadra come potrei dire di no? Hai la mia approvazione,credo che ci siano le possibilità per competere con gli altri,non mi esprimo su quale posizione potremo fare,meglio lasciar decidere al caso ed al buonsenso dei giudici. Per la continuazione sono molto curioso,non vedo l'ora di leggerlo! [SM=x92701] [SM=x92701] -OT
§ Albins §
00lunedì 28 settembre 2009 08:15
Anche io sono d'accordo, il racconto è fatto bene e impegnandoci di più lo potremmo addirittura migliorare...eheheheh...cosa aspettiamo?
@Jekyll@
00lunedì 28 settembre 2009 16:31
Sarebbe bello vedere La Tela iscritta al concorso...ma mi pareva di aver capito che non potessero essere iscritti racconti già pubblicati nel forum...però, se si può, a me va bene!! [SM=x92702]
Claudium
00lunedì 28 settembre 2009 17:26
OT-
x Jekyll
In effetti hai ragione ma Bright ha detto recentemente che, vista la scarsità di partecipanti, si potevano far partecipare i racconti del forum scritti durante l'anno, o, almeno, io ho capito così [SM=x92702]

X Tutti
Perfetto allora, è ufficiale: noi quattro parteciperemo al concorso con questo racconto. L'unica cosa che devo fare è chiedere chiarimenti a Bright su alcuni dettagli.
L'unica cosa che posso dire ancora è... DIAMOCI DENTRO!!! [SM=x92702]
§ Albins §
00lunedì 28 settembre 2009 19:43
OT-Olèèè mi fa piacere...ora non ci rimane che impegnarci a finire questa storia... [SM=x92702] -OT
Claudium
00sabato 3 ottobre 2009 14:55
OT- Ok ho pronta la continuazione. Volete che la posti subito o aspettiamo che torni Jekyll (cosa che preferirei)? -OT
Drago.89
00sabato 3 ottobre 2009 18:07
OT- No non preoccuparti Claudium. Come ho già detto siamo una squadra,quindi credo sia doveroso aspettare Jekyll.[SM=x92702] -OT
Claudium
00domenica 4 ottobre 2009 13:50
Ot- Siccome la continuazione è venuta molto lunga ho pensato fosse meglio spezzarla a metà per evitarvi di leggere un polpettone; la seconda parte la posterò poi quando tornerà Jekyll.
Inoltre, visto che il pezzo è denso di particolari, nel caso in cui non capiate qualcosa non esitate a contattarmi via ffz mail per avere chiarimenti. Buona lettura [SM=x92702] -OT

Diversamente da quello che la compagnia si aspettava, i seguenti giorni di viaggio trascorsero all’insegna della calma e della tranquillità, in quanto gli Aspiranti non trovarono alcun ostacolo o nemico sulla loro strada.
Tale stato delle cose portò gli Aspiranti a pensare che il Conte Necroiec non avesse fatto in tempo a mobilitare nuove forze dopo aver appreso della sconfitta dei mercenari, anche perché, probabilmente, il Conte non pensava che una delle migliori compagnie mercenarie dell’intero Continente Occidentale potesse essere sconfitta così facilmente da quattro semplici Aspiranti Vassalli.

Fu così che, dopo le molte fatiche che avevano dovuto patire, i nostri eroi arrivarono finalmente all’ultima sera del loro viaggio.
Erano trascorsi ormai 18 giorni da quando gli Aspiranti avevano lasciato il Regno e, il mattino seguente, sarebbero giunti infine ad Omar con addirittura un giorno di anticipo sulla tabella di marcia.
Così, dopo una frugale cena intorno al fuoco, gli Aspiranti ed i soldati si accucciarono nei loro giacigli e si addormentarono, mentre Ser Oslaf riposava nella carrozza poco distante e Lamion svolgeva il primo turno di guardia.

La calma che regnava quella notte era davvero surreale: sulla sfondo di un magnifico cielo stellato una leggera brezza fluttuava nell’aere avvolgendo ogni cosa con la sua frenetica danza, istruendo ora il guizzare delle fiamme del focolare, ora accarezzando gli stanchi corpi dei componenti della guardia, come madre affettuosa che con il proprio tocco rassicura il figlio.

Ma, quel vento, soffiava davvero per portare ristoro a quegli stanchi combattenti? Quella brezza voleva davvero farli sentire al sicuro?
O, forse, la natura tentava disperatamente di mettere in guardia gli Aspiranti, di fargli comprendere che la calma che regnava quella notte era troppo irreale per essere vera, così come troppo irreale era stata la tranquillità di quei giorni? La risposta non tardò a presentarsi...

Svegliati Paladino…


Claudium si svegliò, uscendo lentamente dal dormiveglia.
Il Paladino avrebbe potuto giurare che la voce che lo aveva chiamato appartenesse proprio alla brezza che soffiava nella radura quella notte, anche se il solo pensare a tale avvenimento poteva apparire come cosa folle.
Mentre il Paladino meditava su questo pensiero, si accorse però di non essere nella stessa posizione in cui si era addormentato. Adesso l’Aspirante era seduto e non riusciva a muoversi, quasi come se fosse legato.
Quando poi il Paladino riprese completamente i sensi si trovò di fronte uno spettacolo talmente crudo e talmente orrendo che l’Aspirante non ebbe nemmeno la forza per urlare.
Di fronte a lui giacevano inermi, sui loro giacigli, tutti i soldati della scorta, trafitti alla gola e bagnati di sangue; i loro visi erano come paralizzati in una terribile espressione di dolore e sofferenza.
Istintivamente, dopo essersi ripreso da quello spettacolo lo sguardo di Claudium corse in ogni direzione, nella speranza che per qualche ignoto motivo i suoi compagni si fossero salvati da quella orribile strage, e, infatti, l’Aspirante si rallegrò nel vedere i compagni poco distante, legati ed imbavagliati, ma incolumi, Eoden compreso.

Subito dopo, Claudium si girò, sentendosi chiamare da una voce a lui familiare.
<<Ce ne avete messo di tempo per svegliarvi, Paladino. E’ inutile che proviate a liberarvi, le corde con cui vi ho legato sono immuni alla magia>> disse Lamion mentre, seduto, ripuliva tranquillamente la sua spada lorda di sangue.
<<Lamion?! Co-cosa avete fatto?!>> esclamò Claudium incredulo.
<<Ho semplicemente fatto il mio dovere. Ammetto che non è stato facile né piacevole uccidere nel sonno valorosi soldati intenti ad eseguire gli ordini impartitigli dai loro superiori. Ma, del resto, anche io avevo degli ordini a cui mi dovevo attenere>> continuò con tranquillità e freddezza Lamion.
<<BRUTTO BASTARDO! Ma come avete potuto? Come avete potuto trucidare questi ignari uomini mentre riposavano? E come avete potuto tradire me ed i miei compagni dopo tutto quello che abbiamo passato assieme? Noi vi credevamo al servizio di Clanitia, ci fidavamo di voi, io mi fidavo di voi. RISPONDETE LAMION, COME AVETE POTUTO?>> urlò Claudium con tutto il fiato che aveva in gola.
Lamion posò a terra la sua lama e, con la stessa tranquillità con cui aveva ripulito la sua arma, rispose al Paladino guardandolo dritto negli occhi:
<<Ma, Claudium, io ero e sono a tuttora al servizio del mio Signore, il Conte Clanitia>>.
<<C-come?>>
<<Vi credete molto intelligente, Paladino, ma in realtà non lo siete neanche la metà di quello che pensate. In caso contrario non sareste caduto così facilmente nella trappola del Conte>>.
<<Di-di cosa state parlando?>>
<<Ma proprio non ci arrivate? La cose ad Omar, in realtà, non stanno come vi è stato raccontato: non è Necrioec che vuole portare il caos per impossessarsi di Omar, è il Conte Clanitia che vuole prendere il comando della città per riportarla sulla retta via; non è Necroiec che ha fatto assassinare Stoneo, ma Clanitia che lo ha fatto uccidere facendo ricadere la colpa su Necroiec. E sempre Clanitia ha assoldato i mercenari che ci hanno dato la caccia in queste ultime settimane>>.
<<N-non può essere. Dovete essere uscito completamente fuori di senno…>> disse Claudium cercando di convincersi che quello che stesse vivendo fosse solo un brutto sogno.

<<Ma, Claudium, proprio non riuscite a comprendere quanto perfetto sia il piano del mio Signore? Da decenni ormai la nostra amata città, esempio di grandezza e splendore persino per la vicina Griferia, è caduta in mano alla corruzione ed al mal costume portati da governanti indegni ed incapaci.
Il Conte Clanitia, così, ormai stanco di vedere la sua adorata patria vessare in quelle terribili condizioni, capì che l’unico modo per riportare Omar agli antichi splendori era di esautorare gli altri Conti corrotti e prendere il comando della città con la forza. Tuttavia, il mio Signore si rendeva conto che il suo nobile atto non sarebbe mai stato accettato dalla nostra disperata ma fiera gente, che avrebbe interpretato questa presa di potere come l’instaurazione di una tirannia. Era necessario allora che la popolazione capisse che quello che voleva fare il Conte non era compiere un colpo di stato per il proprio interesse, bensì liberare la città da un governo corrotto che paralizzava la città nell’indigenza, e l’unico modo per farlo era di instaurare una monarchia illuminata con a capo egli stesso, un re eletto apposta dagli Dei per riportare Omar all’antico splendore dei suoi avi.
Ecco così che Clanitia iniziò a tessere i fili di questa complessa trama: innanzitutto, occorreva che il mio Signore mettesse nella peggiore luce possibile gli attuali Conti e quale soluzione poteva essere migliore se non accusarli di ordire una congiura per far fuori gli ultimi Conti onesti rimasti?
Così il mio Signore organizzò l’assassinio del Conte Stoneo e fece ricadere la colpa su un servo.
Il solo ripensare alla sua morte, ancora adesso, provoca in me un profondo dolore: Stoneo era davvero una grande persona, ma il suo sacrificio era necessario per salvare la patria per cui egli aveva così tanto lavorato.
Poi, per allontanare ogni sospetto su possibili collegamenti con l’omicidio, il Conte assunse in prima persona la difesa dell’incriminato Centineon.
Arrivato a questo punto, Clanitia lasciò che gli eventi si sviluppassero secondo il piano da lui congeniato: la morte di Stoneo provocò uno sdegno talmente forte ad Omar da portare la città sull’orlo di una guerra civile, ed i Conti, preoccupati di perdere il loro potere e le loro ricchezze, erano troppo concentrati nell’evitare il verificarsi di questo evento per poter interpretare i segni come il primo atto del piano del mio Signore.
Tutti tranne Necroiec, almeno.
Infatti, egli, dopo essere venuto a conoscenza per vie traverse del piano di Clanitia, cercò di opporvisi in tutti i modi, sia sul piano pubblico che su quello privato.
Per questo motivo, per far fuori definitivamente quello che era il suo peggiore nemico, Clanitia decise di far ricadere su di lui la colpa di aver guidato la congiura ai danni della città.
Comunque, tornando ai Conti, questi si mossero in fretta e furia per indagare ed organizzare un processo col fine di trovare il colpevole; lo fecero perché questo era l’unico modo con il quale essi potessero placare l’ira della popolazione e salvare così i loro interessi.
Giunti a questo punto, quando gli eventi stavano prendendo esattamente la piega che il mio Signore voleva, egli ricominciò a tessere la sua tela: durante il processo contro Centineon, il Conte convinse il popolo e gli altri Conti dell’esistenza di una congiura ordita da ignoti ai danni della città. Poi, ergendosi come baluardo a difesa della legalità della Repubblica, confessò di proteggere un testimone che poteva presentare le prove dell’esistenza di questa congiura e dei suoi partecipanti. Ecco così che i Conti, confusi e spaventati da una situazione del tutto imprevista e che poteva costituire una minaccia davvero seria al loro potere, acconsentirono immediatamente alla richiesta del mio Signore di creare una squadra per scortare il testimone fino ad Omar. E quale squadra poteva rappresentare al meglio la difesa della legalità e della giustizia di cui Ser Clanitia si presentava baluardo, se non una scorta composta addirittura da Aspiranti Vassalli del Regno di Blue Dragon?
Per questo motivo il Conte contattò subito voi, Claudium; purtroppo, però, egli sapeva bene che sia voi, sia gli altri Aspiranti che vi avrebbero aiutato, non avreste mai accettato l’incarico di scortare il teste se foste stati messi a conoscenza dei veri piani del Conte; voi guerrieri del Regno di Blue Dragon non avete una visione abbastanza ampia delle cose per capire che quello che stava facendo Clanitia era la scelta più giusta per Omar.
Egli fu così costretto ad alterare la verità, convincendovi che fosse stato davvero Necroiec ad ordire la congiura ed a far assassinare Stoneo, e che l’unico modo per fermarlo fosse riportare ad Omar il testimone.
Inoltre, per tenere sotto controllo le vostre mosse, il mio Signore mi ha affiancato a voi, in quanto sono il suo sottoposto più fidato, e ho potuto comunicare a lui ogni vostra mossa grazie ai messaggi che inviavo giornalmente tramite Ermes…>> e nel dire ciò Lamion indicò il suo falco, appollaiato su un tronco poco lontano <<…infine, per dimostrare che le cose stessero esattamente come vi aveva raccontato, Clanitia ingaggiò la squadra di mercenari che abbiamo combattuto fino a poco tempo fa.
Pensate che il Conte, per evitare di tradirsi, si è addirittura presentato ai mercenari come il Conte Necroiec quando gli ha ingaggiati e, sempre per evitare di essere compromesso, non gli ha avvisati della mia presenza e della mia identità. Questo purtroppo è stato un rischio che ho dovuto correre in nome della salvezza della mia patria.
Clanitia ha lasciato poi che gli eventi seguissero il loro corso: dopo l’approvazione da parte dei Conti della missione, io, voi ed Albins ci siamo diretti verso il Regno ed abbiamo arruolato i vostri amici qui presenti. Poi, abbiamo raggiunto il villaggio di Pagus, dove il Conte aveva organizzato precedentemente questa finta scorta formata da Ser Oslaf, un attore profumatamente pagato per fingere perfino in punto di morte di essere un notabile di Omar, e un distaccamento di truppe che il Conte sapeva di non poter convincere a combattere al suo fianco e di cui, quindi, doveva per forza liberarsi. Infine, dopo che noi ed i vostri compagni ci siamo uniti alla scorta, è iniziata quella lotta strategica che noi abbiamo condotto nelle ultime settimane contro i mercenari.
Devo dire che durante la missione vi siete comportati molto meglio di quanto Clanitia avesse immaginato; egli infatti era convinto che io, voi e gli altri soldati saremmo periti tutti nell’affrontare quella che era considerata da molti come la migliore banda mercenaria sulla piazza.
Per questo motivo il piano originale prevedeva che il mio Signore attendesse che i mercenari ci eliminassero e che, al verificarsi di questo evento, egli organizzasse un finto arrivo ad Omar con un’altra finta scorta ed un altro finto testimone. A quel punto, il Conte, presentando documenti perfettamente falsificati perché portanti in calce timbri originali, avrebbe dimostrato il coinvolgimento di tutti i Conti, escluso lui ed il defunto Stoneo, in una congiura capitanata da Necroiec e, dopo aver fatto giustamente giustiziare i Conti per alto tradimento, sarebbe apparso agli abitanti di Omar come un salvatore, e sarebbe stato eletto per acclamazione come unico sovrano di Omar; così, egli avrebbe finalmente regnato giustamente sulla nostra città riportando Omar agli antichi fasti di un tempo.
Come vi ho detto, però, il piano del mio Signore ha dovuto subire alcune modifiche, poiché voi siete riusciti a sconfiggere i mercenari.
Il Conte mi ha ordinato così di sopprimere nel sonno voi e gli altri soldati e di simulare un ritorno fittizio dove io, tornando sporco e lacero, avrei raccontato tra le lacrime di come voi e gli altri soldati vi foste sacrificati nel bloccare i mercenari, per permettermi di tornare in città sano e salvo con il testimone.
Ora che vi ho raccontato tutti i particolari del piano non dovete però pensare che il Conte sia una persona crudele: in entrambi i casi, sia ad Omar che nel vostro regno, sareste stati ricordati come degli eroi e noi abitanti di Omar avremmo innalzato splendide statue per ricordare il vostro sacrificio>>.

Claudium fino ad allora aveva ascoltato scioccato le parole di Lamion. Il Paladino cercava di rifiutare con tutte le forze l’idea di essere diventato una pedina di un piano del genere, ma più ci pensava e più notava come, alla luce di quella rivelazione, ogni tassello del mosaico si incastrasse con gli altri, andando a formare l’immagine di quella diabolica tela di ragno che gli aveva tenuti inconsapevolmente in trappola fino ad allora.
<<Non ci posso credere… Se quel che dite è vero allora perché Jekyll non ha avvertito la vostra aura negativa? Io, pur essendo un paladino, non riesco ancora ad usare quel potere, ma lui sì. Inoltre, perché mi avete salvato la vita nella foresta? Se aveste lasciato che Katana mi uccidesse ora avreste avuto un guerriero in meno di cui preoccuparvi>>.

<<Non avete tutti i torti, Claudium. Il vostro compagno non ha potuto avvertire la mia aura negativa grazie alla spada che porto sempre con me…>> disse facendo cenno verso l’arma <<…solo un guerriero del livello dei vostri Vassalli avrebbe potuto riconoscere le mie vere intenzioni.
Per quanto riguarda invece il salvarvi la vita, l’ho fatto semplicemente perché fin dall’inizio del viaggio non sono mai andato molto a genio a voi ed i vostri compagni. La situazione è poi peggiorata quando abbiamo incrociato a Pagus la finta scorta; in quell’occasione, infatti, ho capito che stavate iniziando ad insospettirvi nei miei confronti e, precisamente, quando non ho mostrato né sorpresa né timore nell’accorgermi che qualcosa non andava nell’atteggiamento di quelli che si sarebbero rivelati come finti soldati. Così, temendo di essere compromesso, vi ho salvato la vita facendomi ferire a mia volta, così da cancellare ogni dubbio sulla mia posizione>>.

Claudium rifletté sulle parole di Lamion e poi continuò a parlare:
<<E’ vero inizialmente io ed i miei compagni abbiamo sospettato di voi, ma tutti i nostri timori erano immediatamente spariti quando voi siete stato avvelenato da Arrow. E comunque, se la vostra missione è quella di trucidarci, perché io ed i miei compagni siamo ancora in vita?>>

<<L’ho pensato anche io ma, nel dubbio, volevo essere sicuro di non essere compromesso. Per quanto riguarda invece il lasciarvi in vita… l’ho fatto perché mi è sembrato giusto che guerrieri forti e valorosi come voi conoscessero la motivazione che li avrebbe condotti alla morte>>.

Dopo che ebbe terminato il suo discorso, Lamion si alzò in piedi, impugnando la sua lama. Mentre la Guardia di Omar si avvicinava con passo lento al Paladino, Claudium abbassò la testa ed iniziò a parlare:
<<Lamion, che Dio possa perdonarvi per ciò che avete fatto. La follia e la vostra cieca devozione a Clanitia vi hanno ottenebrato la mente, portandovi a compiere una scelta che è costata e costerà ancora molte, moltissime vite.
L'unico rammarico che impedisce a me di affrontare la morte con serenità è il pensiero che non solo la mia stoltezza causerà immani sofferenze a poveri innocenti, ma che, nella mia cecità, ho coinvolto in questo orrore anche i miei compagni>>.

Lamion si fermò davanti al Paladino ed alzò in alto la sua lama:
<<Prometto che non soffrirete, Claudium, e farò in modo che ad Omar voi e gli altri Aspiranti siate ricordati per sempre come degli eroi>>.

*ZACH!*
Trekentoff
00domenica 4 ottobre 2009 16:58
Bellissimo colpo di scena! [SM=x92710] Praticamente ha ribaltato tutta la storia!! [SM=x92708] E pensare che Lamion cominciava a starmi simpatico e invece è un marrano fanatico.
Peccato che non mi sono iscritto prima, sarebbe stato davvero bello partecipare. [SM=x92707]
Vabbè, fa niente. Bravi ragazzi, continuate cosi che è davvero bello sto racconto.
Ve lo dice uno che ne a letti a migliaia (modesto [SM=x92713])

Claudium
00domenica 4 ottobre 2009 17:13
OT- Grazie per i complimenti Trekentoff [SM=x92705]
Appena ho un po' di tempo mi leggo bene gli ultimi interventi del tuo racconto per vedere come sta venendo [SM=x92702] -OT
Drago.89
00domenica 4 ottobre 2009 17:23
OT- Inutile dirlo,come sempre Claudium riesci sempre a stupirmi,una continuazione con tanto di ribaltamento delle parti schierate in campo. Bravo,amico! [SM=x92709] -OT
§ Albins §
00martedì 6 ottobre 2009 23:01
OT-Mi accodo a Drago per i complimenti [SM=x92713] , bravo Claudium, solo una cosa...non avevamo deciso di aspettare il ritorno di Jekyll??...hihihihi...o è già tornato? [SM=x92714] -OT
Claudium
00martedì 6 ottobre 2009 23:47
OT- Ringrazio anche te per i complimenti, Albins [SM=x92702] .
Come ho detto prima, siccome il mio post era venuto lungo ben otto pagine word, ho pensato che fosse meglio spezzarlo a metà. Quando torna poi Jekyll posto la seconda parte. -OT
@Jekyll@
00domenica 11 ottobre 2009 12:47
Caspita Claudium, che colpo di scena!!!! Davvero fantastico!!!! Ora sono tornato...grazie per avermi aspettato!!!! Non vedo davvero l'ora di leggere la continuazione del racconto!!! Ancora complimenti!!!
Claudium
00domenica 11 ottobre 2009 13:09
OT- Grazie di nuovo [SM=x92713]
Tra l'altro ora avete capito il perchè del titolo [SM=x92702]

Entro stasera posto la continuazione -OT
Vodia
00domenica 11 ottobre 2009 17:28
OT -- @ Claudium: Ottimo lavoro, complimenti! Vedo che la mente del nostro Conte Clanitia è un tantino schizofrenica (MAI però quanto quella di Aster... essa è la migliore sulla piazza, quanto a contraddizione fra mezzi e fine!), se pensa di raggiungere DAVVERO il suo scopo in quel modo... Al suo posto, però, io avrei gestito diversamente la situazione: si è scoperto troppo presto e nel modo peggiore, questo è un errore che pagherà MOLTO caro...

@ Albins: Non mi pare di aver mai visto Tsunade eseguire in quel modo i suoi jutsu curativi... ^^
Claudium
00domenica 11 ottobre 2009 17:43
Ot- Grazie [SM=x92713]
Non essere così dura con Clanitia, alla fine capirai perche [SM=x92702] -OT
Claudium
00domenica 11 ottobre 2009 19:54
Lamion si arrestò: del sangue iniziò a colare dal suo corpo mentre un ignoto guerriero estraeva un lungo spadone dal fianco della Guardia.
<<Voi invece verrete ricordato come un traditore e nulla più>> disse l’ignoto.
Lamion lasciò cadere la spada e si accasciò a terra in un mare di sangue; in quello stesso istante il guerriero misterioso finì con la sua arma il Capitano delle Guardie Reali di Clanitia.
Il guerriero era un ragazzo giovane e biondo, che indossava semplici abiti da ranger.
<<Chi siete voi?>> domandò contento ma stupito Claudium.
<<Io? Sono la vostra salvezza, ma voi potete chiamarmi Neirot>>.
Il nuovo arrivato slegò immediatamente Claudium che, senza nemmeno porsi il problema delle sue intenzioni, sguainò Arkea e si diresse deciso verso la carrozza di Oslaf. Dopo averne quasi scardinato la porta, il Paladino afferrò Oslaf per i capelli e, incurante delle urla che l’attore lanciava, lo trascinò per parecchi metri.
Mentre il nuovo arrivato si dava da fare per slegare gli altri Aspiranti, questi osservavano la scena.
Dopo aver trascinato l’uomo fino al fuoco del bivacco, Claudium allungò il braccio e sospese Arkea sopra al fuoco; dopo aver pronunciato sottovoce alcune frasi latine, le fiamme che formavano il fuoco iniziarono a vorticare ed a avvolgere la lama della spada.
A questo punto Claudium afferrò il finto testimone per il colletto e puntò la spada abbastanza vicino al suo viso da far sentire all’uomo tutto il calore emanato dalle lama.
<<Chi siete voi in realtà?>> domandò il Paladino.
<<S-sono… Ser Oslaf… i-illustre notabile… d-della città di Omar>> disse balbettando l’attore.
<<BUGIARDO!>> urlò Claudium mentre le fiamme aumentavano la loro intensità.
<<Ditemi chi siete veramente o vi giuro che la mia faccia sarà l’ultima cosa che vedrete in questo mondo>> gli intimò Claudium al colmo dell’ira.
<<V-va bene, mi chiamo Dorcado e sono un paggio pagato dal Conte Clanitia per fingere di essere Ser Oslaf>>.
All’udire quelle parole Claudium lanciò un urlo di rabbia; i suoi compagni temettero il peggio ma il Paladino sfogò la sua ira semplicemente piantando la spada a terra.
<<Oggi ho deciso di risparmiarvi la vita… andatevene subito prima che cambi idea…>>
Dorcado obbedì, scappando a gambe levate verso la foresta.

Dopo che gli Aspiranti si furono ripresi dalla tremenda rivelazione fatta da Lamion, Jekyll trovò la forza per rompere il silenzio che si era creato:
<<Parlo a nome di tutti dicendo che vi siamo grati per aver salvato la nostra vita, straniero, ma ora potreste dirci esattamente chi siete e perché avete agito in nostra difesa?>>
<<Mi spiace ma non ne abbiamo tempo. Il falco di Lamion aveva l’ordine di tornare da Clanitia se il suo padrone fosse stato ucciso ed è quindi solo questione di tempo prima che il nostro nemico venga a conoscenza dei fatti avvenuti stanotte.
Dobbiamo perciò raggiungere il prima possibile l’esercito.
<<Esercito? Quale esercito?>> domandò Albins.
<<Vi spiegherò tutto strada facendo>> disse Neirot poco prima di unire le dita e fischiare; improvvisamente, un andaluso nero sbucò dalla foresta e il guerriero vi montò sopra.
<<Aspettate, non possiamo lasciare insepolti i corpi di queste guardie, non meritano di diventare pasto di cagne ed augelli>> esclamò Drago.

Neirot afferrò le redini della sua cavalcatura e disse <<Le vostre parole sono giuste, Guardia Reale, ma renderemmo disonore alla loro memoria se non ci adoperassimo il più possibile per salvare la patria per la quale essi si sono sacrificati. Appena saremo arrivati a destinazione invierò alcuni uomini per far raccogliere i corpi e recuperare i cavalli>>.
Gli Aspiranti decisero per il momento di fidarsi del nuovo venuto e così lo seguirono; dopotutto aveva appena salvato loro la vita.

Mentre il gruppo marciava verso sud con un’andatura sostenuta, Albins si affiancò a Neirot, che guidava il gruppo:
<<E’ giunto il momento: io ed i miei compagni vorremmo sapere dove ci state portando>>.
Neirot chinò il capo in cenno di assenso ed alzò la voce in modo che le sue parole potessero superare lo scalpitare degli zoccoli dei cavalli:
<<Al pari del traditore il cui cadavere giace ora accanto ai corpi di quegli stessi fratelli che egli ha osato uccidere, io sono uno dei Capitani delle Guardie Reali dei Conti, e precisamente delle guardie di Necroiec.
So che Lamion vi ha già raccontato dell’inganno che vi è stato teso e perciò risparmierò tempo, raccontandovi solo la parte di cui siete allo scuro.
Il mio Signore, il Conte Necroiec, che spero ora abbiate compreso non essere quel freddo manipolatore che pensavate, è venuto a conoscenza alcuni mesi fa del piano organizzato da Clanitia per impossessarsi di Omar.
Da quel momento, il Conte ha cercato in tutti i modi di opporsi a questo pazzo progetto ma, purtroppo, il piano escogitato da Clanitia era in una fase troppo avanzata per poter essere fermato.
Tra l’altro, come vi è stato detto, esso prevedeva anche l’arruolamento di alcuni Aspiranti Vassalli da affiancare alla scorta, così che questa azione apparisse, almeno agli occhi della gente, come una sorta di impresa sacra per la difesa di quei valori e di quegli ideali di cui Clanitia si ergeva difensore.
In tal contesto, purtroppo, Necroiec, seppur conscio che voi Aspiranti eravate all’oscuro dei veri piani del Conte, non aveva modo di convincervi che ciò che vi avesse raccontato Clanitia fosse una menzogna.
Ma Necroeic sapeva anche che ad un certo punto del piano voi Aspiranti sareste divenuti inutili - se non addirittura pericolosi - per gli intenti di Clanitia e perciò egli avrebbe fatto in modo di sbarazzarsi di voi.
Per questo motivo il mio Signore mi ha ordinato di vegliare su di voi durante il vostro viaggio e di proteggervi qualora le vere intenzioni di Lamion si fossero palesate.
A tal riguardo devo ammettere che non è stato affatto facile nascondermi agli occhi del vostro ninja, né evitare le sue trappole…>> e nel dir il ciò Neirot mostrò sul fianco le cicatrici prodotte dalle trappole di Albins <<…ma nonostante questo sono riuscito a celare a voi ed a Lamion la mia presenza fino ad ora.
Ci sono state molte occasioni in cui ero stato tentato di agire, ma alla fine siete riusciti sempre a tirarvi fuori dai guai prima che io potessi intervenire.
Almeno fino a stanotte.
Mi spiace di non essere intervenuto prima; mi ero assentato solo un attimo per nascondere la mia cavalcatura, e quando sono tornato alla mia postazione i soldati erano già stati uccisi. Quando poi ero sul punto di intervenire ho sentito Lamion raccontarvi tutta la storia. A quel punto ho deciso di aspettare la fine del suo racconto prima di intervenire; era l’unico modo per farvi capire come stessero davvero le cose e quali fossero le mie vere intenzioni>>.
Gli Aspiranti rimasero in silenzio, pensarono che effettivamente non avrebbero mai creduto alle parole di Neirot se non avessero ascoltato prima i dettagli del delirante piano di Clanitia per bocca di Lamion.

Dopo qualche attimo Claudium prese quindi la parola:
<<Sono certo di parlare a nome di tutti dicendo che vi ringraziamo nuovamente per aver vegliato su di noi durante queste settimane e comprendiamo che è colpa delle circostanze se non avete potuto agire diversamente. Tuttavia, non ci avete ancora detto cosa vogliate da noi di chi sia l’esercito da cui ci state portando>>.
<<A questo posso rispondervi subito: vedete Claudium, Clanitia SA che non può impadronirsi della città limitandosi a fomentare la folla: i Generali dei Falchi e dei Leoni, i capi supremi delle due fazioni di soldati in cui è diviso il nostro esercito, non avrebbero mai permesso che ciò avvenisse.
Ecco così che Clanitia si è dato da far per portarli dalla sua parte e convincerli a sostenerlo nel suo piano.
Ed infatti ci è riuscito, almeno con Heclial, il generale dei Falchi. Dopotutto Clanitia, da giovane, aveva ricoperto anch’egli tale carica e perciò godeva della più completa stima della quasi totalità dei Falchi.
Fortunatamente, però, Clanitia non è riuscito a convincere il generale dei Leoni, Retoet, il quale, alcune ore fa, ha abbandonato la città alla testa delle sue truppe, deciso a lanciare una controffensiva contro i Falchi per costringere Clanitia a capitolare>>.
<<L’inizio di una guerra civile…>> esclamò cupo Jekyll.
<<Purtroppo sì. Ma questo attacco è necessario ora come non mai.
La vostra sopravvivenza infatti costituisce una seria minaccia per Clanitia, poiché se raccontaste ai Conti quali sono le sue vere intenzioni egli sarebbe finito.
Per questo motivo non oso pensare a cosa potrebbe fare non appena apprenderà della dipartita di Lamion. Potrebbe addirittura arrivare a forzare la mano agli eventi ed a prendere il comando della città con la forza, facendo trucidare seduta stante i Conti.
E per questo motivo, a nome di Necroiec e di tutti gli abitanti di Omar vi chiedo di completare la vostra missione aiutandoci a sventare la vera congiura>>.
Gli Aspiranti si guardarono tra di loro; un'occhiata fu più che sufficiente per intendersi e tutti e quattro abbassarono il capo in cenno di assenso.

Nello stesso istante in cui Neirot concluse il suo discorso, il gruppo arrivò in vista dell’accampamento; era molto grande: ci saranno stati almeno 300 uomini tra fanti, arcieri e cavalieri.
Appena scesi dai cavalli Neirot condusse il gruppo di fronte alla tenda del Generale Retoet. Ad attenderli davanti alla tenda stava un giovane uomo vestito con una tunica blu:
<<Piacere di conoscervi Messeri. Io sono il Conte Necroiec. Scusate se salto le vostre presentazioni, ma immagino che Neirot vi abbia già messo al corrente dell’attuale situazione e capirete perciò che la tempestività è tutto per noi. Siete arrivati giusto in tempo: io, il Generale e gli altri Comandanti stavamo per decidere i piani d’attacco per domani; la nostra intenzione è quella di attaccare il prima possibile la città, forse addirittura all’alba. Vorremmo quindi che partecipaste anche voi alla riunione>>.
Detto questo Necroiec condusse gli Aspiranti dentro alla tenda.
Purtroppo Eoden fu costretto a rimanere fuori: dopotutto vedere entrare un lupo di tali dimensioni avrebbe scosso non poco i presenti.

All’interno della tenda vi erano cinque uomini completamente bardati nelle loro armature bianche, seduti intorno ad un tavolo ed intenti ad osservare un’ampia carta; l’uomo al centro sembrava il più vecchio e portava al fianco una spada di cristallo bianco, l’arma che contraddistingueva i Generali di Omar: quello era senza ombra di dubbio Retoet.
Il Generale, non appena gli Aspiranti furono entrati, si alzò in piedi e li ricevette:
<<Salve Aspiranti di Blue Dragon, io sono il Generale dei Leoni e quelli che vedete al mio fianco sono i miei quattro Comandanti; avevamo appena iniziato a discutere sui piani dell’attacco e ci interesserebbe sentire anche il vostro parere>>.
Così gli Aspiranti si sedettero ai loro posti insieme a Neirot ed al Conte Necroiec e iniziarono a discutere con i presenti sulla strategia da seguire durante l’attacco.

OT- Ecco qua, è venuto il momento di tirar fuori lo stratega che è in voi. Tenete solo da conto che noi abbiamo tanti uomini quanto gli altri, ma non abbiamo macchine d'assedio, mentre loro hanno mura di cristallo bianco, perciò resistenti come oricalco (mithril), e Omar è avvolta perennemente da un camp anti-magia.

In ultimo ho da dirvi ancora una cosa: grazie.
Grazie per essere ancora tutti qui nonostante sia passato ormai un anno dall'inizio della nostra avventura e grazie di avermi aiutato a creare uno dei racconti più avvincenti del forum.
Ora è giunto il momento di concludere il tutto come solo noi di Blue Dragon sappiamo fare e quindi DIAMOCI DENTRO! [SM=x92702] -OT
@Jekyll@
00lunedì 12 ottobre 2009 09:58
Ot-Caspita, Claudium, complimenti!! Anche una grande guerra finale!! Facciamo qualcosa che ricordi l'assedio a Minas Tirith, che sia una battaglia epica! Va bene, mi sono esaltato, lo ammetto [SM=x92713] !-Ot
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