New adventure: La Tela

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Drago.89
00lunedì 12 ottobre 2009 12:20
I preparativi per l’assalto ad Omar erano cominciati.
Ormai tutti si erano accomodati, compreso il loro salvatore, ovvero Neirot. Drago il quale aveva un po’di esperienza teorica in merito decise di esporre il suo piano, ovviamente tenendo conto degli svariati rischi che comportano un assalto ad una città fortificata ed equamente difesa. Aveva esperienza in merito grazie al poco tempo libero che impiegava nella grandiosa biblioteca delLO Regno. In particolare conosceva metodi efficaci usati in passato per espugnare anche fortezze all’apparenza inespugnabili. Il Generale Retoet, i suoi comandanti e Neirot aveva intanto iniziato a disquisire sulle difese che aveva a disposizione Omar.
Precisamente uno dei comandanti in armatura bianca diceva:
<< Omar è ben difesa, vi sono baliste e catapulte piazzate sulle mura, senza contare le mura resistenti e dure come l’Oricalco…ed infine la città è avvolta da un campo anti-magia, credo che un’ariete ci avrebbe fatto davvero comodo >>.
Tsk…se ripenso al colosso che abbiamo dovuto affrontare, espugnare Omar sarà ben poca cosa al confronto pensò temerario la Guardia Reale. Dopo un po’di esitazione infatti si decise a prendere parola. Allorchè Drago si schiarì la voce e cominciò:
<< Mh..mh perdonate la mia intrusione ma vorrei spendere due parole in merito all’attacco che ci accingeremo a ideare. Anzitutto da quello che ho sentito sembra che un po’tutti i lati della fortezza siano ben difesi. Ma visto che noi siamo sprovvisti di macchine d’assedio dico che è un suicidio tentare di sfondare il portone principale con le nostre armi. Tralasciando questa battuta di spirito, signori, quello che intendo dire e che qualunque fortificazione ha e deve avere necessariamente un punto debole o ancora meglio un’entrata segreta che forse serva come scappatoia per coloro che vengano attaccati e quindi mettersi in salvo…se voi Generale conoscete quel punto e bene concentrarci in questo frangente. Se invece non ve ne sono faremo bene a munirci di qualche scala a pioli e tentare di scavalcare le mura nel punto meno difeso, avanzando con una formazione a chiocciola, in modo che i fanti tenendo gli scudi verso l’alto riparino gli arcieri al proprio fianco oltre che sé stessi…ammesso che ci arrivino alle mura…per quanto possibile noi Aspiranti finchè avremo vita faremo tutto quello che è in nostro potere per evitare il peggio e condurre alla vittoria i Leoni di Omar! >> dette queste parole attese una risposta dagli astanti, sperando di essere stato alquanto chiaro.

OT- Di nulla Claudium, siamo una squadra o no?(credo di averlo già detto…ripetitivo eh? [SM=x92706]) e poi sono orgoglioso di aver fatto parte in un sì meritevole racconto. A proposito spero vada bene come prosieguo. [SM=x92713] -OT
@Jekyll@
00venerdì 16 ottobre 2009 16:05
Mentre gli Aspiranti Vassalli si mescolavano al Generale ed ai Comandanti dei Leoni di Omar, per studiare le mappe del terreno circostante la città, Jekyll rimase in disparte ad osservare una carta che illustrava il dettaglio della costruzione delle mura di cristallo bianco e delle macchine difensive disposte su di esse.
La voce del Generale Retoet sovrastava il brusio di fondo dei suoi militari: l'idea di Drago era eccellente.
-Non sono sicuro che Omar e le sue difese abbiano un punto debole o un'entrata segreta, Aspirante! Tuttavia, so per certo che il lato est delle mura è il meno difeso!
-Potremmo tentare di concentrare la nostra offensiva sul quel versante, allora!- commentò Claudium, con voce entusiasta.
Il Generale aveva la fronte solcata da rughe profonde.
-Quel fronte è il meno difeso, perchè la conformazione del terreno ad est della città è particolarmente impervio e rende assai difficile ad un esercito avvicinarsi alle mura tanto da essere pericoloso!- commentò l'alto ufficiale, incrociando le braccia sul petto.
La tenda si riempì di voci, commenti, esclamazioni: ciascuno voleva dare il proprio contributo alla battaglia che sarebbe stata ricordata per sempre come l'Assedio di Omar.
-Cristallo contro Oricalco!- la voce del Cavaliere del Nord suono chiara e pacata al di sopra di tutte.
Improvvisamente il silenzio calò tra i presenti e tutti si voltarono ad osservare il cavaliere dall'armatura d'argento.
Jekyll continuava a studiare la carta che aveva davanti, incurante degli sguardi sospettosi, scoccati dai Comandanti dei Leoni.
-Drago ha ragione, ma se voi, Generale, non siete a conoscenza di un passaggio segreto che ci possa permettere di entrare in città o di un punto debole, io credo che l'unica strada che ci rimane sia quella di creare una breccia nelle mura!
Esclamazione di stupore sfuggirono ai militari, alcuni osarono ridere dell'Aspirante, creando non poca tensione nei suoi compagni di viaggio. Con loro grande sollievo, però, il Cavaliere del Nord rimase imperturbabile e si voltò a guardare gli amici Aspiranti ed il Generale.
-Generale, ditemi, qual'è il materiale più resistente che conoscete?- chiese il Paladino.
Retoet fu colto alla sprovvista dalla domanda ed esitò qualche istante prima di rispondere.
-Il diamante, Aspirante! E' di gran lunga il materiale più resistente dell'universo, dopo l’Oricalco che gli è superiore per caratteristiche di resistenza e durezza!
Jekyll annuì sorridendo.
-E qual'è il modo più sicuro di scheggiare o rompere un diamante, Generale?- chiese ancora il Cavaliere del Nord.
-Con un altro diamante, cavaliere, o con un materiale più resistente!- rispose il Generale prontamente -Tuttavia non capisco dove volete arrivare con queste domande!
-Ve lo spiego subito, Generale Retoet!- rispose l'Aspirante -Qualche hanno fa i Sommi donarono alla città di Omar un grande trabucco di Oricalco e questa enorme macchina difensiva venne posizionata erroneamente dai Conti sul lato est delle mura, perchè la sua grande gittata permette di colpire gli eserciti nemici a considerevole distanza, annientandone le capacità offensive prima ancora che possano diventare minacciose!
Sul viso dei militari e degli altri Aspiranti si dipinse un'espressione perplessa.
-L'errore sta nel fatto che essi pensarono così di annientare i nemici provenienti da est in poco tempo, per concentrarsi maggiormente sugli altri lati delle mura, assai più vulnerabili!- continuò il Cavaliere del Nord -Ma i Conti non considerarono che, chiunque fosse riuscito a superare la gittata minima del trabucco, avrebbe avuto la via spianata verso le mura, escluse le difficoltà presentate dal terreno e dalle poche macchine poste a difesa di quel versante della città! Ora, poichè diamante distrugge diamante, anche Oricalco distrugge Oricalco, così come Oricalco annienta diamante e cristallo...quel trabucco è talmente grande da essere stato collocato fuori dalle mura, quindi se riuscissimo a farlo cadere contro le mura, potremmo creare una breccia nelle mura inespugnabili di Omar, senza risentire della loro particolare resistenza e della barriera anti-magia che le avvolge!
-E, di grazia, messere, come pensate che sia possibile una simile impresa?- chiese, ironico, un Comandante dal giovane aspetto e dall'aria alquanto arrogante.
-Se vi spaventa o credete impossibile far cadere il trabucco di Oricalco, amico mio, credo sia meglio che voi non partecipiate alla battaglia, poichè in essa dovranno essere compiute imprese ben più difficili!- rispose, glaciale, il Paladino del Nord.
Poi Jekyll tornò a fissare il Generale Retoet.
-Con le vostre truppe organizzate un diversivo intorno alla città, ma lasciate sguarnito il versante est, di modo che i soldati posti a difesa delle mura pensino che voi abbiate escluso in partenza un assalto su quel lato...io e gli altri Aspiranti penseremo a far crollare il trabucco!
-Se ci riusciste...-iniziò, riflessivo, il Generale dei Leoni di Omar -riusciremmo a sfruttare il punto debole delle inespugnabili mura di Omar, come ha suggerito Drago...
Il silenzio tornò a regnare nella tenda, mentre tutti erano assorti a valutare l'idea di distruggere il prezioso dono dei Sommi per ripristinare il giusto ordine delle cose.

ot- Claudium ho modificato il post, come hai suggerito...quando puoi, cancella pure i tuoi ot [SM=x92702] -ot
Claudium
00venerdì 16 ottobre 2009 16:17
OT- Fatto [SM=x92702] -OT
Claudium
00sabato 17 ottobre 2009 12:18
Improvvisamente uno dei Comandanti si alzò in piedi e prese la parola:
<<Io prima di divenire Comandante sono stato per molti anni un ingegnere militare, Cavaliere, e deduco che voi non abbiate molto chiare le regole che disciplinano il comportamento dei corpi fisici se parlate in tal modo: infatti, sicuramente quel trabucco possiede una durezza pari a quella delle mura e se riusciste a trovare un modo per farlo cadere sono sicuro che produrrebbe un tonfo tale da sbalzare via buona parte dei soldati del lato est, ma perchè esso possa aprirvi una breccia sarebbe necessario che cadesse con una forza pari a quella di un gigante che lancia un macigno>>.
Mentre il Comandante tornava a sedere gli Aspiranti e gli altri presenti si misero a riflettere sulle parole dell'ex-ingegnere; a quanto pare l'idea di Jekyll era ingegnosa ma non realizzabile.
<<Aspettate..>> Claudium prese la parola <<...secondo me l'idea del mio compagno è valida, solo, va leggermente modificata>>.
<<Spiegatevi meglio per favore>> esclamò il Generale Retoet.
<<Intendo dire che è vero che la forza con cui il trabucco cadrà sarà insufficiente per aprire una breccia nelle mura, ma credo anche che il vostro Comandante concorderà con me nel dire che se il trabucco cadesse, non sulle mura, ma su una delle porte, le quali, se non ricordo male, sono fatte di semplici legno e ferro, riusciremmo sicuramente a scardinarle>>.
L'ex-ingegnere riflettè un attimo sulle parole del Paladino e poi rispose:
<<Effettivamente penso che la vostra idea sia giusta; mi mancano alcuni dati però penso che in linea di principio possa funzionare>>.
<<Tuttavia rimane ancora il problema su come far cadere quel maledetto trabucco; sono sicuro che voi Aspiranti Vassalli di Blue Dragon siate dotati di un'abilità e di una forza fuori dal comune, però non posso mandare i miei uomini a farsi massacrare sulla base del vostro "in qualche modo ce la faremo">> esclamò serio Retoet.
Claudium riprese nuovamente la parola:
<<Di questo non vi dovete preoccupare Generale: per portare a termine la missione abbiamo solo bisogno che voi ed il Conte Necroiec permettiate a Neirot ed ai suoi uomini di aiutarci nell'impresa e che ci mettiate a disposizione uno dei vostri ingegneri militari.
Il mio piano è quello di raggiungere il lato est mentre il vostro esercito è impegnato a distrarre i soldati posti sulle altre mura, cosa che dovrebbe risultarci relativamente facile in quanto saremo pochi e ci muoveremo alla massima velicità consentita dai nostri cavalli; in tali condizioni sarà praticamente impossibile che il trabucco o le baliste ci abbattano; inoltre, esse diventeranno completamente inoffensive una volta che le avremo raggiunte e avremo messo fuori combattimento i soldati che le manovrano.
A quel punto, mentre i miei compagni e metà dei soldati lavoreranno per creare una piccola mina sotto alla base del trabucco, i soldati rimanenti fisseranno diverse corde alla base del macchinario.
Io, intanto, proteggerò gli uomini dai dardi provenienti dall'alto con una barriera di Luce, in quanto so per certo che il campo anti-magia che circonda la vostra città non ha effetto oltre la linea delle mura. Anzi, ciò permetterà che anche i miei compagni possano usare le loro tecniche per velocizzare il loro lavoro.
Una volta completate queste operazioni useremo i cavalli e la forza delle nostre braccia per far cadere il trabucco seguendo le istruzioni del vostro ingegnere, in modo da calcolare esattamente la traiettoria della caduta.
A quel punto voi ed il vostro esercito avrete campo libero per riprendere il controllo della città, mentre noi Aspiranti ci dirigeremmo verso la Torre nel tentativo di costringere Clanitia a capitolare>>.


Trekentoff
00sabato 17 ottobre 2009 16:08
Una mina? Ma se non sbaglio la polvere da sparo non è compresa nell'ambientazione del sito, l'epoca storica all'incirca dovrebbe essere l'Alto Medioevo, o mi sbaglio?
Claudium
00sabato 17 ottobre 2009 16:13
OT- Per mina intendevo quelle specie di gallerie che si scavavano nel Medioevo sotto alle mura dei castelli per farle crollare [SM=x92702] -OT
Trekentoff
00sabato 17 ottobre 2009 20:27
Capisco, capisco, in effetti è l'unico modo per far cadere in pochi un macchinario tanto pesante
Claudium
00sabato 7 novembre 2009 15:50
OT- Orsù ragazzi, scrivete. Non ditemi che mi volete mollare proprio poco prima della battaglia finale? [SM=x92702] -OT
@Jekyll@
00domenica 8 novembre 2009 00:30
Il generale rimase pensieroso, le braccia incrociate sul petto, a riflettere attentamente sulla proposta che gli Aspirtanti Vassalli aveva fatto.
Era davvero possibile utilizzare il grande trabucco per aprire una breccia nelle apparentemente impenetrabili difese di Omar? Davvero quei pochi uomini sarebbero stati in grado di sbaragliare da soli il lato est? Potevano realmente quei guerrieri così decisi sperare di attraversare la città di Omar, occupata dall'esercito, per arrivare alla torre e far capitolare Clanitia?
Mille interrogativi affollavano la mente dell'alto ufficiale, sapeva che gli Aspiranti Vassalli del Regno di Blue Dragon erano uomini dai poteri fuori dal comune, ma davvero potevano portare a termine un'impresa così audace? Sapeva dell'esistenza di uomini leggendari come i Vassalli del Sommo Re e sapeva che Blue Dragon sceglieva tra gli Aspiranti i più dotati, ma quei quattro erano davvero così potenti?
Jekyll osservava il generale con un sorriso: gli sembrava di poter leggere tutte quelle domande nell'espressione assorta del militare, sapeva che si stava chiedendo se davvero poteva rischiare di mettere a repentaglio la vita dei suoi uomini per realizzare l'idea proposta da quattro sconosciuti. Il Cavaliere del Nord era soddisfatto da Retoet, poichè sapeva che l'esitazione e la riflessione potevano essere la differenza tra la vita e la morte e questa attenzione faceva spesso la differenza tra un grande condottiero ed uno sprovveduto.
Improvvisamente un freddo estremo gli trapassò la mente e davanti ai suoi occhi apparvero scene orribili in cui creature nere senza volto tormentavano gente normale, protette da alte mura massicce, preda delle fiamme, mentre l'aria si riempiva di gride e dello stridio di acciaio contro acciaio, poi, così come la visione era iniziata terminò, lasciando Jekyll scosso.
-Generale, credo abbiate bisogno di rimanre solo con i vostri consiglieri per riflettere meglio!- esclamò il Paladino dall'armatura d'argento, allontanandosi dalle carte che illustravano le mura di Omar e le sue difese -Fuori il sole sta sorgendo e, di certo, non possiamo fare molto di più che pensare alla strategia migliore ed a riposare! Vi chiedo quindi il permesso di congedarmi!
Il Generale dei Leoni di Omar squadrò il cavaliere dall'armatura d'argento: non gli piaceva il modo spiccio e diretto di quell'uomo, non gli piaceva il tono con cui si era rivolto al suo ufficiale, insinuando che potesse non avere il coraggio di affrontare l'assedio di Omar e men che meno gli piaceva il tono rispettoso e lo sguardo da pari che gli rivolgeva.
-Andate pure, Cavaliere, ma rimanete a disposizione!- rispose asciutto Reotet, sperando di provocare l'Aspirante Vassallo -Potrei aver ancora bisogno di voi!
Jekyll sorrise e si inchinò leggermente.
-Sono qui per questo, signore, anche se non credo che le mie scarse conoscenze possano essere di molto aiuto!- la voce di Jekyll era pacata.
Mentre il Cavaliere del Nord usciva dalla tenda, Claudium, Drago ed Albins si scambiarono un'occhiata tesa: qualcosa non andava nel comportamento di Jekyll, non era da lui allontanarsi da una riunione così importante.
Fuori dalla tenda la temperatura era scesa di molti gradi, la luce si era arrossata per l'alba imminente e gli uomini dell'accampamento si stavano preparando per la lunga giornata davanti a loro, accendendo piccoli fuochi protetti per una frugale colazione ; Jekyll lasciò vagare lo sguardo, osservando i militari intenti alle loro occupazioni, osservati severamente da Eoden, accuciato subito fuori dalla tenda del Generale.
-Lavorano bene, amico mio?- chiese Jekyll, chinandosi ad accarezzare il folto pelo bianco del suo lupo.
Eoden rispose con uno stanco mugolio, mentre seguiva con gli occhi glaciali il viavai di uomini che gli scoccavano occhiate preoccupate e timorose.
-Tutto bene, Jekyll?- la voce di Claudium risuonò chiara alle spalle del Cavaliere del Nord.
Il Paladino si alzò e fissò lungamente l'amico e compagno di gilda.
-Sono persone coraggiose e giuste, tuttavia Omar ed il suo esercito non sono più da tempo abituati alla guerra! Guardate voi stesso questo accampamento!- disse, mentre con il braccio destro disegnava un ampio arco per mostrare al compagno le attività dei militari -Quasi albeggia e fa ancora molto freddo, ma loro sono tuttora intenti a montare le loro tende, dopo una notte all'addiaccio e non hanno ancora acceso un numero sufficiente di fuochi per prepare la loro colazione...questa gente non è addestrata a dovere, Claudium, e sta per andare contro una città fortificata, praticamente inespugnabile! Sarà un massacro!
-Ed è per questo che ci siamo noi, Jekyll! Siamo qui per aiutarli!
-Lo so, Claudium, lo so...ma ho come l'impressione che le mura di cristallo e la barriera anti-magia non saranno le uniche difficoltà!
Sul viso dell'amico comparve un'espressione interrogativa.
-Claudium, Clanitia stesso ha chiesto l'aiuto degli Aspiranti Vassalli e se non è uno sprovveduto, ed io non credo lo sia, sapeva che probabilmente avremmo condotto a termine la nostra missione e, soprattutto, sa di cosa siamo capaci!
-Continuo a non capire, Jekyll!- Claudium non riuscì a nascondere una certa apprensione nella voce.
-Clanitia è stato costantemente informato dei nostri successi da quando ci siamo mossi dal Regno, sa come abbiamo sconfitto i suoi sgherri e non può aver pensato davvero che sarebbero bastati a fermarci! Quello che voglio dire è che chiunque chieda aiuto agli Aspiranti Vassalli del Sommo Blue Dragon deve ragionevolmente pensare che essi riusciranno nell'impresa!- Jekyll tacque un istante per riflettere meglio su come esporre all'amico le sue paure -Ma nel caso uno chieda aiuto a noi con l'intenzione di ingannarci ed usarci, come ha fatto Clanitia, deve essere certamente preparato ad affrontarci ed avrà organizzato tutto per essere abbastanza sicuro di riuscire a sconfiggerci, perchè se non ci riuscisse, potrebbe perdere lui stesso la vita!!
-Jekyll, Retoet è un generale di provata esperienza e, per quanto poco addestrati questi uomini possano essere, rappresentano l'elite militare di Omar, io non credo...-Claudium esitò, folgorato dalla comprensione dei timori dell'amico -Cavaliere del Nord, cosa temete?
-Claudium, davvero credete che di arrivare sotto le mura di Omar, far crollare il trabucco su una delle porte, di attrversare la città a cavallo e di sconfiggere Clainitia?
-Veramente...-il Paladino esitò.
-Volete sapere che cosa vedo io se chiudo gli occhi e penso ad Omar?- chiese, gelido, il Cavaliere del Nord.
Claudium assentì con un movimento del capo e Jekyll, mentre l'ultimo raggio di sole scompariva dietro l'orizzonte, raccontò la visione che lo aveva sorpreso dentro la tenda del Generale dei Leoni di Omar, abbassando la voce per non farsi udire dai militari vicini a loro.
-Mura gremite da migliaia di uomini in arme e di creature immonde, reclutate da Clanitia con false promesse, una città piena di pericoli e di un formidabile esercito nero, perfettamente organizzato ed inquadrato, pronto a riversarsi fuori dalle porte al primo segno di cedimento delle difese cittadine, allineamenti vasti e perfetti di possenti macchine da assedio! Vedo una città, una volta splendente come un diamante, ora sovrastata da una spessa coltre di nubi scure, alimentate dai molti fuochi che nel mezzo degli edifici vengono accesi da mani ributtanti e viscide, sento voci rozze che parlano una lingua a noi incomprensibile ed antica quanto la terra stessa che riempiono di terrore le strade della città ed i sogni dell'inerme popolazione...di quella parte che, almeno, non è stata ancora incarcerata per essersi opposta al regmie di Clanitia! Omar è diventata un girone di fuoco e fumo scuro e la sua gente è ora schiava del buio in cui si muovono Orchi e Scheletri senza cuore e senza sentimenti...e forse anche qualcosa di peggio! Adesso Omar è una gigantesca trappola pronta a chiudersi sugli incauti che cercheranno di violarla, è una vasta ragnatela in cui, se non staremo più che attenti e se non saremmo in condizioni più che ottime, rimarremo invischiati come mosche incapaci di liberarsi e Clanitia, il ragno, ne è consapevole e ci aspetta paziente! Claudium, Clanitia ha mosso per i suoi scopi forze oscure ed arcane e, tra poco, le cose sfuggiranno anche dalle sue mani!- Jekyll tacque, leggermente affannato, mentre un velo di gelido sudore gli imperlava la fronte.
Le parole del Cavaliere del Nord rimasero come sospese tra i due Aspiranti...e nessuno dei due poteva immaginare quanto si sarebbero mostrate vere.

Ot-Forse mi sono lasciato prendere la mano, ma se deve essere una battaglia finale ed apocalittica, che lo sia davvero, no? [SM=x92701] . Spero che vi piaccia il mio proseguimento...scritto un po' di corsa, ma, tanto per cambiare, sono di guardia e non ho moltissimo tempo... [SM=x92706] -Ot
Drago.89
00domenica 8 novembre 2009 11:15
Dopo l’improvvisa reazione del Cavaliere del Nord anche Drago ed Albins iniziarono a prendere congedo cortesemente, avendo oramai finito di esporre le proprie idee per questo assedio. Tuttavia la Guardia Reale sentiva il suo sesto senso che gli suggeriva qualcosa il quale lo metteva in allarme…come una sensazione di terrore. Tutto questo risuonò alquanto strano nella sua mente, non pensava che proprio in quel momento fossero in pericolo…o almeno lo sperava…ma difficilmente il suo sesto senso sbagliava, indi si affrettò a proferire le ultime parole al generale Retoet:
<< Ah…un’ultima cosa Generale…credo che faremo meglio a dormirci un po’ su come ha anche espresso il nostro amico Jekyll, ricordatevi che siete responsabile di tutte queste vite nel vostro accampamento, se per caso accadesse l’imprevisto ed anche noi arriveremo al punto da rischiare la pelle non sò cosa potremo fare per aiutarvi…chiedo congedo >> detto questo la Guardia Reale ed il Generale si scambiarono un lungo sguardo.
L’espressione torva di Retoet si modificò improvvisamente. Le uniche parole che riuscì a pronunziare furono le seguenti:
<< Congedo accordato…andate… >>
Forse Drago era riuscito a scuotere la mente di Retoet. Intanto anche Albins era uscito dalla tenda ed aveva richiesto di perlustrare un po’la zona piazzando qualche trappola nel caso le parole della Guardia Reale si fossero rivelate veritiere. In effetti si erano già chiariti in precedenza e più di una volta il suo sesto senso aveva avuto ragione. Nell’uscire intravidero Jekyll e Claudium non lontani. Avvicinandosi li videro assorti e pensierosi come non mai. Albins come sempre ruppe il ghiaccio per primo.
<< Jekyll! Claudium! Vi vedo un po’ scossi…forse avrete le vostre buone ragioni per essere preoccupati, ma siccome anche Drago ha avuto una reazione strana, infatti il suo sesto senso gli ha infuso sensazioni di terrore nella mente…tuttavia vorrei sapere cos’è che vi turba >>.
A queste parole i due Paladini spiegarono le strane visioni che aveva avuto il Cavaliere del Nord scuotendo perfino Albins. Anche Drago sembrava preoccupato ma non dimostrava la benché minima sensazione di timore. Dopodiché proferì parola in un tono rude vedendo che la preoccupazione era ormai scolpita nei volti degli Aspiranti Vassalli del Sommo Blue Dragon e non si curò minimamente del suo tono di voce.
<< Amici! Ma cosa diamine vi succede? Non posso credere che una cosa simile vi faccia crollare in questo modo! Non posso accettarlo! Non dopo tutto quello che abbiamo affrontato sin ora…siamo Aspiranti del Sommo Blue Dragon, dovremo essere l’ultima speranza quando ormai tutto sembra finito! Posso capire che tutto questo sia un po’ sconvolgente ma non dopo l’ultimo avversario che abbiamo affrontato e sconfitto insieme…pensateci… >> detto questo si allontanò dall’accampamento senza aspettarsi risposte e sperando di essere riuscito nell’intento. Mentre camminava verso una meta non precisa ripensò a quanto detto con il Ninja in precedenza, sottovoce, per non farsi sentire da Retoet ed i suoi.
<< Sapete non credo di aver visto Jekyll così preoccupato…ascoltiamo cosa mai lo abbia turbato e poi semmai deciderete se è il caso di fare la vostra parte scuotendo per bene l’animo sia del Generale, sia di Jekyll e di Claudium se anch’egli fosse troppo turbato…io credo proprio che farò un giro del territorio circostante e nel caso piazzerò qualche trappola >> disse Albins.
<< Credo che abbiate ragione, questa sorta di mio sesto senso non mi proferisce nulla di buono, farò la mia parte e spero che Retoet,Jekyll e Claudium non la prendano a male… >> disse Drago concludendo.
Non aveva il minimo dubbio sulle visioni di Jekyll, tuttavia Drago sperava in cuor suo di non aver esagerato con il suo atteggiamento nei confronti dei compagni...ma non poteva permettere che il terrore si infondesse in loro, loro che erano gli ultimi baluardi di luce nella notte più scura.

OT- Buon post Jekyll, non sò se Claudium sia d'accordo ma a me mi intriga molto! [SM=x92702] Spero anche io di non aver esagerato però... [SM=x92713] Claudium non ti abbiamo mai abbandonato, anzi più che mai siamo pronti per la battaglia (anzi questo è da vedere [SM=x92712] [SM=x92706]). -OT
Trekentoff
00domenica 8 novembre 2009 11:16
Oh, mamma mia! Jeckill avete per caso tendenze suicide? XD
Se vi serve una mano per vincere questo assedio non avete che da chiedere, sinceramente fremo all'idea di cimentarmi in una tale sfida(modesto lui)
Claudium
00domenica 8 novembre 2009 11:47
OT- X il gruppo.

Tranquillo Drago, so che non mi avevate abbandonato [SM=x92702]

Le vostre continuazioni vanno più che bene, la trama che ho in testa è abbastanza di ampio respiro perchè possa essere modificata con aggiunte del genere. Anzi, con questa cosa delle visioni avete sia risolto un problema a me sia ve ne siete creato uno bello grosso per voi eh eh.
A breve posto l'inizio dell'attacco.

X Trekentoff

Se anche gli altri sono d'accordo per me andrebbe bene se ti unissi a noi, purchè trovi un modo convincente per far entrare in scena il tuo personaggio [SM=x92702] -OT
Drago.89
00domenica 8 novembre 2009 13:24
OT- Per me va benissimo che Trekentoff si unisca a noi! Ho in mente di scatenare un bel putiferio in combutta con Claudium. Preparatevi per la guerra. [SM=x92703] [SM=x92703] -OT
Trekentoff
00domenica 8 novembre 2009 16:14
Mhhh, non so [SM=x92707] Forse si potrebbe fare che qualche dubbio sulla buona fede di Clanitia, magari proprio dal maestro di Claudium, raggiunga il Sommo che, preoccupato, invia pre precauzione il primo Aspirante che gli capita sottomano, cioè io, che ne dite? O forse è una cavolata [SM=x92713]
Claudium
00domenica 8 novembre 2009 16:25
OT- Francamente non mi convince molto come cosa. Forse sarebbe più logico mettere qualcosa tipo che ti trovavi in qualche villaggio vicino ed hai avvertito l'aura di altri Aspiranti e allora ti sei diretto subito verso l'accampamento. Che dici? -OT
Trekentoff
00mercoledì 11 novembre 2009 21:08
“ Arrivederci, Aspirante e grazie ancora”
Trekentoff rispose con un cenno della mano al giovane contadino che aveva salvato da una piccola banda di orchi. Lo avevano assalito sulla lunga strada sterrata che percorreva la verdeggiante pianura punteggiata da basse colline.
Per sua fortuna Trekentoff, in ritorno da una missione, si era trovato a passare in quella zona e, udito il rumore di uno scontro, si era precipitato al soccorso. Il combattimento era stato duro, ma alla fine i cinque orchi erano tutti caduti sotto i colpi della sua lancia.
“ Andate e non fatevi assalire ancora” lo avvertì, pulendo la punta dell‘arma sull‘erba. Il ragazzo fece un goffo saluto e scappò via, correndo veloce verso casa.
Trekentoff lo seguì con lo sguardo, finchè non fu altro che un puntino lontano, poi tornò a volgersi verso i corpi ormai inerti degli Orchi. Il fetore della morte cominciava già a spandersi nell’aria, perciò decise di mettersi in marcia il prima possibile.
Stava per rimettersi a tracolla la lancia, quando un particolare attirò la sua attenzione. Sollevò lo sguardo verso l’orizzonte, aggrottando la fronte per riuscire a sentire meglio.
Avvertiva chiare e distinte le aure positive di almeno quattro Aspiranti Vassalli, anche se non riusciva a capire bene le loro identità precise. Se la memoria non lo ingannava dovevano trovarsi all’incirca vicino alla città di Omar, a non molta distanza da dove si trovava lui adesso.
“ Meglio andare a dare un occhiata” decise. Si gettò le armi a tracolla e si incamminò in quella direzione, domandandosi cosa avesse spinto in quel luogo ben quattro Aspiranti.
Il cammino fu più lungo del previsto e cosi Trekentoff arrivò a destinazione che il sole era ormai tramontato e la notte aveva già ricoperto ogni cosa, rendendo il sentiero incerto e a tratti anche pericoloso.
“ La prossima volta sarà meglio prendere una cavallo” ansimò, fermandosi per prendere fiato e intanto guardandosi intorno. Si trovava su un alta e ripida collina da cui aveva un ottima visuale della pianura sottostante. Sotto di lui si estendeva un accampamento di tende, costellato di torce e sorvegliato da decine di sentinelle che facevano la spola lungo il perimetro.
Osservando le insegne dei soldati, Trekentoff dedusse che doveva trattarsi della guarnigione di Omar. Calcolò che fossero all’incirca un centinaio. Un contingente di tutto rispetto, ma allora cosa faceva cosi lontano dalla città?
Il fatto poi che le aure dei quattro Aspiranti provenissero proprio da lì, fecero aumentare i suoi dubbi Qualcosa non andava.
Proseguì con l’intenzione di farsi riconoscere, ma un rumore lo fece fermare. Si guardò attorno, brandendo la lancia. Un ombra guizzò, veloce come un lampo, al limite del suo campo visivo, e Trekentoff si voltò appena in tempo per bloccare con lo scudo una raffica di shuriken che rimbalzarono uno dopo l’altro con un tintinnio. Ma doveva trattarsi di una manovra diversiva, perché dal lato opposto l’ombra lo caricò, brandendo quelle che riconobbe come due katane.
Trekentoff capì di chi si trattava, ma non c’era tempo di spiegarsi, cosi reagì d’istinto. Lasciò cadere la lancia e sguainò la spada, bloccando con un movimento fluido i due colpi che altrimenti lo avrebbero raggiunto al braccio.
“ Siete davvero abile come dicono, messere Albins” disse Trekentoff, sorridendo.
Il misterioso assalitore sussultò sorpreso e abbassò le spade. Era completamente vestito di nero e si uniformava perfettamente con il buio circostante.
“ Se mi conoscete dovete essere un servitore del Regno, ma non vi ho mai visto prima, chi siete?” chiese il ninja, ancora abbastanza guardingo.
Trekentoff rinfoderò la spada e raccolse la lancia.
“ Mi chiamo Trekentoff, Aspirante vassallo del Sommo BlueDragon, per servirvi”
“ Ah, cosi siete voi Trekentoff!” La voce di Albins era carica di sorpresa “ Avete sentito di un nuovo Aspirante, ma la nostra missione non mi ha lasciato tempo per fare la sua conoscenza” Ormai rassicurato, richiuse le sue katane in due foderi che portava incrociati sulla schiena. “ Perdonatemi se vi ho attaccato, ma, quando vi ho visto tutto cosi bardato, ho pensato foste una spia di Clanitia”
" Clanitia? Di chi parlate?"
Gli occhi di Albins, l’unica cosa visibile del suo corpo, si rabbuiarono di colpo.
“ Venite, anche gli altri devono sapere del vostro arrivo, poi vi spiegheremo tutto” disse e, volto si, si incamminò verso l’accampamento. Trekentoff lo seguì. Cattivi presentimenti erano presenti più forti che mai in lui, ma adesso sapeva che avrebbe combattuto al fianco di valorosi compagni.


Non c'è niente da fare, mi sono fissato con gli Orchi e lo scontro con Albins [SM=x92706] Come hai richiesto, Claudium, ho eliminato tutti gli accenni alla città, adesso credo, penso, spero che stavolta vada bene [SM=x92705]
@Jekyll@
00giovedì 12 novembre 2009 03:00
Ot- Mi sembra che vada bene! [SM=x92702] Direi di cancellare tutti gli ot ed il primo post di Trekentoff, così la lettura del racconto risulterà più fluida! Comincerò con i miei [SM=x92702] -Ot
Vodia
00giovedì 12 novembre 2009 10:02
OT

@ Jekyll: Ottimo pezzo, finalmente si spiega il motivo per cui Clanitia non ha portato avanti la commedia fino in fondo... senza contare, che lo scenario così preparato è una splendida occasione per far guadagnare al tuo personaggio il titolo di Vassallo!

P.S. Fatto, ma ho ripostato l'altro mio commento...



@Jekyll@
00giovedì 12 novembre 2009 12:05
Ot-Grazie mille, Vodia, sono davvero contento che il mio post abbia soddisfatto una lettrice attenta come te! [SM=x92702] [SM=x92705] -Ot
Claudium
00giovedì 12 novembre 2009 23:49
OT- Post perfetto [SM=x92702]
E cancellati i post precedenti. Il prima possibile posterò la continuazione.
In ogni caso comunque se volete postare cose tipo dialoghi prima della battaglia o cose del genere fate pure. Ho bisogno solo che lasciate introdurre a me la battaglia e che non descriviate lo stato della città. Il perchè, se farò le cose come si deve, lo capirete a fine racconto [SM=x92702] -OT
Trekentoff
00venerdì 13 novembre 2009 23:33
A dispetto dell'ora tarda, i quattro Aspiranti si riunirono nella tenda di Claudium per definire al meglio i dettagli della battaglia che li aspettava per l'indomani. Mancava solo Albins che aveva preferito continuare il suo giro di perlustrazione per cercare eventuali punti deboli nella difesa del nemico.
" Ciò che mi avete raccontato ha dell'incredibile" esordì Trekentoff, appoggiando le mani sul grosso tavolo che troneggiava al centro del padiglione e su cui stava stesa la mappa dettagliata di Omar. Poco dopo il suo arrivo, Claudium lo aveva messo al corrente di tutte le avventure che avevano passato, dal primo arrivo a Omar fino alla scoperta del vile tradimento perpetrato da Clanitia.
" Già, ma adesso ci troviamo davanti a un problema ancora maggiore" mormorò Jeckill, appoggiato a braccia conserte contro una delle travi di sostegno. Ai suoi piedi stava, apparentemente addormentato, Eoden, il grosso petto che si muoveva ritmicamente.
In un angolo Drago ascoltava silenziosamente, mentre affilava la lama della sua spada con una piccola cote.
Trekentoff annuì lentamente alle parole del cavaliere del Nord e per un lungo istante scrutò la mappa di Omar davanti a sè. Borbottava tra sè, ripetendo una dopo l'altra le difese della città, come "barriera antimagica", "mure indistruttibili" e cosi via.
" Non ho molto da aggiungere al piano di Claudium di far crollare il trabocco" disse alla fine. "Penso che sia una buona idea, ma più che mai dovremo essere veloci e cauti nell'attuarla, perchè anche se siamo in parità numerica, il nostro avversario dispone della protezione delle mura e ciò lo rende indiscutibilmente superiore a noi" Si interruppe per estrarre dalla tasca la sua pipa e accenderla. Trekentoff si sentiva elettrizzato dall'idea di poter affrontare una tale sfida. Prese una boccata e riprese " Dunque per questo penso che Retoet dovrebbe disporre i suoi soldati in formazione difensiva senza perdersi in attacchi troppo spinti, magari schierando qualche scudo mobile per proteggere gli arcieri, e nel contempo inflieggre le maggiori perdite possibili ai nemici sulle mura, se tutto va come deve, dovremmo riuscire ad abbattere la porta prima che riescano a capire qual'è il vero attacco" Annuì soddisfatto, poi si rivolse agli altri Aspiranti. "Voi che ne dite? Pensate che Retoet dovrebbe adottare una tattica diversa?"


Lo so, sono un rompiscatole, cosi tocca scervellarsi un altro po', solo che mi è parso che sia stata dedicata troppa poca attenzione ai poveri Leoni, se poi crepano tutti a noi chi ci salva? [SM=x92705], A proposito, Claudium, che ne dici se mettiamo anche una bella sortita notturna da parte dei soldati di Clanitia?
Claudium
00sabato 14 novembre 2009 11:07
OT- Beh, noi possiamo anche consigliarlo ma Retoet è un generale che ha più esperienza dei nostri pg e quindi penso sia meglio se lo facciamo dire da lui come vuole disporre le sue truppe. Per la sortita invece non avrebbe senso perchè Clanitia non è ancora al corrente del fallimento di Lamion. E' convinto che noi ormai siamo tutti morti e non pensa nemmeno che i Leoni lo attacchino il giorno dopo che se ne sono andati. -OT
Vodia
00sabato 14 novembre 2009 11:39
OT

@ Trekentoff: Hai dimenticato l'OT...
Trekentoff
00sabato 14 novembre 2009 15:20
OT- Va bene, però penso che possa andare, anche perchè il mio Pg ha una notevole esperienza in questi campi, [SM=x92705] vabbè, allora mi metto in paziente attesa del continuo [SM=x92710]
Ops, hai ragione, Vodia, me ne scordo sempre [SM=x92705] Cercherò di ricordarmelo d'ora in poi [SM=x92705] stavolta per esempio l'ho messo OT
Claudium
00sabato 28 novembre 2009 19:54
OT- Ciao a tutti. Scusate se non ho ancora postato niente ma è un periodo dove sono pieno di cose da fare e studiare e non ho la mente libera abbastanza per concentrarmi come vorrei sulla continuazione. Vi chiedo di avere quindi un po' di pazienza almeno fino a metà dicembre. Intanto magari potreste continuare a scrivere nel racconto delle falci, che lo abbiamo lasciato parecchio indietro -OT
Drago.89
00domenica 14 febbraio 2010 11:34
OT- Claudium quando puoi continuiamo anche la Tela [SM=x92702] -OT
Claudium
00domenica 14 febbraio 2010 20:19
OT- Sto scrivendo il pezzo. Purtroppo sarà un po' lunghetto [SM=x92713] -OT
Claudium
00lunedì 22 febbraio 2010 15:50
Claudium incrociò le braccia: <<Ad essere sincero non saprei; non me ne intendo molto di tattiche d’assedio; in ogni caso la vostra idea mi sembra buona. La andrò a riferire immediatamente a Retoet>>.
Detto questo il Paladino si congedò dai compagni e riferì al Generale i loro pensieri in merito all’attacco. Dopo alcuni minuti di discussione il Generale ed i Comandanti si accordarono e comunicarono alle truppe i dettagli della sortita: mentre i fanti e gli arcieri avrebbero finto un attacco ad ovest, attirando così su di loro più truppe possibili, gli Aspiranti, Neirot e le sue Guardie Reali avrebbero abbattuto il grande trabucco di Oricalco situato ad est, sfondando così una delle porte. A quel punto la cavalleria sarebbe irrotta ed avrebbe cercato di prendere il controllo della città.

Tempo un’ora e l’esercito si sarebbe messo in marcia verso la Città di Cristallo.

Nel frattempo gli oltre 500 uomini che componevano le truppe dei Leoni procedevano col completare gli ultimi preparativi.
La tensione all’interno dell’accampamento era palpabile; ogni soldato conduceva le attività più diverse, dal sellare i cavalli all’indossare le armature, dal controllare gli archi all’affilare le spade, ma le medesime espressioni di sconforto e paura figuravano sul viso di tutti.
I soldati si chiedevano se mai avrebbero potuto fare ritorno alle loro famiglie, da quei familiari che ora attendevano confusi all’interno della città il succedersi degli eventi, non potendo concepire i sinistri complotti che avevano portato i loro cari ad abbandonare così improvvisamente la città in assetto da guerra.
I Leoni si chiedevano anche se avrebbero mai potuto combattere e, forse, uccidere i Falchi, quegli stessi compagni con cui fino alla sera precedente banchettavano come fratelli all’interno delle mura.

Turbamenti in parte diversi assalivano anche gli Aspiranti, ancora intenti a prepararsi alla battaglia. Ciò che li turbava maggiormente era stata la visione di Jekyll: cosa significavano quelle immagini? Non poteva rappresentare lo stato attuale di Omar, i soldati avevano lasciato la città da non più di una giornata. Ed allora a cosa corrispondevano? Ad un possibile futuro? A cosa sarebbe successo se avessero fallito? O magari era un monito che preannunciava la loro inevitabile sconfitta?
L’unico che non sembrava preoccupato da tali timori era Claudium, che da quando era tornato dall’incontro con il Generale era rimasto in disparte ad affilare con un sasso la sua spada di Oricalco.
Nella speranza di comprendere cosa lo stesse turbando, Jekyll, l’Aspirante con cui il Paladino aveva forse più legato durante il viaggio, gli si sedette accanto guardando i soldati concludere gli ultimi preparativi.
<<Cosa vi succede, Claudium? E’ da più di mezz’ora che non avete aperto bocca>> disse il Cavaliere del Nord.
<<Cerco di farmi una ragione per quello che ci è accaduto>> rispose il Paladino continuando a affilare la lama.
<<Vi rimproverate forse per Lamion? Non dovreste: nessuno di noi aveva capito le sue vere intenzioni, nemmeno io che tra tutti noi sono il guerriero con più esperienza>>.
<<Non sto pensando a Lamion; penso a Clanitia; lo conobbi quando ero ancora un apprendista; non passava anno che il maestro Corso non portasse me ed Osa ad Omar per mostrarci come Clanitia, suo vecchio amico, amministrasse la città con così grande zelo.
Ho passato la mia infanzia prendendolo come esempio di onestà e nobiltà d’animo. Ed ora mi sento tradito.
E voglio vendetta>> disse Claudium lapidario.
<<Claudium, sapete almeno quanto me che la vendetta non porta mai a nulla, né tanto meno reca alcun conforto a chi la porta a termine. Per non parlare che è un sentimento che non si addice ad un Seguace di Blue Dragon…>> rispose Jekyll.
<<Non pretendo che capiate cosa provo Jekyll, però vi chiedo di farmi una promessa prima di questa battaglia…>>
<<Quale?>>
<<Quando ci troveremo di fronte Clanitia, vi prego di lasciarlo a me>>.
E proprio mentre il Cavaliere del Nord stava per rispondere alla richiesta dell’amico, l’accampamento venne pervaso dal rumore di un corno: l’esercito si stava mettendo in marcia.

***

Non pretendere di poter governare solo con le buone azioni


Era questa la frase che Clanitia continuava a ripetersi senza sosta, immerso nella serenità del suo studio nella Torre. Era stato il primo insegnamento di politica che aveva ricevuto e, mentre osservava la città dormire beata sotto il manto stellato, gli era tornato alla mente, e continuava a ripeterlo quasi volesse convincersi della sua verità.
La riflessione del Conte venne però immediatamente interrotta dallo spavento provocato dalla comparsa di Hermes di fronte alla finestra del suo studio. L’arrivo del falco non poteva significare che una cosa: Lamion era morto.
Clanitia si portò la mano al petto; si sentì mancare; riuscì però a trovare la forza di alzarsi e di far entrare il volatile, che andò subito ad appollaiarsi nella sua uccelliera.

Il cuore del Conte era straziato dal dolore; la persona che era gli stata più vicina durante tutti quegli anni, l’unica, forse, che riusciva davvero a capire il suo disegno, era morta.
Nella sua mente, quasi come se esso fosse stato richiamato, riaffiorò il ricordo del loro primo incontro: Clanitia era appena stato nominato Comandante quando incontrò per le vie della città quel frugoletto con ancora in mano la refurtiva per cui lo stavano inseguendo; la sua colpa era quella di essere un ragazzo affamato che aveva ceduto alla tentazione di una bancarella troppo appetitosa.
Da quel momento il Conte sapeva che le loro strade non si sarebbero mai separate e Clanitia, infatti, crebbe con affetto quel giovane birbante a cui insegnò tutto quello che sapeva e che trattò come un figlio. E fu proprio Clanitia a nominarlo Capo delle proprie Guardie Reali una volta eletto Conte.

Il dolore di Clanitia doveva però attendere: la notizia più grave al momento era che gli Aspiranti erano vivi e… sapevano. Questo significava che se non fosse riuscito ad eliminarli prima che informassero i Sommi di ciò che stava succedendo il suo piano sarebbe andato in fumo. E proprio mentre questo pensiero stava per gettare il Conte nel più totale sconforto, una guardia entrò bruscamente nello studio:
<<Onorevole Clanitia, è appena giunto un messo dai campi di grano ad ovest: le truppe di Retoet e di Necroiec stanno marciando ad Omar in assetto da guerra! Con loro sono stati avvistati anche gli Aspiranti!>>
Un attacco… Me lo aspettavo… Però ci sono anche gli Aspiranti… Ma forse in realtà è una fortuna… Se li uccidiamo adesso i Sommi non sapranno mai niente… pensò Clanitia.
<<Soldato, riferisci subito al Generale Heclial di mettere in allerta le truppe e di prepararsi a sostenere un attacco dei Leoni!>>
<<Subito, Signore!>>
Una volta che il soldato se ne fu andato Clanitia tornò ad osservare la città.
<<Venite, venite pure: non sapete quello che vi aspetta…>>

***

<<Vi vedo pensieroso, Paladino>>.
Da quando erano partiti Claudium era rimasto soprappensiero, per questo non si accorse che la sua cavalcatura era stata affiancata da quella del Conte Necroiec.
<<In una mattina come questa come si potrebbe non avere pensieri?>> rispose l’Aspirante.
<<Ciò che dite è giusto, spero solo che le vostre riflessioni non vi distraggano dal vostro compito>>.
<<Non succederà Conte, di questo potete essere sicuro>>.
Seguirono alcuni minuti di silenzio.
<<Stavo pensando che io ed i miei compagni non vi abbiamo ancora ringraziato>> continuò il Paladino.
<<Ringraziarmi? E per cosa?>>
<<Beh, tramite Neirot avete vegliato su di noi per tutto il viaggio ed è sempre grazie a voi se io ed i miei compagni siamo sopravissuti alla trappola di Lamion. In realtà vi dobbiamo molto>>.
<<Per quanto mi riguarda, l’aiuto che ci state dando contro Clanitia costituisce già un ringraziamento più che sufficiente>> disse Necroiec sorridendo.

L’esercito marciò per alcune ore, per poi arrestarsi alla base di una collina ad ovest.
Le truppe erano arrivate.
Oltre il rilievo si trovava Omar.
Come previsto, gli Aspiranti, l’ingegnere militare, le Guardie Reali di Neirot e la cavalleria dei Leoni si staccarono dall’esercito aggirando la collina verso est, mentre il resto delle truppe si preparava a lanciare l’attacco contro la porta ovest.
Il Conte Necroiec, gli ausiliari dell’esercito e tutti gli altri non-combattenti si mossero invece verso un colle a nord per osservare l’esito della battaglia. Se la battaglia si fosse risolta in favore dei Leoni sarebbe stato necessario il loro aiuto.
Una volta che le truppe ebbero preso posizione il Generale si staccò dal suo battaglione passando in rassegna lo schieramento e, dopo essersi assicurato che tutti fossero ai loro posti, diede l’ordine di risalire la collina.
Vista dalla cima di quel rilievo, con il sole che albeggiava ad est, la bellezza di Omar raggiungeva il suo culmine: i bagliori cristallini della città aumentavano la loro lucentezza con l’avanzare dell’alba mentre le gemme di Balthia che formavano il Cerchio brillavano di un azzurro quasi innaturale in cima alle 8 torri della cittadina.
Retoet scrutò la pianura intorno ad Omar. Le difese erano esattamente quelle che il Generale si aspettava. L’unico imprevisto consisteva nell’aumento del numero delle macchine da lancio poste attorno alla città.
Retoet avrebbe dovuto aspettarselo: dopotutto Heclial era abile almeno quanto lui in fatto di strategia.
Il Generale scrutò poi la pianura ad est e vide che gli Aspiranti ed il resto degli uomini procedevano verso una macchia di bosco, una posizione perfetta per il loro attacco. Egli però non poteva aspettare che la raggiungessero; il suo esercito era infatti ormai visibile da almeno 5 minuti e doveva sbrigarsi se voleva sferrare un attacco a sorpresa. Trottando di fronte alle sue truppe iniziò così il suo discorso:

<<Soldati, oggi è arrivato il gran giorno!
Il giorno che avete aspettato da quando siete entrati nei ranghi dei Leoni, il giorno che aspettavate da quando siete diventati cittadini di Omar, il giorno che aspettavate da quando siete nati!
Questo è il giorno della vittoria!
E’ il giorno della pace!
E’ il giorno in cui gli abitanti di Omar raggiungeranno finalmente la libertà che da più di un secolo manca loro!
Sento però che tra di voi non tutti ne sono convinti.
Sento delle voci che si lamentano.
Voci che si domandano quale vittoria possa mai esservi nell’attaccare quella stessa città che abbiamo giurato di difendere, quale pace nel trucidare i Falchi nostri fratelli, quale libertà nel rovesciare una congiura per tornare alla vecchio ordinamento corrotto.
Ebbene, io a quelle persone dico: avete ragione.
Una guerra civile non è solo fratricida, ma anche stupida.
Però io vi domandando anche quale scelta abbiamo noi.
Preferite forse rientrare in città? Chiedere perdono al futuro tiranno? Assistere impotenti mentre questi sovverte le nostre istituzioni avventandosi rapace sul trono del potere?
E le vostre famiglie? Le volete vedere schiave? Le volete vedere picchiate per aver starnutito troppo forte e scusarsi ancora per aver fatto arrossare le mani ai loro aguzzini?
Volete vedere voi stessi schiavi? Volete essere costretti a bruciare le case di vecchi in arretrato con le tasse per la paura di vedersi tagliata la testa al primo “Nossignore”?
Volete che anche i vostri figli siano schiavi? E che lo siano anche i vostri nipoti e tutte le generazioni future, finché un’altra guerra non metterà sul trono un altro tiranno al prezzo di un altro massacro?
Voi non lo volete, noi non lo vogliamo!
Ed è per questo motivo che questo giorno noi combatteremo, combatteremo contro coloro che credono di combattere per la nostra patria, contro quelle mura che ora proteggono un assassino, contro i nostri stessi sovrani che complottando ed ingrassandosi hanno portato alla catastrofe la nostra bella cittadina!
Quest’alba sorgerà portando con sé un giorno nuovo, un giorno in cui la nostra città è tornata il gioiello del Continente Occidentale!
Rammentate che è per lei e solo per lei che combattiamo!
Per te, Omar!>>

I soldati vennero immediatamente galvanizzati dal discorso del loro Generale e tutti i dubbi che li avevano pervaso fino a poche ore fa sparirono, come se non fossero mai esistiti; i Leoni iniziarono ad urlare il loro assenso percuotendo gli scudi con le spade o alzando in aria le armi, mentre le loro membra si sentivano riempite di una nuova e straordinaria energia.
Ora l’esercito era pronto per la battaglia.

E fu così che, una volta girato il suo destriero verso il pendio, Retoet si lanciò a tutta velocità brandendo la sua spada di cristallo, seguito a sua volta da un esercito che era pronto a dare la vita per ciò in cui credeva.

***

La macchia di bosco in cui gli Aspiranti e la cavalleria si erano posizionati riusciva a celare perfettamente la loro presenza. Fu Albins in particolare a rimanere soddisfatto da quel risultato: per un ninja è sempre motivo di appagamento riuscire a mascherarsi perfettamente prima di un attacco.
Non appena il gruppo si fu messo in posizione, Claudium verificò che ogni uomo fosse al suo posto.
L’Aspirante era molto orgoglioso che i suoi compagni l’avessero scelto come guida per i loro attacco, perchè voleva dire che i suoi compagni continuavano ad avere fiducia in lui.
Assicuratosi che tutto fosse a posto, il Paladino prese posizione in capo al gruppo insieme a Neirot; dietro di loro stavano in prima linea gli Aspiranti, Eoden compreso, seguiti a loro volta dalle Guardie Reali di Neirot, dall’ingegnere ed ad alcuni cavalieri che Neirot aveva aggiunto all’operazione, preventivando che il gruppo potesse subire delle perdite durante la manovra di avvicinamento. La cavalleria invece si rintanò nel bosco attendendo il segnale per il loro assalto.
Agli Aspiranti ora non rimaneva quindi che attendere l’esito del diversivo, che nel frattempo era già stato sferrato.

***

Non appena i fanti furono a portata di tiro le baliste iniziarono ad attaccare; fortunatamente esse non riuscirono ad infliggere grosse perdite alle truppe del Generale, che raggiunsero in poco tempo l’area delle mura; qui le prime linee ebbero in breve ragione dei soldati posti alla guida delle macchine da lancio, spianando così la strada verso la porta ovest.
Dal canto loro le truppe dei Falchi non persero tempo e gli arcieri presero immediatamente posizione dietro i merletti delle mura e sulle feritoie delle torri alle estremità della porta.
Sotto ad una fitta pioggia di frecce i Leoni incominciarono ad attaccare la porta con gli arieti, i quali erano protetti dagli scudi dei fanti, che avevano adottato una sorta di formazione molto simile alla “tartaruga” romana.
Anche gli arcieri della retroguardia fecero la loro parte e, dietro la protezione di una serie di mantelletti, scaricavano sopra le mura quante più frecce possibili, cercando così di smorzare la morsa degli arcieri avversari sui fanti.

Per ora l’operazione procedeva secondo i piani, ma il Generale sapeva di avere un tempo limite per raggiungere il suo obiettivo.
Retoet conosceva infatti le tattiche militari di Omar e sapeva che mentre loro combattevano i soldati dei Falchi si stavano già dando da fare per riscaldare olio e pece bollenti da lanciare sugli invasori. E, visto l’elaborato ma letale sistema di “innaffiamento” di cui la città poteva disporre, se l’esercito non fosse riuscito ad attirare in tempo abbastanza soldati dal lato est della città per far partire l'assalto degli Aspiranti, le prime linee si sarebbero trovati letteralmente sotto una pioggia di fuoco; e a quel punto non solo l’attacco sarebbe scemato ma l’esercito sarebbe stato respinto e la missione sarebbe fallita.
E purtroppo era esattamente quello che stava succedendo, poiché, anche se tutte le guardie posizionate sulle mura nord-ovest e sud-est erano state mobilitate, così come la maggior parte dei soldati della zone nord e sud, le guarnigioni ad est non accennavano a sguarnirsi.
Fu mentre dirigeva le truppe immerso in questi pensieri che Retoet intravide sulle mura un sagoma a lui familiare; era il Generale Heclial, il quale stava dirigendo personalmente le operazioni di difesa della città.
Perché non mobilitate quelle dannate truppe? pensò il Generale dei Leoni, fissando la sommità della porta.
Purtroppo la situazione non cambiò e la pece era quasi pronta, Retoet lo sapeva.
Il Generale dei Leoni iniziò a pensare che ormai stava tutto per finire, l’ultimo attacco dei Leoni per la salvezza di Omar si stava trasformando nel canto del cigno e lui non poteva fare niente per evitarlo.
Ma Retoet non poteva sapere che uno dei loro arieti era riuscito, con un colpo di fortuna, ad incrinare l’anta sinistra della porta ovest.
I soldati dei Falchi informarono immediatamente Heclial dell’evento, il quale sbiancò in volto:
Se quella incrinatura si allarga c’è il rischio concreto che la porta ceda.
Il Generale dei Falchi immaginava già il ricordo che i futuri abitanti di Omar avrebbero avuto di lui: Heclial, il Generale la cui imperizia permise che un esercito avversario violasse per la prima volta nella storia di Omar il sacro suolo della città.
Heclial non avrebbe mai potuto sopportare una simile vergogna e così ordinò che metà degli arcieri dislocati sulle mura est, nord-est e sud-est confluissero sulla porta ovest.

***

Claudium aspettava con impazienza l’inizio dell’assalto. Era passato ormai molto tempo da quando i Leoni avevano iniziato l’attacco e l’Aspirante iniziava ormai a pensare che il loro piano non stesse funzionando; proprio in quel momento però Claudium intravide una serie di bagliori provenienti dal colle vicino: era il segnale, la porta est era rimasta sguarnita.
<<Soldati, pronti per l’attacco!>> esclamò deciso il Paladino.
Immediatamente gli Aspiranti e i soldati si prepararono.

<<CHAAAAAAARGGGEEEE!>>


Dopo aver lanciato l’immancabile grido di battaglia del Regno, Claudium si fiondò contro le mura seguito dai compagni e dal resto del gruppo.
Purtroppo la cartina non mentiva: il terreno ad est era molto sconnesso e ciò riduceva di molto la velocità dei cavalli.
Inoltre, non appena i cavalieri furono a portata di tiro, l’immenso trabucco e le altre macchine da lancio iniziarono a bombardare il gruppo.
<<Claudium, siamo un bersaglio troppo facile!>> urlò Jekyll che aveva appena schivato per miracolo uno degli immensi proiettili lanciati dal trabucco.
<<Va bene, separiamoci!>> ordinò Claudium ed immediatamente soldati ed Aspiranti ruppero la formazione, procedendo ognuno per conto proprio.
Questa tattica si rivelò alfine molto efficace, poiché in questo modo venne quasi dimezzata l’efficacia dei lanci nemici, ma purtroppo ciò non poté evitare l’abbattimento di 5 uomini.
Una volta che il gruppo arrivò nell’area delle mura, Drago, Albins ed Eoden procedettero subito a fare piazza pulita dei soldati alla guida delle macchine da lancio.
Il trabucco intanto era lì che li attendeva, un’immensa macchina azzurra la cui struttura sfavillava di mille colori sotto la luce del sole; essa era fatta quasi interamente di puro Oricalco ed era così alta ed imponente che gli Aspiranti erano sicuri sarebbe riuscita ad annientare l’intero reparto della loro cavalleria se essa non avesse trovato riparo nel bosco.
Ma non c’era tempo per perdersi in lode ed ammirazione: il gruppo aveva poco tempo prima che le difese nemiche si infoltissero nuovamente e la parte difficile della missione era appena incominciata.
Subito Drago e Trekentoff iniziarono a tagliare le funi ed ogni tipo di sostegno che ancorasse la macchina al terreno mentre le Guardie Reali ed i cavalieri scesero da cavallo e si divisero in due gruppi: il primo gruppo aveva il compito di scavare una mina sotto la base del trabucco e precisamente sotto la metà rivolta verso le mura; in questo modo il terreno avrebbe ceduto più facilmente sotto il peso della macchina.
Dopo essersi perciò liberati dalle parti dell’armatura che li avrebbero intralciati, i soldati misero mano ai badili ed iniziarono a scavare intorno alla macchina da lancio. Per velocizzare il lavoro Albins utilizzò alcuni Jutsu di terra per far letteralmente scomparire la terra da sotto l’arma, mentre Jekyll e Eoden aiutavano gli altri a scavare come potevano.
Al secondo gruppo spettava invece il compito di legare i cavalli alla macchina; i soldati si diedero quindi da fare per lanciare più rampini possibili verso la cima del trabucco e, una volta assicuratisi che fossero abbastanza per reggere la forza a cui sarebbero stati sottoposti, legarono le corde a collari da spalla fatti appositamente indossare ai cavalli prima della missione. Il tutto avveniva sotto l’attenta guida dell’ingegnere, il quale aveva il compito di controllare la traiettoria di caduta del trabocco, poiché anche il minimo errore di calcolo avrebbe fatto mancare loro il bersaglio.
Claudium infine doveva provvedere alla difesa dei soldati dagli arcieri nemici.
Per fare ciò il Paladino fu costretto a riversare tutta l’energia magica che possedeva all’interno di Arkea, la quale si illuminò di un’accecante luce azzurra e, grazie alla facoltà della spada di raddoppiare la potenza degli incantesimi lanciati, il Paladino riuscì a materializzare un enorme scudo argenteo con il quale tenere al riparo i propri compagni.

Trascorsero alcuni minuti e i lavori procedevano come previsto.

<<Ingegnere, lo scavo è stato completato>> affermò Jekyll dopo aver raggiunto l’uomo insieme ad Eoden ed Albins.
<<Anche le corde sono fissate ed in tiro>> aggiunse poi Neirot.
<<Bene. Ora, metà dei cavalli deve tirare a sinistra della porta mentre l’altra dovrà tirare verso destra: in questo modo la forza risultante sarà perpendicolare alle mura e saremo sicuri che il trabucco colpisca la porta>> disse l’ingegnere indicando quest’ultima con un dito.
<<Ma così facendo i cavalli rimarranno esposti al tiro nemico>> osservò Trekentoff che aveva appena finito di tagliare tutti i supporti insieme a Drago.
<<Purtroppo questo è l’unico modo. Forse se il vostro compagno potesse allargare il suo scudo…>>
Lo scudo creato da Claudium era largo una decina di metri, una lunghezza già considerevole considerato che l’Aspirante non era un mago, ma se voleva coprire anche i cavalli avrebbe dovuto almeno triplicarne la larghezza.
<<Speriamo che Claudium ce la faccia…>> esclamò amaro Drago <<...Claudium dovete allargare il vostro scudo!>>
Il Paladino sperava di aver capito male. Era da almeno dieci minuti che gli arcieri continuavano a bombardarlo di frecce:
<<State scherzando?! E’ già un miracolo che tenga in piedi questo. Non ce la farei mai!>>
<<Dovete farcela o qui ci lasciamo tutti le penne!>> esclamò il ninja.
Convinto ormai dell’inevitabilità di tale azione, Claudium prese un bel respiro e dopo aver pronunciato sottovoce alcune formule iniziò lentamente ad allargare lo scudo; lo sforzo fu così forte che ad un certo punto il Paladino iniziò ad urlare ma alla fine riuscì a far raggiungere allo scudo la larghezza necessaria; ora anche i cavalli sarebbero stati coperti.
<<Non resisterò più di 2 minuti perciò sbrigatevi!>> esclamò l’Aspirante.
Il gruppo non se lo fece ripetere una seconda volta e, mentre i cavalieri incitavano i cavalli a tirare, gli Aspiranti e le Guardie spingevano con tutte le loro forze il trabucco nella speranza di farlo cadere.
La macchina iniziò subito a muoversi, ma Claudium incominciava già a perdere energia; infatti lo scudo si dissolse in più punti, lasciando filtrare molte frecce.
<<NON CE LA FACCIO PIU’! FATELO CADERE!>>
Mentre il Paladino urlava, il terreno alla base del trabucco iniziò a cedere, per poi franare tutto d’un colpo.
Il trabucco stava finalmente cadendo.
<<CI SIAMO CLAUDIUM! TOGLIETEVI!>> urlò Neirot.
Claudium aveva udito benissimo le parole del Capo delle Guardie Reali, però il suo corpo rifiutava di muoversi.
Fortunatamente per lui, proprio mentre il trabucco stava per schiacciare l’ Aspirante, Trekentoff ebbe il sangue freddo di tuffarsi sul Paladino, togliendolo dalla traiettoria.
I due caddero entrambi a terra a lato del trabucco; erano un po’ lividi, ma ancora vivi.
Pochi attimi dopo tutta la pianura attorno ad Omar venne invasa da un rumore assordante. Il trabucco era caduto ed aveva centrato la porta, facendola finire in mille pezzi. L’impatto fu così forte che tutti i soldati situati sulle tre mura ad est vennero sbalzati di sotto.
Gli Aspiranti ed il resto dei soldati erano sfiniti ma non potevano ancora riposarsi. Dopo essere quindi rimontati in groppa ai loro cavalli ed aver tagliato le funi che li ancoravano alla macchina, si lanciarono dentro alle mura. Come previsto dal loro piano il gruppo si divise: i soldati e Neirot avrebbero dato supporto alla cavalleria mentre gli Aspiranti si sarebbero diretti verso il palazzo di Omar.

***

Al Conte Clanitia per poco non prese un infarto. Un rumore fortissimo lo aveva quasi assordato.
Non può essere…
Il Conte si avvicinò tremando alla finestra e guardò verso est: una delle porte aveva ceduto, la cavalleria dei Leoni aveva fatto irruzione ed ora gli arcieri a cavallo ripulivano le vie e le mura dalle truppe dei Falchi. Non poteva essere: Omar esisteva da centinaia di anni eppure mai nessun esercito, nemmeno l’Orda di Red Dragon era riuscita a violare il perimetro delle mura.
Il Conte si buttò su una sedia con le mani nei capelli. Tutto era perduto.
Lanciatosi fuori dalla stanza ordinò immediatamente alle sue Guardie di radunare i Conti del Gran Consiglio.
Se doveva cadere almeno non sarebbe stato l’unico.

***

Mentre gli Aspiranti galoppavano veloci per le vie della città, osservavano i cittadini confusi e spaventati radunarsi nelle piazze; essi di punto in bianco si erano resi conto che Omar non solo aveva subito un attacco, ma che un esercito nemico stava addirittura invadendo la città. La loro confusione andava poi aumentando man mano che la gente capiva che erano stati i soldati dei Leono ad invaderli.
Gli Aspiranti avevano una gran voglia di fermarsi e spiegare agli abitanti cosa stesse succedendo ma ora non ne avevano il tempo; la loro missione infatti era quella di catturare Clanitia e costringerlo a capitolare e per nulla al mondo essi si sarebbero fatti distogliere da questo obiettivo.

Il gruppo non ci mise molto a percorrere la strada di marmo ad est, ma quando esso giunse in prossimità della Torre i soldati stavano già facendo scorrere le saracinesche per proteggere il palazzo. Così, mentre Claudium ed Atreo, che avevano distaccato il gruppo, riuscirono ad entrare, gli altri rimasero invece chiusi fuori.
Dopo aver eliminato i soldati presenti il Paladino scese da cavallo e si avvicinò alla saracinesca; non poteva credere di essere stato diviso dai suoi compagni.
<<Forza proviamo a sollevarla>> propose Trekentoff, ma fu tutto inutile: la grata era troppo pesante per sollevarla a mani nude e gli Aspiranti non potevano usare la magia all’interno della città.
Mentre gli Aspiranti si chiedevano se ci potesse essere un’altra entrata, una forte scossa di terremoto scosse Omar.
<<Che cos’è stato?>> domandò Drago.
<<Una sciagura!…>> esclamò Retoet arrivando al galoppo <<…Heclial è riuscito a raggiungere i sotterranei di Omar e ne ha aperto l’entrata. Heclial non è un tipo che si arrende facilmente: se è entrato lì vuol dire che ha intenzione di raggiungere il frammento di Balthia posto al centro della città. E’ quello che alimenta la magia del Cerchio e degli Schermi e se Heclial tocca qualcosa provocherà un’esplosione che polverizzerà l'intera città!>>
Gli Aspiranti sbiancarono; per il Generale dei Falchi evitare una sconfitta valeva più della salvezza del suo popolo?
<<Non abbiamo scelta: dobbiamo fermarlo…>> disse Jekyll <<…Retoet, guidateci dentro sotterranei; ci penseremo noi a fermare Heclial. Voi Claudium vi occuperete invece di Clanitia>>.
<<Ma non possiamo lasciarlo andare da solo>> esclamò Drago.
<<Purtroppo non abbiamo altra scelta. Mi raccomando Paladino, state attento>> disse il Cavaliere del Nord guardando l’Aspirante dritto negli occhi.
<<Anche voi non abbassate la guardia: Heclial non sarà di sicuro solo e voi non potete usare magie o armi incantate finché rimanete dentro la città>> esclamò l’Aspirante.
Un solo sguardo bastò a Claudium per far capire ai compagni ciò che mille parole non avrebbero potuto dire; quanto era riconoscente loro per averlo sostenuto fino a quel momento, quanto li ammirava per le straordinarie qualità dimostrate e quanto li stimava per la fiducia che essi avevano riposto in lui.

Così, dopo essersi congedato dai compagni, Claudium si diresse deciso verso la cima della Torre, mentre Retoet egli Aspiranti partirono al galoppo verso i sotterranei.

La lotta per il potere ad Omar era ormai arrivata alle battute finali.

OT- Finalmente sono riuscito a postare il pezzo. Ora le nostre strade si dividono e i vostri post dove tentate di fermare Heclial si incrocieranno ai miei che tento di fermare Clanitia. Se avete dei dubbi contattatemi pure via mail. Buona scrittura a tutti [SM=x92702] -OT
@Jekyll@
00martedì 23 febbraio 2010 14:28
I cavalli di Retoet e degli Aspiranti sembravano volare per le strade di Omar.
La mente di Jekyll si stava affollando di interrogativi: possibile che il generale dei Falchi fosse un complice di Clanitia? Che fosse stato sedotto da qualche promessa di potere? Forse Heclial, nella sua cieca fedeltà ad Omar ed alle sue istituzioni, non aveva compreso le intenzioni del Conte? Possibile?
-Poco importa...se farà tanto di mettere a repentaglio la città e la sua popolazione, morirà!- mormorò tra se e se, mentre Fendor, il suo possente stallone grigio, si affiancava alla cavalcatura del Generale dei Leoni di Omar.
In pochi istanti il gruppo raggiunse una bassa costruzione fortificata, in pietra grezza, situata ad un livello poco più basso del piano stradale: un imponente cancello di ferro battuto ne bloccava l'ingresso, mentre una guarnigione di Falchi montava la guardia.
-Siamo arrivati, Aspiranti! Quello è il cancello, dietro al quale si trova il Cuore di Omar, il frammento di Balthia da cui originano le impenetrabili difese della città!- disse Retoet, mesto.
-Impenetrabili fino ad oggi, Generale!- sorrise Drago, cercando di alleggerire il malumore dell'alto ufficiale.
-Già!- rispose, laconico il Comandante dei Leoni.
-Maledizione!- esclamò Albins, guardandosi intorno -Il campo è troppo aperto, non ci sarà possibile avvicinarsi oltre, senza essere visti!
-Varcare il Cancello del Cuore di Omar, ora che è stato aperto è il minore dei problemi, amici miei!- commentò il Generale -La strada per arrivare alla Balthia è il vero pericolo!
-Cosa intendete dire, Generale Retoet? Spiegatevi!- il tono asciutto del Cavaliere del Nord produsse un'espressione di profonda irritazione sul viso di Retoet.
-La magia della Balthia di Omar è tale per cui nessuna arte magica può essere usata nel perimetro della città...tranne una!- rispose il Generale.
-Cosa?! Ma Claudium...-Drago non poteva credere alle sue orecchie, possibile che l'amico fosse male informato?
-E' nel nostro interesse che gli stessi abitanti di Omar credano che niente e nessuno possa esercitare l'arte magica entro i confini della città! La realtà è diversa, anche se Omar ha goduto di un lunghissimo periodo di pace grazie a questa falsa credenza ed il Consiglio dei Conti ha fatto in modo che in tutti Continenti arrivasse la voce che ad Omar la magia non funziona! Diciamo pure che abbiamo lasciato trapelare solo una mezza verità...
-Basta parlare per enigmi, generale! Il tempo è l'unica cosa che non possiamo permetterci il lusso di perdere!- scattò il Cavaliere del Nord, irritando ancora una volta Retoet.
-La magia, di qualunque origine, ad Omar non ha effetto...questo è vero...ma il segreto che ogni Leone ed ogni Falco giurano, proprio come i Conti, di proteggere e conservare al costo della propria vita è che Omar stessa ha una sua magia!- concluse Retoet.
-A questo punto, direi che non ha nessun senso mantenere il segreto, dal momento che la cosa ci si sta rivolgendo contro, generale!- intervenne Trenkentoff con un tono tanto asciutto da ricordare molto quello di Jekyll.
-La strada per il Cuore di Omar ci porrà davanti ogni sorta di ostacolo, poichè per la città stessa noi siamo gli invasori, mentre Heclial è il difensore in difficoltà...questa è la magia di Omar, la città stessa difende coloro che fanno la volontà del Consiglio!- esclamò Retoet con un moto di orgoglio.
-Cosa ci aspetta sulla strada per il Cuore di Omar?- chiese Jekyll, spostando lo sguardo sul cancello di ferro.
-Non lo so, Cavaliere del Nord, non lo so! Nessuno, in tutta la storia di Omar, è mai arrivato al Cuore, nessun esercito ha mai invaso la città...non so cosa vi aspetterà sulla strada per il Cuore di Omar, ma so che oltre contro i Falchi, dovrete combattere contro la città stessa!- Retoet scosse il capo, lo sguardo perso nel lontano mondo dei suoi pensieri.
-Voi non venite con noi?- chiese, il tono vagamente sarcastico, Trekentoff.
Retoet fissò l'Aspirante in silenzio per un lungo momento, poi si volse a guardare il Cancello.
-Ho tradito il segreto di Omar, ho rivelato ciò che avevo giurato di tenere nascosto...e Omar lo sa!- la sua voce suonava senza alcuna inflessione -La città non mi permetterà di arrivare vivo al Cancello, men che meno al suo Cuore!
Gli Aspiranti Vassalli si scambiarono sguardi stupiti.
-E sia, allora!- Jekyll si volse a guardare il Generale dei Leoni -Rimanete qui, Retoet, non possiamo permettere che vi succeda qualcosa, se Heclial dovrà morire, Omar avrà bisogno di un Generale che controlli il suo esercito...per allora la città avrà capito da che parte stare!
Il Cavaliere del Nord rimase silenzioso a guardare il Generale dei Leoni riflettere sulle sue parole.
-Non posso!- disse Retoet, scuotendo il capo -Non posso! Ho tradito la mia città per impedirne la distruzione, per darvi il modo di sapere, di essere pronti, perchè Heclial deve essere fermato, non perchè sono un vigliacco nè perchè temo la morte! Se Omar, per potersi salvare da Clanitia e dalle sue deliranti intenzioni, pretenderà la mia vita in tributo, l'avrà!
Jekyll soppesò le parole del Generale per qualche istante, poi volse lo sguardo sui suoi compagni che annuirono lentamente.
-Bene!- concluse il Cavaliere del Nord -Allora andiamo! Heclial non ci aspetterà!
Il gruppo volse i cavalli verso il cancello, il generale e gli Aspiranti sguainarono le armi e le puntarono al cielo.
-CHAAAAAAARGGGEEEE!- la voce del Cavaliere del Nord squarciò l'aria, mentre Eoden emise un potente ululato.
Subito i cavalli si precipitarono verso il cancello, mentre i Falchi di guardia prendevano posizione su tre file di sbarramento: i lancieri inginocchiati in prima fila, dietro di loro i fanti con alti scudi tesi in avanti a protezione dei compagni e dietro di loro gli arcieri.
Retoet e gli Aspiranti piombarono sulla guarnigione dei Falchi veloci come il lampo, mentre un nugolo di frecce ricadeva su di loro. L'impatto dei cavalli contro gli scudi fu assordante ed in poco tempo la guarnigione venne annientata.
-Fino a qui, è stato facile!- esclamò Drago, guardandosi in giro per escludere la presenza di qualche sopravvisuto che potesse colpirli a tradimento.
-Generale, guidateci al Cuore di Omar!- esclamò Albins, voltandosi verso Retoet che, ritto sulla sella, più avanti degli Aspiranti, voltava loro le spalle, osservando il buio che avvolgeva il loro percorso per la Balthia.
Il Generale dei Leoni non rispose nè si mosse.
-Generale? Cosa c'è?- la voce di Jekyll suonò preoccupata, mentre il rumore di una goccia che colpiva uno degli scudi nemici a terra si fece udire chiaramente nel silenzio che aveva seguito la breve battaglia.
Albins, che tra tutti aveva l'udito più raffinato, fece saettare il proprio sguardo nella direzione da cui era provenuto il rumore e con orrore si accorse che si trattava di sangue!
Senza una parola, senza un lamento, lentamente, il Generale dei Leoni cadde dalla sella e rovinò al suolo.
-Generale!- esclamò Trekentoff, il più vicino al generale, smontando rapidamente da cavallo.
L'Aspirante girò il Generale sulla schiena e i suoi compagni, scesi di sella per raggiungerlo, poterono vedere una freccia conficcata alla base del collo, tra lo spallaccio destro e la parte inferiore dell'elmo.
-Un colpo vagante e fortunato, probabilmente...-commentò triste Trekentoff, osservando la ferita -L'armatura lascia scoperta una porzione veramente minima di collo, nessun arciere avrebbe potuto mirare con tale precisione su un bersaglio così piccolo durante un assalto a cavallo!
-O la volontà di Omar ha guidato la freccia per punire il Generale dei Leoni a causa del suo tradimento!- borbottò Drago, il volto teso.
-Dobbiamo andare!- disse Jekyll, rompendo il silenzio composto che gravava sul gruppo.
Il Cavaliere del Nord rimontò sul possente Fendor, mentre Eoden gli si poneva accanto.
-Aspiranti Vassalli, montate in sella ed impugnate nuovamente le armi! Fermeremo Heclial, faremo cambiare idea a questa città!- la voce di Jekyll risuonò dura, gelida, mentre la sua armatura d'argento lampeggiava alla luce del sole.
Trekentoff, Albins e Drago, perplessi, risalirono a cavallo.
-Amici!- disse ancora Jekyll -Abbiamo una missione da portare a termine! Retoet ci ha messi in guardia, sapendo che la sua città non lo avrebbe perdonato e non lo avrebbe lasciato impunito! Non permettiamo che il dolore per la sua fine renda vano il suo sacrificio!
Gli Aspiranti Vassalli annuirono e spronarono i loro cavalli ad entrare nel buio... ma il Cuore di Omar era ancora lontano.
Trekentoff
00martedì 23 febbraio 2010 16:57
Le pareti scure del grande corridoio scorrevano veloci davanti agli occhi degli Aspiranti, che procedevano veloci verso il Cuore di Omar. Il rumore degli zoccoli dei cavalli risuonava veloce, rimbombando contro ogni pietra e scomparendo nel buio circostante.
Un atmosfera pesante e claustrofobica opprimeva gli Aspiranti, come se l’aria stessa si rifiutasse di accoglierli e stesse cercando di respingerli. I massicci muri di roccia nera alti parecchi metri sembravano incombere minacciose su di loro, come se volessero richiudersi e schiacciarli. Le torce ondeggiavano innaturalmente nei loro supporti, spinte da un vento impalpabile e invisibile, e nei punti in cui la loro luce non riusciva a rischiarare danzavano ombre scure e grottesche.
“ Adesso capisco cosa significa avere contro una città” sbuffo Drago dopo un po’ che procedevano. “ Qua dentro sembra quasi che anche la polvere ci voglia ammazzare”
Trekentoff emise un borbottio di assenso. Non era proprio una bella situazione trovarsi contro un avversario di centinaia di tonnellate, ma in fondo c‘era sempre una prima volta.
“ Veh, perlomeno avrò parecchio da scrivere nei miei diari al nostro ritorno al Regno” commentò laconicamente con l‘ombra di un sorriso nascosto dalla celata.
Drago ridacchiò “ Dovrete farmeli leggere un giorno questi vostri diari, se riuscirete a….”
“ ATTENZIONE!”
La risposta venne troncata dall’avvertimento allarmato di Albins, preceduto da una serie di schiocchi appena percettibili.
Appena in tempo.
Quattro grosse lame piovvero dall’oscurità che avvolgeva il soffitto, precipitando a capofitto verso le teste di Drago e Trekentoff.
Avvertiti in tempo, i due Aspiranti spronarono i cavalli in avanti e si sottrassero velocemente dalla traiettoria appena un istante prima dell’impatto. Le armi piombarono pesantemente sul pavimento, sfondandolo e infiggendosi nelle mattonelle quasi per tutta la lunghezza della lama.
Si sollevò un gran polverone che avvolse Drago e Trekentoff, nascondendoli completamente alla vista.
Jeckil e Albins voltarono i cavalli per accertarsi delle condizioni dei propri compagni, ma una raffica di dardi uscì dalle fessure tra i mattoni e piovve su di loro. I due non ebbero problemi a intercettarli tutti con le loro armi, ma Albins, sprovvisto di una corazza pesante come il compagno, rimediò un taglio superficiale alla gamba.
“ State bene?” chiese Jeckill, in allerta nel caso di altri agguati.
Albins assentì. Dei rumori di ferro contro ferro attirarono la sua attenzione e rimase stupito nel costatare che la polvere sollevatasi con la prima trappola non accennava a posarsi, anzi rimaneva compatta e alta come una piccola nuvola marrone.
Poi all’improvviso tre spade ne squarciarono la superficie con una serie di rapidi fendenti e la cortina di polvere si afflosciò come una creatura ferita a morte e scomparve.
Drago e Trekentoff ne vennero fuori, tossendo e tenendo i cavalli disorientati per le redini.
“ Avevate ragione, Drago” disse Trekentoff, la voce roca “ Qui anche la polvere vuole ucciderci”
“ Ricordatemi di fare i miei complimenti al costruttore di questo posto” rispose il Guardmen tra un colpo di tosse e l’altro.
Vedendo che nessuno aveva riportato ferite gravi, Jeckill prese la parola:
“ Meglio avanzare con maggiore cautela da questo punto in poi, non sappiamo quali altre trappole ci separano da Heclial”
Tutti assentirono e ripresero il loro cammino, facendo attenzione a non incappare in altre trappole.
Questa tattica sembrò rivelarsi giusta. Percorsero parecchia strada senza problemi, persino l’alone di tensione che li aveva accompagnati dall’entrata scomparve e cosi si concessero di aumentare l’andatura.
Poi, a un tratto, la strada terminò e si ritrovarono in una grande sala decorata. Meravigliosi affreschi ne coprivano le pareti e una luce soffusa illuminava ogni angolo.
Due file parallele di grosse statue raffiguranti massicci guerrieri armati di asce e spade formavano una sorta di corridoio che portava al lato opposto, dove due statue grandi il doppio delle altre con pesanti mazze chiodate strette nelle mani sorvegliavano la scalinata da cui proveniva tutta la luce.
“ Temo di aver capito cosa sta per succedere” disse Albins, dopo aver osservato tutto ciò.
“ Voi dite?” chiese Drago. Forse aveva capito dove l’amico voleva andare a parare.
Un tremito, simile al ruggito di una bestia infuriata scosse la sala. Colti di sorpresa, gli Aspiranti dovettero appoggiarsi alle loro armi per no cadere e quando cessò videro con stupore le statue cominciare a muoversi. Una dopo l’altra scesero dai loro piedistalli, impugnando le armi che fino ad un attimo prima sembravano congelate nel tempo.
“ Accidenti” sibilò Trekentoff a denti stretti, mentre le statue avanzavano minacciosamente verso di loro. Le due più grosse non si mossero dai propri posti, ma il movimento delle enormi mani, come se volessero sgranchirle dopo secoli di forzata immobilità, toglievano ogni dubbio sulla loro natura di guardiani della città.
Treekntoff sollevò la lancia e, insieme, ai suoi compagni si preparò ad affrontare i messaggeri dell’ira di Omar.

Ot- Forse ho esagerato, sopratutto con il finale epico [SM=x92705] Ma una città è sempre una città, no? se si arrabbia, allora buonanotte! Adesso che ci faccio caso questa parte è il trionfo del 2 [SM=x92708] [SM=x92706]
A voi! -OT
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