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New adventure: La Tela

Ultimo Aggiornamento: 20/02/2011 00:38
14/06/2008 11:45
 
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LA TELA

<<Dopo la mia investitura a paladino trascorsi i seguenti mesi all’interno del Regno allenando il mio corpo all’interno della palestra della Gilda dei Paladini e studiando nuovi incantesimi nella Biblioteca della Gilda dei Maghi. Il mio desiderio era quello di accrescere la mia forza sia fisica che magica per poter essere pronto al meglio alle sfide che mi avrebbero atteso, e per essere di aiuto a miei eventuali compagni. Durante questo periodo venni inoltre introdotto ad una missione di una certa rilevanza: la creazione di una cronologia e di una raccolta di tutte le storie ed avventure intraprese dai seguaci di Blue Dragon. Insieme a me partecipavano il Vassallo Otrebmu Ittoram, il mio Gran Maestro BrightBlade, e gli Aspiranti Luce e Tranduil. Il compito che mi era stato affidato era quello di contattare i vari Vassalli ed Aspiranti per ottenere il loro consenso alla scrittura delle loro gesta e raccogliere le loro testimonianze. Purtroppo questo lavoro risultò essere più difficile del previsto, in quanto, pur essendo coloro che si trovavano nel Regno facilmente reperibili, era invece quasi impossibile rintracciare quelli in missione e soprattutto coloro che da lungo tempo erano assenti dal reame; così ogni giorno ero costretto a recarmi presso le voliere del Regno nella speranza che i piccioni che avevo inviato fossero tornati con notizie degli assenti, ottenendo però scarsi risultati. Tra l’altro i miei insuccessi accrescevano il disappunto degli addetti, stizziti per l’avere a disposizione solo metà dei volatili da mettere a disposizione dei clienti.
Poi un giorno accadde una cosa inaspettata; ricevetti una lettera dal Conte Clanitia di Omar, un vecchio amico del mio maestro, Corso, la quale diceva:

Caro Claudium,
è con il cuore colmo di tristezza che ti informo che il Conte Stoneo è stato assassinato. La causa della morte sembra essere un potente veleno versato nel calice da cui era solito bere. E’ stata aperta un’inchiesta dalla Gloriosa Guardia ed è stato trovato colpevole un servo del Conte stesso, ma sono certo che sia innocente. Mi è stato concesso di essere il suo avvocato difensore ma da solo temo di non riuscire a salvarlo. Ti prego, raggiungi il prima possibile Omar ed aiutami a trovare il vero colpevole ed a impedire che questo evento distrugga la città.

Clanitia


Non appena letto il messaggio mi preparai immediatamente e partii in groppa ad Atreo, il mio cavallo. Il cammino che mi attendeva era molto lungo e ciò mi diede modo di ripensare ad Omar, la città verso cui mi stavo dirigendo.

Omar è una città autonoma organizzata come una repubblica e situata al di là del fiume centrale, a nord-ovest di Griferia, protetta a nord dalle montagne ed a ovest dal mare. Omar è una città meravigliosa sotto ogni punto di vista. La sua pianta è ottagonale ed ogni cosa al suo interno si rifà al numero otto, che per gli abitanti rappresenta la perfezione. Le otto bianche mura, divise una dall’altra da altrettante torri sono altissime ed imponenti, così solide che nessun mangano è mai riuscito ad aprirvi brecce. Al centro di ciascuna di esse si aprono otto maestose porte dalla forma di arco e su ognuna è cesellata un’enorme testa di idra, la creatura simbolo della città, che con le sue tremende fauci incute timore in qualunque nemico osi minacciare i cittadini. Da ogni porta si dirama una larga strada, lastricata con marmo bianco, che nel loro insieme suddividono Omar in otto quartieri, per poi raggiungere la Torre.

La Torre è il palazzo di Omar ed è chiamato in tal modo a causa della sua forma: un immensa torre bianca ottagonale la cui altezza è tale da poter essere vista anche al di fuori della cinta muraria. L’unico modo per accedervi è dato da otto porte sopra cui svetta lo stemma della città: uno scudo bianco ottagonale su cui è raffigurata un’idra dorata con otto teste coronate. Lo scudo rappresenta la città e le mura che la proteggono, delle quali riprende la pianta ed il colore, mentre l’idra rappresenta il popolo: un immenso corpo governato da otto teste il cui animo è nobile come l’oro. Sotto le zampe dell’idra è scritto il motto della città: octo moenia, octo capites, una cor (otto mura, otto teste, un solo cuore).
Essa è composta da otto piani che riducono verso l’alto il loro volume per poi culminare in una piccola piazzetta costituente la cima, al cui centro è posta una statua raffigurante un’idra. Il palazzo incorpora gli edifici più importanti di Omar tra cui la Corte Suprema, il Grande Tempio ed il Gran Consiglio.

L’amministrazione di Omar si basa su tre organi supremi dai quali dipendono tutti gli altri:

- Il Gran Consiglio, formato da otto membri a cui è affidato il governo di Omar e che detiene sia il potere legislativo che quello esecutivo. Il titolo attribuito ai suoi componenti è quello di “Conte” in quanto ciascuno è di origine nobile e possiede una “Contea”, ovvero un insieme di possedimenti che garantiscono a ciascuno una certa disponibilità economica così da compensare con il loro patrimonio eventuali mancanze di denaro che comprometterebbero lo svolgimento di lavori come la costruzione di case, il pagamento della Guardia e qualsiasi altra attività utile alla Repubblica. Inoltre per evitare eventuali colpi di stato ogni Conte è protetto da un corpo di otto guardie scelte chiamato “Guardia Reale” e comandato da un capitano.

- La Corte Suprema, composta da cinque membri e detenente il potere giudiziario, da cui dipende l’intera magistratura di Omar.

- La Gloriosa Guardia di Omar, l’organo che detiene quello che gli abitanti definiscono il “quarto potere” ovvero il potere militare. Il compito della Guardia è quello di proteggere, sia in tempo di pace che di guerra, la città da qualunque nemico ed a ogni costo. Essa è divisa in due parti: La Gloriosa Guardia di Ovest e La Gloriosa Guardia d’Est i cui membri sono chiamati rispettivamente i “Falchi” ed i “Leoni” a causa del simbolo che li contraddistingue. A ciascuno è affidata una metà della città comprendente quattro mura e quattro quartieri. Inoltre un distaccamento speciale è affidato alla difesa interna della Torre cosicché essa risulta protetta contemporaneamente dalle due Guardie. Ciascuna di esse è comandata da un Supremo Generale, il guerriero e lo stratega più abile della Guardia, alle cui dipendenze stanno quattro Generali, uno per quartiere.

La risorsa principale di Omar è il grano, che viene coltivato nei campi al di là delle mura da mezzadri che possono godere di metà delle loro coltivazioni, mentre il resto viene inviato ad Omar. Sono presenti però anche diversi allevamenti di bestiame destinati alla città, mentre i pescatori che abitano lungo il fiume riforniscono di pesce i mercati. Tuttavia, ciò che ha reso l’economia di Omar davvero florida sono in realtà le montagne. Esse sono ricche di innumerevoli materiali tra cui pietre preziose, oro, argento, ferro ed il cristallo bianco, minerale la cui resistenza è paragonabile a quella del mithril. Per questo motivo ad Omar risiedono alcuni tra i fabbri e gli artigiani più abili di tutto il continente e per questo la sua economia è diventata talmente forte che la sua zecca batte una moneta propria, l’ Idro.

Tuttavia la fama di Omar non è dovuta tanto alla sua economia, alla sua amministrazione o alla sua architettura, ma alla magia del Cerchio. Omar, come tutte le costruzioni degli Antichi, è stata costruita sopra un nodo energetico e questo permette che sul suo suolo venga praticata la magia geomantica. E proprio grazie ad essa gli otto più potenti arcimaghi dell’epoca usarono otto frammenti di Balthia per creare una barriera intorno alla città, chiamata “Il Cerchio”, la quale impedisce l’uso di qualsiasi tipo di magia all’interno del suo perimetro. Naturalmente, però, come tutte le regole anche questa ha un’eccezione; infatti all’interno della città può essere utilizzata, nonostante la barriera, la magia degli “Schermi”. Gli Schermi sono specchi fatati presenti in tutte le piazze della città che mostrano immagini e suoni di cose e persone lontanissime e che vengono utilizzati dal Consiglio per comunicare con la popolazione in caso di necessità.
Grazie alle otto pietre che compongono il Cerchio, poste sulla cima delle torri otto che segnano il perimetro delle mura, ed alla grande perizia della Guardia, la città è riuscita a resistere ad ogni assedio respingendo con successo ogni aggressore e consolidando il suo potere sulla regione.

Da questo quadro dovrebbe emergere una società utopistica, un esempio per qualsiasi regno e forse per un certo periodo di tempo è stato anche così, ma la situazione oggi è molto diversa. I Conti, venerati per la loro saggezza e da cui è sempre dipeso lo splendore e la grandezza della città, si sono fatti sempre più avidi e corrotti e ciò ha segnato il declino della Repubblica. Iniziò tutto lentamente; dapprima incominciarono a diventare gelosi dei propri possedimenti rivendicandoli come propri, e smettendo di utilizzare i loro proventi per i cittadini, poi iniziarono ad aumentare i loro privilegi ed a sottrarre dalle casse cittadine il denaro proveniente dalle tasse. Col passare del tempo il denaro rimasto divenne insufficiente per il mantenimento della città, e così il “Gran” Consiglio decise di aumentare le tasse per rimediare al danno che aveva causato. La popolazione dapprima accettò di buon grado gli aumenti imposti che però divennero sempre più gravi e frequenti accrescendo il malcontento della popolazione, sempre più povera e con spese sempre più alte da pagare. I veri problemi iniziarono quando il malcontento iniziò a trasformarsi in disperazione: anche in questo caso iniziò tutto lentamente; prima una vecchia troppo acida che ingiuriava contro il fruttivendolo per i prezzi eccessivi, poi un giovane avventato che lanciava un pomodoro contro il palazzo accusando di corruzione i Conti, in seguito un gruppo di ragazzi arrabbiati che aggrediva un manipolo di guardie, ed infine moti di rivolta, scoppiati in tutti i quartieri. I Conti, intimoriti da questi avvenimenti, cercarono di frenare la situazione con tutte le concessioni possibili eccetto l’unica che il popolo volesse veramente: che rinunciassero a denaro e potere per poter tornare ad essere i savi di un tempo.
Non riuscendo a trovare un punto di dialogo con i cittadini, il Gran Consiglio decise di porre fine ai moti ricorrendo alla Gloriosa Guardia, ma la rivolta non si arrestò e gli interventi dei Generali divennero all’ordine del giorno. Tuttavia la situazione sembrava dover migliorare grazie all’operato dei Conti Stoneo, Clanitia e Necroiec, gli unici rimasti leali e fedeli al popolo, ma con l’assassinio del primo non osavo immaginare la rabbia della popolazione né tantomeno la reazione dei cittadini qualora non si fosse riusciti a trovare il colpevole. Questa poteva essere l’ultima goccia, pronta a far traboccare un vaso pieno di ingiustizie come Omar.


Impiegai all’incirca una ventina di giorni per raggiungere Omar a causa anche di alcuni imprevisti trovati lungo il cammino, ma finalmente giunsi sotto le mura. Non appena le Guardie riconobbero il sigillo del Conte sulla lettera mi lasciarono entrare, ma insistettero per scortarmi fino a palazzo. Poco dopo capii il perché: le bianche strade erano pieni di disperati sporchi e vestiti di stracci che urlavano scandendo il nome del Conte Stoneo e chiedendo la testa del suo assassino. La situazione era più disperata di quanto pensassi.
Lasciai Atreo ad una delle Guardie e mi diressi verso il piazzale che circondava la Torre, sgombro grazie alla presenza della Guardia, che teneva lontani i cittadini. Di fronte all’ingresso est mi attendeva il Conte Clanitia accompagnato da un soldato in armatura:
“Salve Claudium, non avete idea di che gioia sia per me vedervi!”
“Salve Conte, lo stesso vale per me” ne seguì una vigorosa stretta di mano. Il Conte era un uomo di bella presenza, sulla cinquantina, con corti capelli castani che il tempo aveva quasi del tutto incanutiti; indossava il classico abito di ogni Conte di Omar: un lungo vestito blu con ricami dorati e un colletto aperto sulla gola. Il suo comportamento era sempre molto controllato e misurato ed era un grande oratore. Inoltre eccelleva nel combattimento corpo a corpo, essendo stato da giovane un Generale dei Falchi.
“Permettimi di presentarti il capitano della mia Guardia, Lamion” il soldato avanzò di qualche passo; era un uomo robusto, sulla trentina, con lunghi capelli castani ed un’ampia barba; appena mi porse la mano ricambiai il gesto.
“E’ un piacere fare la vostra conoscenza, Lamion”.
“Anche per me” rispose il capitano; quindi il Conte continuò a parlare:
“Avrei desiderato incontrarvi in circostanze più felici ma purtroppo non è stato possibile. La città è in crisi ed il Gran Consiglio teme che la situazione possa degenerare in peggio se il processo non porterà al riconoscimento di un colpevole”.
“Capisco Conte, dopotutto quello che il popolo vuole non è l’assassino ma un colpevole, però non possiamo permettere che un innocente venga imprigionato mentre il vero responsabile rimane a piede libero”.
“E’ esattamente quello che penso anch’io ed è per questo motivo che vi ho fatto chiamare. Ora però credo che sia bene incamminarci: il processo sta per iniziare ed è indispensabile la vostra presenza tra il pubblico; al momento opportuno saprete cosa fare”.
“Come desiderate Conte”.

Ci incamminammo tutti e tre all’interno del palazzo. Entrammo in uno di quelli che ad Omar chiamano “ascensore”, un’ampia cassa di legno aperta da un lato che grazie ad un complicato sistema di carrucole azionato da alcuni servi permette di raggiungere qualsiasi piano del palazzo in poco tempo e senza fatica.
Giunti al terzo piano ci incamminammo verso la Corte Suprema ed arrivati di fronte all’aula entrammo. Il tribunale era un ampio locale molto lungo, diviso nel senso della lunghezza in tre aree, separate da due divisori. Le due aree laterali erano destinate ad ospitare gli spettatori mentre quella centrale serviva per lo svolgimento del processo. Sul fondo alti banchi ospitavano i cinque membri della Corte Suprema, i membri del Gran Consiglio ed i due Supremi Generali della Guardia, che quel giorno erano tutti presenti. Io mi nascosi tra la folla mentre il Conte si presentò alla Corte scortato da Lamion.
Il processo iniziò con lo svolgimento dei vari convenevoli, quindi venne fatto entrare l’imputato, scortato da due guardie. La sua entrata fu accolta con una serie di fischi ed urla da parte del pubblico. Appresi che il suo nome era Centineon e non aveva di certo l’aria di un assassino, anzi, sembrava la persona più onesta di questo mondo. Purtroppo però le prove contro di lui erano schiaccianti; l’accusa presentò tre testimoni: un altro servo, uno speziale ed una guardia.
Il primo testimoniò di aver sentito, il giorno prima dell’assassinio, il collega lamentarsi del basso stipendio e del modo in cui il Conte lo trattava, minacciando addirittura di toglierlo di mezzo; il secondo disse di aver venduto a Centineon un ampolla contenente lo stesso tipo di veleno con cui è stato assassinato Stoneo; il terzo affermava di aver visto lo stesso entrare nello studio del Conte portando un calice di vino, mentre teneva in mano la stessa ampolla venduta dallo speziale. Il poveretto cercò di difendersi come poteva dicendo che effettivamente si era lamentato del comportamento che il Conte aveva verso di lui ma che non ha mai osato minacciare di ucciderlo. Ammise inoltre si essersi recato dallo speziale ma di avere comprato un semplice dolcificante, non un veleno, lo stesso che la guardia aveva visto mentre entrava nel suo studio e che aveva versato, come richiesto, nel calice di Stoneo. Il vero problema però era un altro: in casa di Centineon era stata ritrovata dalla Guardia l’ampolla con il veleno e nessuna traccia di dolcificanti. Centineon non riusciva a spiegarselo e purtroppo la brillante dialettica del Conte non poteva aiutarlo in quella situazione.

I Giudici si apprestarono quindi a decretare la sentenza quando, inaspettatamente, il Conte si alzò dal suo banco e prese la parola:
“Sommi Giudici, vi prego di perdonare questa mia interruzione. Speravo di potermi astenere da rilevare tale informazione, ma visto il modo in cui si è sviluppato questo processo non posso non tacere permettendo che un innocente venga ucciso”.
“Di cosa state parlando, Conte?” chiese il primo dei Giudici.
“C’è un testimone in grado di fornire prove che non solo dimostrerebbero l’innocenza dell’imputato, ma che esista una forza all’interno della città che ha tramato fino ad adesso affinché il Conte Stoneo fosse ucciso e la colpa fosse fatta ricadere sul servo Centineon, così da destabilizzare la Repubblica” dopo la risposta seguirono brusii di stupore tra la folla.
“Conte Clanitia se quello che dite è vero il caso sembra essere più grave di quanto già non sia. Fate entrare immediatamente questo teste” comandò il secondo Giudice.
“Purtroppo ciò non è possibile, Giudici”.
“Per quale motivo, Conte Clanitia?” chiese il terzo Giudice.
“Il teste teme così tanto questa forza che non appena ha scoperto l’imbroglio ha deciso di fuggire da Omar recandosi in una cittadina a Nord, poco distante dal Regno di Blue Dragon, ed aspettando che un’adeguata scorta lo protegga e lo riconduca ad Omar. Pertanto chiedo formalmente una proroga affinché vengano mobilitati dei soldati per recuperare il teste e svelare questo complotto”.
I Giudici si alzarono ed iniziarono a discutere con i Conti ed i Sommi Generali; quindi tornarono ai loro banchi. Il quarto Giudice prese la parola:
“Conte Clanitia il Gran Consiglio e questa Corte sono disposti a concedervi una proroga, tuttavia la situazione di disordine che regna ad Omar impedisce ai Sommi Generali di cedere anche una solo soldato per questa missione e, conoscendo il vostro animo, vi proibiamo di ricorrere alla vostra Guardia mettendo in pericolo la vostra persona e la stabilità della nostra città”.
“Capisco benissimo la vostra decisione, Sommi, ma vi propongo una soluzione. Chiedo che Claudium da Baros si avvicini al mio banco!”
Non appena sentì il Conte pronunciare il mio nome mi feci strada tra la folla fino a raggiungere il banco di Clanitia.
“Questo giovane è un’Aspirante Vassallo del Regno di Blue Dragon ed è un ottimo guerriero. Chiedo che lui insieme a Lamion, il capo della mia Guardia, si rechino presso il Regno di Blue Dragon e raccolgano un gruppo di guerrieri per scortare fino a qui il teste”.
I Giudici, i Conti ed i Supremi Generali si riunirono di nuovo. Quindi il quinto Giudice iniziò a parlare:
“Claudium da Baros, siete cosciente della vostra missione e delle responsabilità che essa implica?”
“Sì, Vostro Onore”.
“E siete pronto a portarla fino in fondo?”
“Con qualunque mezzo ed a ogni costo pur di impedire che un innocente venga punito e dei colpevoli rimangano impuniti”.
“Bene. La richiesta del Conte Clanitia è stata accettata. Entro 40 giorni da oggi la Corte Suprema si riunirà di nuovo e sarà bene che per tale data venga presentato il teste. In caso contrario procederemo con pronuncia del verdetto”.

Quando l’udienza fu conclusa mi rivolsi a Clanitia:
“Conte, non potevate dirmelo nella lettera che avrei dovuto guidare una scorta per proteggere un testimone e salvare una città dalla rovina?”
“Certo, avrei potuto anche farlo, però sapevo che avresti declinato la mia richiesta affermando che non eri adatto a condurre una missione del genere”.
“Ed avreste avuto ragione, devo ancora partire già non mi sento più lo stomaco” entrambi scoppiamo in una calorosa risata. Subito però gli occhi del Conte tornarono seri: “Ascolta Claudium c’è una cosa che devo dirti: la forza che ha ordito questo inganno e che non ho potuto nominare durante il processo per mancanza di prove è il Conte Necroiec”.
“Ma come Conte?! Necroiec è uno degli ultimi Conti onesti rimasti!”
“La sua onestà è una menzogna Claudium, una montatura per ottenere il rispetto dei cittadini ed allontanare da lui ogni sospetto di complotto. Sicuramente farà di tutto per impedire che la verità venga a galla ed invierà dei mercenari per fermarvi. Stai in guardia Claudium e non lasciarti sopraffare”.
“Stia tranquillo Conte. Starò in guardia e non permetterò che Necroiec vinca”.
Mentre mi allontanavo insieme a Lamion vidi il Conte Necroiec nero di rabbia guardare nella nostra direzione e potei leggere chiaramente sulle sue labbra questa parola: ”Maledetto!”

Questo è tutto>>.


I presenti avevano ascoltato con attenzione la storia di Claudium ed ora attendevano in silenzio; dopo un po’ Claudium riprese a parlare:
“Questa è il compito che ci attende: raggiungere a cavallo il villaggio di Pagus a sud-est del Regno evitare le trappole dei mercenari e scortare il nostro uomo fino ad Omar, il tutto fatto entro 20 giorni. Desiderate aiutarmi in questa missione?”

[Modificato da Claudium 14/06/2008 12:14]
23/06/2008 13:13
 
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Passò qualche attimo, poi Jekyll, Cavaliere del Nord, si alzò:
“Certo, messer Claudium, contate pur sul mio aiuto. Le mie spade ed i miei servigi sono al vostro servizio e la stessa cosa vale per Eoden, il mio lupo” il grosso lupo bianco steso di fronte a lui alzò il muso verso Claudium, quasi a confermare le parole del padrone.

“Potete contare anche sul mio di aiuto; non mi tiro di certo indietro di fronte alla richiesta di un compagno” detto questo anche Drago, Guardia Reale del Regno, si alzò in piedi.

Claudium continuò a parlare: “Ringrazio immensamente entrambi per l’aiuto che siete pronti a darmi, tuttavia noi quattro…” e dicendo questo si rivolse anche verso Lamion, che fino a quel momento era rimasto in disparte “…non siamo sufficienti per costituire una scorta efficace, perciò ho bisogno dell’aiuto di almeno un altro di voi”.

OT- Come richiestomi da Drago.89 e @Jekyll@ ho inserito i loro pg nel racconto però mentre Jekyll è disponibile già da subito, Drago lo sarà invece verso metà Luglio a causa della maturità -OT
27/06/2008 22:33
 
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OT-X Albins: ho dovuto modificare un po' ciò che hai scritto. Scusami ma altrimenti l'intreccio si ingarbugliava. Se sei d'accordo con le modifiche cancella l'altro tuo post per favore altrimenti dimmi cosa non ti piace che modifichiamo [SM=x92702] .-OT


<< Come vi ho già detto incontrandovi ad Omar, Ser Claudium, anche io sono dei vostri. >>
Mentre parlava Albins stava ripensando al suo incontro con Claudium:

Erano passati due giorni da quando Albins era arrivato ad Omar, bellissima cittadina situata a nord-ovest di Griferia, aveva deciso di fermarsi un po’ in quel posto per poi partire alla volta del nord, dove aveva intenzione di approfondire e migliorare le sue tecniche. Appena in vista della città, egli potè ammirarla in tutto il suo splendore, e nella inconsueta -per una città- forma ottagonale. Solo vedendo le mura, si poteva capire la sua solidità, e ricordava di aver sentito dire che non vi era mai stata aperta una breccia, neanche durante gli assedi più feroci e duraturi.
Albins aveva anche sentito che era una città potente e fastosa, ma al tempo stesso tranquilla, un posto idilliaco in cui vivere. Purtroppo non si sarebbe mai aspettato di vedere lo stato di degrado in cui versava la città, con urla, lamenti delle persone, con guardie armate che giravano un po’ ovunque, sembrava più che un posto idilliaco, un regno di caos e insicurezza.
Non sapeva come, e non riusciva a credere che una città come quella descrittogli, si fosse trasformata fino a questo punto. Le guardie all’entrata lo avevano fatto entrare senza fare storie, una volta riconosciuto lo stemma degli Aspiranti Vassalli di Blue Dragon, e lui aveva cominciato a girare per la città, in cerca di una locanda in cui passare la notte, dato che il sole stava tramontando.
Passò la notte nella locanda “L’Idra Dorata” e di buon mattino uscì per recarsi al Palazzo per saperne qualcosa di più. Giunto nei pressi del Palazzo vide una lunga fila di persone che stavano entrando e si accodò a loro, chiedendo ad un anziano signore:
<< Mi scusi buonuomo, perché tutta questa gente si sta recando al palazzo?>>
<< Cooome? Non lo sa? Deve essere uno straniero amico.>>
<< Eh si, vengo dal Regno del Sommo Blue Dragon, ma sinceramente non mi aspettavo di vedere questa città ridotta in questo modo.>>
<< Sono tempi duri giovanotto, deve sapere che è quasi un mese che il Conte Stoneo è stato assassinato, e da allora qui è tutto in subbuglio. Ma per fortuna sembra che il colpevole sia stato arrestato, e verrà processato proprio oggi, per questo ci stiamo recando tutti al palazzo.>>
<< Ora ho capito tutto, la ringrazio molto buonuomo, e speriamo che il colpevole sia punito come si deve. Arrivederci.>>
Dopo quasi un’ora riuscì ad entrare e ad assistere al processo, e proprio mentre stava per essere giustiziato l’assassino, il Conte Clanitia si alzò e disse che il vero colpevole era un altro e che c’era un testimone pronto a dire tutta la verità. Così organizzò una spedizione per andare a prenderlo e scortarlo ad Omar, guidata da Claudium il Paladino, ma purtroppo con un solo compagno.
Fu in quel momento che Albins si avvicinò al paladino e gli disse:
<< Holux Claudium, come state? Ho ascoltato in disparte tutto il processo, ma vista la situazione, vi offro il mio aiuto per completare questa missione, anche se ritengo saremo un po’ pochi.>>
<< Holux Albins, tutto bene.Eh mi fa molto piacere che abbiate deciso di unirvi a noi, una mano ci servirà, e comunque non temete, ho intenzione di tornare nel Regno ad esporre la situazione e a vedere se qualcun altro si vuole aggiungere, facciamo la strada insieme?>>
<< Sarà un onore per me. Anche se i miei programmi erano diversi, sono lieto di darvi una mano>>
<< Ah, quasi dimenticavo, lui è Lamion, una delle guardie fidate del Conte Clanitia, ci aiuterà nella missione>>
Presentantosi a Lamion, i tre si prepararono e partirono alla volta del Regno.

[Modificato da Claudium 27/06/2008 22:33]
27/06/2008 23:30
 
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La compagnia era formata.

Gli altri astanti si scusarono con Claudium per il mancato aiuto ma, purtroppo, il peso di altre missioni gravava già sulle loro spalle, e non potevano in nessun modo partecipare a questa che gli era stata presentata. Dopo che questi se ne furono andati Claudium rimase solo con i quattro: Jekyll, Drago, Albins e Lamion.

"Perfetto Messeri, non siamo in molti, ma con l'aiuto delle guardie che già stanno proteggendo il nostro testimone e un po' di fortuna dovremmo riuscire a terminare la missione con successo. L'ora è già tarda e perciò ritengo sia meglio non tediarvi ulteriormente. Se siete d'accordo domani mattina ci troveremo di fronte ai Cancelli e dopo aver ragionato sul percorso migliore da seguire partiremo".
"Benissimo, Messere, ma cosa ci dice per le provviste?" domandò Jekyll.
"Per quello non vi preoccupate, ci penseremo io e Lamion, grazie anche ad un piccolo aiuto di carattere pecuniario da parte della Gilda dei Paladini, peccato che per convincere Sir BrightBlade a fornirmi tale aiuto abbia dovuto promettere di occuparmi per moooolto tempo del rassettamento della Palestra della Gilda al termine di ogni sera..."
I cinque sorrisero.
"...Altri dubbi?"
Tutti tacquero.
"Bene, ci ritroviamo tutti domani all'alba allora..."
"...e mi raccomando, procuratevi un buon cavallo adatto alle lunghe cavalcate, visto che la strada da fare sarà molta" aggiunse Lamion con tono perentorio.
"Esatto. Holux a tutti!"

Il gruppo si sciolse ed uscì dalla Gilda dei Paladini per tornare alle proprie abitazioni ed effettuare i preparativi per la partenza.
Non sapevano però che in quello stesso momento un'altra compagnia si era appena riunita in una radura a metà strada tra il Regno ed Omar. Erano 5 creature: un alto centauro il cui volto era coperto da un elmo, un immenso minotauro alto più di due metri, un piccolo mago incappucciato, una ragazza dai lunghi capelli corvini, molto seducente, ed un uomo coperto quasi completamente da una corazza. I loro abiti erano neri come la notte e sui loro petti brillava malignamente una macchia di sangue simile ad un teschio: il simbolo di una delle più note bande di mercenari della regione.
Ai tre si aggiunse più tardi un sesto figuro; indossava la tunica dei Conti di Omar e camminava con passo deciso:
"Finalmente ti sei fatto vivo, Necroiec!" urlò il guerriero facendosi largo tra i compagni.
"Ho avuto qualche contrattempo. Clanitia si ostina a farmi pedinare pensando che io sia così stupido da poterci cascare".
"Gli hai i soldi?"
"Ecco!" il Conte lanciò un sacchetto afferrato repentinamente dalla donna.
"Ci sono tutti, capo, fino all'ultimo Idro".
"Bene, direi che ora possiamo metterci all'opera. Dove possiamo trovare questi scocciatori?"
"Battete le strade che dal Regno di Blue Dragon vanno a sud-est; dovrebbero viaggiare da quelle parti secondo le mie informazioni".
"Bene, avete la garanzia che entro quindici giorni saranno solo più cibo per vermi".
"Da voi, in realtà, voglio solo una garanzia: non fateli soffrire".
"Strana richiesta Conte ma lo faremo..." dopo essersi congedato il Conte se ne andò "...o almeno ci proveremo, vero ragazzi?"
Il silenzio della notte venne rotto dal terribile suono delle loro tetre risate.

OT- Tempo scaduto. Spero che Vesnar o altri si possano aggiungere più tradi a noi ma nel frattempo iniziamo pure [SM=x92702] -OT
[Modificato da Claudium 28/06/2008 01:46]
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Sesso: Maschile
Paladino Lord
28/06/2008 10:48
 
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Stavano sorgendo le prime luci dell’alba e Albins era pronto fisicamente e psicologicamente ad iniziare questa nuova missione.
Come sempre, era equipaggiato in modo da poter affrontare un’eventuale scontro al meglio.
Molti Kunai e Shuriken, ma sapeva che nel momento del bisogno poteva sempre contare sulle sue affidabili Katane, la Masamune e la Luna di Seta, oltre che sui suoi Justu
Per quella mattina aveva deciso di indossare un completo verde, che in evenienza lo avrebbe aiutato a mimetizzarsi meglio in una foresta o in mezzo alla boscaglia. E vi aveva riflettuto molto sulla scelta, perché per un ninja mimetizzarsi è una cosa fondamentale, e puo’ decidere l’esito di una battaglia. Infatti i ninja prediligono colpire il nemico stando nascosti, o prendendolo di sorpresa, e solo raramente lo affrontano in modo diretto.
Mentre si avviava ai Cancelli per incontrarsi con il gruppo pensava anche a cosa si sarebbero trovati di fronte, ricordando le parole di Claudium:
<< Il Conte Clanitia mi ha avvisato che Necroiec cercherà di ostacolarci in tutti i modi, forse assoldando addirittura dei sicari.>>
Comunque era pronto ad affrontare il nemico, chiunque esso fosse…
Senza accorgersene, era arrivato ai Cancelli, dove lo aspettavano Claudium, Lamion e Jekyll, mancava solo Drago.
<< Holux amici, dormito bene? Che ne dite di andare a trovare questo nostro amico? Ovviamente quando drago arriverà…>>
Mentre i tre sorrisero, sentimmo:
<< Per me possiamo partire>> disse Drago << Mi scuso per il ritardo, ma la mia armatura è un po’ più pesante del vostro completo Albins>>
E mentre sorridevano i due si salutarono dandosi la mano. Fu allora che Claudium prese la parola:
<< Perfetto amici, ci siamo tutti, è arrivato il momento di mettersi in viaggio>>
Fu così che la compagnia iniziò a muoversi…


X Claudium: Ho tolto il post, vanno bene le modifiche che hai fatto
28/06/2008 11:57
 
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I cinque aspiranti più Eoden attraversarono i Cancelli, lasciati liberi dai Guardman, che li salutarono e gli augurarono buona fortuna per la loro missione, qualunque essa fosse. Si muovevano tutti a cavallo, come suggerito da Lamion. Claudium teneva la testa del gruppo cavalcando Atreo, un cavallo veloce, di media stazza con il manto marrone ed una macchia bianca sulla fronte. Lo seguivano da dietro Albins e Drago, entrambi su cavalli della Gilda dei Paladini, ed a chiudere la fila c'erano Jekyll in groppa a Fendor, il suo mastodontico cavallo grigio ed accompagnato da Eoden, e Lamion, che trasportava il carro con le vettovaglie cavalcando un possente cavallo da tiro nero. Dall'alto li copriva Ermes, il falco di Lamion, ottimo cacciatore e veloce mezzo di comunicazione con il Conte Clanitia.

Dopo qualche minuto di viaggio Claudium fermò Atreo e si girò verso i compagni:
"Sentite, visto che siamo ancora entro i territori del Regno, dove nessun malintenzionato ci possa sentire, direi che è meglio se decidiamo il percorso da seguire".
Smontarono tutti da cavallo e fecero gruppo intorno ad una roccia piatta che era lì vicino. Lamion tirò fuori una carta del continente:



"Omar è il punto rosso, mentre Pagus, il villaggio dove risiede il attualmente il testimone, è il punto nero. Ora, per raggiungere Pagus dobbiamo andare per forza ad est. Dopo direi che andiamo due alternative: possiamo proseguire in linea d'aria, abbreviando i tempi di viaggio, tuttavia lo sconsiglierei perchè vorrebbe dire muoversi per tutto il tragitto attraverso la foresta e qui possono tenderci tutte le imboscate che vogliono, oppure proseguire sempre ad est cavalcando lungo la costa. In questo modo saremo più tirati con i tempi ma saremo anche coperti ad est dal mare e per di più ci muoveremo in campo aperto, dove è molto facile individuare possibili nemici. Voi cosa dite?"

OT- Ora che abbiamo sistemato Albins direi che è meglio cancellare i nostri post tutti in OT così alleggeriamo la discussione ed il racconto-OT
[Modificato da Claudium 28/06/2008 13:13]
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Paladino Lord
28/06/2008 13:06
 
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Albins si avvicinò a Lamion e osservò meglio la cartina:
<< Beh, che dire, sicuramente è più agevole e contemporaneamente più sicuro muoversi lungo la costa, ma vorrei ricordarvi che il Conte Necroiec ci manderà i suoi scagnozzi contro, e penso che anche loro abbiano una cartina. Di conseguenza credo si aspettino che scegliamo la via lungo la costa, più lunga, ma al tempo stesso più sicura per noi, e non si aspettino invece che ce ne andiamo per la foresta. Ovviamente queste riflessioni possono contare poco, visto che Necroiec potrebbe mandare i suoi scagnozzi lungo tutte le possibili strade, e a questo punto dovremmo solo scegliere il terreno più congeniale a noi per combattere: combattere nella foresta o in campo aperto lungo la costa. Personalmente sceglierei la foresta, perché è un luogo in cui posso mimetizzarmi meglio, in modo da sfruttare tutte le mie capacità, ma so anche che tutti voi siete combattenti e guerrieri di altro tipo. Lascio a voi la scelta amici, per me è indifferente, anche lungo la costa potrei combattere ugualmente bene, usando i miei Jutsu d’Acqua.
Dato che il capitano è Claudium, dico di lasciare a lui la scelta, l’importante è valutare tutte le possibili opzioni, in modo da essere preparati a tutto.>>
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Maestro
30/06/2008 16:19
 
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-Ci sarebbe, in realtà, una terza opzione!- intervenne il Cavaliere del Nord, mentre osservava la mappa, accarezzando distrattamente il folto pelo bianco di Eoden.
Sul viso dei suoi compagni si dipinse un'espressione interrogativa.
-La costa, in quel punto del Continente Centrale, è estremamente frastagliata, se la volessimo seguire, anche tagliandola il più possibile, temo che ci impiegheremmo più di quanto immaginiamo e concordo con Claudium, quando afferma che attraversare la foresta swarebbe troppo rischioso...anche il fine naso di Eoden, nel folto degli alberi, potrebbe essere tratto in inganno!- continuò il Paladino, facendo passare lo sguardo tranquillo sui compagni di viaggio.
-Cosa proponate, Jekyll?- chiese il ninja Albins, mentre nella sua mente iniziava a capire le intenzioni del cavaliere dall'armatura d'argento.
-Io penso che ci convenga un compromesso...seguirei la costa fino ad incontrare il fiume Nasimat, a metà della lunghezza del lato orientale, e poi taglierei il continente, nella sua parte centrale, seguendo quel corso d'acqua, così da passare tra le due grandi foreste continentali e giungere ai piedi del Massiccio di Omar-Tur...
-...quindi potremmo costeggiare il Massiccio lungo il suo lato meridionale, per poi scendere a raggiungere la città di Omar!- concluse Drago -L'idea mi pare buona!
-Inoltre, così facendo, rimarremmo sempre in campo aperto e percorreremmo meno strada di quella che ci spetterebbe costeggiando il continente...-disse, pensieroso, il Paladino Claudium.
-...ed in caso di pericolo, io potrei seguirvi dal confine alberato della foresta, mimetizzandomi, e dando ad eventuali nemici l'impressione di essere meno di quanti, in realtà, siamo!- finì per lui Albins.
-Naturalmente, qualora un attacco in campo aperto risultasse, per noi, incontrastabile, potremmo sfruttare la vicinanza della foresta per nasconderci...dubito che i nostri avversari possano muovere tanti sicari da far loro seguire la medesima pista da due prospettive diverse!- commentò Jekyll, osservando con concentrazione la mappa.
-E' anche vero, messeri, che viaggiare ai margini della foresta permetterebbe ai nostri nemici di avere un punto di osservazione sicuro per spiarci e tenderci un'imboscata!- intervenne, timidamente, Lamion, consapevole di trovarsi al cospetto di un gruppo di Aspiranti Vassalli che, in quanto tali, erano guerrieri dai poteri e dalle capacità fuori dal comune.
-Avete ragione, Lamion, ma i riflessi prodigiosi di Albins ed il fiuto eccezionale di Eoden sarebbero la nostra garanzia di sicurezza, sia durante il viaggio che durante la notte, durante la quale, comunque, ci sarebbe sempre qualcuno all'erta di guardia!- gli rispose il Cavaliere del Nord con un sorriso.
-Mmh...l'idea sembra buona, effettivamente...-commentò Claudium, incrociando le braccia sul petto.
-Però, credo che sia meglio parlarne, mentre riprendiamo il nostro viaggio, amici! Abbiamo indugiato fin troppo ed il tempo è nostro nemico!- suggerì Drago.
-Sono d'accordo! I confini del Regno di Blue Dragon sono ancora abbastanza lontani...troveremo un accordo, mentre viaggiamo- convenne Claudium.
Furono tutti concordi nel riprendere il loro viaggio e, così, il gruppo si rimise in moto, mentre nelle loro menti molti interrogativi prendevano forma ed i loro sensi si acuivano, man mano che i Confini del Regno si facevano più vicini.
[Modificato da @Jekyll@ 30/06/2008 16:19]
02/07/2008 14:10
 
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I sei continuarono la loro marcia senza problemi. Durante il percorso discussero ancora su quale percorso fosse meglio seguire e l'idea di Jekyll continuava a rimanere la migliore; tuttavia il gruppo decise di aspettare di raggiungere Pagus prima di prendere una decisione, in modo da valutare, una volta giunti, quanti uomini tra quelli che già proteggevano il testimone avrebbero potuto usare per la scorta e quale mezzo di trasporto avrebbe adottato per trasportare quest'ultimo, in modo da regolarsi quindi su quale terreno avrebbero potuto avere più vantaggio. Purtroppo, però, i problemi iniziarono quando gli eroi decisero di trascorrere la loro seconda notte di viaggio in una locanda di un villaggio a metà strada tra il Regno e Pagus.

"AAAAAAAAAAHHHHHHHHHHH! AIUTOOO! AIUTOOO! PER L'AMOR DEL CIELO QUALCUNO MI AIUTIIIIII!"
L'urlo svegliò tutta la compagnia, che dormiva in un unico stanzone.
"Mio Dio cos'era quell'urlo?" chiese Drago ancora mezzo addormentato.
"Una donna è in pericolo. Forza scendiamo subito!" comandò Claudium ed in un baleno si fiondarono tutti in strada, dove nel frattempo si era riunita una piccola folla attirata dalle grida.
Il gruppo si fece strada tra la folla fino a raggiungere la donna che, seduta, singhiozzava convulsamente.
"Madame, che cosa vi è successo?" domandò Albins chinandosi sulla poverina. La donna provò a parlare ma era talmente agitata che l'unico suono che riusciva ad emettere era quello dei singhiozzi.
Jekyll si avvicinò alla donna tendendole le mani e con voce molto pacata disse:
"Madame, cercate di calmarvi. Se non ci dite cosa vi è successo non vi potremo aiutare".
La donna iniziò a calmarsi.
"Brava, ora diteci cosa è accaduto".
"Un mostro... ha preso la mia bambina... un mostro ha preso la mia bambina..." ripeteva con foga sempre maggiore.
"Bene ed ora diteci come era fatto e dove è andato".
"Di là..." la donna indicò verso nord "... non sono riuscita a vederlo in faccia però di sicuro non era umano... Voi dovete aiutarmi... VI SUPPLICO!"
"E' quello che faremo, Madame, ora con permesso raggiungo i miei compagni ed insieme organizzeremo un piano d'azione" Jekyll raggiunse i compagni ed insieme si allontanarono dalla folla, mentre quest'ultima portava aiuto alla donna.
"Cosa pensate possa essere quest' essere?" domandò Albins.
"Non lo so..." rispose Claudium "...di sicuro deve essere una creatura notturna, forse oscura, ma escluderei scheletri e zombie; sono esseri lenti mentre quello che ha attaccato la donna deve essere qualcosa di veloce. Spero non sia un vampiro altrimenti, data la nostra forza, temo che contro di lui non avremmo alcuna possibilità".
"Ma come facciamo per il viaggio? All'alba dobbiamo ripartire" disse Drago.
"Cercheremo quella creatura adesso, stanotte, anche se temo che rimangano poche speranze di ritrovare la piccola..." esclamò il Paladino chinando il capo.
"Se la situazione è questa allora non ci resta che proseguire" esclamò Lamion tra lo stupore generale.
"Siete forse impazzito Ser Lamion?! Anche se la bambina fosse spacciata - e spero con tutto il cuore che non sia così - non possiamo permettere che una creatura come quella rimanga libera di attaccare altri innocenti" esclamò indignato Albins.
"Convengo con tutti voi su questo punto, ma la missione che stiamo intrapendendo è più importante. Da noi dipende il futuro di un'intera città che rischia l'autodistruzione e non possiamo permetterci nè di sprecare tempo nè di mettere a repentaglio le nostre vite più di quanto non sia necessario".
"Basta così Lamion..." comandò Claudium "... la missione è più inportante, ha ragione, ed infatti cercheremo questo mostro fino all'alba, dopodichè, anche se non lo avessimo trovato, continueremo la nostra marcia, in quanto non possiamo permetterci di perdere neanche un giorno. Tuttavia non abbandoneremo questa gente, nè, tanto meno, ci asterremo dalla caccia solo per preservare le nostre vite per la missione. La discussione è chiusa ed ora andiamo a prepararci".
[Modificato da Claudium 03/07/2008 14:05]
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03/07/2008 17:12
 
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Gli Aspiranti Vassalli si precipitarono nel locale che li aspettava per la notte e, avvezzi com'erano ad impugnare le armi, indossarono i loro equipaggiamenti in breve tempo. Solo Lamion rimase indietro e, consapevole di non poter tenere il passo con i suoi compagni di viaggio, prese l'unica decisione che gli rimaneva per non essere di peso agli altri.
-Amici, io rimarrò a custodia dei nostri bagagli, non posso starvi dietro!- disse, la voce lievemente affannata, sedendosi sul suo giaciglio.
-Fate come meglio credete, messere!- gli rispose Albins, che aveva finito di fissare i foderi delle katane.
-Torneremo alle prime luci dell'alba, Ser Lamion...con o senza la bambina!- disse Claudium, uscendo dalla stanza.
Jekyll, intanto, era già sulla strada insieme a Drago. Le fioche luci delle lanterne, appese sopra gli usci delle porte che si aprivano sulla via, non permettevano di intravedere molto più delle sagome degli edifici e del gruppo di persone che assisteva la donna che aveva dato l'allarme.
-Maledizione! Quella creatura sarà già molto lontana!- ringhiò Drago -Non abbiamo il tempo di fare un perlustramento delle terre fuori del paese! L'unica speranza che abbiamo è che l'essere malvagio che ha rapito la bambina abbia il suo nascondiglio in paese!
-Forse...ma, se fossi in voi, non ci farei molto affidamento!- gli rispose, riflessivo, il Cavaliere del Nord -Tuttavia, abbiamo un'arma che ci condurrà alla nostra preda senza farci perdere tempo inutile!
Drago inarcò un sopracciglio, perplesso, non capendo quello che stava dicendo il cavaliere vestito d'argento.
-Eoden! Il suo fiuto è formidabile e molto allenato...troverà la scia del fetore di quella repellente creatura!
-Ma nel buio, come faremo...?-disse Albins, che era giunto alle spalle dei due Aspiranti Vassalli.
-Jekyll possiede la Stella dello Zenit! Sarà il magico medaglione del Nord a farci luce, quando ce ne sarà bisogno!- gli rispose Claudium, che aveva raggiunto il gruppo.
Il Cavaliere del Nord si inginocchiò accanto al grande lupo bianco.
-Amico mio, abbiamo solo il tuo naso a guidarci! -gli sussurrò, accarezzando il folto pelo candido dell'amico -Trova l'odore di quella malvagia creatura...e riportiamo da sua madre quella bambina!
Eoden si voltò verso il padrone, come se avesse capito esattamente ciò che gli era stato detto, leccò affettuosamente il volto del Paladino, poi incollò il naso a terra ed iniziò a percorrere la strada che andava verso Nord.
-Claudium, andiamo a prendere le nostre cavalcature! Quando Eoden avrà identificato l'odore del mostro o della bambina, ululerà per attirare la nostra attenzione, poi si metterà a correre...ed allora nemmeno un Vassallo potrebbe stargli dietro!
Il Paldino annuì con un sorriso, domandandosi se realmente in una gara di corsa tra Eoden e BrightBlade, loro Gran Maestro della Gilda dei Paladini, avrebbe vinto veramente il lupo.
In pochi istanti, Claudium e Drago tornarono dalle stalle della locanda portando le loro cavalcatura. In un lampo gli Aspiranti Vassalli montarono in sella e seguirono il lupo bianco che, nel frattempo, si era già allontanato abbastanza dal villaggio.
-Eoden ha fiutato qualcosa!- disse, con una punta di orgoglio nella voce, il Cavaliere del Nord.
-Ma non ha ancora ululato!- aggiunse Albins, sorridendo.
-Perchè non è ancora sicuro dell'odore che ha sentito! Probabilmente dentro il villaggio ci sono troppi odori contrastanti, ma ora la sua andatura si è fatta più veloce...qualcosa ha attirato la sua attenzione!
-Come sarebbe a dire che non ne è ancora sicuro?- volle sapere Drago.
-Vedete, messere, tra le gelide lande del Continente Settentrionale, da cui proveniamo io ed Eoden, non è mai consigliabile cantare vittoria su una preda, prima di esserne certi! Il ghiaccio è infido...ed Eoden si è abituato così...
L'ululato di Eoden squarciò la tranquilla aria notturna; il grande lupo bianco tornò indietro quanto bastava per farsi vedere dal gruppo di uomini a cavallo, poi si voltò ed iniziò una corsa sfrenata.
Dopo il primo istante di sorpresa, gli Aspiranti Vassalli spronarono al galoppo i loro cavalli e seguirono il lupo per un tempo che parve loro interminabile.
Effettivamente i cavalli fecero molta fatica a tenere il passo di Eoden, persino il possente Fendor, il grande cavallo grigio del Cavaliere del Nord, stentava a non perdere di vista il lupo bianco.
D'un tratto Eoden si arrestò, ringhiando sommessamente, il pelo irto lungo tutta la schiena.
Gli Aspiranti Vassalli raggiunsero rapidamente Eoden ed iniziarono a guardarsi intorno: si trovavano sopra una piccola collina, immersi nell'oscurità più totale, non una stella brillava nel cielo ed il villaggio, dietro di loro, era troppo lontano perchè le sue deboli luci potessero essere viste.
-Perchè ci siamo fermati?- volle sapere Claudium, mentre una sua mano scivolava lentamente sulle proprie armi.
-Non direi che Eoden abbia perso le tracce...a giudicare dal suo comportamento!- notò Albins, sussurrando.
-Infatti!- rispose il Cavaliere del Nord, parlando a voce bassa -Eoden non ha perso le tracce...si è fermato perchè siamo vicini!
Una raffica di vento scompigliò, improvvisamente, i mantelli degli Aspiranti Vassalli e le criniere delle loro cavalcature.
-Ma allora dove si trova il nostro nemico?- chiese Drago, adeguando il suo tono di voce a quello degli amici.
-Lasciate che sia il vento a rispondervi, messere!- gli rispose Albins, sollevando lo sguardo al cielo.
Lentamente, il vento disperse una buona parte delle nubi nel cielo, rivelando una magnifica luna piena che, generosa, riversò la sua luce sul terreno.
-Guardate davanti a noi!- disse il Cavaliere del Nord, indicando una direzione con il braccio destro.
Ai piedi della collina, lungo la riva umida di un piccolo fiume, la luce lunare illuminava la sagoma deforme e contorta di una creatura che, agile, correva seguendo il corso d'acqua, dirigendosi verso Nord: tra le repellenti braccia del mostro, gli Aspiranti Vassalli poterono notare un piccolo fagotto, dal quale spuntava la piccola testa della bambina rapita, priva di sensi.
[Modificato da @Jekyll@ 03/07/2008 17:13]
04/07/2008 13:16
 
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"Ma che razza di creatura è?" chiese la Guardia Reale.
"Non ne ho idea, Drago, però non possiamo lasciarcela scappare. Forza, CHAAAAARGEEEEEE!!!" Claudium ed il resto del gruppo si lanciarono verso il mostro che, pur essendo molto veloce, non poteva certo competere con la velocità di un cavallo lanciato in discesa, ed infatti i cinque furono presto sulla creatura.
09/07/2008 14:12
 
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OT- Albins mi ha mandato una mail dove dice che fino ai primi di Agosto sarà in vacanza e ci ha chiesto di mandare avanti noi il suo personaggio. Ne approfitto inoltre per dire che anche io sarò via dal 15 al 29 Luglio. Infine, Jekyll, non andare avanti con la storia per favore perchè c'era Drago che ha scritto una continuazione, ma che aspetta a postrala perchè vuole prima farmela leggere, per vedere se va bene. -OT
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09/07/2008 14:50
 
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ot-ricevuto, capo! -ot
10/07/2008 12:20
 
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OT- Contrordine. Albins mi ha contattato e mi ha detto che prima delle vacanze vuole comunque fare ancora un post almeno. -OT
[Modificato da Claudium 10/07/2008 12:40]
11/07/2008 23:28
 
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OT- Guardate per favore nelle vostre ffz mail che ne ho spedita una a ciascuno di voi -OT
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12/07/2008 16:43
 
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Subito il gruppo si ritrovò faccia a faccia con l’immonda creatura. La sola vista di quell’essere incuteva ripugnanza ed orrore, ma loro si avvinghiarono rapidi come saette eliminando le possibili vie di fuga.Tutti allora si lanciarono alla carica cercando di eliminarla una volta per tutte e cosa più importante riportare la bambina a casa.
“Adesso inizia il divertimento,Chaaargeeee!”. Detto questo Drago andò
all’assalto impugnando la sola lama del Tramonto, affiancato da Jekyll e il suo fido lupo e da Claudium. Albins come un fulmine era arrivato alle spalle della creatura per sferrare uno dei suoi potenti Jutsu elementali, mentre i rimanenti combattevano frontalmente, tuttavia il mostro anche se veloce faticava a
schivare i fendenti di 4 Aspiranti Vassalli. Improvvisamente nella
furia della battaglia, la spada di Drago iniziò a mandare bagliori di luce, aumentando le caratteristiche dell’Aspirante che con tutta la sua forza ferì nettamente la creatura ad una gamba, purtroppo ci voleva ancora molto per riuscire ad
abbatterla definitivamente, se non altro iniziava a rallentare. Intanto Albins era pronto per il Jutsu di Fuoco…
-“Drago, per la carità, ed anche voi, fermatevi!”- urlò Claudium
attirando a sé l’attenzione di tutto il gruppo, compreso Albins che stava preparando il suo attacco “Aspettiamo ad attaccare la creatura, prima dobbiamo recuperare la bambina o rischieremo di ferirla con i nostri colpi”.
"Avete ragione, Claudium. Scusatemi, ma non ci avevo pensato” disse
Drago mentre prendeva insieme agli altri le distanze dalla creatura, per evitarne i colpi.
“Non vi preoccupate, Drago. Ora però ho bisogno del vostro aiuto, ho in mente un piano per liberare la ragazza.
“Perfetto, ditemi cosa fare e lo farò” rispose la Guardia Reale mentre continuava a difendersi dai colpi del mostro che, anche se portati con una sola mano - con l’altra doveva reggere la sua preda sulla spalla - e da una creatura ferita, erano spaventosamente violenti e veloci.
“Innanzitutto è necessario che scendiamo tutti da cavallo…” gli
Aspiranti obbedirono “…Voi, Jekyll ed Eoden dovrete distrarre la creatura attirandola verso di me, mentre preparerò un incantesimo per accecarla.Invece voi,Albins,che siete il più veloce, dovrete recuperare la bambina mentre la
creatura è accecata. Pensate di farcela?”
“Certo, un ninja non si tira mai indietro di fronte ad una sfida,
soprattutto quando si parla di velocità”.
“Va bene allora, tutti in posizione, carico l’incantesimo” detto questo il Paladino allungò la mano verso la"lama di Arkea"la sua spada,pronunciando una lenta litania, mentre le rune sulla spada si illuminavano a poco a poco. “Drago, presto, copriamo Claudium!” Jekyll e Drago si attaccarono spalla a spalla impedendo al mostro di vedere cosa succedeva oltre i loro corpi.
Nel frattempo Albins attendeva da un lato lo svolgersi del piano ed
osservava i guerrieri combattere.
“Claudium, sbrigatevi! Questo mostro ha una forza disumana, io e Jekyll non riusciremo a trattenerlo ancora per molto!” urlò Drago visibilmente indebolito.
Claudium, intanto, continuava imperterrito a ripetere la sua litania.
“Per l’amor del cielo, rispondete, Paladino!” intimò Jekyll, ma dal
Cavaliere non proveniva nessuna risposta.
Purtroppo, nel frattempo, la creatura era riuscita ad atterrare Eoden
ed approfittando di un attimo di distrazione degli Aspiranti si lanciò con tutta la sua mole verso Jekyll e Drago, che difficilmente avrebbero potuto reggere ad un assalto del genere.
“CLAUDIUM!!!!!!!!!” urlarono i due all’unisono.
“Ho finito, spostatevi!” i due si lanciarono ai lati coprendosi il
volto,rivelando la figura del Paladino dietro di loro, che rivolse la spada contro il mostro urlando:

“SOLIS LUX ADIUVA ME!”

Improvvisamente la lama emanò una luce fortissima, talmente forte da
investire Claudium, il mostro e gli altri Aspiranti, anche se per pochi secondi. Per pochi attimi la notte fu illuminata a giorno. Dopo
l’attacco il mostro fu costretto ad arrestarsi ed iniziò a dimenarsi violentemente,accecato dalla rabbia e dalla luce del
Paladino.“Presto, la bambina!”urlò Claudium prima di barcollare a terra. Albins non se lo fece ripetere due volte e correndo ad una velocità che solo un ninja può possedere, ferì la mano della
bestia con uno shuriken e recuperò la bambina caricandola sul suo
cavallo.
Claudium aveva esaurito quasi del tutto il suo mana per sferrare
quell’attacco,ma era rimasto comunque abbastanza lucido per continuare a combattere.
Le ultime gocce di energia magica rimastegli le usò per incantare la lama,coprendola con un semplice velo di luce. “Forza ragazzi, ora la
battaglia è tutta nostra” disse il Paladino mentre lui, Drago e Jekyll venivano caricati dalla bestia, che ormai aveva recuperato la vista.
15/07/2008 12:40
 
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OT- Ciao a tutti, io stacco, csentiamo poi quando torno da Dublino. Nel frattempo andate pure avanti con la storia. Ciao [SM=x92702] -OT
04/08/2008 13:40
 
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OT- Ragazzi, perchè non avete continuato la storia? -OT
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09/08/2008 11:53
 
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-Claudium, spostatevi, ora! Non potete reggere l'impatto!- gridò il Cavaliere del Nord, impugnando saldamente la Sciabola d'Argento e la Spada di Acciaio Azzurro.
-Avete ragione, messere! Non posso essere più molto utile, finchè non avrò recuperato le mie energie! Perdonatemi!
-Albins, allontantevi con la bambina! Ci penseremo io e Jekyll a finire questa creatura immonda!- disse Drago, piantandosi bene sulle gambe.
Il ninja annuì con il capo e, rimontando rapidamente sulla sua cavalcatura, uscì dal campo di battaglia.
Jekyll e Drago si guardarono, per un istante, si scambiarono un'occhiata di intesa e si lanciarono contro la creatura, che ormai gli era addosso: all'ultimo momento si allontanarono e fecero colmare alle loro lame la distanza che mancava alle loro braccia per raggiungere la creatura. Le armi degli Aspiranti Vassalli affondarono profondamente nelle scure carni del mostro che, emettendo agghiaccianti strida di dolore, franò a terra. Il nero sangue della creatura prese a scorrere abbondante dalle profonde ferite, mentre a stento il mostro iniziava rialzarsi.
-Non è finita, Jekyll!- esclamò, ansimante, Drago, massagginadosi la spalla indolenzita dal contraccolpo dell'ultimo assalto.
-Lo sarà molto presto, amico mio!- gli rispose il Cavaliere del Nord.
Il Paladino si lanciò contro la creatura, ancora intenta a rialzarsi, e con un balzo degno del suo grande lupo bianco si fermò davanti a lei.
Gli occhi gialli, dalla sottile pupilla, lampeggiarono nel buio della notte, fissando il cavaliere dall'armatura d'argento.
-Giunge il momento che su questa terra sparisca parte del male, vomitato dal buio senza fine!- esclamò il Cavaliere del Nord, incrociando le sue lame ai lati del mostruoso collo bitorzoluto e, separandole rapidamente.
Schizzi di sangue nero macchiarono il lucido argento dell'armatura e la croce di alabastro blu incastonata nel pettorale, mentre un tonfo sordo sul terreno annuciava la fine dello scontro.
Ansimante, Jekyll si avvicinò a Claudium che, supino, fissava il cielo nero.
-Andiamo, messere, lasciate che vi aiuti! Ora dobbiamo tornare al villaggio e restituire la bambina a sua madre!- disse il Cavaliere del Nord, tendendo una mano all'amico.
Mentre i due Aspiranti Vassalli si incamminavano verso i loro cavalli, poterono vedere Drago che attendeva Albins: il ninja stava giungendo al trotto, portando tra le braccia la piccola, ora profondamente addormentata.
Claudium e Jekyll montarono faticosamente in sella e si unirono ai due amici che li stavano aspettando.
Con i cavalli al passo, i quattro Aspiranti iniziarono il viaggio di ritorno.
-Messer Claudium, secondo voi che tipo di creatura era?- chiese il Cavaliere del Nord al Paladino.
-Non ne ho idea, Jekyll, ma non importa; era una creatura malvagia e le sue azioni lo hanno dimostrato, perciò andava sconfitta. E' questo il nostro compito, sconfiggere il Male. Sapere se era un troll piuttosto che un demone non ha più importanza ormai- gli rispose, con un sorriso, l'Aspirante Vassallo.

Ot- Scusa, Claudium, ma con i mesi estivi mi hanno messo sotto con il lavoro ed ho veramente pochissimo tempo! Scusami ancora! A Dublino tutto bene?-Ot
[Modificato da @Jekyll@ 09/08/2008 14:48]
09/08/2008 12:02
 
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Ot- Ok, tranquillo, è tutto a posto. A Dublino tutto bene, grazie. Se ti interessano i retroscena ho raccontato della gita ai Cancelli. Bella conclusione anche se un po' veloce. Mi sa che dovrò inventarmi qualcosa di più "impegnativo" la prossima volta [SM=x92702] .

P.s. Qualcuno sa se Albins è tornato dalle vacanze?

P.p.s. Appena puoi, Jekyll, togli per favore la firma dal tuo post. -OT
[Modificato da Claudium 09/08/2008 12:03]
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