Minaccia dal futuro

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Lirisea
00martedì 22 febbraio 2005 18:40
ot grazie messer Otrebmu, nn mi ero accorta[SM=x92713][SM=x92705] [SM=x92702] ot
Templar Knight
00martedì 22 febbraio 2005 20:39
Zoider e gli altri due soldati si guardarono tra loro, e Marcus avvertì Templar e i suoi compagni di una cosa: "Ciò che vi ha dato il vostro amico per scovare gli esseri non umani, non servirà con gli androidi perché loro non sono nemmeno esseri: sono dei manichini mossi da qualche scarica elettrica: non sono 'vivi'."
BrightBlade
00martedì 22 febbraio 2005 21:50
Nel trambusto seguito all'udienza nella sala del Trono, BrightBlade si era defilato da una delle uscite secondarie presenti nel castello, conosciute da pochi ed utilizzate da pochissimi.
La strada che l'atlantideo aveva scelto lo conduceva fino ai quartieri lungo il muro ovest del Regno.
Il sole era ormai basso sull'orizzonte, quando BrightBlade sgusciò silenziosamente dal passaggio segreto, che si richiuse silenziosamente alle sue spalle.
L'atlantideo raggiunse in silenzio un luogo che aveva scoperto nelle lunghe passeggiate per le vie del Regno che avevano accompagnato i primi anni del suo vassallaggio sotto il Sommo: si trattava di una piccola cappella diroccata, ormai inglobata dalle case di legna che erano sorte tutto attorno.
BrightBlade estrasse dalla tunica un piccolo mazzo di chiavi, trovò quella giusta e la fece entrare nella serratura della porta, che aveva sostituito egli stesso, senza che nessuno lo sapesse.
Dopo aver richiuso alle sue spalle la porta, accese la candela che aveva lasciato accanto all'uscio nella sua visita precedente, ed avanzò all'interno della cappella.
Era una struttura a pianta circolare, dal diametro di una decina di metri. Il tetto era sfondato in più punti, e la luce rossastra del crepuscolo filtrava all'interno creando suggestivi giochi di colore. La cappella era completamente spoglia, fatta eccezione per due file di banchi e per un semplice altare di pietra, sovrastato da una croce in legno che un tempo doveva essere dipinta. Lungo le pareti, si potevano ancora scorgere frammenti di affreschi che dovevano rivestire l'intera superficie muraria. Raffiguravano per lo più cavalieri in armatura, probabilmente i primi Vassalli del Regno. BrightBlade aveva persino riconosciuto NightLord, distinguibile dal mantello con il cappuccio nero e dalle due spade ricurve che pendevano dal suo fianco, sebbene l'Assassino indossasse - fatto assai improbabile questo - un'armatura del tutto simile a quella degli altri Vassalli.
BrightBlade raggiunse il bancone in prima fila, poggiò la candela sulla spalliera nodosa della panca, si inginocchiò e cominciò a pregare, salmodiando a bassa voce gli antichi canti religiosi del popolo di Atlantide.
Aredhel Wind Whisper
00martedì 22 febbraio 2005 22:15
Aredhel camminava a passo deciso per le vie del Regno,attraversando vicoli deserti illuminati solo dalla luce della luna piena...Si fermò un istante alzando lo sguardo al cielo:scorgeva ogni singola stella.immensi punti di luce così distanti...nell'infinito e ripensò a quando contava quei tesori di luce la notte,fra le braccia della persona che per tanto aveva amato ma che ora non c'era più...lontana...-

Si destò dai suoi pensieri e continuò a camminare verso casa tornando a osservare il ciondolo che le aveva donato Lirisea:la catenina di un argento brillante e la rosa di madreperla. Legò il gioiello al polso,come aveva fatto la compagna Lirisea!
Arrivata a casa,si trascinò fino al letto,sentendo tutta la stanchezza della giornata strascorsa,cadendo in un sonno profondo...senza sogni...
Ikarus, priore
00martedì 22 febbraio 2005 22:31
Ikarus stava ritornando al monastero, quando gli sovvenne che presto si sarebbe dovuto recare alla cattedrale per il servizio religioso di mezzanotte. Pensò quindi di tornare alla cattedrale e continuare a pregare...
Ikarus, priore
00mercoledì 23 febbraio 2005 19:30
Quando rientrò alla cattedrale, Ikarus percorse lentamente tutta la navata centrale. Un lieve odore d'incenso proveniva dalle due navate laterali. Si guardava attorno. Guardava con ammirazione e rispetto alle gigantesce colonne portanti, mentre sul pavimento la luce che penetrava dalle colorate finestre istoriate, creava dei raggi di colori che passavano dal giallo al blu, dal rosso al verde.
Il pavimento in marmo nero e bianco, che alternato creava disegni, risuonava ad ogni passo. E ogniuno di quei passi creava una sorta di benessere interiore a chiunque percorresse quella navata. Ikarus si sentiva bene quando stava sotto alle altissime volte, che parevano raggiungere il cosmo, le volte della Cattedrale della Luce.
Ma tutte le volte che entrava in quella casa di Dio, rimaneva incantato dall'imponenza della struttura. Quelle colonne, così enormi, che un uomo sedutogli accanto, pareva solo una macchia su quello splendente marmo.
L'altar maggiore però era così splendido, che si veniva indotti ad inginocchiarsi, solo per riprendersi dallo stupore che instillava. Dietro a questo, stavano le grandi sedie del coro, disposte in cercho e su due file, una rialzata rispetto all'altra.

Quando giunse all'altare, da un portone laterale, iniziarono ad entrare i monaci in processione, due in prima fila reggevano alte candele e tutti insieme intonavano un coro di inni all'onnipotente.
Quando il vecchio frate Cutberto vide Ikarus già pronto per la lettura del capitolo, ammicò in segno di saluto.
Ikarus attese che tutti i suoi confratelli fossero al loro psti e iniziò la lettura...

Terminate le preghiere, tutti i monaci fecero per tornare ai dormitori, tranne Cutberto, ce si avvicinò da Ikarus dicendo "L'abate Simur mi ha accennato della vostra partenza. Appena tornato siete già in partenza, per quanto?" "Non ne ho idea" Cutperto inarcò un sopracciglio e continuò "Come se mai ne aveste avute nelle precedenti imprese" Ikarus accennò ad un sorriso "Caro fratello, poco importa quanto starò via, l'importante è che la pace qui continui a regnare, perenne..."
"Si forse avete ragione. Ah, un'altra cosa, non voglio peccare d'orgoglio nel dirvelo ma, il seme di quella strana pianta che mi deste prima della vostra ultima avventura, l'ho accudito e curato nel chiostro interno e credo proprio di aver svolto un lavoro esemplare visto che e già grande quanto una quercia!"
Il Priore rimase per una manciata di secondi ammutolito e con un'espressione incredula sul volo "Cosa dite? Ha già assunto tali dimensioni? E' stupefacente! Devo vederla!"
"Allora seguitemi" Ikarus seguì il vecchio Cutberto, che, ormai vecchio e stanco non riusciva quasi più a sollevare i sandali dal terreno e produceva un sordo rumore ad ogni passo.

Quando finalmente furono al chiostro, al Sommo Chierico quasi venne un colpo. Il semino della pianta maledetta dell'isola di Estal, la guardiana della Reliquia di Heirean, che solo poco tempo fà aveva affidato alle cure del fratello Cutberto, era già divenuta una quercia secolare!
Quando il priore cercò di vedere se l'aura della pianta fosse maligna o meno, fù sopraffatto da un'ondata di energia, i suoi occhi iniziarono a perdere il dono della vista, tutto diveniva nero tranne che la quercia, che pareva bruciare di un fuoco rosso e azzurro. La sua mano desta lasciò la presa sul bastone, che ricadde a terra. Nello stesso istante gli cedettero le gambe e un terribile malditesta lo colpì inducendolo a tenersi il capo con entrambe le mani.
Tentava di sfuggire alla forza di quella pianta, ma ad ogni tentativo il male alla testa si intensificava, cercava di chiudere gli occhi, ma anche facendolo il contorno infuocato dell'albero si vedeva distintamente.
Iniziò ad urlare per il dolore, quando si accorse di non produrre alcun suono. Poi improvvisamente tutto cessò. La vista tornò come un lampo e il dolore scomparve con la stessa improvvisa foga con cui era venuto.
"IKARUS!!" Urlava disperato Cutbero "E' passato Cutbero."
"Che Dio ci protegga! Cosa vi è accaduto??!!" "Credo di...di aver compreso..." "COSA!!??" sbraitò il povero Cutbero ancora sconvolto "La pianta non è malvagia, altrimenti, qui al Regno tutti ne sarebbero venuti a conosenza. No, al contrario è buona. Ma il suo bene è così intenso da procurare addirittura dolore...così potente che nel tentativo di concentrarsi su di essa, si viene danneggiati...affascinante..." "AFFASCINANTE?! Quella dannata cosa vi stava uccidendo!" Ikarus riprese il suo bastone e si rimise in piedi "Forse, fatto stà, che non l'abbia fatto, credo che non fosse quello il suo intento e credo anche che se la mia arua fosse stata maligna, non ne sarei uscito vivo...questo albero è una valida protezione per il monastero, l'hai cresciuta bene Cutberto."
Cutberto ancora confuso si limitò ad annuire.

Dopo l'episodio del chiostro, Ikarus e il prete tornarono ai loro rispettivi alloggi. Cutbero nel dormitorio con gli altri frati e Ikarus nella sua stanza.
Era molto stanco e quindi senza ulteriori indugi si mise a dormire...

[Modificato da Ikarus, priore 23/02/2005 19.36]

[Modificato da Ikarus, priore 23/02/2005 19.37]

BrightBlade
00sabato 26 febbraio 2005 15:42
OT: Allora, andiamo o no? [SM=x92710] /OT

Quella mattina, BrightBlade raggiunse il luogo convenuto per il ritrovo con largo anticipo. Aveva portato con se il suo bianco destriero, Tame, che brucava l'erba ai margini della strada, lungo le mura di mattoni delle case, con una calma quasi proverbiale. L'alta figura del Paladino spiccava nella via semideserta, a quell'ora precoce del mattino.
Il grande mantello di pelliccia da viaggio oscillava pigramente alle sue spalle, così come i lembi della tunica blu da viaggio che BrightBlade portava sopra all'armatura. Sul pettorale del vestito spiccava un drago bianco, ma per il resto la tunica era priva di decorazioni.
Agganciate alla cintura, entrambe dal lato destro, la Lama di Atlantide e la spada elfica erano per l'occasione in compagnia di una piccola ascia da battaglia, assicurata sempre alla cintura ma sul fianco sinistro. Agganciato alla sella di Tame c'era persino un arco lungo di notevole fattura: sebbene in pochi ne fossero a conoscenza, BrightBlade era un ottimo arciere.
Templar Knight
00domenica 27 febbraio 2005 13:24
Anche i tre soldati dal futuro si erano riposati durante la Notte e avvertirono Templar, Bright, Lirisèa e Aredhel.
"Dormiglione svegliati! Sarà una giornata lunga abbiamo localizzato la base degli androidi in quest'epoca" - disse Marcus a Templar che sentite le parole di Marcus andò ad avvertire gli altri quando si accorse che erano già in piedi. Zoider ed Erkax si guardavano e quest'ultimo caricando il fucile avvisò: "E' ora di dare qualche ripulita a quei pezzi di metallo marcio, se il mondo scompare in quest'epoca, nella nostra non potrà più esistere!"
Ikarus, priore
00venerdì 11 marzo 2005 17:21
Ikarus si fece trovare puntuale. Con la pesante armatura, il mantello, il guanto, la spada della compagnia dietro la schiena, il bastone e la Morning Star legata alla cinta.
Tutti gli oggetti e i beni che possedeva, li aveva indosso in quel momento.

OT--- Sono riuscito a strappare ai miei impegni il tempo necessario a scrivere queste poche righe. Durante la pasqua cercherò di fare di più! ---OT
BrightBlade
00sabato 12 marzo 2005 14:52
Bon, quando siamo tutti direi di andare, sto seriamente cominciando a mettere le radici in questa maledetta strada...
[SM=x92712] [SM=x92710] [SM=x92710] [SM=x92710]
Eruner
00domenica 13 marzo 2005 00:14
ot

Mica per rompere... Ma finchè l'è mattina Liri non può venire! E' inutile che l'aspettiate se non cambiate fase della giornata...[SM=x92713]
BrightBlade
00martedì 15 marzo 2005 19:04
OK, allora...
OT: è molto presto, quindi prima dell'alba, quindi Lirisea può raggiungerci e spiegarci che non può viaggiare di giorno, per esempio...?
[SM=x92708]
Lirisea
00martedì 15 marzo 2005 19:13
Ot oggi finalmente il pc ha deciso di farmi scrivere in questa cartella, visto che gli altri giorni mi dava errore[SM=x92711]
Cmq, mi sembra che qualche post più sopra io abbia incontrato Aredhel, dicendole che nn ci sarei stata la mattina successiva non c'è il motivo, che, a parer mio (e dico a parer mio, poi vedete voi[SM=x92705] ) sarebbe stato più bello scrivere magari più avanti, quando si sarebbero incontrati [SM=x92702]
Ma se volete faccio prima, ditemi voi[SM=x92702] [SM=x92709] (la mia era solo un ideuzza [SM=x92713] ) Ot

[Modificato da Lirisea 15/03/2005 19.13]

BrightBlade
00mercoledì 16 marzo 2005 16:04
OT: come non detto, mi ero perso quel post... per la storia fa come vuoi! [SM=x92702] /OT

Il gruppetto si era ormai radunato da un'oretta, tutti aspettavano anziosi la venuta dell'unica assente: Aredhel.
BrightBlade osservò con curiosità gli strani marchingegni che Zoider, Marcus e gli altri due soldati stavano accuratamente smontando, pulendo, cospargendo di grasso e rimontando.
Zoider si accorse dello sguardo inquisitore, e chiese:
"Non hai mai visto uno di questi aggeggi, giusto?"
Bright rimase un attimo sorpreso. Quell'uomo gli aveva dato del tu. Evidentemente, pensò l'atlantideo, la loro era una cultura radicalmente diversa da quelle che il Vassallo conosceva.
"No, non ho mai visto nulla di simile..." rispose quindi.
Zoider sorrise. "A giudicare da come la stai guardando..."
"Vi prego, Zoider. Nella nostra cultura, nel nostro mondo, nessuno dà del "tu" a chicchessia, fosse anche sua madre. Personalmente non ho problemi, ma è comunque meglio che vi adeguiate..." lo interruppe BrightBlade. Marcus, là vicino, sorrise. "D'accordo..." disse allora Zoider. "Dicevo, a giudicare da come la state guardando, sembrerebbe che abbiate paura". L'atlantideo incrociò lo sguardo del soldato, leggendovi una silenziosa sfida.
"Mi auguro soltanto che abbiate con voi munizioni a sufficienza per l'intero viaggio, Zoider. Quelle vostre armi saranno potenti quanto volete, ma in corpo a corpo valgono quanto una mazza di legno, e non andrete molto lontano" osservò il Gran Maestro. Troppe volte aveva visto arcieri - anche molto esperti - fare troppo affidamento sulle proprie armi e venire massacrati in combattimento ravvicinato.
Zoider interpretò la frase dell'atlantideo come una provocazione, più che un consiglio: con uno scatto incastrò la canna al fusto dell'arma e la ruotò fino a far scattare il meccanismo.
"Pensate al vostro spiedo, Paladino, io penserò al mio mitra" disse infine il soldato, prima di voltarsi a confabulare con i due sottoposti.
Marcus si avvicinò al Gran Maestro.
"Non fateci caso, BrightBlade. Non è mai stato bravo a intrattenere relazioni umane, ma vi assicuro che non c'è soldato più esperto di lui".
Il Paladino di Atlantide sorrise leggermente. "Me lo auguro, Marcus. Ho un brutto presentimento...
Piuttosto, sono stanco di aspettare. Vado a cercare Aredhel. Voi aspettatemi qua, e se non sarò tornato entro un'ora, partite senza di me.
Mi raccomando, Templar, - disse poi l'atlantideo - gambe in spalla e occhi aperti. Se non dovessi tornare, avete il comando fino a quando non vi raggiungerò con Aredhel. Ricordatevi che, per ora, il nostro obiettivo è raccogliere quante più informazioni possibili sul nemico".
Il cavaliere annuì. Soddisfatto, BrightBlade balzò in groppa a Tame, e si lanciò al galoppo lungo le vie del Regno.

Un'ora dopo, non era ancora ritornato...
Ikarus, priore
00mercoledì 16 marzo 2005 18:04
Ikarus diveniva impaziente. Un'ora intera d'attesa e nessuno era tornato. Continuava ad osservare gli strani soldati, non capiva come potessero essere sicuri utilizzando quelle rozze armi...
Poi si volse verso Templar. "Vado a vedere cos'è accaduto. L'attesa in questo loco lede i miei nervi e non conoscere le cause di tale attesa mi turba molto." "Se andate, badate bene di tornare sano e salvo con gli altri, i nemici ci attendono ansiosi..." rispose con voce ferma il templare
"Non v'angosciate, presto tornerò con gli amici e partiremo senza indugi verso il destino."
Detto ciò Ikarus uscì dalla taverna, doveva trovare Bright e Aredhel, ma non sapeva da dove iniziare. Se Bright cercava Aredhel, sicuramente si era diretto verso casa di lei. Purtroppo però non conosceva il luogo in cui risiedeva Aredhel, quindi decise di chiederne l'ubicazione ai passanti.

Dopo l'attimo in cui pensò a come iniziare le ricerche, si mise in cammino. Molte persone lo salutavano al passagio, ed egli ne approfittava per chiedere informazioni.
Alla fine, un contadino, gli indicò l'ubicazione della dimora di Aredhel. Con passo lento e cadenzato, puntando il bastone sui ciottoli ad ogni movimento arrivò dinnanzi alla dimora, ma di Tame non vi era traccia.

Con dolcezza bussò alla porta, ma non giunse alcuna risposa. Che fossero già ripartiti verso la taverna? Probabilmente avevano percorso un'altra strada e non si erano incontrati...
Anche se non aveva incontrato i due, era comunque felice di aver occupato la noia durante la ricerca.
Voltandosi riprese a camminare verso la taverna...
Aredhel Wind Whisper
00domenica 20 marzo 2005 14:50
ot Scusate la mia assenza, ma in questo periodo ho avuto molto da fare!!! [SM=x92713] ot

Buio e silenzio.
Aredhel aprì lentamente gli occhi,cercando di capire in quale oscuro luogo si trovasse. Provò a alzarsi, ma subitò si dovette risedere quando la testa cominciò a girarle...

§ Ma dove diavolo mi trovo? come ci sono arrivata in questo posto? §

Si domandò la ragazza

[Modificato da Aredhel Wind Whisper 20/03/2005 14.58]

[Modificato da Aredhel Wind Whisper 20/03/2005 15.00]

hideky il demone volpe
00domenica 20 marzo 2005 18:45
OT Scusate ma io sono rimasto indietro e non ho il tempo di dare una letta approfondita alla storia ma... la fugace guardata che ho dato mi ha fatto capire che vi siete dimenticare di un essere mezzo demone di nome Hideky ... vabbè [SM=x92711]
BrightBlade
00domenica 20 marzo 2005 22:11
Mentre camminava, Ikarus avvertì improvvisamente qualcosa materializzarsi in una tasca della sua veste da viaggio.
Sorpreso, il Priore arrestò il suo andare e, mettendo la mano in tasca, ne estrasse una pergamena.
La scartò, e lesse:

Ah, vecchia Pennaviaggio, ancora una volta mi avete servito. Come vedete, Ikarus, anche i Paladini non disprezzano gli arcani più curiosi...
Torniamo a noi.
Aredhel è scomparsa, non si trova nel Regno. A casa sua non c'era nulla di strano, non so immaginare cosa sia successo.
In ogni caso, un importante avvenimento è accaduto. Un fatto che richiede la mia presenza, subito e urgentemente. In questo stesso momento mi trovo a decine di chilometri dal Regno, e non so dirvi quando potrò tornare.
Stamane ho affidato il comando a Templar. Ritengo sia una buona occasione per sviluppare in lui quella giusta capacità di comando che ancora gli manca. Confido in voi, amico mio, affinché vegliate su di lui in ogni momento. Non perdete d'occhio né lui, né, soprattutto, i soldati. Marcus sembra essere abbastanza affidabile, ma quel Zoider mi lascia perplesso.
In ogni caso, Ikarus, sono sicuro che saprete cavarvela egregiamente.
Ah, quasi dimenticavo. Allegata a questa lettera troverete una Pennaviaggio identica alla mia. Utilizzatela per tenermi informato sugli sviluppi. E' sufficiente scrivere su una normalissima pergamena. Una volta terminata la lettera, basterà pronunciare il nome del destinatario perché essa lo raggiunga all'istante.
Spero di avere presto vostre notizie, in particolare riguardo Aredhel. Sono realmente preoccupato... è impossibile che sia partita senza farci sapere nulla e, d'altronde, una sua eventuale sparizione all'interno del Regno stesso è un fatto della massima gravità.
A presto, amico mio, che la luce possa illuminare il vostro cammino!

BrightBlade
Ikarus, priore
00martedì 22 marzo 2005 17:06
Il priore era pittosto sconcertato, praticamente tutti stavano sparendo, in un modo o nell'altro...
La missione si rivelava molto più ardua del previsto. Lui e Templar aiutati da i bislacchi uomini del futuro, avrebbero non solo dovuto fermare i robot, ma anche ritrovare Aredhel.
Con passo rapido corse verso la taverna ad avvertire Templar...
hideky il demone volpe
00mercoledì 23 marzo 2005 09:29
Ikarus aprì la porta della taverna , Templar era seduto ad un tavolo , poi il priore avvertì una sensazione di umidiccio alla mano destra , si girò di scatto e vide una volpe , con degli occhi familiari , si chinò , era tranquillo come sempre - Come mai non sei nella foresta ? è pericoloso per te qui !.-
Un lampo di luce bianca avvolse la volpe , quando Ikarus pote riaprire gli occhi dinnanzi a lui c'era il mezzo demone Hideky.
-Non sono nella foresta messere per il semplice fatto che , messere , vedendo il templare entrare qui dentro mi son detto "sara meglio attendere che esca per poi seguirlo , e in caso anche per abbattere qualche MALVAGIO...-E l' scoppiò in una fragorosa risata di pura malvagità (es. Ahr ahr ahr ahr oppure muhahahahah .)-scusatemi messere , mi capita spesso di ridere quando parlo di abbattere malvagi... mpf... scusatemi di nuovo.-

il priore lo guardava in modo ostile , quasi come volesse farlo sparire dal regno in un istante.

OT scusatemi , ma la presunzione , è uno status symbol per Hideky [SM=x92704] [SM=x92703] [SM=x92702] OT
Ikarus, priore
00mercoledì 23 marzo 2005 18:35
Ikarus fissava il giovane con astio. A differenza di BrightBlade, che aveva accolto il demone, Ikarus ne odiava la presenza. Perdippiù la sua sfrontatezza metteva a dura prova la sua pazienza di Vassallo.
Per lui poteva essere anche il più pio tra i demoni, ma rimaneva sempre uno di loro. Nei suoi viaggi aveva conosciuto molti demoni come nemici ed aveva imparato a non fidarsi dei loro modi.
Un demone, che perdippiù aveva una sfrontatezza degna di un manigoldo di strada. Anche con quest'irruenza aveva avuto a che fare. Si ricordava bene del suo caro amico Fire, che durante il viaggio alla ricerca della Reliquia di Heirean, aveva mostrato tutta la sua irruenza causando vittime innocenti.

Ecco, l'essere che stava innanzi ad Ikarus era il concentrato di tutto ciò che aveva combattuto. Tutto, tranne il male...
Cosa trattene il Sommo Chierico dal colpire Hideky, fu questo. Per quanto fosse pedante, non era malvagio, ed Ikarus non avrebbe mai alzato la sua arma contro un puro di cuore.
Quindi con un'espressione visibilmente adirata si limitò a dire "Fareste molto meglio, a non starmi troppo innanzi messere..."
Poi si volse verso Templar e iniziò a comunicargli gli strani eventi che si erano susseguiti in quel breve periodo.
BrightBlade
00venerdì 1 aprile 2005 15:36
BrightBlade osservò il gruppetto uscire dal Regno da dietro un angolo. Sebbene si sentisse piuttosto a disagio a comportarsi in quel modo, vi era costretto, e non poteva farvi nulla.
Soprattutto dopo aver scoperto, a casa di Aredhel, che...
Il Paladino scacciò quel pensiero, concentrandosi sui suoi amici che doveva assolutamente tenere d'occhio.
Sebbene si fidasse ciecamente di Ikarus e avesse molte aspettative per il giovane Templar, sapeva di dover essere presente, eppure di non dover esserlo.
"Ah dannazione... se almeno questo compito fosse toccato a Night..." mormorò Bright.
Il Paladino aveva riposto nelle sacche del destriero, Tame, la sua armatura, dopo averne avvolto i pezzi con striscie di cuoio, onde non producessero il minimo rumore.
Ora indossava solamente una finissima cotta di maglia, il cui debole tintinnio era attutito dalla sopravveste verde e marrone che il Paladino aveva indossato. Nonostante questa precauzione, l'atlantideo aveva in ogni momento la sensazione di essere più rumoroso di un branco di elefanti infuriati.
Attese, stringendo spasmodicamente entrambe le else delle due spade che aveva con sé, che il gruppo dei suoi amici, con la volpe-demone che trotterellava davanti a loro, fosse scomparso oltre la collinetta, montò in sella e si avviò lungo la pista seguita dai compagni, badando a mantenere sempre un margine di sicurezza per non essere visto.
Ikarus, priore
00venerdì 1 aprile 2005 17:07
Ikarus marciava. Davanti a se stava il Demone-Volpe, mentre al fianco Templar, i soldati invece si tenevano alle spalle del gruppo. Il priore non apprezzava stare tra gli strani soldati e il Demone-Volpe, entrambi infatti, non parevano degni di fiducia.
Con passo svelto allora, si avviò verso Hideky e iniziò a parlargli "Ora che BrightBlade non può più assicurare per voi al Regno, credo proprio che voi non possiate più entrarci. A causa della vostra natura. Saprete infatti, che i quelli della vostra razza, non sono ben visti. Vi dico questo, non perchè voglia darvi contro, ma solo per avvertirvi del fatto che la prossima volta non potrete più bazzicare per le vie del Regno, senza così attirarvi contro le attenzioni di molti ammazza-demoni." Detto questo, Ikarus tornò vicino a Templar.
Mentra stava guardando le collinette alle spalle del gruppo, una sensazione lo pervase, pareva che qualcuno li stesse seguendo...
poi però il priore, scacciò il pensiero immediatamente, come se fosse stato solamente un brivido trasportato dalla lieve brezza che in quel momento spazzava con insistenza le colline.
BrightBlade
00giovedì 7 aprile 2005 15:30
Caro BrightBlade,
sono ormai tre settimane che proseguiamo nella nostra ricerca, senza trovare traccia dei
robot. Sembrano essersi dileguati. Ci stiamo muovendo a raggiera, per coprire più spazio possibile, ma più ci allontaniamo, più i nostri sforzi divengono vani. La pianura è troppo grande per essere controllata da un drappello piccolo quale il nostro, e temo che saremo costretti a dividerci.
Sto tenendo d'occhio il demone, Hideky. Sebbene il suo animo non sia malvagio, non riesco a fidarmi completamente di lui.
Marcus, Zoider e i suoi uomini sono completamente spaesati. Sembra che non abbiano mai camminato in aperta campagna. Sembrano pulcini smarriti. L'altra sera, Marcus mi ha rivelato che non era mai riuscito a spingere lo sguardo tanto lontano. Dice che, nella sua città, le case sono così alte che le loro vette svaniscono tra le nubi, e così fitte che è quasi impossibile scrutare l'orizzonte. Sebbene credo stia esagerando, riesco a comprendere ciò che prova. Lo stesso effetto facevano su di me le altissime mura della mia città natale...
scusatemi, sto divagando.
Dicevo, se non troviamo al più presto un indizio, una qualsiasi pista da seguire, temo sarò costretto a fare ritorno al Regno. La nostra cerca, ormai, sembra non avere più senso.

Ikarus rilesse un'ultima volta il testo, annuì soddisfatto e pronunciò il nome del destinatario. Il biglietto ricomparve immediatamente tra le mani del Paladino di Atlantide. Non che questo spreco di energie fosse realmente necessario: l'atlantideo si trovava in effetti a meno di un chilometro di distanza, accampato dall'altro lato del boschetto che la comitiva guidata da Templar ed Ikarus aveva scelto come riparo notturno. Bright poteva persino scorgere, nel crepuscolo, la sottile linea di fumo nero che si innalzava dal fuoco da campo degli amici.
Il Vassallo estrasse una piccola pergamena, buttando un'occhio verso la collina che sovrastava il boschetto. Per un attimo, osservò silenzioso il sinistro robot dagli occhi gialli che stava pedinando Ikarus e i suoi dal momento in cui avevano lasciato il Regno. Quel maledetto era la causa del comportamento inusuale del Paladino. Bright lo aveva scoperto andando a casa di Aredhel: lo aveva scorto uscire dalla porta, furtivo, e incamminarsi verso il luogo dell'appuntamento.
Bright non era stupito che i suoi amici non si fossero accorti di essere seguiti: erano così intenti a cercare qualcosa o qualcuno da seguire che non aveva mai visto nessuno di loro voltarsi e guardarsi le spalle.
Caro Ikarus - scrisse -
non demordete nella vostra ricerca. Prima o poi, i robot si faranno vivi. State attenti e tenete gli occhi aperti. Che la luce illumini il vostro cammino.
Dopo aver recapitato il breve messaggio, Bright si avvolse nel mantello mimetico e si accovacciò tra un gruppo di massi, con la certezza di essere praticamente invisibile persino per lo sguardo freddo e giallognolo della spia robot.
"Dove diamine si saranno cacciati quei maledetti?" pensò il Paladino. Sebbene in quel momento avesse congedato il destriero magico, Tame, nei giorni precedenti aveva percorso in lungo e in largo il territorio, senza scorgere nessun esercito di robot pronto ad invadere il Regno. Gli unici due incontri che aveva avuto erano stati con due soldati simili a quelli che lo avevano ferito al petto. Questa volta, il Paladino gli era piombato alle spalle, spada in mano, travolgendoli prima che potessero anche solo percepire la minaccia. Comportarsi in quel modo lo seccava, inutile negarlo, e cominciava a sentire la mancanza di un confronto faccia a faccia, ma il suo orgoglio cavalleresco, così come il resto, era al servizio del Regno. Fino a quando avrebbe dovuto continuare ad agire nell'ombra, lo avrebbe fatto.
BrightBlade
00giovedì 7 aprile 2005 15:31
OT: Ikarus, andiamo avanti io e te fino al ritorno degli altri, per te va bene? /OT
Ikarus, priore
00sabato 9 aprile 2005 10:19
OT--- Okk![SM=x92702] ---OT

Ikarus era combattuto, una parte di lui, credeva che ormai la ricerca non avrebbe portato a nulla, mantre un'altra parte, lo spronava a continuare con tutto il suo spirito.
Guardava il cielo stellato, quelle stelle che ormai da giorni osservava ogni notte prima di riposare. Cercando di placare i suoi tormenti, si interrogava sulle stelle, ma invano. Abbassando lo sguardo, vide Templar e Hideky ancora intenti a mangiare la carne della piccola lepre cacciata la mattina. I soldati invece, stavano in piedi, attenti ad ogni movimento sospetto. C'era il più totale silenzio, quel silenzio che ormai non lo stupiva più. Nessuno si parlava, ognuno era immerso nei propri pensieri e non ne usciva e di certo il priore, non aveva intenzione di aprire bocca per disturbare, anzi, apprezzava quel silenzio.
Il fumo del fuoco da campo, saliva alto, ed Ikarus come tutti i suoi compagni, sapeva bene che poteva essere visto da chiunque nel raggio di chilometri. Ma era proprio quello lo scopo. Inizialmente, evitavano di farsi notare, per non compromettere il loro intento, ma alla fine, si convinsero che sarebbe stato meglio farsi trovare, piuttosto di continuare nella vana ricerca.
Poi il suo pensiero andò ad Aredhel, quella fanciulla che era scomparsa così improvvisamente. Dove poteva essere? E chi mai era capace di rapire qualcuno al Regno, senza essere scorto dai Sommi?
Mentre si interrogava su questo, si distese sul suo giaciglio e continuò ad osservare le stelle nel silenzio della notte...

[Modificato da Ikarus, priore 10/04/2005 10.59]

Lirisea
00domenica 10 aprile 2005 18:09
Una leggera brezza notturna spirava attraverso le alte fronde degli alberi, mentre il gruppetto cercava di trovare una posizione comoda per passare la notte.
Marcus e Zoider si erano messi a parlare tra di loro, poco lontani dall’accampamento, mentre i loro uomini più Templar e Hideky riposavano.
Ikarus era ancora assorto nella contemplazione della volta celeste.
Troppi pensieri affollavano la sua mente permettendogli così di non prendere sonno.
Proprio mentre si stava alzando per sgranchirsi un po’ le gambe, che incominciavano a dolere, scorse nella boscaglia un rapido movimento.
Si preparò a qualunque cosa, mentre brandiva il bastone e scrutava con occhi guardinghi davanti e intorno a se.
Poteva essere stato un abbaglio? No.
Difatti, pochi secondi passarono, e una nera figura si fece avanti.
-Chi sei? Cosa vuoi?- chiese autoritario il Priore squadrando ciò che gli stava davanti.
Non una parola, ma due mani pallide comparirono da sotto il manto nero e andarono ad abbassare il cappuccio che compriva l’identità della figura.
-Procedete a passo svelto…per fortuna ho avuto pochi problemi a ritrovarvi anche senza Aredhel…- una voce lieve, quasi un sussurrò portato dal vento.
Ikarus osservò la giovane che gli stava a pochi metri di distanza; aveva riconosciuto in lei la figura familiare di Lirisea, appena essa si era tolta il cappuccio, ma alcuni particolari nella ragazza lo inquietavano non poco: la pelle pallida, gli occhi di una strana colorazione rossa, non più del colore del cielo, e quella sensazione di gelo che provava solo a guardarla.
Il Priore cercò di prendere il discorso, con calma: -come fai a sapere che Aredhel non è con noi?- chiese.
Di tutta risposta la giovane tirò su un braccio, facendo tintellenare uno strano braccialetto che portava al polso.
-Lei ne aveva uno uguale; glie l’avevo affidato la sera prima che voi partiste. Mi serviva per potervi rintracciare facilmente, ma quando ho provato ad usarlo non è successo niente….dovunque sia qualcuno ha capito che quello che aveva al polso non era un semplice ornamento, ed è riuscito ad occultarlo almeno per qualche tempo.….-
Ikarus ascoltò attentamente, cercando di avere un idea di quello che potesse essere successo alla fanciulla scomparsa.
Lirisea intanto osservava i due soldati che si avvicinavano, essendosi accorti dell’arrivo della ragazza.
Un leggero sorriso comparve sul suo pallido viso, vedendo i due uomini studiarla mentre si avvicinavano. Stavano tentando di capire cosa era successo alla giovane dal loro ultimo incontro.
Riportò la sua attenzione sul Priore, vedendo la sua espressione; aveva finalmente capito cosa Lirisea era diventata….non era difficile intuirlo.
-Sei una Creatura della Notte vero? Una vampira…- disse piano e con calma Ikarus, continuando a guardare la ragazza che gli stava davanti.
Essa con un gesto affermativo tolse ogni dubbio al Priore.


Ot scusate la mia lunga assenza ma per una cosa e un altra
[SM=x92713] (soprattutto il pc che combina disastri[SM=x92711] Ot
Aredhel Wind Whisper
00domenica 10 aprile 2005 18:47
Aredhel aprì gli occhi...finalmente riuscì ad alzarsi senza ricadere inerme al suolo,sempre freddo come il ghiaccio. nei giorni che aveva passato nella totale oscurità si trovava sempre del cibo accanto a se,lasciato da qualcuno di cui non riusciva a capire l'identità,nascosta da un lungo mantello nero che ogni giorno appariva nella stanza fredda con del cibo...Per vari giorni aveva provato a domandare in quale luogo si trovasse alla figura ma senza mai ricevere risposta...

Un giorno un'altra figura,anch'essa irriconoscibile,si materializzò a poca distanza dalla ragazza:questa la osservò in silenzio e poco dopo una voce profonda le disse:-I TUOI AMICI SONO VICINI DONNA MA NON PENSO CHE IL MIO SIGNORE VOGLIA FARTI TROVARE VIVA...- e così dicendo scomparve nuovamente nell'ombra...
Ikarus, priore
00domenica 10 aprile 2005 19:06
Quel cenno affermativo, fece divampare in Ikarus un astio così palese e forte, da rendere la sua espressione una tra le più cupe e serie. Era una sua amica, e questo gli impediva di odiarla, ma l'essere che era diventata, lo disprezzava. Sapeva che il cuore della fanciulla, era ancora nobile e buono, ma ora, sentiva verso di lei, lo stesso effetto che gli faceva il giovane Hideky. In cuor suo, molte domande stavano prendendo forma, domande che lo rendevano nervoso e sempre più adirato. Ikarus rispettava NightLord, perchè degno del rispetto del Sommo e degli abitanti del Regno. Come doveva comportarsi con lei?
Lui, si sarebbe tolto la vita, piuttosto che divenire un servo delle tenebre e vedere che Lirisea la pensava all'opposto, gli fece serrare la mano all'elsa della MorningStar.
Avrebbe voluto urlare, per liberarsi di quell'odio, ma, non fece nulla.
Lasciò l'arma dove si trovava e sospirò voltandosi di spalle. Con voce colma d'astio disse "Io non provo il desiderio del sonno, questa notte non attendetemi, il mio animo deve accettare e placarsi, domattina sarò nuovamente qui."
Con passo svelto si diresse verso una collina illuminata dalla luce della luna.
Lirisea
00domenica 10 aprile 2005 19:43
Lirisea aveva seguito ogni piccolo movimento e reazione del Priore in silenzio, intuendo come poteva stare in quel momento Ikarus, ma prima di lasciarlo andare disse, facendo così che esso si fermasse senza girarsi.
-Sapete che domani al vostro ritorno non mi troverete, ma almeno la sera potrò cercare di essere utile...- detto questo si girò e ritornò nella boscaglia da dove era venuta, non prima di aver guardato i due umani che continuavano a fissarla non senza preoccupazione.
-Tranquilli...non è da me che viene il pericolo....- scrutò oltre la vegetazione, riducendo a due fessure gli occhi e ascoltando in silenzio ogni singolo rumore.
Da quando era arrivata aveva la sensazione di essere osservata.
Mentre i due uomini, per niente convinti delle parole della giovane, tornavano a sedersi sul masso dove poco prima stavano parlando, e Ikarus proseguiva verso la collina, Lirisea si addentrò nella selva seguendo il suo istinto che tante volte l’aveva aiutata e cercò ciò che la metteva in allarme.
Due presenze aveva sentito nei dintorni….una era da considerarsi “amica” ma dell’altra...non sapeva cosa pensare.
Veloce e agile e silenziosa girò per l’oscurità del bosco sentendo i piccoli animali scappare al suo passaggio, ma più si allontanava dall’accampamento più non avvertiva più quella presenza.
Che allora era intenta a seguire il gruppo?
Tornò vicino al punto dove aveva scambiato due parole con il Priore, e seguì con lo sguardo il sentiero che aveva percorso, fino a vederlo fermo sulla collina, intento a guardare il cielo.
Alcune volte rivolgeva lo sguardo intorno a se, per poi ritornare ad osservare la volta celeste.
Lirisea scrutò da lontano intorno alla collina, e un lieve luccichio, causato dalla luna su qualche strana superficie non naturale la mise in allerta.
Si avvicinò velocemente al Priore che si girò ad osservarla.
Sentiva nel suo sguardo il semplice odio che sapeva avrebbe trovato in molte persone nella sua lunga esistenza, ma quello non era il momento.
-Prima di rivolgermi parole taglienti, ascoltatemi....qualcosa vi segue ma non so dirvi di che natura...- il Priore la guardò stranito, ma dopo che la giovane attuò un rapido movimento di occhi alla sua sinistra, e fece intendere meglio il messaggio, Ikarus capì e si preparò ad un attacco.

[Modificato da Lirisea 10/04/2005 19.53]

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