Quando rientrò alla cattedrale, Ikarus percorse lentamente tutta la navata centrale. Un lieve odore d'incenso proveniva dalle due navate laterali. Si guardava attorno. Guardava con ammirazione e rispetto alle gigantesce colonne portanti, mentre sul pavimento la luce che penetrava dalle colorate finestre istoriate, creava dei raggi di colori che passavano dal giallo al blu, dal rosso al verde.
Il pavimento in marmo nero e bianco, che alternato creava disegni, risuonava ad ogni passo. E ogniuno di quei passi creava una sorta di benessere interiore a chiunque percorresse quella navata. Ikarus si sentiva bene quando stava sotto alle altissime volte, che parevano raggiungere il cosmo, le volte della Cattedrale della Luce.
Ma tutte le volte che entrava in quella casa di Dio, rimaneva incantato dall'imponenza della struttura. Quelle colonne, così enormi, che un uomo sedutogli accanto, pareva solo una macchia su quello splendente marmo.
L'altar maggiore però era così splendido, che si veniva indotti ad inginocchiarsi, solo per riprendersi dallo stupore che instillava. Dietro a questo, stavano le grandi sedie del coro, disposte in cercho e su due file, una rialzata rispetto all'altra.
Quando giunse all'altare, da un portone laterale, iniziarono ad entrare i monaci in processione, due in prima fila reggevano alte candele e tutti insieme intonavano un coro di inni all'onnipotente.
Quando il vecchio frate Cutberto vide Ikarus già pronto per la lettura del capitolo, ammicò in segno di saluto.
Ikarus attese che tutti i suoi confratelli fossero al loro psti e iniziò la lettura...
Terminate le preghiere, tutti i monaci fecero per tornare ai dormitori, tranne Cutberto, ce si avvicinò da Ikarus dicendo "L'abate Simur mi ha accennato della vostra partenza. Appena tornato siete già in partenza, per quanto?" "Non ne ho idea" Cutperto inarcò un sopracciglio e continuò "Come se mai ne aveste avute nelle precedenti imprese" Ikarus accennò ad un sorriso "Caro fratello, poco importa quanto starò via, l'importante è che la pace qui continui a regnare, perenne..."
"Si forse avete ragione. Ah, un'altra cosa, non voglio peccare d'orgoglio nel dirvelo ma, il seme di quella strana pianta che mi deste prima della vostra ultima avventura, l'ho accudito e curato nel chiostro interno e credo proprio di aver svolto un lavoro esemplare visto che e già grande quanto una quercia!"
Il Priore rimase per una manciata di secondi ammutolito e con un'espressione incredula sul volo "Cosa dite? Ha già assunto tali dimensioni? E' stupefacente! Devo vederla!"
"Allora seguitemi" Ikarus seguì il vecchio Cutberto, che, ormai vecchio e stanco non riusciva quasi più a sollevare i sandali dal terreno e produceva un sordo rumore ad ogni passo.
Quando finalmente furono al chiostro, al Sommo Chierico quasi venne un colpo. Il semino della pianta maledetta dell'isola di Estal, la guardiana della Reliquia di Heirean, che solo poco tempo fà aveva affidato alle cure del fratello Cutberto, era già divenuta una quercia secolare!
Quando il priore cercò di vedere se l'aura della pianta fosse maligna o meno, fù sopraffatto da un'ondata di energia, i suoi occhi iniziarono a perdere il dono della vista, tutto diveniva nero tranne che la quercia, che pareva bruciare di un fuoco rosso e azzurro. La sua mano desta lasciò la presa sul bastone, che ricadde a terra. Nello stesso istante gli cedettero le gambe e un terribile malditesta lo colpì inducendolo a tenersi il capo con entrambe le mani.
Tentava di sfuggire alla forza di quella pianta, ma ad ogni tentativo il male alla testa si intensificava, cercava di chiudere gli occhi, ma anche facendolo il contorno infuocato dell'albero si vedeva distintamente.
Iniziò ad urlare per il dolore, quando si accorse di non produrre alcun suono. Poi improvvisamente tutto cessò. La vista tornò come un lampo e il dolore scomparve con la stessa improvvisa foga con cui era venuto.
"IKARUS!!" Urlava disperato Cutbero "E' passato Cutbero."
"Che Dio ci protegga! Cosa vi è accaduto??!!" "Credo di...di aver compreso..." "COSA!!??" sbraitò il povero Cutbero ancora sconvolto "La pianta non è malvagia, altrimenti, qui al Regno tutti ne sarebbero venuti a conosenza. No, al contrario è buona. Ma il suo bene è così intenso da procurare addirittura dolore...così potente che nel tentativo di concentrarsi su di essa, si viene danneggiati...affascinante..." "AFFASCINANTE?! Quella dannata cosa vi stava uccidendo!" Ikarus riprese il suo bastone e si rimise in piedi "Forse, fatto stà, che non l'abbia fatto, credo che non fosse quello il suo intento e credo anche che se la mia arua fosse stata maligna, non ne sarei uscito vivo...questo albero è una valida protezione per il monastero, l'hai cresciuta bene Cutberto."
Cutberto ancora confuso si limitò ad annuire.
Dopo l'episodio del chiostro, Ikarus e il prete tornarono ai loro rispettivi alloggi. Cutbero nel dormitorio con gli altri frati e Ikarus nella sua stanza.
Era molto stanco e quindi senza ulteriori indugi si mise a dormire...
[Modificato da Ikarus, priore 23/02/2005 19.36]
[Modificato da Ikarus, priore 23/02/2005 19.37]