Mentre Templar si allontanava, la giovane maga osservava l'anziana, e vide un piccolo amuleto che aveva al collo.
-E dunque siete uma maga,...-
-Sì, piccola,...- l'anziana stava osservando la ragazza vicino a lei; l'aveva chiamata piccola, perchè le sembrava ancora giovane, ma qualcosa le fece presagire che forse quel termine non era appropriato.
Lirisea guardò la maga sorridendo appena -Signora, forse dovrei essere io a chiamarvi così,...-
L'anziana donna ricambiò il sorriso, ed entrò per prepararsi qualcosa di caldo; dopo un po' si affacciò chiedendo se volesse anche lei qualcosa, ma Lirisea si guardava intorno con circospezione.
Una brezza leggera passava fra gli alberi della foresta, producendo come una melodia, udibile solo alla giovane maga.
§qualcosa non va,...§ si girò verso la direzione dove era sparito il cavaliere, e prima di andare, si rivolse alla donna:
-Rimanete in casa, e non uscite, chiudetevi dentro, e sigillate l'entrata con un incanto di protezione- poi corse verso quelli che sembrava udire come rumori di una battaglia, portati dal vento
Gli strani nemici sembravano diventati più resistenti dall'ultimo scontro che aveva impegnato Templar, e mentre cercavano di tenere a bada i cinque che avevano seguito il cavaliere fino al cerchio di rocce, altri due comparvero dall'altro lato; sembravano restii al combattere, e studiavano i due cavalieri nelle loro mosse, come prendendone nota.
Alla fine, anche loro si unirono ai cinque, e usarono gli strani piccoli dardi, pensando di riuscire a prendere i due, mentre erano impegnati nel combattimento, ma un incantesimo fu urlato in tempo:
-
VELO ETEREO- una coltre di nebbia vellutata fece come da scudo, che si dissolse poco dopo aver effettuato il suo compito, ai due che si girarono un momento, per vedere cosa era successo.
Davanti ai due nemici stava l'alta figura di Lirisea che girò di poco la testa verso i due cavalieri,-Serve una mano?- per poi tornare a fronteggiare le due creature, come i cavalieri tornarono alle loro.
Chiuse gli occhi e richiamò a se la magia, mentre le creature avanzavano; riaprendoli, e muovendo impercettibilmente la mano, disse:
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Vetticci di Gaia-
Uno dei due esseri fu imprigionato da mille liane che subito dopo scaricarono energia elettrica sopra il nemico; nel mentre Lirisea, velocissima aveva preso i pugnali, e si era diretta verso il secondo che non si curava del compagno.
[Modificato da Lirisea 17/01/2005 1.00]