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*Bacheca sull'Attualità*

Ultimo Aggiornamento: 12/04/2011 20:34
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08/11/2010 15:56
 
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scusa Drauen, ma accostare "onestà intellettuale" al nome di un politico mi ha fatto crepare dalle risate [SM=x92710] [SM=x92710] [SM=x92710]




"Spade verranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi d'estate." (G.K. Chesterton)

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08/11/2010 16:48
 
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[SM=x92706] Mi sa che hai pienamente ragione [SM=x92706]




Drauen Ghor
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08/11/2010 17:25
 
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Passaparola dell'8 Novembre 2010, di Marco Travaglio




Mi sono accorto solo adesso che il video non si può vedere integralmente se non si è iscritti al sito da dove l'ho preso. Purtroppo al momento non sono riuscito a trovare altre fonti.

Misteri: adesso sembra vedersi. Prima invece arrivando intorno al minuto 13:00 si azzerava [SM=x92706]
[Modificato da Claudium 08/11/2010 17:57]
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08/11/2010 18:39
 
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"ullalla ullalla ullallallaaaaa" Passaparola mi viene in mente 'sta vaccata [SM=x92706] scherzi a parte, Passaparola lo puoi trovare su youtube, lo pubblica regolarmente lo staff di Grillo, ecco il link al video:
www.youtube.com/watch?v=09d8xO7hJeo




"Spade verranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi d'estate." (G.K. Chesterton)

08/11/2010 21:01
 
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Ah ok, prima trovavo solo un'anteprima o videovecchi.
09/11/2010 15:34
 
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Alluvione in Veneto, Bossi e Berlusconi "L'aiuto sarà sostanzioso e immediato"


di Redazione


Il presidente del Consiglio e il leader della Lega Nord sono arrivati in Veneto per fare il punto su danni causati dalla disastrosa alluvione della scorsa settimana. Il premier: "L'aiuto dello stato alle zone alluvionate sarà sostanzioso e immediato". Bossi: "Sui soldi assicuriamo io e Tremonti". Contestazione a Padova. Napolitano: "L'incuria ha provocato il dissesto idrogeologico". Sul Nord-Est ancora pioggia e neve.

Verona - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, sono in Veneto per fare il punto sui danni causati dalla disastrosa alluvione della scorsa settimana. Il premier e il ministro sono giunti poco prima delle 11 a Monteforte d’Alpone, nel Veronese, accompagnati dal sottosegretario alla Protezione civile Guido Bertolaso. Ad accoglierli il presidente della Regione Luca Zaia e le autorità locali. Berlusconi e Bossi hanno compiuto una serie di sopralluoghi nelle aree più colpite dal maltempo. Insieme a loro anche il presidente della regione Piemonte Roberto Cota.

Berlusconi: "Aiuto sostanzioso" L’aiuto dello Stato alle zone del Veneto alluvionate sarà "sostanzioso e immediato", ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Prima dobbiamo parlare con Tremonti, entro domani sera daremo delle risposte chiare, ha sottolineato il premier. Bossi ha assicurato: "Vi ho portato qua Berlusconi e su quello che ha detto potete stare sicuri. Zaia controllerà tutto, Tremonti è Veneto e non vi dovete preoccupare". Sintetico ma concreto il leader del Carroccio nel rispondere ai giornalisti su cosa il governo potrà ora fare per queste aree: "Il governo darà gli sghei". Il programma della giornata prevede visite anche a Caldogno (Vicenza) e nel Padovano. Il premier partirà poi alla volta dell’Aquila.

Contestazione All'arrivo del premier alla prefettura di Padova c'è stata una contestazione nei suoi confronti. Un gruppo di giovani - studenti e lavoratori precari - lo ha fischiato gridando slogan contro di lui. Dai dimostranti è partito un potente petardo che avrebbe leggermente ustionato un poliziotto.

Napolitano: l'incuria ha portato al dissesto idrogeologico "Dobbiamo preoccuparci del clima per oggi e per domani dal momento che l’incuria terribile ha portato al dissesto idrogeologico" che ha prodotto gli allagamenti di questi giorni in Veneto. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il capo dello Stato ha sottolineato la necessità di trasmettere "messaggi di forte coscienza ambientalista" alla luce dei cambiamenti climatici che stanno danneggiando il paese, come il "crollo del patrimonio di Pompei che dovremmo saper tutelare e come le immagini del centro di Vicenza invaso dalla pioggia". "Gli uomini spesso pensano più a quello che gli serve al momento e meno alle conseguenze - ha detto Napolitano -, come a costruirsi una casa dove non si dovrebbe anche se poi la pioggia la travolgerà", ecco perchè "bisogna rispettare le regole e le leggi, sempre che siano fatte bene, ci vogliono leggi che dicano cosa è bene e cosa no", quindi il presidente ha espresso l’auspicio che le nuove generazioni "crescano pensando bene alle conseguenze di ciò che si fa".

Vertice Bertolaso-Zaia a Roma Bertolaso, ha promosso per domani una riunione a Roma alla quale ha invitato il presidente del Veneto Luca Zaia e i presidenti delle province del Veneto. L’invito, secondo quanto si è appreso, è giunto stamani via fax alle segreterie delle varie amministrazioni. All’ordine del giorno la discussione le ulteriori iniziative da intraprendere per far fronte alle necessità delle popolazioni colpite dal maltempo.

Pioggia e neve sul Nord-Est Il Veneto si è svegliato ancora una volta sotto il maltempo. Pioggia in pianura e nevicate sopra i 900-1.000 metri in montagna. La pioggia però non pare destare particolari problemi perchè è a tratti e con quantitativi ridotti. Anche in montagna le nevicate sono definite "deboli". Dalla notte a Cortina sono caduti 4 centimetri di neve fresca, 10 ad Arabba, 1-2 sull’altopiano di Asiago. Sopra i 1.500 metri i quantitativi di neve fresca raggiungono i 10-20 centimetri. I centri meteo dell’Arpa regionale prevedono un progressivo miglioramento in Veneto a partire da giovedì.

[Modificato da Claudium 09/11/2010 15:35]
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09/11/2010 16:39
 
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Che berlusconi e compagnia vengano qui, non gliene frega niente a nessuno.

Il problema sono i soldi. Serve da una prima stima un miliardo di euro.
Hanno detto che arrivano.
Bisogna vedere in futuro se effettivamente arrivano, da dove li prendono, e come li distribuiscono.
Poi si potrà valutare l'operato.


Mezze giuste, mezze sbagliate le parole di Napolitano.
Il problema non è il cambiamento del clima. Sì, son state piogge eccezionali, ma il problema non è sicuramente quello.
Non è nemmeno l'incuria (seppur c'è stata) ad aver provocato questo disastro, o almeno non è il fattore fondamentale.

Il problema è lo stesso territorio veneto.
Nel pieno rispetto delle leggi (non è stato costruito niente sapendo che verrà travolto), in Veneto c'è stata un'edificazione paurosa fin dalla seconda guerra mondiale (non è un problema di qualche anno fa...).
Il costruito sul territorio è uno dei più alti al mondo, paragonabile in europa solo alla Ruhr tedesca.

Mettere a posto questo sistema?
Impossibile nel breve periodo.

L'unica è rinforzare di molto gli argini, e monitorare costantemente i fiumi.

Il problema è: con che soldi? Il Veneto non ce ne ha...




Drauen Ghor
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09/11/2010 22:53
 
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beh io credevo che il Veneto fosse messo benino economicamente, cioè, so che i bilanci non sono in rosso come per la parte centro meridionale dello stivale. Ma mi rendo conto che c'è bisogno di fondi eccezionali per salvaguardare gente che abita in case dove non si sarebbe dovuto edificare. Oramai il danno è stato fatto, per migliorare la situazione bisognerebbe edificare nuove case solo su terreni sicuri o usando tecniche adeguate, poi col passare degli anni, le vecchie case andranno lentamente in demolizione e resteranno solo quelle più sicure. Purtroppo però nell'edilizia c'è sempre chi se ne frega della vita della gente se può guadagnare qualche sacchetto d'oro extra.
Per quanto riguarda i discorsi di Napolitano, meglio che sto zitto và.




"Spade verranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi d'estate." (G.K. Chesterton)

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10/11/2010 10:34
 
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E' messo benino economicamente, ma di soldi non ce ne sono abbastanza per i propri bisogni.

ti faccio un esempio prendendo le parole di un sindaco della zona colpito dall'alluvione (non so di che partito sia, ma è tanto per far capire): "noi di tasse paghiamo circa 20 milioni all'anno... ci tornano indietro per i nostri bisogni 500 mila euro"
Qua capisci che tutta la ricchezza del Veneto spesso se ne va solo in tasse [SM=x92702]


Il problema è che qua (tranne rari casi che cmq non conosco) non si è edificato dove non si poteva.
Si è edificato costruendo case sicurissime (al massimo avrei evitato di fare ovunque garagi interrati, ma quello è un problema ovunque).

Il problema è che si è edificato troppo.
Ripeto sempre in posti sicuri, ma troppo.
Succede che quando piove l'acqua non viene trattenuta dal terreno e rilasciata ai fiumi con calma.
Essendoci molto cemento, l'acqua viene subito convogliata nei canali, e questi si ingrossano facilmente.
E' questo il problema veneto [SM=x92709]

Dai dai, parla di Napolitano [SM=x92702]





Drauen Ghor
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10/11/2010 14:45
 
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Il messaggio del Papa in occasione dell'assemblea generale della Conferenza episcopale italiana

La responsabilità di educare


"Tutti coloro che hanno a cuore la città degli uomini e il bene delle nuove generazioni" devono sentirsi coinvolti nella "responsabilità educativa". Lo scrive il Papa in un messaggio al cardinale Angelo Bagnasco in occasione dell'assemblea generale della Conferenza episcopale italiana, in corso da lunedì 8 a giovedì 11 novembre ad Assisi.


Al Venerato Fratello
il Cardinale Angelo Bagnasco
Presidente della Conferenza Episcopale Italiana


Con questo messaggio, che vi invio in occasione della 62 Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana, intendo farmi spiritualmente pellegrino ad Assisi, per rendermi presente e raggiungere personalmente Lei e ciascuno dei Vescovi convenuti, Pastori premurosi delle amate Chiese particolari che sono in Italia. La vostra sollecitudine e il vostro impegno si manifestano nel governo responsabile delle diocesi e nella vicinanza paterna ai sacerdoti e alle comunità parrocchiali. Di ciò è segno eloquente l'attenzione al tema dell'educazione, che avete assunto come priorità del decennio che si apre. Gli Orientamenti pastorali recentemente pubblicati sono espressione di una Chiesa che, alla scuola di Gesù Cristo, vuole prendersi a cuore la vita intera di ogni uomo e, a tale fine, cerca "nelle esperienze quotidiane l'alfabeto per comporre le parole con le quali ripresentare al mondo l'amore infinito di Dio" (Educare alla vita buona del Vangelo, 3).
1. In questi giorni siete riuniti ad Assisi, la città nella quale "nacque al mondo un sole" (Dante, Paradiso, Canto xi), proclamato dal Venerabile Pio xii Patrono d'Italia: san Francesco, che conserva intatte la sua freschezza e la sua attualità - i Santi non tramontano mai! - dovute al suo essersi conformato totalmente a Cristo, di cui fu icona viva.
Come il nostro, anche il tempo in cui visse san Francesco era segnato da profonde trasformazioni culturali, favorite dalla nascita delle università, dallo sviluppo dei comuni e dal diffondersi di nuove esperienze religiose.
Proprio in quella stagione, grazie all'opera di Papa Innocenzo iii - lo stesso dal quale il Poverello di Assisi ottenne il primo riconoscimento canonico - la Chiesa avviò una profonda riforma liturgica. Ne è espressione eminente il Concilio Lateranense iv (1215), che annovera tra i suoi frutti il "Breviario". Questo libro di preghiera accoglieva in sé la ricchezza della riflessione teologica e del vissuto orante del millennio precedente. Adottandolo, san Francesco e i suoi frati fecero propria la preghiera liturgica del Sommo Pontefice: in questo modo il Santo ascoltava e meditava assiduamente la Parola di Dio, fino a farla sua e a trasporla poi nelle preghiere di cui è autore, come in generale in tutti i suoi scritti.
Lo stesso Concilio Lateranense iv, considerando con particolare attenzione il Sacramento dell'altare, inserì nella professione di fede il termine "transustanziazione", per affermare la presenza reale di Cristo nel sacrificio eucaristico: "Il suo corpo e il suo sangue sono contenuti veramente nel Sacramento dell'altare, sotto le specie del pane e del vino, poiché il pane è transustanziato nel corpo e il vino nel sangue per divino potere" (DS, 802).
Dall'assistere alla santa Messa e dal ricevere con devozione la santa Comunione sgorga la vita evangelica di san Francesco e la sua vocazione a ripercorrere il cammino di Cristo Crocifisso: "Il Signore - leggiamo nel Testamento del 1226 - mi dette tanta fede nelle chiese, che così semplicemente pregavo e dicevo: Ti adoriamo, Signore Gesù, in tutte le tue chiese che sono nel mondo intero e ti benediciamo, poiché con la tua santa croce hai redento il mondo" (Fonti Francescane, n. 111).
In questa esperienza trova origine anche la grande deferenza che portava ai sacerdoti e la consegna ai frati di rispettarli sempre e comunque, "perché dell'altissimo Figlio di Dio nient'altro io vedo corporalmente in questo mondo, se non il Santissimo Corpo e il Sangue suo che essi soli consacrano ed essi soli amministrano agli altri" (Fonti Francescane, n. 113).
Davanti a tale dono, cari Fratelli, quale responsabilità di vita ne consegue per ognuno di noi! "Badate alla vostra dignità, frati sacerdoti - raccomandava ancora Francesco - e siate santi perché egli è santo" (Lettera al Capitolo Generale e a tutti i frati, in Fonti Francescane, n. 220)! Sì, la santità dell'Eucaristia esige che si celebri e si adori questo Mistero consapevoli della sua grandezza, importanza ed efficacia per la vita cristiana, ma esige anche purezza, coerenza e santità di vita da ciascuno di noi, per essere testimoni viventi dell'unico Sacrificio di amore di Cristo.
Il Santo di Assisi non smetteva di contemplare come "il Signore dell'universo, Dio e Figlio di Dio, così si umilî da nascondersi, per la nostra salvezza, in poca apparenza di pane" (ibid., n. 221), e con veemenza chiedeva ai suoi frati: "Vi prego, più che se lo facessi per me stesso, che quando conviene e lo vedrete necessario, supplichiate umilmente i sacerdoti perché venerino sopra ogni cosa il Santissimo Corpo e il Sangue del Signore nostro Gesù Cristo e i santi nomi e le parole di Lui scritte che consacrano il corpo" (Lettera a tutti i custodi, in Fonti Francescane, n. 241).
2. L'autentico credente, in ogni tempo, sperimenta nella liturgia la presenza, il primato e l'opera di Dio. Essa è "veritatis splendor" (Sacramentum caritatis, 35), avvenimento nuziale, pregustazione della città nuova e definitiva e partecipazione ad essa; è legame di creazione e di redenzione, cielo aperto sulla terra degli uomini, passaggio dal mondo a Dio; è Pasqua, nella Croce e nella Risurrezione di Gesù Cristo; è l'anima della vita cristiana, chiamata alla sequela, riconciliazione che muove a carità fraterna.
Cari Fratelli nell'Episcopato, il vostro convenire pone al centro dei lavori assembleari l'esame della traduzione italiana della terza edizione tipica del Messale Romano. La corrispondenza della preghiera della Chiesa (lex orandi) con la regola della fede (lex credendi) plasma il pensiero e i sentimenti della comunità cristiana, dando forma alla Chiesa, corpo di Cristo e tempio dello Spirito. Ogni parola umana non può prescindere dal tempo, anche quando, come nel caso della liturgia, costituisce una finestra che si apre oltre il tempo. Dare voce a una realtà perennemente valida esige pertanto il sapiente equilibrio di continuità e novità, di tradizione e attualizzazione.
Il Messale stesso si pone all'interno di questo processo. Ogni vero riformatore, infatti, è un obbediente della fede: non si muove in maniera arbitraria, né si arroga alcuna discrezionalità sul rito; non è il padrone, ma il custode del tesoro istituito dal Signore e a noi affidato. La Chiesa intera è presente in ogni liturgia: aderire alla sua forma è condizione di autenticità di ciò che si celebra.
3. Questa ragione vi spinge, nelle mutate condizioni del tempo, a rendere ancor più trasparente e praticabile quella stessa fede che risale all'epoca della Chiesa nascente. È un compito tanto più urgente in una cultura che - come voi stessi rilevate - conosce "l'eclissi del senso di Dio e l'offuscarsi della dimensione dell'interiorità, l'incerta formazione dell'identità personale in un contesto plurale e frammentato, le difficoltà di dialogo tra le generazioni, la separazione tra intelligenza e affettività" (Educare alla vita buona del Vangelo, 9). Questi elementi sono il segno di una crisi di fiducia nella vita e influiscono in maniera rilevante sul processo educativo, nel quale i riferimenti affidabili si fanno labili.
L'uomo contemporaneo ha investito molte energie nello sviluppo della scienza e della tecnica, conseguendo in questi campi traguardi indubbiamente significativi e apprezzabili. Tale progresso, tuttavia, è avvenuto spesso a scapito dei fondamenti del cristianesimo, nei quali si radica la storia feconda del Continente europeo: la sfera morale è stata confinata nell'ambito soggettivo e Dio, quando non viene negato, è comunque escluso dalla coscienza pubblica. Eppure, la persona cresce nella misura in cui fa esperienza del bene e impara a distinguerlo dal male, al di là del calcolo che considera unicamente le conseguenze di una singola azione o che usa come criterio di valutazione la possibilità di compierla.
Per invertire la rotta, non è sufficiente un generico richiamo ai valori, né una proposta educativa che si accontenti di interventi puramente funzionali e frammentari. C'è bisogno, invece, di un rapporto personale di fedeltà tra soggetti attivi, protagonisti della relazione, capaci di prendere posizione e di mettere in gioco la propria libertà (cfr. ibid., 26).
Per questa ragione, è quanto mai opportuna la vostra scelta di chiamare a raccolta intorno alla responsabilità educativa tutti coloro che hanno a cuore la città degli uomini e il bene delle nuove generazioni. Tale indispensabile alleanza non può che partire da una nuova prossimità alla famiglia, che ne riconosca e sostenga il primato educativo: è al suo interno che si plasma il volto di un popolo.
Come Chiesa che vive in Italia, attenta a interpretare ciò che avviene in profondità nel mondo di oggi e, quindi, a cogliere le domande e i desideri dell'uomo, voi rinnovate l'impegno a operare con disponibilità all'ascolto e al dialogo, mettendo a disposizione di tutti la buona notizia dell'amore paterno di Dio. Vi anima la certezza che "Gesù Cristo è la via, che conduce ciascuno alla piena realizzazione di sé secondo il disegno di Dio. È la verità, che rivela l'uomo a se stesso e ne guida il cammino di crescita nella libertà. È la vita, perché in lui ogni uomo trova il senso ultimo del suo esistere e del suo operare: la piena comunione di amore con Dio nell'eternità" (ibid., n. 19).
4. In questo cammino, vi esorto a valorizzare la liturgia quale fonte perenne di educazione alla vita buona del Vangelo. Essa introduce all'incontro con Gesù Cristo, che con parole e opere costantemente edifica la Chiesa, formandola alle profondità dell'ascolto, della fraternità e della missione. I riti parlano in forza della loro intrinseca ragionevolezza e comunicabilità ed educano a una partecipazione consapevole, attiva e fruttuosa (cfr. Sacrosanctum Concilium, n. 11).
Cari Fratelli, alziamo il capo e lasciamoci guardare negli occhi da Cristo, unico Maestro, Redentore da cui promana ogni nostra responsabilità nei confronti delle comunità che ci sono affidate e di ogni uomo. Maria Santissima, con cuore di Madre, vegli sul nostro cammino e ci accompagni con la sua intercessione.
Nel rinnovare la mia affettuosa vicinanza e il mio fraterno incoraggiamento, imparto di cuore a Lei, Venerato Fratello, ai Vescovi, ai collaboratori e a tutti i presenti la mia Apostolica Benedizione.

Dal Vaticano, 4 novembre 2010
Benedetto XVI


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10/11/2010 22:59
 
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Molto bella la forma di questa lettera, pare davvero di respirare aria medievale. [SM=x92709] Quando ho visto la fonte di oggi, sinceramente credevo si trattasse della tremenda notizia dei massacri di cristiani in Iraq. Molto toccanti le parole dell'Arcivescovo iraqeno: "vogliono cacciarci, e ci stanno riuscendo". Scusate per questa parentesi, un pensiero per quei fratelli perseguitati volevo farlo, anche perchè non sono uscito molto ot.
Per quanto riguarda questa lettera, mi ha colpito la frase "Per invertire la rotta, non è sufficiente un generico richiamo ai valori". Spero che il Sommo Pontefice (il nostro Sommo vero [SM=x92710]) non si riferisse a noialtri [SM=x92710] scherzi a parte, il nostro non è un banale "generico richiamo ai valori", noi ci basiamo veramente su di essi [SM=x92701]




"Spade verranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi d'estate." (G.K. Chesterton)

11/11/2010 09:35
 
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Gianni Letta e il futuro del governo:
«Le prospettive sembrano restringersi»


Nel tardo pomeriggio possibile incontro tra il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e Fini

MILANO - Le prospettive del governo Berlusconi sembrano restringersi. A dare conferma del cattivo stato di salute dell'esecutivo è Gianni Letta. Alla vigilia dell'incontro tra Gianfranco Fini e Umberto Bossi, mentre il premier è in partenza per il G20 di Seul e Fli riflette sull'ipotesi di votare la sfiducia al ministro Sandro Bondi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio interviene ad un convegno Ericsson sul piano «Europa 2020» che riguarda la modernizzazione tecnologica. «Questo governo che rappresento pro tempore - ha spiegato Letta nel suo intervento - ha prospettive molto più brevi del 2020, e in queste ultime ore sembrano restringersi non ad anni ma a periodi e misure di tempo più contenuti».

IN MISSIONE DA FINI - Nel tardo pomeriggio Letta dovrebbe incontrare Fini. Dovrebbe, perché mancano conferme ufficiali, la situazione è fluida e gli incontri possono essere cancellati dalle agende fino all’ultimo momento utile. Una missione diplomatica affidata dunque al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, mentre il premier ha lasciato Roma diretto al G20 e si avvicina il momento dell’attesissimo incontro tra il leader di Fli e il Senatùr.

INCONTRO BOSSI-FINI - L'incontro di oggi tra Fini e Letta dovrebbe essere il preludio a quello decisivo tra Bossi e il leader di Fli. Il Senatur porterà al presidente della Camera l'offerta di Berlusconi a cui dovrà dare una risposta.

«PASSAGGI INDEROGABILI» - Un altro segnale della crisi ormai incombente arriva, nel frattempo, dal deputato futurista Fabio Granata. «Giovedì - ha annunciato - probabilmente subito dopo l'incontro tra Fini e Bossi, se non succede nulla di nuovo, e non succederà nulla di nuovo, ritireremo la delegazione al governo». Chi, invece, invita alla stabilità è Renato Schifani. Intervenendo alla presentazione di un master dell’università Luiss, il presidente del Senato ha sottolineato l'inderogabilità di alcuni passaggi parlamentari, come l’approvazione della legge di stabilità. «Vi sono - ha detto - passaggi parlamentari inderogabili, come la Finanziaria, che non possono minare la tenuta dell’intero sistema Paese o esporlo gravemente sul piano internazionale».

LA MOZIONE DI SFIDUCIA DEL PD - Le fibrillazioni nel centrodestra inducono l'opposizione a darsi da fare. Pier Luigi Bersani ha annunciato che il Pd sta raccogliendo le firme per presentare una mozione di sfiducia al Governo. «Intanto presentiamo la mozione di sfiducia al ministro Bondi - ha detto a Padova a margine della XXVII assemblea Anci - per la mozione di sfiducia al Governo stiamo raccogliendo le firme, vedremo tempi e modi dell’iniziativa» . Bersani ha poi proseguito: «È chiaro che il nostro obiettivo è quello di rendere evidente e formale la crisi. Abbiamo affidato ai nostri capigruppo, che se ne intendono, i percorsi e le tecniche migliori per arrivare a questo obiettivo».

tratto da www.corriere.it


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11/11/2010 15:46
 
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Prove generali per spartirsi qualche legge, una a favore di uno, una a favore dell'altro, fino a fine legislatura [SM=x92702]




Drauen Ghor
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12/11/2010 15:15
 
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Niente politici a "Vieni via con me"
Masi esclude Fini e Bersani

Il direttore della Rai e Marano scrivono al direttore di Rai3 Ruffini: "La loro partecipazione non è prevista dalla Scheda Prodotto Programma"

In mattinata era giunto l'annuncio: lunedì sera, per la seconda puntata di "Vieni via con me", gli ospiti di punta saranno Gianfranco Fini e Pier Luigi Bersani, rispettivamente leader di Futuro e libertà e Partito democratico. "Parleranno dei valori della destra e della sinistra", avevano detto gli autori del programma (che, nella prima puntata, ha fatto record di ascolti su Rai3). Nel primo pomeriggio, poi, la doccia fredda. Mittenti: Mauro Masi e Antonio Marano, rispettivamente direttore generale e vicedirettore generale della Rai.

"Niente politici nella trasmissione", fanno sapere i vertici della tv di Stato in una nota di servizio al direttore di rete Paolo Ruffini. "La presenza di politici nella trasmissione non era prevista nella Scheda Prodotto Programma", dicono Masi e Marano, motivando il proprio comunicato. La partecipazione di esponenti politici, fanno sapere, è in contrasto sia con la direttiva del dg dello scorso agosto, sia con quella della Commissione di Vigilanza del 2003, sia con quella del precedente dg Claudio Cappon, del gennaio 2009. Masi e Marano hanno dunque spinto Ruffini ad attenersi alle disposizioni vigenti.

Il vicedirettore Marano, inoltre, ha fatto sapere che anche la presenza del presidente della Regione Puglia Nichi Vendola nella prima puntata era, per così dire, illegittima.

13/11/2010 13:33
 
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Non si sblocca al g20 il dialogo sul mercato valutario e sul commercio

Nessun accordo

L'India propone d'investire nuovi capitali nei Paesi più poveri


Seoul, 12. Pochi risultati, scarse prospettive. È un g20 col fiato corto e senza slanci quello che si è chiuso oggi a Seoul, in Corea del Sud. Oltre al solito messaggio, che la ripresa c'è ma serve un'azione coordinata, i leader dei venti Paesi più industrializzati hanno lanciato un piano di azione in cinque punti per garantire una crescita forte ed equilibrata. Impegni sulla carta, ora affidati alla presidenza di turno francese. Restano sullo sfondo le tensioni tra Cina e Stati Uniti sul mercato valutario e sul commercio. Resta un'intesa a metà sulle nuove regole della finanza. E, non da ultimo, resta l'assenza di un piano concreto per aiutare i Paesi più poveri.
Il comunicato finale del vertice sudcoreano sottolinea la necessità di politiche coordinate per evitare gli squilibri. I leader hanno affrontato anche le problematiche relative alla politica monetaria: non bisogna attuare svalutazioni monetarie competitive. A minare la ripresa c'è proprio "la crescita diseguale e gli ampi squilibri che stanno alimentando la tentazione di allontanarsi dalle soluzioni globali attraverso azioni non coordinate". Proprio per evitare tale rischio, il g20 indicherà delle linee guida entro il prossimo anno. Nel documento c'è poi l'impegno dei leader "a un sistema di cambi determinato dal mercato" e alla lotta al protezionismo. Impegni, questi, i cui esiti saranno al centro del prossimo vertice del g20 che si terrà a Cannes tra circa un anno.
Sul terreno valutario, Stati Uniti e Cina non si sono mossi dalle reciproche posizioni. L'incontro tra il presidente Obama e il capo di Stato cinese, Hu Jintao, ha confermato la divergenza di vedute. Washington continua a chiedere una sostanziosa rivalutazione dello yuan. Tuttavia, da più parti gli States sono accusati a loro volta di svalutazione competitiva, ossia di tenere intenzionalmente basso il dollaro per velocizzare la crescita. Il Tesoro nega, ma nei fatti la Fed, con la nuova manovra di quantitative easing decisa la scorsa settimana, indebolisce il biglietto verde. Pechino ha apertamente contestato questa mossa e ha detto no a una rivalutazione troppo veloce dello yuan che, secondo gli analisti cinesi, potrebbe causare squilibri sociali.
La stessa assenza di dialogo si registra sul fronte degli squilibri globali. Gli Stati Uniti hanno chiesto di fissare un tetto del quattro per cento sugli avanzi e sui disavanzi delle bilance di parte corrente. La Cina, che ha il surplus più alto nei conti all'estero, si oppone fermamente alla proposta. Una linea seguita anche dai tedeschi, secondo i quali l'operazione "si oppone ai principi del libero mercato", ha dichiarato il cancelliere Merkel.
In tutto questo, l'India ha proposto alle economie emergenti di indirizzare maggiori capitali verso i Paesi più poveri. Riferendosi ai miglioramenti registrati nell'Africa subsahariana, il premier indiano, Manmohan Singh, ha indicato che "la regione è in grado di assorbire flussi di capitale miranti a un'espansione degli investimenti che possono generare una domanda di beni importante nell'economia globale".

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13/11/2010 17:18
 
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Qua mi pare semplicemente che ognuno pensi al proprio interesse economico, nessuno escluso.
O meglio, all'interesse dei già ricchi [SM=x92702]




Drauen Ghor
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"Se riesci ad essere illimitatamente dolce con chi è importante per te,
e illimitatamente crudele con chi non lo è, allora sei un uomo maturo"

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14/11/2010 10:26
 
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sì, tanto per cambiare musica.
Ai paesi occidentali più sviluppati cosa interessa di aiutare quelli sottosviluppati? Meglio mantenere lo sfruttamento, lasciarli abbandonati a loro stessi, piuttosto che rischiare di creare altri concorrenti sul mercato mondiale. Infatti la vera preoccupazione di questa bella gente è contrastare lo sviluppo della Cina piuttosto che far entrare decentemente nel mercato l'Africa subsahariana (che con le mani e coi piedi sta provando ad emergere lentamente e da sola!).




"Spade verranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi d'estate." (G.K. Chesterton)

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14/11/2010 13:12
 
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Io penso invece che stia crescendo lentamente grazie all'investimento di capitali soprattutto indiani e cinesi.
Non che loro vogliano aiutarli ovviamente, vogliono solo guadagnarci sfruttandoli.




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14/11/2010 14:32
 
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IL GOVERNO E LA FIDUCIA


Berlusconi: "Sfiducia? Si voti per la Camera
Avanti contro i professionisti della politica"


Elezioni solo per Montecitorio: l'ipotesi, paventata inizialmente da La Russa, ora viene rilanciata dal premier, che si dice sicuro della fiducia in entrambi i rami del Parlamento. Casini: "Si dimetta e ci eviti le elezioni". Bocchino: "Escamotage per tranquillizzare i senatori. Preoccupati per le istituzioni e il Paese"

ROMA - Il giorno dopo aver dipinto lo scenario in cui col suo esecutivo affronterà il voto di fiducia ((lo vuole prima al Senato e poi alla Camera), il premier Silvio Berlusconi alza ulteriormente i toni. Intervenendo telefonicamente alla convention milanese del Pdl, si dice sicuro che il suo governo "otterrà la fiducia sia a Palazzo Madama che a Montecitorio. E rilancia un'ipotesi paventata inizialmente dal coordinatore Pdl Ignazio La Russa: "Se così non fosse, credo che dovremo andare di nuovo a votare solo per la Camera".

"Manovra di palazzo". Berlusconi non parla apertamente di ribaltone, ma a questo allude quando, nel corso del suo intervento, parla dei "professionisti della politica, ormai vicini all'età in cui grandi leader come Bush e Blair scrivono le loro memorie, che possono aspirare alla presidenza del Consiglio o della Camera solo attraverso decisioni di palazzo quindi agendo come se la gente non esistesse. Ma questa non è democrazia, è solo partitocrazia". "Siccome noi siamo democratici e nel nostro Paese deve valere la democrazia, cioè quello che decide la gente - aggiunge il presidente del Consiglio -, noi andremo avanti a governare, con la fiducia che sono sicuro otterremo al Senato e credo alla Camera. E se alla Camera il governo non otterrà l'ok, benissimo, si andrà a votare per la Camera stessa e vedremo cosa decidono gli italiani".

"Italiani liberi da sinistra non democratica". "Dobbiamo andare avanti", ripete ancora il premier, anche "contro una sinistra che non è ancora democratica". "Tutte le cose che stanno succedendo rafforzano il convincimento degli italiani che vogliono restare liberi che dobbiamo andare avanti contro una sinistra non ancora democratica".

Attacco a Rai e giornali. Concludendo il suo intervento, Berlusconi sferra un attacco frontale alla Rai e alla stampa. "E' una cosa indegna avere una tv pubblica di questo tipo - dice il premier al telefono -. La maggioranza degli italiani è con noi e non si lascia turlupinare dai programmi Tv offensivi che paghiamo tutti noi. E' una cosa indegna avere una tv pubblica di questo tipo". Quanto ai giornali, Berlusconi ribadisce l'invito: "Non leggeteli, fanno pubblicità a una politica partitocratica che ragiona o sragiona come se gli elettori non esistessero. Ma esistono, e sono per il 60% con Silvio Berlusconi".

Bocchino: "Escamotage, premier di dimetta". "L'ipotesi del solo scioglimento della Camera in caso di sfiducia è un escamotage che ha il solo obiettivo di tranquillizzare quei senatori pronti a sostenere un percorso di responsabilità che eviti al Paese l'ennesima campagna elettorale". Lo dichiara in una nota il capogruppo alla Camera di Futuro e Libertà per l'Italia, Italo Bocchino. "Se la risposta di Berlusconi a una crisi di governo ormai conclamata è questa - prosegue - c'è da preoccuparsi seriamente per le istituzioni e per la soluzione dei problemi degli italiani. Restiamo convinti che sarebbe opportuna una scelta nell'interesse dell'Italia, con le dimissioni del governo e l'avvio di un percorso virtuoso che richiami tutte le forze politiche alla responsabilità verso i cittadini".

Chiti: "Con Prodi si andò al voto". "Ricordo al presidente Berlusconi quello che ieri ho fatto presente al ministro La Russa. Nel gennaio 2008 il governo Prodi ebbe la fiducia alla Camera e fu sfiduciato al Senato. La destra pretese le elezioni per entrambe le Camere e così fu. Oggi niente è cambiato". Lo afferma Vannino Chiti, vicepresidente Pd del Senato. "Se il governo non ottiene la fiducia sia alla Camera che al Senato - aggiunge Chiti -, o se ne forma un altro oppure si va elezioni anticipate. Non mi sogno di chiedere a Berlusconi la coerenza, sarei un inguaribile e soprattutto irragionevole ottimista. Ho fiducia nel Presidente della Repubblica. A Berlusconi mi limito a chiedere il minimo: il doveroso uso della memoria".

Casini: "Dimissioni ottimo contributo". Sulla tempistica della crisi, dopo l'insurrezione del Pd 1, che accusa Berlusconi di ignorare i regolamenti parlamentari e la stessa Costituzione, oggi è Casini a ricordare a Berlusconi "che c'è una mozione già presentata alla Camera" e "per un criterio minimale di correttezza istituzionale, bisogna partire da lì per un dibattito che io mi auguro sfoci nelle dimissioni di Berlusconi. Credo che sarebbe un ottimo contributo". In fondo, se ha perso la maggioranza, Berlusconi "se la deve prendere con se stesso. La rottura con Fini ha avuto la conseguenza della perdita di autosufficienza del governo". "Mi auguro - conclude Casini - che Berlusconi non ci costringa al voto. Una campagna degli stracci che duri cinque mesi, e che presumibilmente darà gli stessi risultati che abbiamo oggi in Parlamento, sarebbe una perdita di tempo che non ci possiamo consentire" di fronte alla crisi economica internazionale.

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14/11/2010 15:51
 
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neanche sapevo si potesse votare solo per una camera...
ma si può davvero??? [SM=x92714]




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