Nel frattempo il pretoriano era tornato nel Regno dopo un breve soggiorno a Griferia, si sentiva stanco: aveva camminato a lungo e la notte precedente non aveva dormito.
Il cappuccio gli copriva al solito il volto rendendolo irriconoscibile; appena varcato il grande cancello e salutato i vari guardmen si diresse verso la tavena già pregustando la squisita birra lì prodotta.
Sentiva in essa la presenza dell'amico Vinyadan e voleva scambiare con lui qualche parola: entrò quindi senza pensarci e vide il filosofo accanto a una fanciulla che conosceva per fama.
-Qeulla dev'essere Mariuccia- pensò scrutando la giovane.
Tuttavia vedendoli così impegnati e chini su una carta all'apparenza molto antica, si diresse verso il banvcone con l'idea di bersi qualcosa prima di andarli a salutare.
Odius, pretoriano del Regno e poeta a tempo perso
Il cielo d'Irlanda è Dio che suona la fisarmonica:
si apre e si chiude con il ritmo della musica
Si vis pacem, para bellum. Gaio Giulio Cesare