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Il mare

Ultimo Aggiornamento: 18/11/2011 02:02
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03/03/2007 10:53
 
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"Ciò che dice Eruner è più che giusto" fece Morgan, che era in groppa ad un bel cavallo nero; l'arco e la faretra erano dietro la schiena, come sempre, mentre reggeva il bastone runico con la mano sinistra. Era abile nel cavalcare, e la mano destra sarebbe stata più che sufficiente per guidare il cavallo. Anche Ohtar annuì alle sue parole. "Per il loro livello di esperienza, ed il loro grado, propongo che siano Eruner e Mariuccia a decidere sulle questioni più importanti. Voi cosa ne pensate?" e detto ciò fece girae lo sguardo su tutti i presenti, in attesa di una risposta.






"Sembrate molto perplessa, signorina Eyre; e benchè non abbiate più bellezza di me, l'aria perplessa vi dona: inoltre, serve ad allontanare i vostri occhi penetranti dalla mia fisionomia e a occuparli con i fiori del tappeto; continuate a essere perplessa." (E. Rochester)
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03/03/2007 13:50
 
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"Concordo pienamente con Morgan" disse Dondolin annuendo "All'interno della nostra compagnia, messer Eruner e lady Mariuccia sono i due Aspiranti più potenti e più ricchi di esperienza, quindi mi sembra saggio scegliere loro come guide" concluse. Olyva pareva daccordo con il druido, così si diresse verso i due Apiranti in questione e chinò la testa innanzi a loro, accettandoli in questo modo come capi.
03/03/2007 14:20
 
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"Per me non c'è alcun problema... Se siete tutti d'accordo, e se la mia collega mi appoggia, direi che è giunto il momento di avviarci verso Vetoio per incontrare questo fantomatico venditore..."

[Modificato da Eruner 03/03/2007 14.22]

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03/03/2007 14:24
 
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Morgan accennò un sì deciso col capo, dopodichè fece voltare la propria cavalcatura in direzione di Vetoio.
"Allora siamo pronti a partire?" fece con un sorriso. "Sono ansiosa di sentire cos'ha da dirci il venditore..."






"Sembrate molto perplessa, signorina Eyre; e benchè non abbiate più bellezza di me, l'aria perplessa vi dona: inoltre, serve ad allontanare i vostri occhi penetranti dalla mia fisionomia e a occuparli con i fiori del tappeto; continuate a essere perplessa." (E. Rochester)
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04/03/2007 15:53
 
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Mariuccia sorrise ai compagni e piegò il capo in segno di rispetto e ringraziamento.
”Sono onorata e lusingata dalla vostra considerazione” disse, sistemandosi meglio sulla sella.
Il lungo bastone ferrato era ancora ben assicurato sulla sua schiena, coperto dal mantello dei SinFein che avvolgeva la tunica bianca.
L’alchimista calò dalla spalla la piccola sacca da viaggio che, previdente, si era portata alla locanda, e ne estrasse un lungo pugnale ricurvo. Rigirò un attimo l’oggetto tra le dita sottili, dopodichè lo legò in cintura. Assicurò la borsa alla sella del cavallo e si raddrizzò.
“Spero che abbiate con voi il necessario. Il resto lo acquisteremo per la strada”
Intenzionata a dare il via al viaggio, la giovane strinse i piedi intorno ai fianchi del cavallo di Eruner, che nitrì infastidito.
Mariuccia sbuffò, poi carezzò il collo del cavallo e, con un secco colpo di redini lo fece partire al trotto.
“Andiamo!” intimò con un gesto ai compagni.
Poi spronò il cavallo al galoppo verso la direzione che bene conosceva.



OT
Ora che viaggeremo, invito tutti a dare bene un'occhiata alla mappa del mondo di BD e tenersela da parte [SM=x92702]
04/03/2007 18:20
 
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La dragonessa prese il volto con due possenti colpi d'ala e in pochi istanti si librò alta nel cielo, sfrecciando in miriadi di evoluzioni, contenta di iniziare una nuova avventura. Eruner assoporava a occhi chiusi il piacere dell'aria fresca sulla pelle del volto, provando a immaginare dove li avrebbe condotti questa nuova avventura. Forse sarebbe stato più semplice questa volta, anche se in fondo all'animo si augurava che non fosse così... Gli erano sempre piaciute le sfide impegnative! Sperava inoltre di rendere fiero maestro Bright e dimostrare al Sommo di aver riposto bene la sua fiducia.
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04/03/2007 18:50
 
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Morgan imitò Lady Mariuccia e spronò il suo cavallo nero al galoppo, lasciandolo andare a briglia sciolta. Adorava cavalcare, e ancor più adorava sentire la cavalcatura correre libera, senza freni; presto però la fece rallentare un poco. Non voleva che si stancasse subito, così adeguò l'andatura del proprio cavallo con quella degli altri compagni di viaggio. Ohtar correva al suo fianco, il folto pelo nero che emanava riflessi blu come quelli dei corvi. I due si lanciarono una breve occhiata, felici entrambi di intraprendere assieme la loro prima avventura nel Regno di Bluedragon.
"Spero di non deludere nessuno, Ohtar; nè i nostri compagni, nè il Sommo..." disse Morgan a Ohtar, telepaticamente.
"Vedrai che andrà tutto bene" la rassicurò lui prontamente, come sempre da quando aveva trovato l'elfa nella propria tana, dodici anni prima.
"Lo spero, amico mio..." mormorò lei ad alta voce, senza quasi rendersene conto.






"Sembrate molto perplessa, signorina Eyre; e benchè non abbiate più bellezza di me, l'aria perplessa vi dona: inoltre, serve ad allontanare i vostri occhi penetranti dalla mia fisionomia e a occuparli con i fiori del tappeto; continuate a essere perplessa." (E. Rochester)
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04/03/2007 19:07
 
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Dondolin, vedendo che gli altri membri della compagnia cominciavano a cavalcare, spronò il ronzino datogli da Eruner, mantenendo una velocità non troppo elevata. Olyva avanzava di fianco a lui, correndo ad una velocità impressionante ed insolita per un animale della sua stazza. Il vento che gli sollevava i lunghi capelli grigi era una sensazione bellissima ed il druido, immerso nella cavalcata, ben presto lasciò vagare la sua mente, pensando a quell'avventura, la sua prima avventura. Non era spaventato e nemmeno emozionato, poichè nella sua lunga vita aveva visto molte cose tragiche e sconvolgenti, tuttavia sentiva dentro di se strane sensazioni, a lui fino ad ora totalmente estranee: fratellanza, orgoglio, bontà e tante altre. Qualcosa stava cambiando in lui...
06/03/2007 15:37
 
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Dopo circa due ore di viaggio, il gruppo a cavallo giunse all'imboccatura del Tunnel per Vetoio, dove Eruner li stava aspettando per attraversarlo insieme. Molti si chiesero perchè non avesse semplicemente sorvolato il Gran Massiccio.
"Non bisogna mai attraversare le antiche stanze del Tunnel da soli... Gli Antichi spiriti che lo dimorano potrebbero non vedere bene coloro che non fanno aprte del Regno."
Senza ulteriori spiegazioni, Nerue cominciò a muovere verso l'antro, scomparendo poco dopo nell'Oscurità. Il paladino non aveva mai temuto gli spiriti, ma la mano guantata era tesa e pronta ad afferrare Drath'Kahn.
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07/03/2007 00:17
 
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Morgan afferrò più saldamente il proprio bastone, mormorando oscure parole, ed all'improvviso le mistiche rune da lei incise sopra di esso presero a fiammeggiare, come fossero incandescenti.
"Antiche presenze dimorano nelle viscere della terra" fece Ohtar a Morgan. Al lupo non erano mai piaciuti troppo i tunnel sotterranei, abituato com'era alle grandi foreste ed all'aria aperta.
Morgan non rispose nulla, assorta in cupi pensieri. Nella sua mano destra, le rune di Rakilaxor emanavano sinistri bagliori rossastri, proiettando gobbe ombre contro le pareti del tunnel; e nel caso fosse stato necessario, esso era pronto ancora una volta a spezzare altre ossa...






"Sembrate molto perplessa, signorina Eyre; e benchè non abbiate più bellezza di me, l'aria perplessa vi dona: inoltre, serve ad allontanare i vostri occhi penetranti dalla mia fisionomia e a occuparli con i fiori del tappeto; continuate a essere perplessa." (E. Rochester)
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07/03/2007 17:40
 
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"E così siamo giunti alla galleria per Vetoio" pensò Dondolin "Questo percorso potrebbe rivelarsi alquanto interessante". Olyva, d'altro canto, sembrava indifferente al fatto che stavano per entrare nel tunnel degli Antichi; il druido lo fissò, osservando la sua espressione di semplice ed apparente felicità, dopodichè si mise a ridere tra se. "Ah, mio caro amico, tu conosci già tanto in questo mondo: ci sarà ancora qualcosa che può stupirti?" si domandò Dondolin, pensando. Erano arrivati all'imboccatura del tunnel: il mezzelfo fermò il cavallo osservando prima l'immensa cavalcatura di Eruner, poi il rito runico di Morgan, che gli ricordò di attivare anche le sue magie. Il druido infilzò quindi Silvasta nel terreno, poi tracciò nell'aria vari segni con le mani, segni che poi si illuminarono di verde, per poi scomparire. Dopo aver attivato lo scudo protettivo, il mezzelfo rivolse lo sguardo verso il suo cinghiale: Olyva stava praticando lo stesso rito e sulla sua pelliccia verde comparvero delle rune luminose verdi smeraldo, che continuarono a brillare anche dopo la conclusione della magia. Dondolin impugnò quindi dal terreno la sua lancia lunga e la tenne stretta al petto per qualche istante. All'improvviso una fievole luce tra il verde ed il blu attraversò l'asta dalla base fino alla punta, lasciandosi dietro rune brillanti dello stesso colore. Con la conclusione anche di questo incantesimo, il druido ed il suo compagno animale si diressero nell'oscurità delle gallerie, proseguendo illuminati dalle rune di Olyva...

[Modificato da Dondolin 07/03/2007 17.40]

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Eroe
08/03/2007 15:36
 
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Vinyadan, in fondo alla compagnia, si era fermato un istante davanti all'imboccatura del tunnel, riflettendo cupamente sulle storie che aveva sentito raccontare su di esso. Non aveva paura di inoltrarsi all’interno, tuttavia pensare alla presenza di creature tanto perfide da attentare alla vita degli uomini in modo così vile da assalirli in gallerie desolate e deserte lo riempiva di un'ira sorda. Se i suoi compagni si fossero voltati, avrebbero visto i suoi occhi brillare, gelide stelle spietate. “Non saremo certo impreparati”, pensò. Tolse i piedi dalle staffe, pronto a scendere dal destriero se vi fosse stata necessità di combattere. La Lama dei Ghiacci pulsava nella manica, dove si trovava nascosta. Strinse le palpebre, scrutando nell’oscurità davanti a sé. “Se qualcuno di quei demonii si mostrerà, si ricorderà a lungo di noi.” Si immerse nelle tenebre, illuminate dalla luce delle Rune. La tunica scarlatta sembrava ardere, sotto al mantello candido come neve. Il corsiero doveva aver avvertito i neri pensieri del suo cavaliere, perché scosse il capo, nitrendo e sudando. Vinyadan gli passò una mano sugli occhi, sussurrando poche parole: “Calmati, mio giovane amico. Non avere paura. La Morte non ci attende qui. Ma forse altri cadranno, e troveranno finalmente la loro pena.”
Poi, rivolto a sé stesso: “E se anche morissimo, non sarebbe un male per noi. Non per me. Sarei in pace”. I suoi capelli castani sembravano nerissimi nella penombra, ed ombre minacciose si stendevano sotto i suoi occhi. Non era solo la Luce ad annidarsi in lui, qualcosa di tetro le faceva da perenne compagno. I lineamenti sottili del suo volto sembravano spigolosi e crudeli. Si spinse avanti.
08/03/2007 21:28
 
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Eruner avanzava nell'ombra più assoluta, davanti il gruppo, con Mariuccia a chiudere il piccolo corteo; la disposizione non era in ordine di importanza o altro, ma semplicemente di utilità: gli elfi al buio vedevano molto meglio degli umani, inoltre i sensi della sua nuova razza erano estremamente sviluppati, cosa che lo sorprendeva ogni volta ne facesse un uso completo.
Avanzava lentamente, senza sguainare la Signora dei Draghi per non attirare l'attenzione degli esseri che abitavano quei meandri, puntando lo sguardo verso la fievole luce che scorgeva a diverse centinaia di metri, la mente che vagava in lungo e in largo scandagliando le vicinanze in cerca di aure maligne, ogni tanto incontrando quelle di Mariuccia e Nerue, anch'esse intente in un'analisi simile alla sua.
Improvvisamente i due Aspiranti e la dragonessa si bloccarono, voltandosi verso un punto nell'oscurità alla sinistra dei Bluedragoniani. Il paladino sguainò velocemente la Lama Runica, che prese a risplendere d'azzurro con forza, mentre l'alchimista prendeva in mano il bastone e la dragonessa faceva schioccare le possenti mascelle.
"Se qualche empia creatura vuole provare ad attaccarci, che lo faccia ora, oppure strisci nuovamente verso il suo lurido buco e ci lasci passare!"
Il paladino parlò molto forte, quasi urlando. Immediatamente l'aura blasfema sparì nel nulla, ma i tre attesero ancora un paio di minuti per vedere se avvenisse qualcosa. Siccome tutto restava invariato, decisero di proseguire.
Dopo diversi minuti, in cui avanzarono più speditamente di prima, finalmente uscirono all'aria aperta.
- Sembra che sia andata bene, dopotutto...
- Già, così parrebbe...
- Non sembri molto sicuro, piccolo mio.
- Infatti... Mi sembra strano che quella creatura abbia rinunciato così presto, senza neppure provare un attacco... Troppo semplice, secondo me.
- Forse ha solo temuto i nostri poteri...
- Ne dubito fortemente...
- Stai diventando eccessivamente premuroso come Maestro Bright, la sai?.
- Beh, forse è un bene...

[Modificato da Eruner 08/03/2007 21.33]

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Cacciatore di demoni
Regio Cronologo
08/03/2007 22:43
 
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Un rumore improvviso fece voltare tutti velocemente, le spade gia quasi del tutto sguainate pero' furono rinfoderate, mentre un topolino di campagna correva impaurito dai rumore dei seguaci di Blue Dragon.
Tutti con un sorriso e la tensione spezzata alla scoperta del rodito iniziarono a incamminarsi lungo il sentiero, mentre, un gufo passava sopra le loro teste seguendo la direzione del topo.


OT-- Un presenza malefica cosi vicino al Regno ? [SM=x92708] mi sembra strano i paladini, chierici e sommi l'avrebbero sentita senza contare che il mercante che seguite e' gia passato per il tunnel e se ci fosse stata la presenza sarebbe stato ucciso a meno che non fosse un ex aspirante [SM=x92708] [SM=x92706] --OT
09/03/2007 14:30
 
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ot
Senti, se non fai parte della storia, piantala di postare. Inizi a diventare molesto... Poi, mi sembra che nell'Episodio 1 della bd saga, nei tunnel ci sia addirittura un'ombra, quindi... Essi esulano dalla normalità in quanto edificio degli Antichi, inoltre non è detto che la creatura avesse fame nel momento in cui passò il venditore, o magari lui ha preso un'altra via, come quella fiuviale che nell'episodio 2 si dice sia distrutta dalle melme acquatiche. Cortesemente, fatti un po' gli affari tuoi, su...
ot

[Modificato da Eruner 09/03/2007 14.33]

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09/03/2007 18:43
 
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"Finalmente siamo fuori da quel tunnel..." borbottò Ohtar rivolto a Morgan, rivolgendo il suo muso verso l'alto a fiutare felice l'aria aperta. I suoi occhi azzurri brillarono come gemme alla limpida luce del sole.
"Ti sento stranamente sollevato, amico mio" fece allora Morgan, fermandosi appena fuori dal tunnel. "Qualcosa ti turbava?"
"Non lo so nemmeno io con certezza, Morgan. Non credo che in quel tunnel con noi ci fosse solo un topolino di campagna... Ma ora forse è meglio non pensarci più. L'importante è che siamo usciti tutti di lì sani e salvi."
"Hai ragione" ribattè Morgan ad alta voce, e sempre ad alta voce proseguì, rivolta al grande lupo nero: "Comunque anche a me era parso che non fossimo del tutto soli... sai, non vorrei che l'oscuro potere che emana dalla pergamena abbia attirato l'attenzione di qualcuno...o qualcosa, là nel tunnel. Tieni le orecchie tese, mio fedele compagno, e non smettere di fiutare. Non vorrei che qualcuno si fosse messo a seguirci..."

OT Seguo la linea narrativa di Eruner; l'idea della presenza di una creatura mi attira [SM=x92705] . Spero vada bene ciò che ho scritto, e di non aver preso un'iniziativa sbagliata...! [SM=x92706]OT






"Sembrate molto perplessa, signorina Eyre; e benchè non abbiate più bellezza di me, l'aria perplessa vi dona: inoltre, serve ad allontanare i vostri occhi penetranti dalla mia fisionomia e a occuparli con i fiori del tappeto; continuate a essere perplessa." (E. Rochester)
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09/03/2007 19:15
 
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Il druido, appena uscito dal tunnel, fermò il cavallo e fece un respiro profondo. "Finalmente fuori" pensò tra se Dondolin. Nel frattempo le rune di Olyva si spensero, mentre i simboli luminosi incisi sulla lancia rimasero brillanti anche dopo l'uscita dalle gallerie: in caso di attacco improvviso, il druido sarebbe stato pronto.
La mente del mezzelfo corse ben presto alla strana sensazione avuta pochi istanti prima, quando aveva avvertito insieme agli altri della compagnia una presenza maligna. All'inizio lo aveva spaventato, ma poi quella sensazione lo aveva abbandonato, segno che la "cosa" nei tunnel se ne era andata, oppure si era solo allontanata. In quel momento di pericolo, le rune di Olyva avevano brillato con più intensità, reagendo alla creatura. Immerso nei suoi pensieri, il druido si accorse di essre rimasto indietro rispetto al gruppo, così incalzò il cavallo, seguito dal compagno animale che continuava a voltarsi irrequieto verso la galleria.
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09/03/2007 19:41
 
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Mariuccia premette i talloni sul ventre del cavallo che, apparentemente irritato, sbuffò e proseguì uscendo alla luce del sole.
La giovane sospirò, riponendo nuovamente il bastone sulla schiena.
"Non indugiamo oltre, non ce n'è motivo" disse rivolgendosi ai compagni. Il suo atteggiamento era sicuro ma qualcosa, nel suo sguardo, tradiva una certa apprensione.
Il gruppo si rimise in viaggio verso Vetoio.
La mattina, segnata solo dal cavalcare senza sosta, lasciò presto il posto al tardo pomeriggio.
I Bluedragoniani non si erano fermati, decisi a riguadagnare il vantaggio del mercante, e avevano potuto sfamarsi solo brevemente in sella.
Quando ormai il sole aveva cominciato la discesa da poche ore, Morgan si avvicinò a Mariuccia, spronando il cavallo.
Le due avevano parlato molto poco, come tutti, durante il viaggio, proseguendo il veloce cammino concentrate ognuna sui propri pensieri.
"Milady" chiamò Morgan.
Mariuccia si voltò lentamente, senza smettere di tenere la presa salda sulle redini del destriero.
"Ditemi pure, Morgan. Ma sono solo Mariuccia." disse, riportando lo sguardo davanti a sé, dove il terreno scorreva veloce.
Morgan annuì. "Siamo tutti stanchi... gli animali, sopratutto - e con un ampio gesto indicò il lupo e il cinghiale - certo non sono animali comuni, ma stanno correndo dietro ai cavalli da questa mattina. Ed anche noi non siamo mai scesi..."
Mariuccia rallentò l'andatura, facendo procedere il cavallo ad un lento trotto. I compagni si avvicinarono e fecero altrettanto.
"Non voglio lamentarmi" proseguì Morgan "ma credo che tutti necessitino di riposo..." Il suo tono era incerto, ma un caldo sorriso era rivolto all'alchimista.
Mariuccia ricambiò il sorriso, ed i suoi occhi verdi luccicarono alla luce pomeridiana.
"Avete ragione" rispose "dovremmo fermarci perlomeno per mangiare"
Fermando la cavalcatura e voltandosi, in piedi sulle staffe, rivolse alla compagnia la proposta, che fu accolta di comune accordo.
I Bluedragoniani si fermarono quindi ai bordi del bosco vicino a Vetoio. Legarono i cavalli ai robusti tronchi degli alberi, e si sedettero per terra in cerchio.


OT
Eruner, io non ci vedo nulla di male se Otrebmu contribuisce alla storia anche senza interpretare il personaggio! Anzi, non vedo perché non possa partecipare [SM=x92713]
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10/03/2007 20:26
 
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Vinyadan era rimasto silenzioso per tutta la durata del viaggio. Non aveva potuto scrollarsi di dosso il senso di oppressione che lo aveva assalito all’ingresso del tunnel, ed ora nuovi pensieri lo tormentavano. Stava riflettendo sul mercante. Come era possibile che non si fosse danneggiato nel prendere in mano la pergamena per primo? Vinyadan sapeva bene che era quasi impossibile riuscire a mentirgli, a meno di non aiutarsi con la magia; ma anche quest’ultima forma di sotterfugio era spesso inadeguata contro un cuore puro ed una mente retta. “Possibile che fosse un mago potente? Ma allora, i Grandi del Regno l’avrebbero individuato. E se fosse stato una pura manifestazione di magia? Non un essere dotato di vita, ma una vana immagine… Ecco cosa staremmo inseguendo.”
Decise di infrangere il silenzio, ed espose i suoi dubbi ai compagni. Quando ebbe finito, chiese: «Coloro fra di noi che praticano la magia, non sono in grado di controllare la strada in avanti? Non vi erano battelli in partenza per Vetoio, quindi deve averla percorsa per forza. Mi scalderebbe il cuore sapere di non star dando la caccia a fumo nell’aria.»
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10/03/2007 21:09
 
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Mariuccia ascoltò Vinyadan senza interromperlo, in silenzio.
Dopo qualche istante, quando il compagno ebbe finito, l'alchimista si schiarì la gola.
"in effetti i tuoi sono dubbi più che fondati. Credo di essere abbastanza competitiva nella magia da poter distinguere la forza magica che, ho constatato, stiamo seguendo. Davvero però non saprei dirvi da chi proviene, poiché è lontana, quindi debole, e non ho nulla con cui confrontarla"
La giovane scrollò le spalle.
"Qualcuno ha una risposta? In effetti il fatto che potesse maneggiare la pergamena è davvero stran..."
Non fece in tempo a finire la frase, che Mariuccia si piegò su se stessa, stringendo i denti. Un mugolio di dolore, o di fastidio, si alzò dalla sua gola.
Subito Eruner e Morgan, seduti accanto a lei, le furono vicini.
"Che succede? State bene?" Disse la padrona del lupo, visibilmente preoccupata. Gli altri compagni si alzarono.
Mariuccia lasciò sfuggire un altro mugolio, poi tornò a sedersi come prima e fece una smorfia che voleva sembrare un sorriso verso gli altri.
"Dannazione... credevo che sarebbe durato di più!"
Alla vista della faccia perplessa di Eruner, l'alchimista infilò un'esile mano sotto la tunica e ne estrasse la pergamena, che gettò a terra. Fumava. Fumo rosso saliva lento dall' oggetto, che sfrigolava come era accaduto alla Taverna.
"Che sta succedendo?" Dondolin cominciava ad agitarsi.
"State calmi, ve ne prego" intimò Mariuccia, con il solito sorriso, sollevando una mano.
"Devo solo rinnovare l'incantesimo di sigillo" detto questo, infilò un guanto nella mano ferita e, posatala sopra l'oggetto, recitò le medesime parole della prima volta che aveva imposto il sigillo, quella mattina.
“Eppure dovrebbe durare all’incirca due giorni… è strano” borbottò Mariuccia, riponendo la pergamena sotto la tunica.
“Credo che dovremo rimetterci in viaggio” intervenne Eruner, alzandosi “non sono tranquillo, e ormai abbiamo mangiato”.
Il gruppo assentì e tutti salirono sulle proprie cavalcature.
Fu improvviso, non più di un presentimento.
Una sensazione, come di una presenza strisciante nell’ombra, percorse la schiena dei compagni.
Tutti si guardarono l’un l’altro, interrogandosi con gli sguardi.
“Dal bosco…” mormorò Dondolin, e gli altri sfoderarono le armi d’impulso.
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