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Uno scellerato discendente

Ultimo Aggiornamento: 17/09/2005 21:32
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Sesso: Maschile
Eroe
20/01/2005 10:18
 
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Logulm, il Maestro
Logulm sorrise teneramente alla domanda di Gianlù.
"La vostra è la domanda sicuramente più saggia che le mie orecchie hanno potuto audire negli ultimi tempi, e soprattutto mossa da un sentimento fraterno ed altruistico" il vecchio si alzò per l'utlima volta dal suo scranno e si recò per andare a posizionarsi innanzi al camino.
Stette immobile ad osservare le fiamme che scoppiettavano allegramente, ma il suo volto si notava fosse leggermente corrucciato e concentrato.
Stava ponderando e valutando la situazione.
Il cavaliere errante rimaneva lì, in attesa della sua risposta, in completo silenzio.
Il Maestro si voltò.
Il tono della voce era paternale e pacato mentre si rivolgeva nuovamente all'altro Vassallo.
"Oltre ad essere la più saggia, è certamente anche la più difficile alla quale trovare una precisa ed esauriente risposta.
Io non detengo nè la Verità nè ritengo di possedere una saggezza tale da poter prevedere il corso degli eventi.
Però posso riferirvi le mie impressioni, che valgono quelle di un vecchio eremita fuori dal mondo..." disse con l'umiltà che sempre contraddistingueva l'anziano saggio.
Gianlù annuì con il capo: l'opinione di Logulm aveva grande valenza per lui.
"Dunque... estremamente eterogenea è la vostra compagnia, e dispone di grosso potenziale nonchè di grande imprevedibilità.
E questo è un punto di forza. E se lo pensiamo unito al valore che sempre contraddistingue le armate del Regno, allora sicuramente è una qualità sulla quale si può sempre contare..." continuò con voce determinata ma sempre tranquilla nel tono "Ad ogni modo ho potuto notare anche che appunto per questa grande eterogeneità, il gruppo è composto sia da giovani irruenti che da meno giovani più pacati ... bisognerà senz'altro riuscire a trovare un equilibrio e lasciare gli egoismi e i protagonismi alle spalle..." guardò Gianlù dritto negli occhi con due pupille che trasmettevano una determinazione fuori dal comune .
"Questo non è un gioco messer Gianlù, non è un addestramento, nè una scampagnata... si tratta di dover fronteggiare nemici subdoli e astuti, mossi dalla malvagità e dalla brama di potere ... e quest'ultima è la cosa peggiore che si possa dover affrontare!" il vecchio fece una pausa per riprendere fiato e pensare alle parole successive.
"La difficoltà di un'impresa dipende in gran parte sempre da noi stessi: non ha una forma propria ed un livello ben preciso. E' cangiante e può cambiare a seconda dei protagonisti.
Per alcuni potrà diventare più abbordabile di quanto sperassero, per altri disperata come alludevate voi in precedenza..."
Gianlù ascoltava con attenzione e riusciva a capire quello che intendeva il Maestro.
"Un Destino già fissato non esiste amico mio, e gli unici che possiamo scriverlo siamo solo noi stessi" sentenziò l'Anziano Vassallo avvicinandosi all'Errante e prendendogli affettuosamente le spalle con le mani.
"E se da quanto ho potuto capire, siete stati scelti da qualcun altro per portare a termine un compito così periglioso, evidentemente se costui non è uno sciocco o uno sprovveduto, dovreste riuscire nell'impresa... ovviamente se non sarete voi stessi causa del vostro fallimento : come ho già detto nessuno può decidere del destino di qualcun altro se non sè stesso"
Logulm mantenne le mani dove le aveva appoggiate cercando di infondere coraggio al Fratello che già non ne era privo
"E data la mole di anni che reca sulle sue spalle e ancora si aggiri su questa terra ..." continuò d'un tratto Logulm "... non credo sia il primo sprovveduto che passi per la strada..." un sincero sorriso si dipinse sul suo volto.
Gianlù rimase stupito e balbettò un "M-ma dunque Maestro...V-voi avevate già compreso che era stato l'Assassino ad inviarci?!"
L'anziano abbracciò Gianlù e si avviò verso la porta "Da troppi anni ormai ho avuto la possibilità di conoscere gli abitanti delLo Regno, e da chi altri poteva giungere una tale cerca?"
Gianlù rimase per un attimo allibito e capì che il vecchio eremita non per nulla era chiamato il Maestro.









"Ti leverò la pelle dalla carne,
la carne dalle ossa
e scorticherò le tue ossa.
E ancora non avrai sofferto
abbastanza."

"Nulla è perdonato.
Nulla è dimenticato.
L'odio sopravvive a colui che
odia."

"Le vittime per me non sono
esseri.
Sono solo numeri."

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