Uno scellerato discendente

Gianlù prese lentamente la fiaschetta e la mise in tasca silenzioso, così com'era stato nei minuti precedenti, ascoltando gli altri e memorizzando tutto ciò che era stato detto in quella seduta.
Al fine, era giunto il suo turno, ma quando parlò, le sue parole colsero tutti di sprovvista "Per favore, uscite tutti, voglio parlare in privato col Maestro Logulm".
Lo stupore che si dipinse sui volti degli astanti ben presto si trasformò in una serie di proteste "Ma perchè?" era la domanda che tutti gli rivolsero all'unisono.
"Il perchè non vi interessa" fù la laconica risposta del Vassallo. Vista l'irremovvibilità del loro capitano, uscirono tutti, anche se non mancarono le occhiatacce di qualcuno che non capiva il motivo di tale scelta.
QUando tutti furono fuori e la porta richiusa, Gianlù guardò diritto negli occhi Logulm e disse "Avete ascoltato le loro parole, saggiato il loro cuore e sondata la loro forza, quello che vi chiedo è: Sono pronti per questo compito pericoloso? Mi è stata affidata una missione disperata ed è mio dovere portarla a termine, ma preferirei morire piuttosto che tornare indietro senza qualcuno di loro......."
Questa era la domanda, il vero motivo per cui il Paladino aveva deciso fin da subito di recarsi da Logulm, il dubbio che gli lacerava l'anima "Era giusto mettere a rischio la vita dei Giovani Aspiranti?"