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Uno scellerato discendente

Ultimo Aggiornamento: 17/09/2005 21:32
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Sesso: Maschile
Eroe
09/01/2005 13:27
 
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* Altrove, in un maniero sconosciuto *
"Padronepadronepadrone!" uno scheletro animato di un piccolo goblin stava zampettando attraverso il portone semi-aperto che divideva l'anticamera diroccata dal grosso salone meglio conservato del maniero.
I sinistri occhietti rossi del cadavere animato risplendevano nella penombra appena rischiarata da diverse torce che ardevano lungo le pareti ricoperte da arazzi piuttosto ben conservati e raffiguranti macabre scene di esecuzioni sommarie o di cruenti battaglie.
L'ambiente tetro e un tempo pomposo trasudava decadenza, proprio come la figura del "padrone di casa".
Il famiglio necromantico giunse ad un paio di metri di distanza dal suo signore, indi arrestò la propria avanzata attendendo che il Vampiro gli permettesse di parlare.
La figura, vestita come un tragico nobile tradizionalista, indossava un impeccabile abito da sera maschile che alternava il nero del soprabito e dei pantaloni ad una camicia candida dotata di frange all'estremità delle maniche e del collo.
Aveva un aspetto dall'apparenza distinta e cordiale, se non fosse stato per lo sguardo truce, il pallore mortale e le sottili labbra costantemente accennanti una leggerissima smorfia di disprezzo ed alterigia.
Un calice di cristallo contenente della calda Vitae appena "munta" dall' "animale" che quella sera era stato scelto per essergli da pasto, era nella sua mancina.
Il cadavere dissanguato del poveraccio che aveva terminato una mezzoretta prima la propria esistenza invece era stato prontamente portato via da un paio di guerrieri scheletrici: sarebbe presto diventato un altro fedele servitore non appena il nobile dell'oscurità avesse deciso di usare i poteri necromantici.
"Parla dunque nullità, e spero vivamente che sia una notizia degna della mia attenzione ... altrimenti probabilmente un nuovo mostricciattolo mi farà da famiglio domani sera..." disse Arsiun-Derij-Miterienos con distacco e profondo disprezzo per la fragilità di un insensato costrutto come quello."Padronepadronepadrone, porto notizie da parte dei cavalieri-spettro che avete inviato due giorni fa in quel piccolo villaggino di contadini-bestiame...." il goblinoide nonmorto parlava senza far trapelare emozione alcuna (anche perchè non poteva provarne nella sua condizione) mentre il suo padrone sorseggiava con ostentata tranquillità dal proprio calice"... e mi è stato detto da Gervasus, il capitano dei cavalieri, che tutto è andato come vostra signoria aveva deciso: metà delle "vacche" verranno tratte qui al maniero come vostra personale scorta di cibo e le altre sono state scannate sul posto affinchè potessero rimpinguare il numero dei cavalieri appunto...."
Il Vampiro finì il sangue e posò il fine bicchiere sulla tavola in noce antico ricoperta da una tovaglia di seta rossa orlata da ricami dorati."Molto bene, molto bene " disse appoggiandosi meglio allo schienale vellutato del suo scranno e mostrando un sorrisino soddisfatto e compiaciuto " Gervasus adempie perfettamente sempre alle mie richieste ... è davvero uno spettro come si deve..." rise come se avesse fatto una battuta di chissà quale simpatia.
Ricompostosi nella propria solita freddezza ed arroganza, continuò
"Lercio ammasso di piccole ossa, si facia in modo di inviare uno dei nostri pipistrelli vampiri da quel buon carnefice e che si riferisca che desidero che venga qui di persona entro domani.... ho qualcosina da richiedergli..."
Un ghigno ferino storpiò il volto dell'aristocratico della notte subito seguito da un gesto della mano a voler congedare il goblin scheletrico dalla sua vista.
Quello istantaneamente farfugliò un
"Immediatamente Padronepadronepadrone" e voltatosi sparì tornando sui passi da dove era giunto.
Arsiun si alzò dalla poltrona e si diresse verso il grosso camino spento che troneggiava sulla parete occidentale del salone.
Alzò lo sguardo sopra di esso e stette a rimirare tre trofei che aveva appeso personalmente durante quell'ultimo mese.
Si mise a braccia conserte, sempre in posizione eretta, mentre soddisfatto osservava le teste di tre capivillaggio mostranti espressioni di puro terrore sul volto ormai in parte putrefatto.
Ben presto un altro paio di villaggi ed un altro paio di trofei avrebbero ampliato la sua preziosa collezione.

[Modificato da NightLord 10/01/2005 10.16]










"Ti leverò la pelle dalla carne,
la carne dalle ossa
e scorticherò le tue ossa.
E ancora non avrai sofferto
abbastanza."

"Nulla è perdonato.
Nulla è dimenticato.
L'odio sopravvive a colui che
odia."

"Le vittime per me non sono
esseri.
Sono solo numeri."

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