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Le Falci dei Custodi

Ultimo Aggiornamento: 13/03/2013 13:09
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29/09/2009 15:26
 
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Chiuso nella stanza che lo Shogun aveva fatto mettere a sua disposizione, Jekyll meditava sugli avvenimenti degli ultimi giorni, mentre osservava il piccolo Haruvien ed Arynn che dormivano profondamente. Al pensiero dell'aggressione subita nel tunnel sotto il Gran Massiccio ed a Katai il sonno fuggì dai suoi occhi e sentì montare una profonda irritazione. Il Cavaliere del Nord decise che quella notte avrebbe vegliato sui fanciulli e si sedette sul pavimento, accanto alla porta, avvolto nell'ampio mantello bianco e blu, incrociò le braccia e chinò il capo sul petto. Eoden prese posto davanti a lui e chiuse, guardingo, gli occhi, il muso rivolto verso il padrone. Chiunque avesse osato spiare nella stanza del Paladino avrebbe visto un cavaliere assopito, seduto a terra, e due fanciulli dormire abbracciati, illuminati dai raggi della luna che entravano dalla grande finestra. Tra l'uomo armato ed i ragazzi un enorme lupo bianco addormentato.
La mente di Jekyll lavorava febbrilmente, cercando di mettere ordine tra tutte le notizie che aveva appreso da quando era partito per Vetoio, mentre il suo corpo riposava e ripristinava le sue riserve energetiche.
L'alba giunse rapida senza che accadesse nulla di particolare e Jekyll stava già per alzarsi, quando percepì un'aura scura dietro la porta della sua stanza.
Il Vassallo inarcò un sopracciglio sorridendo, mentre Eoden alzò di scatto il grosso testone bianco, emettendo un basso mugolìo.
Silenziosamente Jekyll si mise in piedi e si appoggiò cautamente alla parete. La maniglia della porta iniziò ad abbassarsi lentamente ed Eoden prese posto sull'altro lato della soglia, le orecchie dritte.
La porta si aprì poco, giusto una fessura dalla quale, con orrore, Jekyll vide sbucare un sottile tubicino di metallo argentato, puntato direttamente sui fanciulli che, ignari, continuavano a dormire profondamente.
Il Vassallo si mosse deciso ed afferò la cerbottana saldamente, dando un violento strattone per far cadere in avanti l'aggressore, mentre Eoden si lanciò sulla porta con un possente latrato.
Il Cavaliere del Nord fece appena in tempo a scorgere un braccio, coperto da una manica nera di seta, il cui pugno stringeva l'arma, ma non riuscì ad afferrare il nemico: non appena lui ed Eoden toccarono l'avversario, l'uomo si dissolse in una nuvola di polvere gialla.
<<Maledizione!>> imprecò sommessamente il Cavaliere del Nord, fissando Eoden che annusava perplesso intorno per cercare la sua preda che gli era letteralmente sfumata tra i denti.
<<Cosa è successo, cavaliere?>> la vocina di Haruvien riportò Jekyll alla realtà.
Il Paladino si voltò e rimase in silenzio ad osservare i volti ancora gonfi di sonno dei due fanciulli che, seduti sul letto, guardavano lui ed Eoden con espressione interrogativa.
<<Non preoccupatevi, ragazzi! Qualcuno è venuto a cercare guai...e li ha trovati!>> rispose, tentando di sorridere.
<<Cosa? Qui nel palazzo dello Shogun, alla luce del Sole, qualcuno è riuscito ad attentare alla vostra vita?>> chiese Aryyn, dando voce ai pensieri del Vassallo che, però, dovette trattenersi dal risponderle che non credeva di essere lui il vero bersaglio del sicario, ma loro.
<<Questo paese è pieno di gente che pensa secondo schemi molto diversi dai nostri, ragazzi! Qualcuno, forse, avrà pensato che queste circostanze fossero, in realtà, le più propizie per un simile gesto!>> commentò, distrattamente, il Vassallo, sporgendo la testa oltre la porta per esplorare il corridoio antistante.
<<Non tutto, però, è stato vano!>> mormorò Jekyll, osservando la cerbottana carica, che ancora stingeva in pugno.
Il Paladino chiuse la porta della camera e si avvicinò alla finestra per osservare meglio l'arma che era riuscito a prendere all'aggressore: era un sottile cilindro d'argento lungo circa una ventina di centimetri, finemente inciso e lavorato co simboli orientali; una delle estremità, quella destinata ad essere accostata alla bocca, era di oro zecchino, mentre a metà circa della lunghezza della cerbottana pendeva una nappa rossa fissata ad una treccia di seta nera.
<<Mmmhh...certamente un oggetto pregevole! Non credo che un uomo qualunque si possa permettere un'arma tanto raffinata...penso che Albins e BrightBlade la troveranno un oggetto interessante!>> borbottò il Vassallo, rigirandosi la cerbottana d'argento tra le mani.
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