Era l'ora di pranzo nel Regno e Trekentoff camminava a passo spedito lungo uno dei corridoi del Castello, diretto alla Taverna per consumare un pasto prima di riprendere il suo giro di perlustrazione.
Aveva sentito di strani movimenti nelle vicinanze del Regno e le voci che ne narravano sembravano abbastanza solide da giustificare un controllo accurato.
Era immerso nella predisposzione del percorso e delle tappe da seguire, quando delle voci concitate interruppero il filo dei pensieri.
Due Guardmen che probabilmente avevano terminato il loro turno di guardia venivano nella direzione opposta di quella dell'Aspirante, confabulando tra loro.
Trekentoff colse due parole nel loro discorso che attirarono la sua attenzione.
Drago e Setta.
"Holux a voi, messeri!" li salutò cordialmente.
I guardmen erano cosi immersi nella loro discussione che quel slauto li colse di sorpresa. Si fermarono di botto e guardarono Trekentoff per un istante prima di rispondere.
"Holux, Aspirante Trekentoff!" risposero quasi all'unisono come da consuetudine delle guardie ben addestrate e il Regno di Bluedragon poteva vantarne senza dubbio le migliori del mondo.
"Perdonatemi se interormpo la vostra discussione, ma mi sembra di aver sentito nelle vostre paorle il nome di Drago e di una setta, è vero?"
A rispondere fu uno dei guardmen: "E' vero, Trekentoff, parlavamo della missione che Drago ha intrapreso"
Trekentoff aggrottò la fronte. Non ne sapeva niente.
"Vi spiace parlarmene?"
Fu cosi che i due Guaardmen raccontarono a Trekentoff di come Drago avesse appreso pe rbocca del Sommo in persona della verità riguardo alla morte di suo padre Torondor, una notizia che Drago aveva sostenuto in modo ammirevole, e della sua decisione di partire da solo per griferia per affrontare la setta a capo della quale c'era il responsabile della morte del grande Arci-Vassallo.
Quando il Guardmen smise di parlare, Trekentoff era immerso nel silenzio totale.
L'Aspirante mormorò qualcosa di incomprensibile tra i denti, qualcosa che alle due guardie suonò come "Razza di imprudente...ma perchè diavolo non ha avvertito prima?...finirà per perdere il collo...". Si riprese di colpo, quasi saltando al collo del Guardmen che gli aveva raccontato tutto.
"Avete detto che è partito da poco, giusto?" domandò con foga, quasi aggredendo il povero Guardmen.
"Penso di si" rispose precipitosamente la guardia "Non dovrebbe aver attraversato i Cancelli che un'ora fa"
"Vi ringrazio, Holux!" Il tempo di pronunciare il saluto e Trekentoff era già corso via, lasciando i due Guardmen preoccupati e perplessi per la situazione mentale dell'Aspirante.
Percorse rapidamente tutto i ltragitto per la Sala del Trono e, salutate le guardie ai lati della porta, entrò quasi correndo.
Non c'era nessuno, ma Trekentoff se lo aspettava.
Tirò fuori dalle tasche del mantello una piuma d'oca e una piccola pergamena piena a metà di descrizioni delle tattiche d'assedio per cui aveva impiegato una mezza giornata di lavoro. Vi vergò sopra un breve messaggio al Sommo in cui lo avvertiva di essere partito in aiuto di Drago.
Ci pensò un istante su e corresse "quello sconsiderato di Drago", aggiunse gli omaggi al Sommo, poi, dopo essersi inchinato rispettosamente, appoggiò il messaggio sul primo gradino dei tre che bisognava superare per arrivare al Trono.
Era sicuro che il Sommo lo avrebbe visto.
Fatto ciò, si inchinò ancora per congedarsi e corse di nuovo via.
Alcuni minuti dopo, stava attraversando di gran carriera i Cancelli del Regno, armato di tutto punto e trasportato da un bel cavallo dal pelo nero e appena strigliato.
Mentre distanziava rapidamente il Regno, imprecò per la millessima volta contro la sconsideratezza di Drago per essersi avventurato da solo contro un Male capace di tener testa addirittura un Arci-Vassallo.
E tutto per non ammettera sè stesso che ammirava il coraggio della guardia Reale e sperava di non trovarlo zombificato da qualche oscuro Signore dei Lich.
E, cosa gravissima, per la fretta si era anche dimenticato la pipa! Avrebbe preferito affrontare tre RedDragon uno dopo l'altro che doversi allontanare dal Regno senza la sua pipa! Ah, ma Drago questa gliela avrebbe pagata con un giro di birra in Taverna al loro ritorno, questo era poco, ma sicuro.
Con questi pensieri in testa, accelerò l'andatura.
Il vantaggio che Drago aveva su di lui era molto limitato, ma conoscendo la Guardia Reale e sopratutto la misisone in cui si stava imbarcando, Trekentoff era sicuro che si sarebbe imposto un ritmo serrato di viaggio.
"A quanto pare ci aspetta un bel viaggetto, vecchio mio" mormorò, battendo una mano sul fianco del cavallo.
Tarnoc, questo era il suo nome, nitrì in risposta. Sembrava quasi che lo stesse rimproverando.
Sospirando tra sè, Trekentoff si abbassò la celata sull'elmo.
Galopparono per otto giorni di fila, facendo solo brevi soste per mangiare e riposare. Le ultime due notti, Trekentoff si ocncesse dei brevi sonni direttamente in sella per risparmiare tempo.
Come il suo padrone, Tarnoc era un veterano di lunghi tragitti come quelli e quindi era perfettamente addestrato a mantenere la direzione, mentre Trekentoff dormiva.
Il viaggio trascorse tutto sommato tranquillo, nonostante le inevitabili fatiche, e infine arrivarono al ponte distrutto di Griferia.
Sceso a terra, Trekentoff notò i segni ancora freschi di un attraversamento e capì che ormai erano vicini.
Carezzò il collo schiumante di sudore di Tarnoc.
"Ottimo lavoro, vecchio mio" disse, grato all'animale per la sua resistenza. "Coraggio, ci manca poco" Tarnoc nitrì e si impennò in risposta, come a voler affermare che aveva ancora energie da vendere.
Trekentoff sorrise.
Quel pomeriggio, mentre le prime goccie di pioggia cadevano dal cielo, attraversarono rapidamente il fiume, utilizzando una corda che Trekentoff legò all'altra spomda usando un gancio, quindi l'Aspirante risalì in sella e proseguirono.
I problemi vennero verso sera. La pioggia rada si era trasformata in un violento acquazzone che offuscava la vista e rendeva fangosi e infidi i sentieri.
Trekentoff stava attraversando al galoppo un tratto di foresta, pensando alla distanza che mancava, quando una palla di fuoco nero uscì dalla boscaglia e si schiantò contro il fianco di Tornac.
Il cavallo nitrì dal dolore e crollò al suolo mentre ancora correva, sollevando una valanga di spruzzi di fango.
Colto di sorpresa, Trekentoff cadde di sella e fu solo per questo colpo di fortuna che non si ritrovò con la gamba schiacciata dal peso dell'animale.
Volò in avanti e rotolò per terra, finendo di schiena nella terra resa fangosa dalla pioggia.
Con la testa che girava per la caduta, si tirò faticosamente in piedi, imbracciando le armi. Il terreno fangoso lo rallentava nei movimenti e rischiava di cadere se non avesse fatto la dovuta attenzione. L'armatur anon l oaiutava, a parte ripararlo dalla pioggia, anzi il suo peso lo appensativa ulteriormente, rischiando di farlo affondare nel fango.
Digrignando i denti, consapevole della pericolosità della sua situazione, si volse in cerca della fonte dell'attacco. A pochi metri da lui Tarnoc si agitava, cercando di rimettersi in piedi. Una larga bruciatura gli attraversava il fianco, ma ci voleva ben altro per mettere a tappeto un veterano del suo stampo e l'Aspirante non si preoccupò eccessivamente per lui, anche perchè l'attacco non smebrava avere ripercusisoni velenose.
Impugnando la lancia e lo scudo, si pose di fronte all'animale steso a terra, fronteggiando la selva immersa nella fitta barriera della pioggia.
Poteva sentire chiaramente delle presenza al suo interno, ma non sapeva distinguerne il numero precisamente.
Solo di una cosa era certo.
Non erano benevole.
Altre due sfere di fuoco nero sfrecciarono verso di lui, ma vennero assorbite dallo scudo sollevato dell'Aspirante. Altre tre le seguirno, ma fecero la stessa fine. Svanirono senza causare danni.
Trekentoff decise di sfruttare l'occasione.
"Come vedete i vostri oclpi sono troppo deboli per ferirmi! Che ne dite di smettere di nascondervi come dei vigliacchi e venire di a combattere? O avete paura che la lama di questo Aspirante sia troppo veloce per voi?"
Nessuno rispose, ma l'Aspirante sentì chiaramente la rabbia delle presenze. Rabbia a cui seguì l'avvicinarsi di altre presenze, diverse dalle altre, vuote, niente emozioni, niente pulsazioni, niente di niente.
Trekentoff strinse il manico della lancia, mentre sette cadaveri putrefatti uscivano barcollando dagli alberi.
"Non-morti" pensò lugubre.
Dunque i negromanti infestavano il territorio di Griferia, proprio come aveva detto il Sommo.
L'Aspirante piantò la lancia a terra e puntò il palmo aperto in avanti. Un'aura color argento gli avvolse la mano. Lentamente si condensò poi schizzò violentemente sotto form adi sfera contro lo zombie più vicino.
Il fuoco argentato esplose con violenza contro il non-morto e avvolse rapidamente le carni putrefatte dell'abominio, che comunque riuscì a compiere ancora due passi prima di stramazzare con un gemito pietoso.
Incuranti della sua fine, gli altri avanzarono imperterriti.
Trekentoff ne distrusse un secondo con un'altra sfera di fuoco, poi sguainò la spada e avanzò verso di loro.
Il primo che arrivò abbastanza a vicino fu tagliato in due dalla lama dell'Aspirante e crollò, finalmente senza vita. Lo stesso destino ebbe un altro, la cui testa rotolò a terra, seguita subito dopo anche dal corpo sventrato.
Trekentoff puntò la spada contro altri due che sollevavano gli arti deformi per colpirlo e li distrusse con una fiammata magica. Ma nel far ciò l'ultimo zombie stava per colpirlo alle spalle.
Non potè mai riuscire nel suo intento, perchè Tornac lo travolse con la sua mole e lo schiacciò ripetutamente con gli zoccoli, finchè non si mosse più, finalmente morto.
La scaramuccia era sta breve, ma intensa e Trekentoff rinfoderò la spada con un leggero fiatone. Sfilò la lancia dal terreno fangoso, ma ormai ogni presenza era svanita dall'area. Le aure oscure che aveva avverito prima nel folto del bosco era sparite, probabilmente fuggite, approfittando dell'attacco degli zombie.
l'Aspirante si volse verso Tornac ed esaminò la sua ferita. Borbottando controi Negromanti e contro tutti i loro accoliti, appoggiò le mani sul fianco dell'animale. Una lieve luce azzzurrina percorse le sue mani, riversandosi poi nella ferita, che si richiuse.
Trekentoff battè una mano sul fianco del cavallo e sospirò. Le magie curative non erano proprio il suo forte, lo stancavano da morire e lo costringevano sempre ad usare tutta l'energia magica che immagazinava.
Borbottando tra sè, risalì a cavallo e riprese il viaggio.
Sperava che Drago non avesse subito un'imboscata, ma nel dubbio doveva affrettarsi.
Per fortuna la pioggia aveva smesso di battere, cosi potè percorrere molto più velocemente il tratto che lo sperava ancora da Griferia.
All'ingresso, per evitare di attirare spie, da cui i Guardmen lo avevano avvertito, disse di essere un Cavaliere Errante in cerca di lavoro.
Odiava dover mentire, ma in fondo era veramente un Cavaliere Errante, al servizio del Sommo BlueDragon, però.
Ad accoglierlo no nfu proprio quella che si chiama una città accogliente. L'atmosfera lugubre, la vicinanza del cimitero, le occhiate sospettose ed ostili della gente fecero capire a Trekentoff che a Griferia stava succedendo qualcosa, o forse era successo, forse drago lo avrebbe saputo.
Co nquesti pensieri i nmente, si diresse verso la Taverna, i lprimo posto dove poter raccogliere informazioni senza dare nell'occhio.
-OT- Ecco qua il mio Post, l'ultimo pezzo l'ho scritto con il mal di testa, quindi non assicuro molto la coerenza dell'opera
Drago, a te la scelta delle modalità dell'incontro
x Utrebmu: Ho cercato di rispettare la cronologia, partendo poco dopo di Drago, se ci sono incongrueze dimmi pure e provvederò a modifivare
-OT-
Aspirante Vassallo del Sommo BlueDragon
Scribacchino dilettante
Campione mondiale di salto carpiato sul divano
"Il Regno è ben più di un luogo, ben più di un palazzo, ben più di un castello.
Il Regno è una luce nel buio.
Il Regno è una costruzione più resistente dell'
acciaio e più duratura del tempo.
Il suo architrave sono i Valori, i suoi mattoni sono le persone.
Non serve cercarlo lontano.
Ovunque ci sia uno sguardo che si solleva contro l'ingiustizia, ovunque ci sia un sussurro che combatte la menzogna, ovunque ci sia un cuore che respinge l'Oscurità, là c'è il Regno.
Più solido dell'acciaio, più duraturo del tempo.
Il Regno è nel cuore. La sua Luce è nel cuore.
Pensate di poterlo abbattere?
Oh, io non credo che potrete riuscirci.
Anche nel buio più profondo c'è una scintilla, anche nella luce più fulgida c'è una macchia.
Umana natura.
Dio ci ascolta e piange per le Luci che si spengono, lacrime di amarezza e compassione
A noi sta la scelta, condanna e grande benedizione.
Qualunque essa sia, il Regno è qui."
Piccolo componimento scritto di getto. Non pretendo che vi ci ritroviate.
Io si. O almeno tento, giorno dopo giorno.
Trekentoff, Aspirante Vassallo del Sommo Blueragon
"La vita è un viaggio, perciò a voi tutti auguro:"
Buen camino
Joe Commoner, Vassallo del Sommo Bluedragon
"C'è bisogno sopratutto di uno slancio generoso, fosse anche un sogno matto"