00 30/11/2010 20:19
E così il Cavaliere del Nord e Trekentoff si diressero, lugubri in volto, verso la sede VIMA di Griferia in cerca di spiegazioni e soprattutto in cerca di aiuto per Drago, in bilico fra la vita e la morte.
Intanto in un altra locazione a noi sconosciuta. Di sicuro era un luogo immerso dalla luce, ma si potevano distinguere delle figure, non ancora chiarissime.
<<Drago>> disse ad un tratto una voce piuttosto familiare.
<<Sento delle voci... ma dove mi trovo?>> disse il giovane ancora in stato confusionario e annebbiato da quella nuova vista.
<<Drago>> disse nuovamente la voce.
Dopo qualche minuto il giovane riuscì a mettere a fuoco la vista in quel luogo in cui tutto splendeva, in cui tutto era calmo, in cui regnava la pace...
Forse ho capito, sono morto... ahimè... avrei voluto fare tante altre cose anche se...
<<No, non siete morto, almeno non ancora... figlio mio... che vi è saltato in mente... stolto proprio come vostro padre, se non peggio... state andando incontro ad un Male molto potente! Ma d'altronde il Sommo crede bene in voi e nei vostri amici, avete davvero una forza che è difficile da piegare... lo capirete un giorno>> la voce parlò nuovamente, ma stavolta il giovane riconobbe in essa Torondor! Suo padre! Non era possibile, non riusciva a crederci, ma era pur sempre innanzi ai suoi occhi, anche se in realtà lottava fra vita e morte!
Torondor era giovane e forte come un tempo, portava sempre i suoi baffi corti ed era immerso in una splendida armatura d'acciaio da capo a piedi, di un bianco candido, rifulgente di luce propria. L'ambiente circostante era come immobile... almeno per ora attorniato dall'azzurro chiaro, dal bianco cristallino, più di questo non riusciva a distinguere in quell'ambiente in cui il giovane Guardiano si sentiva finalmente in pace, tranquillo.
<<Padre... questa volta non verserò lacrime... ma se non sono morto dove sono?>> Disse più che stupito ed incuriosito il giovane.
<<...siete in bilico fra le due strade... vita... e morte, ma siete lontano dalla seconda, ringraziando i vostri amici... e non pensate neanche lontanamente di poter morire per raggiungermi, avete tutta una vita davanti... ah non avete mai conosciuto Jana...>> disse l'apparizione eterea di Torondor, la quale, stranamente, dopo aver parlato si fece da parte, come se dovesse arrivare qualcuno.
Ad un tratto, come sbucata dal nulla, si fece largo fra la luce imperante una figura di donna... man mano che si fece largo fra la luce, arrivò alla portata degli occhi del giovane che potè distinguerla chiaramente. Una donna giovane... snella, dagli occhi azzurri e i capelli ramati, anch'essa avvolta in un abito dal colore bianco.
<<Figlio mio... vi posso vedere finalmente...>> disse poi la donna.
<<M..madre? Ancora non ci credo... ma è possibile tutto questo?>> Chiese poi ancor più sbalordito il giovane.
<<Forse è una tua invenzione o forse non lo è, ma quando vi sveglierete ricorderete poco o nulla di tutto ciò... i vostri amici si stanno dando da fare... continuate a lottare per il bene e non crucciatevi sull'argomento di morte, non è ancora la vostra ora nè il momento di riabbracciarsi... questo dovrà rimanere scolpito nella vostra mente e voi lo sapete>> continuò la donna.
Drago non riuscì a replicare perchè era tutto vero, si limitò ad osservare colei che era stata sua madre e che non aveva mai conosciuto.
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In un altro posto Jekyll e Trekentoff si avevano portato il manufatto oscuro alla sede VIMA. Parlarono a lungo con l'ufficiale più alto in grado lì dentro, Kraten, un'uomo imponente che non appena sentì "Blue Dragon" e in "difficoltà" si adoperò nel migliore dei modi.
Ad un suo ordine, alcuni soldati scattarono e tornarono con due chierici, uno dei quali era il più in gamba di Griferia.
<<Ufficiale Kraten, abbiamo portato i chierici!>> Disse un soldato.
<<Ben fatto soldato, muoviamoci forza!>> Disse poi Kraten.
Non appena arrivarono constatarono una cosa importante.
<<Il vostro amico non è morto... ma è in una fase intermedia>> disse il più anziano e in gamba dei due chierici.
<<Cosa intendete dire?>> Chiese poi il Guerriero dello Scudo.
Il secondo chierico rispose per l'anziano:
<<Se non perdiamo altro tempo possiamo cercare di riprenderlo... è in una fase di vita e non-vita>>
<<Muoviamoci allora!>> Inveì Jekyll.
Senza farselo ripetere i chierici fecero portare in una stanza il corpo "quasi" esanime del fratello e chiesero espressamente di attendere fuori. Passò un'ora snervante e colma di tensione, in cui il meglio che si poteva fare era "pregare".
Allo scadere dell'ora, i chierici uscirono. Solo l'anziano proferì parola:
<<Abbiamo fatto tutto quanto era in nostro potere, ora spetta al vostro amico... dipende tutto dalla sua forza di volontà, vedete la creatura che avete affrontato aveva puntato sul fatto che la sua volontà fosse poca... ma non credo che sia così>>.
Detto questo non restava che sperare.
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Nel luogo di luce invece, le immagini che il giovine vedeva chiaramente, iniziarono a dissolversi.
<<Drago ora vi sveglierete!>> Furono le ultime parole che fuoriuscirono dall'eterea figura del padre.


OT- Come detto in FFZ, grande Jekyll! Non ho saputo resistere ed ho velocizzato un po', cogliendovi di sorpresa. [SM=x92705]
Ora spetta a chi se la sente di continuare. [SM=x92702]
Tutto grava sulla forza di volontà del mio pg.-OT
[Modificato da Drago.89 30/11/2010 20:23]