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L'origine del Mistero...

Ultimo Aggiornamento: 17/11/2011 04:06
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22/05/2007 17:44
 
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Il druido guardò il filosofo, gli occhi verdi lo squadrarono da cima a fondo. Scosse la testa e sospirò, sempre scrutando Vinyadan. -Cosa ti fa pensare che la grotta sia il posto più pericoloso?-
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Eroe
22/05/2007 17:53
 
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Ot - Per scrivere il post ho impiegato un po' di tempo e quindi non avevo visto il post di Dondolin, quindi scusatemi, ho fatto casino! Intanto lo risolvo in GDR - Ot

"Se Vesnar preferisce che il suo gruppo si inoltri nella caverna e Dondolin opta per la torre, seguirò le vostre opinioni. Il fatto è che il nostro è il gruppo più forte, e preferirei per questo scendere là sotto."

[Modificato da Vinyadan 22/05/2007 18.00]

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22/05/2007 17:56
 
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-Ripeto: cosa ti fa pensare che nella grotta risieda il male più potente? Sinceramente, quell'austera torre mi incute più timore-

OT- Sì, abbiamo fatto un post sovrapposto [SM=x92713] -OT
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Paladino Lord
22/05/2007 17:59
 
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OT-risolvete i vostri imbrogli e decidete dove andare per piacere, altrimenti non possiamo proseguire con la storia!-OT
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Eroe
22/05/2007 17:59
 
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Ot - Xigh, ora ho modificato il post mentre tu scrivevi... rimedio al pasticcio... Ot

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22/05/2007 18:03
 
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-Daccordo, accetto di andare con Vinyadan- il druido si rassegnò. Olyva era inorridito: i sotterranei gli straziavano l'anima, ed il mezzelfo o sapeva. Però dovette essere daccordo con Vinyadan, e così fece la sua scelta.
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22/05/2007 18:30
 
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OT Scusate il ritardo, stavo studiando legislazione... [SM=x92712] lunedì esame!OT

"Siete sicuri che nelle viscere della terra risieda il male più grande e pericoloso? E che l'aura malefica che proviene dalla grotta altro non sia che emanazione di un più forte ed oscuro potere proveniente dalla torre? Nulla di malvagio scaturisce volontariamente dal ventre di madre natura, ma se qualcosa di malvagio tuttavia esiste in boschi, foreste, grotte, mari o laghi, l'esperienza m'insegna che quasi sempre vi è una ragione legata non al volere naturale, bensì ad un male per così dire..."artificiale", causato da manipolazioni degli esseri umani, o degli elfi, o di altre creature dotate di intelligenza che credono di poter governare a proprio beneficio le forze elementali. Per questo mi viene da pensare che se qualcosa di malvagio risiede nelle profondità di quella caverna, sia dovuto ad una sorta di trasformazione causata da un potere ancor più malvagio proveniente dalla torre."
Così disse Morgan, dissociandosi dal coro.






"Sembrate molto perplessa, signorina Eyre; e benchè non abbiate più bellezza di me, l'aria perplessa vi dona: inoltre, serve ad allontanare i vostri occhi penetranti dalla mia fisionomia e a occuparli con i fiori del tappeto; continuate a essere perplessa." (E. Rochester)
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Paladino Lord
22/05/2007 18:51
 
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-Bene, dunque è deciso. Il gruppo composto da Dondolin e Vinyadan andrà nella caverna, mentre il mio nella torre. Solo una cosa: cerchiamo di stare molto attenti, nessuno dovrà perire in questa battaglia, ricordate che noi siamo Aspiranti Vassalli, eccetto voi Morgan, e che non dobbiamo farci intimorire da niente e nessuno.-Vesnar profuse un pò più di sicurezza nrgli spiriti dei suoi compagni di viaggio, che si salutarono prima di separarsi; poi riprese a parlare:-il gruppo che per primo riuscirà ad effettuare la missione aspetterà l'altro proprio qui fuori, in modo tale da riunirci dopo l'avventura. Buona fortuna a tutti, e che Dio ci assista!-. Vesnar vide le sagome di Dondolin e Vinyadan inoltrarsi nella cupa caverna, poi dette uno sguardo alle sue compagne e disse:-non preoccupatevi, io sarò sempre un passo avanti a voi, non vi lascierò mai neanche per un secondo.- dopo queste parole si avvicinò allo stinco del ragazzo Othar, come se volesse condurre il gruppetto assieme a Vesnar in modo tale da difendere la sua padrona e naturalmente Eothen; Vesnar gli sorrise, poi oltrepassarono la porta sgangherata d'ingresso della torre ed iniziarono ad avanzare di piano, scalino dopo scalino, senza incontrare fino a quel momento alcuna apparente difficoltà.
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22/05/2007 18:54
 
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OT- Domanda: eravamo all'incrocio tra le due strade, ora come facciamo a trovarci davanti alla torre ed alla caverna? [SM=x92713] -OT
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22/05/2007 18:58
 
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Re:

Scritto da: Dondolin 22/05/2007 18.54
OT- Domanda: eravamo all'incrocio tra le due strade, ora come facciamo a trovarci davanti alla torre ed alla caverna? [SM=x92713] -OT



OT mmm...domandona non indifferente, nella fretta di postare mi devo esser persa qualcosa! [SM=x92708] OT






"Sembrate molto perplessa, signorina Eyre; e benchè non abbiate più bellezza di me, l'aria perplessa vi dona: inoltre, serve ad allontanare i vostri occhi penetranti dalla mia fisionomia e a occuparli con i fiori del tappeto; continuate a essere perplessa." (E. Rochester)
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Paladino Lord
22/05/2007 19:10
 
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OT-Mbè, semplice: la cav. e la torre erano vicinissime all'incrocio, a pochi passi, ecco svelato l'arcano...-OT
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Paladino Lord
23/05/2007 19:41
 
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I tre Aspiranti arrivarono al primo piano della torre indisturbati, e qui si fermarono un momento per osservare la stanza. Era circolare e presentava una porta chiusa poco distante dai ragazzi più le scale che li avrebbero condotti al secondo piano. Vesnar notò un bagliore affiorare in prossimità della porta; si avvicinò e raccolse un piccolo oggetto metallico che aveva l'aria di essere una chiave ma con una struttura diversa da quelle normali. Provò ad infilarla nella toppa della porta chiusa, ma questa non si aprì.-non si apre, ma sarà meglio conservarla, potrebbe tornarci utile-pensò svelto il ragazzo che, assieme ad Eothen, Morgan ed Othar riprese a salire le scale a chioccia, diretti verso il secondo piano dell'edificio.
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Paladino Lord
25/05/2007 13:17
 
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I ragazzi avevano quasi raggiunto il secondo piano quando udirono un verso animalesco. Vesnar osservò cautamente di cosa si trattasse e notò che, a guardia di due porte separate dalla scalinata per il terzo piano, c'erano tre uomini-lupo. La situazione era pericolosa: l'agilità e la ferocia con cui quei mostri sbranavano le loro prede era risaputa, cosa fare dunque per proseguire il cammino? -Eothen, hai qualche idea?-chiese Vesnar,-No, ma ci sto pensando...-rispose l'elfa; ad un tratto gli occhi di Morgan si illuminarono e i due ragazzi lo notarono subito:-ragazzi, credo di sapere come agire in questa situazione-disse Morgan con un ghigno benevolo sul volto.
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25/05/2007 14:04
 
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OT ehi Ves, ora che mi hai tirato in ballo però dammi il tempo di riflettere sul da farsi! [SM=x92702] se riesco posto qualcosa stasera, penserò a una strategia, anche se mi sembra ovvio che Ohtar ci metterà lo zampino! [SM=x92706] OT






"Sembrate molto perplessa, signorina Eyre; e benchè non abbiate più bellezza di me, l'aria perplessa vi dona: inoltre, serve ad allontanare i vostri occhi penetranti dalla mia fisionomia e a occuparli con i fiori del tappeto; continuate a essere perplessa." (E. Rochester)
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Paladino Lord
25/05/2007 14:52
 
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OT-Molto Bene Morgan, attendo il tuo post... [SM=x92702]-OT
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31/05/2007 21:12
 
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OT Scusatemi se non ho più postato niente [SM=x92707] , ma sono sommersa dagli esami [SM=x92712] , devo ridare una parte di quello di legislazione e preparare gli altri 3, per cui non sono riuscita a pensare a nulla! Se volete andare avanti potete usare il mio personaggio tranquillamente [SM=x92702] , se invece non avete fretta e volete aspettare forse per domani riesco a tirare fuori qualcosa, ma non assicuro nulla...! OT






"Sembrate molto perplessa, signorina Eyre; e benchè non abbiate più bellezza di me, l'aria perplessa vi dona: inoltre, serve ad allontanare i vostri occhi penetranti dalla mia fisionomia e a occuparli con i fiori del tappeto; continuate a essere perplessa." (E. Rochester)
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Eroe
03/06/2007 21:05
 
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Vinyadan e Dondolin, nel frattempo, si erano inoltrati nella caverna. Le innumerevoli ragnatele che ne avevano coperto l’ingresso erano scomparse, man mano che i due aspiranti Vassalli si erano fatti avanti verso l’interno, come se qualcuno si fosse assurdamente preoccupato di rimuoverle. Dondolin camminava silenzioso, il sentiero davanti a lui illuminato dalle rune sul dorso di Olyva, eppure il suo disagio era evidente. Un druido non può amare gli angusti spazi vuoti che si stendono sotto la superficie del mondo. Vinyadan, dal canto suo, aveva estratto dalla borsa una crocellina d’argento e se l’era messa al collo. Quello sembrava il posto giusto per incontrare dei non morti… o forse no. Gli zombie di solito non si preoccupano di strappare le ragnatele dai muri, e l’estetica è una caratteristica tipicamente umana. Naturalmente, poteva benissimo trattarsi della casa di qualche negromante ossessionato dalla pulizia (psicopatici di questo genere erano bizzarramente numerosi fra le fila dei servi del male), ma in questo caso vi sarebbero senz’altro stati dei pezzi anatomici sparsi a destra e manca, cosa che al momento i due non vedevano. Infine, dopo una mezz’ora di cammino, sbucarono in una grande sala che si aprì improvvisamente davanti a loro, subito dopo una svolta dello stretto budello. Lo spettacolo era senz’altro strano. Le pareti della stanza, evidentemente scavate da mani umane nella viva roccia, brillavano di una propria luce soffusa ed opaca, che, tuttavia, rispetto all’oscurità da cui arrivavano i visitatori, sembrava chiara come il giorno. L’aula era molto spaziosa, sui trenta passi di larghezza; la cupola che la sovrastava era alta quasi altrettanto. Al suo centro sorgeva qualcosa di simile ad un altare, intorno al quale erano disposti in cerchio numerosi troni di roccia rossa; uno solo era fatto di un metallo fra il viola ed il nero, ed era più alto degli altri. Sull’altare era sdraiata una figura. Dondolin fece per avvicinarsi ad osservarla, ma si ritrasse. Vinyadan si voltò a guardarlo.
«Va tutto bene?», chiese.
«No, non va bene proprio un bel niente. Non avete freddo? Non sentite il male che esce da… da quell’essere?»
«Io non sento proprio niente», rispose Vinyadan, appressandosi all’altare. Una volta che fu a fianco di esso, tuttavia, fece un passo indietro, sibilando, ma subito dopo, osservato meglio il corpo, chiese a Dondolin con un cenno di avvicinarsi.
«Avevate ragione, amico mio», disse al druido. «Male e freddo in uguale misura mischiati».
Il corpo era duro e gelido come il marmo, il suo volto pallido e crudele, nonostante le palpebre fossero chiuse ed i lineamenti immobili. Vi era qualcosa di deforme ed innaturale in esso, ben al di là del colorito cinereo della pelle; le labbra, semiaperte, mostravano l’interno di una bocca nera ed orribile, i cui canini sproporzionati protrudevano minacciosi, a ricordare sempre la Fame che animava le veglie notturne della creatura.
«Un vampiro», disse Dondolin. «Per fortuna, all’esterno è ancora giorno. Se fossimo entrati al crepuscolo…»
«…ci sarebbe stato qualche corpo in più, in questa grotta. Ma non sono certo del fatto che sarebbero stati i nostri. Guardate». Le vesti del vampiro erano ricoperte di polvere, come se fosse stato un soprammobile che nessuno avesse avuto voglia di pulire per vari anni. Eppure, non vi era sporcizia sopra i troni. «Questo brutto coso non è qui di sua spontanea volontà.»
«Chi è che rapisce un vampiro?», chiese Dondolin, piuttosto sorpreso. Sapeva di gruppi di pazzi disposti a venerare i vampiri, pur di essere trasformati in loro simili, ma questa dei sequestratori era una novità.
Vinyadan non ne sapeva più di lui. «Non ne ho idea», rispose, stringendosi fra le spalle, «e può benissimo essere che stia prendendo una cantonata colossale. Intanto, sarà bene consegnare questa creatura al nulla da cui proviene.» Si tolse la piccola croce dal collo e la infilò nella bocca del Dannato. Non vi furono suoni, i due videro solo il corpo che si disfava e si tramutava in cenere.
«Be’, un servitore del male in meno», commentò Dondolin. Olyva, nel frattempo, aveva fatto il giro delle pareti della sala «Credo che dovremmo tornare da dove siamo venuti, a meno che non vogliamo tendere un’imboscata agli utenti di questi troni», aggiunse. «Olyva non ha trovato alcun passaggio, oltre a quello da cui siamo venuti».
«E’ meglio che torniamo indietro», disse Vinyadan. «Non vorrei che i frequentatori di questa grotta rappresentassero la seconda forma di male individuata da Vesnar. Sarà meglio che ci riuniamo ai nostri compagni.» Si stava voltando per andarsene, quando notò qualcosa luccicante nella cenere; dopo averla soffiata via, si trovò davanti ad un monile, una collana cui era appeso un pentacolo a testa in giù. Allungò la mano verso di esso.
«Non dovreste toccare il baphomet, Vinyadan!», esclamò Dondolin. «E’ una delle vie preferite del Demonio. Non toccatelo!»
«Non temete», rispose Vinyadan, infilando la macabra collana nella borsa. «La mia anima ed il mio corpo sono la stessa cosa. Non posso essere posseduto.»
«Può essere, ma non mi sembra il caso di correre rischi inutili. Porterete nel mondo un baphomet? Piuttosto, lasciatelo qui! La cosa migliore, comunque, è sempre distruggerlo.»
«No, stavolta non è il caso. Voglio capire che diavolo succedeva in questa sala. Darò l’amuleto ad un chierico, saprà come renderlo inoffensivo. Non vi è nulla di cui preoccuparsi, Dondolin! Finché il baphomet sarà in questa borsa, non potrà fare nulla.»
Ma Vinyadan sbagliava; poiché il Male, così come il bene, può manifestarsi in molte forme, e più astute di quanto i viventi immaginino. Nella sala più alta della torre, una figura si alzò dal suo seggio di pietra, sorridendo malignamente. Un amuleto in forma di pentacolo splendeva al suo collo. L’aria intorno all’essere vibrò per un istante, mentre prendeva l’aspetto di Vinyadan. Poi scese le scale.

[Modificato da Vinyadan 03/06/2007 21.06]

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07/06/2007 18:30
 
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Morgan riflettè rapidamente sul da farsi. Sapeva perfettamente che tre uomini lupo si sarebbero potuti rivelare letali per loro. Erano creature enormi, e nonostante ciò estremamente agili e veloci in combattimento. Avrebbe dovuto agire più d'astuzia che con la forza.
"Vesnar, Eothen, Ohtar, tenetevi pronti" fece la druida sottovoce, rivolta ai compagni. "Cercherò di creare un diversivo, dopodichè potremo coglierli di sorpresa."
Gli uomini-lupo parvero capire le intenzioni dell'elfa, e lanciando un potente ringhio si scagliarono su di lei. Ma Morgan era pronta ad una mossa del genere, ed avendo l'incantesimo già pronto evocò dal nulla un'immagine speculare dei tre uomini-lupo che si parò proprio di fronte a loro, lasciandoli interdetti. L'illusione fece sì che le tre creature si fermassero immediatamente, confuse, e dando così l'occasione a Vesnar, Eothen ed Ohtar di attaccarli di sorpresa.
"Bene ragazzi, è il momento!" li incitò immediatamente Morgan, e i quattro si scagliarono subitaneamente sugli uomini-lupo.






"Sembrate molto perplessa, signorina Eyre; e benchè non abbiate più bellezza di me, l'aria perplessa vi dona: inoltre, serve ad allontanare i vostri occhi penetranti dalla mia fisionomia e a occuparli con i fiori del tappeto; continuate a essere perplessa." (E. Rochester)
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Maestro
10/06/2007 19:31
 
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Vinyadan si cacciò in tasca l'amuleto diabolico, sotto lo sguardo attento e preoccupato di Dondolin. "Questo è un infausto presagio" pensò tra sè il druido. Ma doveva fidarsi del filosofo, che lui considerava una persona di grande saggezza ed intelletto. Credeva alle rassicuranti parole di Vinyadan, ma dentro di sè sentiva una sensazione strana, aveva le membra attorcigliate dalla tensione: qualcosa stava andando storto, ne era sicuro. -Ora che abbiamo il baphomet, possiamo anche andarcene, non credete, Vinyadan?- chiese il mezzelfo con la voce carica di timore. Quel luogo chiuso cominciava realmente a infastidirlo. E a spaventarlo.
-Aspettate un attimo- disse lui alzando una mano, intimando il silenzio -Non sentite anche voi un rumore?- domandò. In effetti, ora Dondolin riusciva a percepire un suono flebile, ma facilmente udibile nel silenzio della caverna. Era una sorta di fruscio che si ripeteva a intermittenza, lo stesso suono prodotto da un sacco che viene trascinato per terra. -Sì, lo sento. Proviene da quel punto- disse il druido, indicando con la punta della lancia il trono di ferro dalla sinistra sfumatura viola. Il filoso annuì, quindi si avvicinò silenzioso alla parete, camminando senza far rumore lungo il perimetro irregolare della roccia. Olyva nel frattempo si era riavvicinato al druido dopo il suo giro di perlustrazione: le sue rune brillanti proiettavano fasci di luce smeraldina per tutta la cavità, illuminando di verde la cupola sul soffitto. Il mezzelfo impugnò Silvasta e si accostò senza far rumore al filosofo, sussurandogli: -Questo posto non mi piace per nulla. Dovremmo andarcene di qui il prima possibile- Vinyadan stava per rispondergli, quando improvvisamento il fruscio cessò. I due aspiranti trattennero il fiato, osservando attentamente il trono. Accadde tutto in pochi istanti: le rune del cinghiale brillarono più intensamente per un secondo, poi si spensero e le pareti tornarono al loro naturale colore scuro. Poi, la tasca di Vinyadan prese fuoco ed il baphomet ne uscì fuori, circondato da un aura di fiamme e le linee che componevano il pentagramma rovesciato brillarono di una vivida luce scarlatta. Vinyadan imprecò e Dondolin prese in mano la sua lancia, cercando sicurezza. Il fruscio riprese, e qualcosa si mosse dalle ombre del trono, entrando nel campo visivo illuminato dall'amuleto malefico. Fu allora che i due aspiranti videro la creatura.

[Modificato da Dondolin 10/06/2007 19.39]

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Paladino Lord
18/06/2007 10:31
 
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Vesnar si scagliò sul nemico più vicino con la "Sferzata di Nefesi" ben salda nella mano e lo ferì profondamente sul torace asestandogli un colpo preciso e vigoroso. Gli sembrò tutto troppo facile, ma d'altronde Morgan aveva avuto una magnifica idea ed anche gli avversari più temibili adesso erano molto vulnerabili. Vesnar si apprestò ad infliggere il colpo di grazia al mostro ormai gravemente ferito, e nel contempo vide Eothen massacrare con il suo portentoso bastone la seconda delle tre bestie; l'ultima barcollava sotto i colpi di Othar e gli incantesimi di Morgan, fino a crollare a terra privo di vita. -Bene, siamo riusciti ad eliminare tre bestie feroci come queste! Direi che possiamo ritenerci soddisfatti- si pronunciò Vesnar; -Certo, Vesnar, non è da tutti sconfiggere tre uomini lupo, ed il merito è senz'altro di Morgan...-; -Oh, Eothen, siamo stati tutti molto bravi, io vi ho solo lasciato la via libera ma poi...- all'improvviso, mentre i ragazzi discutevano, si udirono passi provenire dal piano superiore. Chi sarebbe mai potuto essere? I passi erano sicuramente umani, e questo era percepibile dall'ombra che la figura proiettava sul muro, mentre scendeva lentamente le scale una dopo l'altra. I tre ragazzi, senza aprir bocca, si appostarono dietro una grande colonna, in attesa di conoscere il volto del nemico, mentre il cuore accellerava i suoi battiti istante dopo istante. Poi la figura scese anche l'ultimo gradino, e quando i tre Aspiranti la osservarono, rimasero tutti a bocca aperta per la sorpresa...
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