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Rastebana, la lotta per la successione

Ultimo Aggiornamento: 17/09/2005 12:02
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Sesso: Maschile
Grande Eroe
11/04/2005 20:42
 
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La tempesta
Felsiner in cuor suo sapeva bene che il suo misfatto non sarebbe rimasto impunito:
in qualche modo aveva intaccato l’integrità di quei luoghi e la sua mente si agitava tumultuosa già percependone la violenta reazione. Fors’anche perché in vita sua, l’aveva già conosciuta.
Si fermò di colpo nel suo cammino, davanti ad un Tehan esterrefatto per quell’improvviso arresto.
Gettò a terra lo zaino.
Ne estrasse una lunga tunica con un cappuccio.
Poi si rivolse al giovane:
“ Indossatela! Questa vi consentirà di coprire quasi interamente il vostro corpo. E’ una veste di un bartanico. “
“ Un bartanico? “ chiese perplesso Tehan.
“ Sì….. sono coloro che predicano il culto di Nejef in quanto divinità… “ spiegò con un filo d’ironia Felsiner.
Il giovane la prese tra le mani. Poi la indossò.
“ Accidenti! E’ pesantissima…non pareva tal fardello tra le mie mani… ma di cosa è fatta???? “ domandò.
“ Non ne ho la benché minima idea… So solo che i bartanici la usano per acuire la loro sofferenza… e di conseguenza l’enfasi dei loro sermoni… “ precisò il suo compagno, mantenendo inalterata la precedente ironia.
Poi aggiunse:
“ Per quel che riguarda voi, invece…E’ fatta apposta per far in modo che voi possiate superare indenne l’inferno che sta per scatenarsi….. “

E Tehan non dovette attendere molto per veder sparire dalla sua mente la perplessità di fronte a quel discorso.
Inesorabile e repentina, la natura di quel paesaggio fu sconvolta.
Come se già non fosse terrificante il rosso colore del cielo,
adesso sembrò quasi voler scoppiare, per come divenne ardente.
E poi un boato, a scuoterli.
E la luce di un fulmine, ad accecarli.
“ A terra Tehan!!! A terra!!! “ urlò Felsiner.
“ Che diavolo succede??? “ chiese terrorizzato il giovane.

E mentre volgeva tal domanda, vento violentissimo si erse a protagonista nello sterminato deserto e ferocemente lo rivoltò a destra e a manca.
“ Succede che si sta scatenando una tempesta di sabbia! “ rispose freddamente il più anziano.
“ E la sabbia di questo deserto, non è certo come le altre…... “.
Difatti,
come lama graffiava le loro mani,
come pietra si abbatteva sulle loro terga,
come nebbia impediva la loro vista,
come veleno ostacolava il loro respiro.
“ Faccia a terra!!!! Faccia a terra!!! “ gridò Felsiner “ E continuate a camminare carponi!!!!!
Aggrappatevi alle pietre per proseguire!!! “
“ Ma non sarebbe meglio fermarsi??? Attendere che smetta??? “ fece Tehan.
“ NO!!!! Perché non smetterà mai!!!! Finché ci saremo noi….. non smetterà mai!!!!!!” esclamò il suo compagno.

E fu così che si avviarono in quello che diventò uno stremante percorso:
ogni passo compiuto, ogni pietra a cui riuscivano ad aggrapparsi era una sofferente conquista che li privava sempre più di energia.
E Tehan ad un certo punto, urlò disperato:
“ FELSINER!!! FELSINER!!!! NON RIESCO PIU’ AD ANDARE AVANTI!!!!! “
Allora, costui, sentendosi invocare, gli rivolse tutta la sua attenzione.
E mestamente gli spiegò:
“ Temevo purtroppo che la vostra aura non sarebbe stata forte a sufficienza, per superare la barriera di un nucleo mentale…”
“ Un nucleo mentale??? Di cosa state parlando? “ chiese sconvolto il giovane.
Felsiner restò meditabondo in silenzio. Poi ignorando l’altrui domanda sentenziò:
“ E’ inevitabile … sarete voi solo ad entrare in Rastebana! “
“ Io solo??? Ma non so nemmeno cosa devo fare???? “ si spaventò Tehan.
“ Come non lo sapete??? Dove è finita la vostra spavalderia!!!??? Sapete bene quel che dovete fare!!! Tejedor in persona ve l’ha detto!!! “ lo esortò a gran voce.
Poi rasserenandosi, gli disse:
“ Ora vi aprirò il varco che vi consentirà di accedere alla Roccaforte e farò personalmente in modo che resti aperto. “
“ Ma voi come potrete sopravvivere qui???? “ chiese ancora Tehan.
“ Non è un grosso problema…… sono abituato a queste tempeste….
E poi, tranquillizzatevi! Quando tra un po’ di ore mi sarò ripreso dallo sforzo, vi raggiungerò……” concluse.
Poi si alzò lievemente dalla sua posizione prona e sollevò le spalle faticosamente come se stesse realmente assumendo su di sé il peso di gravosa zavorra, che occhi non scorgevano, ma mente ben percepiva.
Infine, dalle mani fece scaturire un leggero soffio.
E incoraggiò Tehan:
“ Andate! Andate! E fate presto!!! Non credo che potrò tenere aperta a lungo questa breccia… “.

Così, il giovane si mosse risoluto lungo il varco creato da Felsiner.
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