È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

 
Pagina precedente | 1 2 3 | Pagina successiva
Vota | Stampa | Notifica email    
Autore

Rastebana, la lotta per la successione

Ultimo Aggiornamento: 17/09/2005 12:02
OFFLINE
Email Scheda Utente
Sesso: Maschile
Grande Eroe
16/08/2005 18:24
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

WEJKALA !
Aveva visto la sua immagine riflessa in uno specchio o era solo una suggestione?
Aveva avuto poco tempo per guardare in viso quel giovane, perché in pochi istanti era riuscito a disfarsi con veemenza della veste che gli celava per gran parte il volto e aveva scatenato quell’imponente attacco di fuoco, che lo aveva avvolto per intero.
Enzucc attorno a sé non vedeva null’altro che quel minaccioso muro di fuoco…
e se era ancora vivo, era solo perché il suo potere del ghiaccio si era risvegliato come per istinto, erigendo a sua protezione uno spesso strato di ghiaccio…
Ma presto comprese che quello non era un semplice muro di fuoco…
Quelle che scalfivano la sua difesa erano vere e proprie lame di fuoco… affilate come…
come anche le lame di ghiaccio del suo attacco di tempesta sapevano essere!!!
Quel giovane non solo gli era apparso identico nell’aspetto, ma anche la sua magia ricalcava i suoi stessi caratteri, pur essendo differente l’elemento della natura sfruttato!!!
E non era solo quello a render diversa la sua magia…
Enzucc percepiva una chiara presenza malefica in quel potere, che prima non era riuscito a comprendere, ma che ora avvertiva benissimo nella violenza di quell’attacco.
Quelle lame continuavano a colpirlo senza tregua…
Quanto avrebbe potuto sostenere ancora l’offensiva del nemico?
Del resto se avesse tentato di muoversi, la corazza avrebbe dovuto indebolirsi lungo le giunture e avrebbe rischiato seriamente di essere ferito…
Se avesse attaccato a sua volta, avrebbe dovuto indebolire la propria difesa e corso gli stessi rischi…
Ma indubbiamente, se fosse rimasto lì passivamente, non avrebbe retto ancora a lungo…
Forse doveva parlare col giovane? Fargli capire che non aveva nulla a che vedere con la morte di quella donna?
“ Vi giuro che questa fanciulla l’ho forse conosciuta… ma era viva quando l’ho vista per l’ultima volta!! “
urlò a squarciagola.
Ma nemmeno terminò la frase che meditò tra sé e sé: “Ma che sto dicendo? Io non l’ho neanche vista quella donna! Non ha voluto che la vedessi! “
“ State negando l’evidenza! Vi ho visto io con i miei occhi essere causa della sua morte! “ gli ribatté Tehan.
Era tutto inutile… Enzucc non riusciva a convincerlo del contrario…
In compenso l’energia del muro di fuoco andava sempre più aumentando…
E alcune lame di fuoco cominciarono a farsi largo nello strato di ghiaccio.
“ Ouch! “ gemette l’aspirante.
“ E’ la pena che meritate, Enzucc! “ strepitò Tehan. “ Ed è la vendetta che merita Sheila! “
“ Sheila… “ pensò Enzucc.
Nella propria mente cominciò a ricordare di come avesse incontrato colei che doveva probabilmente essere la donna di cui parlava…
Un sogno inquietante…
una scritta marchiata a fuoco sul muro… WEJKALA.
E poi l’arrivo nel luogo ove erano presenti le strisce di terra bruciata…
L’incontro con la ragazza…
Il ramoscello di mirto… Il ponte sul fiume…
La bacca e il fiore…che eran poi diventati un ciondolo…
Mentre i suoi ricordi si affastellavano, frammentari e confusi,
le lame di fuoco ormai lo colpivano con sempre maggior insistenza.
Le prime erano state solo ferite superficiali…
Adesso gliene erano state inferte almeno due, particolarmente profonde che gli dolevano atrocemente…

Una terza lama l’aveva colpito sul petto.
E pareva voler affondare lì.
Dove la corazza era più spessa.

Di nuovo quel sogno inquietante…

Il fragoroso rumore delle fiamme lasciò il posto
al silenzio.
Al silenzio più cupo.
Al percepire solamente la vitalità del proprio corpo.
E della propria paura.

E lama da che era rovente
divenne gelida…
Una lama che gelida si poggiava sul petto.
Come respiro affannoso.
Come battito di cuore turbolento.

Enzucc aveva già vissuto quei pensieri, ma ora doveva arrestarli…
perché comprendeva che quella volta il suo cuore non avrebbe retto al loro seguito…

Il pianto.
Il pianto già lo avvertiva.
Disperato.
“ Wejkala, Enzucc! Wejkala! “
Ancora quella voce di donna!
Una richiesta d’aiuto.
Ma come poteva egli aiutare,
se adesso era egli stesso ad aver bisogno d’aiuto!!!

“ COSA DIAVOLO SIGNIFICA WEJKALAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! “ gridò sgomento.
OFFLINE
Email Scheda Utente
Sesso: Maschile
Grande Eroe
16/08/2005 20:26
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Un abbraccio tra padre e figlio
“ Ritenete che riusciremo ad evitare questo duello? “
Quella domanda cadde nel silenzio di una segreta stanza della Torre di Xamai.
Kar si era rivolto a Felsiner con aria molto preoccupata; ma quest’ultimo lo aveva osservato lungamente senza dargli risposta.
Fors’anche perché la sua mente era profondamente assorta nell’ammirazione nei confronti di quel giovane.
Kar aveva deciso di lottare con tutte le sue forze per la liberazione di anime schiavizzate, pur sapendo quanto la sua vita sarebbe stata messa a repentaglio, ponendosi al fianco di colui che era indubbiamente il contendente dal potere magico più debole…
Felsiner ne osservò ancora gli scuri capelli disordinati, il fisico slanciato, gli occhi… di un diverso colore l’uno dall’altro… E fu proprio incontrandosi con la vivacità che da essi traspariva che il mago parve ridestarsi dai suoi pensieri…
“ Yowon è rimasto sicuramente turbato… “ rispose al giovane. “ Ma non so se sceglierà di offrire il potere a Zalko lo stesso… “. E sorridendo lieve aggiunse: “ Io spero, che dopo tutte le azioni che abbiamo compiuto, ciò si possa evitare… “
Kar annuì compiaciuto. “ E io spero che voi abbiate avuto ragione nel far incontrare Enzucc e Tehan, pur sapendo quel che sarebbe potuto accadere. “
Felsiner lo guardò severo. “ Io tengo molto a quel giovane! Se dovesse succedergli qualcosa, non potrei mai perdonarmelo! “ esclamò il mago.
Il quale si dilungò in spiegazioni:
“ Del resto era questo il disegno previsto: sono stato a fianco di quel presuntuoso di Tejedor per molti anni nell’attesa che Tehan rivelasse il suo potere… per poterne offuscare la memoria al momento opportuno… Resolo inoffensivo, ho convinto Tejedor ad arruolarlo nell’Armata Ignota. Poi ho fatto in modo che la sua prima missione fosse su Rastebana.
E qui, io stesso mi sono sostituito al mendicante Minar, perché potesse accedere al Cortile del Diamante senza che il suo potere fosse riconosciuto… “
“ Ed io invece l’ho accolto al suo ingresso e gli ho indicato la prigione come meta… “ lo interruppe Kar.
Questi però non sembrava rasserenato da quei chiarimenti…
“ Non comprendo perché abbiate voluto che Enzucc e Tehan si scontrassero! “ si lamentò il giovane. “ Ancora non lo comprendo! “
“ Perché Tehan non può uccidere Enzucc! Ed Enzucc deve affrontare Tehan, perché Tehan deve essere sconfitto! Nemmeno immaginate quanto grande possa essere la minaccia da lui arrecata… “ si infervorò Felsiner.
Kar però non pareva essere stato tranquillizzato. Il giovane continuava a star seduto su una sedia con braccioli di legno, dondolando nervosamente con la schiena in avanti e indietro, con le mani giunte davanti alle labbra come in preghiera…
E dal crescente nervosismo dei suoi gesti, lasciava trasparire quella che era una crescente angoscia.
La sua mente era in grado di giungere dove i suoi occhi eran incapaci…
E ciò che la sua mente poteva scorgere era inquietante…
“ Kaelian… Kaelian sta minacciando Yehoan! Devo assolutamente intervenire!!! “ si agitò Kar, alzandosi di scatto dalla sedia.
“ Fermati! “ lo arrestò Felsiner. “ Anche questo purtroppo fa parte del disegno! “
“ Cosa? Cosa fa parte del disegno? Che Yehoan muoia!!!??? “ si disperò il giovane.
“ Ha deciso lei il suo destino… “ affermò amaramente il mago. “ E non l’ho potuta fermare in alcun modo! Ha voluto addossare su stessa il fardello del falso sigillo… “
“ Padre!!! “ strepitò Kar. “ Yehoan sta morendo!!! Questo significa che non posso aiutarla??? “
“ La sua morte non sarà invano!!! Credetemi, figliolo, non sarà invano!!! “ cercò di convincerlo Felsiner, anche se pur nel suo cuore vi era immenso dolore…
Kar crollò in ginocchio.
E scoppiò in lacrime…
“ E’ morta l’unica persona che mi abbia saputo comprendere in tutti questi anni!!! “ pianse il giovane, tra soffocanti singhiozzi.
Felsiner si inginocchio anch’egli e lo abbracciò.
“ Anch’io vi comprendo, figliolo. Anch’io… “ sussurrò l’uomo.
“ E’ solo che non ho potuto aver la possibilità di starvi vicino tutti questi anni… “. E mentre cercava a malapena di nascondere una lacrima che gli solcava il viso, disse ancora:
“ Credetemi… le mie lacrime per Yehoan… le ho già versate… “
Il giovane si riprese lentamente da quel pianto a dirotto.
Felsiner cercò di infondergli il coraggio di cui aveva disperatamente bisogno...
“ Kaelian uccidendola si è macchiato della maledizione di quel falso sigillo… la prima persona che scorgerà Kaelian lo ucciderà: è questo il suo destino! Sarà questa la fine del viscido servo di Nejef ! “
Kar si asciugò le guance.
Il tormento lo assaliva ancora.
Prepotente.
“ Padre, cos’è questa paura che mi attanaglia? “ disse, tremante.
“ Vi prego, stringetemi… “
Felsiner abbracciò forte il figlio…
Forse solo in quel momento comprendeva un’altra crudele legge di Rastebana…
E che gli trasmetteva tanta rabbia ancor di più perché aveva intaccato i suoi figli…
Cresciuti nel corpo, ma rimasti nella mente come bambini… Come erano quella maledetta sera di tanti anni prima…
Ma quella rabbia non poté durare a lungo…
Kar gli aveva aperto il suo cuore.
E la sua mente.
Anch’egli adesso poteva vedere quel che vedeva il figlio…
Cosa lo aveva reso tanto impaurito?

La prigione!
La sua mente non riusciva ad accedere alla prigione!
Aveva già previsto che i ricordi di Tehan si sarebbero risvegliati di fronte ad Enzucc…
Per quanto pericoloso potesse essere per lui, che Tehan si rendesse conto che la sua mente era stata manipolata, Felsiner aveva immensa fiducia nelle sue virtù…
Ma ciò adesso non bastava a placare l’inquietudine, per il non poter sapere cosa stesse accadendo in quel luogo…

Ma mentre pensava a questo, un brivido gli era corso lungo la schiena.
Gli occhi della mente si erano spostati sulla Biblioteca.
Sul corpo senza vita di Yehoan.
Sulla disperazione di Kaelian.


Su di un essere che pareva malefico sodalizio tra cupa ombra e immenso fuoco…


NEJEF!!!!!!!!!!!! NEJEF ERA GIUNTO SU RASTEBANA!!!!!

[Modificato da Enzucc 21/08/2005 10.50]

OFFLINE
Email Scheda Utente
Sesso: Maschile
Maestro
16/08/2005 20:48
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

OT
Ehi, sta arrivando il momento dello scontro finale o sbaglio?
OFFLINE
Email Scheda Utente
Sesso: Maschile
Grande Eroe
17/08/2005 12:30
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Un sussulto d'umanità
Felsiner se ne era andato da un pezzo dalla sua camera privata.
Ormai, Yowon era privo di ogni contatto col mondo esterno…
Un po’ perché il suo potere mentale era scomparso.
Un po’ perché si era completamente perso in malinconici pensieri.
Un tempo avrebbe chiamato la servitù perché fosse acceso il fuoco…
Ma di quel freddo buio non ne aveva più il sentore.
Un tempo avrebbe accarezzato il cane seduto sulle zampe al suo fianco…
Ma nemmeno quella presenza avvertiva più.
In quel momento percepiva solo tutta la sua fragilità…
Quanto potere gli aveva offerto Nejef?
Tanto, se considerava che in quell’istante anche il più scarso dei soldati semplici avrebbe potuto ucciderlo.
Troppo, se pensava a quanto avesse dovuto rinunciare agli umani sentimenti…
Forse sol ora che del potere del suo signore non vi era più traccia, recepiva come un rigurgito d’umanità…
Aveva costruito quell’impero per i suoi figli?
No.
L’aveva costruito per se stesso. Perché gli era stata offerta la possibilità di lavarsi la coscienza e al tempo stesso comandare…
Aveva mai pensato a cosa volessero i suoi figli?
No.
Per lui era sempre stata più importante Rastebana e la sua continuità.

Nel mezzo di sovradescrittti pensieri,
il suo cane prese ad abbaiare minacciosamente…
Yowon rinvenne.
La sua stanza si era illuminata come d’improvviso per un intenso fuoco…
E nel suo mezzo si era stagliata, inquieta, una figura…

“ L’anello! Datemi l’anello!!! “
Il vecchio riconobbe in quell’ordine la voce di Zalko.
“ E’questo il modo di rivolgervi a vostro padre? “ si adirò Yowon, in un sussulto d’orgoglio.
“ Solo il sangue ci accomuna, vecchio! Per il resto Nejef mi creò… e solo a lui sottostà il mio potere! “
Yowon vide andare in frantumi anche l’ultima delle sue convinzioni… Felsiner aveva ragione: Zalko era una creatura di Nejef.
Quello stesso essere scoprì dalla sua veste un braccio: orride squame verdastre, altro che pelle umana vi era su di esso…
“ Sapete, Yowon… è stato complicato per tutti questi anni celare la mia natura non umana… ma del resto una raccapricciante creatura come me era il massimo che il sommo Nejef potesse generare… Appena il volto mi diede di essere umano, perché potessi mantener l’apparenza… “
Il vecchio rimase inorridito, come se davvero avesse potuto scorgere l’aspetto di quella creatura.
Zalko proseguì:
“ Adesso è arrivato il momento del duello… e come Nejef aveva previsto… è arrivato anche il momento in cui mi lascerete il vostro posto… “
“ E se mi rifiutassi? “ sibilò il vecchio.
“ Vi ucciderò e poi prenderò l’anello dal vostro corpo privo di vita… “ gli rispose con un sorriso malefico dipinto sul volto.
“ Pensate davvero di potermi sfidare, Zalko? Pensate davvero che il vostro potere sia superiore al mio? “
Ma Zalko comprese subito quanto fosse patetico il tentativo di Yowon di destar timore…
“ Forse un tempo… forse un tempo… “ sogghignò l’essere.
“ C’è stato un momento poco tempo fa in cui mi son reso conto di come il mio potere si fosse… addormentato! Ma adesso, varcando la soglia della vostra camera, è come riesploso… e posso vedere distintamente ogni singolo pensiero della vostra mente… “
Il vecchio comprese presto suo malgrado dove egli volesse andare a parare.
“ ADESSO VALETE MENO DI ZERO E SE SOLTANTO ALZASSI UNA MANO POTREI RIDURVI IN CENERE D’ISTANTE!!!! “ si inferocì l’essere.
“ E fatelo allora cosa state aspettando? “ gli intimò Yowon, per nulla atterrito.
Zalko non se lo fece ripetere.
Dal suo pugno scaturì potente energia oscura che scagliò violenta contro il vecchio.
Ma il suo fido cane lupo si mise a sua protezione, inconsapevole della morte certa cui sarebbe andato incontro…

E l’incredibile avvenne:
quell’attacco si esaurì lì… contro l’animale che gemeva a terra sofferente, ferito mortalmente, ma ancora con un barlume di vita nonostante quel devastante attacco.
L’orrido essere imprecò: “ Dannata bestiaccia!!! “
Yowon, invece, che aveva intuito l’accaduto, sorrise amaramente.
“ Tra poco raggiungerò.. quella dannata bestiaccia, Zalko. “
E mentre gli rivolgeva queste parole, inghiottì l’anello del potere imperiale.
“ Avete proprio deciso di morire allora??? Vi accontenterò subito! “

[Modificato da Enzucc 18/08/2005 11.54]

OFFLINE
Email Scheda Utente
Sesso: Maschile
Grande Eroe
17/08/2005 17:54
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Qualcosa di non previsto
Era apparso come cupa ombra e immenso fuoco.
Adesso aveva riacquisito sembianze umane:
quelle di guerriero dalla possente armatura e dagli occhi rubicondi.
Davanti a sé, in ginocchio, aveva il ritratto della disperazione, Kaelian.
Nejef rivolse subito aspre parole al suo servo:
“ Qualcosa mi sfugge, Kaelian… Piangete di gioia nell’rincontrare il vostro signore o è terrore quello che leggo nei vostri occhi? “
“ Il sigillo! Il sigillo era falso!!! “ si disperò l’uomo.
“ Lo sapevo bene, Kaelian. Lo sapevo bene che… era una trappola. “ mormorò Nejef.
“ Lo sapevate? “ si meravigliò il servo. “ Ma allora perché avete fatto sì che io venisse ingannato? “
“ Perché quel sigillo lo avevo rivestito della mia magia… “ si compiacque di se stesso il potente.
“ E allorquando qualcuno ne avesse evocato il potere, io mi sarei materializzato qui d’istante… perché sarebbe stato il segnale della successione in atto! “
“ Ma così avete condannato me! “ piagnucolò Kaelian.
Nejef lo sbeffeggiò:
“ Su, Kaelian… siate più coraggioso nell’affrontare il destino che v’attende! Il vostro ultimo gesto è stato per me preziosissimo, perché quel folle di Kar ha voluto nascondermi a tutti costi quel che stava succedendo qui… ma non sapeva che io avevo già previsto il suo atto… e voi, Kaelian, siete stato tanto gentile da sacrificarvi, affinché mi giungesse questo segnale… “
Poi lo osservò torvo:
“ Purtroppo però siete stato un pessimo consigliere… Mi vien voglia di chiedervi,
qual misteriosa forza vi abbia rimbecillito così tanto dal non comprendere che fosse Zalko l’uomo da favorire… “
Kaelian lo fissò stupefatto.
Nejef continuò nell’impeto del suo verbo:
“ No, non rispondetemi che volevate bene come un padre a quella ragazza, perché dopo quello che non avete esitato a fare, ci crederei poco… “
E scrutando il corpo della fanciulla ebbe come un lieve riso.
“ Io la chiamerei… brama di potere, forse? “ domandò sarcastico, guardando Kaelian ben negli occhi.
“ Povera Yehoan! Si fidava di voi!!!! Vi voleva bene! Come un padre… sì.. come un padre… “ proseguì feroce il potente. “ Perché Felsiner non ha torto nel pensare che i suoi figli sian rimasti come bambini… Yehoan aveva tanto bisogno dell’affetto di un padre che non ha trovato niente di meglio di voi, un viscido serpente, per sostituire quella figura di cui sentiva la mancanza… “
Si arrestò un istante prima di esplodere:
“ E ALLA FINE VOI VI SIETE FATTO ACCECARE DAI VOSTRI PROGETTI, PERDENDO DI VISTA L’INCARICO CHE VI AVEVO AFFIDATO!!! ECCO PERCHE’ E’ STATO NECESSARIO CHE IO COINVOLGESSI ANCHE TEJEDOR IN QUESTA STORIA! “
Kaelian strinse i pugni: la rabbia lo stava invadendo. Inesorabile.
Ma Nejef parve ignorare quel livore:
“ Beh… adesso devo sbrigarmi! Qualcuno qui sta cercando di ostacolare il mio potere… e sarà bene che agisca in fretta… “
Poi si rivolse minaccioso all’uomo:
“ Come diceva la profezia, Kaelian? La morte precoce. La morte atroce. O sbaglio? “
Il servo non seppe trattenere l’ira:
per quanto vano fosse il suo tentativo si scagliò contro il suo padrone.
“ Maledetto!!! “ gridò a squarciagola.
Ma Nejef lo uccise con un solo colpo in pieno petto,
così violento che il suo corpo fu scaraventato metri e metri più lontano.

Il potente guardò solo per un istante il cadavere dell’uomo.
Poi alzò gli occhi al cielo…
“ Dannati uomini che pretendete di fare gli eroi… e vi ricordate dei sentimenti solo quando la morte o la malattia vi spinge… “ meditò tra sé e sé.
E dettò come un proclama:
“ Quell’insolente di Felsiner voleva ingannarmi… ma ora avrà subito visite! “

Ma mentre stava per precipitarsi nel luogo dove l’aveva localizzato,
altre scene che si andavano compiendo su Rastebana attirarono la sua attenzione…
Il suo volto si spianò in un largo sorriso di compiacimento…
“ Finalmente mi libererò anche di voi, Enzucc… “
sussurrò, pregustando il trionfo.
Ma di colpo il suo sorriso si tramutò in un’espressione di sgomento:
“ MISERICORDIA! Questo non era nelle previsioni!!!! Fermatevi per carità o sarà la fine!!!!!!! “

Ma cosa stava osservando la sua mente da indurgli tanto terrore?
OFFLINE
Email Scheda Utente
Sesso: Maschile
Grande Eroe
18/08/2005 11:52
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

E le strofe s'arrestarono
E la lama si era arrestata lì…
Compiuta solo una piccola parte della sua apparentemente inarrestabile ferocia,
pareva come svanita nel nulla.
Insieme a quel devastante muro di fuoco.

La magia era cessata.
D’improvviso.
Inspiegabilmente.
Ancor poco ed Enzucc non sarebbe sopravvissuto a quell’impeto…
Eppure egli era ancora lì…
Ferito.
Gravemente ferito.
Ma vivo.

Tutto ciò che quella furia aveva incontrato l’aveva reso cenere…
Ma notò stranamente che le pareti, la finestra, la stessa porta della cella parevano integre…

“ Possibile che quel giovane abbia scagliato tutta la sua rabbia contro di me e si sia allo stesso tempo preoccupato anche di schermare la propria magia??? “
Eppure era questa l’impressione che gli restava:
non una follia irrazionale… ma una follia lucida e ben calcolata…
E intatta era rimasta anche una torcia appesa alla parete…
Quella che gli aveva illuminato quello spettacolo di devastazione…

Che fine aveva fatto quel giovane?
Le sue intenzioni erano chiaramente quelle di ucciderlo… ma cosa l’aveva distolto dal suo proposito?
E guardandosi attorno pensò anche:
“ Ma da dove diavolo sarà uscito poi? “
L’unica sensazione che gli restava di quell’accaduto era quella di averla scampata bella contro un mago decisamente più potente di lui…

Con passo lento si avviò verso la porta della propria cella.
Aperta.
Certo! Il capo delle guardie non l’aveva chiusa a chiave… aveva lasciato colui che credeva un bartanico, così gli sembrava che lo chiamassero, a colloquiare con un prigioniero… doveva poter entrare se ci fosse stato pericolo!
“ Ma chissà se si sono accorte le guardie di quel che è accaduto… “ rifletté l’Aspirante.

Spinse la porta dinanzi a sé.
E gli parve di scorgere una scena già vista.
Uomini stesi per terra:
le guardie, il loro capo…
Ma non eran morti, no…
eran piuttosto caduti in un profondo sonno.
Era stato quel giovane ad addormentarli?
No, quel giovane era uscito dalla cella con ben più immenso potere che aprendo quella porta…
Ne era sicuro.
Ma allora cosa aveva fatto piombare in quel sonno quegli uomini?

Una delle due ferite… quella più profonda, al braccio sinistro… gli fece provare acuto dolore,
scacciando quelle riflessioni dalla sua mente.
Rovistò nelle tasche del suo mantello, ma di erbe mistiche non vi era traccia…
L’unica cosa che vi trovò parve potergli confondere ancor di più le idee:
la bacca e il mirtillo eran tornati ad essere il fiore e il frutto che natura aveva reso.

Quasi come a voler fuggire da quel luogo prese a scendere lungo quella scalinata senza arrestarsi nemmeno un istante di fronte ad altri corpi che trovava lungo il suo cammino…
Ignorava dove l’avrebbe condotto quella discesa, ma correva più forte che poteva perché qualsiasi altro luogo riteneva sarebbe stato migliore di quello.

E dopo che ebbe percorso molte rampe,
finalmente un corridoio.
E un portone spalancato…
Lo oltrepassò.
E si ritrovò completamente avvolto nella notte senza luna di Rastebana.
Una notte che, intaccata nella sua oscurità dalle lanterne di fronte alla prigione, non seppe però nascondergli, i volti di due persone sconosciute…
OFFLINE
Email Scheda Utente
Sesso: Maschile
Grande Eroe
20/08/2005 12:10
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

“ Non sapete quanto sollievo possa esservi per me nel vedervi ancora vivo, Enzucc! “
L’Aspirante Vassallo si sentì rivolgere quelle parole dal più anziano dei due…
“ Il mio nome è Felsiner.” si presentò l’uomo. “ E questo giovane che vedete qui al mio fianco è Kar, mio figlio… “ disse, indicando la figura accanto a sé. “ Colui che spero possa diventare il futuro imperatore di Rastebana. “
Enzucc li osservò con attenzione:
effettivamente vi era quel raro particolare anatomico che notava solo adesso: quegli occhi dal differente colore, per cui un legame di sangue sarebbe stato intuibile…
Felsiner squadrò l’Aspirante Vassallo da capo a piè. Non poté non accorgersi della profonda ferita al braccio che era stata inferta al giovane.
“ Ma voi siete ferito! Lasciate che vi curi! “ si preoccupò vivamente l’uomo.
“ Effettivamente ne avrei proprio bisogno… “ sorrise lievemente Enzucc. “ Anche se già posso dirmi fortunato, per essere riuscito a sopravvivere! E di certo non per mia virtù, ma solo perché colui che mi ha attaccato si è arrestato nel suo impeto, quando poco ancora mancava che il mio cuore fosse dilaniato… “
Felsiner poggiò la sua mano sulla ferita sanguinolenta.
Poi spiegò ad Enzucc:
“ Tehan si è arrestato perché se vi avesse ucciso, sarebbe morto anche lui! “
Il giovane lo fissò dubbioso: non seguiva il filo logico del discorso.
“ Enzucc, Tehan è la vostra immagine riflessa! “ sentenziò seccamente Felsiner.

Immagine riflessa…
D’improvviso l’Aspirante Vassallo si era ricordato in quale altra occasione aveva udito quelle due parole…
Quell’incubo che ebbe quella notte in locanda…
Quella voce tonante:

“Sette monete nel pugno della tua mano,
di sette si svelerà l’arcano.
Ma angelo e demonio si scontrarono
e altri sette ne crearono.
Del Sommo che onore e gloria tra le genti,
le ardue imprese conoscesti;
del Sommo che disprezzo e rancore rammenti,
nemmeno le più efferate crudeltà immagineresti!
Ma tosto è giunto il momento
che avvenga tal evento.
L’ infinita tua battaglia
tra un’immagine riflessa
e la realtà stessa.”


Enzucc ripeté ad alta voce quello che pareva essere un anatema e Felsiner annuì lievemente col capo ad ogni singola parola.
Quand’ebbe concluso, l’uomo gli si rivolse così:
“ E’ bene che vi racconti brevemente una storia… anche se non ne conosco i dettagli ed anche se gli eventi attuali ci sono avversi… Perché non so se dopo ne avremo ancora possibilità! “

“Un potente mago oscuro desiderava fortemente prendere in moglie una donna anch’ella dedita alle arti magiche, dal cui grembo potesse trarre continuità la sua malvagia stirpe. Ma ella, da maga della luce qual era, mai avrebbe accettato di unirsi con quel messaggero dell’oscuro; e allorquando rifiutò la sua corte per l’ennesima volta, costui cercò di estorcere il suo assenso con la forza dei suoi poteri. Un contadino che assisteva per caso alla scena intervenne in difesa della donna, inconsapevole del pericolo a cui andava incontro. Il mago difatti lo spazzò via con un potente incantesimo; ma la donna sfruttò la sua distrazione per esercitare la sua magia e l’oscuro, sorpresone, ne fu travolto in pieno. Mentre costui delirava in fin di vita, la maga accorse in aiuto del contadino: incredibilmente era ancora vivo. Ma la gioia per quel miracolo fu troncata da un’infida freccia nera scagliata dal mago, in punto di morte, che colpì la donna alle spalle. In quel momento fu soltanto un dolore improvviso nemmeno troppo intenso; ma per la sua stirpe fu una terribile maledizione…
I suoi figli avrebbero servito il bene con tutto il corpo e tutta l’anima, ma avrebbero sempre conservato una stilla latente della malvagità del mago. Una stilla pronta a risvegliarsi se stimolata da tristi eventi…”


A quel punto Felsiner si interruppe, ben scorgendo la perplessità che traspariva dal volto del giovane.
E gli spiegò a chiare lettere perché avesse raccontato quella storia:
“ Enzucc, voi siete figlio di quella maga! “
L’Aspirante Vassallo trattenne il respiro.
Scoprire che sua madre era una maga lo aveva lasciato esterrefatto;
ricordava ben poco della sua infanzia, ma se c’era qualcosa di cui era convinto era che i suoi genitori fossero erboristi!
La voce di Felsiner continuò a risuonare, ignara del turbinio di pensieri innescato nel giovane:
“ Avete servito le forze del bene per tanti anni… e nel corso della vostra vita avete conosciuto Sheila, la vostra amata. Ma quand’ella è morta non vi siete mai perdonato di non averla potuta salvare…
Nejef, inspiegabilmente a conoscenza della storia che vi riguarda e di coloro che sono i portatori della stilla malvagia, ha dato un volto alla vostra frustrazione! Ha creato un essere col vostro stesso corpo e i vostri stessi ricordi… e con un solo pensiero in testa: il non riuscire a perdonare Enzucc! Questi non avrebbe avuto pace finché voi non foste morto.
Quando voi vi rendeste protagonista del crollo di Dewlana, Nejef conferì poteri speciali a Tehan; per quanto infatti avesse generato un essere dalla potente magia, aveva pur sempre creato un essere con un limite: quello di non poter vivere al di fuori delle dimensioni da egli rette.
Pertanto Nejef vi localizzò nelle foreste a sud di BlueDragon quando uccideste quel troll con il potere di quella luce viola, creato apposta per farvi scoprire! Ed inviò Tehan, concedendogli sei ore di resistenza nella vostra dimensione per seguirvi ed uccidervi…
Ed egli ne ebbe occasione nella locanda di Griferia;
lì vi avrebbe ucciso, se io non lo avessi colpito alle spalle!
Dopo di che siamo entrati nel portale dimensionale che stesso Tehan aveva aperto: le sue sei ore eran quasi scadute e sarebbe morto se fosse rimasto in quella dimensione!
Egli è stato condotto nel covo di Tejedor dove ho offuscato la sua memoria e indebolito i suoi poteri con una veste bartanica; ho rischiato seriamente che si risvegliasse, quando le statue di Dylon e Yakin l’hanno attaccato o quando inavvertitamente ho parlato di bolle mentali; ma alla fine si è risvegliato solo quando ha incontrato voi, in quella cella dove eravate rinchiuso… dove ero sicuro che avreste retto il confronto col suo potere! “
“ In verità mi stava quasi uccidendo… “ mormorò Enzucc, che pensando a quello scontro, pareva aver superato lo stupore per la rivelazione sulla madre.
“ Sì, ma non l’ha fatto perché ha ricordato anche che uccidendo voi, sarebbe morto anch’egli, venendo meno la frustrazione da cui aveva tratto vita! “ si infervorò Felsiner. “ Ed ora è lui ad aver paura di voi! Ha paura che voi possiate morire!!!! Ed ecco perché avevo fiducia nelle vostre doti: sapevo che sareste riuscito a resistere ai suoi attacchi tutto il tempo che sarebbe servito perché lui ricordasse come avrebbe troncato la sua esistenza, uccidendovi… “
A parte quelle poche parole prima mormorate, per il resto Enzucc aveva ascoltato quel fiume di parole senza spiccicare altro verbo.
Non aveva nemmeno avuto la forza di ripetere “ Io questa Sheila non l’ho mai conosciuta! “ perché era stato rapito dal riflettere su alcune considerazioni di Felsiner che non l’avevano convinto a pieno…
Non perché pensasse che quell’uomo gli nascondesse qualcosa; piuttosto pensava che a costui fosse ignoto qualche altro particolare della vicenda…
Posto che lui Sheila non l’aveva mai conosciuta, come poteva mai essersi generato Tehan?
E poi, se pure Sheila l’avesse conosciuta… e se pure avesse dato vita a quest’essere… come potrebbe egli aver coscienza del fatto che uccidendolo, morirebbe anch’egli? Qualcun altro avrebbe dovuto dargliela questa coscienza! E poi, se è vero che uccidendolo sarebbe morto, perché l’aveva attaccato? No… tra tutta quella confusione che aveva in testa solo una cosa gli era chiara: Tehan si era arrestato per qualche altro motivo…
Ma mentre queste riflessioni gli arroventavano la mente, Felsiner riprese la parola:
“ E poi Enzucc, il vostro contributo potrebbe essere fondamentale per il futuro di Rastebana.
Avete recitato perfettamente il ruolo del mago blu della profezia, instillando il terrore in Kaelian e indirettamente anche in Yowon…”
“ Siete stato voi… siete stato voi a dirmi quelle parole, ora ricordo! “ sorrise Enzucc, ricordando anche di come,
assieme a quelle parole, Felsiner gli avesse raccontato anche la terrificante storia della roccaforte di Rastebana, orribile creazione del malefico genio di Nejef.

Non poté ricordare granché di quello che l’uomo gli aveva raccontato in cella,
perché di colpo la terra prese a tremare, scuotendo i suoi pensieri come i loro corpi.
“ I bambini! “ sgomentò Kar, che fino a quel momento mai aveva parlato. “ I bambini si sono addormentati tutti e non c’è più nessuno che offra energia vitale a Rastebana! “
“ MA SE RASTEBANA CROLLASSE COSI’, QUESTE ANIME SVANIREBBERO PER SEMPRE… E ANCHE NOI CON ESSE!!!! “ strepitò Felsiner.

I tre riuscirono a restare in piedi solo perché ben presto la terra smise di tremare.
Allora l’uomo strinse ancora una volta il figlio a sé, incoraggiandolo:
“ Kar, il tempo stringe! Dobbiamo salire sull’ultimo piano della torre di Xamai e leggere il sigillo… solo così Rastebana crollerà lasciando libere queste persone e non facendole morire con sé. “
E si voltò verso l’Aspirante Vassallo con sguardo deciso.
“ Enzucc, abbiamo un potente nemico da sconfiggere, che potrebbe spazzarci via tutti e tre in un istante… Vi sentite pronto per questa battaglia?”
Enzucc rispose con ardore:
“ Direi che non abbiamo altro tempo da perdere! “
E così i tre si avviarono di corsa verso la Torre.
Su cui soltanto un vessillo sventolava ormai…
Un vessillo grigio.

[Modificato da Enzucc 21/08/2005 10.44]

OFFLINE
Email Scheda Utente
Sesso: Maschile
Grande Eroe
24/08/2005 14:53
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Il mutevole corso degli eventi...
“ Sareste tanto gentile da spiegarmi, perché di colpo mi abbiate ordinato di arrestare il mio attacco contro Enzucc? “
Tehan si era rivolto a Nejef con un tono così aggressivo che financo quest’ultimo ne fu stupito; altri esseri che in passato avevano osato rivolgersi a lui in quel modo erano stati inceneriti d’istante!
Ma il potente era inquietato da ben altro che dall’atteggiamento di Tehan: davanti ai suoi occhi, nella camera privata di Yowon, vi erano i cadaveri dell’imperatore stesso e di un cane. E Zalko gli pareva il grottesco ritratto della superbia per quanto fosse compiaciuto dell’aver massacrato un vecchio uomo privo dei suoi poteri ed un animale…
Nejef avrebbe avuto ragioni a sufficienza per far sparire entrambi dalla sua vista; lo avrebbe potuto fare con enorme facilità. Ma la sua impotenza era nell’aver ancora bisogno del loro contributo…
Come se allora non potesse proprio fare a meno di sfogare la sua inquietudine in qualche modo, sbraitò feroce:
“ VORREI TANTO SAPERE QUALI SONO LE FORZE CHE COSPIRANO CONTRO DI ME!!!!!!!!! “
Il vigore del suo sfogo fu assai intenso. Al punto tale che Zalko si aggrappò ad una sedia per il terrore e Tehan rimase di pietra, colto alla sprovvista da quella reazione.
E Nejef godette molto dell’aver ripristinato nei suoi servi sentimenti più congeniali alla sua presenza.
Si avvicinò lentamente a colui che in precedenza gli si era rivolto con palese ostilità.
E quando fu a non più di un metro da costui, proferì aspre parole:
“ Tehan, volete spiegazioni? Eccovele: siete tornato indietro nel tempo per uccidere Enzucc, ma in realtà se aveste ucciso QUELL’Enzucc, voi sareste svanito! “
Il giovane gli ribatté, invasato:
“ Credevo mi aveste garantito che avrei potuto ucciderlo senza morire anch’io a mia volta… potreste spiegarmi ora cosa è cambiato??? “
“ E’ cambiato che quell’Enzucc non ha mai generato Tehan! “ esclamò Nejef. “ In quella dimensione temporale voi non esistete! E questo perché a dispetto di quello che doveva essere il naturale corso degli eventi, Enzucc non ha mai incontrato Sheila! Non l’ha mai vista morire! E quindi non ha mai maturato la frustrazione da cui sareste dovuto nascere… “
Tehan gli replicò ancora più atterrito: “ Ma vi rendete conto che io allora non dovrei nemmeno esistere? “
“ Voi esistete perché siete pur sempre una creatura teorica. “ spiegò il malefico. “ Enzucc potrebbe incontrare Sheila in epoche successive al previsto… o comunque potrebbe incontrare anche altre persone che possano dar vita alla sua frustrazione… “
Poi il suo sguardo si fece particolarmente minaccioso.
“ Ricordate che finché Enzucc sarà vivo, la vostra sarà sempre una presenza possibile… Ma la sua attuale realizzabilità dipenderà solo e soltanto da me… “
Mentre Nejef pronunciava quelle parole, Tehan avvertì distintamente il ripristinarsi di quella sensazione di apnea
che già sulle scale della maestosa Prigione Imperiale l’aveva colto. Cercò di focalizzare la propria attenzione sul discorso del potente come per non cedere di nuovo a quel malessere.
“ Se voi adesso siete in questa camera “ e socchiuse gli occhi il potente, mentre diceva ciò “ è soltanto perché il potere che vi ho offerto per rendervi indipendente da Enzucc lo state inconsapevolmente sfruttando per rimanere in vita! “
Il giovane comprendeva chiaramente le spiegazioni di Nejef, nonostante la lucidità della sua mente andasse inesorabilmente scemando. Mentre gli pareva che la vista gli si stesse quasi per annebbiare, risvegliò tutta l’aggressività che aveva in corpo:
“ Come è possibile che ve ne siate accorto solo adesso? “
Il potente rimase sorpreso dal rinnovarsi di quel tono. Tanto è che gli replicò con un’ insolita pacatezza:
“ Mi son reso conto che Enzucc non ha mai incontrato quella donna solo quando nella sua mente ho letto la completa ignoranza della parola WEJKALA, durante il vostro duello… “
“ Nejef! “ rantolò Tehan, con voce figlia più della sofferenza fisica che della rabbia. “ Come può un mago del vostro potere non essersi accorto prima di come gli eventi legati ad Enzucc stessero cambiando? Come potete essere proprio voi poi a non esservi accorto che il giorno in cui siete tornato indietro nel tempo per crearmi sia stato cancellato così per incanto? “
“ Cosa state cercando di insinuare? “ sibilò Nejef con un sorriso molto poco rassicurante.
“ Avete molto meno potere di quel che presumete di possedere! “ lo accusò il giovane. “ E per giunta credo non siate stato nemmeno voi a... “
“ Darvi vita? “ sogghignò il potente, completando la frase che Tehan non era riuscito a concludere, essendo nel frattempo crollato sulle ginocchia. “ Dimenticavo di dirvi che il potere di cui vi ho dotato non è infinito! “ lo sbeffeggiò Nejef. “ Vi avevo offerto quel che bastasse per uccidere Enzucc… ma purtroppo tutto questo non è potuto avvenire… “
“ Maledetto… “ mormorò Tehan, mentre anche i suoi avambracci eran finiti a contatto col pavimento, a sostenere il suo peso come schiacciato da una misteriosa forza.
Il potente gli rivolse parole di profonda derisione:
“ Oh… non siate così astioso! Enzucc potrà ancora crearvi, se resterà in vita… quindi se pure adesso la vostra energia dovesse esaurirsi non sarebbe una tragedia! “
“ Solo perché…. Solo perché non la state provando voi questa sofferenza… “
E furon le ultime flebili parole di Tehan, prima che perdesse conoscenza, steso al suolo.
“ Peccato che abbiate deciso di spendere le vostre ultime energie in così malo modo… sareste stato utile per lo scontro finale. “ si rammaricò Nejef.
Ora che il suo dialogo con il giovane si era così drasticamente concluso, diventava Zalko l’oggetto della sua attenzione; la sua orrida creatura aveva appena ripreso la stazione eretta, da quando poco prima si era quasi nascosta dietro ad una sedia in seguito al suo impetuoso sfogo.
“ Quanto a voi… “ gli si rivolse Nejef, con malcelata ostilità.
“ Sì… signore! “ biascicò l’essere.
“ Vi avevo forse detto di uccidere Yowon e il suo cane??? “ domandò il potente, sommamente irato.
“ Ma il vecchio aveva mangiato l’anello… faceva inutile resistenza… “ si difese Zalko.
“ E con tutto il potere di cui vi ho fatto dono, null’altro che ucciderlo vi è venuto in mente?
Eppure lo sapevate che voi vivete solo grazie al sangue di quel vecchio!!! E adesso per causa vostra uno tra Felsiner e Kar dovrò lasciarlo vivo per forza!!! “
“ E.. perché? “ osò chiedere l’orrida creatura.
“ Perché!!!!!???? Perché il vostro sangue si andrà esaurendo presto se non trovo qualcun altro di sangue imperiale a cui legarvi!!! “ esplose Nejef.
Mentre Zalko si reggeva a malapena sulle proprie gambe, per quanto fossero tremanti, l’altro mise ben in mostra il palmo della mano destra, da cui fece levitare una piccola sfera di cristallo.
“ L’incantesimo che mi costringerete a compiere è molto dispendioso. “ spiegò Nejef.
“ In questa minuscola sfera di cristallo, imprigioneremo VIVO uno di quei due sciocchi… e poiché colui che avrà il privilegio di soggiornare in questa sfera dovrà rimanervi VIVO per potervi trasmettere la sua energia, dovrò continuamente rinvigorirne le barriere per evitare che possa liberarsi. Inutile che vi dica che questa sfera dovrà rimanere sempre con voi… “
“ Grazie potente Nejef! “ farfugliò Zalko. “ Come siete magnanimo nel voler riparare ai miei errori! “
“ Non mi fate voltare lo stomaco! Se vi aiuto e perché preferisco avere al potere un essere come voi piuttosto che un altro uomo… “ lo freddò il malefico.
Nemmeno il tempo ebbe di terminar la frase, che la terra cominciò a tremare…
“ Cosa diavolo succede? “ sgomentò Zalko.
“ I bambini si sono addormentati… “ constatò il potente. “ E venendo meno la loro energia vitale, anche Rastebana è destinata a crollare…portando con sé nella tomba tutte queste anime… “
“ Ma Rastebana non deve crollare!! “ disperò il servo.
“ Non crollerà se vinceremo in tempo breve questa battaglia… Zalko! “ lo fulminò Nejef. “ Avete indossato l’anello? “
“ Sì… certo “
“ Allora rechiamoci subito davanti alla Torre di Xamai… alcuni stolti credono di poter agire indisturbati… “
ghignò maleficamente il potente.
E mentre la terra si arrestava nel suo impeto, i due si precipitarono nel luogo suddetto.
OFFLINE
Email Scheda Utente
Sesso: Maschile
Grande Eroe
27/08/2005 11:45
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Un duello di sola spada!
Davanti agli occhi di Enzucc, Felsiner e Kar si ergeva l’imponente Torre di Xamai, la costruzione che per anni e anni aveva magicamente segnalato col proprio sventolio di vessilli ogni condizione che potesse turbare la stabilità della roccaforte… Quel vessillo grigio che ora sventolava e che mal potevano scorgere, perché poca era la luce che potesse farlo risaltare, indicava uno stato critico: se qualcuno non avesse fatto risvegliare i bambini di Rastebana, la roccaforte sarebbe crollata molto prima dell’alba…
“ Saranno almeno quaranta metri a separarci dall’ultimo piano… “ constatò Enzucc, dopo averne disegnato con lo sguardo l’altezza da cima a fondo. “ Quaranta metri che ci separano dalla scomparsa di questo assurdo mondo! “
Ma Kar e Felsiner non ne erano assolutamente convinti.
“ Purtroppo no, Enzucc. Non sono quei quaranta metri l’ultimo ostacolo… “ aveva mormorato il secondo.
Non vi fu bisogno di attendere spiegazioni, per comprendere a cosa si riferisse…
L’Aspirante, percependo di colpo il potere malefico che si era materializzato alle loro spalle, aveva realizzato come fosse già giunto il momento dell’inevitabile scontro.
Ormai solo gli occhi potevano non averne consapevolezza.
Pertanto si voltò, affinché pur’essi ne avessero testimonianza.
Così,
Rastebana gli presentò di nuovo due esseri ignoti, anche se solo nell’aspetto…
In realtà ben sapeva che di fronte a sé, in quel guerriero dalla possente armatura e in quell’omaccione grasso e pingue vi erano il creatore di quel mondo, Nejef e il bramoso erede di quel trono, Zalko!
Il malefico lasciò subito strada al sarcasmo nelle sue parole:
“ Buonasera, signori! Dove andate così di fretta? “
Per come i tre erano rimasti pietrificati, ben poco valida risposta a quell’ironia sarebbe potuta uscirne…
E Nejef se ne rese repentinamente conto, mutando drasticamente tono.
“ Non dovevate prima combattere un duello, Kar? “ recitò aggressivo.
Ma il giovane era il palese ritratto della paura per quanto in realtà temesse lo scontro.
E Felsiner ben lo aveva compreso: suo figlio era un fortissimo guerriero, ma i suoi sentimenti rimasti così infantili, lo stavano inducendo alla paura di fronte a così potente nemico. L’uomo cercò pertanto di scuoterlo:
“ Pensate alle vite da salvare, Kar! Pensate alle vite da salvare! “ gli sussurrò deciso.
Nel frattempo Nejef aveva posato il suo sguardo su Enzucc.
E fissandolo torvo, gli aveva rivolto infuocate minacce:
“ Peccato che ci sia prima quest’altra formalità da sbrigare, caro aspirantucolo… il mio potere oscuro sarebbe già voglioso di abbracciarvi mortalmente! “.
Il mago non aprì bocca. Restò marmoreo nella sua postura di difesa e nel suo sguardo rabbioso; era quello il massimo di opposizione che riuscisse ad esercitare, mentre le labbra non ne volevano proprio sapere di articolarsi in una risposta.
Allora il potente tornò a scrutare gli altri due.
“ Beh… visto che non avete molta voglia di parlare, che ne direste di passare all’azione? “
Zalko non se lo fece nemmeno ripetere e avanzò con passo deciso verso Kar...
“ Fermo! “ lo arrestò però Nejef.
L’orrido si voltò, osservandolo con stupore.
“ Ma forse quel fanciullino non ha tutta questa voglia di combattere… “ smielò falsamente il malefico, ben notando il tremore delle gambe di Kar.
“ Lui potrebbe tranquillamente eliminare Zalko senza alcun problema. E lo sapete anche voi, Nejef! “ urlò Felsiner, di tutta risposta.
“ Ohhhhh, allora la lingua non vi è stata tagliata! Che contentezza! “ li derise il potente. Che poi si fece molto più preoccupantemente serio: “ Allora ha bisogno di stimoli? Se è questo il problema posso fornirglieli subito! “
Dal palmo della sua mano prese a levitare una piccola sfera di cristallo.
“ Avevo deciso di imprigionare in questa piccola sfera Kar. Perché è più giovane… non per altro. “
Poi fissò Felsiner con chiara malvagia intenzione.
“ Ma credo che voi andrete bene lo stesso! “ gridò forte, mentre la sfera di cristallo veniva scagliata dalla sua mano andandosi a conficcare nel petto dell’uomo, senza che nemmeno potesse aver tempo e modo di evitarlo.
“ Che diavoleria è questa! “ imprecò Enzucc.
Di fronte ai loro occhi impauriti, Felsiner cominciò ad esser lestamente ricoperto da una spessa corazza di cristallo… Una corazza che dopo averlo rivestito per intero, gli si era ristretta addosso, tornando ad assumere le sue fattezze di sfera: l’uomo ne era diventato prigioniero.
E la sfera inesorabile ritornò nelle mani di Nejef, che con amorevole cura la pose tra quelle di Zalko.
Lo sguardo di Enzucc aveva seguito istante per istante il destino di quella sfera dalla sua comparsa al suo posarsi tra le mani del nemico….
Adesso i suoi occhi come per istinto si eran portati su Kar.
Continuava a tremare.
Ma quel tremore non era più paura…
Era rabbia…
Che le parole resero esplicita:
“ Che possiate essere maledetto Nejef! E’ la lotta che volete? La lotta avrete!!! “
Fissando con odio Zalko, tuonò:
“ Il cortile del diamante sarà il teatro di questa lotta che deciderà il futuro di Rastebana… “
E voltandosi di scatto verso Enzucc, gli intimò:
“ Voi non vi intromettete! Devo poter vendicare da solo mio padre… “
E avvicinandosi con passo feroce al nemico tanto da esser fiato contro fiato, aggiunse:
“ Sarà un duello di sola spada, senza uso di magia alcuna! “
OFFLINE
Email Scheda Utente
Sesso: Maschile
Maestro
27/08/2005 12:14
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

OT
Evviva siamo agli scoppi finali!
OFFLINE
Email Scheda Utente
Sesso: Maschile
Grande Eroe
27/08/2005 15:34
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

E scese in campo la magia...
Ogni volta che le lame si allontanavano dai loro corpi, era possibile udire il fragoroso risuonare del loro violento contatto; l’equilibrio era tale che, nonostante l’irrefrenabile susseguirsi degli attacchi, nessuno dei due era nemmeno riuscito a sfiorare l’altro con la propria arma… Ad ogni affondo seguiva inesorabile la sua parata.
E i duellanti parevano aver messo sul campo entrambi una gran dose di aggressività… aggressività che traeva certamente ispirazione dalle motivazioni, totalmente opposte per nobiltà, che li animavano.
Da una parte l’amore verso il proprio padre, tale da risvegliare dal sopore della paura;
dall’altra la offuscante brama di potere e la cupidigia accecante.
E spettatori a distanza di quel duello, ben lontani l’uno dall’altro, erano Enzucc e Nejef.
Differente tra i due era il modo in cui compartecipavano a quello scontro:
il primo era molto coinvolto: pareva fremere di viva emozione ogni volta che le spade entravano in collisione;
il secondo invece osservava i contendenti con arcigno distacco, conscio del fatto che se avesse voluto, avrebbe potuto metter termine a quella pagliacciata anche subito.
In comune tra i due invece vi era la malcelata preoccupazione:
Enzucc si era sentito percorrere da un brivido lungo la schiena quando aveva udito Kar proporre a Zalko “un duello di sola spada” . La sua riflessione era stata istantanea: “ Siamo in casa del nemico. Come può pensare di imporre le proprie regole? “. E pertanto temeva da un momento all’altro che Zalko potesse giocare sporco. O che lo stesso Nejef potesse entrare in azione…
Dal canto suo Nejef cominciava a nutrire seri dubbi sulla capacità di Zalko di porre termine con le sue sole forze a quel duello. “ Lo stimolo che ho fornito a Kar è bastato per rendere questo combattimento più equilibrato di quel che doveva essere… Accidenti a me! “ meditava nervoso.
Ed in comune avevano anche quella che pensavano sarebbe stata la loro condotta: non intervenire nel duello!
Enzucc sentiva di averlo promesso a Kar e i suoi poteri sarebbero rimasti inespressi, finché il giovane stesso non glielo avesse chiesto o gli eventi non glielo avessero imposto.
Nejef invece non lo aveva promesso a nessuno… voleva attendere silenziosamente ancora un po’, nell’attesa che qualche accadimento spezzasse l’equilibrio…

E quasi come se quell’accadimento fosse stato da lui invocato, eccolo giungere improvviso:
la terra riprese a sussultare!
Ma a dispetto di quel che potesse pensare il malefico, quell’evento fruttò vantaggio a chi non sperava;
difatti Zalko fu sorpreso più del suo avversario da quel fenomeno e più di lui faticò a mantenere la posizione eretta.
Kar allora fu fulmineo nello sfruttare quel calo della guardia e a colpirlo violentemente alla mano, disarmandolo di colpo.
Enzucc, che aveva vissuto con trepidazione ogni contatto tra le lame, ebbe come un impeto di gioia:
“ Sìììì “ urlò eccitato, cadendo anche goffamente a terra, tradito dalla irrequietudine della stessa.
Ma ben altro che il lieve dolore di quella caduta lo fece trasalire quando tornò ad osservare con attenzione il fulcro del duello; Nejef, compreso il pericolo, aveva scomodato una stilla del suo potere per creare una lunga corda di magia oscura che, tesa di fronte a Kar, appena ebbe mosso solo un passo, lo aveva fatto inciampare e rovinare a terra.
E mentre quella stessa terra pareva arrestarsi nel suo impeto, così quella stessa irrequietezza che gli era stata propria parve farsi strada nella mente di Zalko, che, stanco di quel duello, decise di comportarsi come Enzucc temeva.
“ ORA TE LA FARO’ PAGARE!!!! “ urlò disumano l’essere, mentre un attacco pregno del suo potere oscuro si sprigionava dalle sue mani diretto contro il rivale.
Kar ne fu sorpreso e colpito in pieno; l’attacco lo travolse, trascinandolo qualche metro indietro.
“ Che peccato! “ sogghignò Nejef, compiaciuto spettatore di quella scena.
Enzucc non accettò più di stare in disparte; accorse verso Kar per sincerarsi delle sue condizioni, pronto anche a prendere il suo posto.
Ma Kar non lasciò nemmeno che si avvicinasse o aprisse bocca:
“ Restate dove siete Enzucc!!! Non muovete altro passo!!! “
“ Ma siete ferito! Lasciate che vi aiuti! “ lo scongiurò Enzucc.
“ E’ il mio duello, Enzucc! E’ il mio duello! “ gridò Kar.
“ Ma se voi morite, chi salverà tutte queste anime? “ lo invitò a riflettere il mago.
Ma il giovane sembrava non dargli più ascolto.
E rimettendosi faticosamente in piedi si rivolse aspramente a Zalko:
“ Siete stato molto sleale! Le regole non erano queste! Ma se volete che si debba usare la magia, per me non vi è problema alcuno! “
“ Non credo che siate in grado di parlare in questi termini… ih ih! “ lo irrise l’orrido, mentre dalle sue mani energia oscura si preparava nuovamente ad esplodere feroce.
“ Tornate al vostro posto, Enzucc! Io me la caverò benissimo da solo!!! “ lo redarguì Kar, mentre anch’egli si preparava a scatenare impetuosa magia di luce.
Enzucc allora si vide costretto ad indietreggiare, mentre la battaglia si accingeva a proseguire con ben più devastante violenza.
OFFLINE
Email Scheda Utente
Sesso: Maschile
Grande Eroe
27/08/2005 18:25
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Mi seguirete, Enzucc! Mi seguirete!
Anche adesso che l’arte magica si era sostituita alle lame taglienti, l’equilibrio tra i duellanti pareva indistruttibile.
Come prima paravano reciprocamente i loro affondi, anche adesso alle magie dell’ombra dell’uno si contrapponevano le barriere di luce dell’altro e allo stesso modo agli attacchi di luce veniva sbarrata la strada da scudi oscuri.
E più le magie si susseguivano, più prendeva corpo sia in Enzucc che in Nejef l’idea di dover intervenire in qualche modo per interrompere quello stallo.
Ma in realtà eran motivazioni differenti alla base di quel pensiero…
Enzucc osservava lo scontro con preoccupazione crescente; aveva l’impressione che i poteri di entrambi i contendenti andassero inesorabilmente scemando, ma che in Kar questo processo fosse decisamente più rapido, forse anche per le ferite che gli erano state inferte. Avrebbe avuto voglia di porsi al suo fianco nonostante il suo dissenso… eppure ben sapeva che non avrebbe risolto granché in questo modo: Nejef era pronto a difendere Zalko! E se Nejef avesse avuto il benché minimo sentore che il suo protetto si trovava in difficoltà, non avrebbe esitato a scendere in campo di persona, come del resto già aveva fatto.
Ci sarebbe stato bisogno di uccidere Zalko con un unico attacco… un attacco che sorprendesse anche il potente, in modo tale da impossibilitarlo ad intervenire… Ma Kar pareva essere troppo provato per riuscirci…
E ancor meno egli stesso poteva esserne in grado.
Anche la mente di Nejef viveva una profonda inquietudine: indubbiamente scorgeva il lento instaurarsi di una situazione di vantaggio per la sua creatura… ma percepiva anche distintamente lo scorrere del tempo: affinché si potesse evitare il crollo di Rastebana, ne era rimasto davvero poco!
E alla fine la sua mente seppe dissipare le nubi del dubbio ben prima di Enzucc:
era arrivato il momento di intervenire: non poteva più attendere.
E questa volta si sarebbe trattato di un intervento risolutore!
Si chiuse in profonda concentrazione e, mentre il duello infuriava di fronte a sé, si preparò a sferrare un devastante attacco.
I contendenti, rapiti dalla ferocia del loro combattimento, non si accorsero nemmeno del potere che stava per scatenarsi.
Enzucc, invece, percependo lo stato di concentrazione del malefico, ne comprese al volo le intenzioni.
E d’istinto, corse in sua direzione, pronto al disperato tentativo di intercettare il suo attacco.

Nejef scagliò una potente sfera d’energia oscura contro Kar;
Enzucc si frappose lungo la traiettoria, opponendo la massima potenza della sua barriera di ghiaccio.

L’impatto fu violentissimo.
La barriera di ghiaccio fu sgretolata in mille pezzi ed Enzucc sbalzato a metri di distanza dall’impatto…
L’attacco di Nejef fu spezzato lì.

L’Aspirante Vassallo rimase immobile a terra, coperto da schegge di ghiaccio in parte conficcate nella pelle, in parte solo a rivestirlo.

La mente di Enzucc trovava in quel momento spazio per un unico pensiero…

Per il dolore.
Di spada che affilata affonda inesorabile.

E per la sofferenza.
Di arma che bieca tormenta il cuore.

E il cupo silenzio
fu lacerato.
DA UN GHIGNO.
UN GHIGNO MALEFICO.
“ Mi seguirete, Enzucc! Mi seguirete! “

Era ancora quella voce…
Quella stessa voce di donna.

[Modificato da Enzucc 28/08/2005 17.37]

OFFLINE
Email Scheda Utente
Sesso: Maschile
Grande Eroe
27/08/2005 22:05
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

E Nejef rise...
Come prima aveva assistito impotente all’imprigionamento in una sfera di cristallo del padre,
così adesso Kar aveva visto rinnovarsi quella stessa impotenza, nell’osservare Enzucc mettere a repentaglio la propria incolumità, per salvarlo da quel devastante attacco di Nejef.
Ma se per lo meno ciò che era accaduto al padre era servito a scuoterlo,
adesso quel nuovo episodio rischiava di mettere a dura prova il suo morale.
La rassegnazione prendeva sempre più piede nella sua mente e mai come in quel momento credeva che solo un miracolo avrebbe potuto salvarlo da fine certa…
Avvertiva i suoi colpi farsi sempre più deboli… e le sue difese cedere inesorabilmente…
Attendeva forse solo che l’avversario scagliasse il colpo decisivo…

Ben più liete consapevolezze erano in Nejef.
Non aveva colpito Kar, ma poco importava… in compenso si era liberato per sempre di Enzucc…
E per quanto riguardava il giovinastro, percepiva che ormai il colpo che avrebbe decretato la sua sconfitta fosse imminente…
Ecco! Adesso Zalko aveva colmato le sue mani ancora una volta di potere oscuro…
Era giunto il momento del trionfo: con quell’attacco le difese di Kar sarebbero state definitivamente spazzate via… e il nemico non avrebbe potuto far altro che arrendersi a tanta superiorità.

Nejef cominciò a ridere.
A ridere sguaiatamente.
A ridere così tanto sguaiatamente che forse mai in vita sua aveva riso in maniera tale da perdere completamente il controllo.
Non tanto di se stesso.
Quanto degli eventi intorno a se stesso.

Perché la sua mente era così ottenebrata dal pregustare il trionfo, che difficilmente avrebbe potuto accorgersi di qualcosa che era avvenuto poco distante da lì… nella camera privata dell’imperatore...
Ove giacevano privi di vita il corpo di Yowon…
E… il corpo di un bambino…

E Tehan?
OFFLINE
Email Scheda Utente
Sesso: Maschile
Grande Eroe
28/08/2005 17:35
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Il terzo figlio.
“ IL NOSTRO DUELLO TERMINA QUI!!!!!!! “ tuonò Zalko, mentre dalle sue mani si staccava un imponente vortice d’energia; quello che avrebbe inevitabilmente decretato la sconfitta di Kar.
Il quale aveva chiuso gli occhi, pronto nel corpo e nello spirito, ad accettare che quel colpo devastasse le sue ultime difese e, con esse, anche se stesso…

Ma mentre attendeva che il suo corpo fosse straziato da immane sofferenza, ben altra percezione lo scosse d’un tratto.

“ ARRRRRRRGGHHHHHH!!!!!!!!!!!! ARGHHHHHHHHH!!!!! “
Urla disumane giunsero ai suoi orecchi…
Urla di sofferenza atroce...
Aprì gli occhi d’istinto:
Zalko era completamente circondato da un muro di fiamme ardenti…

“ SALVATEMI NEJEF!!!! AIUTOOOOOOO!!!! ARGHHHHH !!!!!! “ urlava disperato Zalko.
“ Non può aiutarvi! “ si levò tonante una voce. “ Perché la sua magia non è stata creata per salvare… ma solo per distruggere!!! Ecco perché non potrà muovere un dito! “

Tehan! Quella voce era di Tehan!
E ancora una volta risuonò nell’aria, furente:
“ Maledetto Nejef! Se avete deciso che Enzucc debba morire e con lui anch’io,
sappiate che Rastebana farà la stessa fine!!!!!! “

E tra urla atroci così si consumò l’esistenza dell’orrida creatura…
Arsa viva da feroci fiamme che straziaron prima la carne poi le ossa…
E fecero così perfetto lavoro che quando furon svanite,
soltanto la cenere restò a far da testimonianza a quel devastante passaggio.

E su quella cenere posò i suoi occhi Kar,
che non aveva per niente compreso quale misteriosa forza avesse agito a quel modo
e pietrificato ne fissava i frutti della sua violenza, incredulo di esser ancor vivo.

E su quella cenere posò gli occhi Nejef,
che nell’arroventarsi dei suoi pensieri ben aveva compreso la colpa di quella catastrofica sconfitta.
La colpa era soltanto sua…
Aveva già cantato vittoria, aveva già esaltato se stesso, ben prima che i suoi nemici fossero morti e sepolti…
Ed ora ne pagava le conseguenze…
Ora che la consapevolezza dello sbaglio compiuto, pareva avergli restituito la lucidità mentale per guardarsi attorno, poteva osservare anch’egli la camera privata dell’imperatore.
Dove non vi era più il cadavere di un cane; ma quello di un bambino.
E tutto ora gli appariva chiaro: Tehan si era trascinato fino al corpo dell’animale e aveva assorbito l’energia rimasta integra di un incantesimo esercitato dal potente in persona, ai primordi di Rastebana: quello che aveva trasformato in cane, il terzo figlio dell’imperatore… o meglio di Felsiner…
Del resto la profezia… la vera profezia di Rastebana aveva così recitato: “ Il terzo figlio dell’imperatore decreterà il crollo di Rastebana! “
E così in effetti era stato… Tehan aveva assorbito su di sé quell’energia e l’aveva impiegata tutta per un incantesimo mortale per se stesso e per Zalko: era diventato fuoco allo stato puro…
E quando questi si era materializzato sul campo di battaglia e Nejef si era accorto della sua presenza, era troppo tardi per qualsiasi tipo di intervento: non era quella una magia che si potesse ostacolare in pochi istanti!
Se si fosse accorto prima di quello che Tehan stava cercando di fare avrebbe potuto anche evitare l’accaduto… ma era tardi per il rimpianto…

Adesso che il vento spazzava via le ceneri, restava solo una cosa che potesse fare:
fuggire via, prima che l’inevitabile crollo di Rastebana lo trascinasse con sé.
OFFLINE
Email Scheda Utente
Sesso: Maschile
Grande Eroe
02/09/2005 16:21
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Un cumulo di rovine
E così Nejef si era dissolto nel nulla…
E con la sua fuga, non vi poteva essere più possibilità alcuna di sopravvivenza per l’illusorio mondo di Rastebana.

Kar non poteva ancora credere che la battaglia fosse stava vinta…
Ma a quale prezzo?

Osservò timoroso il corpo di Enzucc:
non riusciva a recepire alcun segno di vita dai pochi metri di distanza a cui si trovava.
Allora vi si avvicinò lentamente.
Si chinò su di esso e
accostò titubante una mano al suo volto…
E sorrise,
quando comprese che
vi erano ancora tracce di vita…

Ora che era così vicino al corpo del mago,
notava tra tutte quelle schegge di ghiaccio che lo ricoprivano,
come un suadente luccichio viola…
Osservò che proveniva da una minuscola pietra posta sul suo petto.

“ Prendetela, figliolo… quello è il sigillo! “

Kar era rimasto per un istante immobile…
Aveva raccolto la pietra;
poi si era lentamente alzato in piedi e
si era voltato di spalle,
per aver conferma dai suoi occhi,
che quella voce appartenesse a chi sperava.

“ Padre! Siete vivo!!!! “ esclamò incredulo il giovane.
Felsiner gli andò incontro e lo abbracciò vigorosamente senza pronunciare altro verbo;
Kar invece non riuscì a frenare l’emozionato impeto delle sue parole:
“ Zalko è stato ucciso! Voi eravate tra le sue mani… Come avete fatto a salvarvi??? “
“ Il cristallo che avrebbe dovuto imprigionarmi è stato il cristallo che mi ha protetto… “
affermò con semplicità l’uomo.
E Kar non seppe trattenere qualche lacrima…
“ Perché piangete? “ gli chiese allora il padre con un lieve sorriso.
“ Perché sono stato debole nei momenti decisivi della battaglia! La mia debolezza ha portato voi ad essere imprigionato ed Enzucc quasi ad essere ucciso! Solo una forza a me ignota ha fatto sì che la vittoria fosse nostra! “ si lamentò il giovane.
“ Invece vi siete comportato valorosamente! “ lo consolò Felsiner. “ Avete degnamente tenuto testa ad una creatura di Nejef e avete retto i suoi attacchi per tutto il tempo che dovevate…
Il tempo che era necessario perché si avverasse la vera profezia… “
“ La vera profezia? “ domandò Kar, asciugandosi gli occhi. “ Ma perché… come esiste un falso sigillo esiste forse anche una falsa profezia?”
“ Quella del mago blu era soltanto una storia da me inventata all’epoca del primo duello per impressionare Yowon… “ spiegò Felsiner. “ Enzucc, poi, mi ha aiutato a far credere a lui e a Kaelian che quella profezia si stesse realizzando…
Ma null’altro scopo vi era che diffondere il germe dell’inquietudine in entrambi! “
Il giovane lo osservò perplesso.
L’ uomo proseguì:
“ La vera profezia si è realizzata nel momento in cui… “
“ Basta, padre! Basta… per carità!!! “ lo interruppe irrequieto Kar. “ Non voglio sapere null’altro! Non voglio più venire a conoscenza di altri segreti che possano riguardare questo luogo! Voglio solo che quest’incubo finisca… adesso! “
Il padre dunque gli annuì, acconsentendo alla sua volontà.

La terra prese a tremare di nuovo come a romper quell’idillio.
Con più violenza quella volta.
Felsiner allora esortò a gran voce il figlio:
” Presto Kar! Dobbiamo subito raggiungere l’ultimo piano della torre, se vogliamo salvare queste anime! “
“ Ed Enzucc? Dobbiamo curarlo!!! Deve potersi salvare anche lui!!! “
“ Credetemi, Kar: una volta che il sigillo sarà stato letto, nulla di ciò che è avvenuto in questo luogo, sarà davvero avvenuto... “
Il giovane si lasciò convincere da quelle astruse parole, senza perdere altro tempo.
I due corsero lungo i gradini della torre di Xamai, spendendo tutto il fiato che avevano in corpo.
La terra continuava a tremare sempre più veemente,
ma nonostante ciò, procedevano nel loro percorso senza lasciarsi intimorire.

E così giunsero alla sommità.
Kar aprì il palmo della mano che teneva stretta la pietra;
ma in realtà quella si era come disciolta,
lasciando che sulla bianca pelle si potessero leggere
poche imponenti parole:
“ Che la luce possa seppellirvi per sempre, Rastebana maledetta! “

E quando da sua bocca quelle stesse furon recitate,
la terra si scosse ancor più furiosa.

Ogni solida costruzione sembrò voler cedere di schianto…
Anche la Torre di Xamai, su cui un bianco vessillo sventolava, come le altre..
Anzi, prima delle altre crollò su se stessa…
E dopo di essa, tutti gli altri imponenti edifici fecero stessa fine…

Perché restasse solamente
un cumulo di rovine.
OFFLINE
Email Scheda Utente
Sesso: Maschile
Grande Eroe
16/09/2005 19:44
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Una storia che non si ripeterà...
E giunse l’alba di un nuovo giorno.
Griferia si risvegliava lenta e ancor poco riscaldata dai primi timidi raggi solari di una gelida mattina.
Ma vi erano alcuni suoi piccoli abitanti che parevano incuranti di quel rigido clima che poco invogliava gli uomini ad uscir dalle loro case: alcuni bimbi che erano soliti recarsi di buon mattino dal vecchio mezz’elfo Sadije, perché i loro animi potessero essere allietati dalle avvincenti storie che sempre quell’uomo aveva da raccontare.
Ed egli era ben lieto di accogliere i suoi piccoli ospiti nella sua dimora.
Placidamente seduto su una vecchia sedia a dondolo di legno di noce, lasciò che i bimbi si disponessero di fronte a lui, disordinatamente accovacciati sul pavimento.
“ Allora, bimbi… quest’oggi vi narrerò una nuova storia! Una storia che non avevo mai raccontato a nessuno finora… “ si rivolse a loro, accompagnando ogni parola con ampi gesti delle braccia e volgendo verso l’alto i suoi occhi sognanti. “ Una storia che a dispetto di precedenti che vi ho narrato, non riguarderà terribili mostri e terre lontane! Piuttosto l’uomo con le sue forze e le sue debolezze… in una storia che proprio la nostra Griferia assunse a teatro! “

Nel villaggio di Griferia, vivevano un papà falegname, una mamma sarta e i loro tre piccoli figlioletti, due maschietti ed una femminuccia.
Ogni giorno di buonora il papà usciva di casa per recarsi nel bosco a tagliar legna, mentre la mamma si adoperava nel cucir vestiti stesso tra le mura domestiche; i bambini invece eran soliti giocare all’aria aperta, vicino casa.
Una mattina il più grandicello dei tre propose agli altri:
“ Perché non andiamo anche noi nel bosco a trovare papà? “
“ Ma non sarà pericoloso? “ lo ammonì la sorellina. “ Mamma dice sempre che i bambini piccoli non dovrebbero mai uscire dal villaggio. “
“ Ma mica potremo sempre stare solo e soltanto in questo villaggio!? Dovremo uscirne prima o poi! E cosa potremmo trovare mai di così pericoloso? “
La bimba sembrò convinta da quelle parole spregiudicate. Ed anche il fratellino più piccolo si mostrò entusiasta:
“ Posso venire anche io con voi??? “
Il più grande si mostrò un po’ titubante, ma alla fine si lasciò convincere da quel muso imbronciato…
I tre allora uscirono dal villaggio, approfittando della distrazione della mamma…

L’aria frizzante che faceva da contorno alla rigogliosa vegetazione nei pressi di Griferia induceva i piccolini a non pensar minimamente a quante insidie potessero esser celate da quell’incantevole cornice…
Ma presto ne fecero conoscenza loro malgrado.
“ Groaaaaaaaar “
Il raccapricciante verso che udirono d’un tratto.
“ Che succede? “ gridarono spaventati, guardandosi attorno.
Alle loro spalle, vi era un troll che ringhiava minaccioso contro di loro.
Il maschietto più grande e la bimba scapparono a gambe levate…
Riuscirono a distanziarlo quasi per miracolo.
E incredibilmente, come se la foresta non potesse essere abbastanza grande,
per poco non si scontrarono letteralmente con loro padre…
L’uomo vedendoli correre a quel modo fu colto da spavento:
“ Figlioli, per amor del cielo che ci fate qui? E’ un posto pericoloso!!! “
“ Volevamo farti una sorpresa e… “
Ma mentre cercavano di giustificarsi col papà, furon colti da improvviso smarrimento:
“ Dove è finito il nostro fratellino??? “
Senza perder tempo, i piccoli guidarono loro padre lungo la strada su cui avevan corso…
E dopo alcuni interminabili minuti, trovarono il bimbo.
Rannicchiato a terra con la testa tra le mani.
Che piangeva.
“ Piccolo che è successo? “ accorse il papà prendendolo tra le braccia.
“ Papà… papà… non ci vedo più! “ si disperava il frugoletto.
“ Come è possibile??? “ sgomentò l’uomo.
“ Vi ha attaccato il troll? “ fece la sorellina, atterrita.
“ Stava per attaccarmi… “ raccontò il bimbo, con la voce rotta da dirompenti singhiozzi. “ Ma prima che potesse farlo… una luce, una luce intensa mi ha accecato… E ora non riesco più ad aprire gli occhi!!! “
E detto ciò scoppiò a piangere ancora più forte.
L’uomo strinse forte a sé il figlioletto e con un devastante senso di impotenza insediatosi nel cuore accompagnò i bambini a casa…

In seguito a quell’episodio, la frustrazione prese largo in ogni membro di quella famigliola…
Quella notte, poco prima di addormentarsi, ognuno parve volersi addossare delle colpe per il triste accaduto:
“ Se non mi fossi distratta non sarebbero usciti dal villaggio “ si rattristò la mamma.
“ Ma se avessi spiegato loro i reali pericoli del bosco, non avrebbero mai pensato di venirmi a trovare! “ ribatté il padre, colpevolizzando se stesso a sua volta.
E come i genitori, anche i figli eran su questi toni…
“ Non avrei mai dovuto avere quest’idea… “ pianse il fratello maggiore.
“ Ma io avrei anche potuto dissuadervi… “ gli ribadì la sorellina.
“ E io son voluto venire con voi, perché ho insistito io!!!! Quindi è solo colpa mia!!! E adesso state zitti tutti!!!! “
strepitò il piccolino, nascondendo la testa sotto il cuscino.

Fu quella stessa notte che il sonno del papà fu turbato da uno strano sogno…
Da una voce roca che parve scuoterlo dal profondo:
“ La magia, la magia è dentro di voi! “
“ Cosa… cosa state dicendo? Io son solo un falegname! “ balbettò l’uomo.
“ La magia è dentro di voi… ancor sopita! Ma in questo momento avete tal desiderio che essa potrebbe ridestarsi… “ insisté quella voce.
Effettivamente sì. Egli aveva un desiderio: quello che il figlioletto tornasse a vedere.

Il giorno dopo il papà si mise al lavoro di buona lena, senza quasi pensare al sogno avuto…
Ma mentre era nelle foreste intorno Griferia intento a cercare alberi adatti al ricavarne legna da ardere, udì il minaccioso verso di un troll non troppo lontano. Non fece nemmeno in tempo a rendersi conto di dove la belva si trovasse, che fu aggredito e ferito gravemente dalla stessa.
Credeva di esser impotente di fronte a quella violenza…
Ma come per incanto si sentì pervadere da una forza improvvisa… e di nuovo gli parve di udire quella voce roca: “ Avete la magia dentro di voi! “
E quando il troll si scagliò contro di lui una volta ancora, l’uomo si difese da quell’attacco proteggendosi con un bastone. La belva fu colpita dall’arma e ne riporto ben più gravi danni di quanti potesse un normale bastone…
E fu indotta alla fuga, mentre l’uomo osservava esterrefatto la sua mano come un oggetto estraneo al proprio corpo…
E quella stessa voce che prima l’aveva incoraggiato gli si rivolse più imponente:
“ La magia è dentro di voi! Deve solo esser ridestata! “

Da quel momento l’uomo cambiò radicalmente…
Invece di spaccar legna si mise a raccogliere erbe magiche per tutta la foresta e cominciò a divorare libri di magia e di alchimia della biblioteca di Griferia…
Il suo progetto era chiaro: sperava con la magia di restituire la vista al figlioletto!

Ma nel frattempo coloro che eran soliti aver bisogno di lui come falegname, cominciarono ad adirarsi…
E la moglie non poté non accorgersi di quel traumatico cambiamento…
“ Perché avete smesso di fare il vostro lavoro???? “ gli chiese un giorno la donna.
“ Perché voglio che nostro figlio torni a vedere! In me c’è la magia che può farlo guarire! “ si infervorò l’uomo.
“ Non pensate che io non voglia credervi… “ ribatté scettica. “ Però come pensate che sfameremo i nostri piccini se voi non lavorate più? “
“ Appena avrò guarito nostro figlio tornerò a spaccar legna! “ promise il papà.

Trascorsero i giorni….
L’uomo elaborò uno, due , tre incantesimi che potessero far tornare la vista al piccolo…
Tutti fallirono miseramente…
Ed in compenso la famiglia soffriva… la mamma e i piccoli soffrivano per un papà che si faceva sempre più cupo e taciturno…
E fu solo una sera, quando l’uomo stava ancora meditando sull’ennesimo incantesimo che avrebbe potuto tentare per guarire il piccoletto, che si rese conto di quanto stesse sbagliando.
“ Dio fa che nostro padre torni com’era un tempo… il papà buono e giocherellone che era una volta… “
così udì pregare i tre figlioletti, mentre era in ascolto davanti alla porta socchiusa della loro stanza.
Allora l’uomo si precipitò da sua moglie per poterla abbracciare e rivolgerle parole accalorate:
“ Perdonatemi! Ho sbagliato tutto! Volevo a tutti costi che nostro figlio tornasse a vedere e mi sono dimenticato di quanto contasse il mio affetto per lui… e per tutti voi! Vi prometto solennemente che da domani tornerò ad esser un padre, un marito… ed un falegname “

Fu con questo spirito che il giorno dopo tornò nei boschi…
Si arrestò dopo un breve cammino di fronte ad un alto albero di noce e dopo averlo osservato per bene, afferrò l’ascia tra le mani, pronto a vibrare un primo colpo…
Ma proprio quando la lama stava per affondare nel duro legno, le sue braccia si bloccarono…
Tentò ancora una volta e altre ancora di colpire quel tronco… ma l’evidenza era di fronte ai suoi occhi:
era diventato completamente incapace di compiere quel lavoro.
Piuttosto avvertiva forte il desiderio di dedicarsi ancora all’arte magica…
Un desiderio che si scontrava però ineluttabilmente col pensiero del dolore che con essa aveva arrecato alla sua famiglia…
Mentre la sua mente viveva quello scontro, l’ambiente attorno a sé fu come accarezzato dalla leggera brezza che si era d’un tratto levata e dal soave aroma di fiori profumati che con essa si era rivelato.
E due mani sentì poggiarsi sulle spalle.
E una voce di fanciulla:
" Non voltatevi, messere! Non voltatevi! “
L’uomo restò immobile.
“ Perché vorreste reprimere la magia??? “
“ Perché mi ha portato solo sofferenza! “ imprecò questi.
“ E’ quindi quello che volete è… tornare ad essere un normale falegname???? “ domandò la donna.
“ Sì… “
“ Quindi non vi importa se vostro figlio resterà cieco! “ chiese ancora costei.
“ Farò in modo che non ne soffra, dandogli tutto il mio amore… facendo tutto quello che mi è umanamente possibile… “ rispose l’uomo.
“ Allora farò in modo che voi possiate tornare ad essere un falegname… “ disse la fanciulla. “ Ma devo purtroppo avvertirvi di una cosa: il vostro rifiuto ad esser mago, non condannerà solo vostro figlio ad esser cieco… ben altre gravi conseguenze vi saranno! “
“ Ma… perché??? ” si atterrì il suo interlocutore.
“ Fu un potente mago ad accecare vostro figlio! “ gli rivelò la donna. “ E il suo scopo era quello di indurre una tale rabbia dentro di voi che potesse essere risvegliato il potere magico in voi latente… un potere che avreste dovuto poi mettere al suo servizio. Inevitabilmente, la libertà che mi chiedete adesso, vi costerà la vita, perché la morte è l’unico destino possibile per chi tenta di opporsi ad un tale potere… Un potere di cui avrete testimonianza, allorquando il giovane figlio di costui verrà al vostro cospetto recando con sé sette monete macchiate di sangue… il vostro sangue! Quello che verserete, soccombendo di fronte alla sua magia… “
“ Non mi importa nulla di tutto questo… “ abbassò lo sguardo l’uomo. “ Vorrà dire che vivrò ogni notte nell’attesa e ogni giorno come una conquista… ma adesso voglio che la mia vita ritorni quella di un tempo! “
E di fronte a tanto convincimento, la donna non poté far altro che liberarlo da quell’incantesimo.

L’uomo non riuscì a non render partecipe sua mogli di quell’accadimento e da quel momento in poi si sforzarono di vivere giorni sereni, senza che fossero intaccati da quello che appariva come un destino inevitabile.

Trascorsero così almeno tre anni…

Fin quando una sera il locandiere di Griferia si presentò dall’uomo.
“ Voi per me siete come un fratello ed io mi fido molto di voi…avverto il bisogno di star vicino alla mia vecchia madre molto malata... solo per questa serata gestireste la locanda al mio posto? “
L’uomo accettò di buon grado.
Ignorava però che proprio quella sera, avvolto in un mantello blu, sarebbe giunto l’uomo con le sette monete macchiate di sangue…
E quando le vide sul palmo della sua mano, appena consegnate dal giovane, si recò subito da sua moglie, come per un ultimo saluto.
Poi tornò nella locanda e salì lentamente i gradini delle scale, pronto ad un drammatico confronto con il giovane…
Si ritrovò di fronte a lui, pronto a colpirlo mentre era immerso in un sonno profondo…
Ma proprio quando era sul punto di sferrare l’attacco, fu stordito da un violento colpo alla nuca.

Riprese conoscenza. Protagonista suo malgrado di uno spettacolo terrificante:
un incendio stava devastando la locanda.
Lentamente cercò di farsi strada tra le fiamme muovendosi carponi; a fatica e quasi senza fiato uscì da quella trappola riportando solo qualche lieve ustione.
Ma appena si ritrovò fuori dalla locanda, il suo cuore andò ancor di più in tumulto:
anche la sua dimora era in fiamme.
Disperatamente cercò di correre verso di essa, mentre alcuni abitanti del villaggio svegliati da cotanto trambusto cercavano di spegnere l’incendio a secchiate.
Evitò una persona che cercava di dissuaderlo da folli propositi e di nuovo si trovò avvolto da fiamme…
Tra di esse scorse maleficamente sorridente un uomo identico a lui nell’aspetto, la sua immagine riflessa…
“ Non lascerò che voi facciate ancora del male a questi bambini! Un potente signore è disposto a salvare questi piccoli e a rendere me e loro comandanti di un suo impero! “
E prima ancora che potesse opporre resistenza, l’uomo fu spazzato via da un potente incantesimo e cadde in terra privo si sensi…
Si risvegliò solo più tardi… fuori dalla sua casa distrutta.
Attorno a lui gente che piangeva:
avevano recuperato i corpi di sua moglie e il suo dalle fiamme…
Ma mentre egli si era risvegliato, la sua compagna invece non ce l’aveva fatta…
E forse ancora più insopportabile era il vedersi circondati dai volti corrucciati degli abitanti del villaggio, che scuotendo la testa, gli dicevano che anche i suoi figlioletti eran morti…
Ma in cuor suo, egli sapeva che non era così:
erano stati presi in consegna da quell’uomo…
e giurò a se stesso che li avrebbe ritrovati…



I bambini restarono a lungo in silenzio aspettando forse che la storia continuasse.
Ma in realtà dalla bocca dell’anziano non uscirono altre parole.
E il silenzio fu rotto solo dal principio di un pianto.
Di una bambina.
Sadije se ne avvide e disse:
“ Yehoan… so che questa storia vi ha molto rattristato… ma volevo con essa farvi comprendere come la magia non possa restituire la felicità se ci si dimentica del valore dei sentimenti! Senza nobili valori essa è vuota… “
“ Ma è una storia davvero accaduta? “ chiese atterrito un ragazzino seduto a fianco a lei. “ A me pare di… “
“ E’una storia che non si ripeterà, piccolo Kar! “ lo interruppe il mezz’elfo. Perché a questo mondo esistono alcuni esseri in grado di cambiare il corso degli eventi con un piccolo gesto… uno di essi è il Sommo Blue Dragon, che entrando nell’esistenza di un giovane mago, è stato capace di far crollare un impero! “
OFFLINE
Email Scheda Utente
Sesso: Maschile
Grande Eroe
17/09/2005 11:48
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Il dolce suono dell'amore
In verità non sapeva bene cosa l’avesse spinto a recarsi fino a Griferia…
Forse era stata la nostalgia nei confronti della sua terra natia o forse il sentore di qualche oscura minaccia a indurlo a cominciare quel viaggio in una gelida mattina di autunno inoltrato.
Un viaggio che era stato quanto di più relativamente tranquillo vi potesse essere nel percorrere a piedi la tratta dal Regno al villaggio: alcuni troll che si erano posti lungo il suo cammino e che aveva dovuto sconfiggere con la sua fidata frusta di ghiaccio… E soprattutto la seccatura di uno spiacevole bagno nelle gelide acque del fiume… che del resto mai avrebbe potuto evitare nelle condizioni in cui era… sprovvisto di imbarcazioni e di…ali!
E poi a notte fonda era giunto a Griferia.
Data l’ora tarda, aveva deciso di trovar alloggio presso la locanda del villaggio;
nell’ambiente mal illuminato dalla tenue luce d’una lanterna, aveva scorto il profilo del locandiere,
che si era rivolto a lui con un tono di voce che gli era parso piuttosto turbato…
Non sapeva a cosa fosse dovuto, ma notava come egli osservasse con insistenza il suo mantello…
Poi lo aveva visto scrutare con attenzione anche le monete che gli aveva dato… e gli sembrò quasi di vederlo sospirare di sollievo dopo averle esaminate…
Salì la gradinata che l’avrebbe portato alle camere, senza riflettere più di tanto sulla stranezza di quel comportamento.
Ed una volta che ebbe il letto a portata di mano, vi si distese sopra senza nemmeno aver cura di sistemarsi le coperte addosso e con l’ultimo pensiero prima di addormentarsi di andar a far visita al suo vecchio maestro Sadije la mattina dopo.

Si svegliò che il sole era già alto in cielo.
Si rammaricò non poco con se stesso per l’aver tanto dormito; ma del resto aveva camminato così a lungo che era anche naturale che quel giorno potesse non svegliarsi all’alba come solito.
Scese al piano inferiore della locanda e notò come dietro il bancone del locandiere vi fosse in realtà un'altra persona rispetto alla sera precedente.
Poi si immerse nella movimentata realtà di Griferia, indirizzandosi con passo sicuro verso quella che rammentava essere la dimora di Sadije.
Restò un momento fermo dinanzi a quella porta, finché una voce non lo sorprese alle spalle:
“ Vi siete forse dimenticato come si bussa, Enzucc? “
Al giovane mago parve di riconoscere subito quella voce.
“ Maestro! “ sorrise l’Aspirante Vassallo, avvicinandosi a lui per un sincero abbraccio.
E insieme a lui vi erano un uomo con in braccio un bambino…
In realtà quel tale gli pareva di averlo già visto…
“ Enzucc, costui è Felsiner, indubbiamente il miglior falegname del villaggio, e il monello che ha in braccio si chiama Zalko. “
Il mago rivolse il suo più cordiale saluto all’uomo e una tenera carezza anche a quel bambino, che appena ebbe osservato con attenzione notò essere stato colpito da uno degli incantesimi più crudeli che esistessero nella magia oscura…
“ L’incantesimo del buio eterno. “ meditò triste Enzucc. “ Il non poter aprire più gli occhi per tutta la vita… “
“ So cosa state pensando Enzucc… “ si rivolse a lui Sadije, mentre entravano nella sua dimora. “ Ma sapete… se è pur vero che per certe magie non esiste antidoto… è anche vero che le magie che possono compiere certe persone… speciali… non hanno eguali. “
Osservò solo in quel momento, seduta davanti ad un fuoco scoppiettante una giovane adolescente dai fluenti capelli castani.
“ Bentornato maestro… noto che abbiamo visite! “ si rivolse a loro sorridente.
Enzucc ne restò turbato; anche quella ragazza era stata colpita dallo stesso incantesimo.
“ Messer Felsiner e il suo figlioletto li conosco… ma il giovane coi capelli arruffati dovreste davvero presentarmelo! “ continuò la fanciulla.
“ Enzucc… Aspirante Vassallo del Sommo Blue Dragon! “ si presentò il mago, tradendo una lieve sorpresa per come la ragazza avesse evidentemente sviluppato il potere della mente.
Sadije parve quasi leggergli nel pensiero:
“ E poi sapete, Enzucc… Kareen non sta solo coltivando l’arte della mente… ella è anche un’incantevole suonatrice di flauto “
“ Voi mi lusingate, maestro… “ arrossì costei.
La fanciulla allungò una mano verso la sedia accanto.
Prese il flauto tra le mani e cominciò ad intonare una deliziosa melodia elfica.
Che Sadije rese in parole:

“ Una mattina ti svegli che il cielo è cupo
e non hai voglia di alzarti per nessun motivo.
Allora ti riaddormenti e ti metti a parlare con la luna
e le chiedi di ricordarsi di svegliare il sole domattina.
Quindi ti risvegli con i raggi del sole che ti riscaldano la stanza
e ti rendi conto che non hai voglia di riaddormentarti per nessun motivo. “


Appena il canto fu terminato, il vecchio si rivolse ad Enzucc:
“ Quando vi ho guidato lungo il sentiero del Sommo Blue Dragon, ero sicuro che questo incontro avrebbe cambiato qualcosa della vostra esistenza… Ma in realtà quest’oggi ben più esistenze hanno imboccato una strada diversa! “
Poi il tono del mezz’elfo si fece più cupo:
“ Ma purtroppo Blue Dragon non è l’unica entità in grado di intervenire nel passato; anche i vostri nemici che in parte già conoscete ed in parte ignorate, piuttosto che farsi scoprire han preferito restar nell’ombra. Pertanto siate sempre pronto ad affrontare le nuove insidie che vi saranno poste. “
Il mago meditò profondamente su quelle parole.
“ Maestro, io son pronto ad affrontare qualunque nemico il destino porrà sulla mia strada… e son sicuro che se potrò contare anche sul vostro sostegno la mia forza non potrà che trarne giovamento. “
Poi un sorriso beffardo si dipinse sul suo volto.
“ Piuttosto, maestro… spero che la prossima volta vi limiterete a offrirmi i vostri buoni consigli… “
“ Cosa intendete dire? “ chiese il vecchio, corrugando vistosamente la fronte.
“ Che il suono del flauto era davvero incantevole… e le parole bellissime… ma spero che la prossima volta possa essere il piccolo Zalko magari a cantare… “
Tutti i presenti scoppiarono a ridere.
“ Ah… giovane impudente!!! “ esclamò Sadije a metà strada tra il serio e il faceto. “ A Blue Dragon vi hanno insegnato tutta questa irriverenza forse?
“ In verità mi hanno insegnato qualcos’altro… “ rispose Enzucc. “ A ridere di gusto con le persone con cui viviamo di amore reciproco in tutti quei momenti di sereno che la vita ci offre… “
OFFLINE
Email Scheda Utente
Sesso: Maschile
Grande Eroe
17/09/2005 11:54
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

THE END

OFFLINE
Email Scheda Utente
Sesso: Maschile
Grande Eroe
17/09/2005 12:02
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

OT Ringraziamenti dovuti:
1)ai guardiani che hanno visto aprirsi questa storia a fine dicembre 2004 e non l'hanno chiusa quest'estate coltivando la speranza che prima o poi potesse finire[SM=x92713]

2)a tutti coloro che mi sono stati di stimolo... a coloro che l'hanno letta e... a NightLord, perchè se non avesse introdotto la regola dell'overload non mi sarei mai sentito così fortemente responsabilizzato a terminare questo racconto.

[SM=x92713]

Quest'oggi un cronologo verserà una lacrima di meno, perchè un'altra storia in questo Regno è finita...[SM=x92713] OT
Amministra Discussione: | Riapri | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 3 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:19. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com




Vota bluedragon.it nella MTprox Top100