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Rastebana, la lotta per la successione

Ultimo Aggiornamento: 17/09/2005 12:02
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Sesso: Maschile
Grande Eroe
11/12/2004 18:08
 
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" Il mio dovere è combatterlo "
Il cammino verso sud rievocò in Enzucc ricordi legati alla sua precedente avventura.
Quando allora si ritrovò impegnato in quel lungo e faticoso viaggio, aveva un'idea molto vaga della sua meta;
adesso invece conosceva bene la sua destinazione, ma non per questo la sua mente era sgombra da nuovi dubbi e incertezze.
Un gelido vento increspava i suoi vestiti ed un pallido sole faceva timidamente capolino tra grigi nuvoloni.
Uno stato di forte agitazione sembrava aver investito tutta la natura,
nelle braccia dei suoi alberi agitati
quanto nelle voci dei suoi animali irrequieti.

E poi
arrivò finalmente a destinazione:
le strisce di terra bruciata si presentarono ai suoi occhi come egli ricordava,
quasi come una profonda cicatrice a rimembrare la malvagità e la perdizione della tribù di Dewlana.
Fu colto da un repentino moto di repulsione quando si ravvivò nella sua mente
l'immagine dei bimbi vittime del malefico inganno di Nejef,
stesi come sfiniti su quel prato,
anche se, in fondo, di nuovo liberi.

Ma la sua mente fu presto interrotta nel suo ricordare....

Il vento gelido che gli aveva sferzato il volto fin a quel momento
si placò d'un tratto.
Ora poteva percepire solo una leggera brezza
e un odore.
Soave.
Che sembrava aver già conosciuto.
Quel dolcissimo aroma di fiori profumati.
Quel lieve lasciarsi morire che già aveva sognato.

Due mani sentì poggiarsi sulle spalle.
Ed una voce di fanciulla:
" Non voltatevi, messere! Non voltatevi!
Non è ancor tempo che i vostri occhi
possano conoscer dimora delle parole che ascolterete.
Sappiate solo che codesta voce vien d'amica,
da colei che più d'ogni altra
vuol salva la vostra vita.
Enzucc, Il vostro cuore vi rese giusto custode dello zaffiro blu
e vi fece far breccia nel cuore gelido, ma ancor pulsante di Broydal.
Così entraste in possesso di rossa pietra,
e con la prima che già possedevate,
pietra d'ametista fu nelle vostre mani.
E Dewlana fu distrutta,
perchè mente malvagia che la reggeva
fu ricondotta a più retta via.

Ma l'altra notte dopo tanto silenzio
è successo qualcosa
che tanto vi ha sconvolto:
sappiate, come già pensiero vi ha sfiorato,
che la pietra che è stata sempre con voi
è entrata adesso a dimorar dentro di voi.
Non per caso, messere.
Ma per causa giusta e importante.
Nejef conosce ormai la vostra aura
e non meno di un istante,
di persona di fronte a voi sarebbe...
e non oso pensar a vostra fine più orrenda.
La pietra che è dentro di voi
celerà la vostra spiritualità agli occhi del perfido...
e sereno potrete entrare nel regno di costui."
Poi strinse le sue mani sulle spalle dell'aspirante....
" Vi sia chiaro, Enzucc...
non pensiate che nel vostro destino
non ci sia un'altra possibilità:
che voi non vogliate più in alcun modo
combattere questo malvagio sovrano...
beh, lo comprenderei...
Ben libero sareste per altre avventure
e tosto vi libererei dalla gravosa custodia di questa pietra."

Un lungo e interminabile silenzio concluse quel pensiero.
Poi la fanciulla domandò all'Aspirante:
" Orbene, cosa avete intenzione di fare, messere? ".
Enzucc sospirò profondamente...
Ancor di più gli sembrò di esser pervaso da quel meraviglioso effluvio,
che solo ora gli pareva esser di fiori bianchi e profumati di mirto.
Poi parlò d'un fiato:
" Quando entrai alla corte del Sommo Blue Dragon,
giurai sui valori del Regno.
E quando giurai sul coraggio,
dettai alla mia coscienza che seppur avessi avuto paura,
avrei fors'anche temuto, ma lo stesso combattuto.
Nejef è nemico della pace e dell'uomo stesso
ed il mio dovere è combatterlo.
Egli è senz'altro superiore a me,
ma mai potrei aver rimpianto di morire
per seguire i miei valori e quelli del Regno. "
La fanciulla gli rispose:
" Non avevo dubbio che non vi mancasse il coraggio,
ma il bene che vi voglio è tale,
che di certo mai vi consiglierei
di sfidare il potente in duello!
La mia voce purtroppo vi deve abbandonare,
ma quando il vostro sguardo si girerà
e non mi troverete,
a chiare lettere vi sarà scritto
quel che far dovrete. "

E lento svanì il dolce peso delle sue mani e il suo profumo.

Enzucc restò immobile qualche istante, poi si voltò e trovò per terra ciò che gli era stato lasciato:
una pergamena e un ramoscello di mirto.

Srotolò la pergamena e trovò così scritto:

Non tu solo conoscesti il bieco
ma anch'un altro in verità.
Porta quel ramoscello teco
e il fiume oltrepassato sarà.
A Griferia arriverai
e quell'uomo incontrerai
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