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L'Assedio Infinito

Ultimo Aggiornamento: 03/06/2007 20:43
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Sesso: Maschile
Cacciatore di demoni
Regio Cronologo
01/06/2007 07:02
 
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Otrebmu e il pegaso erano d’avanti alla bocca del drago, infatti poco dopo aver svoltato l’angolo Ittoram aveva fatto virare di 180 gradi l’animale ed era tornato indietro.
Ora Otrebmu era di fronte la bocca spalancata del drago e vi si gettò dentro con un balzo atterrando sulla lingua molle che si mosse saettando e facendolo cadere, la saliva del drago che lo ricopriva per fortuna non sembrava corrosiva.
Ittoram si diresse verso il fondo della bocca, quando vi arrivò capi che il drago si preparava a soffiare cosi gettò dentro la gola la sfera di espiazione che aveva preso dalla sacca alla cintura e si diresse dalla parte opposta, saltando fuori proprio nel momento in cui il drago soffiava, il soffio passò poco sopra il ragazzo, poco dopo dal drago cominciarono a fuoriuscire fasci di luce finche un globo di luce non lo distrusse, la successiva espansione distrusse i non-morti esterni alle mura e attraversandole distrusse tutti quelli all’interno.
Otrebmu fu trovato da Gidon vicino le mura esterne, aveva una gamba e alcune costole rotte e altre escoriazioni sul corpo, fu portato nell’Ultima Casa per essere curato.
Derkal gli disse quando si fu svegliato che era stato un pazzo con quell’azione perché la nube di gas velenoso del soffio del drago, non era come le esalazioni all’interno della bocca del gigante non-morto che uccidevano lentamente per avvelenamento, ma era istantaneo e se lo avesse colpito quando era nella bocca o anche dopo essere saltato lo avrebbe ucciso e l’espansione della sfera di luce non avrebbe potuto fare nulla perché non poteva riportare in vita i morti.
- Me lo ricorderò la prossima volta -
Fu la risposta del giovane mentre il chierico se ne andava scotendo la testa tra le risate di Gidon e i suoi uomini.
Dopo un mese dall’attacco del drago-zombi Ittoram si era ristabilito e aveva ripreso la sua posizione di sentinella.
Sul finire di una notte quando stava per sorgere l’alba Derkal andò da Otrebmu che era di sentinella e gli chiese di seguirlo, cosi lo portò dietro al Tempio dove si trovavano le case in rovina.
Il Patriarca guidò Otrebmu in una delle case in rovina, il ragazzo non era mai entrato in quelle rovine, nella casa vi erano dei mobili semidistrutti, le finestre erano frantumate in più punti, pavimento e pareti erano sfondati, delle armi rotte erano sparse a terra, Derkal rivolgendosi a Ittoram gli disse
- Osserva bene quello che faccio e ricordalo -
Cosi dicendo il chierico sotto lo sguardo attento del perplesso ragazzo eseguì una complessa operazione alla fine della quale una parte del pavimento si apri rivelando una botola e mostrando dei gradini che scendevano verso il basso.
Derkal schioccò le dita e un globo di luce apparve dinanzi a lui, poi gli disse di seguirlo ancora.
Discesero cosi le scale per una trentina di metri fino a ritrovarsi d’avanti un pesante portone di ferro, il chierico lo spinse e questi si apri senza far rumore spalancandosi in una stanza molto alta al cui centro vi era un grosso macigno dalla strana forma, il chierico con dietro Otrebmu si avvicinò al macigno, quando i due ne furono ormai a un metro questi iniziò a tremare e poi a muoversi rivelandosi un golem di pietra, Ittoram fece qualche passo indietro ma Derkal lo rassicurò, e gli indicò una porta dietro il golem e di fronte a quella da cui erano entrati.
Il Patriarca spiegò a Otrebmu il segreto conosciuto solo dai sommi chierici che si succedevano nell’Ultima Casa, la quale custodiva potenti manufatti, armature, armi, anelli e cosi via, la maggior parte potevano essere usati solo dal bene per il bene, cioè solo maghi, guerrieri, chierici o paladini buoni potevano usarli, esseri oscuri o praticanti arti oscure non potevano e se tentavano di farlo ne venivano distrutti, chi comandava i non-morti che assediavano le mura, voleva per se i pochi artefatti che potevano essere usati anche da chi non era buono e distruggere tutti gli altri.
Derkal continuò la spiegazione dicendo che lui e gli altri difensori erano la prima linea di difesa di quegli oggetti, annientati loro, il nemico avrebbe dovuto scoprire dove si trovava l’entrata e poi affrontare e distruggere i guardiani, vi era un guardiano per ogni oggetto, il golem era il primo, oltre la porta che vedevano vi era il primo artefatto.
Il Patriarca non sapeva il numero totale di manufatti che vi erano ma solo che l’ultimo il più potente era un’armatura completa, che avrebbe ricoperto dalla testa ai piedi il cavaliere che l’avesse indossata.
Particolarità di questo luogo era che chi tentava di impossessarsi dei manufatti aveva una sola possibilità, se si fosse fermato o non fosse stato in grado di continuare non riuscendo a superare uno dei guardiani non avrebbe potuto tornare per riprendere da dove aveva interrotto.
Otrebmu chiese come mai gli venisse rivelato il segreto visto che nessun’altro ne era a conoscenza, Derkal con un sorriso gli rispose che se un giorno gli fossero servite armi, armature e oggetti potenti per combattere il male ora sapeva dove trovarli ma che per quel giorno sarebbe dovuto diventare molto forte perché i guardiani erano molto potenti.
Finite le spiegazioni i due uscirono dalla stanza chiudendo il portone, e risalirono le scale tornando nella casa in rovina, il chierico ripeté ma al contrario l’operazione precedente e la botola si richiuse, poi i due uscirono alla luce dell’alba che nel frattempo era giunta.
Erano trascorsi quasi due mesi dall’attacco del drago-zombi e l’assedio era continuato con non-morti inferiori, ogni tanto uno spettro o fantasma si vedeva tra le file nemiche ma non si avvicinava a distanza di frecce o quadrelle.
Derkal era convinto che si preparava un altro grosso attacco come lo erano stati per il gigante e il drago non-morti-
E infatti il Patriarca non fu smentito.
Dopo due mesi dall’attacco del drago, mentre la luna illuminava una notte in cui nessun non-morto era stato visto si senti un grido a mezzanotte, tutte le sentinelle che fino ad allora erano state appoggiate alle mura annoiandosi si apprestarono a riprendere i loro posti, e una volta visto cosa era stato a urlare, si affrettarono a mandare qualcuno a svegliare i compagni nei dormitori.
Derkal arrivò di corsa, ancora sistemandosi l’armatura appena indossata, e cosi tutti i difensori dell’Ultima Casa.
Tutto intorno al perimetro delle mura vi erano non-morti dagli scheletri fino alle mummie e d’avanti ai portoni vi erano quattro sfere fluttuanti con bocche spalancate e peduncoli più o meno interi.
- Beholder-zombi -
Disse a mezza voce una sentinella vicino a Otrebmu che li vedeva per la prima volta.
- Quante sfere dell’espiazione sono rimaste ? -
Chiese Ittoram rivolto a Derkal che gli rispose
- Solo due, ma solo una è del tutto finita -
- Non sarebbe il caso di crearne molte di più ? -
Incalzò Otrebmu, alché il chierico sorridendo rispose
- Si, peccato ci vogliano due anni e mezzo a crearne una -
Poi aggiungendo
- Se ne crei quattro contemporaneamente le avrai in nove anni e sette mesi circa -
Otrebmu non fece altre domande ma si chiese il perché Derkal ne avesse create quattro e come avesse saputo che sarebbero servite proprio dopo più di nove anni dal suo arrivo all’Ultima Casa.
Si ricordò però cosa aveva saputo sul Patriarca e sul suo potere di vedere il passato o futuro delle persone.
Passarono alcune ore e ai quattro mostri fluttuanti e non-morti che li accompagnavano si unirono un paio di migliaia di altri non-morti tra zombi e scheletri.
I Beholder si avvicinarono ai portoni un nugolo di frecce e quadrelle parti ma alcuni occhi peduncolari degli esseri si mossero guardando verso quella pioggia mortale e la distrussero tutta.
Sulle mura e nel piazzale si erano radunati tutti gli ospiti dell’Ultima Casa pronti a combattere.
I quattro non-morti sferoidali si divisero uno per ogni lato e poi all’unisono si mossero velocemente volando e arrivando sugli spalti dove iniziò uno scontro corpo a corpo tra quegli esseri e i difensori del posto.
Lo scontro fu cruento molti soldati morirono contro quei mostri negromantici il cui potere e poteri erano di gran lunga superiori a un semplice guerriero per fortuna l’apporto di maghi e chierici porto lo scontro quasi a parità.
Dopo un’ora dei quattro Beholder che avevano attaccato le mura due erano stati uccisi ma alcune centinaia dei difensori era morto negli scontri.
Gidon e i suoi stavano combattendo una di queste creature, Otrebmu ferito da uno scontro precedente li stava raggiungendo, uno degli uomini di Gidon cadde morto, colpito dal potere di uno dei piccoli occhi della creatura, a quella vista l’arciere strinse i pugni, era il quinto dei suoi uomini che cadeva quella notte, rinfoderò la spada e con uno scatto all’indietro recuperò l’arco a terra incoccando e scagliando frecce una dietro all’altra, gli occhi peduncolari restanti della creatura furono colpiti tutti, gli uomini gli si gettarono contro colpendolo con le loro spade corte finché l’essere cadde morto.
Derkal benché ferito affrontava l’ultimo con i suoi poteri da chierico e l’aiuto di altri compagni.
Erano passate due ore dall’inizio di quello sanguinoso scontro, i mostri erano ormai stati tutti uccisi, altri duecento difensori erano però caduti, tutti stavano riprendendo fiato quando i portoni si spalancarono con un boato e con tale violenza da far tremare le mura.
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