quando dai portoni entrarono un lich con un centinaio di vampiri.
- Come, niente non-morto gigante ? -
Chiese Otrebmu abbattendo una mummia, mentre dal suo braccio sinistro immobile colava sangue.
- Non sottovalutare un lich -
Disse Targon vicino a lui.
I difensori per quanto stremati attaccarono i nuovi nemici, chierici e maghi lanciando per primi gli incantesimi, affinché le fila dei nemici si sfoltissero prima dello scontro corpo a corpo.
Il combattimento si protrasse per delle ore, il lich era quello che aveva mietuto più vittime usando oltre la forza anche degli incantesimi, ormai i vampiri erano stati quasi tutti uccisi.
Otrebmu vide il lich che spezzava il collo a un mago e gli si scagliò contro ma l’essere lo colpì con un pugno che gli ruppe la mascella e il naso lanciandolo a terra, mentre altri due guerrieri attaccavano il non-morto, che però ne uccise uno dopo un po’.
Ittoram si era rialzato e raccolta una spada si rilanciò nella mischia.
Il lich colpiva il guerriero facendolo cadere quando Otrebmu lo trafisse al fianco, guadagnando questa volta un altro colpo al torace che oltre a spezzargli delle costole lo lanciò di nuovo indietro facendogli perdere la spada.
Il lich veniva colpito dal guerriero che si era rialzato, ma questi non poté esultare perché l’essere lo colpì al volto tanto forte da spezzargli il collo.
- Sci scono anscora iso -
Senti il lich alle proprie spalle, girandosi vide Otrebmu sanguinante che si era rialzato, il braccio del non-morto scattò e la mano si strinse intorno al collo alzando Ittoram di peso.
- Morirai ora -
Disse la fredda voce dell’essere.
Il ragazzo senza dire nulla mosse velocemente il braccio destro nella cui mano stringeva una freccia benedetta dalla punta d’argento, che conficcò nell’orbita vuota del teschio del lich, l’esplosione della freccia lo scagliò a terra con la schiena sul terreno, ansimante chiuse gli occhi pensando fosse tutto finito, invece senti pronunciare da una fredda voce.
Cosa credevi di fare
Aprendo gli occhi vide il lich di fronte a lui, l’orbita sinistra del teschio era semidistrutta e solo un po’ più larga, ma non sembrava essere un danno grave, l’essere alzò la gamba destra e la calò giù sulla sinistra di Otrebmu spezzandola, tra i mugolii dell’uomo.
In quel momento una mazza ferrata colpì il non-morto al fianco lanciandolo a terra, era Derkal che iniziò un combattimento corpo a corpo con l’essere, dopo alcuni minuti il Patriarca fu scagliato verso Ittoram, il lich gli si avvicinò ma un nugolo di frecce lo colpì rallentandolo, i portoni erano stati richiusi e il lich era l’unico non-morto rimasto all’interno, sulle mura i difensori respingevano i nemici rimasti fuori.
Il lich lanciò un incantesimo contro gli arcieri che furono falciati e si avvicinò a Derkal svenuto, due maghi gli lanciarono degli incantesimi contro ma riuscirono solo a distruggere il braccio sinistro e rallentarlo per poco, intanto Otrebmu aveva visto che dalla cintura del chierico oltre i soliti sacchetti di diverso colore ve ne era uno d’orato che non aveva mai visto, gli si avvicinò strisciando e ne estrasse la sfera di espiazione, poi si mise in piedi reggendosi sulla gamba destra e nascondendo la mano con la sfera.
Il lich arrivò vicino ai due e disse freddamente
- Non potete fare nulla, morirete -
Prese Ittoram per la spalla sinistra girandolo verso di se, Otrebmu con tutta la forza rimasta colpì la parte sinistra del teschio con la sfera di espiazione che si incastrò nel cranio, l’essere lo colpì lanciandolo a terra e afferrò la sfera con la mano, ma era troppo tardi e l’esplosione di luce lo distrusse completamente.
Ittoram con il viso nella polvere e con il sangue che colava dalla bocca disse
- Noc erca cossi focte -
Poi svenne.
Si svegliò due giorni dopo, era cosi fasciato che credeva di essere stato trasformato in una mummia, nella camerata però non era l’unico, altri erano in simili condizioni con chierici e cerusici che li curavano.
Derkal anche lui con delle fasciature, fece visita a Otrebmu più tardi e non mancò di dargli del folle per avere affrontato il lich, mentre il ragazzo annuiva solo, potendo a malapena aprire la bocca.
Dopo più di un mese e mezzo, di riposo e incantesimi di guarigione, dall’attacco del lich Otrebmu si era ripreso del tutto, gli assedi notturni avevano perso l’impeto avuto negli ultimi mesi.
Un giorno a pranzo vi erano Derkal, Otrebmu e Gidon con i suoi venti uomini rimasti, mentre discutevano ricordando le battaglie degli ultimi mesi, il Patriarca rivolgendosi a Ittoram gli disse
- E’ ora che ripartiate -
- Cosa, come ? -
Chiese il ragazzo sorpreso.
- Si, dovete trovare la vostra strada, vi e’ stato insegnato tutto quello che potevate imparare qui -
Aggiunse Derkal
- Be, dopo dieci anni qui sarò grande abbastanza -
Rispose Otrebmu sorridendo.
Gidon con un sorriso gli disse.-
- Qui il tempo scorre diversamente, l’esperienza, la pratica sono stati accumulati per dieci anni, ma il ostro corpo è invecchiato di quasi un anno -
Otrebmu stupito disse
- Ah, non la sapevo questa -
E aggiunse
- Almeno con il lich eliminato non avrete altri attacchi -
Derkal scotendo la testa disse
- No, per il momento, ma i negromanti, il drago, il Beholder non-morti e il lich e tutti i non-morti erano solo servi di qualche essere più potente, che ora dovrà ricrearsi un nuovo esercito di tali esseri -
Ittoram non disse nulla rimanendo a bocca aperta al pensiero che ci potesse essere una creatura cosi autorevole da aver servi tanto potenti.
Derkal vedendolo a bocca aperta aggiunse
- Attento quando arriverete nel Regno di Blue Dragon, non sottovalutate i nemici, perché la potenza del più forte che avete incontrato qui equivale alla potenza dei più scarsi che incontrerete li -
- Livelli di potere -
Disse Gidon dandogli una pacca sulle spalle.
Derkal continuò dicendo.
- Qui siete stato e siete un eroe per i nemici distrutti a rischio della vita e del coraggio dimostrato, ma li sarete un eroe tra eroi, perché la maggior parte di chi incontrerete avrà compiuto grandi gesta come voi, e altre più grandi dovrete compierne per essere degni di diventare un giorno Vassalli del regno di Blue Dragon -
Passarono alcuni giorni in cui Otrebmu fece i preparativi per partire, Derkal gli regalò una delle frecce benedette con la punta d’argento, due spade magiche dicendogli che gli sarebbero servite in futuro.
Gidn e i suoi uomini gli regalarono un arco con faretra e frecce e Tazkan che gli aveva insegnato a lanciare coltelli gli regalò una cintura trasversale da mettere sopra l’armatura in cui erano infilati dei coltelli da lancio, davanti sul petto e addome e dietro sulla schiena.
Festeggiarono i dieci anni che Otrebmu era arrivato all’Ultima Casa, il giorno dopo Ittoram era pronto per partire, gli volevano dare un cavallo ma rifiutò dicendo che camminare lo teneva in allenamento, salutò tutti e partì.
Gidon con Derkal al fianco sulle mura lo guardarono allontanarsi.
L’arciere rivolgendosi al Patriarca chiese.
- Come sapevate che sarebbero servite quelle sfere di espiazione ? -
Derkal sorridendo rispose .
- Semplice quando toccai Otrebmu dieci anni fa vidi che distruggeva il lich, il drago, il Beholder e il gigante zombi con quelle sfere, quindi dovevo costruirle affinché lo facesse -
- Ah, ecco visto qualcos’altro, quando lo avete toccato ? -
Chiese ancora l’arciere.
Con un sorriso un po’ malinconico Derkal rispose
- Si, molto altro i prossimi due anni saranno per lui come venti e saranno duri -
Gidon un po’ preoccupato chiese
- Arriverà mai nel Regno di Blue Dragon diventerà aspirante ? -
Derkal con un sorriso rispose
- Si, parteciperà a molte avventure dimostrando il suo onore e lealtà e diventerà aspirante e oltre -
Anche Gidon ora sorrideva e disse
- Bene, ne ero sicuro -
In alto nel cielo 2 occhi osservavano tutto, come avevano fatto negli ultimi dieci anni, ed esaminavano il ragazzo che si allontanava dall’Ultima Casa.
OT-- fine del primo episodio del passato del mio personaggio
--OT