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Il Vassallo perfetto

Ultimo Aggiornamento: 23/09/2020 12:32
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01/01/2013 22:44
 
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BrightBlade
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01/01/2013 22:45
 
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<<Dobbiamo…>> iniziò a dire Drago, quando fu fermato da un cenno di Otrebmu.
<<Il compito dei Bibliotecari Arcani è finito, abbiamo trovato una missione, per il resto decideranno i Sommi cosa fare>> disse Otrebmu serio.
<<Bene se Luce e Fenrir vogliono unirsi alla missione, che si facciano trovare verso le dieci di sera, alla riunione nella Sala del Triplice Trono>> disse Otrebmu, alzandosi dalla sedia.
<<Noi cosa facciamo?>> chiese Drago.
<<Avvertirete i partecipanti alla missione della riunione, Luce penserà a Throneshield, Fenrir a Trekentoff, Drago a Jekyll, Claudium ad Eruner>> disse Otrebmu.
<<Voi cosa farete?>> chiese Claudium.
<<Porterò diario e lettera ai Sommi, dopo aver fatto alcune cose, cosi avranno il tempo per decidere cosa fare. Se la missione va bene e a chi affidarne il comando>> rispose Otrebmu.
<<Come a chi affidarlo? Non lo hanno affidato a voi?>> chiese Luce.
<<Mi hanno chiesto di trovare una missione>> rispose Otrebmu, avvicinandosi a una delle scale <<non di comandare la missione che serve a noi per giudicare se Throneshield è degno di essere Vassallo. I Sommi possono scegliere di dare il comando a lui per vedere se prende le decisioni con onore e lealtà o ad altri per stabilire come esegue gli ordini con umiltà>> concluse il Vassallo.
Gli Aspiranti rimasero a riflettere per qualche secondo, poi annuirono e si congedarono, andando ad avvertire chi gli era stato assegnato.
Otrebmu rimase qualche minuto a pensare, poi si mosse.
<<Bene, vediamo prima di recarmi dai Sommi devo… chiamare Markox e dirgli di avvertire i maghi di Vetoio di non far allontanare nessuno dal villaggio di sera e che serve la collaborazione della sua Gilda per un lavoro, dopodiché dovrò andare alla sede principale della VIMA, poi ad ordinare delle piante per la missione, a parlare con i druidi e infine a cercare il mercante eccentrico>> disse il Vassallo, girandosi e dirigendosi alla porta del suo studio privato in biblioteca, dove entrò, uscendone una ventina di minuti dopo.
Mentre Otrebmu stava per uscire dal Castello vide la Guardia Reale Caloindir e gli chiese informazioni sul mercante che gli aveva consegnato il sacco per Drago, sapendo che doveva partire poco dopo, chiese alla Guardia Reale di raggiungere il mercante alle stalle e dirgli di attenderlo, che lo avrebbe raggiunto a breve, il tempo di fare alcune cose.
Ringraziata la Guardia Reale per la disponibilità, il Vassallo si incamminò verso la sede VIMA.
Uscito dalla sede VIMA, con uno sguardo pensieroso, Otrebmu si recò da un’erborista.
<<Holux, sono Garion, cosa vi serve?>> chiese un uomo giovane sui trent’anni, quando Ittoram entrò nella bottega.
<<Holux. Mi servirebbero queste cose>> disse Otrebmu, dando un foglio di pergamena all’uomo.
L’uomo dopo aver letto la pergamena disse: <<I numeri uno, tre, sei li ho di sicuro, quattro, nove e dieci forse, gli altri no>>.
<<Cosa sento proferire? Noi abbiamo tutto>> disse una voce dal retro della bottega.
Dalla porta aperta uscì un uomo anziano sugli ottant’anni che si aiutava a camminare con un bastone, si avvicinò all’uomo e gli prese la pergamena leggendola, si avvicinò poi al bancone e presa una penna d’oca la intinse nell’inchiostro, iniziando a scrivere sulla pergamena.
<<Fermo>> disse Garion, ma Otrebmu lo trattenne per un braccio.
<<Lasciatelo fare, ho capito cosa sta scrivendo>> disse il Vassallo.
L’anziano dopo aver finito di scrivere si avvicinò al giovane e gli diede la pergamena con la lista dicendo: <<Ecco, non abbiamo il due? Non abbiamo del semplice aglio?>>

[Modificato da Otrebmu Ittoram 02/01/2013 02:17]
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01/01/2013 22:49
 
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BrightBlade
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Regio Cronologo
02/01/2013 02:28
 
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<<Be ec... co... non sa... sa.. pevo...> balbettò il giovane.
<<L’ho sempre detto di imparare i nomi antichi di fiori, piante e altro>> disse l’anziano, alzando il bastone e colpendo il giovane alla testa.
<<Ahio nonno Stefan, ho capito, li imparerò>> disse Garion, schivando il secondo colpo di bastone.
<<L’aglio mi servirebbe colto a luna calante>> si intromise Otrebmu.
<<Luna… ma…>> disse l’anziano riflettendo <<certo sono ingredienti per dei sacchetti di protezione, volete anche il gossypium barbadense per preparare i sacchetti magici?>> aggiunse l’anziano.
<<Certo, si, si e fate portare tutto al bosco dei druidi a nome di Otrebmu Ittoram>> aggiunse il Vassallo.
<<Ma… voi siete il Mastro Erudito dei Bibliotecari Arcani… visto che servendo degli eruditi è utile sapere i nomi antichi?>> disse Stefan tentando di colpire il nipote, che schivò di nuovo il colpo.
<<E le quantità?>> chiese l’anziano, rinunciando a colpire il nipote.
<<Giusto>> rispose Otrebmu.
Dopo poco il Vassallo uscì dalla bottega dirigendosi al bosco dei druidi, salutato dalla porta da Garion e Stefan.
<<Cosa è il gossypium barbadense?>> chiese Garion al nonno.
<<E’ semplice cotone>> disse l’anziano, tentando di colpire di nuovo il nipote con il bastone.
<<Ho capito imparerò i nomi antichi>> disse Garion, schivando il bastone e allontanandosi.
Di ritorno dal bosco dei druidi Otrebmu andò alle stalle, dopo esservi entrato, uno stalliere gli indicò dove trovare il mercante che stava parlando con Caloindir.
La Guardia Reale quando lo vide disse: <<E’ lui il Vassallo che vi vuole parlare, ora devo andare>> e quasi corse via.
Mentre Caloindir passava vicino a Otrebmu gli sussurrò: <<Grazie, mi avete salvato la vita, buona fortuna, vi servirà>>.
Il Vassallo si avvicinò al mercante e tendendo la mano disse: <<Piacere, io mi chiamo Otrebmu Ittoram, sono il Mastro Erudito dell’Ordine dei Bibliotecari Arcani>>.
Il Vassallo si era appena presentato che il mercante gli strinse la mano con entrambe le sue e rispose: <<Piacere io sono Nodoso, si lo so è un nome strano per un umano, ma è quello che mi diedero dei miei amici elfi. Visto che dopo tanto tempo passato nelle foreste non rammentavo il mio nome, ho scelto quello che mi hanno dato loro. E si perché non vi ho detto che sono un druido, si sono anche mercante e che dopo tanto tempo con alberi e piante volevo un po’ di contatto umano e cosi commercio in oggetti fatti con la natura, modellati in antichi simboli.
Come bracciali, collane, orecchini, fatti di fiori e legno, sono come questi che indosso io e i miei cavalli, fatti con un legno di un ceppo che ho comprato circa sette settimane fa a Vetoio. Buon legno preso dallo stesso che mi ha venduto le assi per riparare i miei carri, che si erano rovinati perché, tre mesi fa, ero finito quasi travolto da un branco di animali diversi per tipo, alci, orsi, cinghiali, conigli, volpi e quanti altri vi vengono in mente. Ma sono riuscito a salvarmi la vita anche grazie alle mie arti da druido e ho salvato i miei cavalli e i carri, certo qualche colpo lo hanno preso, i carri intendo non i cavalli per fortuna, non sa quanto sia stato difficile trovare qualcuno che li incantasse, perché siano più veloci, ma mi hanno fatto un buon prezzo forse perché ho fatto incantare anche i carri cosi sono più leggeri. Ma non sembra, io ci dormo sotto quando mi accampo, cosi rimango in contatto con la terra, ma se piove non mi bagno. Quando sono venuto qui due giorni fa però non ha piovuto, siamo stati all’asciutto certo i cavalli la notte erano legati poco distanti dai carri, ma non li lego mai stretti e si sono liberati, forse per paura di qualche predatore che era li vicino, ma non sono scappati, anzi li ho trovati vicino ai carri, forse mi sono affezionati. Come druido dovrei camminare e essere a contatto con la terra di più, ma ho camminato già nei secoli passati e comincio ad essere vecchio, certo non ho dimenticato i vecchi insegnamenti da druido e gli incantesimi di protezione che impongo sulla mia merce cosi i miei clienti sono sempre al sicuro protetti dalla natura che amano se hanno comprato i miei monili…>>
Più di un’ora dopo…
<<E come vi dicevo poco fa, il primo carro è pieno di materiale grezzo che uso per produrre i miei monili e non solo, vedete queste assi la maggior parte le ho utilizzate per riparare il carro, un legno bello duro questa quercia, parte di questo ceppo invece l’ho adoperato per i monili che indosso, questi fiori e questi fili d’erba per delle ghirlande, questi sassi per dei ferma porta, questa corteccia per fare gli infusi, questi rami per giochi per bambini e portafortuna, questo polline per… ma mi sono dimenticato di chiedervi perché volevate parlarmi>> chiese Nodoso.
Ho signore ti ringrazio, ha smesso di parlare, stavo per tappargli la bocca o gettarmi d’avanti una mandria impazzita pensò il Vassallo.
<<Certo volevo chiedervi come avevate fatto ad arrivare in soli due giorni qui con dei carri, ma lo avete già detto, cavalli e carri incantati>> rispose Otrebmu.
<<Capisco, che fortuna che ho risposto casualmente>> disse il druido.
Casualmente? Avete parlato di altre cento cose pensò il Vassallo.
<<Be ora dovete scusarmi ma devo andare dai Sommi>> disse Otrebmu.
<<I Sommi, ma certo non li ho mai incontrati ma me ne parlò un ragazzo quando passai per il suo villaggio decenni fa, mi ricordo il piccolo Logum, mi ricordo anche la piccola Alba di un altro villaggio però, poi è diventata grande e si è fatta Chierica, ma è scomparsa secoli fa quando aveva quarant'anni lasciando una bambina di dieci anni, ho sentito tante cose sulle imprese dei Sommi negli anni passati, ricordo di quando ci fu un processo per stregoneria, di quando combatterono Red Dragon, e poi di quando…>>
Nooo ricomincia di nuovo pensò Otrebmu.
Un’altra ora e più dopo…
<<Non dimentichiamoci di quando i Sommi arrivarono, o di quando distrussero il Regno e lo ricostruirono, ho pensato di fare domanda per diventare Aspirante Vassallo ma poi mi sono sempre fatto distrarre dalla natura, per servirla e non si possono servire due padroni…>>
Il druido mercante smise di parlare come per riflettere.
Per fortuna sono una persona con pazienza e costanza altrimenti non avrei resistito pensava il Vassallo e ripeteva mentalmente pazienza e costanza… pazienza e costanza
Purtroppo si accorse di non dirlo solo nella mente ma anche a parole mormorando: <<Pazienza e costanza… pazienza e costanza>>
<<Pazienza e costanza?>> chiese Nodoso <<Chi sono le vostre figlie? O le vostre preferite nell’harem? So che nel Castello c’è un harem e…>>
Ho signore proteggetemi che sta per ricominciare pensò Ittoram, con il sudore sulla fronte.
<<No nessuna preferita dell’harem, non ci vado mai. Be grazie di tutto è stato un vero piacere conoscerla, ora devo andare dai Sommi>> dichiarò Otrebmu, prima che il mercante potesse dire altro.
Il mercante rimase interdetto.
Il Vassallo si girò iniziando una veloce ritirata strategica, che consisteva nell’allontanarsi il più possibile dal druido.
Appena uscito dalle stalle il Vassallo si scontrò con un giovane mago dalla corporatura snella, il quale stava per entrare e che fu proiettato all’indietro ritrovandosi gambe all’aria.
<<Mi scusi>> disse il Vassallo, che non si era fatto nulla, mentre aiutava il malcapitato a rialzarsi.
<<Oh mamma, ma cosa è uscito dalle stalle? Un rinoceronte?>> chiese il giovane mago, rialzandosi.
<<No, no ero io che… andavo di fretta>> rispose Otrebmu.
<<Ah, si ecco, bene anch’io andavo di fretta che…>> stava dicendo il giovane mago, quando guardò il Vassallo riconoscendolo <<Ma siete voi che sto cercando, per riferirvi un messaggio del Gran Maestro Markox>> concluse.
<<Davvero?>> chiese Otrebmu.
<<Si, sono ore che tenta di contattarvi con la telepatia, ma non vi riesce, dice che la vostra mente è concentrata su altro>> riferì il mago.
<<Concentrata a non impazzire per il fiume di parole di Nodoso>> sussurrò il Vassallo.
<<Come?>> chiese il mago, che non aveva capito.
<<Nulla, nulla>> rispose Ittoram.
Dopo che il giovane mago ebbe riferito il messaggio, il Vassallo con la fronte aggrottata, si diresse al Castello dei Sommi.
Poco dopo nella Sala del Triplice Trono.
<<Abbiamo letto il diario e la lettera, cosa vi fa pensare che possa essere la missione giusta?>> chiese il Sommo Ostri, rivolgendosi a Otrebmu.
<<Primo, alla sede VIMA del Regno non è arrivato nessun messaggio da Vetoio, quindi non volevano che fossimo avvertiti, secondo Markox non è riuscito a contattare i maghi della VIMA di Vetoio, una forza oscura impedisce ogni tipo di comunicazione, telepatica, teletrasporto, astrale o altro, e fino a quando non ha provato a contattarli non l’avvertiva>> rispose Otrebmu.
<<Effettivamente già questo è allarmante, senza contare tutte le altre cose riferite prima che avete dedotto>> aggiunse il Sommo Palank.
<<Come mai ci avete messo tanto a venire a riferircele?>> chiese il Sommo Ostri.
<<Be prima ho chiesto a Markox di contattare Vetoio, poi sono passato alla VIMA, da un’erborista e al bosco dei druidi per iniziare i preparativi per la partenza, nel caso approviate ovviamente, meglio essere pronti visto che ci vorranno alcuni giorni per poter partire e a bloccare tutto ci vuole poco ma a far partire tutto ci vogliono diverse cose, ma ho perso molto tempo a parlare con chi aveva portato il sacco contenente il diario e i fogli della lettera, ha parlato molto>> menzionò Otrebmu con uno sguardo strano.
<<E di cosa avete parlato?>> chiese il Sommo Ostri.
<<Per lo più ha parlato lui>> rispose il Vassallo <<ma sarebbe lungo ripetervi tutto non potete leggermi la mente cosi saprete cosa ha detto?>> chiese Ittoram.
<<Certo che si può fare>> risposero i Sommi.
Un’ora dopo…
<<Ho per mille draghi, ma quanto parlava>> disse il Sommo Palank, sedendosi sul trono.
<<Ho trovato la missione per Throneshield, se sopravvive ad ascoltare questo Nodoso per un giorno intero, può diventare Vassallo>> disse il Sommo Ostri, appoggiandosi al trono.
<<Per fortuna con la lettura del pensiero ci abbiamo messo un’ora a sapere tutto, come avete fatto a non impazzire a sentirlo parlare per quasi tre ore?>> chiese il Sommo Palank.
<<Pazienza e costanza>> rispose il Vassallo.
<<Bene ora riuniamo i partecipanti?>> disse il Sommo Palank.
<<Li ho convocati per le dieci di sera, qui nella Sala del Triplice Trono, spero vada bene>> chiese Otrebmu.
<<Si certo, come mai cosi tardi, premonizione di Nodoso?>> chiese il Sommo Ostri, strizzando l’occhio.
Al Vassallo si rizzarono i peli sul collo.
<<Emm… no ho pensato che volevate far leggere diario e lettera a Odius prima di mostrarli agli altri, cosi alla riunione potrete esporre le deduzioni di Odius e potremo vedere cosa dedurranno gli altri di nuovo>> disse Ittoram.
<<Ora che sapete cosa mi ha raccontato il mercante usate con Odius lo stesso metodo telepatico per fargli sapere cosa mi ha detto, vediamo come resiste>> disse con un sorriso Otrebmu.
I Sommi annuirono.
<<Certo poi lo userete anche con gli altri alla riunione, cosi tutti avranno le stesse informazioni e vedremo come resistono a un’ora sola di Nodoso e a quali deduzioni arriveranno, sapendo anche che alla sede VIMA non è arrivato il messaggero e che Markox non è riuscito a contattare Vetoio con la magia>> concluse Ittoram.
<<Certo, vi è anche un nuovo partecipante alla missione è Albins lo faremo avvertire noi, credo proprio che la missione per Throneshield sarà questa, ora potete andare>> disse il Sommo Ostri.
Otrebmu annuì e si congedò dai Sommi con un inchino, allontanandosi poi e uscendo dalla sala.
<<Vediamo è sera saranno le sei e mezza passate, e mi sono dimenticato di altri preparativi, per fortuna li ho accennati ai Sommi, spero siano fattibili in breve tempo>> disse Otrebmu, e si incamminò per le strade del Regno.
Alcuni minuti più tardi Otrebmu entrava nel cortile interno della Rocca della Fenice, e dopo essersi fatto annunciare, entrò nello studio del Gran Maestro dell’Ordine dei Paladini BrightBlade.
Dopo essersi salutati i due parlarono per una mezz’ora, nella quale Otrebmu lo informò degli avvenimenti degli ultimi giorni, chiedendogli alcune cose.
<<Be per la prima richiesta, ne parlerò ai Sommi ma credo non ci saranno problemi, certo ci vorrà qualche giorno di preparativi, ma serve anche a voi per la richiesta fatta ai druidi>> disse BrightBlade, prendendo una pergamena.
<<Per la seconda richiesta sicuro di volere un sordo che porti un messaggio?>> chiese il Paladino.
<<Certo, il messaggio è per quel mercante, io non ci torno, se ci mandiamo qualcuno che non è sordo ci vorranno i chierici per farlo riprendere>> rispose Ittoram.
<<Capisco vi manderò qualcuno nella sede dei Bibliotecari Arcani fra poco>> disse BrightBlade.
Il Mastro Erudito ringraziò il Gran Maestro e uscì dal suo studio.
Otrebmu tornò nella Biblioteca Arcana, sedutosi alla sua scrivania, nella sala comune, prese una pergamena e cominciò a scrivere e poi a fare degli schizzi su una seconda pergamena.
Dopo alcuni minuti arrivò un ragazzo nella stanza, Ittoram gli disse dove e a chi portare la lettera con il linguaggio dei segni, il ragazzo annui e corse via.
Otrebmu poco dopo uscì dalla biblioteca.
<<Bene fra poco sarà ora di cena, sarà meglio andare a fare un’ultima cosa, così andrò poi a cenare e arriverò presto alla riunione nella Sala del Triplice Trono>> disse il Vassallo, avviandosi alle scale.
Il ragazzo sordo a cui Otrebmu aveva consegnato la lettera andò prima alle stalle e poi non trovando il mercante, in Locanda, dove trovò Nodoso, che era seduto a un tavolo a parlare con alcuni viandanti.
Anzi doveva star loro parlando già da tempo, perché sui loro visi vi era una smorfia di agonia.
Il ragazzo andò al tavolo e si fece notare dal mercante a cui consegnò la lettera.
Il mercante lo ringraziò e capito che era sordo usò il linguaggio dei gesti, poi aprì la lettera e dopo averla letta disse: <<Sapevo che era un amante della natura, sarà bene cenare e poi darsi da fare.
Poggiata la lettera in una borsa che portava con se si accorse che ragazzo e viandanti erano scomparsi.
Una volta finito di consumare la cena il mercante uscì dalla Locanda, per tornarvi poco dopo con un sacco su una spalla e dei rami sotto l’altro braccio.
<<Domani andrò al bosco dei druidi>> disse il mercante, salendo le scale che portavano al piano superiore e alla sua stanza.
Arrivato nella sua stanza poggiò i rami a terra e il sacco sul tavolo li vicino, lo aprì tirando fuori: fili d’erba, fiori, pezzi di legno, vasetti contenti polline, terra e altro ancora, e infine vari utensili per lavorare.


OT-- Leggete in www.bluedragon.it nella discussione del Vassallo perfetto grazie ^_^ --OT
[Modificato da Otrebmu Ittoram 02/01/2013 02:34]
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25/01/2013 17:58
 
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Dopo aver avuto le dovute disposizioni da Otrebmu, la Guardia Reale si avviò ad avvertire uno dei tanti compagni di mille avventure, ovvero il cavaliere dallo sguardo glaciale come il suo attacco... messer Jekyll.
Devo dire che molte cose non mi convincono sull'attacco alla fattoria, ci sono troppi... punti oscuri, dovrò ragionarci meglio su per trarre poi una conclusione pensò Drago, mentre camminava per le strade delLO Regno.
Una volta arrivato alla Rocca della Fenice, si diresse alle stanze dei Paladini onde avvertire il suo compagno della missione da intraprendere.



OT- Otrebmu ho fatto un mini post come intermezzo, se non va bene cancella pure [SM=x92702] -OT
OT--Leggi nell'altra discussione [SM=x92702] --OT
[Modificato da Otrebmu Ittoram 26/01/2013 02:45]
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Eroe
11/02/2013 00:01
 
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I due guardmen si scostarono immediatamente non appena videro arrivare le due figure, del resto erano già stati avvertiti dell’arrivo di un Aspirante Vassallo.
Odius si fermò poco prima dell’entrata della Sala del Trono avvisando il proprio compagno, chiaramente un membro del SERS come dimostravano la maschera bianca e il lungo mantello immacolato su cui campeggiava il simbolo del sole nascente, di fermarsi ed aspettarlo senza entrare.
L’Aspirante proseguì quindi fino ad arrivare al basamento su cui poggiava il Trono ove vi erano seduti i Sommi Palank e Ostri.
«Odius, fratello, non siate così formale: ci siamo solo noi qui…» disse il Sommo Palank quando il Pretoriano accennò un principio di inchino.
«Non accade tutti i giorni di essere convocato davanti ad entrambi i Sommi contemporaneamente, anzi, se ben ricordo, a me non accadeva da anni. Posso dedurre che questo abbia a che fare con il giovane Throneshield, altrimenti non saprei darmi altre spiegazioni!» rispose Odius con calma.
«Ahahah! Amico mio deducete bene!» irruppe il Sommo Ostri «Come voi ben sapete stavamo ricercando un’adatta missione per quel dotato Aspirante e finalmente pare essere stata trovata…»
«…o meglio i Bibliotecari hanno trovato un qualcosa che potrebbe fare al caso nostro!» continuò il Sommo Palank.
«Si, avevo un vago sentore…» sospirò il Pretoriano ricordando ancora il potente pugno dell’armatura incantata della biblioteca che aveva colpito sì lo spadone appeso sulla sua schiena, ma la cui propagazione in termini di energia non solo aveva oltrepassato la cotta di maglia in mithril portata sotto il mantello, ma ancora riverberava nelle ossa della gabbia toracica.
«Otrebmu ci ha presentato questa lettera e questo diario…» continuò il Sommo Palank mostrando i documenti tenuti nella destra «…e molte altre informazioni è riuscito a recuperare…»
«Posso quindi darci un’occhiata?» propose l’Aspirante.
I Sommi si guardarono con un’aria piuttosto divertita e dopo una prorompente risata Ostri disse: «Fratello se vi raccontassimo a voce quanto accaduto e compreso fino ad ora non finiremmo nemmeno per ora di cena! Ma noi Sommi abbiamo metodi migliori per trasmettere le informazioni..» disse strizzando l’occhio al Pretoriano e collegando la propria mente a quella di quest’ultimo.
Nonostante la grande velocità del pensiero ci vollero quasi due ore a tramettere la gran mole di avvenimenti ed informazioni della giornata e, al termine di tale attività, Odius, nonostante il cappuccio ne coprisse il volto apparve ai Sommi enormemente provato.
«Devo dire che la questione non è di facile interpretazione…» disse l’Aspirante con un tono decisamente affaticato, cosa che ovviamente fece sbellicare dalle risate i Sommi che ricordavano bene la stessa espressione sulla faccia di Otrebmu.
Una volta smesso di ridere il Sommo Ostri domandò: «Cosa ne pensate quindi?»
«Prima di tutto ritengo che eviterò come la peste questo Nodoso…passando poi alle cose serie credo che la missione sia adatta per Throneshield e vedremo cosa riuscirà a dimostrare, tuttavia sono anche molto preoccupato: nei miei viaggi non ho mai sentito parlare di esseri o creature che facessero sparire delle persone senza lasciare alcuna traccia…e qui stiamo parlando di boscaioli che sapevano il fatto loro, non soldati ma sicuramente in grado di tenere testa a qualche animale feroce; inoltre sono spariti pure diversi uomini della VIMA, soldati scelti che valgono sicuramente almeno un paio di normali guerrieri. Poi mi preoccupano questi segni lasciati sugli alberi…stiamo parlando o di qualcosa molto alto, ma anche in grado di non lasciare tracce, oppure di uno o più esseri che si muovono sugli alberi tanto da non lasciare segni a terra, ma questo comunque non spiegherebbe diversi punti oscuri…»
Il Sommo Ostri stava ascoltando con molta attenzione le parole dell’Aspirante ben ricordando i molti viaggi e la grande conoscenza di bestie ed esseri malvagi del Figlio dello Regno.
«Cosa pensate possa essere?»
«Non ne ho proprio idea Sommo» disse Odius toccando d’istinto il pendente a forma di Sole nascente che gli scendeva dal collo, gesto notato immediatamente da entrambi i Re.
«Pensate possa essere una creatura delle Tenebre, Odius?» chiese il Sommo Palank.
Passò qualche secondo prima che il Pretoriano rispondesse: «In questi ultimi anni ho combattuto così spesso con queste creature che ormai mi è automatico pensare a loro quando accade qualcosa di difficilmente spiegabile…tuttavia non ho mai sentito o visto qualcuno di essi che riuscisse a cacciare senza lasciare traccia, a meno che non sia piuttosto vecchio, visto che non sono ancora in grado di affrontarli e quindi non vi ho neppure mai provato…devo rifletterci sopra…»

«Odius, abbiamo deciso di informarvi per primo perché sappiamo che non vi aggregherete al gruppo, ma li seguirete da lontano…vi ringraziamo per le vostre deduzioni e le esporremo anche agli altri. Vi consiglio di andarvi a preparare. Appena sarete tutti pronti partirete…» sentenziò il Sommo Ostri.
«Sommo, vi posso chiedere una cosa?» «Parlate pure fratello»
«Se possibile vorrei aggiungere al gruppo un paio di membri dell’Ordine; Vetoio da un pezzo ha bisogno di nuovi membri del SERS a propria difesa e alla compagnia potrebbero essere utili…una volta terminata questa missione essi potrebbero restare in città…» propose Odius.
«E sia!» rispose il Sommo «Del resto se si tratta di Vampiri chi meglio addestrato dei membri del SERS, se si tratta di altro almeno vi saranno altre due spade…”.

Salutati i Sommi e uscito dalla Sala del Trono, Odius si rivolse al membro del SERS che lo stava ancora attendendo all’esterno: «Bene, ci si muove a breve verso Vetoio, fortunatamente una piccola spedizione di Vassalli ed Aspiranti si sta dirigendo proprio da quelle parti. Prepariamoci e, se lo vedi, avverti anche Krein. È meglio se vi unite entrambi al gruppo».

Detto ciò il Pretoriano si avviò verso le sue stanze.


OT mi scuso per l’immenso ritardo!!!
Aggiungo due PG minori che almeno mi terranno informato durante la missione, siete tutti liberi di usarli, ne saprete qualcosa di più nei prossimi post o nell’apposito spazio nella sezione www. Bluedragon. it




Odius, pretoriano del Regno e poeta a tempo perso

Il cielo d'Irlanda è Dio che suona la fisarmonica:
si apre e si chiude con il ritmo della musica

Si vis pacem, para bellum. Gaio Giulio Cesare

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Regio Cronologo
11/02/2013 04:46
 
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La sala del Triplice Trono era piena dei partecipanti alla missione di Throneshield, a tutti erano state fatte leggere le pagine del diario e le pergamene della lettera di Balefor, l’amico di Drago.
Da poco i Sommi avevano terminato, di mostrare il resto delle informazioni, comprese le deduzioni di Odius, sanza dire di chi erano, tramite telepatia. Gli Aspiranti e Jekyll si stavano ancora riprendendo, Otrebmu era li che li osservava chiedendosi chi si sarebbe ripreso per primo e, avrebbe comunicato quali indizi e informazioni aveva ricavato e cosa aveva dedotto.
[Modificato da Otrebmu Ittoram 11/02/2013 04:54]
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11/02/2013 21:01
 
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Jekyll si riscosse, sconvolto da quanto aveva appreso: un'intera comunità di gente semplice completamente sterminata nella regione di Vetoio, insieme ad un certo numero di soldati della guarnigione VIMA di zona.
Il primo pensiero che attraversò la mente del Vassallo dall'armatura d'argento fu rivolto a quegli strani frammenti di metallo che erano stati rinvenuti tra le radici degli alberi che quei contadini avevano sradicato...e se non fosse stato metallo?
Il Cavaliere del Nord chinò il capo e si soffermò ad osservare la grande testa bianca di Eoden: anche il grande lupo sembrava stranamente stordito, probabilmente, visto che certamente lo avrebbe accompagnato in questa missione, i Sommi, nella loro infinita saggezza, avevano provveduto ad informare anche lui, forse fornendogli immagini e sensazioni di odori.
Poi, all'improvviso, un lampo gli attraversò la mente: da quando aveva svolto quello strano allenamento con NighLord gli capitava sempre più spesso di avere come la sensazione che le proprie percezioni si fossero affinate, che fosse aumentata la sua sintonia nei confronti dell'Oscuro...
-Fenrir...mannari...- mormorò, più tra sé e sé - Vampiri...no...vampiri non credo...
-Vassallo!- la voce del Sommo Palank risuonò sotto l'alta volta della Sala del Triplice Trono, ma Jekyll parve non accorgersene.
-No...un Fenrir sarebbe stato troppo grande...
-Cavaliere del Nord!- Otrebmu posò una mano sulla spalla del Paladino, ritirandola subito dopo e maledicendosi silenziosamente per essersi dimenticato che il tocco di quell'argento gli avrebbe gelato immediatamente la pelle -Il Sommo Palank vi sta chiamando...
Jekyll si riscosse e fissò i due Sovrani che lo osservavano con aria interrogativa.
-Perdonatemi, maestà!- il Paladino chinò il capo -Stavo riflettendo ad alta voce...
-Che cosa vi suggerisce il vostro istinto, fratello?- chiese il Sommo Ostri, sporgendosi dallo scranno su cui era seduto.
-Non saprei, mio signore...non credo che si possa parlare di Vampiri, i segni sugli alberi non sono compatibili con le loro modalità di attacco, almeno stando a quanto si sa normalmente, ma credo che il SERS potrebbe confermarlo...
-Quindi? Cosa state pensando, amico mio?- chiese Drago, avvicinandosi al compagno.
-Sto pensando...per esclusione, non credo si possa parlare di scheletri, orchi o goblin, poichè i soldati della VIMA non sarebbero stati messi fuori combattimento così facilmente, senza contare che quelle creature, semplicemente, non sono così puliti quando razziano! Altre creature malvagie, per esempio, come quelle descritte nel Bestiario dello Regno tendenzialmente sono troppo grosse ed avrebbero lasciato più segni, eccezion fatta per i Vampiri che, di segni, normalmente non ne lasciano...e...non lascerebbero soprattutto tracce di sangue, considerando quanto questo sia prezioso per loro!
-E...?- Claudium avanzò, incalzando l'amico.
-E...non riesco a non pensare al Fenrir, che però sarebbe troppo grosso ed avrebbe lasciato tracce molto evidenti...mi rimangono i Mannari...
-I Mannari?!- Trekentoff spostò il peso da una gamba all'altra.
-Molto tempo fa, nelle mie terre- proseguì il Cavaliere del Nord, osservando i Sommi -ci furono attacchi misteriosi, la gente scompariva dai villaggi e non si trovarono tracce...solo dopo molto tempo ci accorgemmo di segni sugli alberi...i Mannari, nonostante la mole, sono dotati di grandissima agilità che permette loro di muoversi in un silenzio quasi assoluto e possono spostarsi arrampicandosi sugli alberi, saltando da un tronco all'atro, avendo una presa solida grazie ai loro artigli...che sono affilati come rasoi, del colore e della consistenza dell'acciaio...
-State suggerendo che quei frammenti di metallo che sono stati ritrovati potrebbero essere frammenti degli artigli di un gruppo di Mannari?
Jekyll annuì -Saltando da un tronco all'altro, può capitare che alcuni artigli si possano spezzare sulle estremità...però dovrei vederli...
Il silenzio scese nuovamente tra i seguaci del Drago Blu, mentre il Sommo Ostri rifletteva accarezzandosi distrattamente la folta barba nera.
-Naturalmente, le mie sono soltanto supposizioni...-concluse Jekyll, accarezzando il suo grande lupo bianco e lasciando ai compagni ed ai Re il tempo di valutare le sue parole.





Jekyll, Cavaliere del Nord

Vassallo del Sommo Blue Dragon

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11/02/2013 23:13
 
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Dopo aver ascoltato pazientemente la spiegazione di Jekyll cavaliere nell'animo, Drago fece notare il suo impellente bisogno di voler esporre le sue deduzioni.
Otrebmu notò lo sguardo della Guardia Reale da sotto la celata del suo elmo alato e non appena scese il silenzio, fece un cenno all'Aspirante, facendogli capire che poteva procedere con i suoi indizi e le sue risposte.
Dopo aver avuto il consenso dal Mastro Erudito a parlare, prima di apprestarsi a farlo si inchinò come di consueto, anche se più volte il Sommo lo aveva bloccato, oramai si sentiva in dovere di fare quest'operazione in merito al rispetto e all'ammirazione che nutriva nei confronti di chi lo aveva accolto nella propria casa ed a ragion dovuta della sua carica di Guardia Reale.
Solo allora cominciò.
<<Hm... hm... perdonatemi oh Sommo dovevo schiarirmi la voce, vi avverto che forse risulterò piuttosto seccante, ordunque dopo aver riletto il diario che mi è stato recapitato dal mio caro amico Balefor e dai recenti avvenimenti che ho carpito mentalmente grazie a voi... ho dedotto un paio di cose che mi appresterò ad esporre>>.
Il giovane dovette fare una pausa e togliersi l'elmo alato che faceva sembrare la sua voce metallica e chiusa, inoltre parve affaticato.
<<Ebbene da quello che ho letto sembra proprio evidente che siano iniziate le prime avvisaglie di un male in agguato, da quando gli ignari boscaioli si siano avviati verso la radura sita a 2 giorni di cammino a nord della loro fattoria... inoltre anche l'aspetto degli alberi, con i rami aggrovigliati verso l'alto porta a pensare ad un particolare sospetto. Altro indizio evidente l'ho potuto evincere prestando attenzione al 18 e 19 dicembre del 1010...>>
A questo punto il paladino Claudium lo interruppe per sbaglio pensando a voce alta.
<<Sono curioso di sentire cosa vi fa accomunare quei due giorni...>>
Dopo l'interruzione l'Aspirante facendo una smorfia di assenso proseguì nella sua spiegazione.
<<Ci stavo per arrivare... dicevo che il 18 i boscaioli hanno incominciato a tagliare i rami della radura appena scoperta, compresi quelli aggrovigliati e fin qui ancora nessun problema, ma il 19 si evince che dopo i primi tagli ai soli rami degli alberi la notte hanno udito dei lamenti minacciosi e per di più la piccola Tibasi ha incominciato con i brutti sogni. Non è finita qui perchè il 7 gennaio 1011, i boscaioli imperterriti hanno continuato a tagliare, ma questa volta alberi interi e però hanno fatto caso ad un particolare e cioè molti anelli vicini all'interno di un tronco, il quale fa dedurre che abbiano avuto almeno 1500 anni... una deduzione degna di un boscaiolo. Tibasi intanto ha continuato con i brutti sogni, finchè il 27 febbraio 1011 non sono iniziate le prime sparizioni. In conclusione, io, al di la' di quello che è già stato detto sulle probabili creature, ovvero i Mannari, che ho anche avuto l'opportunità di affrontare tempo fa ad Ofena, direi che non volendo i taglialegna siano andati ad abbattere alberi nel posto sbagliato... perchè secondo il mio parere qualcosa si dev'essere ridestato, forse una maledizione di quella radura o peggio...>>
Ultimati i suoi ragionamenti e spiegazioni di indizi trovati, Drago ebbe modo di notare Otrebmu piuttosto spossato, forse perchè subito dopo Nodoso, proprio un suo bibliotecario di fiducia aveva scalato in quel preciso istante la classifica di persone con cui evitare un discorso da cui estrapolare informazioni.

OT- Ed ecco a voi tutte le mie deduzioni e indizi estrapolati dal tutto. [SM=x92702] -OT
[Modificato da Drago.89 11/02/2013 23:23]
20/02/2013 21:12
 
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Claudium ascoltò in silenzio Drago mentre questi finiva di esporre le sue conclusioni. Il Paladino si portò la mano al viso ed iniziò a massaggiarsi il mento, una piccolo vizio che il Paladino tendeva a mostrare quando si concentrava su qualche problema. Dopo aver preso un bel respiro l'Aspirante prese la parola in coda all'amico:
<<Penso che Drago abbia ragione: l'attacco di queste strane creature e l'inizio dei lavori nella radura sono indubbiamente collegati. Penso però che sarebbe utile per tutti ricominciare dall'inizio per mettere le tessere di questo mosaico nel giusto ordine...>> nel dire questo il Paladino prese il diario e lo aprì, in modo che tutti potessero leggerlo <<...Partiamo con l'arrivo del gruppo di boscaioli sul luogo. Fin qui la situazione si presenta tranquilla e normale: il posto è gradevole, la foresta è ricca di animali e piante, tutto sembra tranquillo. Poi si verifica la scoperta della radura, scoperta che non avviene all'arrivo del gruppo e nemmeno nei mesi seguenti ma solo svariato tempo dopo e solo durante una notte di luna nuova, quasi come se prima la radura fosse celata da qualche incantesimo.
Successivamente, in contemporanea con l'inizio dei lavori, nella radura si odono i primi lamenti e dalla foresta scompaiono gli animali; solitamente gli animali non abbandonano il loro ambiente se non avvertono pericoli gravi ed imminenti, come per esempio gruppi di feroci predatori, tesi avvallata dai lamenti, che a mio parere sono un segnale della venuta di tali esseri, gli stessi che probabilmente diverranno autori delle sparizioni.
Altro punto: la piccola Tibasi inizia a fare brutti sogni. Solitamente i bambini sono più sensibili ai perturbamenti spirituali di persone e luoghi, ergo i brutti sogni potrebbero essere dovuti al fatto che la piccola avvertiva che un'equilibrio era stato rotto; e visto che gli unici eventi degni di nota sono stati i lavori nella radura questo potrebbe voler dire che questi lavori hanno comportato la rottura di un'equilibrio; inoltre siccome i sogni sono iniziati proprio quando sono iniziati i lamenti la venuta di tali creature e la rottura di questo equilibrio devono essere per forza collegati...>>

Il gruppo intorno a Claudium ascoltava con attenzione i ragionamenti del Paladino. Il silenzio era tale che si sarebbe potuto sentire una formica camminare.

<<...In seguito i lavori nella radura continuano ma passa diverso tempo tra il giorno in cui vengono uditi i lamenti e quello in cui iniziano le sparizioni. Questo mi fa presupporre che i lamenti e la venuta di quelle creature fossero solo un avvertimento. L'aver continuato ad abbattere gli alberi non ha fatto che alterare un'equilibrio già destabilizzato, come dimostra il progressivo peggiorare dei sogni della piccola Tibasi, e quindi l'inasprirsi delle azioni delle creature.
Ecco quindi che iniziano le sparizioni e gli attacchi di quegli esseri. Penso che questi attacchi fossero ben pianificati ed avessero funzione intimidatoria. Lo penso perchè le scomparse sono iniziate a gruppi di 2 persone per poi aumentare e perchè ogni volta venivano lasciate tracce di sangue, un sicuro segnale di pericolo. Ergo quelle creature erano guidate da qualcosa che voleva che i boscaioli se ne andassero ed anche in fretta.
Dopodichè il diario finisce e le altre lettere non mi sembrano fornire altre indicazioni utili. Ricapitolando quindi quello che possiamo desumere dalle informazioni in nostro possesso è che:

1) Quella radura non è un luogo come gli altri. Forse è un luogo protetto da un incantesimo o un posto sacro animato da una magia antica (ipotesi suffragata dalla presenza di alberi millenari)

2) La scomparsa degli animali e i lamenti annunciano la venuta di creature feroci.

3) I brutti sogni di Tibasi annunciano la rottura di un'equilibrio, rottura che ha portato alla venuta delle creature.

4) I sogni sono iniziati con il lavori nella radura e peggiorano con il procedere dei lavori, ergo l'equilibrio spezzato riguarda la radura.

5) I lamenti, le sparizioni, le tracce di sangue sono tutti avvertimenti: c'è una mente che muove l'agire delle creature e quella mente vuole che i boscaioli se ne vadano>>.

Claudium fece una piccola pausa per riprendere fiato, poi continuò il discorso:
<<Questo è quello che abbiamo compreso. Passiamo ora a ciò che non abbiamo compreso:

- I bambini trovano tra le radici oggetti di metallo levigato. Se erano tra le radici non potevano essere artigli. In tal caso sarebbero stati trovati alla base del tronco. Ma allora, che cosa sono? E perchè nasconderli in un posto così inusuale? Potevano essere amuleti? Ma allora a cosa servivano? A placare forse l'ipotetica volontà di alberi millenari? E la loro rimozione avrebbe allora causato il ridestarsi del loro antico potere?

- I bambini vengono sorpresi a bruciare i gelsomini. Perchè? Erano una minaccia? Eppure dovevano solo favorire il sonno. Perchè bruciarli? Non bastava buttarli via? O forse buttarli non bastava, bisognava proprio distruggerli?. Ma soprattutto... perchè bruciare i gelsomini e non le mimose? Che differenza c'era tra i due fiori?>>
[Modificato da Claudium 21/02/2013 13:37]
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21/02/2013 22:42
 
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Luce ascoltava crucciata le ipotesi, che venivano formulate. 
Era assorta nei suoi pensieri, quando si accorse che Claudium aveva finito di parlare ed, essendo rimasta tra i pochi a non aver esposto alcuna opinione, alcuni dei presenti la guardavano in attesa che dicesse qualcosa.
-Beh...- iniziò schiarendosi la voce -... Penso anche io, come Jekyll, che sia improbabile che i vampiri abbiano qualcosa a che fare con questa storia. Trovo, invece, interessante l'ipotesi di Claudium: sembra evidente, che sia stata spezzata una sorta di maledizione. La tesi che la radura abbia un qualche cosa di magico ha diversi punti a suo favore: gli strani "amuleti" rinvenuti sotto alle radici, gli alberi molto vecchi e difficili da rimuovere, ma soprattutto la strana conformazione perfettamente circolare della radura con la perfetta alternanza delle due specie arboree-.
Si fermò un attimo per riprendere fiato, poi continuò:- Simili conformazioni ricorrono di sovente nei rituali, per questo tale particolare ha subito richiamato la mia attenzione. Senza, poi, menzionare la notte di luna nuova in cui la radura é stata scoperta, luna che in un certo senso richiama l'idea di morte-rinascita....che vi fosse sigillato un male antico?- Si interruppe bruscamente:- Ma forse ora sto correndo troppo con la fantasia. In breve, ritengo che l'ipotesi della "maledizione" sia la più plausibile. Certamente essa coinvolge la presenza di creature oscure, che potrebbero essere anche una sorta di mannari, date le numerose tracce di artigli rinvenute sugli alberi-.
Terminato di parlare, accennò un piccolo inchino e attese il parere dei compagni sulle considerazioni esposte.



Ot- scusate il ritardo [SM=x92705] Avevate già ampiamente analizzato el ipotesi più plausibili, quindiperdonate se il mio contributo non é dei migliori [SM=x92713]
[Modificato da ()Luce() 22/02/2013 16:11]




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"Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza"
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22/02/2013 14:27
 
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Dopo aver ascoltato con attenzione i propri compagni, Jekyll si schiarì la voce, affiancandosi allla Mezzelfa con cui aveva condiviso la sua prima missione come Aspirante Vassallo.
-Luce ha ragione!- disse, mentre gli occhi dei presenti si spostavano nuovamente su di lui -La conformazione della radura e l'alternanza degli alberi che ne delimitano il perimetro è troppo perfetta per essere naturale, così come il fitto intreccio delle chiome può benissimo essere stato provocato da un incantesimo!
Claudium annuì, riflessivo.
-Continuate, Jekyll!- lo incalzò Drago.
-Tutto fa pensare che quella radura sia stata modificata per essere perfettamente a tenuta stagna! E Claudium dice il vero, quando afferma che quegli oggetti metallici sono troppo in profondità per essere frammenti di artiglio...ho dato un giudizio troppo affrettato, sopratutto nel tentativo di capire chi o che cosa potesse essere responsabile delle sparizioni di cui abbiamo avuto notizia tramite quel diario! Però...
-Però?- il Sommo Ostri cambiò posizione sul suo scranno, prevendendo dove il Vassallo sarebbe andato a parare con il proprio ragionamento.
-Beh...- Jekyll esitò un attimo, temendo di dare un altro giudizio avventato -Mi pare strano che in un ambiente naturale così geometricamente modificato, si ritrovino dei frammenti metallici interrati tra le radici degli alberi...un posto, per altro, decisamente scomodo e dove difficilmente sarebbero potuti finire casualmente!
-State, forse, dicendo che qualcuno li ha seppelliti lì appositamente, Paladino?- nella voce di Claudium vibrò una nota di ansia.
-Sì...qualcuno li ha seppelliti, in un posto scomodo, ma appositamente, con cura e meticolosità!
-E perchè mai qualcuno avrebbe dovuto fare una cosa simile?- la voce di Drago giunse ovattata dall'imponente elmo che la Guardia Reale indossava.
-Perchè, come Luce li ha chiamati, essi potrebbero essere benissimo degli amuleti...magici! Ponendoli alle radici degli alberi, colui che ha creato la radura si potrebbe benissimo essere garantito che la loro magia salisse lungo le radici, poi lungo i tronchi ed infine ai rami determinando un muro magico e perfetto che impedisse ad una qualche maledizione o spirito di lasciare la radura in cui è stato imprigionato!
-Ed essendo stati sotterrati, la loro magia potrebbe anche essersi diffusa sulla terra sottostante il piano della radura, così da impedire la fuoriuscita di ciò che vi era chiuso per la via sotterranea!- continuò, sorridente, Luce.
-Precisamente!- concluse il Vassallo dall'armatura d'argento.
Il silenzio scese nuovamente sulla sala del Triplice Trono, mentre i presenti riflettevano sulle parole del Cavaliere del Nord.
-L'unica cosa che non capisco- intervenne Drago -è come mai quelle persone siano riuscite ad entrare nella radura...voglio dire che, se fossi stato io l'autore di una prigione magica come quella, mi sarei premurato di far sì che nessuno la trovasse e, meno che mai, che nessuno vi entrasse, soprattutto accidentalmente!
-Al momento non possiamo sapere da quanto tempo esista quella radura e da quanto tempo funzionasse come prigione magica- intervenne Claudium -per quanto ne sappiamo potrebbe risalire a prima della fondazione di Vetoio e, quindi, il mago che ha creato quella radura potrebbe non aver previsto che da quelle parti sarebbe sorto in futuro un villaggio!
-Senza considerare che, per nascondere all'occhio umano un luogo e fare in modo che nessuno vi si avvicini o vi entri, richiede una magia molto potente...direi fuori dalla portata della maggior parte dei maghi noti di oggi e del passato!- spiegò Luce che di magia ne sapeva più di molti dei presenti.
-E' plausibile...- chiese Claudium -che i Coloni abbiano scoperto accidentalmente una prigione magica come quella radura, vi siano entrati e che l'abbiano demolita senza trovare nessuna difesa particolare?
-Se il mago che l'ha creata ha pensato che lì nessuno sarebbe mai venuto, sì. Tanto più che, in questo modo, avrebbe risparmiato potere magico per migliorare la capacità di confinamento della prigione!- risposa la Mezzelfa.
-Comunque, secondo me, bisognerebbe riuscire a recuperare almeno uno di quegli oggetti di metallo affinchè i Maghi dello Regno possano studiarli e darci un parere!- propose Claudium.
Le sue parole rimasero sospese sotto le alte volte della Sala del Triplice Trono per quelli che sembrano lunghissimi minuti.





Jekyll, Cavaliere del Nord

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07/03/2013 16:28
 
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Trekentoff si schiarì la voce e poi prese la parola: <<Per quanto mi riguarda sono d'accordo con Claudium; inoltre non ho altro da aggiungere a quanto è già stato detto, ad eccezione di una cosa: visto che lo scopo secondario di questa missione è valutare le capacità di Throneshield propongo di sottoporlo ad un primo esame; nello specifico sto parlando di valutare le sue capacità deduttive e riflessive; tra le capacità di un Vassallo infatti - Jekyll e Otrebmu mi correggano se sbaglio - non può mancare quella di analizzare i dati raccolti per ricostruire all'istante il quadro della situazione, studiando di conseguenza una strategia su come reagire. Dunque quale strategia adottereste voi, Throneshield?>>

Ot- Post introdotto su richiesta di Otrebmu valente come intervento di Trekentoff -Ot
[Modificato da Claudium 08/03/2013 13:18]
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06/04/2013 10:54
 
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Prima che Throneshield potesse proferir parola, passarono alcuni minuti di silenzio, fino a che il Ninja decise di precederlo. Quel giorno calzava un kusari katabira di un rosso amaranto alla cui estremità superiore terminava con un cappuccio tutto tirato e ovviamente aveva il volto semicoperto come al solito.
<<Scusate, ho ascoltato molto attentamente tutto quello che è stato detto a priori... ormai tutto sappiamo che questa radura è stata scelta come prigione magica attraverso dei catalizzatori, che in questo caso dovrebbero essere gli oggetti metallici, in particolare mi fanno ricordare un evento passato>>
Detto questo si schiarì meglio la voce, forse con tutte le intenzioni di proseguire ma non sembrava volesse continuare, così venne invogliato prontamente da qualcuno.
<<A questo punto continuate, la curiosità è normale>> disse Luce.
<<Orsù non fatevi pregare Albins>> incalzò Drago.
Il Ninja sospirò visto che aveva suscitato l'interesse generale, quindi proseguì senza obiettare.
<<Ebbene ... ricordo che ai tempi della mia iniziazione alla carica di Ninja, sentì ed ebbi modo di vedere una radura simile, un katakana molto potente, mago nella vostra lingua, riprodusse una prigione magica simile per rinchiudere un kami oscuro che tormentava la popolazione del Katai...>>
Il tono dell'Aspirante dapprima serioso e sommesso si smorzò d'improvviso come a segnalare che non volesse più continuare il resoconto.
<<Cos'è un kami?>> chiese Otrebmu.
<<Uno spirito benevolo o malevolo che può incarnare un qualsiasi essere vivente o formarsi in qualcosa di nuovo mai visto prima, non chiedetemi di continuare ancora però, piuttosto sarei curioso di sentire le deduzioni del ragazzo>> spiegò Albins.



OT- Post introdotto su richiesta di Albins, ripeto che ha problemi con l'account, sta cercando di ricordarsi vecchio nick e password perchè non vuole crearsene uno nuovo [SM=x92702] [SM=x92710] -OT
17/04/2013 00:44
 
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La presenza leggera dell'elfo paladino era come sempre distante dal gruppo, avvolta in un impenetrabile silenzio, mentre l'occhio sano balzava da un interlocutore all'altro, assimilando informazioni ed escludendo possibilità. La mente degli elfi è diversa da quella di tutte le altre razze, è più logica, metodica, analizza ogni dilemma da più punti di vista contemporaneamente. Quella di un mago è poi ancora più abituata a setacciare le informazioni. Eppure quella volta i pensieri non scorrevano, i tasselli non si incastravano con facilità, mancavano delle parti. Di che animali erano le pellicce? Non lo ricordava... 28 ottobre 1010, 5 pelliccia di... 3 novembre, 10 pelliccia di... 13 novembre, 20 novembre, 8 dicembre... 6 pellicce, 7 pellicce, 3 pellicce... Di... Di... Di cosa?!
Dannazione!
La frustrazione del Guardiano cresceva indirettamente al freddo intorno a lui, ogni calcolo, ogni somma aumentavano la seccatura del paladino e abbassavano di poco il clima.
19 dicembre, 20 dicembre, 7 gennaio... 3 pellicce, 3 pellicce, 3 pellicce... Insomma! E poi, perché nessuno ci ha avvertiti? Non posso credere davvero che non sia possibile comunicare magicamente.
Eruner chiuse le palpebre e tentò un piccolo incantesimo di messaggio magico, che però andò a vuoto. Sconcertato, incuneò i propri pensieri verso il mago della VIMA di stanza a Vetoio (aveva fatto bene a pretendere la lista dei vari incantatori del corpo) però fu rimbalzato indietro, non trovò altro che il vuoto. Un'espressione sorpresa si dipinse sul volte del secolare elfo. Il che preoccupò un po' tutti.
Il paladino si sentì osservato e aprì nuovamente l'occhio. Tutti lo fissavano un po' increduli, senza capire bene cosa avesse provocato quell'improvvisa perdita di pazienza nel paladino, oramai famoso per la costante apatia e il disinteresse verso ogni cosa.
Soprattutto Jekyll e il Sommo Ostri lo guardavano preoccupati, perché sapevano quanto in realtà fosse instabile il temperamento dell'elfo, se messo alla prova.
Eruner, riappropriatosi della sua maschera di imperturbabilità, guardò il Sommo, che prontamente disse
- No, amico mio, questa volta vorrei parlaste a tutti con la vostra voce.
Dopo un leggero sospiro, il paladino si avvicinò fluente alla riunione e disse, con la sua voce argentea e fredda come ghiaccio
- Le pellicce. Nessun dato su che animali abbiano cacciato per le pellicce. Non capisco se mentre si leggano, le parole scompaiano o se semplicemente non vi siano. Però, se non vi sono, perché il "di"? Conosco molte difese magiche che facciano sparire le nozioni nel momento stesso della lettura, ma nessuna è mai stata così efficace da resistermi. Inoltre, dove sono i druidi e i ranger? Una foresta millenaria, magica senza dubbio, viene abbattuta e nessuno dice nulla? Drauen avrebbe fatto volare frecce al primo ramoscello spezzato. Ciò che ha eliminato quegli uomini, ha impedito ai difensori della Natura di intervenire. E non in un luogo qualsiasi, in un bosco, dove il loro potere è maggiore. Inoltre, nessun mago ne alcun chierico ha potuto contattarci, il che è dubbio, essendo Vetoio abbastanza lontano perfino per un incantesimo di interdizione. Persino io sono stato respinto, il che è molto difficile, visto che solo i Vassalli riescono a bloccarmi e non facilmente. Ciò che ha alterato l'equilibrio del luogo non è... Naturale. Nemmeno divino, ne arcano, o lo avrei spezzato... E'... Diverso. Pericolosamente ignoto.
Appena finito di parlare, il paladino apparve molto stanco, quasi avesse recitato un intero poema per ore e ore. Guardò nuovamente il Sommo Ostri, il quale sorrise e disse
- Lo so, lo so, ma era giusto lo sapessero tutti.
Eruner, dopo un leggero sospiro, si rinchiuse nel suo silenzio statuario e attese il momento adatto per intervenire nuovamente. Se proprio doveva parlare, lo avrebbe fatto solo se strettamente necessario, non per dar ragione dell'ovvio.
[Modificato da Eruner 17/04/2013 01:02]
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Cacciatore di demoni
Regio Analista
30/04/2013 16:33
 
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Mentre nella sala del Triplice Trono si svolgeva un'importante riunione, ai Cancelli un giovane cavaliere, da pochi mesi Aspirante Vassallo, faceva ritorno nel Regno del Sommo Blue Dragon.
Solar Knight fermò il destriero e rivolse un cortese saluto ai due imponenti Guardman dei Cancelli, i quali avendolo notato gli si avvicinarono.
<<Non mi sembrate una faccia sconosciuta cavaliere direno, come voi se ne vedono pochi!>> disse uno dei due Guardman con aria interrogativa.
<<Come? Dajak, non riconoscete Solar Knight? l'Aspirante Vassallo che per un solo bicchiere di liquore di Sangue di Drago si ubriacò e inscenò quel divertente teatrino alla Taverna mesi fa>> disse l'altro sghignazzando come un matto.
<<Ah ah ah adesso ricordo bene, si è lui! ah ah ah>> rispose l'altro ridendo.
<<Ah ah ah ma voi due non dimenticate proprio niente, eh? Si sono io Solar Knight. Comunque complimenti, avete una memoria ferrea!>> disse divertito il giovane cavaliere.
I Guardman non erano tutto muscoli e senza cervello come qualche cattiva lingua osava dire a Direnia, pensò Solar Knight, anzi i sovrani di questo Regno erano persone molto accorte nello scegliere i ruoli per i loro uomini. Infatti, il cavaliere trovava molto astuto mettere delle persone di cosi grande forza, spirito di osservazione e memoria ai Cancelli delLo Regno.
<<Avete qualche notizia o avviso importante che devo sapere? Come avete ben capito manco da molto nel sacro suolo del Regno>> chiese Solar Knight.
I simpaticissimi e allo stesso tempo possenti Guardman riferirono degli avvenimenti relativi a un certo Throneshield e della decisione dei Sommi al riguardo di fargli compiere una missione aperta a tutti coloro che volessero parteciparvi.
<<Quindi Ser Otrebmu ha trovato una missione dove possono partecipare Aspiranti e Vassalli insieme, allo scopo di provare le capacità tattiche di messer Tron eh? Thoresc? come si chiama?>> domandò Solar Knight.
<<Throneshield! lo so, forse i suoi rispettabili genitori si sono ubriacati peggio di voi quando gli hanno dato il nome. Umpf... ah ah ah>> rispose divertito Dajak.
<<Ah ah ah molto divertente>> disse sarcastico Solar Knight.
<<Se volete partecipare alla missione dovete affrettarvi, nella sala del Triplice Trono già hanno iniziato da un pezzo la riunione>> disse leggermente più serio l'altro Guardman.
<<Allora vado. Buona giornata e non ridete troppo che spaventate a morte i passanti!>> concluse Solar Knight.
E mentre si allontanava osservando con lo sguardo rivolto all'indietro i Guardman divertiti, uno di questi poi ridendogli dietro gli disse con molta ironia: <<Solar cercate di rimanere lucido! non vorremmo che la sala del Triplice Trono si trasformi nella taverna di quella famosa sera. Ah ah ah ah>>.
Il cavaliere non poté non ridere di se stesso a quell'ultima e pungente affermazione del Guardman.
Solar Knight avanzava sicuro, con lo sguardo rivolto al quell'incessante via vai di persone intente ai loro affari. Il Regno come Direnia era molto vivo a qualsiasi orario del giorno, ma si respirava un aria differente, dove la cordialità e la simpatia dei suoi abitanti arricchivano un già bello e pittoresco borgo cavalleresco. Solar Knight si fermò dapprima davanti alle stalle delLo Regno dove lasciò sotto la cura certosina degli stallieri il suo splendido cavallo arabo, poi a piedi si diresse verso la sala del Triplice Trono.

<<I Sommi sono in riunione con Ser Otrebmu, Ser Jekyll e alcuni Aspiranti Vassalli! Ditemi il vostro nome che vi annuncio a termine della riunione, mentre Voi attendete pazientemente>> disse il Guardman di palazzo, credendo il cavaliere direno un messaggero proveniente da Direnia.
<<Scusate messere, ma c'è un piccolo malinteso. Io sono un Aspirante Vassallo. Ve lo posso dimostrare con il simbolo araldico del Regno impresso sul pettorale. Mi chiamo Solar Knight e sono venuto per la riunione in corso>> affermò il giovane cavaliere.
<<Scusate me messere, provvedo subito ad annunciarvi>> rispose il Guardman.
Nella sala del Triplice Trono, Eruner da poco aveva finito di esporre il suo punto di vista sul contenuto delle pagine del diario e le pergamene della lettera di Balefor, lasciando tutti in un profondo silenzio di riflessione, quando il Guardman di turno entrando nella sala ruppe il silenzio.
<<Avanti, dite pure!>> disse il sommo Palank anticipando il Guardman.
<<Maestà, è appena arrivato un altro Aspirante Vassallo che si vuole proporre per la missione. Il suo nome è Solar Knight>> proferì il Guardman.
<<Fatelo entrare, che lo presento ai suoi futuri compagni>> aggiunse il Sommo Ostri con aria leggermente divertita da chissà quale strano ricordo.
I partecipanti nella sala non poterono far a meno di non scambiarsi uno sguardo sorpreso e curioso fra di loro, a parte Eruner che rimaneva impassibile, pensando a quella pericolosa faccenda avvenuta nelle regioni di Vetoio.
Solar Knight entrò e al cospetto di tutti i presenti, sempre rivolto ai Sommi, si inginocchiò. <<Holux oh Sommo Blue Dragon ed holux a voi tutti>> disse l’Aspirante appena entrato.
<<Potete alzarvi, Solar Knight>> disse il Sommo Palank.
Solar Knight alzandosi portò la mano destra sul lato sinistro del pettorale dove è impresso il Drago Blu, come converrebbe alla corte di Direnia.
<<Sommo Ostri, Sommo Palank venendo a conoscenza della missione...>> aveva iniziato a dire il giovane.
<<Comodo messere, lo sappiamo. A noi basta poco per capire le cose, ma prima di iniziare vi presento ai vostri nuovi valenti compagni d'arme>> l’interruppe sorridendo il Sommo Ostri
<<Il Vassallo e Cronologo ufficiale delLo Regno, Ser Otrebmu Ittoram. Nonché Mastro Erudito della Biblioteca Arcana, è anche un abile guerriero>> concluse il Sommo.
<<Piacere di conoscervi, messere.>> disse cordialmente Otrebmu.
<<Piacere tutto mio, Ser Otrebmu>> rispose Solar Knight.
<<Ser Jekyll, cavaliere del Nord e anche lui Vassallo>> disse il Sommo Ostri.
<<Felice di fare la vostra conoscenza>> disse sicuro il fiero cavaliere dal lungo mantello, Jekyll.
<<Gli altri sono Lady Luce, Claudium, Drago, Throneshield e quello tutto serio è Eruner>> disse il Sommo Ostri molto fiero dei suoi valorosi Aspiranti Vassallo.
<<Ci rende molto felici avere nuovi compagni, siete il benvenuto>> disse Claudium.
<<Felice di conoscervi messere>> aggiunse Luce.
<<Grazie amici, per me è una gioia indescrivibile conoscervi>> affermò contentissimo il nuovo Aspirante Vassallo.
<<Vi metteremo alla prova novizio, essere Aspirante Vassallo non è cosa semplice. Tenetevi pronto>> esclamò Eruner molto serio, lasciando raggelato il cavaliere direno peggio di come potesse fare Jekyll in una battaglia con i suoi poteri derivanti dalle energie fredde.
<<Ah, non pensate a quello che ha detto quel burlone di Eruner! Solar Knight, dopo faremo un salto in Taverna e tracanneremo pinte e pinte di ottimo liquore Sangue di Drago!>> disse Drago volendo far ritornare l'aria gioviale di prima.
<<Ah ah liquore>> ripetè Solar Knight ben sapendo gli effetti dell'alcool sul suo modo di essere e di fare.
Poi il Sommo Palank con un cenno della mano richiamò tutti al silenzio, ed il sommo Ostri intervenne, facendo leggere prima le pagine del diario e le pergamene della lettera di Balefor.
<<Solar Knight allora voi volete partecipare, ma sappiate che dovete superare una rapida prova di accettazione! Rivolgete lo sguardo a Palank e liberate la mente. Fate esattamente come vi dico>> affermò il Sommo Ostri enigmatico.
Poi Ostri fece un rapido e scaltro occhiolino a Palank, mentre questi comunicò telepaticamente l'enorme mole di informazioni nella mente poco allenata del nuovo Aspirante Vassallo.
Tutti coloro che si trovavano nella sala sorridevano al pensiero di ciò che il povero Solar Knight stesse provando in quelle ore di innaturale silenzio. Come Palank ebbe finito, Solar Knight cadde seduto a terra facendo un forte tonfo. Non vedendo mai una scena del genere nella sala, tutti non poterono trattenere le risate che ne derivarono. Con la testa fra le mani Solar Knight cercava di riprendersi.
Dopo un bel po’ di tempo, il cavaliere direno si riprese scrollando la testa e sbarrando gli occhi, mentre un leggero sorriso lo faceva sembrare un pazzo stralunato, disse: <<Per mille pugni in testa! Ditemi che il vecchio Nodoso ha abbandonato il Regno! Un altra esperienza simile non la vorrei fare>>
Dopo un'altra risata generale, i presenti si ricomposero e iniziarono ad ascoltare ciò che aveva da dire Sola Knight sulla missione da affrontare.
<<Ecco maestà, io non sono esperto in queste cose, ma posso dirvi che forse quei boscaioli dovevano lasciar perdere quel luogo... probabilmente violando quelle piante hanno destato quei strani mostri dal loro sonno. Poi quegli oggetti metallici alla base delle radici delle piante abbattute, sembrano una sorta di talismano la fonte della magia di quella strana formazione circolare. Formazione poi che sembra una sorta di sigillo magico per mostri. Lo so, non sono di grande aiuto in questo, è la prima volta che sento una simile storia>> disse il cavaliere con fare perplesso.
<<Maestà, forse posso sembrare paranoico per via delle esperienza fatta nel continente orientale, ma il mio sesto senso mi tiene in allarme. Dovremmo tenere gli occhi bene aperti, sento puzza di trappola; un'infida e mortale trappola>> aggiunse poi.


OT--Post approvato dal Cronologo per ulteriori domande utilizzare la discussione aperta sul racconto nell'altra sezione --OT

Per la tremillesima volta, non tocca a te approvare i post.
[Modificato da Eruner 02/05/2013 18:12]
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Regio Cronologo
28/07/2013 03:29
 
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Throneshield era piuttosto colpito dal comportamento delle persone che aveva incontrato fino a quel momento. Molti dei Vassalli e degli Aspiranti che lo avrebbero accompagnato erano semplicemente capitati per caso mentre si parlava dell’imminente viaggio e si erano subito uniti quasi senza fare domande su di lui. Il giovane non sapeva decidere se fossero semplicemente pronti ad eseguire qualsiasi ordine del Sommo, o se piuttosto fossero ansiosi di giudicare – bocciandolo – quello che a tutti gli effetti era un intruso fra loro.

Throneshield era sempre stato bravo a guadagnarsi la fiducia degli altri, ma in quel particolare frangente i suoi soliti metodi sembravano non sortire effetto: o meglio, sembravano persino non essere necessari, e questo lo metteva a disagio. Del resto, anche la decisione del Sommo di sottoporlo al giudizio degli altri lo aveva colto di sorpresa – più ci pensava, e più la cosa lo lasciava esterrefatto. Non era tanto il doversi sottoporre alla valutazione di altre persone uguali o forse anche peggiori di lui a lasciarlo perplesso, ma il fatto stesso che il Sommo, invece di fare ciò che tutti si sarebbero aspettati, si era per così dire “rifiutato” di giudicarlo nonostante la dimostrazione di fedeltà assoluta che gli aveva dato.

Ad ogni modo, ciò che era fatto era fatto; la missione non era che una deviazione imprevista e forse fastidiosa lungo un cammino la cui meta era chiara e inamovibile. In tutta la sua vita, Throneshield era sempre arrivato dove intendeva e non intendeva cambiare abitudine proprio ora, proprio quando la meta era quella ambita da una vita.

Quest’ultimo pensiero smosse infine il giovane dal silenzio in cui era rimasto fino a questo punto. Fatto un passo avanti, Throneshield prese la parola.

“Per come la vedo io, stiamo dando troppo spago alle supposizioni e ai teoremi. Mi sembra evidente che abbiamo troppe poche notizie per poterci fare un’idea chiara di ciò che è successo in quella radura. Se devo sbilanciarmi, direi che una forza antica, forse un demone o un mostro imprigionato da lungo tempo è stato infine liberato per qualche ragione o persino per sbaglio, non saprei. L’unico modo per vederci chiaro è visitare questa radura: una volta là, potremo decidere il da farsi e persino recuperare uno degli artefatti, come ha proposto Claudium, se riterremo che ciò sia prudente una volta giunti sul posto. In conclusione, chi di voi vorrà essere così gentile da accompagnarmi mi troverà domattina all’alba di fronte ai cancelli; per il resto, vi ringrazio per l’aiuto ed i preziosi consigli.”

Ciò detto, Throneshield si voltò e abbandonò la compagnia senza proferire altre parole.

Arrivato alle porte le aprì, ma i Guardman a un cenno del Sommo Ostri lo fermarono, il giovane tornò indietro.
<<Calma, dovete aver pazienza, ora tocca a Otrebmu dirci cosa ha notato e dedotto dalle informazioni che abbiamo>> disse con un sorriso il Sommo Palank.
[Modificato da Otrebmu Ittoram 30/07/2013 03:44]
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Eroe
17/08/2013 15:00
 
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-Tuttavia pregherei Otrebmu di attendere ancora un momento prima di renderci partecipi delle sue conclusioni- sentenziò il Sommo Ostri, lasciando per un attimo interdetto il Vassallo che si era già schiarito la voce e stava per iniziare a parlare.
-Si infatti. È giusto che prima vi presentiamo altri due compagni per il vostro viaggio!- continuò sorridendo il Sommo Palank –Effettivamente sono già diversi minuti che attendono fuori dalla porta…- e fece cenno ad uno dei guardmen di lasciar passare i due.
Tutti i presenti si girarono all’unisono verso la porta di ingresso osservando i nuovi arrivati oltrepassarne i battenti.
A saltare subito all’occhio era il più piccolo dei due personaggi: un robusto nano, alto non più di un metro e mezzo, ma con le spalle come quelle di un piccolo toro. Aveva una carnagione piuttosto scura tanto da farlo sembrare abbronzato, una lunga e folta barba bruna e vivaci occhi marroni che facevano risaltare ulteriormente l’ampio sorriso sincero perennemente stampato sul volto.
Il nano portava il bianco mantello del SERS sopra ad una pesante armatura completa che, tuttavia, non sembrava pesargli minimamente e anche su questa vi erano incisi diversi simboli dell’Ordine e rune naniche, mentre si distingueva, appesi dietro alla schiena, una piccola balestra e quello che doveva essere un pesante sacco di pelle.
-Salute a tutti!- esclamò il rubicondo nano.
-Vassalli, Aspiranti questi è mastro Krein, membro di lunga data del SERS e odierno campione della gara di bevuta di birra scura della taverna. Imbattibile pure nel cantare canzoni da “alticcio”- lo presentò sorridendo il Sommo Ostri –Mentre la lady al suo fianco è anch’essa membro del SERS e risponde al nome di Vysentia. È una ragazza silenziosa, ma possiede un’abilità particolare che vi potrebbe risultare molto utile nella vostra missione-.
La ragazza era decisamente più alta del nano, molto magra e il suo volto imperscrutabile non si poteva dire certamente “bello”, anche se aveva un che di affascinante.
Otrebmu la guardò a lungo, lasciando scorrere lo sguardo a partire dai lunghi capelli biondo cenere, per poi scendere al lungo mantello bianco che ne copriva interamente la figura salvo per l’elsa di uno stiletto che ne fuoriusciva. Il particolare, però, che colpiva subito erano gli occhi: non tanto per il colore, comunque un bel grigio-azzurro, ma per la grande tristezza che ne traspariva.
La ragazza salutò tutti solo con un cenno del capo ed un abbozzo di inchino.
-Ecco, ora ci siete tutti!- esclamò entusiasta il Sommo Palank –Vysentia e Krein vi accompagneranno fino a Vetoio in quanto sono stati assegnati alla sezione locale dell’Ordine, quindi lì le vostre strade si divideranno-.




Odius, pretoriano del Regno e poeta a tempo perso

Il cielo d'Irlanda è Dio che suona la fisarmonica:
si apre e si chiude con il ritmo della musica

Si vis pacem, para bellum. Gaio Giulio Cesare

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17/08/2013 19:31
 
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I Sommi guardarono Otrebmu.
<<Ora tocca a voi riassumere i vari indizi e aggiungere quello che gli altri non hanno trovato>> disse il Sommo Ostri.
<<E includere le deduzioni>> concluse il Sommo Palank.
<<Bene. E’ chiaro che tutto ha origine da questa radura trovata, da cui tagliando gli alberi, hanno ricavato legname. Mi è stato confermato dai Druidi, che la disposizione a circolo degli alberi è parte di un rituale per bloccare o imprigionare un essere antico e potente, o più d’uno, forse qualcosa di simile a quello di cui parlava Albins. Gli alberi devono però crescere naturalmente perché sia efficace. Nessuna crescita magica può essere usata, per superare il problema che una pianta appena interrata non ha la forza di bloccare l’essere, si possono usare degli oggetti magici che seppelliti nel terreno blocchino l’essere finché gli alberi non vi riescano crescendo. In questo caso devono essere gli oggetti metallici trovati e che sono stati rimossi dal terreno, per fortuna non sono stati buttati, ma portati alla fattoria per farci giocare i bambini, quindi sappiamo dove trovarli. I Druidi però non sapevano che tipo di oggetti potessero essere cosi potenti da fermare un essere finché gli alberi non crescessero>> disse Otrebmu.
<<Quindi è sicuro che la radura sia la causa di tutto>> disse Sola Knight.
<<Si se analizziamo le date del diario vediamo che il sette gennaio, hanno abbattuto i primi due alberi, il diciannove sradicato i ceppi, il diciotto febbraio abbattuto altri due alberi e il giorno dopo sradicano i ceppi, il venticinque Tnadol torna e ha una strana sensazione, tra il ventisei e il ventisette cominciano a sparire le persone>> menzionò Otrebmu.
<<Ma perché la bambina faceva brutti sogni e gli altri hanno bruciato i gelsomini?>> chiese Claudium.
<<Sul perché dei sogni ho una teoria, ma prima dovrò controllare una cosa quando saremo alla fattoria, sul perché hanno bruciato i fiori, in teoria perché sono bambini, ma questo però ha prodotto altre conseguenze, quindi forse qualcosa o qualcuno li ha influenzati affinché lo facessero>> rispose Otrebmu.
<<Cosa poteva essere intrappolato nella radura, che ha artigli ed è alto diversi metri visti i segni sugli alberi>> menzionò Drago.
<<Alto non credo, se fosse stato qualcosa di gigante avrebbe distrutto la fattoria e abbattuto gli alberi, invece di lasciare segni di artigli, e da quando scritto sul diario i segni erano solo sugli alberi intorno la casa dove sono stati tagliati i rami e non continuavano nella foresta, altrimenti li avrebbero seguiti, ma la domanda è perché hanno tagliato i rami e li hanno lasciati li?> rispose Ittoram.
<<Già perché?>> si chiese Luce.
<<Perché volevano che venissero usati e che non venissero utilizzati quelli provenienti dalla radura, nei giorni in cui non è scomparso nessuno, hanno bruciato creando fumo i rami degli alberi della radura, forse la magia che ha tenuto bloccato l’essere anzi gli esseri, visto che sul diario è scritto “arrivano” e il ragazzo ha detto “verranno”, impregna ancora il legno degli alberi>> rispose Otrebmu.
<<Come fate a dire che hanno bruciato quel legno della radura?>> chiese Albins.
<<Dal diario, tra il ventisette notte e l’uno non è scomparso nessuno e dal diario si nota che la scorta di rami di frassino e quercia è diminuita, devono averli fatti bruciare fino all’uno per segnalare la fattoria ai loro compagni spariti, il due le scomparse sono ricominciate, il tre le scorte di rami erano le stesse del ventotto, quindi non ne avevano usati altri, trovando i rami tagliati hanno usato quelli da bruciare e non quelli che avevano in deposito, e le sparizioni sono continuate, sei spariti in tre giorni, ma i rami diminuiti in magazzino indica che avevano finito quelli che avevano trovato e ricominciato a usare quelli della radura e questo gli ha dato un po’ di tregua forse per una sera >> rispose il Vassallo.
<<Quindi alberi di quercia e frassino servono per un rituale per bloccare un essere potente come dicevo io!>> aggiunse Albins.
<<Non esattamente, il rituale vuole solo degli alberi in cerchio e degli oggetti tra le radici, il tipo di alberi non è importante, ma i druidi pensano che ci sia un motivo, se hanno usato quelli in particolare, anche se non sanno quale>> rispose Otrebmu.
<<E voi cosa credete?>> chiese Albins.
<<Ho una teoria, i due tipi di alberi vivono molto a lungo, ma si può dire lo stesso anche di altri tipi, ma forse chi li ha scelti ha voluto usando il frassino indicare cosa ci fosse imprigionato. Il frassino si usa per i paletti per uccidere i vampiri e ne hanno una paura atavica i serpenti, quindi chissà forse vi è imprigionato un serpente vampiro gigante di tremila anni con figli a seguito>> disse con un sorriso il Mastro Erudito.
<<Pensate a dei vampiri?>> intervenne Jekyll <<Ma vi erano tracce di sangue e un vampiro non lo avrebbe sprecato>>.
<<Infatti tracce in alcuni casi e in altro neanche quelle, Molos e i suoi soldati non hanno trovato sangue ne la prima volta ne la seconda che erano spariti i tredici soldati, se si uccide una persona il sangue versato è ben più di una traccia, a meno che non lo si catturi per poi… berla con calma o mangiarla nel caso del serpente gigante>> rispose Otrebmu.
<<E la quercia?>> chiese Luce, che aveva gli occhi sbarrati al pensiero dell’essere.
<<Be per avvertire se succedeva qualcosa, strano che proprio voi non ci abbiate pensato>> rispose il Vassallo.
<<Pensato a cosa?>> chiese l’Aspirante.
<<A cosa abita l’albero, ve ne sono anche qui nel Regno>> rispose Ittoram.
<<E’ vero, non ci avevo riflettuto>> rispose Luce, dandosi un colpetto sulla fronte , con il palmo della mano.
<<Avevo notato>> replicò Otrebmu.
<<Però loro non lo fanno>> fece notare l’Aspirante.
<<Non sono state proprio quelle a cui pensate infatti>> rivelò Ittoram.
<<Di che state parlando?>> si intromise Jekyll, che come altri non capiva di chi stavano parlando.
<<Gli alberi, non tutti, sono abitati di solito da una driade, ve ne sono di diversi tipi. Le più comuni sono esseri femminili che si fondono con la pianta, possono allontanarsi da essa ma per brevi periodi e distanze>> rivelò il Mastro Erudito.
<<Si ma se l’albero è in pericolo possono abbandonarlo e fondersi con un altro>> disse Luce.
<<Vero, ma le querce hanno una particolarità, sono abitate da due tipi di esseri, oltre le driadi vi sono le amadriadi che non possono lasciare la pianta e muoiono con essa quando viene tagliata, per questo se l’albero è in pericolo lanciano dei lamenti minacciosi>> disse Otrebmu.
<<Questo non lo sapevo>> ammise Luce, mordicchiandosi il labbro inferiore.
<<I lamenti delle amadriadi coincidono con la mandria che ha quasi investito il druido Nodoso>> disse Otrebmu << la differenza di alcuni giorni è dovuta a quando hanno effettivamente tagliato gli alberi, il diciannove i lamenti , il venti hanno tagliato i rami e non hanno notato nessun animale, il ventuno la mandria che ha quasi travolto Nodoso, nel diario il quattro febbraio vi è scritto che a Vetoio hanno detto che non vedevano animali da più di sei settimane quindi da quando nodoso è stato quasi travolto>> aggiunse il Cronologo.
<<E per quanto riguarda quello notato da Eruner sulle pellicce?>> chiese Jekyll.
Eruner alzò un sopracciglio.
<<L’incantesimo che ha cancellato il tipo di pelliccia dal diario non è stato lanciato direttamente su di esso, perché sarebbe stato più facile farlo sparire, ma è una magia ad ampia estensione, che pensiamo debba nascondere qualcosa, il diario che era nel raggio d’azione ne ha subito l’influenza, non solo si è cancellato l’inchiostro ma anche la pressione della scrittura sul foglio. Il fatto che si siano cancellati tutti i tipi di pelliccia significa che volevano nasconderne solo una, altrimenti per esclusione si poteva ipotizzare quali pellicce mancavano>> replicò Ittoram.
<<Ma a cosa poteva servirci sapere che pellicce avevano venduto?>> chiese il nuovo Aspirante Solar Knight.
<<Ad esempio, se avessero venduto una pelliccia di volpe, una di lince, quattro di lupo, cinque di lupo nero e tre di lupo bianco, avremmo notato la strana concentrazione di razze di lupo e pensato a dei lupi mannari che attiravano dei loro simili>> rispose Otrebmu.
<<Be si non ci avevo pensato>> disse Solar Knight, grattandosi la nuca.
<<Riguardo la lettera dell’amico di Drago, due cose risaltano subito all’occhio, il nome dell’ufficiale Molos è scritto tre volte, ma la terza volta è scritto male, ma sarà uno sbaglio dovuto alla fretta, lo stesso motivo per cui le pagine sono arrotolate dal lato sbagliato, una pergamena si arrotola con la parte scritta verso l’interno per evitare che l’inchiostro fresco sporchi le mani e quindi la pergamena. Qui non è avvenuto, questo vuol dire che è passato del tempo da quando è stata scritta a quando è stata arrotolata. Perché? Cosa è successo nel frattempo? Be glielo chiederemo quando lo incontreremo>> disse Ittoram.
<<Bene, oggi è la sera del ventidue marzo, per il ventinove marzo verso mezzogiorno potremo partire, ci riuniremo nel cortile interno della Rocca della Fenice, intanto fate i vostri preparativi per la partenza>> disse Otrebmu.
Aspiranti e Vassalli si congedarono dai Sommi e percorsero la sala del Triplice Trono.
<<Cosa ci servirà?>> chiese Solar Knight.
<<Il solito, cavallo, bisacce, sacchi, armi, acciarino, sacco a pelo, tenda e cosi via>> rispose Ittoram.
Tutti si salutarono e uscirono dal Castello, dopo aver percorso corridoi e sceso scale.



Otrebmu lasciati gli Aspiranti e Jekyll usci dal Castello e si diresse alla Rocca della Fenice. Arrivato alla sede del Sacro Ordine dei Paladini cercò Valer.
<<Buona sera Valer>> disse Ittoram.
<<Buona sera Otrebmu>> rispose il Vassallo.
<<Che mi dite della mia nuova armatura?>> chiese il Cronologo.
<<E’ terminata, questa volta vedete di non farvela distruggere e di non farvi trapassare da parte a parte>> rispose Valer.
<<Vedrò di seguire il vostro consiglio>> rispose il Mastro Erudito, mentre Valer prendeva la nuova armatura di Otrebmu.
[Modificato da Otrebmu Ittoram 06/09/2013 02:26]
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18/08/2013 09:19
 
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Dopo aver vagabondato per le vie del Regno, senza meta, per mettere un po' di chiarezza nelle sue idee, Jekyll si diresse con passo deciso alla Rocca della Fenice.
Ormai era buio, ma le strade del Regno erano ancora calde, le pietre del lastricato e degli edifici restituivano all'aria la grande quantità di calore che avevano accumulato durante la giornata, per cui il Cavaliere del Nord accolse con piacere il fresco che regnava nei corridoi della sede del Sacro Ordine dei Paladini.
Dopo aver ammirato ancora una volta l'imponenza della nuova struttura di roccia che ospitava i Paladini, il Vassallo dall'armatura d'argento si diresse verso la Fucina, riflettendo ancora una volta sulla missione che da lì a pochi giorni sarebbe iniziata.
La faccenda non prometteva niente di buono ed il fatto che sarebbero stati accompagnati fino a Vetoio da due membri del SERS non aiutava di certo, gli mettevano addosso una certa agitazione. Nonostante tutto, però, Jekyll si sentiva tranquillo e, doveva ammetterlo, aveva davvero voglia di cimentarsi in una nuova avventura ed era davvero curioso di vedere come se la sarebbe cavata il giovane figlio di Oscar e Teresa.
Perso nei suoi pensieri, il Paladino andò praticamente a sbattere contro Otrebmu, dopo aver svoltato l'ultimo angolo prima dell'ingresso al regno di fuoco e ghiaccio di Valer.
-Jekyll!- esclamò il Cronologo, preso alla sprovvista.
Anche il grande Vassallo era concentrato sulle sue riflessioni e non aveva prestato attenzione all'aura del Paladino che si avvicinava.
-Otrebmu! Perdonatemi, ero soprapensiero!- si scusò il Cavaliere del Nord.
-Me ne sono accorto!- gli sorrise il Cronologo -Ma ammetto che anch'io avevo la testa da un'altra parte!
-Come mai siete nella Rocca?- chiese Jekyll, decisamente stupito.
Otrebmu assunse un'aria vaga e sorrise nuovamente all'amico.
-Niente di particolare!- rispose, facendo con la mano un gesto che indicava la poca importanza del motivo per cui si trovava nella nuova sede dei Paladini -Avevo da concludere una questione con Valer! E voi?
-Beh, amico mio, io ci vivo nella Rocca, ma sto raggiungendo la Fucina perchè anch'io ho da sbrigare una questioncina di poco conto con l'Artefice dell'Ordine!- rispose Jekyll, domandandosi come mai non volesse svelare al compagno d'avventura il motivo della sua visita all'Eclettico.
Otrebmu fissò per un po' il Paladino, indeciso se approfondire ulteriormente il motivo di quella visita tardiva a Valer, ma poi decise di lasciar correre: dopotutto anche lui non aveva raccontato a Jekyll il motivo per cui si trovava nella Rocca della Fenice.
-Ditemi, Jekyll, siete nervoso per questa missione?- chiese il Vassallo per cambiare argomento.
-E' certamente una brutta storia, Otrebmu, qualcosa di oscuro si è risvegliato e, in questo tempo di pace, la cosa un po' mi impensierisce!- gli rispose il Cavaliere del Nord, lieto che il Cronologo non volesse approfondire la natura della sua visita alla Fucina -Tuttavia non sono nervoso: l'elite del Regno prenderà parte a questa missione e sono sicuro che sapremo dare una spiegazione a questi strani eventi!
Otrebmu riflettè sulle parole dell'amico, poi gli sorrise -Sono d'accordo con voi, Jekyll! Andrà tutto per il meglio e mi auguro di cuore che il figlio di Oscar e Teresa possa rivelarsi all'altezza della situazione ed entrare a far parte delle fila dei Vassalli!
-Me lo auguro anch'io!- commentò il Cavaliere del Nord, anche se temeva che l'irruenza del carattere del ragazzo e la sua eccessiva sicurezza in se stesso avrebbero potuto compromettere la sua promozione.
-C'è dell'altro, vero?- chiese il Cronologo, scrutando il Paladino.
-Non vi si può nascondere nulla!- sorrise il Cavaliere del Nord -In effetti sono un po' a disagio per la presenza dei membri del SERS!
-Dobbiamo solo accompagnarli a Vetoio, Jekyll, non temete! Anzi, se saremo fortunati, la loro conoscenza degli arcani e delle creature del buio potrebbe darci qualche ulteriore informazione su cui meditare per la nostra missione!
-Probabilmente avete ragione voi, Otrebmu!- rispose il Vassallo dall'armatura d'argento, non completamente rasserenato dalla parole dell'amico.
-Ora, Jekyll, vi prego di scusarmi, ma devo tornare alla Biblioteca Arcana perchè devo terminare di visionare alcune pergamene prima di partire!
-Dovreste prendere aria più spesso, amico mio!- lo provocò, con un sorriso, Jekyll.
-Con questa missione prenderò abbastanza aria per un po' di tempo, non credete?- gli rispose il Cronologo, sorridendo a sua volta.
-Credo proprio di sì! Allora buon lavoro e cercate di riposare un po' prima di partire!- si congedò il Cavaliere del Nord.
I due Vassalli si scambiarono un abbraccio, poi ciascuno si avviò per la propria strada: Otrebmu diretto alla Biblioteca Arcana, Jekyll alla Fucina di Valer.
Il Paladino si fermò qualche istante davanti alla pesante porta di legno intarsiato che dava alla Fucina, pensando a quali meraviglie venivano alla luce grazie alla perizia ed alla magia dell'Elfo Vassallo, poi spinse il battente ed entrò.
Valer, chino sulla forgia, madido di sudore, sollevò il capo e sorrise al Vassallo.
-Vi stavo aspettando, Jekyll!- lo accolse l'Arteficie, asciugandosi la fronte imperlata con un muscoloso avambraccio.





Jekyll, Cavaliere del Nord

Vassallo del Sommo Blue Dragon

Membro del Sacro Ordine dei Paladini del Regno

Membro dell'Ordine dei Templari Sin Fein



Trova nel tuo cuore la Fede e la Forza e con esse camminerai al di sopra del Destino
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