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Sulle Ali dell'Ovest(Un Regno senza Sovrani)

Ultimo Aggiornamento: 17/11/2011 02:56
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08/07/2006 09:08
 
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Il Paladino e il Bardo, dopo un lungo viaggio nella foresta, erano giunti a destinazione: il porto. Da lì si erano imbarcati su una nave che dopo giorni e giorni di navigazione, incontrando tempeste dove DragonKnight, dato che era cresciuto in un villaggio di pescatori, potè dare una mano, e mostri di piccola portata, raggiunse il Continente Occidentale. I due dovevano uccidere diversi vampiri per aiutare a ricostruire il Triplice Trono, ma anche un piccolo contributo non poteva fare che male. Certo non potevano ucciderne mille ma almeno una ventina, forse, in due ce l'avrebbero fatta. Sfortunatamente nessuno oltre a loro era partito per l'Occidente ma sentiva che qualcuno o qualche forza che ancora non avevano incontrato forse li avrebbe aiutati. Il Paladino si trovava a prua per scorgere eventualmente le mura di Direnia con la sua vista sviluppata. Quando erano vicini alla riva, Direnia, per lui, si vedeva perfettamente. Bastavano un paio di giorni di viaggio e nulla di più per raggiungerla. Sentiva ancora quella forza, invece, che adesso era più vicina, sembrava uno dei loro fratelli ma poteva anche sbagliarsi, aveva acquisito da poco il nuovo potere. Scese sottocoperta e andò dal bardo. "Messere noi saremo arrivati nel Continente Occidentale e tra massimo due giorni saremo a Direnia. Voi volete venire o avete altro da fare? Sapete i vostri spettacoli ci farebbero ragranellare qualche soldo per permetterci almeno una locanda decente, senza riposare e rifocillarci come pretendete di uccidere un vampiro? Saranno loro a ucciderci nel sonno sennò, venite." disse tendendogli la mano.
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09/07/2006 09:55
 
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"Certo vengo volentieri. Di certo voi sarete molto piu' esperto di me sulle zone di caccia, percio' fate strada." gli rispose il bardo, e si appresto' a seguire DragonKnight.
I due scesero dalla nave e si avviarono per l'immensa pianura che si trovavano davanti.




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09/07/2006 10:01
 
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"Certo che è molto strano, anche se verde questa pianura è tutt'altro che fertile, che abbia subito gli influssi di Red Dragon quando 'soggiornava' un po' più a sud?" disse ad alta voce. Anche il cavallo smebrava piuttosto irrequieto "Messere consiglio vivamente di salutare i nostri amici qui nella nave e sperare di ricontrarli per poi avviarci a Direnia, la fortezza che è a ovest da qui. Voi avete qualche altro suggerimento?" chiese.
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Eroe
09/07/2006 10:17
 
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"beh allora avviamoci a direnia se cosi' volete, anche se avevo intezione di fare un po di caccia, per raccimolare qualche soldo. Sono partito praticamente senza. Potrei provare a fare uno spettacolo col mio liuto una volta in citta' ma non so se la cosa possa funzionare" disse Sephirot sorridendo mentre si risistemava in tsta il cappello che stava scivolando




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09/07/2006 10:21
 
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"Beh se voi vedete qualcosa da cacciare...io anche da elfo non vedo nulla...lo spettacolo con il liuto? Io avevo in mente questo sin dall'inizio, sapete i soldi non sono mai abbastanza. Con me non ho altro che questi 50 kion" disse agitando il sacchetto "Dirigiamoci lì che il tempo è prezioso...mi sa che dovrà portarvi ancora una volta il mio cavallino, meno male che io sono leggero." rise, poi lo afferrò per un braccio e lo mise a sedere sul cavallo "Al galoppo!" e partirono sparati verso quella che una volta era una fortezza insepugnabile.
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10/07/2006 20:12
 
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Le alte mura di Crelia si intravvedevano attraverso la polvere di neve che, il gelido vento, con le sue potenti folate, sollevava in alti pennachi. Lo sguardo fisso su di loro, Jekyll avanzava, a cavallo di Fendor, seguito, a breve distanza dal fido Eoden.
Quando il sole si trovava orami nel punto più alto del suo percorso, il Cavaliere del Nord giunse davanti all'imponente porta principale della città, i cui possenti battenti di bronzo, riccamente istoriati con scene di caccia tra i ghiacci, erano chiusi.
"Di certo il Capomastro avrà chiuso le porte della città per proteggere gli abitanti dalla tempesta di ghiaccio!" pensò Jekyll, mentre tirava leggermente le redini per fermare Fendor.
-Ehi, voi della città!- gridò, portandosi le mani alla bocca per sovrastare il rumore del vento- Aprite le porte, affinchè io, il mio lupo ed il mio cavallo possiamo ristorarci!
-Chi lo chiede?- gli gridarono, di rimando, le sentinelle di guardia, appostate ditro la semplice merlatura che sovrastava la porta.
-Il mio nome è Jekyll, Cavaliere del Nord, Aspirante Vassallo del Sommo Blue Dragon e Paladino dello Regno!
Come risposta, ottenne solo silenzio.
"Possibile che si rifiutino di farmi entrare?" pensò, stizzito, il Cavaliere del Nord.
Qualche istante più tardi, quando già stava per chiedere nuovamente il permesso di entrare in città, due violenti tonfi metallici ed il cigolio dei grandi cardini che si scrollavano di dosso la crosta di ghiaccio, formatasi su di essi durante la tempesta, annunciarono l'apertura della porta.
Quando i battenti furono sufficientemente aperti per guardare dentro la città, Jekyll potè vedere, sotto la porta, due uomini, vestiti con pesanti armature di acciaio, ricoperte da una giubba blu, che imbracciavano due grosse balestre da guerra.
-Venite avanti piano, cavaliere! Le nostre frecce sono pronte per essere scoccate e ne abbiamo sia per voi che per il vostro lupo!
Con un leggero colpo di tacchi, Jekyll mosse al passo Fendor per arrestarlo davanti ai due balestrieri di Crelia. Poco più indietro, Eoden ringhiava sommessamente.
-Che fine ha fatto la leggendaria ospitalità di Crelia?!- chiese, guardando negli occhi la sentinella alla sua destra.
-Di certo non siete il benvenuto, cavaliere, poichè voi, un Cavaliere del Nord, avete deciso di mettervi al servizio di Blue Dragon!
-Credevo di essere giunto a Crelia, ma, probabilmente, a causa della tempesta di ghiaccio, devo aver perso l'orientamento ed essere giunto alle porte di Direnia- disse Jekyll, ironico - Ditemi, guardia, da quanto tempo l'inverno direno è così rigido?
Le sentinelle rimasero interdette e, dopo pochi istanti di silenzio, una fragorosa risata esplose sopra le loro teste.
Mentre cercava di individuare da dove provenisse quell'ilarità, Jekyll vide un uomo vestito di una giubba blu, finemente ricamata d'oro, scendere la gradinata che, da dietro la porta conduceva al camminamento dietro la merlatura delle mura.
-Vi siete fatti giocare come dei dilettanti! Eppure vi avevo avvisato che avrebbe avuto la risposta pronta!- disse l'uomo, raggiungendo le sentinelle -Jekyll, amico mio, perdonate lo scherzo! Che il Padre Creatore mi strafulmini, se non sono felice di rivedervi!
Dopo un attimo d'incertezza, Jekyll riconobbe nel nuovo venuto il suo amico Tunes, l'allivo più anziano del Maestro delle Cime Bianche, presso cui aveva svolto il suo addestramento. Il Cavaliere del Nord smontò velocemente da cavallo ed abbracciò l'amico.
-Se tutti i titoli di cui vi siete fregiato, identificandovi, vi appartengono per averli conquistati con il vostro valore, che il Padre Creatore mi strafulmini se non sono felice per voi! Ne avete fatta di strada, amico mio!
-Anche voi, di certo, non siete rimasto a guardare...Comandante delle Guarnigioni delle Mura di Crelia!
-Eh già!- poi, voltandosi verso il lupo bianco, si inginocchiò nella neve allargando le braccia- Eoden, vecchio mio! Quanto sei cresciuto! Vieni dallo zio Tunes a farti dare un'occhiata!
Eoden corse tra le braccia dell'amico, scodinzolando come un cucciolo.
-I miei ragazzi si occuperanno del vostro cavallo e di Eoden- disse Tunes, rialzandosi- Voi venite con me!
Passando un braccio sopra le spalle dell'amico ritrovato, Tunes guidò Jekyll verso una vicina taverna.
Il locale era abbastanza ampio, al suo centro un gigantesco bracere scoppiettava, allegro, riscaldando l'aria; poco dopo essere entrati, una corpulenta cameriera si avvicinò ai due amici.
-Comandante! Quale onore avervi qui anche oggi! Venite, il vostro tavolo è già pronto!
Quando si furono seduti, Tunes si guardò intorno, poi fissò, divertito, l'amico.
-Non fatevi fuorviare dal suo aspetto. Questa taverna è certamente la migliore di Crelia e probabilmente di tutto il Nord!
-Non ne dubito, Tunes, ben ricordo che siete un buongustaio!
-Jekyll, quante cose ho da raccontarvi e poi c'è mia moglie, sicuramente le farà piacere rivedervi!
-Temo di non potermi trattenere più di una notte, Tunes, qualcosa di grave è successo nello Regno...
Il Comandante delle Guarnigioni delle Mura di Crelia divenne serio.
-Immaginavo che ci fosse sotto qualcosa di grosso! Anche i nostri maghi hanno percepito che qualcosa di importante aveva avuto luogo nel Continente Centrale. Speriamo solo che i Sommi possano porvi rimedio!
-Non temete per questo, amico mio! Fin quando i Sommi saranno alla testa dei loro Vassalli e degli Aspiranti Vassalli, nulla di irreparabile potrà mai capitare!
Tunes si guardò intorno, perplesso, poi si alzò.
-Vado ad ordinare direttamente all'oste. Se dovete ripartire domani, avrete certamente bisogno di rifocillarvi e poi di fare una bella dormita ristoratrice- così dicendo, Tunes si allontanò.
Rimasto solo al tavolo, Jekyll cominciò a guardarsi intorno, assaporando gli invitanti aromi di cibo che saturavano l'aria. Un leggero tocco sulla spalla destra lo fece sobbalzare, Jekyll si voltò per vedere chi lo aveva toccato e si ritrovò davanti un vecchio cencioso, con un grande cappuccio calato sulla testa che gli nascondeva quasi completamente il viso.
-Perdonatemi, cavaliere, ma non ho potuto non ascoltare la vostra conversazione con il Comandante delle Guarnigioni delle Mura. Voi, dunque, venite dallo Regno e ne siete un Aspirante Vassallo, nevvero?
-Ciò che dite, signore, corrisponde al vero. Posso esservi utile in qualche modo?
Lo sguardo del vecchio divenne improvvisamente vitreo e la voce perse ogni inflessione.
-Un'Entità Seguace è entrata nello Regno e si fa beffe dei Vassalli e degli Aspiranti Vassalli, ma presto il suo venefico potere diventa minaccia. I Bluedragoniani si uniscono e a stento riescono a respingere l'Entità Seguace, un Sommo in persona interviene, ma lo Regno deve pagare un gran prezzo! Il Triplice Trono è distrutto! Vassalli, andate! Aspiranti Vassalli, andate! Versate il sangue di molti Vampiri e con le loro ceneri ricostruite un Trono per il vostro Sovrano!
-Via di qua, vecchio, non importunate il mio amico!- la voce tonante di Tunes interruppe la trans del vecchio che, spaventato, fuggì fuori dalla taverna.
-E'arrivato in città da soli tre giorni e, che il Padre Creatore mi strafulmini, già non ne tollero più la presenza!
Jekyll mangiò svogliatamente, mentre ascoltava, distrattamente, i molti racconti dell'amico: nella sua mente continuavano a riecheggiare le parole del vecchio mendicante. Adesso sapeva cosa era successo nello Regno.
Al termine della cena, con la banale scusa di aver bisogno di uscire per prendere una boccata d'aria fresca, Jekyll si alzò ed uscì nella precoce notte nordica. Sollevò lo sguardo verso il cielo e rimase qualche istante a contemplare lo spettaccolo della luna piena che brillava nel cielo, finalmente tornato sereno, circondata da una meravigliosa stellata.
Chiuse gli occhi e, subito, percepì nuovamente quella sensazione strana: forse un Aspirante Vassallo, un suo Fratello, si stava avvicinando; adesso era molto più vicino, adesso lo sentiva meglio, anzi...li sentiva meglio! Erano in due! Non stavano puntando a Nord, almeno non ancora, erano troppo bassi: venivano dal Continente Centrale e l'unica altra destinazione plausibile poteva essere solo... Direnia! Fu in quel momento che Jekyll, Cavaliere del Nord, Aspirante Vassallo del Sommo Blue Dragon e Paladino dello Regno, prese la sua decisione: sarebbe sceso fino a Direnia, sarebbe andato incontro a quella sensazione e, se fossero stati Aspiranti Vassalli, avrebbe chiesto loro il permesso di aggregarsi alla loro caccia ai Vampiri!
Stabilito quello che era necessario fare ed una nuova meta per il suo viaggio, si sentì più sereno e, con un sorriso, rientrò nella taverna per bere ancora qualche birra con il suo ritrovato compagno di addestramento.





Jekyll, Cavaliere del Nord

Vassallo del Sommo Blue Dragon

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11/07/2006 20:11
 
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Quando i primi raggi del sole iniziarono a filtrare attraverso la finestra della piccola stanza riscaldata, Jekyll si destò. Dopo essersi lavato il viso con l'acqua gelida di Crelia, si soffermò per qualche minuto ad osservare l'eterno ghiaccio del Nord che giocava con la luce del mattino nascente, producendo abbaglianti riverberi rosati.
Il Cavaliere del Nord non aveva riposato bene: quella strana sensazione, che lo tormentava in maniera quasi ininterrotta da diversi giorni, lo aveva tenuto sveglio; più ci pensava e più diventava sicuro che si trattasse di dueAspiranti Vassalli che, in quel momento, stavano facendo rotta verso Direnia. Li avrebbe raggiunti lì e, insieme a loro, avrebbe iniziato la sua caccia ai Vampiri. Sapeva che non sarebbe stato facile: a Direnia, una volta roccaforte inespugnabile, il Sommo Blue Dragon ed i suoi non erano certamente ben accolti: alcuni dicevano che ciò era dovuto al fatto che i Sommi non avevano voluto accettare come Aspirante Vassallo il figlio del signore della città, ma niente poteva togliere dalla testa del Paladino che l'astio contro Blue Dragon era dovuto, in realtà, ad un profondo rancore, ancora vivo, nonostante i molti anni ormai trascorsi, nei confronti della Fenice Blu, che aveva messo in ginocchio la città, privandola della sua egemonia e facendo crollare il suo potentissimo impero.
Con la testa ancora piena di questi penseri, Jekyll si preparò per il lungo viaggio che ancora lo attendeva: lucidò le affilate lame della sciabola d'argento e della spada di Acciaio Azzurro, ripose le armi nei loro rispettivi foderi, indossò l'armatura d'argento e fissò l'ampio mantello bianco e blu sulle spalle. Cercando di fare meno rumore possibile, aprì la porta della camera e si incamminò lungo il buio corridio, verso le scale che lo avrebbero portato al piano inferiore. A metà della rampa, sentì un leggero rumore di stoviglie e la voce di Tunes. quando arrivò nella cucina, trovò l'amico che, in ginocchio sul pavimento di legno, dava una scodella di latte ad Eoden. Non appena lo vide, Tunes saltò in piedi.
-Che il Padre Creatore mi strafulmini, se non vi conosco bene, amico mio! Ben ricordavo, dunque, che siete mattiniero! Mi auguro solamente che non fosse vostra intenzione partire senza salutare!
-No di certo, Tunes!- disse Jekyll, scoppiando a ridere alla vista del suo grosso lupo bianco che beveva avido il latte, come un cucciolo- Avevo intenzione di fare due passi per le strade della città, quando ancora quasi tutti sono al caldo sotto le proprie coperte!
-Volevo ben dire! Jekyll, mi sono permesso di prepararvi la colazione: non è cosa buona mettersi in viaggio a stomaco vuoto!- poi, facendosi serio e guardando l'amico negli occhi, aggiunse- Fendor è stato strigliato e rifocillato a dovere, vi attende nella stalla dietro la casa. So che dovete partire presto.
Jekyll annuì. contento del fatto che il suo amico avesse ben compreso le sue esigenze.
-Mia moglie mi sgriderà non poco, quando si accorgerà che vi ho lasciato partire senza svegliarla per salutarvi!- Tunes sollevò gli occhi al cielo, con aria comicamente drammatica.
Al termine della colazione, i due amici uscirono, seguiti da Eoden, e si diressero verso la stalla di Fendor.
Jekyll, dopo aver abbracciato l'amico, montò in sella e si abbassò un po' per stringere la mano tesa di Tunes.
-Promettetemi che tornerete, Jekyll, e per qualche giorno!
-Ve lo prometto, amico mio! Quando avrò terminato il mio dovere, tornerò a visitarvi!
-E...so che sembra sciocco dirlo proprio ad un Aspirante Vassallo del Sommo Blue Dragon, state attento! Mi raccomando, portate la pelle a casa!
-Non temete, Tunes, io per primo avrei qualcosa in contrario da dire, se così non fosse!
Dopo un'ultima stretta di mano, Jekyll condusse Fendor fuori dalla stalla; il Cavaliere del Nord si voltò un' altra volta verso l'amico, sollevò un braccio in segno di saluto e poi spronò Fendor al galoppo.
-A Direnia, Fendor! A Direnia!





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13/07/2006 18:26
 
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Nuove nubi si stagliavano all'orizzonte, scure e minacciose. A Sud, Direnia era là; Jekyll sapeva che, una volta giunto al cospetto del Ponte dei Titani, le cose avrebbero potuto diventare difficili. Qualunque mago o stregone direno avrebbe potuto scoprire la sua presenza e percepire il suo arrivo: se anche lui, che non possedeva alcun potere magico, riusciva a percepire l'arrivo di due auree, probabilmente bluedragoniane, grazie allo stretto legame che univa i Vassalli e gli Aspiranti Vassalli tra di loro e con il Sommo, quasi a formare un unico organismo, con quale semplicità e poca fatica un mago, anche solo di media potenza, avrebbe potuto individuarlo? Sperava solamente che i due Fratelli, che stavano giungendo via mare al Continente Occidentale, fossero in grado, meglio di lui, di mascherare la loro aura, così da poter giungere in città senza grandi difficoltà.
Dopo una giornata intera di viaggio, Jekyll, Fendor ed Eoden giunsero, sfiniti, al Confine delle Terre Ghiacciate, il punto, cioè, in cui i ghiacci e le nevi eterne cedevano il passo ad un paesaggio più ospitale. Jekyll tirò con forza le redini di Fendor e, dopo averlo fermato, cominciò a guardarsi intorno: non sapeva con esattezza cosa stesse cercando, ma sperava di poterlo riconoscere, nonostante fossero passati ormai molti anni da quando, ancora fanciullo, era stato in quei luoghi. Lo sguardo vagò per diversi minuti, poi, ad un tratto, eccole lì: le Tre Cime Gemelle! Ai piedi di quelle tre montagne, dalla conformazione tanto simile da sembrare identiche, c'era l'ultimo avamposto del popolo del Nord, Dutinam: un piccolo villaggio con una piccola dogana, attraverso cui chiunque avesse voluto trasportare merci da e per il Nord avrebbe dovuto passare. Ricordava ancora lo stupore che provò, quando, ancora bambino, vide per la prima volta i Tre Passaggi, gigantesche gallerie, scavate ai piedi di ciascuna delle Tre Cime Gemelle.
Jekyll, con un colpo di tacchi, portò il possente Fendor al piccolo trotto ed, in paio d'ore, giunse alle porte del villaggio di Dutinam. Avrebbe cercato il suo vecchio zio Kanus, fratello maggiore di suo padre, per chiedergli ospitaltà e consiglio su quale dei tre Passaggi avrebbe dovuto imboccare per giungere prima a Direnia.
Jekyll scese da cavallo e, briglie alla mano, entrò nel villaggio, con Eoden al fianco. Mentre si dirigeva alla dogana, di cui lo zio Kanus era responsabile, Jekyll osservava, divertito, le normali scene di vita all'interno di un villaggio prima del pasto serale: i venditori di strada che iniziavano a riporre i loro prodotti, i bambini che giocavano nella luce incerta degli ultimi raggi di sole, il rumore delle stoviglie che venivano rapidamente disposte sulle tavole da apparecchiare e così via.
In pochi minuti, terminata la Via Della Dogana, la strada principale del paese, si fermò all'inizio della grande Piazza dei Tre Passaggi a contemplare i tre imponenti ingressi scavati nella roccia viva delle montagne. Alla destra dei tunnel, la casa di legno e roccia dello zio Kanus, che sedeva ancora sul massiccio scranno d'avorio intarsiato, mentre controllava i documenti di viaggio delle merci e dei viaggiatori che si servivano dei Tre Passaggi.
E Jekyll rimase così, impalato, con le briglie di Fendor in mano ed Eoden accucciato ai suoi piedi, a guardare lo zio che, severo e preciso, svolgeva il suo importante incarico: quanta emozione! Erano passati tanti e tanti anni dall'ultima volta che lo aveva visto ed ora non riusciva a trattenere quel sentimento travolgente d'affetto che si era risvegliato in lui alla sola vista del vecchio doganiere; non sapeva cosa dirgli e la soggezione che provava per quell'anziano severo e dal carattere spigoloso era ancora tanta!
Incapace di muoversi, il Cavaliere del Nord rimase a guardare lo zio, fin quando anche l'ultimo carico di merce non fu controllato.





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13/07/2006 21:50
 
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Sephirot e Dragonknight arrivarono in citta' senza problemi problemi.
Entrarono in citta' in assoluta tranquillita'.
"Bene direi che tocca me adesso, vediamo se la mai ultima canzone riscuotera' successo" disse il bardo sorridendo, dopodiche si sedette in mezzo alla piazza e si risistemo' il cappello in testa.
Iniziarono a risuonare i primi accordi di una canzone d'amore scritta in viaggio sulla nave.
La canzone sembro' attirare un sacco di fanciulle intorno a lui (OT magari funzionasse cosi' anche nella realta' -OT). Alla fine della canzone le fanciulle rimasero li a fissarlo, come in attesa del resto.
"Ehm... la canzone e' finita" disse Sephirot, che pronunciate queste parole vide le fanciulle allontanarsi via senza aver dato neanche un kion.
Rimase li deluso per qualche secondo poi arrivo' un ragazzo che gli butto' 5 kion addosso
"Vai da un barbiere e tagliati i capelli!" gli disse e poi se ne ando'.
"... Dragonknight, quanto avete detto di avere con voi?"




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14/07/2006 21:47
 
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"Siete proprio una frana Messere" rise il Paladino. Il viaggio per arrivare a Direnia era stato tutt'altro che semplice e in quel momento di felicità, seduto vicino alla fontana, non poteva altro che rimembrarlo, forse gli sarebbe venuto in mente qualcosa di interessante. La pianura era arida e senza nessun albero o qualsiasi forma di vegetazione. Sembrava un deserto, una steppa, di quelle che si vedono al nord, prima che inizino le sconfinate lande ghiacciate. Il Paladino, fortunatamente, aveva viaggiato e studiato attentamente quel Piano Materiale e oramai lo conosceva abbastanza bene, senza problemi. Sapeva che quel posto e quel paesaggio non poteva durare a lungo, infatti viaggiando sempre verso ovest si poteva trovare una gigantesca foresta, quasi il doppio della foresta del Continente Centrale del nord, infatti quello del sud ospitava la più grande foresta del Piano Materiale. Molti mostri dimoravano lungo la via, pronti ad attaccare, come vili predoni, i vagabondi e i viandanti. A bordo della nave non potevano tenere l'armatura a vista, così dovevano utilizzare qualche vestito da marinaio/mozzo in modo da poter pagarsi il viaggio in qualche modo. D'accordo che dimoravano nel Regno ed erano in prestazione fisica, mentale e psichica meglio di qualunque altro uomo normale, ma non dovevano mica andarlo a sbandierare a tutti i venti vantandosene. Il colore verde predominava in quel luogo ed un elfo dovrebbe esserne felice, ma quello era un verde maligno, il verde inquinato dalle pattuglie orchesche salvatesi dalla disfatta di Red Dragon. Il male era stato sconfitto ma solo in parte, vampiri, orchi, goblin esistevano ancora. Sembra che quel paesaggio logorasse le forze anche dei più forti, infatti il duetto procedeva stanco, lentamente, era molto molto strano. Il Paladino guardava il bardo sceso a terra, voleva continuare da solo, senza l'aiuto del cavallo, con un bastone che l'elfo aveva intagliato per lui con degli sterpi trovati qua e là. Zafir, il grigio o bianco destriero, dipendeva da come si guardava, procedeva ancora con la testa alta. L'elfo si guardò attorno, cercando tracce di chissà quale pericolo, ma nulla di strano trovava, oltre alla stanchezza che divorava le loro membra. La foresta era davanti a loro e svoltarono verso nord, recuperando le energie. Già una notte si erano accampati e rumori sinistri si sentivano nella notte, come se qualcosa di macabro fosse accaduto nelle vicinanze. Chiunque sia la presenza che loro sentivano a Direnia, o anche lì vicino, prima di andare a nord dovevano passare per quella foresta, nascondeva molte insidie e pericoli, e anche se non un vampiro si celava dietro tutto questo era il loro compito controllare. E poi erano in due, forse tre, Aspiranti Vassalli, dovevano farcela, in nome del Sommo! Il Ponte dei Titani non era molto lontano, dovevano arrivare, quello era il secondo giorno di viaggio, sarebbe stato impossibile non percorrere quella distanza in due giorni. Altre ore passavano e le alte mura di Direnia si alzarono davanti agli occhi del bardo. E adesso erano lì, aspettando e cercando la presenza che avevano intuito.
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15/07/2006 09:21
 
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Si erano spostati da lì, andando verso la locanda, tanto chi cercavano non era ancora a Direnia, lo sentivano molto lontano, verso nord...non potevano di certo aspettare. Entrarono e videro una cosa da far rizzare i capelli: un gruppo di soldati direni ubriachi! Si sa che i soldati direni sono una schiappa a combattere(tutti ne avevano avuto prova) ma quando sono ubriachi chi li fermava più? Così si sedettero in un recondito angolo buio mentre il cameriere veniva a chiedere ordinazioni. Un palco dove molti suonavano era nella parte più rialzata del locale così il Paladino intimò al suo compagno di andare a provare lì, forse almeno gli ubriachi che non sentivano potevano sganciare qualcosa, non si sapeva mai.

[Modificato da DragonKnight 23/11/2006 15.25]

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20/07/2006 18:59
 
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Mentre il vento soffiava rabbioso contro il suo viso, Jekyll ripensò con una punta di nostalgia al breve incontro con suo zio Kanus. Il burbero fratello di suo padre, che non aveva mai condiviso la scelta del nipote di diventare un uomo d'arme, forse per timore che divenisse un sanguinario senza scrupoli, aveva accolto Jekyll con grande affetto. Jekyll ancora vedeva chiaramente, con gli occhi della mente, l'espressione sorpresa, prima, ed orgogliosa, poi, alla notizia che il suo adorato nipote era stato creato Aspirante Vassallo e Paladino del Regno del Sommo Blue Dragon. Il vecchio Kanus offrì al nipote una cena leggera, ma gustosa, alla luce di un piccolo Fuoco Perenne, donatogli da un mercante riconoscente, mentre Eoden, accoccolato su un caldo tappeto dormiva profondamente e Fendor riposava nella stalla, gustando la migliore biada di tutte le terra del Nord.
Jekyll ed il vecchio zio doganiere chiacchierarono a lungo, raccontandosi tutto quello che era loro capitato nei lunghi anni durante i quali non si erano visti; quando, però, Kanus chiese al nipote cosa lo avesse spinto a lasciare così presto la famiglia che lo festeggiava per dirigersi verso Direnia, il Cavaliere del Nord si fece scuro in volto e rimase sul vago: non era cosa buona parlare di ciò che era accaduto all'interno delle mura dello Regno, seppur con una persona così fidata come Kanus. Il vecchio, da parte sua, comprese subito le ragioni del nipote e non insistette oltre. Ormai, però, l'incanto era spezzato; scambiarono insieme poche altre parole, poi, entrambi, si recarono nelle rispettive stanze.
L'indomani mattina, poco dopo il sorgere del sole, Jekyll si destò e raggiunse lo zio che si stava preparando. Dopo una rapida colazione, consumata in piedi, davanti allo Scranno del Doganiere, per seguire la cerimonia d'apertura delle Bocche dei Tre Passaggi, Jekyll rientrò in casa, indossò la sua armatura d'argento, condusse Fendor fuori dalla stalla e si diresse nuovamente verso lo zio.
-Nipote, imboccate il Passaggio Orientale! Dei tre è quello che più si avvicina al mare ed alla città di Direnia!
-Grazie di tutto, caro zio! Vi sono grato per l'ospitalità che mi avete dato. Tornerò presto a trovarvi e, questa volta, vi prometto che mi tratterò più a lungo!
-Zitto, nipote mio!- disse commosso il vecchio Kanus -Non fate promesse che non potrete mantenere, non illudete il cuore di un povero vecchio: altrimenti, passerei ogni giorno a scrutare le Bocche dei Tre Passaggi con la speranza di rivedervi presto! Piuttosto, fate molta attenzione, guardatevi le spalle! Dei Direni non ci si può, nè ci si deve, mai fidare, soprattutto se si appartiene allo Regno del Sommo Blue Dragon! Pensate a tornare sano e salvo tra le Sacre Mura dello Regno e, se il Padre di tutto lo vorrà, ci rivedremo!
I due si abbracciarono a lungo, poi, Jekyll montò in sella e si diresse, il cuore gonfio di amarezza, verso l'inizio del Passaggio Orientale.

Ormai aveva superato il Passaggio Orientale da diverse ore, Fendor avanzava lentamente contro vento, l'unico che sembrava non curarsi delle violente folate di aria fredda era Eoden che, come se nulla fosse, camminava alla destra del suo padrone.
Perso nelle sue riflessioni, Jekyll non si accorse che ormai il tramonto si stava avvicinando; fu quel profumo a distrarlo dai suoi pensieri...profumo di mare!
Il Cavaliere del Nord alzò lo sguardo verso l'orizzonte e lo vide! Il mare che separava il Continente Centrale ed il Continente Occidentale! Si concentrò ed avvertì molto intensamente quel formicolio, quella sensazione che lo accompagnavano ormai da diverso tempo...i suoi Fratelli era già in città o, comunque, molto vicini! Bisognava affrettarsi!
La temperatura era diventata più mite ed il cielo terso prometteva una notte ricca di stelle che lo avrebbero guidato con la loro luce...Jekyll decise che non si sarebbe fermato per passare la notte, Fendor ed Eoden sembravano in ottime condizioni e per nulla stanchi.
Con un colpo di tacchi portò Fendor al piccolo trotto.
-A Direnia! Amici aspettatemi, sto arrivando!- pensò con tutta l'energia che aveva in corpo, come per mandare un messaggio agli Aspiranti Vassalli, ormai ne era praticamente certo, già giunti in città.
Se avesse avuto l'acuta vista di un elfo, Jeykll avrebbe potuto scorgere, nella luce rossa del sole morente, le imponenti mura di Direnia, a strapiombo sul mare viola.





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21/07/2006 00:15
 
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Era ormai tramontato il Sole da qualche minuto e Maverik decise di fermarsi, era vicino alle mure di Direnia ma era stanco e non sapeva cosa sarebbe potuto accadere se avesse provato ad entrare, anche a lui infatti era giunta voce che a Direnia i seguaci di BlueDragon non erano ben accetti, cosi decise di aspettare l'indomani prima di provare ad entrare in città.Il clima nei pressi della città non era di certo freddo come quello di Crelia ma di notte la temperatura non era delle più dolci e Maverik cercava un posto dove potersi fermare e cosi fu attratto da alcuni rumori provenienti da li vicino, appena arrivo abbastanza vicino per poter vedere qualcosa si accorse di 2 figure una a quattro zampe e probabilmente l'altra era un uomo a cavallo anche se non ne era sicuro.Nonappena si avvicino ancora udi una voce
-salve fratello-a quelle parole Maverik rimase interdetto,e la voce continuo-suono qui non mi vedete?-a quel punto Maverik si accorse che a parlare era il cavaliere a cavallo che aveva visto poco prima
-salve,vi porgo i miei omaggi sono Maverik as...-a quel punto si fermo non sapeva ancora chi fosse l'uomo a cavallo e era un aspirante di livello troppo basso,alla sua prima apparizione,per percepire anche se cosi vicino l'aura del cavaliere,cosi il cavaliere prese e continuo per Maverik-aspirante vassallo di BlueDragon giusto??-
-come lo avete capito?io non l'ho detto-
-beh adesso ho percepito la vostra aura-continuo il cavaliere -è tempo che mi presenti anch'io non trovate?io sono Jekyll cavaliere del nord aspirante vassallo di Blue Dragon-
-Il piacere è tutto mio cavaliere-
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21/07/2006 09:24
 
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Come sperato il suo amico bardo non aveva fatto una gran figura ma una ventina di kion li aveva già trovati. Con un'occhiata gli disse di scendere e raccogliere quei pochi soldi, non poteva sperare di più. "Dovrò chiedere a Sir Enricus di insegnare qualcosa di nuovo a questo strano bardo..." mormorò. "Eh avete detto qualcosa?" rispose l'amico mentre si avvicinava "Nulla, riflettevo ad alta voce." ribattè. "Se voi preferite restare qui fate con comodo, io esco. Prendetevi una stanza, i soldi dovrebbero bastarvi. O almeno credo, naturalmente non sanno chi siamo" abbassò bruscamente la voce "Altrimenti non solo ci avrebbero fatto pagare un cifra migliore, per loro naturalmente, appena dati i soldi ci avrebbero sbattuti fuori. E se un Paladino e un Bardo vogliono mettersi da soli contro l'esercito di Direnia facciamo pure...anche se non siamo la Fenice Blu qualcosa la faremo comunque." Poi si alzò lasciando il bardo con un'espressione inebetita sul volto, ed uscì. Le imponenti mura non permettevano di vedere oltre e molte guardie montavano il loro turno. Stava cercando un modo per contattare ora le due auree che si stavano avvicinando, lo avvertiva chiaramente perchè molto vicine. Si girò e qualcosa lo abbagliò, qualcosa di luccicante e puntiglioso, qualcosa che si dimenticava di conoscere: le stelle. L'Ursa Minor indicava fermamente il nord, direzione in cui vi erano le gelide lande, accanto alla sua compagna, relativamente più grande, l'Ursa Major. Grazie all'armatura leggera che portava addosso, con enorme velocità, naturalmente per la razza umana, si diresse verso le mura e precisamente per una torre. Una volta in cima si accucciò in modo tale da essere tutt'uno con la costruzione, cosa che aveva imparato da alcuni briganti di buon cuore, cercando con lo sguardo a destra e sinistra Cygnus. Lo vide, quello che era la Croce, l'Aurora del nord. Prese la Croce Blu che aveva nel petto e la mise davanti agli occhi come se fosse veramente la costellazione amata. Una cosa però gli sfuggì, le stelle, anche se non molto luminose, del Draco tra le due orse. Era strano ricordarsi delle stelle proprio ora, come se volessero mandargli un messaggio. Il nord veniva da loro. Parole senza senso che erano state pronunciate nella mente dalla voce inconscia dell'elfo. Allora si stese lì e aspettò l'alba, l'inizio del giorno che verrà.
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21/07/2006 19:36
 
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Un ringhio sommesso si fece udire. Maverik guardò nella direzione da cui proveniva quel suono e indietreggiò di un passo, portando la mano alle armi, quando vide avanzare lentamente un grosso lupo bianco alle spalle del cavaliere.
-Non temete, messere! E' solo stizzito per il fatto che l'abbiate ignorato! Questo è Eoden, il mio più fidele amico e compagn d'arme! Vuole solo essere presentato...
Maverik si rilassò e sorrise al lupo bianco che, chinando la testa per ricevere una carezza, si avvicinava, menando la coda.
-Bene, messere, ora che ci siamo presentati, credo che sia meglio stabilire ciò che è meglio fare!
-Sono d'accordo, messer Jekyll!
-Che strano! Sento ancora la presenza di due Fratelli...credevo che voi foste uno di loro...-mormorò Jekyll, guardando verso la città, immersa nel buio.
-Temo di non capire, cavaliere...
-Vedete, da poco sono stato investito Aspirante Vassallo e probabilmente non controllo ancora bene le sensazioni che mi derivano dalla cerchia degli Aspiranti Vassalli: ormai molti giorni fa, mi trovavo tra i ghiacci eterni, fra i quali sono cresciuto, ed ho percepito nettamente che qualcosa di grave era accaduto nello Regno e che in molti, tra Vassalli ed Aspiranti, avevano lasciato le Mura in missione,per disperdersi tra le terre conosciute ed oltre...due auree venivano verso di me, a Nord, poi divenne una soltanto e poi, nuovamente due...e del fatto che due Aspiranti Vassalli si stessero muovendo verso Nord mi sono convinto sempre di più nei giorni che seguirono. Quando vi ho incontrato e ho percepito la vostra aura, credevo che voi foste uno dei due, ma mi sbagliavo, perchè le due auree incontro alle quali mi sono mosso si trovano già dentro le mura direne...
Jekyll chinò il capo, pensieroso, poi, sorridendo al suo nuovo compagno di viaggio, riprese -Meglio così! Più siamo meglio è, quattro Aspiranti Vassalli del Sommo Blue Dragon a Direnia...potremmo fare un po' di rumore, anche se non siamo la Fenice Blu!- scoppiò a ridere, non sapendo di aver pronunciato quella frase nello stesso momento in cui, dentro Direnia, ne pronunciava una molto simile Dragon Knight.
Maverik rise di gusto, poi si fece serio.
-Messere, dovremo essere cauti nell'entrare in città. La cosa più sicura mi pare entrare ora che è buio, forse daremo meno nell'occhio!
-Sono perfettamente d'accordo con voi, messere, ed era esattamente quello che mi ero riproposto poco prima di incontrarvi! Montate dietro di me, Fendor ci porterà al Ponte dei Titani in poco tempo!
Agilmente, Maverik afferò la mano tesa di Jekyll e saltò in groppa al possente cavallo.
-Al galoppo, Fendor!- Jekyll spronò il cavallo, poi gridò- Eoden, corri!
Ed in pochi minuti di corsa sfrenata, i due Aspiranti Vassalli giunsero all'imbocco del Ponte dei Titani, in fondo al quale sei guardie dalla giubba rossa, con l'aquila d'oro ricamata sul petto, facevano da sentinelle, sorvegliando l'unico ingresso alla città di Direnia.





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22/07/2006 01:12
 
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Alla vista delle guardie jekyll frenò il cavallo e si mise al riparo dalla loro vista dietro un masso,
-eccoci siamo arrivati-disse jekyll mentre si fermava
-bene ma sarà più difficile del previsto, le guardie sono sei...-
-si ho notato e non possiamo lanciarci cosi alla cieca sugli avversari anche se vincessimo lo scontro faremmo molto chiasso e in poco tempo avremmo tutta Direnia contro-concluse Jekyll
-avete ragione messere bisogna agire con cautela-
Ormai i due cavalieri erano fermi al riparo da alcuni minuti osservando la situazione, Eoden si stava innervosendo e anche Fendor percepiva l'aria carica di nervosismo. Fu allora che Maverik penso allo stratagemma piu semplice che i due cavallieri e compagnia potessero usare per passare,non dovevano far altro infatti che attirare i soldati lontano dalla porta e poi passare di soppiattoanche se per farlo e far muovere ben sei soldati ci sarebbe voluto un buon prestesto come un grosso lupo bianco
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22/07/2006 09:20
 
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"Altro che alba!" borbottò il Paladino "Sono già qui...beh li farò entrare io, Direnia o no le porte sono sempre aperte..." Scese da lì e camminò lentamente, dirigendosi verso il ponte. Ecco le guardie che bloccavano l'entrata ai suoi fratelli. "Messeri tutti." a quelle parole le guardie si girarono sopresi "Fare le Guardie è un lavoro duro immagino. Fortunatamente non ne ho avuto l'occasione e non so cosa si prova...però mi sembrate piuttosto stanchi. Ho visto dei vostri compagni che stanno facendo chiasso in locanda dirigetevi anche voi, proteggerò io l'ingresso della fortezza...so che forse non vi fiderete ma, avete mai visto una spada più veloce e splendente di questa?" disse estraendola e facendo dei segnali luminosi agli Aspiranti "Per me non ci sarebbe onore più grande. Riceverete comunque le vostre paghe, anche se proteggerò io l'ingresso. Insomma farò il vostro lavoro per niente, solo l'onore di essere per una volta una Guardia Direna." Frastornati da tutte quelle parole i soldati si diressero barcollanti verso la taverna "Uhm certo che quell'ologramma ci sapeva fare con la parlantina...almeno ho imparato qualcosa." Fece altri segnali ai compagni segnando che la via era libera. Ora doveva solo aspettare il cambio della guardia, facendo tornare i soldati ubriachi che di certo non ricorderanno più nulla. "Infatti" pensò facendosi due risate "Se si ricordassero qualcosa il capitano avrebbe due possibilità: o non crederci o crederci e settacciare tutta la città anche se in quel momento saremo già lontani."
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08/08/2006 17:04
 
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Maverik e Jekyll videro, improvvisamente la guardie voltarsi verso l'interno della città e, dopo poco, scorsero dei segnali luminosi poco sotto la porta.
-Sembra il brillare di una spada!- mormorò il Cavaliere del Nord.
-Avete ragione, messere, ma di chi? Possibile che qualcuno stia cercando di attaccar briga con sei guardie direne?- Maverik pareva molto perplesso.
-Magari è un loro commilitone ubriaco...-azzardò il Paladino -Ma a noi poco importa, direi che quello che ci interessa è che ora le guardie siano distratte! Forse, questo è il momento per tentare di varcare le porte della città!
Maverik osservò il suo nuovo compagno, con sguardo severo.
-Forse avete ragione, Cavaliere del Nord, ma come potremo coprire il rumore degli zoccoli del vostro destriero sulle pietre del Ponte dei Titani?
Jekyll fece per rispondere, quando le sei guardie, si allontanarono dalla porta di Direnia, per entrare in città.
-Guardate, messer Maverik, le guardie se ne vanno...come è possibile che lascino incustodito l'ingresso alla città?
-Non credo di sapervi rispondere, amico mio. Ed inoltre quei segnali luminosi stanno continuando...-l'Aspirante Vassallo tacque un istante, poi aggiunse -Potrebbe essere un segnale di via libera!
Questa volta fu Jekyll a squadrare Maverik.
-Cavaliere del Nord, ascoltate: voi avete detto poco fa che avete percepito la mia aura e quella di altri due Fratelli, già all'interno delle mura direne, non è improbabile che anche loro abbiano sentito le nostre e che magari ci siano venuti in aiuto per entrare in città!
-Avete ragione, Maverik!- Jekyll sorrise divertito -Non ci avevo pensato, ma il discorso non fa una piega! Direi che potremmo tentare...
Così dicendo il Cavaliere del Nord montò nuovamente in sella, aiutò Maverik a salire dietro di lui e. con un leggero colpo nei fianchi di Fendor, si diresse verso l'ingresso alla Città Imperiale di Direnia.
-Maverik, tenetevi pronto ad impugnare le armi...più ci avviciniamo, più l'aura di questo sconosciuto sembra quella di un Aspirante Vassallo, ma Direnia è terra di sortilegi potenti e potremmo cadere in un agguato!
In poco tempo, Fendor percorse il Ponte dei Titani e Jekyll lo fermò proprio sotto l'arco della porta. Dal buio davanti a loro, uscì una figura che, a passi veloci si avvicinò a loro, la mano destra sollevata in segno di saluto.
-Ben arrivati a Direnia, amici, siete arrivati prima di quanto pensassi, ma ero comunque pronto a ricevervi!- poi, abbassando leggermente la voce, aggiunse -Io sono Dragon Knight, Aspirante Vassallo e Paladino del Sommo Blue Dragon!
-Holux a voi, messere!- disse Maverik, saltando giù dalla groppa di Fendor -Io sono Maverik di Crelia, Aspirante Vassallo del Sommo Blue Dragon!
Dragon Knight annuì e, poi, sollevò lo sguardo verso il cavaliere dall'armatura d'argento che stava scendendo di sella.
-Holux, messere! Il mio nome è Jekyll, Cavaliere del Nord, Aspirante Vassallo e Paladino del Sommo Blue Dragon, vi sono grato per l'aiuto che ci avete fornito per entrare in città!
Dragon Knight sorrise nuovamente e sollevò lo sguardo per osservare le stelle.
-Le stelle non mentono mai, messeri, mi avevano suggerito che due Aspiranti Vassalli sarebbero giunti dal Nord...- il Paladino si interruppe, portando la mano alle armi, quando vide un grosso lupo bianco avanzare verso di lui.
-Non temete, messere, questo è Eoden, il mio più fidato amico e compagno, vuole solo fare la vostra conoscenza! Egli sa riconoscere e distinguere gli amici dai nemici, spesso meglio di quanto saprei fare io!
-Piacere di conoscerti, Eoden!- disse Dragon Knight, chinandosi per accarezzare il morbido e folto pelo bianco del lupo.
Dopo qualche istante, in cui Eoden godette delle attenzioni di Dragon Knight, il Paladino si alzò e, guardando verso la porta di Direnia, riprese a parlare.
-Non è prudente intrattenerci in piacevoli conversazioni davanti a alla Porta di Direnia. Presto le sentinelle torneranno e non è bene che ci scorgano. Entriamo in città, messeri, in una locanda, il Bardo Sephirot, anch'egli Aspirante Vassallo, ci attende. Abbiamo poche ore per ristorarci e per riposare, domani sarà una giornata molto lunga!- poi aggiunse, sorridendo -Si va a caccia di vampiri per il Triplice Trono dei Sommi!
Così dicendo, si diresse verso l'interno della città, seguito dai nuovi arrivati, e li condusse alla locanda, dove Sephirot riposava.





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11/08/2006 19:15
 
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ot- Amici, contro ogni previsione, riesco a fare un'intera settimana di vacanza [SM=x92701] [SM=x92701] (spero di non riposarmi troppo [SM=x92702] [SM=x92702] !). A presto!-ot





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17/09/2006 20:36
 
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Attraversarono la città e arrivarono infine alla locanda. Entrarono dentro. Nessuno era sveglio, la notte era tarda. "Aspettate qui, vado a chiamare il tor." disse agli altri. Salì furtivamente le scale ed entrò nella camera del bardo che subito scattò in piedi. Era pronto ad ogni pericolo ed impugnava un kryss nella destra. "Calmatevi, sono io." lo rassicurò. "I nostri toronin sono arrivati, venite giu, partiremo subito." e già si girò per scendere quando gli rispose "No, mi spiace, io non vengo, non sono portato per certe cose..." disse mesto "Torno al Regno, domani la stessa nave di prima riparte, la prenderò ancor una volta." si calò il cappello con la piuma sulla fronte "So badare a me." "D'accordo, come volete allora. Buon viaggio!" esortò, sempre a bassa voce, all'amico. Ridiscese le scale silenzioso come prima e tornò dai compagni. "Beh non abbiamo neppure quelle poche ore...dobbiamo andare subito via di qui!" Così uscirono dalla Locanda e infine dalla città. Dopo qualche ora di cammino si fermarono ai pendici della foresta, a qualche chilometro da Surad. Era pericoloso entrare lì di notte, avrebbero diffidato di loro. Così tagliarono qualche rametto e accesero un fuoco. L'elfo coprì le loro traccie fino a quel punto e cercò di fare meno fumo possibile. Cercò del cibo nei dintorni e, per fortuna, trovò qualche fungo accompagnato da due o tre patate e numerose more. Cominciò a cucinare e distribuì il cibo. Poi si diresse verso il lupo bianco. "Mi dispiace non avere della carne fresca per te, domani la troveremo, va bene?" e gli fece l'occhiolino mentre l'animale scodizolava di gioia al pensiero. Prese il sacco a pelo dallo zaino e si coricò aspettando che il Sole sorgesse.
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