Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

 
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Cercasi urgentemente compagni di viaggio!

Ultimo Aggiornamento: 17/11/2011 04:03
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Paladino Lord
16/01/2007 16:36
 
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Randal vide a terra la strana arma inventata da Ogino e la raccolse:sembrava in ottime condizioni.Lasciò sul terreno invece il suo arco spezzato in due dal ramo vivente.
Dopo avere fatto solo cento passi i due assistettero ad una buffa scena:Eoden cercava di passare attraverso due alberi ma veniva continuamente allontanato dai rami.
Jekyll sentenziò: "Da quella parte non si può proprio passare".
I due cercarono un altro passaggio ma subirono lo stesso destino del lupo.
-Sradicherò a martellate questi insulsi alberi!- urlò Randal furioso.
-Avete visto ciò che hanno fatto ad Ogino per una sola freccia?
-Come facciamo a passare altrimenti?
-Non ne ho idea.
-Un attimo ripensandoci la vostra soluzione può funzionare!- annunciò Jekyll illuminato e spiegò: -Questa foresta occupa le sue energie per combatterci.E' senza dubbio in preda ad un maleficio.Eppure il suo primo istinto è quello di sopravvivenza!
-Cominciando a sradicare gli alberi starà sulla difensiva,ma noi saremo occupati a combattere contro la vegetazione!
-Non ci avevo pensato.Eppure una soluzione deve esserci!
-E' molto rischioso,ma si può provare:possiamo bruciare la foresta.Così il bosco si darà da fare per cercare dell'acqua e spegnere l'incendio mentre noi potremo agire indisturbati!- concluse Randal.
A Jekyll non piacque molto la soluzione:un incendio avrebbe rivelato a tutti la loro posizione.D'altra parte non sembrava esserci altro modo per uscire da questa intricante situazione.




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Paladino
20/01/2007 13:53
 
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Ot Se trovo un modo abbstnza originale posso inserirmi? Grazie. [SM=x92701]




Oredin, Armaiolo
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Maestro
22/01/2007 16:20
 
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ot- Ovviamente, l'ultima parola spetta a Luce, ma secondo me non dovrebbero esserci problemi! In fondo più si è meglio è...





Jekyll, Cavaliere del Nord

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Paladino Lord
23/01/2007 21:18
 
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OT L'incendio parziale (non verrà bruciata l'intera foresta ma quel che basta per distrarre gli alberi) potrebbe attirare il nostro nuovo compare!




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24/01/2007 16:03
 
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ot- L'idea mi pare più che buona! Se anche Luce è d'accordo...a te, Oredin, andrebbe di entrare in scena sullo sfondo di una foresta incantata in fiamme? Gli spunti mi sembrano numerosi...-ot





Jekyll, Cavaliere del Nord

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Paladino
30/01/2007 14:56
 
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ot-timo! [SM=x92706] aspettiamo Luce o vado col post? -ot




Oredin, Armaiolo
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Paladino
13/02/2007 15:51
 
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Oredin percepì la sofferenza degli alberi sin dal primo ramo, e si avviò irritato verso la misteriosa fonte di calore, per poi scoprire un pugno dei suoi migliori amici sulla scena:
-CHE DIAMINE STATE COMBINANDO? SIETE DIVENTATI PIROMANI VOIALTRI!?
Oh, la foresta non sarà per niente contenta di questo!
-Oredin!- lo notò Jekyll -Voi conoscete la foresta?
-Ovvio! 3 anni fa un decelebrato mi vendette una casa proprio in mezzo alla radura, e dovetti ambientarmi!
La foresta odia chi le procura danni...
-Potete portarci fuori?- replicò l' altro.
-Prima dovete formirmi delle spiegazioni. Cosa sono i corpi senza vita apparente che ho trovato disseminati. Li ho portati in casa e me ne sto prendendo cura. Ho visto Majere tra di loro!
Cosa è successo?




Oredin, Armaiolo
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Grande Eroe
14/02/2007 13:48
 
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-Una nostra compagna di viaggio è rimasta avvelenata, ed eravamo in cerca di un'antidoto. Durante la nostra ricerca , però, Messere Ogino è stato portato via da una di queste piante malefiche...-
-Non vi preoccupate- lo interruppe Oredin:- Ho trovato anche lui e adesso riposa in casa mia, ma non ha ancora ripreso conoscenza. Quanto alla vostra compagna avvelenata era per caso una mezz'elfa?-

Randal e Jekyll annuirono preoccupati.
-Allora è salva anche lei, l'ho trovata insieme a Majere, al limitare della foresta. Il cavallo doveva essere inciampato, perchè li ha trascinati con sè in un piccolo burrone-
-E adesso come stanno?- domandò Randal
Oredin ridendo rispose:- Tutti bene, cavallo compreso!-
La tensione si sciolse e tutti scoppiarono in una grossa risata.

Così si incamminarono verso la casa del nuovo arrivato, ma ad un certo punto Oredin si fermò:- Non voglio entrare troppo nei vostri affari, ma non mi avete ancora detto come mai vi trovate da queste parti-
-Beh...- iniziò il cavaliere del nord
-Scusatemi non vorrei sembrarvi scortese- intervenne il fabbro:- Ma credo che sia compito di Luce di parlarvi del nostro viaggio, se lo ritiene opportuno-




Aspirante vassalla del sommo Blue Dragon

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Eroe
07/03/2007 19:24
 
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La casa nella radura
Ot-finalmente di ritorno sono io!
Oredin, bienvenue -OT

Il gruppetto di guerrieri si accodò al nano, che, contrariamente a quanto sarebbe potuto sembrare, possedeva una straordinaria agilità tra le frasche, e distanziò quindi rapidamente i suoi compagni, che dovettero urlargli di aspettarli.
Comunque arrivarono senza difficoltà in una radura, al centro della quale sorgeva una piccola dimora di pietre, con un tetto di tegole di argilla.
Era costeggiata da un piccolissimo ruscello, che forniva acqua agli abitanti della casa e alle verdure che crescevano nel piccolo orto.
Oredin si avvicinò alla porta e la spinse, entrando seguito dagli altri.
"Questa" disse compiendo un ampio gesto con la mano che abbracciava la tutta piccola stanza "è la mia dimora. Fate come se foste a casa vostra: prima di svegliare i nostri comuni amici voglio preparare loro un infuso che gli ridarà forza."
"Non so come ringraziari Oredin, vi siamo davvero grati..." disse il Paladino del Nord.
Randal invece gli chiese aiuto:"Credo che voi siate il più adatto a portarci sino alle bacche che agognamo"
Mentre ascoltava senza proferir verbo, il nano versò l'acqua che aveva scaldato su un piccolo focolare perennemente acceso in due piccole tazze, e vi sbriciolò alcune strane foglie.
Prese le tazze e accompagnò fabbro e paladino nella camera dove riposavano i due infortunati.
Majere si svegliò senza tante storie, contento di rivedere i suoi amici e gratissimo a Oredin, e anche Ogino, pur se intontito, era sano come un pesce.
Per Luce invece, non ci fu ancora nulla da fare.
Mentre borbottava frasi sconnesse Randal, con la sua proverbiale calma e pazienza, riuscì a farle inghiottire un po' del misturone maleodorante di Oredin.
"Ehi, Mago" disse Jekyll quando gli ebbe raccontato di Ogino "hai qualche idea su come recuperarlo?"
Majere rifletté pensoso.
Certamente Oredin sa dove possiamo trovarlo, e questo luogo potrebbe essere proprio dove sorge l'albero dalla rossa corteccia.
Tratteremo col serpente, e se necessario lo combatteremo"
"Non peccherete di superbia, Majere, credendo di poter sconfiggere un mostro leggendario come questo serpente?"
"Non pretendo, né spero, di sconfiggere il serpente. Ma se davvero è l'unica possibilità di salvare Luce, che scelta abbiamo?
Jekyill, se, per qualche scherzo del fato, riusciremo a sconfiggere il serpente d'oro, certo non sarà per merito mio, ma per merito dell'unità che ci lega. Per rispondere alla vostra domanda, no, non credo essere superbo in questo."
Il discorso dei due Aspiranti fu interrotto da Randal.
"Luce sta peggiorando, anche a detta di Oredin. Non credo che le resti molto tempo, anche se certamente questo strano infuso le ha giovato. Senza di esso non so se sarebbe ancora viva."

[Modificato da M@jere 07/03/2007 19.41]


"Allora se decidiamo di andare a cercare le bacche, dovremo portarla con noi, o, senzanessuno che se ne prenda cura, potrebbe perire senza ricevere aiuto!" disse il Cavaliere del Nord
"E sia. Io dico che dobbiamo tentare. Come potreste vivere con la vita di questa giovane elfa sulla coscienza?" chiese Majere.
Randal si dichiarò d'accordo, e Jekyll anche, ricordando che dovevano anche salvare Ogino Dc.
"Perfetto" disse Oredin "allora è deciso: vi condurrò dove credo che si trovi questo albero. Ma vi avverto, non mi sono mai addentrato in quella zona: si sente lontana un miglio la presenza di un essere certamente al di sopra delle nostre possibilità. Sinceramente, dubito che anche uno solo di noi possa sopravvivere."
"E allora, verso la nostra ultima avventura" disse Majere
"Verso la nostra ultima avventura!" Gridarono in coro i suoi compagni.

[Modificato da M@jere 07/03/2007 20.20]

[Modificato da M@jere 10/03/2007 12.02]

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Eroe
08/03/2007 21:41
 
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Gli avventurieri, con Luce adagiata su una barella di fortuna trasportata da Jekyll e Randal, uscirono dalla casetta.
Oredin si mise alla testa del gruppo e cominciò a camminare con fare sicuro verso il limitare della radura.
Oredin guidò Jekyll, Majere e Randal per un periodo di tempo impossibile da definirsi in quel luogo oscuro, mentre la vegetazione, che si faceva sempre più intricata, ostacolava il passaggio.
Da alcuni minuti era possibile avvertire lo scroscio delle acque di un fiume, quando la compagnia giunse sulle rive di un guado, necessario per superare uno strano fiume, che sembrava non avere né capo né coda, ma essere circoscritto a ciò che i nostri amici potevano vedere, ovvero un anello di acque che cingeva un isolotto.
"Siete certi di voler continuare, Aspiranti?
Passato questo fiume non avrete più la possibilità di desistere dal vostro intento."
Majere, pensieroso, osservò l'isolotto.
Era completamente ricorperto da alberi del tutto uguali a quelli del resto della foresta, ma disposti con un ordine innaturale, chiusi ad anello, come a proteggere qualcosa che si trovasse al loro centro.
"Io sono sicuro, e sono certo che anche voi siete desiderosi di seguirmi" disse Jekyll.
Majere annuì e Randal borbottò qualcosa, ma chiaramente erano decisi a proseguire.
"Oredin, tu cosa farai? Verrai con noi?"
Il nano annuì "se c'è qualcuno che possa tentare di ragionare con quel leggendario serpente, se davvero esiste, in qusto gruppo sono io. Verrò"
Cauti, Majere e Jekyll si misero alla testa del gruppo.
Il Cavaliere del Nord sguainò la spada con un rumore metallico, mentre Randal soppesava il maglio.
Majere estrasse delle foglie da una sacca appesa alle sue vesti ormai lacere e iniziò a borbottare un incantesimo.
Oredin appena passato il guado posò Luce a terra.
Riluttanti a violare il cerchio di alberi, gli Aspiranti si guardarono l'un l'altro, cercando conforto nella presenza dei loro compagni.
"Facciamoci forza" mormorò Majere con un filo di voce.
Dopodichè entro nel cerchio di alberi.

All'interno di quella cerchia, tutto era buio, buio pesto.
Majere si rese conto che non poteva comunicare con nessuno degli altri Aspiranti, né aveva modo di tornare indietro.
Mentre, smarrito, Majere si guardava intorno, vide una luce, un puntino lontano ingrandirsi e prendere forma.
Il mago, incuriosito, piegò la teta e strizzò gli occhi, ma gli basto attendere per vedere delinearsi i contorni di una figura, una figura umana.
La sua.

Quando Majere rinvenne, si ritrovò circondato dagli alberi che aveva appena oltrepassato, mentre intorno a lui i suoi amici si risvegliavano.
"Co-cosa è successo?" chiese Jekyll
"Non so... ricordo le fiamme...la città in fiamme..."
"Cosa dite Randal? Non avete forse visto il branco di lupi?"
Appurato che ebbero che il passaggio attraverso la cerchia di alberi li aveva sottoposti a una prova, una prova diversa per tutti, che metteva in luce strani aspetti della personalità di ognuno, gli Aspiranti cominciarono a raccontare cosa era successo loro.
Jekyll aveva combattuto contro un branco di lupi. Immaginate i suoi sensi di colpa nello scoprire che tutti i lupi erano uguali a eoden, che lui aveva lasciato a guardia di Luce fuori dal boschetto.
Anche Randal aveva tremato per le sue inesistenti colpe: durante l'incantesimo il suo uso sfrenato della fucina per scopi malvagi aveva dato fiamme all'intera città di bluedragon, e lui era l'unico sopravvissuto: aveva ucciso tutti.
La prova di Oredin era incentrata evidentemente su qualche leggenda nanica, perchè nessuno capì effettivamente cosa potesse significare per lui.
Majere non parlò a nessuno della sua prova.
Era infatti ancora turbato per ciò che gli era stato detto durante l'incubo, e, come se parlarne lo dovesse rendere più reale, il mago taque ciò a cui era stato sottoposto.




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Eroe
10/03/2007 11:59
 
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OT-Ohno! E' vero! CApiatemi, con tutti quei post da leggere ho fatto un po' di confusione.... Ma rimedio subito. [SM=x92705]




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Paladino
17/03/2007 13:53
 
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Oredin si accorse del turbamento del giovane mago e, riconoscendo sè stesso in lui, lo avvicinò per parlargli:
"Vedete Majere, penso di aver compreso la vostra situazione. So che vi fidate tantissimo dei vostri compagni, e che siete convinto che, insieme a loro, potreste fare qualunque cosa. Questo posto è stato creato per setacciare le persone e identificare il loro peggior timore, per poi mostrarglielo.
Avete visto voi stesso, vero?"
"Come potete saperlo?"
"Successe anche a me. Ero molto fiero e mi reputavo molto più importante di quel che ero, poi mi ritrovai faccia a faccia con me stesso. Vedetti tutto il negativo che avevo nel cuore, e decisi di cambiare. E' per questo che sono diventato un Aspirante Vassallo"
"Grazie. Mediterò a lungo su quete parole"
Dopo iniziarono a camminare, facendo attenzione a non pestare rami o radici. Oredin raccolse dell' erba e vi costruì un flauto di Pan, dicendo che sarebbe potuto servire in seguito per placare lo spirito della foresta, ma ovviamente sperava di non averne bisogno.
"Forse quet sarà davvero la nostra ultima marcia..." commentò Randal, con in braccio Luce, che sembrava non volersi più riprendere.
"Ragazzi, dobbiamo pensare in positivo, sennò non riusciremo mai a battere un famelico serpente gigante capace di rivoltarci un'intera foresta contro"
"Moriremo tutti..." sibilò Luce, con un sussulto.
Ma gli altri si convinsero che si trattava unicamente del vento, che soffiava impetuoso verso Nord.




Oredin, Armaiolo
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Eroe
17/03/2007 19:11
 
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Ci volle pochissimo per giungere sotto le fronde del più grande albero che Majere avesse mai visto.
Era davvero imponente, stagliato contro il cielo che si arrossava nel tramonto.
la corteccia rossa risaltava sullo sfondo verde dell'erba, e, tra le foglie più alte, era possibile intravedere le bacche nere che facevano capolino tra i rami.
"Eccole!" gridò Randal incdicando gli agognati frutti.
"Tzé, sarà un gioco da ragazzi prenderle" disse Jekyll.
"No, Cavaliere, aspettate!" Oredin non fece in tempo a fermare l'Aspirante Vassallo. Questi protese una mano, che fu però respinta da uno strano filamento dorato. "Ahio!" urlò il Cavaliere, mentre un segno rosso si profilava nettamente sul dorso della mano.
INcuriosito, comunque, fissò il filamento, che ondeggiò serpeggiò, e si ritirò fra le foglie.
"Quello era il serpente?" chiese Randal.
Oredin annuì. "Messer Jekyll, dovreste fare più attenzione"
Jekyll, massaggiandosi la mano offesa, annuì contro voglia.
"Beh" chiese Randal "nano, dacci un consiglio. Come dovremmo fare aprendere quelle bacche?"
Oredin si avvicinò all'albero.
Appoggiò la mano sulla corteccia, e stette immobile, come in ascolto.
Dopo poco, un movimento tra le foglie, una testa triangolare grossa il doppio di quella del nano sbucò, fissò proprio oredin che aprì gli occhi e li pose in quelli del Serpente.
Oredin chinò il capo. "Chi ssssiete voi? Chi ssssiete per violare i miei confini? Chi ssssiete e cosa volete da me?"
"Beh, noi siamo Aspiranti Vassalli del Regno di Bul-lub-blue dra...
Ogino, che aveva cominciato a parlare, incespicò quando i grandi occhi dorati del serpente gi lanciarono uno sguardi di fuoco, per fargli capire che non intendeva parlare con lui. "Chi sssssiete?" ripeté il serpente rivolgendosi ad Oredin e a lui soltanto.
"Amici della foresta"
"E Perchè violate i miei confini?"
"Dobbiamo implorare il tuo aiuto, per salvare una vita innocente"
Il Serpente si ritrasse.
Sembrava che sorridesse, quando ricacciò la testa tra i rami, dove non la si poteva vedere.
"Non avrete il mio aiuto, se non superete la prova a cui vi sottoporrò.
Ognuno di voi dovrà affrontare una provae solo chi la passerà avrà da me un dono: la vita. Anche la vostra amica, sapete? Anche lei verrà sottoposta a una prova."
"E come farà" obbiettò Majere "Non vedete in quale state ella è ridotta? Non è certo in grado di combattere!"
"Oh, stolto" disse il Serpente, finalmente rivolgendosi agli altri Aspiranti: "Dovrete combattere, certo, ma non sarà con le armi che troverete la vostra via lungo il periglioso cammino che vi ta davanti. Non dovrete macchiarvi le mani di sangue per superare la prova, non dovrete macchiarvele di sangue altrui almeno, anche se non poso assicurarvi che voi stessi non farete scorrere il vostro sangue."
Queste parole svanirono nel nulla, mentre il mago cadeva in un sonno profondo, seguito dai suoi compagni.

Era di nuovo lì, nel buio.
"No" pensò Majere "non di nuovo"
Sentiva che non avrebbe sopportato un'altra delle torture psicologiche del sarpente.
"Morirò. Nella migliore delle ipotesi"
Se in quel luogo fosse stato dotato di un corpo, avrebbe rabbrividito, ma non era il corpo di Majere quello che fluttuava nel nulla più totale.
Ad un tratto, Majere rivide la lucina, tale e quale a quella che aveva visto nella prima prova. Ma ora che sapeva cos'era, la vedeva rossa.
Rosso fuoco, la stella rossa si avvicinò a Majere, Majere che era sull'orla delle lacrime senza poter piangere, era nel panico senza poter urlare.
Di nuovo le linea si definirono. Avvolto in vesti scarlatte, una figura di elfo si stagliò nel buio. Calato sul volto un cappuccio, stretta nella mano sinistra una spada insanguinata.
Il riflesso di Majere si tolse il cappuccio. Dalle labbra sottili colava un rivoletto di sangue, non suo.
Mentre gli occhi del riflesso scavano nella sua anima, Majere cadde in ginocchio, per quanto questo potesse avere un significato in un luogo come quello.
Ed un tratto seppe. Vide immagini di morte, di dolore. Inter villaggi rasi al suolo, gli abitati torturati, abbandonati alla morte solo dopo aver patito atroci sofferenze. Donne, bambini, tutti morti, squartati, impalati, ricoperti di sangue.
Majere stava per esplodere. Era sempre lì, fermo, carponi nel buio, eppure contemporaneamente era in tutti i luoghi e in nessuno.
Ad un tratto, il riflesso fu distratto da qualcosa.
Una nuova lucina, bianca questa volta, si avvicinava.
Majere la vide subito chiaramente: era una donna, anzi, una ragazza. La più bella che il mago avesse mai visto.
Camminava ancheggiando verso di lui, come ignara di ciò che Majere stava passando.
Gli si avvicinò, si chinò e gli terse il sudore dalla fronte, poi lo aiutò a rialzarsi. Appoggiadosi a lei, Majere si rimise in piedi, confuso da ciò che tava succedendo. Anche il riflesso di Majere era come sconcertato.
"Vedi" disse la ragazza. "Non siete uguali. Guarda le sue mani, artigli laceratori. Guarda le tue.
Guarda le sue labbra, sottile fessura pronunziante canti di terrore. Guarda le tue.
Non siete uguali.
Guarda le sue armi. Terrore e Dolore. Guarda le tue di Aspirante.
Non siete uguali, tu e lui."
Negli occhi sanguigni del riflesso, ora si scorgeva quasi un lampo di paura.
"Chi sei tu?" chiese ancora.
Majere aveva capito.
Sotto i suoi occhi il riflesso si disintegrò, come uno specchio che va in frantumi.
Stordito, incredulo per il fatto che doveva aver superato la prova, il mago si voltò per ringraziare la ragazza.
Ma questa era svanita.
Majere rinvenne ai piedi dell'albero. Sfinito, vomitò l'anima nel ruscello, ma la foresta non sembr aversene troppo a male. Certo che non avrebbe potuto sopravvivere a un0altra cosa del genere, Majere si abbandonò sull'erba, in attesa dei compagni.




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Grande Eroe
18/03/2007 11:49
 
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Le tenebre... Ecco cosa vedeva Luce intorno a sè, o forse sarebbe più esatto dire non vedeva...
Da quando era ricaduta nel sonno, uno strano torpore l'aveva avvolta, insieme ad un unico desiderio: dormire per l'eternità.
Invano aveva cercato di scuotersi, di aprire almeno gli occhi per rassicurare i suoi compagni.

Ora quella tenebra diventava sempre più fitta e nera: il senso di oppressione nel petto cresceva, facendola respirare con fatica. Si ritrovò seduta con la testa tra le ginocchia; la testa le scoppiava ed un solo desiderio invadeva la sua mente: tornare distesa e dormire. Quella tenebra che al principio le era parsa così minacciosa, le pareva ora calda e accogliente, la chiamava e la invitava ad addentrarsi sempre più dentro di lei.
Lentamente iniziò a scivolare verso di essa, ma d'un tratto le immagini dei suoi compagni, che tanto l'avevano aiutata, le ritornò alla mente.

Trasalì, risquotendosi in parte dal torpore. Lentamente e con fatica si alzò in piedi, barcollando. L'angoscia la pervase e si accorse che più quello strano torpore la abbandonava, più sentiva crescere il dolore nelle sue membra. Boccheggiò, poichè l'aria diventava sempre più soffocante. D'un tratto sentì una presenza alle sue spalle. Si voltò di scattò, ma dietro di lei c'era solo uno specchio perlaceo.

OT-quando torno continuo [SM=x92702]




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Eroe
04/04/2007 13:31
 
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Ot
Grrr... ma che venerdì???




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Grande Eroe
26/04/2007 22:16
 
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Il suo istinto le diceva di non avvicinarsi, ma un qualcosa la spingeva lo stesso a specchiarvisi. Ciò che vide, furono frammenti della sua vita: dolori, peccati. Tutto ciò che di brutto le era accaduto passò nella sua mente. Si sentì piccola e insignificante, ma soprattutto incapace di fare qualcosa di utile per gli altri...Incatenata nel sonno magico era solo un peso per i cuoi compagni; calde lacrime le scesero sul viso appuntito. Per un po' singhiozzò, ma d'un tratto asciugandosi i grandi occhi azzurri, li alzò e disse:- Però posso amare, i miei compagni e le persone che incontrerò nella mia vita-
Sorrise. Sì era proprio così. Si alzò in piedi e risoluta, ricacciò indietro le ultime tenebre, che si ritirarono di fronte alla luce del suo cuore.

Spalancò gli occhi; il vento la accarezzava, facendo svolazzare i capelli. Era ancora debolissima, e non sapeva per quanto sarebbe riuscita a rimanere, sveglia, ma si sentiva in Pace. Preoccupazioni e dolori l'avevano abbandonata. Cercò con lo sguardo i suoi compagni


OT- scusate il ritardo... [SM=x92713]




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Eroe
27/04/2007 16:03
 
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Majere si guardò intorno, ristorato dopo un sonnellino.
Dei suoi compagni solo Luce sembrava essere tornata nel nostro mondo, anche se era ancora profondamente addormentata.
Majere si voltò verso l'albero e dinnanzi a lui si parò il Serpente.
"Bensvegliato. La prova. Hai dormito ma l'hai superata. Ma hai fatto giusto, hai fatto bene, e così forse gli altri, ma, caro, io non lo so ancora.
Non lo posso sapere se non è ancora avvenuto, non è ancora successo che l'abbiano superata o mancata. Però per ora non sono morti, caro, non sono ancora morti nella mia prova, non lo sono i tuoi amici, caro.
Però tu hai fatto giusto, caro, meriti un premio, caro, non come i tuoi amici che ancora non l'hanno fatto, non come loro meriti un premio. Non loro che dormono ancora."
Majere era vagamente stordito dalla sequela di parole e frasi scoordinate del serpente, e lo fissò con un sopracciglio alzato in segno di disappunto mentre scompariva tra le fronde.
"Eccomi di nuovo, caro, eccomi sono di nuovo qui!" disse il serpente, facendo prendere un colpo a Majere che si era perso nei suoi pensieri.
"Tienila, lì, là quella cosa tua, perché è tua perchè hai fatto bene. Tienila sulla tua amica, la farà bene"
L'elfo interpretò l'ultima frase come un le farà bene... L'oggetto che il serpente gli aveva fatto cadere in mano era una grossa bacca nera, certamente quella che sarebbe servita per curare Luce.
Sollevò gli occhi dal prezioso frutto per ringraziare lo strano serpente, così maligno prima che superasse la prova,così strano e gentile dopo, ma questo era sparito.
"beh" pensò Majere "non mi resta che attendere che i miei compagni si destino e poi potremo allontanarci finlalmente da questa foresta!"




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Sesso: Femminile
Grande Eroe
27/04/2007 22:11
 
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Pian piano lavista della mezz'elfa iniziò a schiarirsi. Il mondo che la circondava, che prima le era parso sfocato e nebbioso, ora le appariva pieno di colori vivaci.
Una figura sostava più in la ai piedi di un albero. Le parve di riconoscere Mejere. Chiamandolo debolmente cercò di attirare la sua attenzione.




Aspirante vassalla del sommo Blue Dragon

membro della Congrega delle arti magiche ed alchemiche

Classe:Maga

"Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza"
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Sesso: Maschile
Eroe
30/04/2007 11:02
 
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-Luce!
Majere si avvicinò all'elfa, e le si inginocchio accanto.
-Come vi sentite?- chiese appallottolando il suo mantello e mettendolo sotto la testa di lei a mo' di cuscino.
-Poos fare qualcosa, magari dell'acqua? Avete fame? Non mangiate da giorni...




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Sesso: Femminile
Grande Eroe
30/04/2007 12:07
 
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Luce cercò di parlare, ma era ancora troppo debole. Annuì, perciò, quando majere le chiese se voleva dell'acqua. Si sentiva la gla secca in fiamme, inizialmente non ci aveva fatto caso, era troppo occupata a cercare di farsi notare. Chiuse gli occhi, ma poi li riaprì subito di scatto, sapendoo che non doveva ancora una volta cedere al sonno.
Ciononostante si sentiva terribilmente stanca e sapeva che non avrebbe potuto resistere in quelle condizioni per molto.




Aspirante vassalla del sommo Blue Dragon

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