Rumore di zoccoli sul marmo...
Un cavallo lanciato al galoppo per i corridoi del castello Reale?
Prima di calpestare il rosso tappeto con gli zoccoli del suo destriero, Qixote smontò da cavallo e prese a correre a più non posso in direzione del Trono.
Con un grande fiatone, il vecchio Cavaliere s'affrettò ad inginocchiarsi, in mano stringeva l'invito, ma a causa dell'affanno attese qualche attimo per parlare, intanto sopraggiunsero due Guardman che immediatamente circondarono l'Aspirante Vassallo, lo presero per le braccia e lo alzarono da terra, poi dissero: "O Sommi, perdeonate l'intrusione, porteremo subito alle prigioni questo pazzo selvaggio".
I presenti sbottarono in una risata collettiva ed i Sommi si guardarono reciprocamente sorridendo, poi il Sommo Ostri disse rivolgendosi ai Guardman: "Non ce n'è bisogno, potete andare."
"Si Vostra altezza."
Qixote fu liberato ed i due Guardman presero il suo cavallo e lo condussero fuori. Finalmente l'Errante potè parlare...
"Perdonate la mia irruenza o Sommi, ma sapevo bene a cosa sarei andato incontro, e vi ringrazio per avermi concesso la libertà. Avrei volentieri fatto visita alle prigioni del Regno pur di essere qui a fare il mio dovere. E' mia colpa per il tremendo ritardo col quale mi presento, ma non voglio abusare ulteriormente della vostra pazienza difendendomi con delle scuse. Ho avuto modo di conoscere il Regno di Blue Dragon, ho avuto modo, per Vostra grazia, di entrarvi come Aspirante Vassallo, ho avuto modo di impararne le leggi e posso quindi dirvi che mai in tutti i miei lunghi viaggi ho sostato in una terra governata dalla giustizia come qui nel Regno di Blue Dragon. I molti Sovrani, Re, Imperatori che ho conosciuto non reggerebbero il confronto con la vostra ombra Sire. Non potete andarvene!"
Don Qixote, Aspirante Vassallo de lo Regno di Blue Dragon.
"Il Cavaliere Errante ha da essere iuris-perito e deve conoscere le leggi della giustizia distributiva e commutativa per dare a tutti il suo. Poi debb'essere teologo per sapere dar conto chiaro e distinto della legge cristiana che professa quando ne sia domandato: debb'essere medico e specialmente botanico, per conoscere in mezzo alle campagne disabitate e nei deserti l'erbe che hanno virtu' di sanare le ferite, perche' ne' puo' ne' deve andare il Cavaliere Errante in ogni bottega a cercare chi gliele curi; e saper ferrare un cavallo e rassettare la sella e la briglia. Dee serbare gelosamente la fede a Dio e alla sua Dama: debb'essere casto nei suoi pensieri, onesto nelle parole, liberale nelle opere, valoroso nelle imprese, tollerante nei travagli, caritatevole coi bisognosi, e finalmente mantenitore della verita', anche a prezzo della vita."
Cervantes