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Minaccia dal futuro

Ultimo Aggiornamento: 12/10/2005 19:54
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Paladino
17/04/2005 23:35
 
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Ikarus, Lirisea e Aredhel erano pronti per uno scontro, mentre dietro all’Unità B145 arrivarono i tre robot, richiamati da un suo ordine.
Dietro di loro si sentiva il basso ronzio della parete rossa che l’uomo-robot aveva definito laser.
Anche se loro avevano quelle strani armi, i tre potevano vantare dell’aiuto della magia, anche se Lirisea era inquieta sulle condizioni dell’amica al suo fianco.
Anche se era in piedi, sentiva la sua aura molto debole e non sapeva se sarebbe riuscita ad essere attiva al cento per cento....ma era sempre un valido aiuto.
Ad un tratto i tre robot tirarono fuori delle strane e nuove armi che lanciavano delle specie di fasci biancastri.
-Cercate di stordirli...ci servono vivi!- ordino con autorità l’Unità B145.
Ikarus creò uno scudo protettivo davanti a loro, mentre Aredhel deviava quegli strani colpi, così che non avrebbero indebolito la barriera del Priore.
Lirisea si concentrò e richiamò una strana nebbia bianca davanti allo scudo, che prese le sembianze di un grosso lupo incorporeo, che attaccò uno dei tre robot.
I colpi stordenti gli passarono attraverso come se esso fosse un fantasma, ma appena l’animale azzannò un braccio dell’automa, prese consistenza, causando così un grosso squarcio nel materiale del robot.
Piccole scariche si notarono sull’arto, e il lupo continuò nel suo attacco, fino a che un altro automa colpì contro di esso, facendolo svanire, ma almeno l’attacco aveva messo fuori uso uno dei tre nemici.
Mentre Aredhel stava attaccando uno dei due rimasti, avvertì un basso ronzio alla sua destra, dove c’era la solida parete di ferro.
Anche Lirisea lo sentì, ed in un primo momento pensò al laser alle loro spalle.
Dal nulla si aprì un largo passaggio, dove altri due robot puntarono le armi stordenti e fecero fuoco contro le giovani, ma prontamente Aredhel creò un secondo scudo e la vampira le si mise davanti avendo percepito sempre più l’indebolirsi nell’aura dell’amica.
Ikarus intanto colpì un robot che era uscito da un’altra apertura sulla parete sinistra, abbattendolo.
Lirisea bloccò uno dei due automi al di là dello scudo creato da Aredhel con delle robuste liane plasmate dalla magia.
Se la barriera creata dalla ragazza dietro di lei sarebbe caduta, la vampira avrebbe dovuto attaccare il robot rimanente.
Si preparò per l’eventuale scontro facendo confluire la Vitae nelle sue braccia, proprio mentre lo scudo si infrangeva sotto un colpo dell’essere meccanico.
Stava per stordire la ragazza con l’arma, quando lei fu più veloce e colpì con l’ausilio della Potenza, una delle tre discipline vampiriche apprese, il robot, fu scaraventato nell’apertura da cui era uscito, nel corridoio nascosto.
Rimase fermo sul pavimento, producendo delle luminose scariche dal buco che la vampira gli aveva causato.
Aredhel guardò l’eventuale via di fuga, avvertendo dell’idea l’amica, quando l’apertura si chiuse, cancellando quindi quella possibilità.
-accidenti...andata...- affermò Lirisea girandosi verso la ragazza.
Le due aiutarono Ikarus, tornando ad attaccare, con i loro poteri, i due robot rimanenti, mentre l’Unità B145 rimaneva nascosto dietro i due automi, osservando lo scontro.
Il priore mentre contrattaccava con un incanto, vide l’umanoide parlare in uno strano oggetto rettangolare.
Anche le giovani se ne accorsero nell’infuriare dei colpi, e mentre tentavano di dare una spiegazione, dietro di loro il ronzio smise.
Lirisea girò per un attimo lo sguardo, accorgendosi dell’assenza della parete di laser.
La cosa non era normale, e non le piaceva affatto...
Avvertì gli altri mentre nuovi tre robot arrivarono dal corridoio alle loro spalle.
I colpi degli automi si fermarono, mentre l’Unità B145 si mise a parlare.
-Mi sembra che la vostra banale resistenza sia finita...siete circondati!- disse guardando i tre che rimanevano fermi e pronti a qualunque cosa.

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Grande Eroe
18/04/2005 18:41
 
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Ikarus non aveva alcuna intenzione di soccombere innanzi alle scialbe minacce di un nemico. Quindi con voce sprezzante disse "La nostra resistenza finirà con la nostra morte!" detto questo, inioziò a formulare un arcano incantesimo.
Aredhel e Lirisea vennero messe in grave difficoltà dalla mossa di Ikarus, che aveva smesso di combattere per concentrarsi, ma nonostante tutto, cercavano disperatamente di resitere in attesa dell'incantesimo del priore.
Mentre Lirisea colpiva con la sua abilità di Potenza un'ennesimo nemico e Aredhel erigeva un'ultima barriera a protezione del gruppo, Ikarus finì l'incantesimo.
Una grande energia si avvertì nell'aere, questa risucchiò tutte le altre, le barriere scomparvero e le liane di Lirisea svanirono. Lo scompenso di energie, venne avvertito persino dalle macchine, che si voltarono in direzione dell'unità B145 cessando di attaccare.
Il direttore dell'impianto, si guardò attorno mentre piccole scariche elettriche rosse e violacee, iniziavano a comparirgli sotto i piedi, subito seguite da un vortice nero-bluastro che divenica sempre più vorticoso.
"CHE DIAVOLO SUCCEDE!" urlò il malcapitato cercando di spostarsi.
Tentò di correre via ed iniziò ad agitarsi mentre il vortice lo tratteneva. Quando fù delle dimensioni di B145, lo fece scomparire tra i suoi tetri colori e quindi si richiuse, fecendo cessare la strana sensazione di potere magico che emanava.
I robot, cessarono i loro attacchi, privi di ordini.
"Che diavolo avete fatto?!" chiese flebilmente Aredhel "Ho mandato quella carogna su un altro piano astrale!". Con quella mossa avevano ottenuto la vittoria, ma il priore pareva spossato. Per ora almeno, potevano tirare un sospiro di soglievo...

[Modificato da Ikarus, priore 19/04/2005 17.12]



Ot--- Ho modificato dato che ho usato il tu...sob, peccato un'altra X[SM=x92713] Più attenzione Ikarus![SM=x92702] Bright, grazie per avermelo fatto notare![SM=x92702] Non desidero dare il cattivo esempio[SM=x92710] ---Ot

[Modificato da Ikarus, priore 19/04/2005 17.14]

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Paladino
20/04/2005 10:36
 
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Finalmente lo scontro si era concluso e nessuno era stato ferito:solo Ikarus era rimasto un pò spossato per il grande incantesimo che aveva fatto,ma grazie a lui i tre amici avevano vinto! Ora tutto ciò che dovevano fare era di trovare un'uscita al più presto,di trovare gli altri compagni scomparsi e di guarire Aredhel,ormai sfinita per lo sforzo eccessivo.




ot raga cerchiamo di uscire da questo postaccio[SM=x92713] ot




"Libertà è il diritto che ogni creatura vivente ha di ESSERE"
Aspirante Vassalla del Sommo Blue Dragon
Maga dell'aria
Addestratrice di Falchi
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Maestro
21/04/2005 16:30
 
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Bright era tornato in prossimità del boschetto dove si era scontrato con i robot, quando individuò un gruppetto di costrutti poco distante.
Sguainando la spada, il Paladino caricò in quella direzione. I robot si accorsero dell'attacco e... si voltarono e scapparono.
Sorpreso da quel comportamento molto umano, l'atlantideo incitò il cavallo, seguendo i nemici oltre la collinetta dove si erano nascosti.
Non appena ebbe aggirato il colle, comprese la tattica dei robot, mentre decine di armi da fuoco si puntavano su di lui.
Bright lasciò che Tame continuasse la sua corsa, mentre i nemici gli intimavano di arrendersi, e raccolse la propria energia.
Non appena il capitano della squadra ebbe finito di parlare, il Gran Maestro lanciò il proprio incantesimo, liberando l'energia allo stato grezzo. Centinaia di luminosissime scariche bianche partirono in tutte le direzioni, abbattendo i robot tutto attorno. Alcuni costrutti riuscirono tuttavia a resistere all'attacco, ed aprirono il fuoco.
BrightBlade si sbilanciò tutto da un lato, frapponendo tra sé e i proiettili il corpo del destriero.
Tre o quattro proiettili colpirono il cavallo in tutto il corpo, tuttavia nessuno di loro riuscì a ferire anche il Paladino.
Con un nitrito, Tame perse l'equilibrio e crollò di lato, schiantandosi sopra il Vassallo.
BrightBlade raccolse nuovamente la propria magia divina, imponendo le mani sul destriero. Con un sinistro risucchio, le ferite si richiusero.
"Ora, amico mio!" sussurrò l'atlantideo. Tame cominciò a brillare, quindi il Paladino lo congedò e l'animale scomparve in mezzo all'aria.
Spossato per l'intenso sforzo magico sostenuto, BrightBlade si rialzò in piedi, brandendo la Lama di Atlantide a due mani.
I robot lo circondarono.
"Non opponete resistenza... ora verrete prelevati" declamò il capitano.
Bright non ascoltò neppure quell'affermazione, per altro inappropriata: probabilmente, il costrutto l'avrebbe pronunciata anche se avesse "prelevato" un sasso. Il Paladino caricò a testa bassa, ma non raggiunse mai il bersaglio. Di colpo, una nebbiolina azzurra lo avvolse, e la testa cominciò a girargli violentemente.
Prima di svenire, ebbene come la sensazione che il terreno sotto di lui lo inghiottisse, facendolo sprofondare sempre più giù...





BrightBlade
Vassallo e Ambasciatore del Regno di Blue Dragon
Gran Maestro della Gilda dei Paladini di Blue Dragon
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I Giardini di Atlantide
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Grande Eroe
23/04/2005 10:51
 
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Ikarus stava guarendo le ferite di Aredhel e le stava ridonando un poco di vigore, quando udì un rantolo provenire dalla loro cella. Lirisea scattò in piedi con le orecchie tese e i suoi sensi vampirici completamente focalizzati sulla stanza.
Ikarus la guardò, poi disse "Aredhel, aspettateci qui, siete ancora molto debole e le poche forze che avete recuperato, ci serviranno per uscire" quindi fece un cenno a Lirisea ed entrambi presero ad avanzare verso la stanza.
Quando furono all'ingresso videro la figura del Paladino di Atlantide riversa al suolo. Lirisea esclamò "E' BrightBlade!" Ikarus come lei era sensibilmente sbigottito nel vedere il Gran Maestro a terra in quella stanzetta, ma senza indugiare oltre, si mosse nella stanza seguito dalla vampira.
Quando gli fù vicino, passò una mano poco al di sopra degli occhi del paladino e questi si riprese alzandosi di scatto.
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Paladino
28/04/2005 19:26
 
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Aredhel,sorpresa dal ritrovo di BrightBlade,pensò per quanto tempo avrebbe resistito in quelle condizioni:anche se non aveva detto nulla,dopo lo scontro la sua debolezza era aumentata notevolmente ma non si permetteva di ammetterlo...neppure a se stessa. Non sapeva cosa sarebbe successo ma era certa di una cosa: se rimanevano ancora in quel posto,nessno avrebbe potuto resistere!

Si destò dai suoi pensieri appena vide BrightBlade riprendersi...Aveva sicuramente molte cose da raccontare...




"Libertà è il diritto che ogni creatura vivente ha di ESSERE"
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Maga dell'aria
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Maestro
28/04/2005 20:02
 
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Alzatosi in piedi, il Paladino raccolse la Lama di Atlantide dal terreno.
"Salve Ikarus... qual buon vento?" disse allegramente.
Il Chierico si stupì del contagioso buonumore dell'atlantideo.
Quest'ultimo, nel frattempo, aveva notato la presenza di Lirisea ed Aredhel, così come l'assenza dei soldati e del demone-volpe.
"Lady Aredhel..." disse il Paladino, salutando la maga con un accenno d'inchino. Aredhel rispose al saluto con un cenno del capo, e anche solo quel gesto gli comportò un notevole sforzo di volontà.
"Presumo che ognuno di noi abbia da raccontare parecchie cose, io per primo, quindi... che ne dite se trovassimo un posticino per chiacchierare in privato?" disse Bright.
"Considerato che - se non vado errata - siamo in una base dei robot, credo sia difficile trovare un posto del genere, Bright" affermò Lirisea, che scrutava con un certo nervosismo il corridoio di fronte a loro - unica via d'uscita dalla zona delle celle. "Inoltre - aggiunse - credo sia meglio spostarci subito e rimandare i resoconti a dopo. Non vorrei che fossimo intrappolati da un'altra di quelle barriere luminose...".
Ikarus si strofinò istintivamente il polso che aveva rimarginato.
"Avete ragione, Lirisea. Andiamo avanti io ed Ikarus, voi e Aredhel state indietro e copriteci le spalle" disse allora l'atlantideo, e si incamminò lungo il corridoio.
Mentre i due uomini camminavano in silenzio, Aredhel si lasciò sfuggire un lieve gemito. Era incredibilmente stanca, e non riusciva a capire perché le forze non le tornassero come sarebbe stato normale.
"Appoggiatevi a me" le sussurrò Lirisea, offrendole il braccio pallidissimo.
La maga dell'aria vi si appoggiò, e rivolse uno sguardo di gratitudine alla compagna mentre tenevano il passo del Chierico e del Paladino.





BrightBlade
Vassallo e Ambasciatore del Regno di Blue Dragon
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Grande Eroe
02/05/2005 20:00
 
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Mentre camminavano Ikarus si scostò di lato per osservare in una delle celle, ma essa pareva vuota... Da un certo punto di vista era un bene, se in quelle celle non ci fosse stato nessuno, non avrebbero perso tempo nel liberare ogni singolo individuo, ma proprio in quel momento un urlo di soccorso giunse da una delle celle più avanti.
Bright senza perdere tempo, schiantò la lama della sua arma sulla robusta porta, che però venne squarciata in due meta, dall'alto al basso. La parte priva di cardini ricadde al suolo e finalmente le grida cessarono.
Un piccolo ometto magrissimo, a cui sporgevano le ginocchia e si potevano contare tutte le costole, stava seduto su di un pagliericcio e fissava gli eroi con aria sconvolta. Bright si fece avanti per aiutarlo ad uscire e questo gli venne in contro gattonando e blaterando parole senza senso.
Quasi non sembrava più un uomo...
Anche se a guardarlo incuteva ribrezzo, il cuore del paladino era fermamente convinto del dovere di aiutare quel disgraziato.
Così quando gli fu innanzi, lo sollevò da un braccio e lo aiutò ad uscire dalla cubicola.
Non aveva ferite quindi Ikarus, non poteva fare altro che aiutare il Gran Maestro a portare il poveretto.
Andarono avanti senza incontrare resistenze o altri prigionieri, tutte le celle erano vuote.
Alla fine del lungo corridoio, una robusta porta sbarrava il passaggio, pareva spessissima e indistruttibile, quando Bright si avvicinò per tentare di colpirla, questa si aprì.
Ai muri stavano tutte le armi sottratte ai prigionieri, comprese quelle degli eroi.
Un ennesima porta stava all'altro muro della stanza e anc'essa come se nulla fosse si aprì rientrando nella parete.
Tutti si aspettavano un pò di sole, invece un enorme cupola nera si stendeva sopra di loro e scompariva all'orizzonte nanscondendo la fine.
"Quali prodigi osservano i nostri occhi!" Esclamò Ikarus. Il prigioniero allora si divincolò ed iniziò a fuggire. Bright fece per corrergli incontro, ma poi si arrestò pensando che fosse meglio lasciarlo andare, in fondo sarebbe stato più al sicuro lontano dal gruppo.
Tornarono a contemplare il paesaggio e si accorsero che innanzi a loro distante molti chilometri si distingueva solo una specie di palazzo, in cima ad un enorme torre di ferro e luci. Tra loro e quel palazzo stava il vuoto nero dell'oscurità.
Si avvicinarono al limitare del terreno e guardando di sotto non videro il fondo.
Migliaia, se non miglioni di strade che si incrociavano, si sovrapponevano in un intrico incomprensibile.
Tutte in ferro nero conn luci sui bordi. Ognuna guingeva ad una torre enorme e apparentemente altissima.
Sotto le strade stavano delle nuve nere, che di tanto in tanto sbuffavano fumate verdi.
Su ogniuna delle innumerevoli strade, velocissimi veicoli sfrecciavano ordinati in ogni direzione.
"Come possono essere capaci di tali imprese quei mostri?!" Esclamò Lirisea. Tutti erano sensibilmente sconvolti, mai era stato scritto di luoghi simili e tutto ai loro occhi giungeva nuovo. Dopo alcuni secondi di mutismo Ikarus si accinse a parlare "Non ne ho idea Lirisea, fatto stà che in un modo o nell'altro dovremo andarcene da qui... io, io...beh, ci sarà un modo per raggiungere uno degli altri livelli!" al che Aredhel sarcastica disse "Si e non è certo quello di buttarsi di sotto...". Tutti sorrisero e continuarono a contemplare quel paesaggio, splendido e orribile allo stesso tempo...
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Paladino
02/05/2005 20:36
 
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Quel luogo incuteva timore e sorpresa alla giovane che,ancora sostenuta dalla compagna Lirisea,non riusciva ancora a riprendere le forze:
-Non capisco perchè non mi tornano le forze...Faccio fatica anche a parlare...Eheh..Se ci fosse qua Sir Eruner direbbe "finalmente riuscite a tacere!!!"!!!- disse Aredhel con un flebile sorriso.
Lirisea guardò la compagna con meraviglia:anche in una situazione così riusciva a essere spensierata come sempre...

[Modificato da Aredhel Wind Whisper 02/05/2005 20.40]





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Paladino
03/05/2005 00:47
 
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"Ha una grande forza d’animo...." si ritrovò a pensare la vampira, mentre scrutava con gli altri una possibile soluzione a quella “strada chiusa”; ma sentiva anche quella mancanza di forze da parte della giovane che sorreggeva, molto insolita.
Certo, erano passate tre settimane e qualche giorno, da quando Aredhel era sparita dal Regno, quindi poteva anche essere possibile che il troppo tempo passato sotto chi sa quale archetipo di quegli esseri, poteva aver portato via notevoli forze alla maga.
-Bisogna sbrigarsi....ormai la nostra evasione sarà nota a molti...-disse Ikarus, mentre insieme al paladino cercavano una sorta di strumento per raggiungere i livelli sotto di loro.
Lirisea stava contemplando l’oscuro paesaggio oltre il varco senza via di fuga, quando sentì un forte rumore, che si sovrapponeva a quello dei particolari veicoli che sfrecciavano sulle strade.
-Scusatemi Aredhel...- aiutò la giovane ad appoggiarsi al muro, e avvicinatasi all’apertura si abbassò, sporgendosi di poco, per guardare di sotto.
-Cos’avete?- chiese BrightBlade, mentre cercava con lo sguardo il Priore per qualche sorta di spiegazione.
"Grazie ai Numi che il cielo è avvolto dalle tenebre..." ringraziò mentalmente la ragazza di quella fortuna, mentre osservava più da vicino il pavimento di ferro, passandoci piano una mano.
-Sembra che stia vibrando....e questo rumore si fa sempre più vicino....- sibilò.
Anche Ikarus si abbassò, appoggiando anche lui la mano, constatando che la vampira aveva ragione.
-Cosa potrebbe significare?- chiese con un filo di voce Aredhel, tenendosi appoggiata al muro, tentando di rimanere in piedi.
Lirisea si sporse ancora, tanto da vedere quasi l’alta struttura dove si trovavano; da quel fondo buio e quasi senza fine stava pian piano salendo una strana "scatola rettangolare" (da primo avviso della giovane).
-Eh? Fate vedere....- anche il paladino si sporse, e dopo alcuni secondi riuscì a vedere ciò che aveva lasciato abbastanza allarmata la vampiressa.
-Qualunque cosa sia….sale rapidamente...forse e per questo motivo che questa porta si è aperta...- Lirisea si alzò di scatto, mettendosi subito al fianco della maga, mentre Ikarus e Bright si preparavano ai lati.
-Forse è l’unica via.... non possiamo tornare indietro, quindi qualsiasi cosa stia salendo...dobbiamo affrontarla, se necessario...- Aredhel riuscì ad ergersi risoluta, aiutata dalla gelida mano della vampira, che si preparava anche lei come i suoi compagni a ciò che avrebbe riservato loro lo strano aggeggio.
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Grande Eroe
03/05/2005 18:42
 
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Iniziava anche ad udirsi il bieco rumore metallico che proveniva da sotto di loro. Sempre più incalzante, sempre più vicino, Ikarus strinse con forza le sue due armi e si preparò come tutti gli altri a qualunque cosa fosse risalito da quell'oscuro abisso.
L'attesa diveniva sempre più snervante, ma nessuno si muoveva dalle proprie posizioni, il rumore era ormai udibile nella sua completezza e lo sferragliare metallico pareva quello di una spada che colpisce di stiscio uno scudo, quasi un fischio.
Infine dal baratrò spuntò prominente un enorme rettangolo metallico, proprio come aveva detto Lirisea. Bright prese ad avvicinarsi, quando la strana "cosa" iniziò a sbuffare fumo da alcuni tubi posti a lato producendo di colpo un rumore assordante. Al che tutti scattarono sull'attenti, ma il fumo iniziò a diradarsi...
Allora anche Ikarus prese ad avvicinarsi insieme al paladino, che esclamò "Cosa credete che sia? Non pare animato..." Quando furono vicini, la parete si aprì di scatto, e rivelò una stanza totalmente inluminata, ampia e con delle comode poltrone imbottite ai lati.
"Qualunque cosa sia, credo che sia questa a traghettare le persone da un livello all'altro..." disse il chierico con voce sommessa. "Muoviamoci allora!" disse Bright iniziando a camminare verso l'interno della strana macchina.
Gli altri lo imitarono. Tutti si adagiarono su di una sedia, Aredhel si sdraiò su una fila di esse. Ikarus rimase in piedi ad osservare delle strane lucette bluastre sulla parete accanto alla porta. Le scritte erano incomprensibili, ma era quasi sicuro che fossero numeri. "Dove andiamo? In uno dei piani centrali o al fondo, nell'ignoto abisso?" disse il priore continuando ad osservare lo strano pannello. "Qualunque livello mi pare la medesima cosa." rispose Lirisea. Ed Ikarus senza farselo ripetere due volte, schiacciò l'ultimo tasto. Poi mentre prendeva posto su una sedia, le porte si richiusero con un sonoro scossone e la macchina iniziò la sua inesorabile discesa.
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Paladino
05/05/2005 22:44
 
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la strana macchina viaggio per pochi minuti ad una velocità altissima e quando atterrò all'ultimo livello,le porte si aprirono di scatto con un leggero suono.
Tutti uscirono velocemente,trovandosi immersi in una cortina di fumo e poco dopo,riusciroso a scrutare il posto in cui si trovavano:palazzi altissimi colorati di miriadi di luci e nel cielo,coperto di densi fumi neri,file veloci di macchine sfrecciavano da una direzione all'altra...

Nessuno aveva ancora detto nulla ma alla fine una voce parlò:
-Bene signori! Che facciamo ora?!- domandò Aredhel quando i compagni si girarono all'unisono




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Maestro
09/05/2005 20:30
 
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"Suppongo che, vista la nostra condizione, una direzione valga l'altra" disse BrightBlade, e si incamminò costeggiando il muro metallico al cui interno scorreva il tunnel percorso dallo strano veicolo che li aveva traghettati nelle profondità della terra.
La comitiva camminò per qualche ora, scrutando attonita quel panorama alieno.
Ogni cosa sembrava fatta di ferro e produceva dense nuvolette di fumo pestilenziale.
Quella regione della città non doveva certamente essere di lusso.
"Chissà - disse Ikarus - forse è una specie di periferia..."
Pù si inoltravano attraverso le strette vie dell'insediamento, più i rumori caotici diminuivano per lasciar posto a ben più sinistri rimbombi. Dopo quasi un'ora, il gruppo giunse infine ad una piazza.
Una statua in rovina, raffigurante un drago di fattezze orientali acciambellato sulle sue spire, si ergeva annerita al centro dello spiazzo. Tutto attorno, barricate realizzate con ogni genere di rottame formavano un intricatissimo labirinto.
Il luogo era deserto, eppure i segni dello scontro evidenti. Qua e là, cadaveri riversi e sporchi di sangue o rottami di robot simili a quelli affrontati dai bluedragoniani punteggiavano le linee difensive, e crateri di ogni forma e dimensione sconvolgevano il lastricato marmoreo della piazza.
"Che diamine sta succedend...?"
L'esclamazione di Aredhel fu interrotta da un rombo simile a quello di un grosso motore. Dopo qualche istante, da un vicolo laterale spuntò un enorme veicolo cingolato di ferro...
Tutto attorno





BrightBlade
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15/05/2005 21:40
 
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OT
Chiedo perdono, lo so che la storia l'ho cominciata io, ma averei bisogno di un riassuntino, mi sono leggermente perso!

[SM=x92708] [SM=x92708] [SM=x92705]
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Regio Cronologo
16/05/2005 04:21
 
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OT--Riassunto molto stringato per Templar, Aredhel era scomparsa, Ikarus, i soldati, voi, Hideky e Lirisea ora Vampira, avete vagato per settimane cercando i robot, dopo uno scontro Ikarus e lirisea sono stati catturati e hanno incontrato Aredhel che era stata prigioniera fino ad allora, anche BrightBlade e' stato catturato e trovato da Ikarus e Lirisea e Aredhel che erano riusciti a fuggire, ora si stanno muovendo all'interno di diciamo una citta' del futuro, i robot hanno detto che Voi e i soldati eravate stati catturati ma nessuno sa se era vero, nelle celle controllate da ikarus e compagni non vi hanno trovato, spero basti come riassunto [SM=x92702] --OT
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Maestro
17/05/2005 15:45
 
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OT: io avevo pensato, ora, a una specie di scontro tra "ribelli" umani e robot, e tra i ribelli c'eravate anche voi ed Hideky, che non ho capito più neanche io dove sia finito, comunque fate voi... !!!
[SM=x92702]
/OT
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Cacciatore di demoni
Regio Cronologo
22/05/2005 05:25
 
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OT--A titolo informativo Hideky si e' tirato fuori da questo racconto, il come e quando e' uscito ne ho una mezza idea, nel caso mi dia il via libera lo scrivero', altrimenti lo fara' lui stesso quindi non usate piu' il suo PG grazie--OT
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Grande Eroe
27/05/2005 14:49
 
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OT--- Vabbuò allora vado avanti ---Ot

iniziarono a comparire delle figure umanoidi. Delle tremende luci abbaglianti si accesero all'improvviso dalle strade che fluivano alla piazza.
Il cingolato avanzava e le figure indistinte con lui, iniziavano a formare un cerchio intorno agli avventirrieri. Poi una voce disse "Fermi dove siete! Alzate le mani!". Ma il gruppo anzichè alzarle, si mise in posizione da combattimento.
Una delle figure arrivò finalmente alla luce e tutti poterono vedere: un uomo con addosso una grossa armatura e uno strano elmo dalla visiera trasparente. Dalle sue spalle uscivano fasci di luce e la sua armatura era completamente bianca arrotondata e non spigolosa come quella dei robot. Le gambe completamente rivestite di ferro, parevano impossibili da muovere e nel mezzo di esse pendeva un lungo drappo azzurro con uno strano e complicatissimo disegno bianco. Se quella fosse stata una comune armatura in ferro, l'uomo non sarebbe ami riuscito a smoverla tanto era spessa ed ingombrante. Come al solito portava con se una di quelle armi strane e complesse e la puntava minacciosamente verso i Bluedragoniani.
E un'ennesima volta l'uomo intimò di arrendersi...
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30/05/2005 17:56
 
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OT:(mega pezzo, oggi mi sento abbastanza ispirato...)
[SM=x92710]
/OT

Almeno per questa volta, le cose andarono diversamente dal solito, e non ci fu bisogno di rispondere al guerriero in armatura.
Un raggio bluastro infatti saettò crepitando attraverso l'aria, centrando il guerriero in pieno petto e trapassando la pesante armatura come se fosse stata fatta di cartone. L'uomo venne scagliato indietro, andando a schiantarsi contro il fronte d'acciaio del veicolo corazzato.
I soldati vestiti di armature bianche reagirono fulmineamente, sparpagliandosi e gettandosi a terra.
Ikarus e gli altri li imitarono all'istante, mentre altri raggi blu tempestavano l'acciottolato sconquassato della piazza dietro al quale si nascondevano i soldati.
BrightBlade si sporse oltre il masso che gli fungeva da riparo - un'enorme pietra che doveva far parte del basamento della statua al centro della piazza - e guardò in direzione dei raggi.
Un nutrito manipolo di uomini stava occupando la piazza. Erano vestiti con un vasto assortimento di oggetti: pantaloni stracciati, pezzi di armature un tempo bianche - probabilmente sottratti a qualche nemico abbattuto - ridipinte di grigio, elmetti coperti da reti mimetiche. Due dei soldati, appostati dentro un cratere, maneggiavano una sorta di strano cannone portatile, sorgente del poderoso colpo che aveva ucciso sul colpo il sergente dei militari "in bianco".
Mentre questi ultimi rispondevano malamente al fuoco, il carro armato ruotò la torretta e puntò il gigantesco cannone che da essa sporgeva verso il nemico. Una fragorosa detonazione fece sobbalzare il veicolo, mentre, a una ventina di metri di distanza, il proiettile scagliato centrava in pieno i due ribelli armati con il cannone pesante, vaporizzandoli.
"Sarà meglio defilarci" sussurrò Ikarus a Bright, dopo averlo raggiunto strisciando tra le macerie; "qui le cose si mettono male".
Bright si voltò verso Lirisea ed Aredhel. "Dobbiamo raggiungere quei ribelli, muoviamoci!".
Il gruppetto avanzò strisciando attraverso la piazza, mentre sopra le loro teste decine di raggi blu e rossi solcavano l'aria. Ritmicamente, il tuono del carro armato si faceva udire, e una nube di schegge pioveva sui bluedragoniani.
A una ventina di metri da loro, Luke De'Luke e il Sergente Rogers prendevano posizione dietro una finestra del palazzo che chiudeva il lato sinistro della piazza.
Rogers era un soldato di media statura, con due spalle così ampie che avrebbe potuto tranquillamente portarci sopra una cassapanca. Occhi neri, capelli arruffati - tenuti fermi dall'elastico dei due occhialoni di vetro che, quando non li indossava, portava sopra la fronte - e almeno tre cicatrici sulla guancia destra, antico ricordo lasciatogli da una tigre selvaggia.
Il suo compagno, Luke De'Luke, ispirava saggezza tanto quanto Rogers suggeriva esuberanza. Era snello e molto alto, ma i vestiti, lacerati qua e là, lasciavano intravvedere una muscolatura poderosa. De'Luke e Rogers erano una vera e propria leggenda tra i ribelli. Si sussurrava che avessero combattuto contro le truppe di Cyber Dragon in quasi tutti i teatri di guerra, superando ostacoli apparentemente insormontabili grazie all'ottimo equipaggiamento che si procuravano non si sa come, e alla grande dose di coraggio e fortuna che li accompagnava ovunque.
In quel momento, ne stavano per combinare una delle loro.
Rogers, infatti, portava sulla spalla destra un grande tubo metallico, contenente un autentico razzo perforante. Solamente i droidi più potenti di Cyber Dragon disponevano di quell'equipaggiamento, ma i due avevano abbattuto uno di quei droidi proprio qualche ora prima.
"Mi raccomando, Rogers, ricordatevi che abbiamo un colpo solo" disse De'Luke, con aria premurosa. Rogers sbuffò, infilando il razzo nel tubo del bazooka. "I miei occhiali che lo colpisco sotto la torretta" disse, in tono di sfida. "Caro Sergente, ormai dovreste sapere che non amo le scommesse" rispose filosoficamente De'Luke. "Sì, certo... quelle che sapete di non poter vincere" disse tra i denti Rogers, e premette il grilletto.
Il razzo perforante si incuneò esattamente nello spiraglio tra la torretta del veicolo e il corpo sottostante. Dopo essere penetrata attraverso corazza e cavi elettrici, nel punto più vulnerabile del carro armato, si schiantò contro l'asse di rotazione della torretta.
Il corazzato saltò in aria, tra le grida di esultanza dei ribelli.
I soldati di Cyber Dragon esitarono. Erano esseri umani, dopotutto, non freddi robot come quelli incontrati dai bluedragoniani fino a quel momento, e il loro sergente era morto. Per un attimo, considerarono l'idea di ripiegare.
Poi, in loro soccorso arrivò il robot.
Era molto più grande della maggior parte degli esemplari incontrati in precedenza, e alle sue braccia meccaniche erano saldate diverse paia di armi.
"Contrattaccare" disse con voce meccanica l'androide, avanzando attraverso le rovine, incurante dei raggi che rimbalzavano innocui sulla sua pesante corazza.
Raggruppandosi dietro al leader meccanico, i soldati in armatura bianca avanzarono attraverso la piazza.
Nel frattempo, ignari di quanto era successo, Ikarus, Templar e gli altri avevano quasi attraversato la piazza, arrivando a una decina di metri scarsi dalla linea dei ribelli.
Purtroppo, quegli ultimi dieci metri erano praticamente sgomberi: le rovine erano state spazzate via dai colpi del carro armato, e l'unico riparo era costituito dai crateri che punteggiavano quella striscia di terra.
"Accidenti!" mormorò Lirisea a denti stretti.
Ikarus la ignorò. La sua attenzione era diretta ad uno dei ribelli, che stava cercando di comunicare con lui a gesti. Bright osservò i due senza capire.
Il Chierico, alla fine, sorrise e annuì con la testa.
"Ci copriranno mentre attraversiamo" comunicò poi, "ma dobbiamo fare in fretta".
Lirisea si voltò verso Aredhel.
"Credo che dovremo correre. Ce la fate?". Aredhel annuì. "In città ho recuperato le forze, ora sto già meglio". Lirisea percepiva lo stress fisico della compagna. Sì, fisicamente si era ripresa. Persino il battito del cuore, che i vampiri percepiscono istintivamente, era più regolare.
Tuttavia, c'era ancora qualcosa che non andava, anche se non riusciva a capire cosa.
"Lirisea, Aredhel, andrete prima voi. L'effetto sorpresa sarà nullo dopo il primo passaggio, ed è meglio che ne approfittiate voi" disse Bright.
Le due si prepararono a scattare.
"Aredhel..." aggiunse l'atlantideo, "Legatevi alla schiena il mio scudo. E' leggero, e potrebbe esservi utile".
Dopo che furono pronte, Aredhel e Lirisea attesero il segnale dall'altro lato.
Il ribelle, all'improvviso, fece un cenno con il capo.
Mentre attorno a loro il fuoco di copertura si faceva fittissimo, le due balzarono in piedi e cominciarono a correre.
Due, quattro, otto passi... era quasi fatta, quando tra loro e la salvezza si parò un cratere.
"Salta!" gridò Lirisea ad Aredhel.
Si strinsero la mano, e...

[Modificato da BrightBlade 30/05/2005 17.57]

[Modificato da BrightBlade 02/06/2005 11.49]






BrightBlade
Vassallo e Ambasciatore del Regno di Blue Dragon
Gran Maestro della Gilda dei Paladini di Blue Dragon
___________________________________________
I Giardini di Atlantide
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Cacciatore di demoni
Regio Cronologo
31/05/2005 03:33
 
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OT-- Ma mi son perso qualche passaggio ? quando e' saltato fuori Templar ? nessuno a scritto che e' stato incontrato [SM=x92708] --OT
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