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Rastebana, la lotta per la successione

Ultimo Aggiornamento: 17/09/2005 12:02
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Sesso: Maschile
Grande Eroe
16/09/2005 19:44
 
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Una storia che non si ripeterà...
E giunse l’alba di un nuovo giorno.
Griferia si risvegliava lenta e ancor poco riscaldata dai primi timidi raggi solari di una gelida mattina.
Ma vi erano alcuni suoi piccoli abitanti che parevano incuranti di quel rigido clima che poco invogliava gli uomini ad uscir dalle loro case: alcuni bimbi che erano soliti recarsi di buon mattino dal vecchio mezz’elfo Sadije, perché i loro animi potessero essere allietati dalle avvincenti storie che sempre quell’uomo aveva da raccontare.
Ed egli era ben lieto di accogliere i suoi piccoli ospiti nella sua dimora.
Placidamente seduto su una vecchia sedia a dondolo di legno di noce, lasciò che i bimbi si disponessero di fronte a lui, disordinatamente accovacciati sul pavimento.
“ Allora, bimbi… quest’oggi vi narrerò una nuova storia! Una storia che non avevo mai raccontato a nessuno finora… “ si rivolse a loro, accompagnando ogni parola con ampi gesti delle braccia e volgendo verso l’alto i suoi occhi sognanti. “ Una storia che a dispetto di precedenti che vi ho narrato, non riguarderà terribili mostri e terre lontane! Piuttosto l’uomo con le sue forze e le sue debolezze… in una storia che proprio la nostra Griferia assunse a teatro! “

Nel villaggio di Griferia, vivevano un papà falegname, una mamma sarta e i loro tre piccoli figlioletti, due maschietti ed una femminuccia.
Ogni giorno di buonora il papà usciva di casa per recarsi nel bosco a tagliar legna, mentre la mamma si adoperava nel cucir vestiti stesso tra le mura domestiche; i bambini invece eran soliti giocare all’aria aperta, vicino casa.
Una mattina il più grandicello dei tre propose agli altri:
“ Perché non andiamo anche noi nel bosco a trovare papà? “
“ Ma non sarà pericoloso? “ lo ammonì la sorellina. “ Mamma dice sempre che i bambini piccoli non dovrebbero mai uscire dal villaggio. “
“ Ma mica potremo sempre stare solo e soltanto in questo villaggio!? Dovremo uscirne prima o poi! E cosa potremmo trovare mai di così pericoloso? “
La bimba sembrò convinta da quelle parole spregiudicate. Ed anche il fratellino più piccolo si mostrò entusiasta:
“ Posso venire anche io con voi??? “
Il più grande si mostrò un po’ titubante, ma alla fine si lasciò convincere da quel muso imbronciato…
I tre allora uscirono dal villaggio, approfittando della distrazione della mamma…

L’aria frizzante che faceva da contorno alla rigogliosa vegetazione nei pressi di Griferia induceva i piccolini a non pensar minimamente a quante insidie potessero esser celate da quell’incantevole cornice…
Ma presto ne fecero conoscenza loro malgrado.
“ Groaaaaaaaar “
Il raccapricciante verso che udirono d’un tratto.
“ Che succede? “ gridarono spaventati, guardandosi attorno.
Alle loro spalle, vi era un troll che ringhiava minaccioso contro di loro.
Il maschietto più grande e la bimba scapparono a gambe levate…
Riuscirono a distanziarlo quasi per miracolo.
E incredibilmente, come se la foresta non potesse essere abbastanza grande,
per poco non si scontrarono letteralmente con loro padre…
L’uomo vedendoli correre a quel modo fu colto da spavento:
“ Figlioli, per amor del cielo che ci fate qui? E’ un posto pericoloso!!! “
“ Volevamo farti una sorpresa e… “
Ma mentre cercavano di giustificarsi col papà, furon colti da improvviso smarrimento:
“ Dove è finito il nostro fratellino??? “
Senza perder tempo, i piccoli guidarono loro padre lungo la strada su cui avevan corso…
E dopo alcuni interminabili minuti, trovarono il bimbo.
Rannicchiato a terra con la testa tra le mani.
Che piangeva.
“ Piccolo che è successo? “ accorse il papà prendendolo tra le braccia.
“ Papà… papà… non ci vedo più! “ si disperava il frugoletto.
“ Come è possibile??? “ sgomentò l’uomo.
“ Vi ha attaccato il troll? “ fece la sorellina, atterrita.
“ Stava per attaccarmi… “ raccontò il bimbo, con la voce rotta da dirompenti singhiozzi. “ Ma prima che potesse farlo… una luce, una luce intensa mi ha accecato… E ora non riesco più ad aprire gli occhi!!! “
E detto ciò scoppiò a piangere ancora più forte.
L’uomo strinse forte a sé il figlioletto e con un devastante senso di impotenza insediatosi nel cuore accompagnò i bambini a casa…

In seguito a quell’episodio, la frustrazione prese largo in ogni membro di quella famigliola…
Quella notte, poco prima di addormentarsi, ognuno parve volersi addossare delle colpe per il triste accaduto:
“ Se non mi fossi distratta non sarebbero usciti dal villaggio “ si rattristò la mamma.
“ Ma se avessi spiegato loro i reali pericoli del bosco, non avrebbero mai pensato di venirmi a trovare! “ ribatté il padre, colpevolizzando se stesso a sua volta.
E come i genitori, anche i figli eran su questi toni…
“ Non avrei mai dovuto avere quest’idea… “ pianse il fratello maggiore.
“ Ma io avrei anche potuto dissuadervi… “ gli ribadì la sorellina.
“ E io son voluto venire con voi, perché ho insistito io!!!! Quindi è solo colpa mia!!! E adesso state zitti tutti!!!! “
strepitò il piccolino, nascondendo la testa sotto il cuscino.

Fu quella stessa notte che il sonno del papà fu turbato da uno strano sogno…
Da una voce roca che parve scuoterlo dal profondo:
“ La magia, la magia è dentro di voi! “
“ Cosa… cosa state dicendo? Io son solo un falegname! “ balbettò l’uomo.
“ La magia è dentro di voi… ancor sopita! Ma in questo momento avete tal desiderio che essa potrebbe ridestarsi… “ insisté quella voce.
Effettivamente sì. Egli aveva un desiderio: quello che il figlioletto tornasse a vedere.

Il giorno dopo il papà si mise al lavoro di buona lena, senza quasi pensare al sogno avuto…
Ma mentre era nelle foreste intorno Griferia intento a cercare alberi adatti al ricavarne legna da ardere, udì il minaccioso verso di un troll non troppo lontano. Non fece nemmeno in tempo a rendersi conto di dove la belva si trovasse, che fu aggredito e ferito gravemente dalla stessa.
Credeva di esser impotente di fronte a quella violenza…
Ma come per incanto si sentì pervadere da una forza improvvisa… e di nuovo gli parve di udire quella voce roca: “ Avete la magia dentro di voi! “
E quando il troll si scagliò contro di lui una volta ancora, l’uomo si difese da quell’attacco proteggendosi con un bastone. La belva fu colpita dall’arma e ne riporto ben più gravi danni di quanti potesse un normale bastone…
E fu indotta alla fuga, mentre l’uomo osservava esterrefatto la sua mano come un oggetto estraneo al proprio corpo…
E quella stessa voce che prima l’aveva incoraggiato gli si rivolse più imponente:
“ La magia è dentro di voi! Deve solo esser ridestata! “

Da quel momento l’uomo cambiò radicalmente…
Invece di spaccar legna si mise a raccogliere erbe magiche per tutta la foresta e cominciò a divorare libri di magia e di alchimia della biblioteca di Griferia…
Il suo progetto era chiaro: sperava con la magia di restituire la vista al figlioletto!

Ma nel frattempo coloro che eran soliti aver bisogno di lui come falegname, cominciarono ad adirarsi…
E la moglie non poté non accorgersi di quel traumatico cambiamento…
“ Perché avete smesso di fare il vostro lavoro???? “ gli chiese un giorno la donna.
“ Perché voglio che nostro figlio torni a vedere! In me c’è la magia che può farlo guarire! “ si infervorò l’uomo.
“ Non pensate che io non voglia credervi… “ ribatté scettica. “ Però come pensate che sfameremo i nostri piccini se voi non lavorate più? “
“ Appena avrò guarito nostro figlio tornerò a spaccar legna! “ promise il papà.

Trascorsero i giorni….
L’uomo elaborò uno, due , tre incantesimi che potessero far tornare la vista al piccolo…
Tutti fallirono miseramente…
Ed in compenso la famiglia soffriva… la mamma e i piccoli soffrivano per un papà che si faceva sempre più cupo e taciturno…
E fu solo una sera, quando l’uomo stava ancora meditando sull’ennesimo incantesimo che avrebbe potuto tentare per guarire il piccoletto, che si rese conto di quanto stesse sbagliando.
“ Dio fa che nostro padre torni com’era un tempo… il papà buono e giocherellone che era una volta… “
così udì pregare i tre figlioletti, mentre era in ascolto davanti alla porta socchiusa della loro stanza.
Allora l’uomo si precipitò da sua moglie per poterla abbracciare e rivolgerle parole accalorate:
“ Perdonatemi! Ho sbagliato tutto! Volevo a tutti costi che nostro figlio tornasse a vedere e mi sono dimenticato di quanto contasse il mio affetto per lui… e per tutti voi! Vi prometto solennemente che da domani tornerò ad esser un padre, un marito… ed un falegname “

Fu con questo spirito che il giorno dopo tornò nei boschi…
Si arrestò dopo un breve cammino di fronte ad un alto albero di noce e dopo averlo osservato per bene, afferrò l’ascia tra le mani, pronto a vibrare un primo colpo…
Ma proprio quando la lama stava per affondare nel duro legno, le sue braccia si bloccarono…
Tentò ancora una volta e altre ancora di colpire quel tronco… ma l’evidenza era di fronte ai suoi occhi:
era diventato completamente incapace di compiere quel lavoro.
Piuttosto avvertiva forte il desiderio di dedicarsi ancora all’arte magica…
Un desiderio che si scontrava però ineluttabilmente col pensiero del dolore che con essa aveva arrecato alla sua famiglia…
Mentre la sua mente viveva quello scontro, l’ambiente attorno a sé fu come accarezzato dalla leggera brezza che si era d’un tratto levata e dal soave aroma di fiori profumati che con essa si era rivelato.
E due mani sentì poggiarsi sulle spalle.
E una voce di fanciulla:
" Non voltatevi, messere! Non voltatevi! “
L’uomo restò immobile.
“ Perché vorreste reprimere la magia??? “
“ Perché mi ha portato solo sofferenza! “ imprecò questi.
“ E’ quindi quello che volete è… tornare ad essere un normale falegname???? “ domandò la donna.
“ Sì… “
“ Quindi non vi importa se vostro figlio resterà cieco! “ chiese ancora costei.
“ Farò in modo che non ne soffra, dandogli tutto il mio amore… facendo tutto quello che mi è umanamente possibile… “ rispose l’uomo.
“ Allora farò in modo che voi possiate tornare ad essere un falegname… “ disse la fanciulla. “ Ma devo purtroppo avvertirvi di una cosa: il vostro rifiuto ad esser mago, non condannerà solo vostro figlio ad esser cieco… ben altre gravi conseguenze vi saranno! “
“ Ma… perché??? ” si atterrì il suo interlocutore.
“ Fu un potente mago ad accecare vostro figlio! “ gli rivelò la donna. “ E il suo scopo era quello di indurre una tale rabbia dentro di voi che potesse essere risvegliato il potere magico in voi latente… un potere che avreste dovuto poi mettere al suo servizio. Inevitabilmente, la libertà che mi chiedete adesso, vi costerà la vita, perché la morte è l’unico destino possibile per chi tenta di opporsi ad un tale potere… Un potere di cui avrete testimonianza, allorquando il giovane figlio di costui verrà al vostro cospetto recando con sé sette monete macchiate di sangue… il vostro sangue! Quello che verserete, soccombendo di fronte alla sua magia… “
“ Non mi importa nulla di tutto questo… “ abbassò lo sguardo l’uomo. “ Vorrà dire che vivrò ogni notte nell’attesa e ogni giorno come una conquista… ma adesso voglio che la mia vita ritorni quella di un tempo! “
E di fronte a tanto convincimento, la donna non poté far altro che liberarlo da quell’incantesimo.

L’uomo non riuscì a non render partecipe sua mogli di quell’accadimento e da quel momento in poi si sforzarono di vivere giorni sereni, senza che fossero intaccati da quello che appariva come un destino inevitabile.

Trascorsero così almeno tre anni…

Fin quando una sera il locandiere di Griferia si presentò dall’uomo.
“ Voi per me siete come un fratello ed io mi fido molto di voi…avverto il bisogno di star vicino alla mia vecchia madre molto malata... solo per questa serata gestireste la locanda al mio posto? “
L’uomo accettò di buon grado.
Ignorava però che proprio quella sera, avvolto in un mantello blu, sarebbe giunto l’uomo con le sette monete macchiate di sangue…
E quando le vide sul palmo della sua mano, appena consegnate dal giovane, si recò subito da sua moglie, come per un ultimo saluto.
Poi tornò nella locanda e salì lentamente i gradini delle scale, pronto ad un drammatico confronto con il giovane…
Si ritrovò di fronte a lui, pronto a colpirlo mentre era immerso in un sonno profondo…
Ma proprio quando era sul punto di sferrare l’attacco, fu stordito da un violento colpo alla nuca.

Riprese conoscenza. Protagonista suo malgrado di uno spettacolo terrificante:
un incendio stava devastando la locanda.
Lentamente cercò di farsi strada tra le fiamme muovendosi carponi; a fatica e quasi senza fiato uscì da quella trappola riportando solo qualche lieve ustione.
Ma appena si ritrovò fuori dalla locanda, il suo cuore andò ancor di più in tumulto:
anche la sua dimora era in fiamme.
Disperatamente cercò di correre verso di essa, mentre alcuni abitanti del villaggio svegliati da cotanto trambusto cercavano di spegnere l’incendio a secchiate.
Evitò una persona che cercava di dissuaderlo da folli propositi e di nuovo si trovò avvolto da fiamme…
Tra di esse scorse maleficamente sorridente un uomo identico a lui nell’aspetto, la sua immagine riflessa…
“ Non lascerò che voi facciate ancora del male a questi bambini! Un potente signore è disposto a salvare questi piccoli e a rendere me e loro comandanti di un suo impero! “
E prima ancora che potesse opporre resistenza, l’uomo fu spazzato via da un potente incantesimo e cadde in terra privo si sensi…
Si risvegliò solo più tardi… fuori dalla sua casa distrutta.
Attorno a lui gente che piangeva:
avevano recuperato i corpi di sua moglie e il suo dalle fiamme…
Ma mentre egli si era risvegliato, la sua compagna invece non ce l’aveva fatta…
E forse ancora più insopportabile era il vedersi circondati dai volti corrucciati degli abitanti del villaggio, che scuotendo la testa, gli dicevano che anche i suoi figlioletti eran morti…
Ma in cuor suo, egli sapeva che non era così:
erano stati presi in consegna da quell’uomo…
e giurò a se stesso che li avrebbe ritrovati…



I bambini restarono a lungo in silenzio aspettando forse che la storia continuasse.
Ma in realtà dalla bocca dell’anziano non uscirono altre parole.
E il silenzio fu rotto solo dal principio di un pianto.
Di una bambina.
Sadije se ne avvide e disse:
“ Yehoan… so che questa storia vi ha molto rattristato… ma volevo con essa farvi comprendere come la magia non possa restituire la felicità se ci si dimentica del valore dei sentimenti! Senza nobili valori essa è vuota… “
“ Ma è una storia davvero accaduta? “ chiese atterrito un ragazzino seduto a fianco a lei. “ A me pare di… “
“ E’una storia che non si ripeterà, piccolo Kar! “ lo interruppe il mezz’elfo. Perché a questo mondo esistono alcuni esseri in grado di cambiare il corso degli eventi con un piccolo gesto… uno di essi è il Sommo Blue Dragon, che entrando nell’esistenza di un giovane mago, è stato capace di far crollare un impero! “
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