Un cielo terso, di un blu tanto profondo da dare le vertigini, montagne imponenti rivestite di nevi e ghiaccio così bianchi nella luce del sole splendente da abbagliare ed un aria fredda, pungente al punto da far perdere la sensibilità della pelle...poi una piccola nuvola nera nascose il sole per un istante, interrompendo lo spettacolo offerto dalla natura di quei luoghi selvaggi...
Una piccola mano si strinse su quella rivestita d'argento del Cavaliere del Nord, interrompendo bruscamente il sogno ad occhi aperi del Vassallo, perso nei ricordi dei luoghi lontani della sua infanzia e del suo addestramento.
<<Signore?>> la vocina di Haruvien era ancora un po' velata dal sonno.
<<Sì?>> gli rispose, sorridendo, Jekyll, osservando il piccolo ovale bianco del volto e gli enormi occhi scuri che in esso si aprivano come baratri di paura ed incertezza.
<<Io sogno, cavaliere!>> sussurrò il bambino, guardandosi intorno con aria circospetta, come se temesse di essere sentito da qualcuno nascosto.
Jekyll si volse completamente verso di lui, mentre la sua armatura mandava piccoli bagliori rossi, giocando con le ultime fiamme del loro falò.
<<Haruvien, tutti quanti sognano!>> disse il Cavaliere del Nord con voce rassicurante, prendendo le piccole manine nelle sue rivestite d'argento <<I sogni non appartengono alla nostra realtà! Certo non tutti sono sogni piacevoli, ma non li devi temere, non posson farti alcun male!>>
Il bambino fissava il Vassallo con espressione perplessa.
Qualcosa non va! pesnò il Cavaliere del Nord.
<<Vedi, anche i sogni più brutti e spanventosi, non ti possono realmente nuocere, Haruvien! Certo alcuni sembrano reali, ma rimangono comunque sogni e quando ci si sveglia, essi scompaiono, lasciando un ricordo nella nostra mente che, spesso, con la luce del Sole, evapora velocemente!>> riprese il Vassallo, ma poi, osservando il volto preoccupato del bambino, aggiunse <<Quando dormiamo, gli uomini diventano più sensibili a tante cose e la nostra mente è in grado di farci ragionare su cose che, da svegli, riterremmo impossibili...e spesso, nel sonno, arriviamo a conclusioni stupefacienti o ci accorgiamo di cose che altrimenti non vedremmo...quindi, Haruvien, non sottovalutare mai i sogni, ma non temerli!>>
<<Io faccio sogni brutti...pieni di pietre nere, nelle quali mi vedo riflesso...e mi chiamano...ed io non riesco a resistere e mi devo avvicinare>> gli occhi del bambino si riempirono di lacrime, mentre un sottile strato di gelido sudore ricopriva la pelle del Cavaliere del Nord.
<<E cosa succede quando ti avvicini a quelle pietre, Haruvien?>> chiese Jekyll, cercando di apparire tranquillo.
<<Vedo la mia mano allungarsi ed afferrarne una...sono bellissime da vedere, lucide e nere...come fossero specchi, ma bui...e sono gelide nelle mie mani...>> Haruvien deglutì rumorosamente, trattenendo un singhiozzo: non voleva piangere davanti ad un guerriero, lo avrebbe fatto apparire piccolo.
<<E poi cosa accade?>> lo incalzò il Vassallo, mentre un'idea mostruosa si faceva strada nella sua mente...ormai erano lontane le immagini delle giornate di sole nel Nord estremo in cui Jekyll era nato e cresciuto.
<<Beh...>> Haruvien esitò e distolse lo sguardo dal Cavaliere del Nord, come se si vergognasse di quello che stava per dire.
<<Avanti, Haruvien, non temere...puoi raccontarmi tutto!>> lo esortò Jekyll, prendendo il bambino tra le braccia e stringendolo delicatamente al petto.
Chiuso in quell'abbraccio protettivo, Haruvien iniziò a singhiozzare sommessamente e, mentre le sue lacrime di paura e vergogna bagnavano l'argento dell'armatura, iniziò di nuovo a raccontare.
<<Appena le mie dita si chiudono sulla pietra, tutto diventa fuoco intorno a me e la pietra inizia scottare, io voglio lasciarla andare, ma non riesco più ad aprire la mano ed inizia a fare male...poi vedo le persone che amo fissarmi come se fossero sotto l'effetto di qualche magia ed io gli dico cosa fare e loro lo fanno e nella mia testa si affollano mille pensieri cattivi, vedo guerre e morti, tesori e popoli interi...e li voglio...li voglio possedere e chiunque cerchi di fermarmi voglio che muoia e muore perchè l'ho voluto...anche Arynn cerca di fermarmi...ed io voglio che se ne vada perchè non muoia, ma poi desidero che muoia e lei muore, guardandomi stupita...e poi nella mia testa comincia una risata brutta...cattiva...e diventa sempre più forte e più diventa forte più aumenta il dolore che sento nella mano che tiene la pietra e poi questo dolore mi entra nella testa e si aggiunge alla risata che non fa altro che crescere, senza smettere...e più cresce più io sto male...poi trovo la forza di gridare e quando apro la bocca per farlo, non ci riesco e...poi mi sveglio!>>
Haruvien aveva parlato in un fiato, stravolto dal pianto, dal rimorso e dalla vergogna, ora respirava affannosamente contro l'argento dell'armatura che copriva il petto del Vassallo, appannandolo con il suo respiro.
Così nessuno ti sente gridare e nessuno ti fa domande sul sogno...e così tu non sei costretto a raccontare quello che ti succede e nessuno si insospettisce! pensò sgomento Jekyll.
<<Haruvien, fai spesso questo sogno?>> chiese, in un sussurro, il Cavaliere del Nord.
Il bambino annuì, senza parlare.
Jekyll stava per fare un'altra domanda, quando Haruvien parlò ancora, gelando il sangue del Vassallo.
<<Tutte le notti...anche stanotte!>> la sua voce era piatta, sembrava divenuta fredda ed insensibile <<E questa notte c'eravate anche voi e l'amico della Sacerdotessa...>>
<<E che cosa succedeva in questo ultimo sogno?>> chiese Jekyll, mentre una profonda ruga di preoccupazione compariva sulla sua fronte.
<<Dopo la morte di Arynn, avete osato cercare di fermarmi...ed io ho desiderato che anche voi trovaste la morte...così vi ho fatto combattere uno contro l'altro...è stato uno spettacolo bellissimo, tante luci, tanti colori, tante magie, ma alla fine BrightBlade è riuscito a passarvi da parte a parte con la sua spada e la vostra armatura è esplosa in una meravigliosa nuvola di polvere d'argento...voi eravate morto, ma doveva morire anche lui...allora ho voluto che il vostro amico capisse quello che aveva fatto e quando lo ha fatto si è disperato ed io ne ho gioito, ma volevo che morisse...allora si è spogliato delle sue armi, dicendo che lui non poteva tornare a casa e dire al vostro Re quello che era successo, che nessuno nel vostro paese lo avrebbe perdonato per aver ucciso un compagno, solo perchè un bambino glielo aveva chiesto...così, senza più protezioni, si è gettato sulla sua spada ed è morto chiedendo perdono a voi, al vostro Re ed a Dio...ed io mi sono sentito vincitore...>>
Jekyll non trovò la forza di rispondere, la voce di Haruvien era cambiata, anche il suo modo di parlare era diventato più...adulto...come se fosse qualcun altro a parlare attraverso di lui...
Il Cavaliere del Nord guardò Eoden, che si era mosso accanto a lui, durante l'ultima parte del racconto era divenuto irrequieto, come se avesse percepito che qualcosa non andava.
<<Ora cerca di riposare, Haruvien!>> disse il Vassallo, mentre adagiava il bambino sul suo giaciglio <<Ti proteggerò io dai brutti sogni stanotte!>> aggiunse, strizzandogli un occhio.
<<Io non voglio che Arynn muoia, cavaliere!>> disse il piccolo, guardando il cielo nero sopra la sua testa.
<<Non temere, non le succederà nulla di brutto, Haruvien!>>
<<Io non voglio che voi e l'amico della Sacerdotessa muoriate...io vi voglio bene!>> pigolò il fanciullo.
Jekyll sorrise e, per un attimo, la sua espressione tornò serena.
<<Anche noi te ne vogliamo, Haruvien, e non moriremo, stanne pur certo! Ora cerca di riposare, però, perchè domani ci aspetta una lunga giornata!>>
Il bambino annuì, si girò su un fianco e dopo pochi istanti si addormentò profondamente.
Devo parlare con Bright di questa faccenda...non mi piace per nulla!!!
Perso nelle riflessioni sul racconto del piccolo Haruvien, Jekyll non si accorse del ritorno del Gran Maestro e della piccola Arynn.
<<Siete troppo concentrato nei vostri pensieri, signore, avremmo potuto facilmente neutralizzarvi!!>> esclamò Arynn, divertita, ma a voce bassa per non svegliare il fratellino.
Jekyll si sforzò di sorridere anche lui.
<<E chi dice che non vi abbia sentito arrivare e non abbia riconosciuto le vostre auree, per cui ero tranquillo?>> chiese, sorridendo, il Vassallo dall'armatura d'argento.
<<Davvero potete farlo?>> gli occhi della piccola Arynn divennero enormi per lo stupore e l'ammirazione.
<Può darsi!>> rispose, appositamente sul vago, Jekyll <<Ma ora andate a nanna, signorinella, che domani ci aspetta una giornata lunghissima!!!>>
Un po' seccata per non aver ottenuto una risposta esauriente, ma comunque di buon grado dal momento che era stanchissima, Arynn si infilò delicatamente sotto la calda coperta di lana, accanto al fratellino e si addormentò di colpo.
Dopo aver appurato che entrambi i bambini fossero profondamente addormantati, BrightBlade richiamò Jekyll con un gesto, chiedendogli di seguirlo al limitare del cerchio di luce che veniva emanata dal focolare ormai morente.
<<Cosa vi ha detto Haruvien? Sarete riuscito a darla a bere ad Arynn, ma a me sembra evidente che voi siate completamente sconvolto, amico mio!>>
Jekyll annuì.
<<Ve ne avrei parlato non appena si fossero addormentati, Bright!! Credo che le cose siano più complicate del previsto...>>
Poi il Cavaliere del Nord raccontò al Gran Maestro dei sogni di Haruvien e, in modo particolare, dell'ultimo e del loro duello.
<<E io devo aver percepito qualcosa...stavo pensando alle mie terre al Nord, in una di quelle giornate terse dove il cielo sembra fatto di zaffiri...poi una piccola nuvola ha oscurato il sole...e poco dopo Haruvien si è svegliato e mi ha toccato!>> concluse Jekyll.
Il volto di BrightBlade era teso e duro: Jekyll aveva ragione, le cose erano molto più serie di quanto credesse e bui pensieri iniziavano ad affollarsi nella mente del Gran Maestro.
<<Jekyll, ora andiamo a dormire, parleremo in seguito...ho bisogno di pensare e domani, come dicevate alla piccola Arynn, ci aspetta una giornata lunghissima!>>
Jekyll annuì.
I due Vassalli presero posto sui loro giacigli, ma nessuno dei due riuscì a dormire, i sensi tesi al massimo, pronti a scattare per qualunque cosa.
Il sole, infine, sorse sul Katai e il clima, per una volta, si mostrò benevolo nei loro confronti. Il cielo era senza nubi e la terra del Katai si snodava davanti ai viaggiatori nei suoi colori più belli ed intensi. Ora che la luce era intorno a loro, i ricordi di quella notte sembravano lontani e meno brutti...proprio come Jekyll aveva detto ad Haruvien.
Vassalli e bambini si mossero di buon mattino, dopo una colazione frugale, e la loro andatura fu spedita. Per due giorni e due notti viaggiarono, interrompendosi di frequente per far riposare i bambini. BrightBlade e Jekyll sorvegliavano, a turno, il sonno di Haruvien, ma nulla giunse a turbare il fanciullo fino all'ultima notte, in cui l'aura del bambino divenne improvvisamente nera ed imperscrutabile ed il suo sonno fu agitato e si interruppe bruscamente, quando il piccolo si mise di scatto seduto con la bocca spalancata in un grido muto di disperazione.
Questa volta, i due Vassalli erano pronti, presero Haruvien in braccio e lo allontanarono da Arynn perchè potesse sfogarsi, senza destarla, poi, quando si fu calmato, lo rimisero a letto ed il resto della notte passò senza più alcun problema.
La mattina seguente, BrightBlade, che per la prima volta aveva assistito agli incubi di Haruvien, era particolarmente taciturno ed impartiva le sue disposizioni in modo asciutto e perentorio: la preoccupazione cresceva velocemente nel suo cuore...non gli piacevano le cose che sognava Haruvien e ancora meno gli piacevano le cose che percepiva sul loro cammino.
E aveva ragione...
Quando il sole raggiunse l'apice del suo percorso nel mattino del terzo giorno, il piccolo gruppetto arrivò in vista del Tempio dell'Estate: una vasta ed agile costruzione di legno bianco, immersa in campi di bionde spighe di grano e circondata da alte mura. Un piccolo pennacchio di fumo nero si alzava da una delle torri di guardia del Tempio, ma nessun monaco si poteva scorgere sui camminamenti e, nonostante la posizione elevata su cui si trovavano, i Vassalli non riuscirono a scorgere niente e nessuno negli ampi cortili interni del Tempio.
<<Siamo arrivati tardi!>> mormorò Jekyll.
<<Forse no...>> rispose il Gran Maestro, allungando il braccio destro ad indicare delle piccole sagome che si muovevano freneticamente sotto la porta principale delle mura, spingendo una grossa sfera nera dalla quale fuoriusciva un vapore di colore verde smeraldo.
<<Quanti ne vedete, Bright?>> chiese Jekyll, ben sapendo di non poter competere con la vista e le capacità del Gran Maestro.
<<Il grosso è nascosto tra le spighe...>> rispose riflessivo, poi si volse verso l'amico, sorridendo <<Ce ne sono abbastanza per tutti e due!!>>
[Modificato da @Jekyll@ 03/05/2010 12:55]
Jekyll, Cavaliere del Nord
Vassallo del Sommo Blue Dragon
Membro del Sacro Ordine dei Paladini del Regno
Membro dell'Ordine dei Templari Sin Fein
Trova nel tuo cuore la Fede e la Forza e con esse camminerai al di sopra del Destino