Prima del Glorioso Regno, prima del potente sovrano e prima di ogni Vassallo, un potere ancestrale regnava su tutto. Un potere incarnato dal Re di Nortzghea, Seizidan I. Il suo potere era incontrastato e veniva esercitato tramite il suo scettro, Lo Scettro Delle Nove Lune.
Inizialmente il suo animo nobile, lo portò a compiere grandi imprese in nome del suo popolo, sconfisse gli invasori e pose fine alla secolare guerra dell'est.
Il popolo, il suo popolo, che lo aveva seguito e riverito in ogni occasione, fu il primo ad assaggiare il male della sua follia. Il potere, l'immenso dono che gli era stato fatto dal suo popolo, lo aveva corrotto.
Seizedan sapeva di essere il solo, unico ed incontrastato dominatore della terra conosciuta e questa consapevolezza fu la sua rovina. Cessò di essere clemente con i suoi nemici, iniziò immani carneficine contro tutti coloro che non appoggiavano i suoi voleri, autorizzando il popolo ad uccidere e ad impossessarsi dei beni di colo che non lo amavano. Non si fermava nemmeno innanzi ai suoi cari. I suoi figli, provarono tutto il suo odio. Vennero incarcerati, accecati con ferri roventi e gettati a morire di fame in buche profonde ed oscure.
Dei suoi otto figli, solo due si salvarono da quelle atrocità, Durgade e Antanos.
Nessuno seppe mai realmente il motivo di quello scellerato atto, ma molti sospettavano, che la sua follia fosse arrivata ad un punto tale da fargli credere che eliminando i propri figli, nessuno avrebbe mai reclamato il trono, almeno legittimamente.
Come i due fratelli riuscirono a scampare alle atrocità dei loro antri oscuri, nessuno lo sa, neppure il Re.
I due non si incontrarono e ognuno di loro, credeva di essere il solo ad essersi salvato dai tormenti.
Durgade si diresse a nord, nelle terre del ghiaccio perenne, mentre Antanos fuggì verso est. Il Re ben presto inviò i suoi servi a cercare i due, ma non vi riuscì per ben otto mesi.
Si crede che quegli otto mesi di sfortunate ricerce furono inviati al re da ognuno dei suoi figli. Così da allora i primi otto mesi dell'anno portano i nomi degli otto fogli del Re.
Ma al termine degli otto mesi, Antanos fu scovato mentre tentava di guadare un fiume. Venne ricondotto a Nortzghea e portato al cospetto del Re. Incredibilmente Antanos, benchè accecato, pareva vedere perfettamente ogni cosa, riuscendo persino ad aprire gli occhi, mostrandoli, velati di un grigio scurissimo, quasi nero.
Seizedan infuriato, non lo volle morto, ma bensì, decise di infliggergli una punizione esemplare ed atroce.
Venne così torturato con coltelli e fruste per una settimana ininterrotta, poi trascinato in catene e grondante di sangue fino ad una cubicola. Qui degli uomini incappucciati, appoggiarono la sua testa in un incavo, presero un martello e quattro chiodi ed iniziarono a conficcarglieli nella testa, cercando di non ucciderlo. Quattro chiodi che furono ribattutti per otto volte nel suo cranio in segno di disprezzo. Le urla del figlio furono così atroci, che il tremendo Re dovette uscire dal palazzo per non rischiare di morire di agonia.
Quando terminarono, Antanos era ancora coscente, lo trasportarono allora fino sulle mura della città, lo imprigionarono in una gabbia di ferro battuto e poi la appesero penzolante dalle mura, proprio sopra la porta principale, così che ognuno, persino gli stranieri, avessero saputo da subito chi temere e perchè.
Lo abbandonarono a morire senza cibo ne acqua, aspettando che il sole cocente e i chiodi lo facessero delirare. Ad ogni ora in ogni momento il poveraccio invocava il soglievo della morte, ma essa non gli si presentò mai.
Durgade invece, sfuggì sempre ai suoi inseguitori, finchè non giunse nel mezzo di quattro valli nella terra dei ghiacci perenni. Provato dai mesi estenuanti della fuga, venne trovato da alcuni boscaioli originari di un piccolo villaggio.
Il villaggio nel mezzo delle quattro valli, dove anche quattro fiumi si incontravano, si chiamava Brenna. I buoni villici, aiutarono Durgade, ignari del pericolo che correvano nel tentare di dare sollievo alle tremende ferite del giovane.
Presto si riprese e iniziò ad aiutare la piccola comunità, sperando inoltre di nascondersi efficacemente. Anc'egli pareva cieco, dagli occhi completamente bianchi, era questa la sola cosa che avrebbe permesso ai suoi carnefici di riconoscerlo.
A Nortzghea, il tiranno, forse colpito dai suoi stessi atroci metodi, fece liberare Antanos, non gli vennero però tolti i chiodi per timore di ucciderlo. Il giovane aveva ormai il corpo provato da svariate piage e malattie, il sangue delle ferite raggrumato, la pelle cotta dal sole e la malnutrizione, lo facevano assomigliare ad un cadavere.
Nonostante questo, Seizedan gli chiese di tornare al suo fianco. Antanos accettò, speranzoso di poter ottenere la sua vendetta nel momento più favorevole...
OT--- Okk, questa provo a scriverla solo, dato che oggi mi è tornata la musa ispiratrice che possa giustificare la mia presenza qui. Diciamo che fino ad oggi, ho mancato di fantasia e a parer mio, stare al Regno, senza avere la voglia e la Fantasia per scrivere è inutile. Pare mi sia tornata, e spero che duri così. Un Gran saluto a tutti e ancora scuse, per i disagi che avrò creato inevitabilmente e per il praticamente falso ritorno della scorsa volta. ---OT