Cyber Dark osservò in silenzio al di fuori della propria finestra. Alzò lievemente gli occhi, nel tentativo di scorgere al di là della spessa coltre di nuvole che aveva inghiottito il cielo, ed al di là delle gocce grondanti sul vetro, che stranamente non avevano creato condensa.
Sospirò piano, mentre sollevava un braccio e lo passava, quasi inconsciamente, all'altezza del petto, sul morbido tessuto del proprio vestito. Non era molto spesso, ma certamente sufficiente a proteggerlo dal fresco portato da quello scroscio torrenziale, che inizialmente aveva giudicato primaverile, ma che, ormai, non accennava a diminuire da tre giorni.
Sorrise piano al proprio compagno, seduto al tavolo, mentre scostava un lembo del proprio mantello dalla spalla, come per rendere il braccio più libero nei movimenti.
Si appoggiò alla finestra di schiena, incrociando poi le braccia, e lo osservò a lungo. Il rumore della pioggia sul basso tetto di legno procedeva ormai da così tanto tempo che, quasi, non lo avvertiva più, nemmeno nel silenzio che era calato.
"..sei più tornato, là, dopo che accadde..?"
Lo chiese piano, con voce lievemente roca, per via del fatto che aveva tenuto la bocca chiusa a lungo. Deglutì piano, probabilmente accorgendosene, ma l'altro paladino non sembrò darne più di tanto peso.
BrightBlade scosse il capo, chinandolo lievemente. Osservò a lungo una pila di scartoffie presente sulla scrivania dell'uomo, trasformata occasionalmente in un tavolo da thé, non avendo rifiutato l'offerta di Cyber Dark di accettare qualcosa da mangiare. Aveva però lasciato la tazza mezza vuota sul tessuto verde, in parte sbiadito, che ricopriva il mobile; si era comunque riproposto di finire di berlo, forse più per cortesia che per reale desiderio.
Cyber osservò a lungo la sua figura, e la sua posa. Qualcosa in lui, in quella posizione, seduto, e quasi a capo chino, gli faceva pena. Fece una lieve smorfia, allontanando per l'ennesima volta il vorticare di pensieri che gli aveva ottenebrato la mente, e che rischiava di far decadere nuovamente il discorso, che peraltro lui stesso aveva voluto, invitando di propria spontanea volontà il compagno d'armi.
"Cosa pensi di poter trovarvi, ora..?"
BrightBlade scosse il capo, stringendosi nelle spalle, ma tornando a guardarlo. La domanda era molto più complicata di quanto non potesse sembrare, e lo sapeva; ma sapeva anche che non esisteva una vera risposta ad essa.
"..solo un mucchio di macerie, credo. E ricordi."
Cyber annuì alla parte finale del discorso. Sorrise nuovamente, questa volta prolungando molto di più il gesto.
Per un istante, pensò chi dei due fosse il caso di commiserare. L'uno, BrightBlade, possedeva un passato pieno di fantasmi. Aveva una vita, ed essa si era conclusa con il primo avvento del Diadema.
L'altro, Cyber Dark, non lo conosceva nemmeno. Non sapeva neppure da dove fosse arrivato, o il perchè. Dove la sua memoria si spingeva, al limite massimo, là poteva già scorgere i vessilli blu e i blasoni scintillanti, recanti lo stemma del Drago Blu.
Sbatté le palpebre, focalizzando la propria attenzione sullo sguardo del giovane compagno, suo Gran Maestro.
Lo osservò a lungo, prima di prendere di nuovo parola.
"..mi ci porteresti, con te..ad Atlantide?"