"dannazzione! mormorò il guerriero vedendo la ferita..."il veleno si sta diffondendo nel corpo"
Fece appena in tempo a dire queste parole che un'altra freccia lo mancò di poco....erano tornati...
Guardò prima Majere, completamente privo di sensi, e poi l'individuo incappucciato davanti a se, apparentemente solo.
Estraè spada e pugnale e si avvicinò all'uomo, deciso a vender cara la pelle......
L'uomo, senza batter ciglio, si inchinò di fronte a Turin, ed estraè una lunga spada leggermente ricurva, posizionandosi con movimenti armonici e precisi che tradivano la sua esperienza con l'arma, attendendo la mossas di Turin.
"Chi siete voi, che osate attaccare tre Aspiranti Vassalli di Blue Dragon?" chiese Turin mentre si avvicinava all'uomo.
Il mormorio dell'incappucciato fu indecifrabile, e la sua risposta arrivò più chiaramente con un fendente di spada.
Turin parò l'attacco e balzò all'indietro.
"Chi siete?" chiese di nuovo.
Un ampio sorriso si allargò sul volto dell'incappucciato. "Io.." rispose l'uomo con una voce sottile, in uno stentato Lignuaggio Comune, "Non è necessario che tu conosca il mio nome!" La spada attaccò di nuovo, in un turbinio accecante.
Turin, aspettandosi una risposta simile, affrontò la carica con altrettanta ferocia e molti improvvisi colpi di spada risultarono come un unico suono.
Turin capì che colui che aveva davanti era un suo pari con le armi, osservando la particolare maestria con cui maneggiava la spada, di dimensioni non indifferenti. Doveva riuscire a mettere velocemente fuori combattimento quell'uomo e portare in salvo Majere, prima che il veleno si diffondesse nel suo corpo.
Il combattimento si stabilizzò presto in un ritmo tranquillo e misurato, in cui entrambi gli avversari effettuavano caute strategie d'attacco, protraendosi per qualche minuto.
In quel momento, Majere emise un gemito, distraendo Turin dallo scontro.
Riuscì a schivare il colpo appena in tempo, procurandosi però un taglio sulla fronte.
Riuscì a parare un altro colpo, e ancora un altro, ma ormai era costretto sulla difensiva, non riuscendo ad attaccare l'agile combattente che si trovava davanti.
Conscio del poco tempo che aveva a disposizione, Turin ricorse ad un vecchio trucco appreso nei Liberi Compagni: Lanciò in alto il pugnale e gettò un urlo per distrarre l'avversario.
L'uomo osservò per un attimo il pugnale incantato volare in aria, abbassando la guardia.
Approfittando del vantaggio, Turin vibrò un fendente devastante, mozzando la mano dell'incappucciato.
Con sua enorme sorpresa, vide però che l'uomo, non emettendo nessun suono, spiccare un balzo altissimo e aggrapparsi con l'unica mano al ramo di un albero.
"Il mio nome è Loki" disse l'incappucciato, scomparendo nella vegetazione....
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