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150° Unità d'Italia

Ultimo Aggiornamento: 23/02/2011 21:40
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Sesso: Maschile
Eroe
22/02/2011 23:12
 
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Se posso dire la mia, il motivo per cui ora si parla tanto del male dell'Unificazione non è un'improvviso desiderio di verità, ma un disgusto diffuso verso il mondo politico che finisce per riverberarsi anche sul concetto di Nazione e che cerca un'ulteriore giustificazione attaccando questa idea. È la stessa onda su cui viaggiano i grandi partiti demagogici, cioè Lega Nord, Italia dei Valori e Grillini vari: partiti che fanno proprio cavallo di battaglia l'antipolitica e che cercano di accaparrarsi la simpatia popolare andando in politica a fare qualcos'altro che la politica (contestazione per la Lega, giustizialismo per IdV, pagliacciate per i Grillini). In pratica si fanno pagare come politici per fare tutt'altro. Volendo, anche Berlusconi è frutto di questa mentalità: sebbene esista un disegno politico nel suo operato, di certo è stato eletto più volte proprio perché non è un vero politico.
Quando si hanno simili forze che remano sull'insoddisfazione e puntano ad una politica di sfaldamento, senza proporre alternative reali, è ovvio che si ha tutto l'interesse a pubblicare opere che lo aiutino.

Io chiedo: era meglio quando l'Italia non era altro che terra di conquista per gli stranieri? Era meglio quando non esisteva un autogoverno degli Italiani? Quando si era costretti ad accettare gli ordini delle potenze straniere, compreso quello di sparare su altri Italiani? Il Sud può lamentarsi finché vuole, ma lo status quo è che di politici del Sud ce ne sono in abbondanza e in numero sufficiente a rappresentarlo, a tutti i livelli.

A me fanno ridere questioni come "trovami un politico onesto". Sei onesto? Allora vai a fare il politico! Così di colpo ci sarà un politico onesto. Fare finta di essere esclusi dal gioco, stare in un angolo e dire "Gnè gnè, non mi piace, non gioco!" non ha nessun senso. I mezzi per l'azione politica li abbiamo tutti come cittadini. Se poi molti preferiscono fare finta di no, questi sono problemi loro - che diventano problemi di tutti.

Quando sento frasi come "ma sì, i politici possono dire quello che vogliono, tanto la gente ha capito e non va più a votare", non posso fare a meno di pensare: capito cosa? Capito un bel niente! Se la gente non va a votare, vuol dire solamente che aumenterà sempre di più la distanza fra sè e la classe politica, dandole in pratica mano libera e rinunciando alla propria sovranità. Se i politici non piacciono, ripeto, allora è il caso di diventare politici.

In conclusione, io sono felice che l'Italia sia unita e di poter chiamare miei connazionali Abruzzesi, Siciliani, Calabresi, Laziali e tutti gli altri e partecipare con loro nell'impegno per questa Nazione.




Vinyadan, filosofo errante
Aspirante Vassallo del Regno e membro della Gilda degli Artisti
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