150° Unità d'Italia

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Sommo Ostri
00sabato 8 gennaio 2011 15:47
Festeggiamo 150 anni di sangue, menzogne e ingiustizie

Eruner
00mercoledì 19 gennaio 2011 14:51
Basta uscire di casa per notare quanto siamo uniti... A Milano ci sono interi quartieri divisi per REGIONE. [SM=x92712]
Drago.89
00mercoledì 9 febbraio 2011 10:23
Io sinceramente non ho festeggiato nulla. [SM=x92703]
E poi diciamocelo, festeggiare cosa? Menzogne, ipocrisie, macchie incancellabili nella storia del nostro stato? Ma piuttosto festeggieranno i nostri cari politici... che per decenni alle spalle dei cittadini contribuenti hanno operato loschi affari, ruberie e chi più ne ha più ne metta. Banda di ladri, falsi e mafiosi, la criminalità va'cercata proprio da loro, quello è il fulcro. [SM=x92704]

P.s. Scusate lo sfogo, ma per quanto riguarda la politica per me non si salva nessuno, anzi trovatemi un politico "onesto" e vi do'una medaglia.
Claudium
00mercoledì 16 febbraio 2011 15:27
Mi spiace, stavolta mi trovo in completo disaccordo con voi.
Che la storia italiana, a partire dalla vicenda dei 1000 passando per la Prima e Seconda Guerra Mondiale e per procedere poi con Tangentopoli e l'odierno Rubygate (così come lo descrivono i giornali esteri), sia piena di ombre lo ammetto e sono il primo a denunciarle, ma questo non deve assolutamente impedirci di festeggiare un evento così raro come i 150 anni d'Italia. E' un evento politicizzato? Ovviamente. Il modo più facile per dimenticare qualcosa è celebrarlo? Sicuramente, guardatevi il film History Boys. Ma questo ci deve impedire forse di festeggiare il fatto che 150 anni fa abbiamo incominciato a diventare una Nazione? Sono stanco di sentire persone che si vergognano di essere italiane e che pensano che le cose rimarranno sempre le stesse. Possibile che la nostra classe politica ultra-centenaria sia riuscita a tramettervi un pensiero così da vecchi? Io non mi vergogno per niente di essere italiano. L'Italia è la mia nazione, detiene il 5% del patrimonio artistico mondiale, per secoli ha dominato tramite Roma l'intera Europa influenzando profondamente la storia, la cultura e la lingua degli stati che oggi ne fanno parte; è stata la patria di grandissimi artisti tra cui Dante, Foscolo, Machiavelli, Alfieri, Leonardo, Brunelleschi, Michelangelo, Donatello, Raffaello, Pascoli, D'Annunzio, Eco (e smetto solo per non annoiarvi); entro i suoi territori è contenuta la Città del Vaticano, stato a capo di una religione che trova aderenti in 1/3 dell'Europa, che ne ha influenzato un altro terzo e da cui deriva la religione dell'ultimo terzo. Se i nostri governanti hanno commesso degli errori, hanno agito per il loro tornaconto o hanno infangato la nostra reputazione me ne frego: loro non sono l'Italia, noi siamo l'Italia. E se ad altri, come me, non piace la nostra attuale situazione politica deve lottare per cambiarla, non passare il tempo a lamentarsi. Molti dicono che ogni stato ha i governanti che si merita, questo non è il caso dell'Italia e fortunatamente c'è gente che se lo ricorda ancora. Ecco il motivo per cui io sono fiero di festeggiare i 150 dell'unità d'Italia e sono contento di urlare al mondo: <<GENTE, ABBIAMO PASSATO 150 ANNI TRA SCANDALI E MERDE DI OGNI GENERE MA SIAMO ANCORA QUA! SONO FIERO DI ESSERE ITALIANO E LOTTO NEL MIO PICCOLO TUTTI I GIORNI PER RENDERE IL MIO PAESE UN POSTO MIGLIORE!>>
Trekentoff
00mercoledì 16 febbraio 2011 22:26
Mi associo a Claudium.
Alcuni fatti passati, come le leggi razziali, l'invasione dell'Etiopia e altro ancora, vanno rigettati senza scrupoli, rigettati dalle coscienze, ma non dimenticati, però non possiamo vergognarci di essere italiani, perchè, oltre a tutti gli argomenti citat da claudium che appoggio, questa è e resta la NOSTRA terra, la terra in cui siamo nati e in cui viviamo e s enon ci piace cosi com'è, se pensiamo che la gente che ci viva abbia una mentalità da ladro e che la nostra classe dirigente ne sia il degno specchio, allora impegniamoci e cambiamola.
E' difficile e detto cosi può diventare troppo semplicistico, anche perchè un uomo ha forze limitate, ma quel poco che possiamo fare sarà già un contributo che non andrà sprecato.
Sommo Ostri
00giovedì 17 febbraio 2011 11:16
x Clau e Trek: quello che dite lo condivido, ma state dimenticando un piccolo particolare: eventi passati come le leggi razziali o l'invasione dell'Etiopia non vengono celebrati in pompa magna o tantomeno festeggiate le rispettive ricorrenze.
Perciò il punto è questo, smettiamola di insegnare frottole nei libri di storia. Come italiano sono stufo di essere preso in giro, è ora di cominciare a dire le cose come stanno. I festeggiamenti per il 150° sono un immane sfregio alla giustizia, alla verità e a tutti gli italiani.
Claudium
00giovedì 17 febbraio 2011 13:11
Ma allora Ostri se quello che ti dà fastidio dei festeggiamenti per 150° anni d'Italia sono i singoli episodi storici ad essa collegati (tipo Garibaldi ed i Mille) che vengono celebrati per l'occasione, perchè devi allargare questo tuo giusto disdegno all'intero evento?

Tu hai iniziato la discussione con le seguenti parole:
"Festeggiamo 150 anni di sangue, menzogne e ingiustizie"

Il messaggio che io sento trapelare da questa frase è che sei contro i festeggiamenti dei 150 anni perchè consideri la storia italiana un insieme di eventi negativi.

Ma non sarebbe stato forse più coerente con il pensiero che hai espresso pocanzi scrivere qualcosa tipo:

"Noi festeggiamo il prossimo mese i 150 anni dell'unità d'Italia. Pur essendo contento di festeggiare questo traguardo di longevità della mia nazione non sono per niente d'accordo con il modo in cui viene festeggiato questo evento in tutta Italia perchè credo che siano ancora molte le menzogne, il sangue e le ingiustizie che si nascondono dietro la fondazione del mio paese; ritengo perciò che il modo migliore per celebrare questo anniversario e dimostrare il mio amore per l'Italia sia tentare di sfatare queste menzogne permettendo ai miei connazionali di conoscere i veri eventi e i veri scopi che hanno portato all'unificazione del nostro stato nel 1861".

A tuo parere, infatti, non sarebbe forse più saggio celebrare l'unità d'Italia cercando di sfatare le menzogne legate ad essa, piuttosto che criticarne gli stereotipati e politicizzati festeggiamenti? [SM=x92702]
Claudium
00venerdì 18 febbraio 2011 17:37
Neanche a farlo apposta sentite un po' cosa ha detto Benigni ieri sera a Sanremo. Come al solito dimostra di essere un persona estremamente colta:



Trekentoff
00venerdì 18 febbraio 2011 20:57
Fantastico! [SM=x92710]
Benigni è veramente una persona estremamente preparata.
Drago.89
00sabato 19 febbraio 2011 14:23
Ha parlato del nostro inno di Mameli e dei 150 anni d'Italia con una sottigliezza unica! [SM=x92706] [SM=x92710]

P.S. "Silvio Pellico" e le mie prigioni che inventiva che ha Benigni sul sottintendere [SM=x92706] [SM=x92710]
Sommo Ostri
00lunedì 21 febbraio 2011 15:42
Grazie per aver postato Benigni, mi hanno detto in molti di vederlo perchè questo suo intervento ha fatto scalpore in bene e in male, tutta Italia ne parla, quindi grazie per avermi fatto vedere il video in questione.
Purtroppo a causa del poco tempo ci ho messo qualche giorno per vederlo tutto.
Beh le mie impressioni? Pare di leggere un libro di scuola. Idealizzazione e propaganda. Mi dispiace che anche Roberto si sia schierato dalla parte della menzogna, ma in effetti sulla Rai non si poteva certo parlare della storia dell'Unità d'Italia. Benigni parla di Giovine Italia ma non dice cosa sia. Come cita Roberto stesso: "assenza più acuta presenza", heheh diciamolo cos'era la Giovine Italia, no? Che fai, la nomini come una cosa stupenda, grandiosa e poi non dici nemmeno cos'era? Poi varie idealizzazioni di personaggi biechi a dir poco, su Garibaldi ci sarebbe da scrivere enciclopedie di misfatte, ha fatto il pirata, lo schiavista (eh sì, si occupava di tratta di schiavi), tutto questo senza nemmeno entrare negli episodi più atroci della guerra vera e propria contro le terre del sud... Poi il mito di Cavour, come si fa dico io a dire che Cavour era un grande? Uno degli "esseri umani" peggiori mai esistiti (chiamarlo uomo mi fa troppo ribrezzo)... Se avete qualche minuto e voglia di approfondire Cavour vi lascio una nota alla fine del mio intervento.

Il fatto è che siamo vittime di 150 anni di retorica, a partire da subito dopo l'Unità questi si sono inventati una sorta di religione civile, si sono riscritti la storia, si sono eroicizzati personaggi che eroi non erano etc.
Ci hanno sempre descritto questa vicenda come un'epopea straordinaria in cui il popolo sventolava le bandiere, tutti felici etc. Per fortuna negli ultimi anni stanno uscendo molti libri che finalmente raccontano le cose come sono andate e cose che erano sempre state tenute nascoste.
Insomma non so davvero da dove cominciare, fucilazioni di massa, interi paesi cancellati dalle cartine, insomma roba che non si può definire neanche "guerra"... Io mi chiedo come si fa a celebrare una roba del genere. Ci sarebbe da dire tanto, se volete posso raccontarvi qualcosa, con tanto di riferimenti perchè se racconto qualcosa io lo faccio con nomi e cognomi, non mi limito a dire "Mazzini era un eroe" e basta, è facile raccontare frottole così.

In conclusione, dobbiamo approfittare di questa ricorrenza per risvegliare l'orgoglio di essere italiani, ma conoscendo la storia.



NOTA su Cavour:
Primo Ministro del Governo piemontese, riuscì a portare dalla sua parte prima la Francia e poi l'Inghilterra (altro che Unità d'Italia dal basso), riuscì ad ottenere cospicue somme di denaro attraverso sequestri di beni della Chiesa come scuole, ospedali etc. che divennero caserme piuttosto che proprietà da vendere alla ricca borghesia per finanziare la guerra.
In un barlume di coscienza Cavour scrisse: "se facessimo anche per i fatti privati quello che facciamo per la politica, saremmo veramente dei vermi". Infatti per potersi sedere al tavolo delle trattative del Congresso di Parigi, non aveva esitato a mandare al macello un migliaio di italiani in una guerra nella quale l'Italia non c'entrava nulla.
Cavour morirà improvvisamente nel 61, proprio appena aver condotto a compimento l'Unità, pochi giorni dopo aver preteso che per la prima volta nessuna autorità dello Stato partecipasse alla tradizionale processione torinese del Corpus Domini del 30 maggio. Ma in questa data, Cavour aveva già compiuto il suo grande "miracolo": riuscire a sconfiggere e ad annettere il più grande Stato italiano, il Regno delle Due Sicilie, entrato quindi in possesso dei Savoia.
Trekentoff
00martedì 22 febbraio 2011 18:40
Non conoscevo questa parte di storia.
Se è come dici allora è d'obbligo correre ad informarsi. Ho sempre pensato a Garibladi come un coraggioso, animato da ideali per cui era pronto anche a gettarsi allo sbaraglio, ma questo mi rimette in discussione.
Vinyadan
00martedì 22 febbraio 2011 23:12
Se posso dire la mia, il motivo per cui ora si parla tanto del male dell'Unificazione non è un'improvviso desiderio di verità, ma un disgusto diffuso verso il mondo politico che finisce per riverberarsi anche sul concetto di Nazione e che cerca un'ulteriore giustificazione attaccando questa idea. È la stessa onda su cui viaggiano i grandi partiti demagogici, cioè Lega Nord, Italia dei Valori e Grillini vari: partiti che fanno proprio cavallo di battaglia l'antipolitica e che cercano di accaparrarsi la simpatia popolare andando in politica a fare qualcos'altro che la politica (contestazione per la Lega, giustizialismo per IdV, pagliacciate per i Grillini). In pratica si fanno pagare come politici per fare tutt'altro. Volendo, anche Berlusconi è frutto di questa mentalità: sebbene esista un disegno politico nel suo operato, di certo è stato eletto più volte proprio perché non è un vero politico.
Quando si hanno simili forze che remano sull'insoddisfazione e puntano ad una politica di sfaldamento, senza proporre alternative reali, è ovvio che si ha tutto l'interesse a pubblicare opere che lo aiutino.

Io chiedo: era meglio quando l'Italia non era altro che terra di conquista per gli stranieri? Era meglio quando non esisteva un autogoverno degli Italiani? Quando si era costretti ad accettare gli ordini delle potenze straniere, compreso quello di sparare su altri Italiani? Il Sud può lamentarsi finché vuole, ma lo status quo è che di politici del Sud ce ne sono in abbondanza e in numero sufficiente a rappresentarlo, a tutti i livelli.

A me fanno ridere questioni come "trovami un politico onesto". Sei onesto? Allora vai a fare il politico! Così di colpo ci sarà un politico onesto. Fare finta di essere esclusi dal gioco, stare in un angolo e dire "Gnè gnè, non mi piace, non gioco!" non ha nessun senso. I mezzi per l'azione politica li abbiamo tutti come cittadini. Se poi molti preferiscono fare finta di no, questi sono problemi loro - che diventano problemi di tutti.

Quando sento frasi come "ma sì, i politici possono dire quello che vogliono, tanto la gente ha capito e non va più a votare", non posso fare a meno di pensare: capito cosa? Capito un bel niente! Se la gente non va a votare, vuol dire solamente che aumenterà sempre di più la distanza fra sè e la classe politica, dandole in pratica mano libera e rinunciando alla propria sovranità. Se i politici non piacciono, ripeto, allora è il caso di diventare politici.

In conclusione, io sono felice che l'Italia sia unita e di poter chiamare miei connazionali Abruzzesi, Siciliani, Calabresi, Laziali e tutti gli altri e partecipare con loro nell'impegno per questa Nazione.
Trekentoff
00martedì 22 febbraio 2011 23:29
Penso che Ostri non volesse rinnegare con le sue parole il processo di Unità d'Italia. Semplicemente voleva mettere in luce tutte le ombre, scusate l'ossimoro ([SM=x92710]), che come al solito i vincitori nascondono nelle pagine della storia.
Come si vede in questi ultimi tempi alle critiche all'Unità portate dalla Lega e company, lasciatemelo dire, mai visti dei tipi cosi in parlamenti nazionali, non dovrebbero proprio metterci piede, c'è una reazione o meglio un tentativo di riportare al valore il processo di Unità.
Ostri voleva dire che non si può idealizzare l'Unità perchè non c'è quasi niente da esaltare, ma non mi è parso che denigrass el'Unità in sè [SM=x92709]
Per il tuo discorso, Vinyadan, sono d'accordo sul fatto che è fondamnetale andare a votare, ma non parlerei di giustizialismo, è una parola che viene usata un po' troppo spesso oggi e temo che non corrisponda affatto alla situazione attuale.
Giustizialista è uno che si attacca alla giustizia per punire anche chi sgarra su un dettaglio, attaccare violentemente gentaglia come l'attuale governo altro che giustizialismo è pura verità.
Vinyadan
00mercoledì 23 febbraio 2011 00:11
Io chiamo giustizialismo l'abitudine di appellarsi alla giustizia per ottenere fini che con la giustizia non c'entrano affatto. Di Pietro e i suoi seguaci fanno questo: usano la giustizia per avere una base elettorale più ampia. Riconosco che il discorso è molto complesso e che il termine di fatto può avere significati diversi da quello con cui lo intendo io (e probabilmente li ha, ora che ci bado).

Io non intendo attaccare Ostri nè nessun altro, ma non posso fare a meno di dire che l'Unificazione di un popolo e la sua possibilità di autogovernarsi è qualcosa di gigantesco da esaltare. Prova a chiedere a un Curdo se è bello essere una Nazione senza Paese; e meno male che noi Italiani non eravamo così odiati, o un Paese nostro non l'avremmo neanche adesso.
Drago.89
00mercoledì 23 febbraio 2011 00:42

A me fanno ridere questioni come "trovami un politico onesto". Sei onesto? Allora vai a fare il politico! Così di colpo ci sarà un politico onesto. Fare finta di essere esclusi dal gioco, stare in un angolo e dire "Gnè gnè, non mi piace, non gioco!" non ha nessun senso. I mezzi per l'azione politica li abbiamo tutti come cittadini. Se poi molti preferiscono fare finta di no, questi sono problemi loro - che diventano problemi di tutti.



Dici che non sopporti le quistioni del politico onesto, ma quindi se queste quistioni ce le poniamo tutti nella nostra mente... dovremo fare tutti i politici? [SM=x92706]
Vinyadan guarda che è un pensiero che frulla per la testa a molti e lo si dice proprio perchè anche se vorremmo fare la nostra parte e metterci in gioco le cose non cambieranno mai te lo assicuro. D'altronde ab illo tempore la situazione non è cambiata e si continuerà a rubare come al solito alle spalle di noi cittadini [SM=x92702]. E'il sistema in generale che è corrotto, se vuoi cambiare un mattone in un muro non saldo, dovresti metterti l'animo in pace e ripartire dalle fondamenta perchè senò il muro ti crolla in testa.
Poi dici che si fà finta di essere esclusi dal gioco, ti rispondo subito... è semplice, perchè tante persone pensano questo: "è meglio evitare di giocare con la sporcizia perchè prima o poi si finisce per sporcarsi anche noi". Il cittadino per il politico è solo un mezzo di votazione e di propaganda politica, noi siamo soldi che camminano per le loro tasche.
Proprio per questo molta gente è stanca del sistema politico in generale e comprendo bene questo aspetto perchè lo vedo nella mia vita di tutti i giorni...
Sommo Ostri
00mercoledì 23 febbraio 2011 11:52
Con i miei interventi non volevo certo inneggiare alla divisione dell'Italia, anzi, dopo aver spremuto come un limone il sud (che prima del 1860 era più ricco del nord) ora sarebbe una vera bastadrata abbandonarlo, eh no, adesso ce lo teniamo e non solo, gli dobbiamo dare anche il rispetto e l'aiuto che gli spetta. Siamo tutti italiani? Allora smettiamola di considerare la gente del sud come cittadini di serie B.
Quello che voglio è solo giustizia. Accettereste di celebrare Hitler e il Nazismo? Io no, ma non per questo odio la Germania di oggi. L'esempio è perfettamente calzante, perchè quello che accadde nell'860 è per molti versi simile al nazismo, approfitto per darvi altre notizie.
Un Regno che attacca senza dichiarare guerra. Quindi senza dichiarazione di guerra avviene un'invasione con l'aiuto principalmente dell'esercito dell'Inghilterra, il tutto condito da stragi incredibili... Purtroppo pochi sanno ad esempio del "brigantaggio". Il brigantaggio fu una lotta di resistenza all'invasione piemontese, non c'entra nulla con criminali. I "briganti" non erano ladri o assassini, erano coloro che resistevano all'invasione piemontese. Ecco, grazie alla legge Pica si potevano fare processi sommari, fucilazioni, non solo per i briganti o sospetti tali, ma anche per coloro che li aiutavano. Nel 1868 lo stesso Garibaldi scrisse: "gli oltraggi subiti dalle popolazioni meridionali sono INCOMMENSURABILI, non rifarei oggi la via dell'Italia meridionale, temendo di essere preso a sassate."
Boh che dire, quando si fanno queste celebrazioni, guarda caso, si sono tenuti alla larga da Montefalcione, da Ponte Landolfo, da Sorbo, dalle decine di paesi bruciati dai Bersaglieri che trucidarono volontariamente uomini, donne, bambini e vecchi. Ecco, ho ritrovato un bel pezzo dello storico Franco Cardini, il quale ricorda questi eventi: "terrorismo repressivo dei garibaldini fucilatori di contadini, regi Carabinieri e Bersaglieri tagliatori di teste e cacciatori di taglie con l'alibi di caccia al brigantaggio..."
Insomma vi do quelli che sono solo spunti, fate delle ricerche più approfondite e vedrete che quello che non vi ho detto è molto. Eccolo il cosiddetto "risorgimento", i piemontesi fecero al sud quello che in nazisti fecero a Marzabotto, ma tante volte, non una sola, per anni, concedendosi libertà di stupro sulle donne meridionali. In nome dell'Unità i "fratelli d'Italia" ebbero anche diritto di saccheggio sulle città meridionali, come i Lanzichenecchi a Roma. Veniva praticata la tortura, si incarceravano meridionali senza accusa, briganti per definizione perchè meridionali, se bambini "briganti precoci", se donne "brigantesse" o "figlie di briganti" o "consanguinei di briganti" fino al terzo grado di parentela.
Tutto a norma di legge.
Inoltre ad Italia unificata si impose una tassa aggiuntiva al meridione per pagare le spese della guerra, sulla conquista del sud fatta senza nemmeno dichiararla. Simpatico.
Claudium
00mercoledì 23 febbraio 2011 17:00
Concordo con Ostri sulla questione cosiddetta del brigantaggio ed aggiungo che tale fenomeno era dovuto soprattutto all'imposizione di tasse (come detto infatti ad ostri) per riequilibrare le casse sabaude (ora italiane) dopo tutto il denaro speso per la guerra di indipendenza e l'imposizione della leva obbligatoria. Ci tengo inoltre a sottolineare che quando uno stato manda il proprio esercito contro la propria popolazione, come è successo in questo caso, questo evento è definibile con il termine di "guerra civile", altro che brigantaggio!
Trekentoff
00mercoledì 23 febbraio 2011 21:40
La verità, amici miei, la sappiamo tutti in fondo.
La storia la scrivono i vincitori, questo è ormai appurato.
Perdonatemi l'arroganza, ma su tutta la storia dell'Unità e il dibattito sollevato da questa discussione il mio pensiero è questo.
Approvo senza dubbio ciò che è stato detto dal Sommo. Basta pensare a tutte le atrocità perpetrate dal governo Sabaudo nascoste dietro la parola di unificazione e di giustizia per i popoli oppressi dagli stranieri.
Quindi c'è poco o nulla da esaltare nel processo di unificazione italiana, perchè essa è stata fondata sul sangue di persone innocenti. Ma dobbiamo ammettere che l'idea di unificazione in sè è necessaria perchè come sappiamo tutti è la legge del più forte a regolare le questoni internaizonali e un'Italia in pezzi non sarebbe che una pedina delle altre potenze.
Quindi credo che, Si, esaltare l'Unità, il fatto di unirsi e vivere assieme per essere forti è bene e può essere idealizzato, ma l'Unità d'Italia non ha niente che può essere idealizzato.
Poi c'è questa questione del politico.
In questo mi spiace, Vinyadan e Drago, ma non sono d'accordo con voi.
La Costituzione Italiana è un capolavoro di civiltà, non per niente oggi si cerca di modificarla.
Se il sistema non funziona è perchè coloro che dicono di portarlo avanti lo distorcono per i propri fini.
"Oggi non esiste un politico onesto!Quindi non vale la pena di andare a votare"
E' vero, anche io l'ho sentito parecchie volte, ma in fondo non è una scusa per non complicare le nostre vite con la scelta questa?
Se il sistema democratico non funziona, allora cosa dovremmo fare?
Passare alla monarchia?
Impossibile, a mio parere.
La verità è che ad inventare i sstemi di governo sono stati proprio gli uomini. Se gli uomini che reggono quel sistema fanno tutt'altro è ovvio che il sistema vada a catafascio.
Ma la colpa è del sistema?
Questa situaizone la abbiamo in Italia proprio perchè le persone non andavano a votare o davano retta sempre agli stessi rappresentanti, nel nostro caso la Democrazia Cristiana.
E' ovvio che i 20 anni di governo ininterrotto i politic abbiano finito per sentirsi intoccabili.
Tizi come Berlusconi e company sono il frutto di questa degenerazione che purtroppo si è estesa e va estendendosi a tutti i livelli della socità.
"Ruba il più possibile" sta diventando questa la mentalità dell'Italiano medio.
Se lo stato va male è colpa di tutti, noi compresi.
Ah, scusa, Vinyadan, ma se qualcuno, come Di Pietro, alza la voce contro la gentaglia che sta al potere quando tutti gli altri lo temono o si fanno corrompere, quando potrebbe scegliere benisismo di farsi corrompere a sua volta, beh, se è un giustizialista bisognerebbe vederlo solo quando sale lui al potere.
Chiedere giustizia verso questi ladri è più che giusto e sono proprio questi tipi che capiscono che ormai comincia a mancargli la terra sotto i piedi che additano gli altri come giustizialisti.
Molto probabilmente s eio mi alzassi, andassi in Parlamento e dicessi che Belusconi è un ladro e va buttato in galera egettata la chiave, mi darebbero del giustizialista e tutti i giornali di proprietà del Papi esporebbero la mia foto con sotto GIUSTIZIALISTA [SM=x92706]
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