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Controcorrente

Ultimo Aggiornamento: 30/11/2005 13:53
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Sesso: Maschile
Novizio
28/10/2005 21:20
 
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Ho parlato con Lord Gahll.

Mi sono stupito che si ricordasse il mio nome. “Caro Garneth,” ha detto, “Prego..in cosa posso aiutarti?”

In un certo senso, il suo modo di atteggiarsi con me mi ha messo a mio agio e vagamente turbato. Non ho potuto fare a meno di tirare un sospiro di sollievo, ricordando a me stesso che, come prima decisione della nostra Guida, la sciocca “regola del voi” è stata limitata solo ai casi in cui è consono utilizzarla. Con un po’ di fortuna, lord Gahll lascerà che siano i singoli soldati del suo reggimento a poter discernere le situazioni in cui il suo utilizzo è d’obbligo e in quali è superfluo. Trovo questa una decisione molto libera e liberale, che vuole quasi riconoscere un certo limite di libertà di riflessione a tutti noi.
Tuttavia, sentire che pronunciava il mio nome con tanta naturalezza mi ha provocato un debole brivido lungo la schiena. E’ un fatto piuttosto normale, credo, se si considera che entrambi abbiamo servito BlueDragon con devozione e riconoscenza per molti anni. Non ci siamo mai scambiati una parola, ma era naturale, per noi, sapere chi fosse l’altro.
Non è stato questo a spaventarmi, però. Ho scorto un barlume di qualcosa nei suoi occhi, quello che solitamente si può scorgere negli occhi di un amico di vecchia data; cosa che mi ha dato piuttosto fastidio, dal momento che io non l’ho mai considerato tale. Essere compagni non significa necessariamente sentirsi presi da un rapporto di amicizia, come non significa essere per forza d’accordo su ogni discussione, su ogni confronto, e questo vale per qualsiasi comunità; come qui, anche nel Regno di BlueDragon non capisco come i Sovrani possano pretendere continuamente che i propri collaboratori siano d’accordo tra loro e con le loro scelte. Credo che con quello sguardo complice avesse semplicemente cercato di scrutare in me se era presente un qualche genere di consenso. Per questo mi ha così profondamente infastidito.

Comunque, non avevo tempo di perdermi in simili riflessioni: ero andato da Gahll per uno scopo e intendevo ottenere le mie risposte senza troppe cerimonie.
Ci siamo seduti alla sua scrivania, su suo invito. Aveva detto chiaramente che non amava discutere con i propri compagni dall’alto dello scranno reale: lo considerava un comportamento irrispettoso. Se non altro, bisogna dargli atto di disponibilità, almeno nei confronti dei suoi collaboratori.
Ho esposto i miei dubbi in pochi minuti; non mi sono mai considerato un grande oratore, né desideravo arricchire la mia descrizione con fronzoli inutili e ridondanti: volevo che capisse appieno il senso del mio intervento, che non avesse, poi, possibilità di replicare con un “Non avevo capito”, come troppo spesso è già accaduto con alcuni dei Vassalli del Regno.

Come avevo immaginato, i modi di lord Gahll cambiarono improvvisamente ed in modo brusco. Mi disse con freddezza che aveva apprezzato molto il fatto che gliene avevo parlato, benché si capisse chiaramente che mi avrebbe preso volentieri a pugni; tuttavia, conosceva molto bene il mio valore in battaglia e non era disposto a perdere il mio aiuto per una flessibile divergenza d’interessi.
Credo abbia continuato a parlare per almeno mezz’ora, elencando ogni occasione in cui i Sommi avevano mancato di rispetto a lui, a noi tutti e a ciò che rappresenta. Quando vide che stavo annuendo in maniera piuttosto presente, i suoi toni si accesero in misura maggiore, forse dimenticando, per un attimo, che avevo espresso di essere in aperto disaccordo con lui. Di nuovo quello strano bagliore negli occhi tornò a tormentarmi.

“Non hai soddisfazione, Garneth, nello stato di libertà in cui ci è stato possibile rifugiarci?”

Distolsi l’attenzione dei miei pensieri dal suo discorso, sbattendo le palpebre in modo veloce. Non avevo fatto caso al fatto che ora era in piedi, e stava camminando intorno alla scrivania e a me, pur senza togliermi lo sguardo di dosso. Incrociai le braccia.

“Sì; è stato un evento necessario e desiderato da molti.”
“Desiderato da molti, sì,” mi fece eco. “Ma quanti hanno effettivamente avuto il coraggio di distaccarsene? Quanti ancora poltriscono nel loro stesso brodo, temendo anche solo il pensiero di sputare sul nome di BlueDragon, pur desiderando farlo?”
“Dai per scontato che nessuno creda più nella sua causa,” risposi subito, ma fui quasi interrotto nel portare una qualsiasi argomentazione.
“Tu conosci meglio di me che non sono Ostri e Palank i veri Sovrani di quel Regno, ma l’Ipocrisia; e la stolta cecità di cui quei due vestono i propri guerrieri sotto forma di effusioni e stupidi catechismi merita il nostro disprezzo più nero.”
“Forse è così,” risposi sbrigativamente, alzandomi dalla sedia, “ma è anche vero che, così facendo, non faremmo altro che spogliarli di quella veste e, subito, coprirgli le spalle con quella delle nostre convinzioni. L’ obiettivo a cui dovremmo puntare è che tutti coloro che, attualmente, sono rimasti fedeli al Regno, maturino una propria coscienza, e possano sviluppare in sé le motivazioni che hanno spinto noi a..”
“Non tutti possiedono l’intelligenza che abbiamo dimostrato noi nel volercene andare; e comunque, a parte questo, vi sono tanti, TROPPI Aspiranti che sono vincolati a BlueDragon da un giuramento di paura e timore, o di opportunismo, NON da uno di fedeltà. Come consideri queste persone?”
“Cosa hai intenzione di fare, dunque..?” risposi imperterrito, fingendo di non aver ascoltato la domanda. In realtà, semplicemente, non avrei saputo cosa rispondere; in parte non potevo negare le sue ragioni: nel Regno di BlueDragon erano presenti troppi focolai di corruzione, e troppe persone calunniavano il Drago Blu nell’ombra delle proprie abitazioni, perché lo potessi considerare ancora un ambiente genuino. Non ero ancora pronto per fornire una risposta. “..vuoi invadere quel dannato Regno e lasciare che i suoi abitanti ti dipingano come un Salvatore inviato dal cielo?”
“Perché ti ostini a rivolgerti a me con ironia, Garneth?”
“..e comunque esistono ancora Seguaci di BlueDragon che possono essere considerati fedeli ai Sovrani. Con loro dovrai comunque incrociare le armi.”

Questa risposta lo mandò su tutte le furie. Strinse i pugni e cominciò a rotearli in aria con fare concitato, in modo decisamente ridicolo. Ma preferii non fare commenti a riguardo. Mi diede più volte dello sciocco, ricordandomi che sarebbe dovuto essere un piacere, per me, trafiggere quelli che lui definiva “fanatici”, “meritevoli esclusivamente di una morte stupida e senza possibilità di ricredersi” e che non avevano fatto altro che recare nel mondo la “stupida legge” da cui io avevo desiderato sottrarmi con così tanto vigore. Replicò più volte che vedere la disfatta di BlueDragon con i propri occhi sarebbe stato un onore ed un piacere commensurabili solo ad un orgasmo sessuale. Che espressione scontenta.

Voltai i tacchi quando ancora stava inveendo contro di me e contro il mio comportamento sconsiderato. Ripeté ancora che non riusciva a capirmi, che avremmo potuto costruire una città d’oro sulle rovine della buca colma di sterco in cui i Sommi ci avevano gettato. Non potei far altro che rimanere disturbato e quasi urtato dalla confidenza che riservava a “quei due idioti”. Pur non considerandoli più i miei Sovrani, non mi sarei mai permesso di rivolgermi a loro in quella maniera così irrispettosa: così facendo, non avrei fatto altro che autorizzarli a ripagarmi della stessa moneta, e a buon diritto.

Se non altro, avevo ottenuto le risposte che andavo cercando, cosicché fui in grado di abbandonare gran parte dei miei dubbi in quella stanza. Gahll era un pazzo, un fanatico, non meno fanatico di quanto avevano dimostrato di essere i Sommi Palank e Ostri. Per parecchi istanti mi accompagnò il pensiero martellante che non era cambiato assolutamente nulla, e che unirsi a quella compagnia si era rivelato esattamente uguale a rimanere fedele a BlueDragon.

Abbandonai quella stanza alla svelta, accompagnato dalle cortesi parole della nostra Guida, che mi auguravano di trovare una dannazione consona al mio modo di pensare.

[Modificato da Cyber Dark 28/10/2005 21.25]

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