Controcorrente

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Cyber Dark
00mercoledì 26 ottobre 2005 00:07
Il seguente brano tratta di fatti, personaggi ed avvenimenti inerenti al primo capitolo della saga di BlueDragon; qualora evitare spoiler o fraintendimenti, suggerisco a chi non ha ancora giocato fino in fondo l'episodio di evitare la lettura, oppure di seguirla, ma a suo rischio e pericolo. La quantità di "spoiler" di seguito trascritta sarà proporzionata esclusivamente al necessario perchè la storia possa proseguire.

La ferita si sta pian piano rimarginando.
Non è molto profonda, ma le fitte che mi ha procurato negli ultimi minuti di battaglia hanno fatto in modo che rischiassi più volte di abbandonare la mia arma e qualsiasi altro genere di difesa. Non riesco ancora a sollevare il mio scudo; è troppo pesante, e lo sforzo rischierebbe di riaprire il taglio.

L’aria di Ocre mi sta tuttavia rinfrancando. Oggi ho scoperto un punto della camminata da cui è possibile spaziare con lo sguardo su tutta la pianura circostante la rocca. Tira sempre una lieve brezza, qui, o almeno così mi è stato detto.
E’ stato interessante scoprire come questa città sia stata costruita esattamente sulla cima smussata di una collina scoscesa, da cui le milizie sono in grado di controllare i territori limitrofi e provvedere, eventualmente, alla difesa della cittadina.
E’ poco più che una rocca militare; le linee spartane che caratterizzano gli edifici di questo luogo non può che essere in contrasto con le morbide e maestose costruzioni delle altre grandi città dei tre continenti; Direnia, Crelia, e lo stesso Katai, per quanto non l’abbia mai visitato.

Liberarla dall’assedio a cui era stata sottoposta è stato relativamente facile; a dir la verità, sono convinto che abbiamo solo velocizzato un processo che avrebbe portato le stesse guardie cittadine alla vittoria. La bravura del sovrano cittadino, di cui non ricordo nemmeno il nome, come stratega e capo militare è tuttavia tra le più sciocche e sprovvedute che io abbia mai visto; e non c’è da stupirsi se, alla conclusione della battaglia, ha rinunciato volentieri alla corona di questo posto per cederla a Lord Gahll.
La Rocca di Ocre è posizionata esattamente in modo che tre lati siano interamente protetti da un dirupo scosceso, e che solo il lato anteriore e la torre ad est siano raggiungibili a piedi. Tale re aveva dislocato la maggior parte dei propri soldati su di essa, sperando di trarre beneficio dall’altezza della costruzione per sommergere di frecce l’avanzata di orchi, lasciando una decina di uomini al massimo sulla camminata intorno al portale d’ingresso. Era impensabile che anche creature testarde come gli orchi pretendessero di portare fin lassù rudimentali macchine d’assedio, ma quel misero contingente di militi non riuscì comunque a tenere a freno l’ingente quantità di creature che si stava arrampicando sulle mura con l’ausilio di pesanti rampini ferrati. Il loro peso era eccessivo perché i deboli guerrieri potessero sganciare i rostri; e le spade non potevano fare nulla con il resistente metallo delle catene che sostituivano le corde.
Un inaspettato intervento di alcuni rinforzi ha, fortunatamente, fatto sì che gli invasori non riuscissero a raggiungere in tempo le leve per l’apertura della pesante porta ferrata.

Quando siamo giunti qui, capitanati da Gahll e dal suo tirapiedi, Xatrius, quelle creature erano molte più di quante non ci aspettassimo. Lo spazio per combattere era molto ristretto, motivo per cui i nostri seguaci alle prime file perirono dopo alcuni minuti di combattimento e senza un effettivo guadagno in fatto di territorio.
Gahll decise comunque di adottare una strategia che potesse sfruttare al meglio la nostra superiorità di addestramento e di armi. I lancieri vennero disposti esattamente dopo due file di spadaccini, in modo che potessero far filtrare le loro picche attraverso i buchi delle prime linee e tenere lontani gli orchi. Balestrieri e arcieri si erano infine disposti a linee alternate dietro tutti quanti, mirando ai gruppi di creature più prossimi alle mura del castello e, quindi, non direttamente coinvolti nello scontro.
Quando abbiamo cominciato a combattere, mi trovavo in seconda fila. Sono stato tra i primi ad avanzare e a raggiungere il pesante portone, dando inizio alla seconda parte della strategia che stavamo cercando di compiere. Abbiamo dunque portato la disposizione delle nostre truppe sui lati, in modo da far convergere i mostri sopravvissuti verso il centro e aprire loro un ampio corridoio di salvezza per permettere una fuga precipitosa; è risaputo, infatti, che a scanso della loro forza fisica siano tra le creature più codarde della terra, seconde, forse, solo ai goblin e ai gibberling. La nostra evidente inferiorità numerica non sarebbe stata sufficiente a sconfiggere tutto l’esercito nemico, motivo per cui Gahll decise di lasciar loro la possibilità di mettersi in salvo. E così fece il grosso dell’esercito.

Abbiamo conquistato Ocre, sì. Lord Gahll ha proclamato oggi la nascita dell’“Illuminato Regno di Ocre”, nominandosi guida dell’esercito di Ribelli. Nel suo breve discorso tenuto alle truppe che, ormai, lo conoscono bene, non ha fatto altro che ribadire che la nostra missione, appunto, illuminata, sarebbe stata quella di recare i veri Valori nel resto del mondo, e di opporci strenuamente al Regno idolatrico e falso del Drago Blu.

A volte ho la netta impressione che sia pazzo, e che il suo fanatismo possa essere paragonato a quello dei miei antichi sovrani. Non voglio tuttavia pensare alle mie scelte ora; non sono ancora pronto. Il mio unico desiderio è di rimettermi, e di valutare fino a che punto la pazzia di Gahll possa spingersi.

Sto cominciando a non sopportare alcuni dei suoi atteggiamenti. Parte dei miei presentimenti si sta rivelando vera. Non so dove mi porterà questa avventura.


(Sia chiaro, e lo voglio specificare, nonostante i più attenti di voi si saranno già accorti di questa puntualizzazione. A parlare non è il personaggio Cyber Dark ma un altro, di cui per ora non è menzionato il nome. Qualsiasi affermazione all'interno di questo racconto va, dunque, intesa a misura di chi, secondo la storia, l'ha detta.)

[Modificato da Cyber Dark 26/10/2005 0.08]

Cyber Dark
00mercoledì 26 ottobre 2005 19:41
Non è stato un buon inizio, per la nostra giovane comunità.

Quando siamo partiti dal Regno, in parte cacciati da sguardi carichi di disprezzo ed in parte su volontaria decisione, eravamo pochi più di sessanta.
Durante la battaglia di alcuni giorni fa, quando Ocre è stata liberata, sono morti sette dei nostri membri. Di alcuni di loro non ricordo nemmeno il nome, e questo, comunque, poco conta. Quattro di loro hanno trovato una morte "onorevole", per così dire, trafitti dalle rudimentali armi orchesche. I rimanenti tre, tuttavia, sono morti per uno dei motivi più stupidi che potessi immaginare. Quando Gahll ha ordinato di disporci su due file per lasciare che gli schieramenti nemici se la dessero a gambe levate, non ha considerato che la maggior parte di essi avrebbe comunque tentato di incalzarci, spingendoci pericolosamente verso gli strapiombi ai lati del minuscolo altopiano.
Quando il primo arciere ha messoun passo in fallo, non ha trascinato con sé solo la propria vita. Sbilanciato dal suo stesso peso, ha tentato di riacquistare il proprio equilibrio abbandonando l'arma e afferrando istintivamente il bordo dell'ampia veste del chierico che lo affiancava. Preso così alla sprovvista, nell'impeto dell'indietreggiare, non ha fatto altro che seguire il suo compagno verso una fine orribile. Non abbiamo tentato nemmeno di recuperare i loro cadaveri.
L'ultimo Aspirante Vassallo a mancare all'appello è morto in maniera analoga al primo: sciocca e inutile.

Il primo, grave errore strategico che si è definito il nostro capo, la nostra Guida. Se ci fossimo spinti verso la porta, anziché puntare ai lati, avremmo risparmiato più vite, sfruttando al massimo la nostra -seppur esigua- quantità numerica, e spingendo verso un destino analogo a quello dei miei compagni quelle dannate bestie.
Possiamo ritenerci fortunati se, tuttavia, le perdite si sono rivelate così esigue; ma non posso fare a meno di pensare a cosa potremmero portarci i prossimi, eventuali errori di valutazione di Gahll.

Durante la mattinata di oggi, altri cinque di noi se ne sono andati. Evidentemente non sono l'unico a non sopportare i modi bruschi e a volte sciocchi del nostro capo.
Due di loro non hanno nemmeno preso congedo: se ne sono semplicemente andati in sella al loro cavallo. Ciò dimostra la scarsa considerazione del gruppo nei confronti del nuovo sovrano di Ocre. Forse il carisma che possiede non sarà sufficiente per trattenere a sé tutti i membri che inizialmente l'avevano seguito.
Ritengo che alcuni di loro si insedieranno nelle città vicine, o forse salperanno per il continente ovest, dal porto situato ad alcune miglia da qui, verso nord. Forse qualcuno tornerà addirittura al Regno, chiedendo perdono al Sommo, ed abiurando, almeno nominalmente, le proprie idee insurrezionali. Tra alcuni di noi corre la paura di una possibile rappresaglia del Drago Blu e dei suoi seguaci; e questa eventualità è stata sufficiente, probabilmente, a convincere tali persone ad accettare il governo sconsiderato di BlueDragon, pur di rendere salva la propria vita. Immagino la troveranno una cosa facile.
Personalmente, però, non sono spaventato; dopotutto, non ho seguito Gahll per intraprendere una sciocca crociata contro di essi. Spero che i Sommi non abbiano la stessa intenzione con noi..anche se si tratta di una speranza che va via via sfumandosi, man mano che i giorni trascorrono. Temo ci sia qualcosa nell'aria, un qualcosa di insolito che non sta aspettando altro che l'occasione di esplodere e travolgerci.

Se quell'istante arriverà, comunque, farò in modo di farmi trovare preparato; per il momento, infatti, nonostante il mio crescente bisogno di riposo e pace, non posso ancora abbandonare la spada. E sarò pronto ad impugnarla ancora, ogniqualvolta si tratterà di difendere la nostra libertà.

[Modificato da Cyber Dark 26/10/2005 20.07]

Cyber Dark
00giovedì 27 ottobre 2005 19:07
Oggi è giunta una lettera dal Regno di BlueDragon.

E' stata scritta da sir Lagres in persona, ed indirizzata esclusivamente a Gahll. Nonostante la richiesta di segretezza, quest'ultimo ha deciso ugualmente di rivelarne il contenuto alla maggior parte dei suoi soldati; "perché non esista alcun mistero e tutto quanto venga fatto alla luce del sole, a differenza di quanto il Drago Blu è sempre stato abituato a fare," ha detto.

A Lagres è dovuta la fondazione della Gilda dei Paladini; o almeno, così credo di ricordare. Non mi sono mai interessato particolarmente a lui od al suo modo di pensare; come gran parte dei suoi "simili", infatti, ha sempre presentato una certa ottusità e chiusura mentale. Si tratta di una delle tante persone con cui spererei di non dover mai confrontarmi a parole. Non credo avrei sufficiente pazienza.

In ogni caso..nella lettera ha più volte accennato all'insicurezza di cui il suo giuramento di rimanere fedele al Regno era permeata. Non riesco ad immaginare qualcosa di più stupido che rimanere vincolati in giuramento ad un Sovrano da cui non ci si sente più rappresentati. Sulla base di questi dubbi, tuttavia, ha anche affermato che, presto, si sarebbe unito alla nostra causa. Ancora non mi capacito appieno se si tratterebbe di un evento positivo, o di cui gemere ed aver paura.
La validità di Lagres come combattente e guida si può considerare dieci volte più valida di quella di Gahll stesso. Avere un uomo del suo carisma dalla nostra parte non farebbe altro che rafforzare la coesione che tanto manca all'interno di questo gruppo. Tuttavia, ho il timore che la sua presenza qui possa cementare ulteriormente le aspirazioni fanatiche della nostra Guida, evento da cui dovremmo ben guardarci.

Entro due giorni dovrebbe giungere qui, accompagnato da due, massimo tre seguaci; dal momento che ha rinunciato alla carica di Gran Maestro, e che quel posto è tutt'ora vacante, alcuni dei suoi fedeli servitori hanno preferito unirsi a questa causa che attendere i vezzi del Sovrano; con tutta probabilità, il Sommo Ostri nominerà uno dei suoi tanti burattini alla guida di quell'esercito di imbranati in armatura.

Ho la netta sensazione che il suo arrivo, qui, non farà altro che peggiorare lo stato dei miei pensieri; sto cominciando a stancarmi delle tinte fondamentaliste con cui Gahll sta dipingendo quella che lui definisce la nostra "sacra missione".
Per quanto mi riguarda, può tenersi per sé le sue sciocche aspirazioni di conquista; non è per questo che la maggior parte di noi si è voluta staccare dal Regno di BlueDragon.

Forse dovrei parlare a lord Gahll. Tutta questa faccenda è solo agli inizi; forse esiste la remota possibilità che io riesca a comprendere appieno i suoi scopi, e, nell'eventualità, a fargli cambiare idea.
Gianlu79
00giovedì 27 ottobre 2005 19:49
OT: Commento
Buona la caratterizzazione del protagonista. Mi ricorda quei soldati disillusi protagonisti di film come "Apocalypse Now" e simili....
Cyber Dark
00venerdì 28 ottobre 2005 21:20
Ho parlato con Lord Gahll.

Mi sono stupito che si ricordasse il mio nome. “Caro Garneth,” ha detto, “Prego..in cosa posso aiutarti?”

In un certo senso, il suo modo di atteggiarsi con me mi ha messo a mio agio e vagamente turbato. Non ho potuto fare a meno di tirare un sospiro di sollievo, ricordando a me stesso che, come prima decisione della nostra Guida, la sciocca “regola del voi” è stata limitata solo ai casi in cui è consono utilizzarla. Con un po’ di fortuna, lord Gahll lascerà che siano i singoli soldati del suo reggimento a poter discernere le situazioni in cui il suo utilizzo è d’obbligo e in quali è superfluo. Trovo questa una decisione molto libera e liberale, che vuole quasi riconoscere un certo limite di libertà di riflessione a tutti noi.
Tuttavia, sentire che pronunciava il mio nome con tanta naturalezza mi ha provocato un debole brivido lungo la schiena. E’ un fatto piuttosto normale, credo, se si considera che entrambi abbiamo servito BlueDragon con devozione e riconoscenza per molti anni. Non ci siamo mai scambiati una parola, ma era naturale, per noi, sapere chi fosse l’altro.
Non è stato questo a spaventarmi, però. Ho scorto un barlume di qualcosa nei suoi occhi, quello che solitamente si può scorgere negli occhi di un amico di vecchia data; cosa che mi ha dato piuttosto fastidio, dal momento che io non l’ho mai considerato tale. Essere compagni non significa necessariamente sentirsi presi da un rapporto di amicizia, come non significa essere per forza d’accordo su ogni discussione, su ogni confronto, e questo vale per qualsiasi comunità; come qui, anche nel Regno di BlueDragon non capisco come i Sovrani possano pretendere continuamente che i propri collaboratori siano d’accordo tra loro e con le loro scelte. Credo che con quello sguardo complice avesse semplicemente cercato di scrutare in me se era presente un qualche genere di consenso. Per questo mi ha così profondamente infastidito.

Comunque, non avevo tempo di perdermi in simili riflessioni: ero andato da Gahll per uno scopo e intendevo ottenere le mie risposte senza troppe cerimonie.
Ci siamo seduti alla sua scrivania, su suo invito. Aveva detto chiaramente che non amava discutere con i propri compagni dall’alto dello scranno reale: lo considerava un comportamento irrispettoso. Se non altro, bisogna dargli atto di disponibilità, almeno nei confronti dei suoi collaboratori.
Ho esposto i miei dubbi in pochi minuti; non mi sono mai considerato un grande oratore, né desideravo arricchire la mia descrizione con fronzoli inutili e ridondanti: volevo che capisse appieno il senso del mio intervento, che non avesse, poi, possibilità di replicare con un “Non avevo capito”, come troppo spesso è già accaduto con alcuni dei Vassalli del Regno.

Come avevo immaginato, i modi di lord Gahll cambiarono improvvisamente ed in modo brusco. Mi disse con freddezza che aveva apprezzato molto il fatto che gliene avevo parlato, benché si capisse chiaramente che mi avrebbe preso volentieri a pugni; tuttavia, conosceva molto bene il mio valore in battaglia e non era disposto a perdere il mio aiuto per una flessibile divergenza d’interessi.
Credo abbia continuato a parlare per almeno mezz’ora, elencando ogni occasione in cui i Sommi avevano mancato di rispetto a lui, a noi tutti e a ciò che rappresenta. Quando vide che stavo annuendo in maniera piuttosto presente, i suoi toni si accesero in misura maggiore, forse dimenticando, per un attimo, che avevo espresso di essere in aperto disaccordo con lui. Di nuovo quello strano bagliore negli occhi tornò a tormentarmi.

“Non hai soddisfazione, Garneth, nello stato di libertà in cui ci è stato possibile rifugiarci?”

Distolsi l’attenzione dei miei pensieri dal suo discorso, sbattendo le palpebre in modo veloce. Non avevo fatto caso al fatto che ora era in piedi, e stava camminando intorno alla scrivania e a me, pur senza togliermi lo sguardo di dosso. Incrociai le braccia.

“Sì; è stato un evento necessario e desiderato da molti.”
“Desiderato da molti, sì,” mi fece eco. “Ma quanti hanno effettivamente avuto il coraggio di distaccarsene? Quanti ancora poltriscono nel loro stesso brodo, temendo anche solo il pensiero di sputare sul nome di BlueDragon, pur desiderando farlo?”
“Dai per scontato che nessuno creda più nella sua causa,” risposi subito, ma fui quasi interrotto nel portare una qualsiasi argomentazione.
“Tu conosci meglio di me che non sono Ostri e Palank i veri Sovrani di quel Regno, ma l’Ipocrisia; e la stolta cecità di cui quei due vestono i propri guerrieri sotto forma di effusioni e stupidi catechismi merita il nostro disprezzo più nero.”
“Forse è così,” risposi sbrigativamente, alzandomi dalla sedia, “ma è anche vero che, così facendo, non faremmo altro che spogliarli di quella veste e, subito, coprirgli le spalle con quella delle nostre convinzioni. L’ obiettivo a cui dovremmo puntare è che tutti coloro che, attualmente, sono rimasti fedeli al Regno, maturino una propria coscienza, e possano sviluppare in sé le motivazioni che hanno spinto noi a..”
“Non tutti possiedono l’intelligenza che abbiamo dimostrato noi nel volercene andare; e comunque, a parte questo, vi sono tanti, TROPPI Aspiranti che sono vincolati a BlueDragon da un giuramento di paura e timore, o di opportunismo, NON da uno di fedeltà. Come consideri queste persone?”
“Cosa hai intenzione di fare, dunque..?” risposi imperterrito, fingendo di non aver ascoltato la domanda. In realtà, semplicemente, non avrei saputo cosa rispondere; in parte non potevo negare le sue ragioni: nel Regno di BlueDragon erano presenti troppi focolai di corruzione, e troppe persone calunniavano il Drago Blu nell’ombra delle proprie abitazioni, perché lo potessi considerare ancora un ambiente genuino. Non ero ancora pronto per fornire una risposta. “..vuoi invadere quel dannato Regno e lasciare che i suoi abitanti ti dipingano come un Salvatore inviato dal cielo?”
“Perché ti ostini a rivolgerti a me con ironia, Garneth?”
“..e comunque esistono ancora Seguaci di BlueDragon che possono essere considerati fedeli ai Sovrani. Con loro dovrai comunque incrociare le armi.”

Questa risposta lo mandò su tutte le furie. Strinse i pugni e cominciò a rotearli in aria con fare concitato, in modo decisamente ridicolo. Ma preferii non fare commenti a riguardo. Mi diede più volte dello sciocco, ricordandomi che sarebbe dovuto essere un piacere, per me, trafiggere quelli che lui definiva “fanatici”, “meritevoli esclusivamente di una morte stupida e senza possibilità di ricredersi” e che non avevano fatto altro che recare nel mondo la “stupida legge” da cui io avevo desiderato sottrarmi con così tanto vigore. Replicò più volte che vedere la disfatta di BlueDragon con i propri occhi sarebbe stato un onore ed un piacere commensurabili solo ad un orgasmo sessuale. Che espressione scontenta.

Voltai i tacchi quando ancora stava inveendo contro di me e contro il mio comportamento sconsiderato. Ripeté ancora che non riusciva a capirmi, che avremmo potuto costruire una città d’oro sulle rovine della buca colma di sterco in cui i Sommi ci avevano gettato. Non potei far altro che rimanere disturbato e quasi urtato dalla confidenza che riservava a “quei due idioti”. Pur non considerandoli più i miei Sovrani, non mi sarei mai permesso di rivolgermi a loro in quella maniera così irrispettosa: così facendo, non avrei fatto altro che autorizzarli a ripagarmi della stessa moneta, e a buon diritto.

Se non altro, avevo ottenuto le risposte che andavo cercando, cosicché fui in grado di abbandonare gran parte dei miei dubbi in quella stanza. Gahll era un pazzo, un fanatico, non meno fanatico di quanto avevano dimostrato di essere i Sommi Palank e Ostri. Per parecchi istanti mi accompagnò il pensiero martellante che non era cambiato assolutamente nulla, e che unirsi a quella compagnia si era rivelato esattamente uguale a rimanere fedele a BlueDragon.

Abbandonai quella stanza alla svelta, accompagnato dalle cortesi parole della nostra Guida, che mi auguravano di trovare una dannazione consona al mio modo di pensare.

[Modificato da Cyber Dark 28/10/2005 21.25]

Pau£
00domenica 30 ottobre 2005 18:36
ot-mi sembra di ricordare che il castelo di Ocre fu liberato da un mostro gigante.
Complimenti per la scrittura, hai un futuro in questo campo [SM=x92702] -ot

[Modificato da Pau£ 30/10/2005 18.36]

Cyber Dark
00mercoledì 2 novembre 2005 20:39
(Ringrazio Gianlù e Paul dei complimenti e della precisazione, mi spiace di aver commesso un errore di questo genere..ma fortunatamente non è importante ai fini della risoluzione della storia. Sono accettate di buon grado altre critiche e suggerimenti di questo genere.)

Lagres si è unito a noi in maniera, oserei dire, definitiva.
E' giunto stamane alle porte di Ocre, accompagnato da due cavalieri che hanno affermato di essere due Aspiranti Vassalli rinnegati che hanno voluto seguire i passi del proprio Gran Maestro fino in fondo. Una lealtà che, indubbiamente, merita un certo genere di rispetto.
La prima persona che l'ha accolto è stata, chiaramente, Xatres, sfoggiando uno dei sorrisi più schifosi che io gli abbia mai visto fare. Non ho potuto fare a meno di notare come i suoi modi di fare nei riguardi dei superiori non siano cambiati di un ciglio; comportamento, peraltro, emulato da gran parte dei membri del Regno, ancor prima che i cosiddetti "Ribelli", noi, abbandonassimo quelle mura. E chissà per quanto tempo tali persone persevereranno nel farlo, senza che la "somma saggezza" se ne accorga anche solo lontanamente. Tutto ciò, in un certo senso, mi incuriosisce.
Spero con tutto il cuore, però, di non assistere mai più ad un altro sfoggio di ipocrisia da parte di quell'idiota, anche se, temo, dovrò abituarmici alla svelta: ora che Lagres si è trasferito qui, il sole proietterà due ombre sul suo cammino.

Fin da quando si trovava al servizio di BlueDragon, Lagres rappresentava uno dei Vassalli più influenti e rinomati tra i collaboratori del Sommo; motivo per cui, al suo arrivo, è stato acclamato molto più di quanto non lo sia mai stato lord Gahll durante uno dei suoi discorsi. Devo ammettere che quest'uomo possiede molto più carisma di quanto non ne ostenti la nostra Guida.

Il che, fondamentalmente, è la cosa peggiore che mi potesse capitare.
Possiede di certo una personalità molto più fanatica e fondamentalista di Gahll, in piena armonia con quella che è sempre stata la dannata mentalità del Regno. La sua presenza qui non farà altro che definire in maniera più tagliente i piani vendicativi ed espansionisti di lord Gahll, oltre ad indurre l'animo di molti tra i nostri "Seguaci" a bere avidamente le loro stupide argomentazioni, fino a diventarne ebbri e dementi. Sfortunatamente, infatti, quando ce ne siamo andati da BlueDragon, abbiamo trascinato con noi, nel pieno clima di protesta, molte persone il cuo modo di pensare può essere paragonato unicamente ad una sciocca banderuola: per lo più, Aspiranti Insignificanti che, semplicemente, non sapevano più a cosa pensare.

Se non altro, Gahll non mi ha più rivolto la parola dal nostro ultimo discorso, e pareva anche aver perduto parte della verve "eretica", come l'avrebbe definita qualcuno, che lo aveva caratterizzato nei giorni precedenti.
Beh, mi chiedo fino a quando perdurerà questa pace; è divertente, in un certo senso, pensare che presto le mie Guide diverranno due, e saranno completamente d'accordo su ogni loro decisione.

E, guardacaso, ammetto che sarebbe una situazione amaramente familiare.

[Modificato da Cyber Dark 02/11/2005 20.40]

Cyber Dark
00domenica 13 novembre 2005 03:10
Morti.

Non ho potuto fare a meno di trattenere una risata isterica, quando mi hanno recato la notizia.

E' successo nei pressi della nostra città, a meno di quattro miglia da qui. Per mano di un Wurgon, mi è stato detto.
Xatrius e la sua compagnia non esistono più. Per quanto ne so, alcuni di loro non hanno avuto nemmeno il tempo di impugnare le proprie armi.

Lagres non è ancora uscito dalla sua stanza. Quando ha ricevuto il messaggio si è precipitato da lord Gahll e gli ha datto dello "schifoso guerrafondaio", del "pazzo", e si è appellato a lui con il nome di uno dei due Sommi, in un gesto ostentatamente canzonatorio. Lui, di tutta risposta, gli ha lanciato contro, con evidente intento di colpirlo, un guanto d'arme puntuto, che l'ha colpito all'altezza dell'avambraccio, provocandogli una lieve contusione e qualche graffio. Quando poi il paladino ha lasciato la sala, deve averlo definito un "pezzente in armatura", o qualcosa di simile. Almeno, questo è quanto mi è stato detto; non mi è mai importato più di tanto il buonumore di Lagres, tantomeno quello di Gahll. Sarebbe interessante poter dare ragione al primo dei due, benché l'accusa provenga, guardacaso, da una persona che ha dimostrato di essere cento volte più stupidamente guerrafondaio di lui.

Per amor di verità, tuttavia, bisogna dire che, in questo caso, a condurre Xatrius alla morte sono state più le effusioni di Latres che non gli sconclusionati sogni espansionistici della nostra Guida.
Tra l'altro, venire a conoscenza del motivo che li ha uccisi, e, ancora prima, di quello che li ha indotti a partire, ha portato alla mia attenzione un aspetto interessante del Regno di BlueDragon che, a quanto pare, prende il nome di Fenice Blu.

Mi era già capitato di sentirne parlare, ma ammetto di non aver mai approfondito l'argomento. So, tuttavia, che si tratta di un gruppo di Aspiranti Vassalli, alcuni tra i più potenti e dotati del maggior bagaglio di esperienza all'interno del Regno. Ognuno di essi possiede delle competenze ben precise in determinati campi, siano essi l'evocazione di magie arcane od il tirar di spada.
A capitanarli, benché i nostri informatori non siano stati totalmente chiari in merito, vi è Logum, persona per la quale ho sempre nutrito rispetto quale esempio di saggezza e costanza, ma la cui cieca devozione al Sovrano non può che farmi accapponare la pelle. Sarebbe capace di seviziare sua stessa madre e di condurla alla morte, se BlueDragon gli dicesse che è posseduta dal Demonio.
Ho sempre ammirato il suo modo di porsi e di atteggiarsi, benché io l'abbia sempre visto, come si suol dire, come la persona esatta nel luogo errato: un individuo con un gran potenziale, ridotto o autoridottosi ad uno stato di servilismo da far venire conati di ribrezzo. Egli non è un Seguace dei Sommi; è un loro strumento, un appendice del loro potere. E, come tale, è possibile, nonché prevedibile, che possa morire in maniera decisamente stupida, nel corso di una qualche sua avventura o "missione".

Forse era convinto di compiere un gesto di assoluta sfida, Xatrius, quando si è autoproclamato, con una piccola stuoia di seguaci, la Vera Fenice Blu, giustificando la scelta di questo nome sia affermandone la necessaria somiglianza con l'originale plotone del Regno, sia perché intendeva la sua nascita come il prodotto della disfatta di BlueDragon, dalle cui ceneri, appunto, sarebbero sorti lui ed i suoi guerrieri.
LUI.

Non ho potuto fare a meno di trattenere il mio disgusto per una scelta così pateticamente malcelata. Come molti altri all'interno di questa comunità, Xatrius non ha assolutamente inteso che lo scopo della nostra dipartita dal Regno non è quello di muovergli guerra, ma di fondare una società a sé stante basata su una generalità di valori nuovi e condivisi; totalmente indipendenti da quelli che seguivamo, o che credevamo di seguire, un tempo.
A quanto pare, tuttavia, molti non hanno fatto Ocre il centro del proprio universo, ma ugualmente il Castello di BlueDragon; e, come tali, riflettono ed agiscono in funzione di esso.
Credo che il primo tra tutti a comportarsi così sia proprio Gahll, seguito a ruota dall'aitante Lagres.
Non riuscirò mai a sopportare chi non è in grado di lasciare i rimorsi del proprio passato dietro di sé, facendone il fulcro dei propri pensieri, e muovendosi e pensando con l'unico fine di rendere "giustizia" ad essi: giustizia che, poi, spesso, si traduce con un desiderio incontrollabile di distruzione in grado di condurre il soggetto ad una triste, sconclusionata esistenza a rincorrere i propri pensieri e a sperare, con essi, di non preoccuparsi di saggiare la debolezza e la fallacità dei castelli di sabbia su cui hanno costruito la loro intera vita.

E so per certo che, a pensarla così, non sono solo quei due.

Non verserò nemmeno una lacrima per Xatrius: ha ricevuto ciò che meritava per un motivo stupido ed insulso.
Anzi; Dio solo sa, se potessi, cosa darei perché fosse stato lui stesso a precipitare per quella dannata rupe, quando è giunto qui.

[Modificato da Cyber Dark 14/11/2005 2.08]

Mariuccia5
00mercoledì 30 novembre 2005 13:53
Mi spiace per la storia, ma vedo che gran parte o tutto di questo racconto va contro i Valori ed il Sommo.
Pertanto chiudo la discussione.
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