La mia storia

Ebben, messeri, avetelo scoperto. Son io di uno altro piano. ma li miei antenati originavano dallo primo piano materiale - questo - e dunque son umano.
Perciò se volete ch'io continui a narrar, non mi interrompete oltremodo.
Orbene, narravo che facetti voto di divenir cavaliero. Per far ciò, mi serviva uno cavaliero che m'accettasse come scudiero. Potevo non rimanere nello mio piano, seppur materiale. Così chiesi aiuto ad un mago compagno dello mio patre. Allo cui i' dicetti: - Messer Sunin! Vi prego, voi che avete tanto amato lo mio mentore come amico, aiutate 'sto povero aspirante scudiero a passar ad uno altro plano con la vostra magia. Ve ne sarò eternamente grato. -
- Non posso impetrar ciò che tu desideri, figliuol mio. - ei mi disse.
- Lo perché? - allo che chiesi io uno poco spaventato.
- Lo perché è che mi mancan le bacche di guril, che mi servan per ottener l'energia necessaria per invocar lo portale. Sai tu quanto sia arduo il facer della volontà tua? -
- Io lo sape, messere, ma iio DEVE! Ve le trova io le bacche che vi occorran, in uno sbatter di ciglio. -
- E sia. Lo mi disse lo mago. Va' qui di fronte, dal mercante Bel Dalemark, eccoti lo oro, acquistamene una bona manciata. Và, ragazzo, e torna vittorioso! -

Così mi appropinquai alla bottega dello odioso mercante (sì, non lo sopportavo) e ni dissi: - Dammi una manciata delle bacche di Guril e dimmi quanto te ne devo.
- Son cinque monete - lo mi disse con la voce sua catarrosa, come allo solito.
Corsi a perdifiato dallo mago, che mi facette tenere pure lo resto.
Non v'era il necessito de li miei avi salutar, ero un rinnegato, perché facevo lo fioraio. Così arrivai sullo primo piano materiale, e debbo verbare che lo arrivo fu assai arduo. Mi materializzai nello tronco di uno arbore, che dovetti far rompere da un boscaiolo che passava di lì. Se non lo fosse stato, a questa ora non saria qui trade voi.
Così viaggiai nello lungo e nello largo queste terre. Doventai scudiero ed infine cavaliero, nominato da uno nobiluomo di alto rango allo quale la vita salvai. Dopo battaglie et ostacoli che temrarono lo meo corpo e la mea mente, arrivai in questo florido regno, ove fui ben accolto da bone genti e tra le quali sonmi, o almeno spero di essermi, integrato al meglio delle mee aspettative.
Salve o Sommo

Fine della mea storia. Spero sia stata dello vostro gradimento. Gradirei io invece, che qualcuno narri la sua, cosicché conoscimmo un poco di più li nostri compagni e concittadini.