Inseguimento

Continuai a marciare in quella desolazione per dieci giorni giorni, avevo quasi finito l’acqua e sapevo di essere con ogni probabilità un uomo morto, non mi ero aspettato che finisse così, mi sentii uno sciocco a pensarlo ma era la verità.
Le montagne si stagliavano contro l’orizzonte, per il resto il paesaggio non presentava nessun cambiamento, poi tutto a un tratto scorsi qualcosa in lontananza, qualcosa di molto più vicino, forse dieci miglia, probabilmente meno.
Dopo qualche ora la forma che avevo scorto mi si rivelava per quel che era: una grossa costruzione in legno decisamente provata dal tempo ma comunque in discrete condizioni nonostante tutto, quale funzione avesse avuto in passato non lo avrei saputo dire con certezza, sembrava una via di mezzo tra un magazzino e una stalla. Quando la raggiunsi cercai immediatamente un riparo dal sole e bevvi l’ultimo sorso di acqua rimastomi. Rimasi per qualche minuto a contemplare il pallido profilo delle montagne chiedendomi se le avrei mai raggiunte.
Decisi di esplorare la costruzione, dagli stendardi che ornavano l’ingresso principale dedussi che era stata di appartenenza dei duchi di Caine, una dinastia aristocratica estinta da quasi mezzo secolo, probabilmente un maneggio o una residenza estiva oppure…
Ogni mio pensiero passò in secondo piano alla vista del pozzo situato al centro di un piccolo cortile interno, mi precipitai in quella direzione quasi volando e non riuscii a trovare parole di ringraziamento adeguate a Dio quando mi resi conto che era perfettamente funzionante. Riempii le due otri e poi continuai a bere per qualche minuto con estrema lentezza assaporando ogni sorso come se fosse il primo.
Avevo bisogni di riposare ma la sosta durò solo l’indispensabile, ripresi il cammino dopo poco più di mezz’ora.