Inseguimento

Il negromante era riuscito a sfuggirmi ancora una volta e io mi ritrovai ancora una volta ad inseguirlo verso est. Alle verdi e rigogliose praterie si era sostituito pian piano il deserto. Sconfinato e accecante, un deserto privo di sabbia ma solo sassi e terra arida. A ricordo della Vecchia Via erano rimaste alcune lapidi a testimonianza che nel deserto si sa quando si parte ma non si sa se si fa ritorno. Per il momento non me ne preoccupavo, almeno per ora, riuscivo a resistere alla tentazione di bere ma era ovvio che le mie riserve di acqua non erano illimitate.
Durante la notte bruciavo i ramoscelli secchi di quelli che un tempo era stati alberi.
L’unica cosa che riusciva a compiacermi in quella desolazione era il quotidiano ritrovamento dei resti di un fuoco da bivacco, segno che ero ancora sulla pista del negromante, se non altro anche lui pativa il gelo notturno.

OT-è una cosa che mi è venuta di getto, non ho ancora deciso chi è il negromante ne perchè lo sto seguendo-OT

OT--Deduco che e' un racconto ? se si fatemi sapere un po'quando si svolge che devo inserirlo nella cronologia --OT

OT-boh inseriscilo dove più ti fa comodo-OT

Continuai a marciare in quella desolazione per dieci giorni giorni, avevo quasi finito l’acqua e sapevo di essere con ogni probabilità un uomo morto, non mi ero aspettato che finisse così, mi sentii uno sciocco a pensarlo ma era la verità.
Le montagne si stagliavano contro l’orizzonte, per il resto il paesaggio non presentava nessun cambiamento, poi tutto a un tratto scorsi qualcosa in lontananza, qualcosa di molto più vicino, forse dieci miglia, probabilmente meno.
Dopo qualche ora la forma che avevo scorto mi si rivelava per quel che era: una grossa costruzione in legno decisamente provata dal tempo ma comunque in discrete condizioni nonostante tutto, quale funzione avesse avuto in passato non lo avrei saputo dire con certezza, sembrava una via di mezzo tra un magazzino e una stalla. Quando la raggiunsi cercai immediatamente un riparo dal sole e bevvi l’ultimo sorso di acqua rimastomi. Rimasi per qualche minuto a contemplare il pallido profilo delle montagne chiedendomi se le avrei mai raggiunte.
Decisi di esplorare la costruzione, dagli stendardi che ornavano l’ingresso principale dedussi che era stata di appartenenza dei duchi di Caine, una dinastia aristocratica estinta da quasi mezzo secolo, probabilmente un maneggio o una residenza estiva oppure…
Ogni mio pensiero passò in secondo piano alla vista del pozzo situato al centro di un piccolo cortile interno, mi precipitai in quella direzione quasi volando e non riuscii a trovare parole di ringraziamento adeguate a Dio quando mi resi conto che era perfettamente funzionante. Riempii le due otri e poi continuai a bere per qualche minuto con estrema lentezza assaporando ogni sorso come se fosse il primo.
Avevo bisogni di riposare ma la sosta durò solo l’indispensabile, ripresi il cammino dopo poco più di mezz’ora.

Ot--Sto prendendo accordi con Silente per quando posizionare il suo racconto nella cronologia, quindi per favore che nessuno vi entri finche' non avremo deciso, comunichero' la posizione nella cronologia del racconto rispetto agli altri racconti al piu' presto grazie a tutti --OT

Spero vada bene.

OT-ho appena avuto un orgasmo-OT

OT--Paunovic forse ho esagerato a farvi rifare la mappa 3 volte guardate che risultato su Silente --OT

[Modificato da Otrebmu Ittoram 10/06/2005 5.36]

Fatti pochi passi si fermò, si sedette sotto il sole rivolto alla costruzione e iniziò a concentrarsi, in un primo momento sentì il calore del sole sulla pelle, ma più la concentrazione aumentava meno soffriva il caldo, quando la concentrazione fu massima aprì gli occhi in direzione della costruzione e vide la verità. Dove vi era la costruzione, ora si trovava un uomo incappucciato, una tunica logora lo ricopriva, nella mano destra stringeva un bastone nodoso, alle cui estremità vi erano dei teschi umani, invece nella mano sinistra alzata, vi era una grossa pietra nera che sembrava pulsasse di vita propria; l'uomo fu sorpreso che Silente lo fissasse, mentre sul viso dell'Aspirante comparve un sorriso.
<> disse Silente rialzandosi, mentre il negromante stupito abbassò il braccio sinistro, la pietra nera continuava a pulsare lentamente.
<> chiese il negromante.
Silente, con un sorriso sempre più largo disse: <> dopo una lunga pausa continuò dicendo: <> senza finire la frase Silente, diresse le mani verso la pietra che stringeva il negromante, ella esplose in un piccolo boato, mentre questi gridava che gliela avrebbe fatta pagare, il tono della voce sembrava preoccupato.
L'Aspirante non tardò a capirne il motivo, il deserto cominciò a tremare e poi all'improvviso sparì, facendo cadere i due in acqua.
Silente nuotò fino a riva, dove con i vestiti che grondavano acqua, cercò tracce del nemico, ma non ne trovò.
Dopo essersi orientato, decise di tornare nel Regno e riferire della strana pietra che il negromante aveva, forse ve ne erano altre, ed erano troppo potenti e quindi pericolose in mano dei malvagi.
Il viaggio fino al Regno durò dieci giorni, Silente non ebbe problemi a tornare, grazie al passaggio di un mercante che fece sostenere al suo carro un'andatura cosi veloce che l'erudito pensava mandasse in pezzi il carro. Quando fu all'interno delle mura corse subito dai Sommi, per informarli della strana pietra nera pulsante.

OT--Hahahahahaha!! Che situazioni!--OT