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Verso la Transilvania

Ultimo Aggiornamento: 04/09/2005 20:15
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Sesso: Maschile
Guerriero
02/06/2005 15:24
 
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Il samurai era avvolto dalla nebbia, alzatasi progressivamente con il calare della notte, quasi come in un pesante mantello. Gli era impossibile scorgere qualsiasi cosa si trovasse a più di tre metri da dove si trovava.
Si alzò in piedi, per sgranchirsi le gambe. Da qualche parte, in alto tra i monti, un lupo salutò la luna - beato lui che può vederla, pensò Thunder - con un lungo ululato.
Cyber e Durek dormivano profondamente, avvolti nei loro mantelli.
La radura attorno a lui era piena di piccolissimi rumori: insetti che sibilavano o camminavano sul tronco di qualche albero, il calpestio leggero di una volpe di passaggio... tutti suoni che l'orecchio allenato del samurai coglieva nitidamente.
All'improvviso, il sordo rumore di un rametto spezzato echeggiò nella nebbia.
Thunder si voltò in quella direzione, aguzzando lo sguardo. Nulla, non c'era nulla.
Poi, quasi di colpo, lo sentì. Non c'erano dubbi. Era il rumore distinto e chiaro di un forte vento.
Il cervello di ThunderBlade lavorò rapidissimo. Tirava vento. C'era una grande nebbia. Eppure tirava vento. Tirava vento!!! Com'era possibile che quella nebbia fosse lì? Non avrebbe dovuto essere spazzata via?
La certezza di quella evidente contraddizione illuminò la mente del samurai. Le sue mani si strinsero fulminee attorno alla katana.
Un sinistro sibilò fendette la nebbia. La katana volò fuori dall'elsa, rapidissima. Con un gesto fluido e micidiale, ThunderBlade intercettò il dardo di balestra a mezz'aria, disintegrandolo.
"IMBOSCATA! IN PIEDI!" gridò il Samurai, mentre altri dardi saettavano verso di lui.
Thunder distrusse uno dei due quadrelli e lasciò che l'altro gli passasse accanto, quasi sfiorando il suo petto ricoperto dalle piastre dell'armatura.
In un battibaleno, Cyber Dark era sveglio e spada in pugno. Con un calcio colpì ThunderBlade dietro i polpacci, facendolo franare a terra proprio mentre un terzo quadrello stava per colpirlo.
"Avete appena inventato un nuovo sport?" chiese sarcastico il Paladino a ThunderBlade, mentre con la sinistra afferrava Durek per la collottola e gli impediva di alzarsi in piedi.
"La nebbia è magica!" disse di rimando Thunder.
Cyber annuì. Alzando la mano, lanciò l'incantesimo Luce tutto attorno a lui.
Immediatamente, lo spazio attorno a loro fu illuminato a giorno e la nebbia svanì nel nulla, rivelando un manipolo di scheletri armati di picche e balestre.
I non-morti lasciarono cadere le armi e crollarono a terra, contorcendosi mentre la luce sacra li consumava.
Improvvisamente, però, il Paladino avvertì un potere oscuro contrastare il suo incantesimo. Nella radura tornò la penombra.
"C'è uno stregone" disse Cyber, cercando di mantenere l'incantesimo. Lentamente, la luminosità si stabilizzò in un grigiore soffuso nel quale era possibile distinguere gli scheletri. Sul volto del Paladino comparve un tetro sorriso. "Dev'essere molto lontano, non riesce a contrastare efficacemente il mio incantesimo. Per questa volta, non combatteremo alla cieca, Thund... Thunder?". Il samurai era scomparso.
Cyber si guardò intorno, sguainando la spada. Due scheletri armati di alabarde lo attaccarono alle spalle, ma il Paladino li abbatté quasi distrattamente con un largo fendente che sbriciolò letteralmente quelle antiche ossa rianimate dalla magia oscura.
Durek indicò in una direzione. Cyber si voltò, e vide almeno venti scheletri circondare il samurai con le loro alabarde.
Il Fabbro fece per caricare i non-morti, ma ancora una volta il Paladino lo fermò.
"Se non se la cava contro quelli là, non ha alcuna speranza contro il Vampiro ed è meglio che torni a casa" spiegò quindi.
Durek annuì, incerto. Dal suo punto di vista, Cyber Dark aveva appena condannato a morte l'amico, ma non lo disse ad alta voce.
Il cerchio di alabarde si strinse attorno a ThunderBlade.
Il samurai impugnò la katana con la mano destra, levandola sopra la testa, e rivolse il palmo aperto della sinistra di fronte a sé, nell'antica posizione d'attacco dello Scorpione.
Gli scheletri fecero un altro passo avanti, avvicinandosi ancora di più.
ThunderBlade chiuse gli occhi. Mille sensazioni invasero la sua mente. Grazie al suo addestramento, il samurai le filtrò, lasciando che la sua mente se ne appropriasse. Gli scheletri si avvicinarono ancora. Ormai il cerchio delle alabarde era largo a mala pena un metro. Era chiaro che i non-morti stessero per attaccare da un momento all'altro.
La mente di ThunderBlade si espanse come un'onda attorno a lui. In pochi istanti, quegli avversari divennero per il samurai come un libro aperto. Poteva percepire i legami magici che davano loro vita, prevederne ogni mossa con assoluta precisione.
La katana descrisse un semicerchio in avanti, guidata dal braccio sicuro di ThunderBlade, e si posizionò in verticale di fronte a lui. Il samurai la impugnò anche con la mano sinistra.
Poi, proprio quando gli scheletri stavano per attaccare, Thunder li anticipò.
L'antica spada forgiata nel katai prese a saettare con una rapidità semplicemente folle, colpendo con infallibile precisione gli scheletri. Alcuni di loro tentarono di trafiggere ThunderBlade con le alabarde, ma ormai il samurai era una sorta di ombra imprendibile in mezzo a loro. La lentezza dei non-morti era accentuata ancora di più dalla velocità con cui il samurai si spostava tra di loro, tempestandoli di colpi.
In pochi istanti, del manipolo di scheletri non rimasero che ossa giallastre sparse nell'erba.
Con uno scatto, la katana tornò nel fodero.
"Ma... come ha fatto?" chiese Durek, esterrefatto.
"Si chiama Bushido" spiegò Cyber. "Per farvela semplice, consiste nell'estendere la propria mente fino a toccare quella dei nemici, e a quel punto ogni loro mossa diventa scontata e prevedibile, perché lui può vederla in anticipo". Durek faticò non poco ad appropriarsi di quel concetto astratto. "Ma in questo modo... è imbattibile" disse poi. Cyber scoppiò a ridere, mentre ThunderBlade camminava verso di loro.
"Nulla di più falso, amico mio. Un conto è leggere nella semplice mente di uno scheletro, che attacca in un modo solo: sareste capace di farlo anche voi! Un conto invece è cercare di leggere nella mente di un combattente esperto, che conosce centinaia di combinazioni di colpi diverse, e magari sceglie quale utilizzare all'ultimo momento. No, se affrontasse un avversario come me basandosi solo sul Bushido sarebbe un uomo morto in quattro e quattr'otto".
"Bella battuta" disse ThunderBlade. "Piuttosto, Cyber, tocca a voi il prossimo turno di guardia" aggiunse poi, sorridendo candido.
Il Paladino sbuffò, e osservò malinconicamente il samurai e il fabbro stendersi a terra e sprofondare quasi subito in un sonno tranquillo.




ThunderBlade
Aspirante Vassallo del Regno di Blue Dragon
Capo dell'ordine dei Samurai Charoi



"Indossa il tuo coraggio come un'armatura;
Impugna il tuo onore come una spada."

_________________________________
Membro della Gilda dei Paladini

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