Nel fuoco sono stato forgiato
del più profondo monte fiammeggiante
nell'isola che il mare ha cancellato
che prende il nome dal divo Atlante
Nell'acqua sono stato temprato
nel mezzo della tempesta distruttrice
il fulmine celeste mi ha plasmato
del Signore della Razza Creatrice
Nella tenebra il sigillo Egli ha posto
del potere che corrotto mi alimenta
il cuore del potere nascosto
che notte e giorno l'animo tormenta
Alla luce, beffardo, risplendo
attraggo il tuo sguardo ammirato
e presto il sortilegio compiendo
la tua anima avrò catturato
Il Diadema io sono, Portatore,
possessore di un incanto proibito
e ben presto il mio potere infinito
farà me Padrone e te mio servitore!
BrightBlade, rabbrividendo, voltò pagina. Quella seguente era dominata da un'illustrazione, se così si poteva definire.
Un uomo, ammantato di nero, stringeva un maglio con la destra. Sembrava trovarsi all'interno del cratere di un vulcano, tutto attorno a lui fiumi di roccia fusa ribollivano, illuminando l'antro. Con la mano sinistra, l'uomo impugnava una tenaglia con la quale teneva fermo, sopra ad una roccia nera, un cerchio infuocato. "Il Diadema", pensò BrightBlade. Improvvisamente, la figura si mosse. Lo sconosciuto calò il maglio con violenza sul metallo arroventato. Quando l'attrezzo urtò il manufatto, ci fu un esplosione di suoni ad altissimo volume. Il Paladino barcollò all'indietro, stringendo il libro con entrambe le mani. Dalla figura cominciò a levarsi del fumo, e le pagine divennero roventi. L'uomo continuò a colpire il Diadema, forgiandolo. Ad ogni colpo, urla spaventevoli straziavano la mente del cavaliere, che non riusciva a staccare gli occhi dall'immagine.
Infine, l'uomo levò in alto il maglio, che si stagliò sulla bocca del vulcano, e lo calò sul maglio. Ci fu un'esplosione di grida terrificante, come se un'intera città fosse stata passata a fil di spada da qualcuno nello stesso momento. Con un grido di dolore, BrightBlade fu scagliato indietro da una forza sconosciuta, andando ad urtare contro la biblioteca alle sue spalle e perdendo i sensi. Il libro si chiuse, e cadde ai suoi piedi con un tonfo sordo.