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Questa è una delle prove che il Diavolo esiste.

Ultimo Aggiornamento: 19/09/2016 22:45
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18/09/2016 00:51
 
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"Il Male non è qualcosa di concreto come il Bene, ma è una condizione di progressivo allontanamento dalla nostra umanità".

www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/medicina/2016/09/17/eutanasia-sui-bambini-in-belgio-e-olanda-_94d4e8cd-a8aa-4aa3-9192-6ec434c8c...

Scarso 9 mesi fa si è dibattuto in Belgio e nei grandi paesi del nord Europa della possibilità di estendere l'eutanasia anche ai bambini (9 mesi fa leggendo alcuni articoli l'ho anche accennato in una discussione su questo forum). E come la gestazione di un progetto malsano, tale discorso dell'eutanasia infantile è diventato ben presto una realtà.
L'eutanasia dell'adulto già di per sé è un abominio alla vita, laddove il menefreghismo dello stato, gli interessi sulfurei del governo e l'ignoranza dei parenti, possono portare alla morte un individuo, che magari richiede molto più tempo a dare un segnale positivo di ripresa. Non stiamo parlando solo di persone in età avanzata, quando già per esiste il codice morale di vietare l'accanimento terapeutico, divieto che favorisce una graduale e una "giusta" conclusione del ciclo della vita; ma stiamo parlando anche di gravi incidentati e di persone affette dalla nascita o avendo sviluppato malattie particolarmente debilitanti.
L'eutanasia è evidente che si trovi in netto contrasto con il concetto stesso di Medicina, ovvero quella disciplina scientifica rivolta alla prevenzione e alla cura di tutti i mali dell'uomo. Per pignoleria i mali dell'uomo sono tutte quelle carenze che compromettono l'ottimale stato di salute di un individuo.
La cosa che rende più grave questo tipo di eutanasia, è il fatto che si estenda a una fascia di individui che hanno le migliori predisposizioni fisiche e potenzialità di guarigione, i bambini. Bambini che secondo la nuova legge belga, hanno un età compresa tra i 18 e i 12 anni.

Vi riporto un pezzo dell'articolo linkato:

BELGIO - La legge che legalizza l'eutanasia e' entrata in vigore nel settembre 2002. Dal 13 febbraio 2014 e' legale anche l'eutanasia sui minori, senza restrizioni di età anche se deve essere espressa anche la volontà del bambino prima di procedere.

Ora se si ha volontà di interpretazione, domando ai lettori (quei pochi che passano) si parla di "volontà del bambino prima di procedere". Notate l'enorme difetto? Volontà del bambino, che secondo la legge (quella non ancora modificata dalla corruzione propagandistica) non ha la capacità di intendere e di volere, e la capacità di agire se non raggiunge i 18 anni. Quest'ultima è capacità essenziale nel essere atti idonei a incidere sulle situazioni giuridiche di cui si è titolari, senza l'interposizione di altri soggetti di diritto (gli sciagurati genitori).
Solo questo darebbe da pensare se si vuol escludere l'etica e la morale; e l'eutanasia non fa distinzioni e non da possibilità.

Da notare che tutto questo accade dove l'insegnamento Cristiano Cattolico tanto odiato (e di altre religioni con simili presupposti) è in condizione di netta minoranza e/o del tutto sparito.


Ritornando alla frase iniziale, ho tratto la seguente conclusione:

"Il Male non è qualcosa di concreto come il Bene, ma è una condizione di progressivo allontanamento dalla nostra umanità. L'umanità che è a immagine e somiglianza di Dio. Di conseguenza il Male è l'allontanamento da Dio".

Ora ditemi voi, esiste umanità in un essere che chiede a un bambino: tesoro vorrei mettere fine alle tue sofferenze. Ti prometto che non soffrirai più. Ti va di andare a trovare la nonna che ha "deciso prima di te" di andare via?

Gli animali di solito ammazzano i piccoli che non sono completamente in forze, quando succede il contrario è perché in loro rpesenza c'è l'uomo. Agire di istinto (logica naturale) ci rende come gli animali, ma agire d'istinto avendo le conoscenze umane, ci rende come la bestie... quelle con i forconi.

Riflettete... riflettete, riflettete e se riflettete secondo il Divino Insegnamento troverete le giuste risposte. Non sto scherzando, chiedere a un bambino di morire e se questo risponde (vuol dire che è abbastanza vivo per farlo), avete alle vostre spalle il demonio.






Lottare per rinnovare il presente. Bisogna lottare sempre, fino all’ultimo respiro, questa è la condizione umana.

Il male maggiore proviene da piccole impostazioni di pensiero sbagliate

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18/09/2016 10:56
 
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Poi dicono "Dov'è Dio?" qua e "Dov'è Dio?" là, ma quando Dio ci da fior fior di Segni siamo noi che giriamo apposta la testa dall'altra parte.
Mi riferisco al miracolo della sig.ra Rosalba di pochi giorni fa (articolo) risvegliata dal coma dopo 4 anni, i medici parlano di miracolo, e come tutti i miracoli non si tratta di un evento inspiegabile casuale, ma di un Segno che Dio ci da, in questo caso il riferimento alle leggi sull'eutanasia è palese, qui in Italia il Parlamento si sta preparando proprio per legiferare sull'eutanasia.
La sig.ra Rosalba dopo il suo risveglio miracoloso ha dichiarato che durante il coma vedeva tutto e sentiva tutto (cosa scientificamente impossibile), tanto che ha chiamato per nome un'infermiera (che non poteva conoscere).




"Spade verranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi d'estate." (G.K. Chesterton)

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18/09/2016 13:42
 
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Quella della sig.ra Rosalba è una delle tante testimonianze dell'esistenza di Dio, casi come questi se ne contano a migliaia e a milioni se si contano anche i casi apparentemente meno evidenti.






Lottare per rinnovare il presente. Bisogna lottare sempre, fino all’ultimo respiro, questa è la condizione umana.

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18/09/2016 21:10
 
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Dunque, per toccare un argomento così delicato come l'eutanasia ci vogliono davvero i guanti di velluto. Cercherò di usarli nell'esprimere un'opinione che in parte diverge da quella di Solar.

Innanzitutto, da giurista, faccio una precisazione sul discorso della volontà del bambino: la tua ricostruzione circa la capacità di intendere e di volere e sulla capacità di agire è giusta, Solar, ma da quello che hai scritto, cioè: "...deve essere espressa la volontà del bambino prima di procedere", penso che tu abbia frainteso il punto. Quando nelle leggi si parla di espressioni tipo: "...deve essere espressa la volontà del minore" oppure "il giudice nel prendere la decisione deve sentire il minore" non vuol dire nella maniera più assoluta che è il minore a decidere. Il minore non è maggiorenne e quindi non ha capacità di agire. Vuol dire semplicemente che altri che debbono esprimere la loro capacità di agire (il giudice o i parenti) non possono formulare um giudizio adeguato senza prima sentire anche l'opinione del bambino.
L'esempio che ci si avvicina di più all'argomento che trattiamo è quello della decisione da parte del giudice circa l'affidamento del minore in caso divorzio; in quel caso il giudice in Italia può/deve (non ricordo esattamente al momento) sentire l'opinione del minore. Perchè questo? Perchè il giudice che deve decidere se affidare il figlio al padre o alla madre devo sapere cosa ne pensa il bambino: Con il papà ci sta bene? Con la mamma no? Come sta prendendo la separazione? Sarebbe meglio stabilire invece l'affidamento congiunto? Tutti interrogativi che servono a completare il quadro generale al fine della decisione ma che non vogliono dire che è il minore a decidere.
Lo stesso spirito di questa norma mi pare di riconoscere in questa disposizione sull'eutanasia, in quanto un giudice/genitore non può decidere se un bambino debba vivere o morire senza nemmeno guardarlo in faccia: Come sta il ragazzo? Sta soffrendo? Spera di poter guarire? Capisce oppure no quello che gli sta per accadere? Tutte domande che ovviamente servono per formulare un giudizio ma che sono ben distinte dal dire: "chiedo ad un bambino se vuole vivere o morire".

Chiusa questa parentesi per precisare il quadro, mi accingo ad entrare nel vivo del discorso. La mia opinione sull'eutania e sull'aborto (situazione troppo simile per non citarla) è: no, tranne casi eccezionali.

Perchè no? Perchè uccidere una persona è un male pressochè assoluto ma in alcuni casi, a mio parere, lasciarla in vita è un male anche peggiore.
Faccio l'esempio di un incidente stradale: un ragazzo di 20 anni perde gambe e braccia in un incidente stradale. Non presenta sintomi di ripresa. Per 3 anni sta in depressione e tenta di suicidarsi un numero innumerevole di volte, mordendosi la lingua o peggio. Cosa fare in quel caso? Prolungare la sua sofferenza per decenni o porvi fine? Secondo me sarebbe più umano porvi fine.
Badate bene: ho scritto "per 3 anni sta in depressione" perchè è normale che una persona che ha appena avuto un incidente del genete voglia morire; è la depressione del momento ed in quel caso è sbagliato autorizzare l'eutanasia; solo se dopo un dato (e direi anche lungo) periodo di tempo la persona cede e non dà segno di voler continuare a vivere, solo allora si può parlare di eutanasia. Sfatando infatti il mito secondo cui una persona non in salute è certamente infelice, bisogna dire che ci sono persone con menomazioni gravi che hanno condotto una vita persino più felice della nostra. Ricordo infatti di un ragazzo nato senza occhi e con gravi menomazioni nelle braccia e nelle gambe (per fare la doccia doveva strisciare al centro ed aspettare di essere "annaffiato" dal padre) che in realtà ha condotto una vita particolarmente felice. Perchè? Perchè la famiglia lo seguiva e compensava i suoi handicap. Il padre infatti lo portava in giro con la carrozzella e questo ragazzo era in grado di suonare la tromba in una banda perchè mentre lui suonava il padre lo spingeva in formazione con la carrozzella. Ecco, questo secondo me è il punto vero: affidare l'eutanasia ai genitori è pericolo perchè si pensa che essi agiscano sempre per il bene del minore quando in realtà essi possono essere invece molto vili; ci sono genitori infatti che piuttosto di sacrificare una parte significativa della loro vita occupandosi di un figlio menomato preferiscono "abbatterlo" e ricominciare con una sano, quasi che un bambino sia uno smartphone con lo schermo rotto che è meglio rimpiazzare con un nuovo modello, piuttosto che un essere umano con sentimenti e voglia di vivere. Difficilmente si pensa che un sacrificio, per quanto inaspettato, possa dar vita a risultati positivi sia per il bambino che per i genitori. Sul come risolvere questo problema non lo so: forse sarebbe meglio affidare la decisione ad un terzo, il giudice, come si tende a fare in Italia, ma anche lì ci sono pro e contro.

Parlando invece dell'eutanasia su persone che possono concretamente recuperare, lì basta un semplice divieto di legge: eutanasia permessa esclusivamente quando è escluso al 100% un effettivo recupero.

Sulla questione del coma lì invece si va a trattare una zona grigia. Correggimi se sbaglio, Solar, ma penso che le nostre attuali conoscenze mediche ci impediscano infatti di dire se una persona può davvero uscire dal coma o meno e, immagino per statistica, succede che la maggior parte non si risvegli.
In quel caso una regola assoluta non penso esista: bisognerebbe decidere di caso in caso in base alle condizioni.
Personalmente posso dire che se finisco in coma e se ci sto per 4/5 anni senza segni di ripresa io vorrei davvero essere ucciso: non vorrei, soprattutto se nel peggiore dei casi sono cosciente ma prigioniero del mio corpo, continuare a soffrire in quel modo.
Circa la posizione del Cattolicesimo, in particolare di quello di stampo medievale, concordo sul fatto che aborrisca il suicidio ma ho la prova che l'idea di un suicidio "positivo" non sia estranea al pensiero cattolico medievale.
Per chi avesse la pazienza di controllare, infatti, nel Canto I del Purgatorio nella Divina Commedia di Dante (più cattolico e più medioevale di così si muore) viene presentato il personaggio di Catone l'Uticense quale guardiano preposto da Dio all'entrata del Purgatorio. Ora, era risaputo che Catone fosse morto suicida una volta che Giulio Cesare aveva preso il potere a Roma, in quanto rifiutava l'idea di continuare a vivere in un mondo che a suo parere aveva perso la sua libertà, esso eppure è stato posto da Dante al di fuori dell'Inferno e della Selva dei Suicidi; anzi, la sua collocazione, seppur estranea al Paradiso, è stata addirittura scelta in una posizione di merito da parte di Dio. Forse che in alcuni casi il suicidio sia un qualcosa di migliore rispetto al continuare a vivere?

Detto questo, quello che a mio parere fanno davvero paura non sono queste scelte moralmente dubbie ma giuste come l'eutanasia, ma la loro generalizzazione, tipica della nostra epoca.

Legalizzazione dei matrimoni gay, in modo che anche chi nasce diverso possa essere felice? Ok, allora adesso faccio una sfilata mezzo nudo simulando rapporti sessuali con un maschio.

Legalizzazione della fecondazione assistita, in modo che anche una donna sterile possa avere un figlio? Ok, allora adesso mi faccio ingravidare con lo sperma di uno sconosciuto perchè sono troppo antropogena per far crescere mio figlio con un padre.

Ho la possibilità di porre fine alle sofferenze di mio figlio? Ok, conduco una vita troppo trendy per stare a sbattermi dietro un handicappato. Meglio toglierselo dai piedi e provare da capo.

Secondo me è di questo che dobbiamo avere paura: non delle scelte coraggiose, ma di sprecare la libertà che ci viene data per farle prendendo invece decisioni vili.
[Modificato da Claudium 18/09/2016 21:17]
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19/09/2016 00:06
 
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Claudium il tuo intervento è giusto per quanto riguarda la legge, a mia discolpa la frase diretta è quello che veramente può succedere ed è successo, in diretta TV per giunta. Non ricordo il caso particolare, fu un caso che vidi un programma della domenica sulla rai, non ricordo nemmeno il nome, però ricordo la vicenda. C'era un ragazzo costretto al letto da una controversa malattia dei tessuti ossei e muscolari. Questo aveva deciso di farla finita e anche l'anziana madre (totalmente abbandonata al suo destino) era concorde. Questi voleva andae proprio in uno di questi paesi (Olanda mi sembra) dove la legge dell'eutanasia è attiva. Ebbene fecero l'intervista alla TV, i giornalisti in quei giorni andavano e venivano a casa sua, gli portavano doni e consolazione (una di quelle volte che si comportano umanamente), mentre si discuteva sulla sua decisione. A un certo punto cosa accadde in diretta? Il ragazzo rinato psicologicamente decise di non voler più andare a farsi uccidere (perché è quello che fanno) e piangendo decise di vivere. Voleva vivere quel poveretto, mentre la madre sembrò un tantino delusa. Per carità, io non imputo niente alla madre, sopratutto perché era anziana, ma perché lo stato non stanzia fondi per una comunità dove queste persone possano incontrarsi e sperare di nuovo? a ben vedere quel ragazzo non era più grave di molti altri casi.
Questo è il punto, se quel ragazzo fosse stato in un paese diverso dall'Italia dove l'eutanasia non fa scalpore, quello aveva deciso di morire e si sarebbe fatto ammazzare.
Ripeto non ricordo il nome e tanto meno la trasmissione, ma se c'è qualcuno che sa qualcosa potrebbe per favore provare quel che ho scritto, perché è veramente successo.

Ora tornando alle leggi, io ricordo che ci sono particolari condizioni che a prescindere dall'età possono alterare la capacità di intendere e di volere e di conseguenza di agire.

Claudium se ci fai caso, ho anche accennato il divieto morale dell'accanimento terapeutico, dove ci sono quei casi che oramai è palese che la morte è inevitabile, quindi si procede con una terapia si supporto per alleviare il dolore, fin quando la natura fa il suo corso. Quindi è giusto è dignitoso per la persona gravemente ammalata poter morire e liberarsi dalla sua agonia.
Poi è vero ci sono persone con menomazioni meno gravi che vogliono morire (perché abituati a uno stile di vita incredibilmente dinamico) e persone gravemente menomate che con grande volontà esprimono la loro voglia di vivere. E secondo ciò che hai detto nella seconda parte, dove l'euforia di massa e la porcheria dell'alta società distorcono le situazioni, io ho il timore fondato che si fanno sempre scelte sbagliate. In questi casi delicati tutta questa gente deve rimanerne fuori, che a questo ci sono psicologi, medici e infermieri (professionisti che siano in grado di fare il loro lavoro) perché uno può essere anche un chirurgo di fama internazionale, che ha salvato molte vite, ma se accetta l'eutanasia sta uscendo fuori dal suo ruolo.

Poi a volte sorrido, quando vedo un ragazzo senza braccia e gambe riuscire a dare qualcosa che speso anche chi è integro non riesce a fare, come trovarsi una bella ragazza, sposarla e avere dei figli. Allora penso, caspita quel ragazzo ha Dio dalla sua parte, perché non è facile ai giorni nostri (e per la verità anche ai tempi dei nostri nonni, forse era addirittura peggio) trovare una ragazza bellissima che ama fino a quel punto.

Comunque sia, Claudium sono d'accordissimo con te, però dobbiamo tenere presente che se esiste lo psicologo per chi solo depresso tenta il suicidio, perché non dovrebbe esserci lo psicologo per chi è ammalato e vuole la morte? In entrambi i casi, sai meglio di me, che viene meno la facoltà di intendere e di volere.
[Modificato da SolarKnight 19/09/2016 00:19]






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19/09/2016 00:37
 
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Comprendo Solar, se sposti l'accento su un maggior aiuto ad handicappati bisognosi, in modo che "non vogliano più" suicidarsi sono d'accordissimo. Non hai bisogno di darmi prova della trasmissione, ti credo sulla parola. In realtà in tuo discorso adesso mi torna perchè (scusa ma purtroppo non posso far a meno di parlare di robe legali perchè sono quelle che conosco meglio) in Italia abbiamo lo stesso problema per le carceri; secondo la Costituzione il primo scopo delle carceri dovrebbe essere la rieducazione del detenuto, una sorta di scuola per farlo uscire migliore di come entrato. Tuttoggi invece esse vengono trattate come discariche dove buttare ciò che la gente definisce rifiuti per non averli tra i piedi. Poi ci si sorprende se essi escono peggiori di come sono entrati...
Questo so lega al tuo discorso perchè così come la gente etichetta un detenuto come rifiuto irrecuperabile così credo benissimo che come dici tu possa etichettare una persona handiccappata come senza speranze e quindi lasciarla al suo destino senza aiutarla, facendo sì che essa desideri l'eutanasia. In questo sono d'accordo con te ed anche io lo trovo vergognoso.
[Modificato da Claudium 19/09/2016 00:38]
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19/09/2016 00:45
 
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Claudium, 18/09/2016 21.10:


Secondo me è di questo che dobbiamo avere paura: non delle scelte coraggiose, ma di sprecare la libertà che ci viene data per farle prendendo invece decisioni vili.

Eh si, infatti siamo nel Paese dei falsi invalidi, come vuoi che venga usata una eventuale legge sull'eutanasia? [SM=x92713]

Vedo che avete entrambi tirato in ballo la depressione e questo è il mio di campo professionale [SM=x92713] Avete detto bene, mi unisco a quello che ha scritto Sol e vi chiedo come dovrebbe comportarsi la legge nei confronti di uno che nella sua libertà prende una decisione ma che quella decisione è influenzata dal suo stato emotivo. Oppure pensate a quante volte ci si pente di una cosa fatta e ci si dice "vabbè, ero fuori di me in quella circostanza", per non parlare di stati alterati di coscienza, un ventaglio di scale di grigi impossibile da suddividere in bianchi e neri (incapace di intendere e di volere/ capace di intendere e di volere) nessuno psicologo, neanche Freud sarabbe minimamente in grado di poter decidere una cosa del genere e quindi la vita o la morte di un altro.
Un'ultima domanda, quando uno completamente capace di intendere e di volere sta per buttarsi giù da un ponte, perchè la polizia lo ferma contro la sua volontà?




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19/09/2016 00:50
 
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ah dimenticavo sul suicidio nel medioevo cattolico...
Da 2000 anni la nostra Fede ci insegna la stessa cosa sul suicidio, cioè un destino di inferno. Ma questo non significa che tutti i suicidi stiano all'inferno, sicuramente ce ne saranno in purgatorio e forse anche in paradiso. Questo perchè il Giudizio spetta a Dio. Dante lo sapeva bene tutto questo :)




"Spade verranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi d'estate." (G.K. Chesterton)

19/09/2016 01:30
 
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Dunque, se vogliamo parlare di suicidio puro e semplice e di suo rapporto con la legge, il discorso è questo: il diritto al suicidio non è riconosciuto dalla legge in teoria ma lo è di fatto. Cosa vuol dire? Che essendo quello della vita un diritto assoluto è indisponibile in via assoluta: nessuno può decidere di rinunciarvi, compresa la persona stessa. Ciònondimeno, esso diventa un diritto di fatto, in quanto chiunque può salire su un cornicione e buttarsi di sotto senza che nessuno possa impedirlo. Ciò che fa l'ordinamento giuridico perciò e semplicemente quello di "disincentivare" il suicidio il più possibile (ecco quindi perchè i poliziotti ti dicono di non buttarti, perchè esiste il reato di istigazione al suicidio e perchè esistono psicologi o centri di assistenza). Per l'eutanasia penso che il problema si sposti sul fatto che alcune persone si trovino in uno stato tale per cui non sono in grado di togliersi la vita da sole, cosa che normalmente un suicida potrebbe invece fare, ma hanno bisogno che qualcun altro le "aiuti" per loro. Se nel caso del suicidio vero e proprio però l'ordinamento non può punire il suicida perchè ormai morto (o il tentato suicida perchè ha leso un diritto che è soltanto suo e quindi non avrebbe senso punirlo), nel secondo caso invece l"assistente" verrebbe punito a titolo di omicidio puro e semplice. E penso che questo sia il punto della norma sull'eutanasia, andare a tutelare quest'ultimo da una eventuale accusa di omicidio.

Purtroppo hai ragione Ostri, questo non lo avevo considerato: gli stati d'animo sono spesso imperscrutabili e perciò sono d'accordo nell'escludere i casi di handicappati depressi dal novero dell'eutanasia, in quanti rischieremmo di autorizzare la morte di persone che invece in un secondo momento si sarebbero potute riprendere. Ciò però non toglie che ci siano casi in cui essa sia applicabile giustamente senza ombra di dubbio. Pensate ad un malato di cancro destinato a passare mesi agonizzanti a letto con la certezza di morire. Non sarebbe più umano abbreviare il suo calvario in quel caso?
[Modificato da Claudium 19/09/2016 01:46]
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19/09/2016 15:36
 
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In ospedale alcuni si strappano direttamente gli accessi venosi però tanto sono "matti" e quindi su di loro accanimento terapeutico se i parenti vogliono e questo varrà anche se ci sarà l'eutanasia. Altri in grado di intendere e volere rifiutano i medicinali e hanno la morfina e la malattia fa il decorso a breve. Quelli ben messi hanno la forza per fare ciò che sentono giusto.

Comunque sono più preoccupato per l'improvvisa capacità di decidere dei bambini in Belgio: nello stereotipo popolare i francesi sono quelli che non sanno lavarsi, gli scozzesi sono taccagni, gli italiani sono mafiosi, ma i belgi sono pedofili.




http://www.freeforumzone.com/viewforum.aspx?f=50445
Sfidate il malvagio tecnocrate Rockdeier
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19/09/2016 16:18
 
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Infatti bisogna disincentivare ogni forma di suicidio e aiutare la persona, malata o sana che sia, a scoprire nuove prospettive di vita e riscoprire quelle fino a quel momento ignorate.
E come sa bene Ostri, la moderna psicologia abbisogna di essere rivista. Io (come tutti gli infermieri) ho sostenuto l'esame di psicologia (nozioni rispetto a quello che ha studiato Ostri), e ho trovato aggiacciante come in essa si insegna ad essere neutrali a tutti i costi davanti ai bisogni del paziente, dove l'intervento professionale segue una procedura rigida che non si confà alla varietà individuale delle persone. Dove ad esempio non si dovrebbe minimamente tentare di far riflettere una donna sugli effetti dell'aborto, e parliamo di donna sana e pienamente capace di dare alla luce una nuova vita. Perché magari si tratta del figlio avuto con l'amante (vedere pubblicità sui profilattici, che accenna statistiche aborto rispetto all'uso dei contraccettivi).
Durante il corso si è discusso sul caso di una ragazza madre che avrebbe preferito abortire, quando la gestione del neonato era uno stress (nonostante l'aiuto della madre). Oggi, a quella ragazza (che è una donna), guai discutere di aborto in sua presenza, ora che ama alla follia la sua creatura diventata nel frattempo più autonoma.
Ebbene io ho portato avanti la tesi che un professionista della salute deve essere sempre favorevole alla vita, pensate cosa sarebbe potuto capitare a quella ragazza se avesse abbortito una creatura sana? Una probabile forma di depressione.
Mi son beccato 22 a quell'esame, ma dopo molto tempo il 22 l'ho rigirato al professore di "nuove vedute" (quelle propagandistiche commerciali dell''usa e getta una vita). Anzi, credo che non potendomi rispondere, si è beccato lo 0 che è.
Per quanto riguarda il sistema carcerario e dell'istituzione della pena, che hai accennato, secondo me veramente ci vorrebbe un rinnovo generale, in primis le leggi stesse; fin'adesso siamo quasi totalmente d'accordo.
Il problema è che ai governi comprati dalle multinazionali e dalle banche non interessa migliorare il sistema sociale dei paesi, mi dispaice dirlo, ma ci vedono come muli da soma e mucche da spremere, questa è la triste realtà, che effettivamente si riscontra. Le donne incinte sono diventate un peso, i vecchietti sono diventati un peso, i malati sono diventati un peso, questo è il messaggio che passano.

Claudium, 19/09/2016 01.30:

Pensate ad un malato di cancro destinato a passare mesi agonizzanti a letto con la certezza di morire. Non sarebbe più umano abbreviare il suo calvario in quel caso?



Si è umano, per questo se ad un certo punto non c'è più nessuna possibilità si usa fare la terapia del dolore. Ed essendo grave, il passo tra la vita e la morte è breve. In questi casi non si parla di mesi, ma di pochi giorni. Nella realtà dei fatti di solito ad agonizzare davvero è il parente più vicino che se lo vede morire, infatti è qui che dovremmo intervenire. I governi preferiscono più spedere in farmaci mortali per l'eutanasia (veleni) per arricchire l'economia delle multinazionali del farmaco, piuttosto che assumere il numero giusto di professionisti sanitari per questo lavoro.







Lottare per rinnovare il presente. Bisogna lottare sempre, fino all’ultimo respiro, questa è la condizione umana.

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19/09/2016 17:27
 
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È questo quello che mi piace di questo forum: ti apre sempre nuove prospettive.

Approfondirò questa tua teoria, Solar, secondo cui i nei casi in cui si vorrebbe appplicare l'eutanasia basterebbe semplicemente fornire assistenza terapeutica o psicologica. A pelle comunque devo dire che è un discorso che mi torna e mi "suona". Sono d'accordo con te infatti che ai fini di un'economia/stile di vita indirizzato a ridurre il più possibile i costi ed a massimizzare il profitto tutto ciò che potrebbe essere considerato come un ostacolo (un figlio per la carriera, un vecchio per il tempo perso nell'underground ad aspettare che esca dal treno, ecc...) viene automaticamente eliminato e questo discorso potrebbe benissimo interessare purtroppo anche i malati. Ovviamente tutto questo lo aborrisco anche io ma capirne l'origine può aiutare gente come te a spiegare queste cose anche a gente come me.
[Modificato da Claudium 19/09/2016 17:28]
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19/09/2016 18:56
 
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Secondo me il problema delle leggi è che si fanno solo su ordinazione. Cioè si parte prima dall'obiettivo, poi il lavoro vero e proprio è trovare una forma che soddisfi l'obiettivo e sia abbastanza accettata dall'opinione pubblica. Con l'aiuto dei media che faranno di tutto per propagandare e giustificare quella legge, dando pure l'apparenza di par condicio, e a volte nemmeno quello. Modificare l'opinione pubblica è il campo d'azione sopraffina dei media. Battutine dei comici nei cabaret, vignettine nei giornali, anche cose molto più velate che sfiorano il subliminale (che dovrebbe essere reato), ma alla lunga tutto questo incide nell'opinione della massa, credetemi, anche inconsapevolmente. Pensiamo a leggi epocali come il divorzio. Improponibile il referendum già 20 anni prima! Cos'è, ci siamo "evoluti" mentalmente in pochi anni? Oppure è subentrato qualcos'altro? Neanche Darwin avallerebbe un'evoluzione del genere.

SolarKnight, 19/09/2016 16.18:

ho trovato aggiacciante come in essa si insegna ad essere neutrali a tutti i costi

ti assicuro, questo è niente! E' agghiacciante cosa si insegna ai futuri psicologi! Se parlate con qualche psicologo che conoscete, rimarrete schifati nel sentire quello che vi dirà, e cioè che praticamente tutte le patologie, dalla nevrosi freudiana in poi, si curerebbero "assecondando" i propri istinti! Ve l'ho spiegata in maniera sintetica e terra terra, loro vi parleranno di pulsioni, inconscio, archetipi, super-io ecc. ma il triste succo è questo! E queste sono le correnti moderate! Meglio non fare nomi sennò mi radiano pure, ma ho dovuto sostenere un intero esame su un autore che sfiora il satanismo... Mi ci vedete a me all'esame a esporre teorie e terapie del genere? Non potete capire quello che ho passato...
[Modificato da Sommo Ostri 19/09/2016 19:01]




"Spade verranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi d'estate." (G.K. Chesterton)

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19/09/2016 22:45
 
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Ogino-DC, 19/09/2016 15.36:

In ospedale...



Stranamente il tuo intervento non l'ho visto, comunque quello che hai elencato non sono altro che le conseguenze di una pessima gestione dell'ammalato. E le cause non sono i pazienti o i familiari, ma il sistema stesso. Pochi operatori sanitari, aggiornamenti inutili, mancanza di aggiornamenti seri, apparecchiature obsolete/danneggiate, orari proibitivi, disservizi e cattiva gestione, stress del lavoratore (burnout, bullismo, mobbing...), stress dei familiari (autoindotto o indotto), sprechi e mancanze, distrazioni, menefreghismo, arrivismo, egoismo, denuncie facili per le fesserie, mancate denunce per le cose serie, pessima economia aziendale in settore pubblico, appalti truccati, pochi controlli, politica in ospedale (l'equivalente del diavolo in chiesa), formazione superficiale, ecc ecc
Ebbene dietro a quel "matto" che si strappa l'ago, c'è tutto questo e diventa disperazione. E nonostante ciò, una parola di conforto, il sole alto nel cielo e la presenza amorevole dei familiari possono cambiare l'umore di quell'uomo oramai ferito nel corpo e nell'orgoglio.

Sommo Ostri, 19/09/2016 18.56:

Secondo me il problema delle leggi è che si fanno solo su ordinazione...



E' purtroppo il mulino al vento che noi tentiamo di lottare. Qui, mi sento di dire che non c'è speranza, perché non c'è coesione e non ci sarà mai in questa vita.

Sommo Ostri, 19/09/2016 18.56:


SolarKnight, 19/09/2016 16.18:

ho trovato aggiacciante come in essa si insegna ad essere neutrali a tutti i costi

ti assicuro, questo è niente! ...



Non so le cose nei minimi dettagli, ma anch'io ti assicuro che me ne sono accorto.

Claudium, 19/09/2016 17.27:

È questo quello che mi piace di questo forum: ti apre sempre nuove prospettive.

Approfondirò questa tua teoria, Solar, secondo cui i nei casi in cui si vorrebbe appplicare l'eutanasia basterebbe semplicemente fornire assistenza terapeutica o psicologica. A pelle comunque devo dire che è un discorso che mi torna e mi "suona". Sono d'accordo con te infatti che ai fini di un'economia/stile di vita indirizzato a ridurre il più possibile i costi ed a massimizzare il profitto tutto ciò che potrebbe essere considerato come un ostacolo (un figlio per la carriera, un vecchio per il tempo perso nell'underground ad aspettare che esca dal treno, ecc...) viene automaticamente eliminato e questo discorso potrebbe benissimo interessare purtroppo anche i malati. Ovviamente tutto questo lo aborrisco anche io ma capirne l'origine può aiutare gente come te a spiegare queste cose anche a gente come me.



Infatti, il bello di questo forum, che con l'intervento di altri utenti e possibile ampliare e approfondire i discorsi. Per questo dico più forum e meno piattaforme (a)social.
[Modificato da SolarKnight 20/09/2016 16:17]






Lottare per rinnovare il presente. Bisogna lottare sempre, fino all’ultimo respiro, questa è la condizione umana.

Il male maggiore proviene da piccole impostazioni di pensiero sbagliate

[SM=x92774]Regio Analista e Vassallo del Regno di Blue Dragon
[SM=x92726]Cavaliere
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