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Una Giovane Promessa

Ultimo Aggiornamento: 15/05/2016 18:38
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Sesso: Maschile
Cacciatore di demoni
15/05/2016 18:38
 
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Era tardo pomeriggio, Li meng tornò a casa con i due ragazzini.
<<Che bello! Li Meng-sensei, avete una casa in mezzo all’erba!>> esclamò Misheru con un linguaggio molto infantile.
Nobuyuki, sentendo alcune voci, uscì dalla porta di casa e notò dapprima Lester e il maestro, poi il ragazzino biondo che stava di fianco.
<<Li Meng-sensei, chi è questo ragazzino?>> domandò sorpreso Nobuyuki.
<<Ehhh… è una lunga storia…>> affermò Li Meng in risposta a Nobuyuki.
<<Salve>> disse Misherù salutando Nobuyuki.
<<Lui è il mio maggiordomo, si chiama Nobuyuki-san>> disse Lester, presentando Nobuyuki a Misheru.
<<Un maggiordomo? Che cos’è?>> domandò Misheru a Lester.
<<Non c’è nessun maggiordomo qui, non pensare a bamboccio-chan, Misheru-chan>> disse Li Meng scocciato a Misheru, interrompendo Lester.
<<Non è vero!>> esclamò Lester.
Li Meng zittì Lester con un sonoro “Shhh” e con il solito dito davanti alla bocca.
Entrarono in casa, lasciando le geta all'ingresso. Cenarono, Li Meng spiegò a Nobuyuki cosa aveva fatto in giornata. A fine discorso, Misheru raccontò che era stato abbandonato davanti all’orfanotrofio quando era neonato e come era cresciuto. La vita dell'orfanotrofio per Misheru fu davvero dura, tra governanti indifferenti e insegnanti inflessibili spesso votati alle punizioni corporali. Per non parlare della rigida gerarchia che si instaurava fra i ragazzini dell'orfanotrofio, dove i più grandi e i più forti sottomettevano con violenza i più piccoli e indifesi. Misheru rientrava nell'ultima categoria, ed era il più emarginato. Li Meng capì che in parte era il carattere troppo buono di Misheru ad attirare la prepotenza degli altri. Finirono di cenare e Li Meng accennò una cosa prima che tutti andassero a dormire.
<<Lester-chan, per stasera dovrai condividere il letto con Misheru-chan, siamo intesi?>> disse Li Meng rivolto a Lester.
<<Si certo Li Meng-sensei, buonanotte>> rispose Lester con superficialità.
<<Buonanotte Li Meng-sensei>> disse Misheru dopo Lester.
Tutti andarono nelle loro rispettive stanze. Nel frattempo nella stanza dei due ragazzini.
<<Senti Misheru-kun, lo sai che su questo pavimento si dorme comodo?>> affermò Lester maliziosamente a Misheru.
<<Wow, hai ragione, si dorme bene! Il legno del pavimento è molto tenero, non ha nulla a che vedere con il rigido pavimento dell'orfanotrofio>> disse Misheru dopo essersi disteso a terra.
<<Io mi metto com… scomodo sul letto, perché faccio in modo che il pavimento sia tutto tuo… umpf…>> continuò Lester allungando un sottile ghigno maligno.
<<Che ne dici se facciamo tutto il contrario?>> domandò Li Meng affacciandosi improvvisamente dalla porta.
<<N-no sensei, scherzavo eh eh>> cercò di giustificarsi Lester.
<<Invece tu, marmocchietto dormi a terra e Misheru va sul letto, visto che volevi approfittare della sua ingenuità>> rimroverò Li Meng a Lester.
<<Li Meng-sensei non lo faccio più>> insistette Lester.
<<Bamboccio-chan, vuoi dormire a terra per tutti i giorni a venire?>> insistette ancora di più Li Meng.
<<Grrr…>> Lester si alzò dal letto e si distese a terra.
<<Forza Misheru-chan, va sul letto>> disse il maestro invitando Misheru a coricarsi sul letto.
<<Va bene, Li Meng-sensei>> confermò Misheru senza dire altro.
Li Meng diede un ultimo sguardo a Lester, poi chiuse la porta. Non si sentirono passi. La porta si aprì di nuovo e si affacciò di nuovo il maestro, osservò la scena per un breve istante. Lester non fiatò. Il maestro Li Meng alla fine se ne andò per davvero a dormire nella sua stanza.
<<Lester-kun>> disse improvviso Misheru.
<<Che c’è?>> domandò Lester innervosito.
<<Vieni sul letto, c’è abbastanza spazio>> disse Misheru, avendo iniziato a provare compassione per Lester, che un attimo prima lo voleva far dormire sul pavimento.
<<Perché vuoi che io dorma sul letto, dopo che volevo farti dormire per scherzo a terra?>> domandò Lester.
<<Perché si sta più comodi sul letto, poi come hai detto tu è uno scherzo, quindi dopo mi avresti fatto dormire sul letto>> rispose Misheru.
Lester rimase senza parole, non sapeva se ridere dell'estrema ingenuità di Misheru o commuoversi per la grande bontà ricevuta. Era da molto tempo che qualcuno gli fosse così apertamente gentile, l'ultima persona che si comportava in questo modo, era sua madre.
<<Grazie… Scusa per prima…>> disse Lester andandosi a coricare sul letto.
<<Non capisco, scusa per cosa?>> domandò con una faccia molto gonza Misheru.
<<Niente… Buonanotte>> rispose Lester.
Il mostriciattolo poco alla volta sta cambiando. Pensò Li Meng, mentre osservava da una piccola fessura nella parete. La notte passò.

I giorni passavano alla vecchia capanna del Maestro Li Meng e il giovanissimo Lester iniziò ad abituarsi sempre di più ai severi allenamenti del maestro. Anche il piccolo Misheru col tempo divenne un allievo del maestro Li Meng, rendendo gli insegnamenti più piacevoli per i suoi tanti errori ingenui e buffi. Nel frattempo Nobuyuki si allontanava dalla capanna senza dare spiegazioni.
Era passato più di un mese. Un mattino all'alba, Li Meng portò i due ragazzini ad allenarsi al piccolo laghetto poco più distante dalla casa.

<<Bravi mocciosetti-chan, vi meritate un calcio al posteriore come premio>> disse il maestro Li Meng scherzosamente.
<<Meglio un altro allenamento che un calcio, sensei, eh eh eh>> rispose Lester altrettanto scherzosamente.
<<Un altro allenamento? Mi sembra troppo Lester-kun>> disse Misheru a Lester.
<<Stavo scherzando Misheru-kun, non mi sognerei di fare un altro allenamento>> rispose Lester a Misheru.
<<Niente riposo rammoliti-chan>> disse Li Meng, dando due leggeri calci al posteriore dei due ragazzini.
Come promesso, Li Meng impartì nuovi esercizi da svolgere, per ultimare l'allenamento dei ragazzini. Li fece spogliare e gli ordinò di nuotare da una parte all'altra del laghetto.
<<Non è tanto difficile dopotutto>> affermò Misheru.
<<Pensavo cosa avevate da chiederci, sensei>> disse Lester sicuro di sé.
<<Andate e ritornate tre volte, è più che sufficiente per due slime come voi>> disse Li Meng ancora più sicuro di Lester.
<<Tre è un numero piccolo, quindi lo sforzo è piccolo>> disse Misheru.
<<Finiremo in pochissimi minuti sensei>> disse Lester.
I due ragazzini si tuffarono nel laghetto e iniziarono a percorrerlo a nuoto. Inizialmente Lester e Misheru si divertivano un mondo a nuotare nelle calme acque del lago, fin quando non arrivando al primo giro e mezzo iniziarono ad accusare la stanchezza.
Il maestro Li Meng intanto, per ammazzare il tempo si coricò sulla sponda del lago e osservando il cielo, fantasticava sulle forme delle nuvole. La mente poco limpida del maestro non faceva altro che immaginare forme voluttuose delle belle ragazze del Katai da conoscere. Il suo breve e intenso viaggio mentale lo portò ad estraniarsi dalla realtà, al punto tale da sostituire voci e suoni di fantasia con ciò che era generato dalla realtà. Ma all'improvviso una pietruzza lo colpì in fronte.
<<EHH! Ma chi osa buttarmi massi così grandi in fronte?>> domandò disorientato Li Meng.
Il maestro portò il suo sguardo sul lago e vide muoversi i suoi allievi agitatamente, spruzzando acqua e fango nell'aria, mentre un qualcosa di anomalo gli era addosso.
<<Ma cosa sta succedendo?>> si domandò il maestro.
<<MAESTROOOOOOO! AIUTOOOOOO!>> urlava Lester.
<<Maestrooohh>> disse Misheru con voce spenta e terrorizzata.
Li Meng si alzò di scatto e vide bene la strana creatura che stava attaccando i ragazzini. Una grossa anaconda, che a giudicare dalle dimensioni era lunga e spessa quanto la parte visibile della catena di un ponte elevatoio.
Il maestro gettò via i propri haori e hakama, poi si tuffò nel lago. Nuotò con tutte le sue forze per evitare di arrivare tardi. Il grosso rettile aveva già stretto nelle sue spire Misheru ed era pronto a stritolarlo.
Li Meng iniziò a colpire l'anaconda, ma quest'ultima non mollava la presa. A questo punto il maestro non si perse d'animo e cercò la testa dell'animale. Il rettile aveva nascosto bene la sua testa sotto l'acqua; ma Li Meng la trovò e sferrando un poderoso pugno sulla testa dell'animale e lo uccise.
Misheru fu salvo e Lester finì di urlare come un forsennato.

Il grosso serpente ucciso in mattinata era molto pesante ed era stato raccolto in un sacco molto grande, il maestro lo portava sulle sue spalle. Li Meng camminava piegato dall'imponente peso del rettile. Lester e Misheru lo seguivano, domandandosi di cosa ne avrebbe fatto. I due ragazzini erano ancora inzuppati d'acqua, avevano preferito accontentare la loro curiosità, piuttosto che ascoltare i consigli del maestro di ritornare a casa per asciugarsi.
<<Sensei? Perchè vi state portando questo serpente appresso? Lo dovete conservare?>> domandò Misheru.
<<Forse lo deve cucinare? Bleah, che schifo.>> disse Lester.
<<Mi avete riempito la testa di domande. Lo devo vendere per ricavarci del denaro, che ultimamente ne abbiamo proprio bisogno, visto le bocche da sfamare… Mi correggo, le fameliche bocche da sfamare.>> rispose Li Meng.
<<Quale allocco potrebbe mai acquistare un serpente morto?>> domandò Lester.
<<Quelli della VIMA.>> disse Li Meng.
<<Che cosa se ne fanno di un serpente, sensei?>> domandò ancora Misheru.
<<Beh… Hmm… Possono ricavare del materiale tessile dalla pelle, oppure ingredienti per strani intrugli… magici… e così via dicendo>> rispose Li Meng superficialmente.
Il maestro e i suoi allievi, dopo un bel tragitto a piedi, giunsero in Katai e al centro VIMA. Come al solito il luogo era affollato e pieno di avventurieri. C'era chi vi giungeva per vendere oggetti usati, armi e trofei. Di tanto in tanto, qualcuno tirava fuori dal suo sacco qualche testa, arto e parti caratteristiche di qualche mostro. Infine giunse il turno di Li Meng, vuotò il sacco sul bancone. Il soldato VIMA rimase alquanto sorpreso, non vedeva una creatura del genere da molto tempo.
<<E' impressionante questa anaconda, dove l'avete trovata?>> domandò il soldato VIMA.
<<Per la verità è stata lei a trovare noi, voleva papparsi i ragazzini.>> rispose Li Meng.
<<Menomale che eravate voi con loro. E' un animale che avrebbe dato problemi anche ad un buon combattente>> affermò il soldato VIMA.
<<Quanto mi date per questa bestiaccia?>> domandò Li Meng.
<<Le vanno bene 90 kion? Dato che posso ricavare molto di più da un animale intero.>> rispose il soldato VIMA.
<<90 kion… hmm… Allora vi potete tenere anche il sacco.>> affermò Li Meng contento.
Li Meng intascò il gruzzoletto e si accinse ad uscire dal centro VIMA con i ragazzini.
<<Avete visto quanto ho ricavato?>> disse Li Meng ai due ragazzini.
<<90 kion sono molti, possiamo fare tante cose.>> disse Misheru.
<<Non credevo che un serpente morto costava così tanto>> disse Lester.
Erano quasi usciti dal locale, quando si incrociarono con un uomo di mezza età in armatura con un sacco più piccolo in una mano. Questi indietreggiò e diede la precedenza a Li Meng e i ragazzini, poi entrò dentro. Il maestro Li Meng rimase incuriosito, a differenza dei ragazzini che provati dalla fame volevano andar via. L'uomo aprì anche lui il sacco e tirò fuori un paio di corna bianchissime.
<<Ahh Ser Vik, qual buon vento vi porta? Vedo che con voi avete portato proprio un bel trofeo.>> disse il soldato VIMA.
<<Sono appena tornato da un'importante missione di caccia. Alcuni contadini dei villaggi vicini avevano problemi con il proprietario delle corna che andava razziando il bestiame.>> affermò ser Vik.
Mentre Li Meng osservava, Lester e Misheru videro le corna sul bancone.
<<Noi abbiamo portato un grosso serpente morto, invece quel cavaliere ha portato solo le corna di chissà quale animale>> disse Lester.
<<E' vero, noi abbiamo fatto più kion con il serpente.>> disse Misheru.
Il soldato VIMA prese le corna e andò in una stanza interna del locale, poi uscì con un sacchetto.
Lo poggiò e lo offrì al cavaliere.
<<Questi sono 800 kion per il drago di montagna!>> comunicò il soldato VIMA.
Lester e Misheru rimasero sbalorditi. Il maestro Li Meng prese i ragazzini per la mano e li portò via in direzione del mercato.
Arrivati davanti al solito negozio, il maestro Li Meng fece attendere i ragazzini fuori ed entrò per sbrigare da solo le faccende, tra cui il solito quadro speciale. Uscito fuori il maestro chiamò i ragazzini, che si erano allontanati, e prese direzione per l'uscita del paese. Mentre camminavano, un ragazzino dai capelli bruni urtò il maestro Li Meng e si scusò, andando altrove di corsa.
Mah, queste nuove generazioni di marmocchi diventano sempre più disorientati, non sanno proprio come vivere. Pensò il maestro.
I tre proseguirono come se non fosse successo nulla, tra la folla del mercato, quando ad un tratto il maestro Li Meng venne urtato una seconda volta. Ad urtarlo fu una ragazzina. Aveva i capelli intrecciati e all'estremità legati da una fascia viola. Era vestita come un maschiaccio. L'urto fu più violento.
<<Ma che maniere sono queste?! E' possibile che voi ragazzini non riuscite a camminare in modo decente?!>> iniziò a lamentarsi il maestro.
<<Vado di fretta!>> disse la ragazzina sparendo tra la folla.
<<Mah… Almeno potevate dire scusa, piccola scostumata>> accusò Li Meng.
<<Sensei, anche la bambina ha comprato un quadro come il vostro!>> esclamò Misheru.
<<Non dire scemenze Misheru-chan>> disse il maestro.
<<Per questo lo avete a portata di mano, sensei>> ironizzò Lester.
<<Certo che l'ho a portata di… IL MIO QUADRO!>> disse Li Meng accorgendosi di essere stato derubato.
Il maestro Li Meng mollò il resto degli acquisti ai due allievi e prese a correre nella direzione in cui era sparita la ragazzina. Li Meng corse come un pazzo scrutando in ogni direzione, tentando di individuare la piccola ladruncola con il suo prezioso dipinto. Passò attraverso la folla evitando commercianti, schivando carovane in movimento, saltando le casse delle merci, palpando all'occorrenza qualche bella ragazza, prendendosi anche qualche schiaffo; ma non riusciva a trovare la ragazzina.
Quando intravide dietro a un bancone di indumenti una treccia spuntare da una parte all'altra, con la caratteristica fascia viola. Il maestro Li Meng si rincuorò, il quadro speciale poteva essere salvato. Saltò un cammello in movimento e si ritrovò ai banconi degli indumenti. Il maestro Li Meng iniziò a cercare, stava perdendo di nuovo di vista la piccola ladra, quando iniziò a scartare i panni come un forsennato, attirando il burbero commerciante. Il mercante si lanciò addosso a Li Meng, ma questi lo evitò e continuò la sua ricerca. Il mercante chiese ad alta voce aiuto. Arrivarono dei soldati VIMA che erano di passaggio, più alcune guardie dello shogun. Gli uomini in armi iniziarono a placcare il maestro Li Meng, tuttavia questi li schivò, li deviò e li disorientò con strane mosse di arti marziali, ma non si fermò a cercare la piccola ladra.
Finalmente scartando alcuni indumenti intimi, afferrò una treccia di capelli, e sollevandola tirò fuori la piccola ladra con tutto il quadro.
<<Eccoti qua piccolo sgorbio, restituisci il mio quadro!>> pretese il maestro Li Meng. Intanto i soldati gli stanno andando già addosso.
<<Aiutatemi, questo ha cattive intenzioni con me!>> simulò pesanti accuse la ragazzina.
<<Cosa stai blateran...>> disse interrompendosi il maestro.
I soldati VIMA e le guardie dello shogun afferrarono il maestro Li Meng, nel farlo fecero scappare la ragazzina, che cadendo ruppe il quadro. Il maestro Li Meng provò a giustificarsi invano, perché venne preso di forza e portato al Quartier Generale della capitale. Una guardia dello shogun raccolse il quadro e lo tenne per sé. Al Q.G. VIMA il maestro Li Meng venne interrogato per molto tempo, nella maggioranza del quale non venne creduto, se non fosse stato per il soldato addetto alle vendite che lo riconobbe. Ricostruirono i fatti e liberarono Li Meng, dopo aver pagato i danni al mercante. Il maestro Li Meng uscì fuori amareggiato e alleggerito dei suoi kion. In quel momento gli vennero incontro Lester e Misheru.
<<Sensei, vi abbiamo cercato dappertutto>> dichiarò Misheru.
<<Abbiamo immaginato chissà quale brutta fine avreste fatto sensei, menomale siete vivo>> disse ironicamente Lester.
<<Ho avuto una brutta disavventura, adesso sono stanco di tutti voi marmocchi, quindi porterete voi quello che rimane degli acquisti fino alla capanna>> disse Li Meng stizzito.
<<Sensei abbiamo corso con tutto questo peso addosso pur di trovarvi!>> lamentò Lester.
<<Non mi interessa, fate quel che dico e andiamocene>> concluse il maestro senza dare opportunità di essere controbattuto.
Il maestro e i suoi allievi fecero ritorno a casa.
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