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Una Giovane Promessa

Ultimo Aggiornamento: 15/05/2016 18:38
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Cacciatore di demoni
13/03/2016 21:06
 
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Il cielo quella notte aveva un alone infernale, gli edifici della capitale del Katai erano sfumati di rosso e nell’aere il fumo e il calore offuscavano la vista. Delle ombre minacciose e sinistre, piegate dalla forte luce, si muovevano rapide per gli edifici. Accorsero della gente, l’incendio era arrivato a un punto tale da richiedere l’aiuto dei soldati. Il più vicino centro VIMA aveva fatto mobilitare oltre una trentina di uomini.

Una delle case nobiliari più conosciute era minacciata da fiamme altissime e roventi. Gli inquilini sembravano tutti spacciati. Si sentivano urla provenire dalla casa e nei dintorni, ad esse si univano una delle persone venute in soccorso. Quello che stava avvenendo presagiva qualcosa di terribile.

<<Papà, che succede? Le persone urlano. Ho paura!>> disse il piccolo Lester agitandosi.
<<Perdonami figliolo…>> rispose il genitore, per poi stordire il suo stesso figlio con un colpo rapido della mano, per poi dichiarare: <<Nobuyuki, portate mio figlio al sicuro con voi lontano da qui, scappate dalla finestra in fondo al corridoio, presto!>>
Il padre di Lester posò il figlio tra le braccia del suo maggiordomo.
<<Gombei-sama! Cosa ne sarà di voi?>> domandò allarmato quest’ultimo.
<<Non ha importanza… Voi pensate a portare in salvo mio figlio, è un ordine! Non voglio sentire altro provenire dalla vostra bocca, muovetevi!>> rispose ancor più inquieto Gombei.
Per ordine del suo signore, Nobuyuki scappò dalla finestra con il bambino in braccio.

Intanto le fiamme circondarono totalmente la casa, Gombei andava per le stanze, cercando di trovare la moglie e le altre persone della famiglia, fino a quando non arrivò in salotto.
<<Coff! Coff! Natasha, dove sei!?>> lamentò il nobiluomo.
Il soffitto dell’abitazione cominciò a crollare, più il tempo passava più l’aria dentro la casa diventava irrespirabile.
<<Cosa? NATASHA!>> urlò Gombei nel vedere il corpo della moglie a terra.
Gombei facendosi largo tra le fiamme che avevano invaso la stanza, afferrò la moglie, e alzandola, si accorse che era stata pugnalata alle spalle.
<<GNNN Natasha… Chi ha ordito una simile ingiuria?>> si domandò Gombei.
L’uomo non ebbe nemmeno il tempo di pronunciare altre parole o fare altra azione che in un istante venne investito da strani esplosioni e inghiottito dalle fiamme.
<<ALLONTANATEVI DALLA CASA STA CROLLANDO!>> ordinò uno dei comandanti VIMA intervenuti sul posto.
La casa sontuosa dei Baijin divenne in poco tempo un cumulo di cenere e tizzoni ardenti.
Intanto, sul tetto di una casa poco distante, vi erano due tizi incappucciati, il primo con una voce maschile con tono sottile disse: <<E’ andato tutto secondo i nostri piani >>
L’altra, una voce di donna arrogante, disse: <<Ora abbiamo la totalità delle ricchezze di casa Baijin>>.

Quella notte terribile passò, l’incendio fu talmente violento da mettere in pericolo un intero isolato e chi era arrivato a prestar soccorso per poco non si giocò la vita. Il Comandante della sede Vima ipotizzò che quella notte l’incendio non era stato generato da un evento accidentale, i colpevoli rimasero ignoti.

Era giorno, il piccolo Lester si svegliò in un’umile stanzetta, d’istinto si alzò e con grinta cercò i genitori: <<Papà! Mamma! Dove sono? Voglio casa mia!>>.
Uscì dalla stanza e correndo per un lungo corridoio, arrivando davanti a un piccolo soggiorno. Il ragazzino attraversò la stanza fino a una porta, tentò di uscire; quando ad un tratto un uomo di mezz’età sdraiato su due sedie disse con voce ferma: <<Dove vorresti andare piccola peste? Non puoi tornare a casa>>.
Lester rispose stizzito <<Chi siete voi? Cosa ci faccio qui? Voglio tornare a casa dalla mia famiglia>>
<<Mi dispiace piccolo marmocchio, non puoi più tornare a casa, i tuoi genitori ti hanno abbandonato, eri una seccatura>> disse l’uomo.
<<Cosa state dicendo? Mi state mentendo, non può essere vero! Bugiardo!>> disse arrabbiato il ragazzino.
Mentre Lester si avviava verso la porta, di colpo entrò Nobuyuki.
<<Lester-chan, finalmente vi siete svegliato! Dove state andando?>> domandò il maggiordomo.
<<Nobuyuki-san portatemi a casa, non voglio rivedere ancora quel brutto bugiardo>> rispose Lester.
<<Lester-chan… Vi prego, Li Meng-sensei non merita di essere trattato così, dopotutto ci ha accolto in casa sua>> spiegò Nobuyuki.
<<Cosa dite Nobuyuki-san? Quel bugiardo ha detto che sono una seccatura e mamma e papà mi hanno abbandonato!>> affermò il piccolo nobile.
<<Li Meng-sensei …>> Nobuyuki guardò in malo modo il maestro.
<<E’ l’unica verità digeribile per una piccola peste viziata!>> esclamò Li Meng.
<<… Li Meng-sensei ha ragione, dovete dimenticarvi mamma e papà, ora che se ne sono andati via>> disse il maggiordomo.
<<Non può essere… Anche voi mi state mentendo…>> Lester cercò di uscire dalla porta, ma Nobuyuki lo fermò.
<<Nobuyuki-san, vi ordino di farmi passare, vi farò licenziare!>> ribadì ancora Lester prendendo a pugni alle gambe del maggiordomo.
<<Pfff piccoli viziatelli… è inutile piccolo sgorbio, hanno venduto casa>> disse seccato il maestro Li Meng.
<<E io la compro! >> rispose a tono il piccolo.
<<Con quali soldi?>> domandò sarcastico Li Meng.
<<Con i soldi del mio medaglione d’oro>> rispose di nuovo Lester.
<<No, la casa l’hanno spostata completamente nell’altro continente!>> inventò il maestro.
<<E io vado nell’altro continente>> continuò intestardito Lester.
<<Grr… l’hanno fatta a pezzi e sparsa per tutto il continente centrale!>> disse spazientito Li Meng.
<<E io la ricostruisco>> esclamò il piccolo nobile.
<<E io…>> si interruppe Li Meng per poi privare il piccolo Lester del suo medaglione, poi aggiunse: <<Senza questo! Non vai da nessuna parte!>>
<<Ridatemelo!>> disse molto arrabbiato l’intraprendente bambino.
<<Dovrai prima sconfiggermi!>> rivelò il maestro.
<<Nobuyuki-san, picchiatelo!>> ordinò Lester.
<<A-ah! Lo hai licenziato non ricordi?>> intervenne il maestro.
<<Nobuyuki-san, vi assumo di nuovo tra i miei servi, con la paga più grande>> disse sicuro il piccolo nobile.
<<E io picchio Nobuyuki… venite Nobuyuki>> esclamò ironico il maestro.
<<Che cosa?>> si domandò il maggiordomo.
Il maestro Li Meng non diede nemmeno il tempo di riflettere al maggiordomo, che lo proiettò a terra con un abile mossa di arti marziali.
<<Hhhhhhh siete un maggiordomo inutile, ci penso io>> disse arrabbiato Lester, per poi prendere una scopa poggiata al muro e tentare di picchiare il maestro.
Li Meng evitò i colpi del piccolo Lester e afferrando la scopa, sculacciò scarsamente il bambino. Il piccolo Lester tentò di reagire, ma ogni tentativo era inutile contro un adulto, per giunta maestro di arti marziali.
<<Da oggi in poi se vuoi il medaglione, dovrai allenarti parecchio, perché non te lo renderò… Piccolo mostriciattolo prepotente>> affermò Li Meng.
La giornata passò tra i vari tentativi di Lester di prendere il medaglione. Il piccolo Lester ignorava di quel che era accaduto alla sua famiglia e convinto di sconfiggere il maestro Li Meng per tornare alla normalità, passò molti giorni nella capanna fuori la capitale.
Intanto, Nobuyuki cercò di prendere più informazioni possibili riguardo l’incendio di casa Baijin, ma seppe soltanto che furono trovati i corpi dei familiari inceneriti e irriconoscibili.
[Modificato da Lester96 13/03/2016 21:06]
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13/03/2016 21:08
 
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OT- Ecco a voi la prima parte del racconto, ci tenevo a fare una piccola sorpresa [SM=x92706] .
Comunque un grazie a Solar per aver corretto alcune anomalie grammaticali (nonostante tutto almeno qualcosa di grammatica lo ricordo [SM=x92706] ) -OT
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13/03/2016 21:15
 
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OT- Mi sono fatto prendere un pò dalle mie mani scrittici, chissà, forse uscirà anche una seconda parte a breve tempo [SM=x92706] -OT
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13/03/2016 22:18
 
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OT- mi dispiace di non aver tempo di leggere i racconti, ma la prima parte del primo racconto di Lester volevo leggerla!
Ti faccio i complimenti, scritta benissimo, altro che problemi con la grammatica! Non solo scrita benissimo grammaticalmente, ma scorrevole e interessante! A parte la forma, i contenuti sono stra-ottimi, ti consiglio di non comprare romanzi fantasy perchè sono peggiori sotto tutti gli aspetti rispetto a questo tuo scritto! La sceneggiatura, nonostante sia una prefazione, è spettacolare ed i personaggi caratterizzati veramente bene! Il Maestro che prende il medaglione in ostaggio per assicurare al bambino una educazione spirituale e al combattimento, occultando per il momento la dolorosa morte dei genitori. L'ambientazione curata davvero ottimamente con tanto di linguaggio e suffissi caratteristici (-sensei etc) della cultura orientale! (cosa che neppure il sottoscritto è arrivato ad utilizzare nella BDsaga per i territori del Katai [SM=x92713])
Come al solito, produzioni gratuite Blue Dragon, superiori a qualunque fregnacciata alla Harry Potter [SM=x92713]




"Spade verranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi d'estate." (G.K. Chesterton)

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14/03/2016 00:35
 
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OT-Grazie Sommo Ostri-sama [SM=x92702] , non ti preoccupare, i romanzi emo-fantasy che scrivono oggi mi fanno vomitare. Se proprio voglio informarmi, c'è la sezione "Medioevo Storico" oppure la sezione "Racconti" sul forum, eh [SM=x92713] .

Sommo Ostri, 13/03/2016 22.18:

scritta benissimo, altro che problemi con la grammatica!


Beh, Solar ha corretto qualche errore grammaticale sul mio racconto, infatti lo ha analizzato, altrimenti che Regio Analista sarebbe [SM=x92706]

A breve credo che uscirà anche una seconda parte, questione di giorni, è più forte di me, mi sono immerso nel racconto [SM=x92710] . -OT
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Cacciatore di demoni
01/04/2016 00:09
 
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Da quel giorno lo stile di vita di Lester cambiò. Il piccolo nobile passò interi giorni con somma testardaggine a tentare di recuperare il suo medaglione, ma Li Meng la sapeva troppo lunga per un piccolo poppante che aveva da poco iniziato a respirare l’aria fuori dalla casa familiare, che non esisteva più.
Era l’alba, Li Meng entrò nella stanza dove dormiva Lester e con tono lamentoso: <<Ehi… Sveglia pelandrone! Devi iniziare l’allenamento, forza… anima e coraggio, su!>>.
Il ragazzino si alzò dal lettino con una svogliatezza superiore a quella del maestro, Li Meng lo notò subito e con tono squillante disse: <<Cosa c’è? Avete già perso la voglia di riprendervi il medaglione, Lord mocciosetto?>>.
Lester cambiò espressione e deciso seguì il maestro.
Li Meng prima di uscire prese due canne da pesca e salutò Nobuyuki che in quel momento stava tagliando la legna fuori nel cortile, Lester vedendo i due oggetti, proferì scocciato <<Ancora?>>.
Li Meng istantaneamente lo zittì con un sonoro: <<Shhh>>.
E non contento, il maestro Li Meng gli tappò la bocca con il dito indice.
Lester con le braccia penzoloni seguì il maestro fino a un laghetto poco distante. Li Meng invitò il giovane allievo a prendere posto seduto per terra. Lester iniziò a discutere: <<Mi scoccio di pescare sempre! Facciamo quello tutti i giorni!>>.
Li Meng guardò Lester per un attimo e lo zittì come sempre, con un sonoro “Shhh” e il dito indice davanti la bocca.
Passò più di un’ora, il secchio di Lester era vuoto e quello del maestro Li Meng era pieno. Il maestro Li Meng si alzò e scrollandosi i vestiti, con fare gestuale invitò Lester ad alzarsi, quest’ultimo come sempre voleva discutere: <<Oh no! Non ce la faccio vi prego! Sono stanco!>>.
E Li Meng si avvicinò a Lester e lo zittì di nuovo allo stesso modo e disse: <<Prendi il secchio e portalo al petto. Ora dammelo. Ora riprendilo. Cammina con me… Fermo. Guardami e sorridi. Sorridi. Se non sorridi potremo stare qui in eterno. Bene, ora posa il secchio. A-ah non devi cambiare espressione>>.
Il maestro Li Meng fece ripetere le stesse azioni a Lester da poco dette, fino a quando arrivarono alla capanna. Nobuyuki vedendo i due ritornare, disse: <<Li Meng-sensei e Lester-chan, vedo che siete tornati dal laghetto>>.
Li Meng rispose: <<Avete preparato i strofinacci come vi avevo detto?>>.
Nobuyuki rispose con un cenno di assenso.
<<Bene, sai quello che devi fare Lester-kun>> disse il maestro, indirizzando Lester a pulire i pavimenti di casa, compreso quello dei bagni.
Lester prese a malavoglia gli stracci e camminando, con un po’ di malizia, li strusciò sul vestito del maestro, che non se ne accorse. Anche se avrebbe lavorato duramente da quel momento in poi, il vestito leggermente insudiciato del maestro, metteva un po’ di allegria nel giovane ragazzo.
Non passò molto tempo, che Li Meng andò a verificare il lavoro di Lester.
<<No, non ci siamo, devi formare un cerchio con entrambi le mani, quante volte te lo devo ripetere, Lester-chan?>>.
Lester aggiustò immediatamente il portamento, sempre contro voglia.
Li Meng gli diede un piccolo calcio al sedere di Lester, e affermò: <<Bene, vedo che hai capito. Io intanto vado a essiccare il pescato>>.
Da quel momento rimasero solo Lester e Nobuyuki.
<<Nobuyuki-san, sono stanco, Li Meng-sensei mi fa lavorare solo! Io volevo allenarmi per sconfiggerlo e riprendere il mio medaglione!>> cominciò a lamentare Lester.
Nobuyuki gli rispose: <<Lester-chan, quello che fate tutti i giorni è un allenamento, anche se non sembra>>.
Lester rimase stupito dalla risposta e rimase in silenzio, stupito dalla risposta; e continuò a fare espressioni grottesche e piagnucolose.
Dopo che Lester finì di pulire, prese posto vicino al tavolo, e vi poggiò sopra la testa con le braccia conserte; ma non ebbe il tempo di riposarsi un minuto che subito comparve il maestro.
Li Meng interruppe la sua pausa e disse: <<Per caso è notte Lester-chan? No, ma guarda, è ancora giorno. Forza, prendi carta e penna, è ora di allenare anche la mente>>.
Il piccolo Lester dovette studiare parecchio.
Dopo alcune ore di studio, si fece l’ora di pranzo.
<<Benissimo, ti vedo in gran forma oggi>> Disse Li Meng vedendo Lester sfinito e spiccicò: <<sorridi, bravo marmocchio-chan, ora Nobuyuki mi aiuterà a cucinare qualcosa e mangeremo>>.
I tre si sistemarono a tavola e pranzarono, non mancarono piccole schermaglie tra allievo e maestro, nell’accaparrarsi il cibo in comune, ma la giornata non era finita.
<<Penso che abbiamo riposato abbastanza, tieni Lester-chan, indossalo>> disse Li Meng lanciando un vestito di stoffa a Lester.
<<Che devo fare con questa schifezza?>> domandò Lester snobbato.
<<Indossatelo milord, so che voi siete abituato a lussuosi vestiti di seta e di lino. Ma essendo un pezzente come me, senza un quattrino, vi dovete abituare al duro canapone>> rispose Li Meng.
<<Grrr… se avessi il mio medaglione sarei ricco>> lamentò sotto voce Lester.
<<Li Meng-sensei, perché Lester-chan dovrebbe indossare quel vestito?>> domandò Nobuyuki incuriosito. <<Lo porto con me in capitale. Non vi preoccupate Nobuyuki-san…>> rispose Li Meng, mentre con una mano scompigliò i capelli di Lester dopo che quest’ultimo indossò il vestito: <<…non correrà nessun pericolo>>.
Nobuyuki rimase a guardia della capanna e Li Meng prese Lester con se e si diressero verso la capitale, seguendo la strada principale.
<<Perché devo portare questo peso sulle spalle?>> domandò Lester, dopo che il maestro gli pose sulle spalle un lungo cesto di vimini cilindrico, contenente molti pesci.
<<Perché dobbiamo guadagnarci da vivere>> rispose il maestro.
<<Ma sono stanco!>> replicò Lester.
<<E allora visto che sei stanco, e io voglio mangiare la mia giusta razione di cibo, non si può fare altrimenti che farti saltare qualche pasto principale>> rispose sarcastico Li Meng.
<<Ma io non ce la faccio a fare questo tutti i giorni!>> si lamentò ancora Lester.
<<Se non vuoi sentirti stanco e stare in salute, dovrai fare questo tutti i giorni, in modo che ti abitui>> concluse il maestro.
Era pieno pomeriggio, la capitale di Katai aveva ancora le strade ben affollate, perfino i viottoli più nascosti erano gremiti di persone. Li Meng e Lester una volta entrati in capitale, si diressero al mercato.
<<Quante belle pollastre, cosa vedono i miei occhi>> disse Li Meng fra i denti, sbirciando con gli occhi tra le vesti di affascinanti donne, saltando le donne brutte.
<<Cosa avete detto Li Meng-sensei?>> domandò Lester avendo sentito di sfuggita alcune parole del maestro.
<<Niente di particolare, ammiravo alcune bellezze della capitale>> rispose Li Meng con superficialità. <<Quali bellezze?>> domandò ancora Lester.
<<Le mura, il paesaggio, le case, che bello>> giustificò il maestro.
Lester rimase incredulo alla risposta di Li Meng.
Arrivati al mercato, Li Meng entrò in una bottega dal suo mercante di fiducia, per effettuare lo scambio di merci.
<<Buongiorno Kei-san!>> esclamò con confidenza Li Meng verso il mercante.
<<Oh Oooh, cosa mi porta Li Meng-sensei! Come al solito del pesce fresco… Ditemi un po’ Li Meng-sensei, chi è questo giovincello?>> domandò il mercante Kei.
<<Questo baldo giovane è un mio nipote, si chiama Sho-chan>> rispose Li Meng.
<<Ma io…>> mugolò Lester prima di essere interrotto dal maestro.
<<Sho-chan, lo so, sei stanco, ora siediti un po’ e fa il bravo>> disse Li Meng.
Li Meng contrattò molto con il mercante, fino a raggiungere un accordo.
<<Mi sta bene così… Però mi devi fare il solito regalo!>> affermò Li Meng.
<<Hmm… Regalo?>> finse di domandarsi il mercante.
<<Dai, dai, dai… Per caso avete qualche dipinto nuovo?>> domandò Li Meng con basso tono al mercante. <<Si… Ne ho un paio nello scantinato, Li Meng-sensei. Datemi il tempo di trovarli e prenderli>> rispose a basso tono a sua volta il mercante.
<<Fate presto che non sto nella pelle>> dichiarò di fretta Li Meng, sempre a basso tono.
Il mercante corse nello scantinato a recuperare i due dipinti, coperti da teli. Salì di nuovo in negozio e di nascosto al ragazzo, li mostrò al maestro.
<<Che ne dite?>> domandò il mercante a bassa voce.
<<Kei-san, questo qui è mio… eh eh eh>> bisbigliò Li Meng al mercante.
<<Siete proprio una vecchia volpe Li Meng-sensei, questa era il migliore tra le due>> disse a bassa voce il mercante.
<<Ah ehm! Kei-san è sempre conveniente fare affari con voi, ci vediamo alla prossima. Forza Sho-chan, alza il sedere dalla sedia e andiamo>> concluse Li Meng.
Li Meng e Lester uscirono dalla bottega e camminarono per il mercato.
<<Cosa c’è in quella tela Li Meng-sensei?>> domandò Lester al frettoloso maestro, camminandogli a fianco.
<<Ehh… niente di importante, soltanto un dipinto… di un paesaggio>> rispose Li Meng.
I due continuarono a camminare, dirigendosi verso l’uscita della capitale, ad un certo punto passarono davanti a un vico. Il maestro e l’allievo notarono sei ragazzini che avevano circondato un ragazzino più piccolo.
<<Lasciatemi stare, non ho fatto niente!>> affermò il bambino che invano cercava di scappare, per essere prontamente afferrato da uno dei ragazzini più grandi.
<<E’ vietato passare qui, lo sai bene!>> disse con aria spavalda il capogruppo.
<<Mi fate male, lasciatemi!>> lamentò il bambino.
<<Dobbiamo farti molto male, così imparerai e non passerai più da queste parti senza portare nulla in cambio>> cominciò a minacciare il ragazzino più grande, per poi sferrare un pugno al bambino sottomesso.
Ma il pugno venne intercettato da una mano che ne bloccò la minacciosa avanzata.
<<E’ così che passate il tempo? A infierire su qualcuno che non può difendersi?>> domandò retoricamente Li Meng ai ragazzini, i quali tentarono di colpirlo.
Il maestro Li Meng si fece beffa di loro, schivando e deviando colpi. In breve tempo i ragazzini si trovarono a terra. Li Meng non usò direttamente la violenza delle sue mani, ma semplicemente fece in modo che i ragazzini si colpissero tra di loro. I sei bulletti scapparono a gambe levate.
Dopo la vicenda, Li Meng portò il piccolo bambino biondo fuori dal vico, dove ad attenderli sbalordito vi era Lester con il cesto pieno e il dipinto coperto.
<<Come ti chiami biondino-chan?>> domandò Li Meng al bambino.
<<Mi chiamo Misheru, signore>> rispose il bambino.
<<Bene Misheru-chan, come mai sei da solo da queste parti?>> interrogò Li Meng.
<<Sono scappato dall’orfanotrofio>> diede risposta il bambino.
<<Dovresti ritornarci Misheru-chan, non potresti vivere in queste condizioni, lo capisci?!>> disse Li Meng. <<Preferisco morire qui fuori che tornare dentro quel posto orribile, anche li mi picchiano altri bambini e non posso uscire fuori!>> esclamò il bambino.
<<Ohhh, ma questo è terribile Misheru-chan. Ti porterò io all’orfanotrofio e scambierò volentieri due parole col proprietario>> dichiarò Li Meng.
<<Così disse anche un altro signore, ma nulla è cambiato… ho capito… me ne torno da solo in quel postaccio>> disse il bambino dai capelli biondi allontanandosi con la testa abbassata.
<<Aspetta biondino-chan, vieni con noi, poi troveremo una soluzione per te>> assicurò compassionevole il maestro.
<<Davvero fate questo per me signore?>> domandò il bambino riavvicinandosi.
<<Si… Ma ora non voglio sentire altre parole. O potrei cambiare idea>> concluse Li Meng.
Al piccolo gruppo di Li Meng, si aggiunse anche il piccolo Misheru. In poco tempo, Lester e Misheru fecero amicizia, anche in modo chiassoso, martellando la testa del maestro con le loro voci.
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15/05/2016 18:38
 
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Era tardo pomeriggio, Li meng tornò a casa con i due ragazzini.
<<Che bello! Li Meng-sensei, avete una casa in mezzo all’erba!>> esclamò Misheru con un linguaggio molto infantile.
Nobuyuki, sentendo alcune voci, uscì dalla porta di casa e notò dapprima Lester e il maestro, poi il ragazzino biondo che stava di fianco.
<<Li Meng-sensei, chi è questo ragazzino?>> domandò sorpreso Nobuyuki.
<<Ehhh… è una lunga storia…>> affermò Li Meng in risposta a Nobuyuki.
<<Salve>> disse Misherù salutando Nobuyuki.
<<Lui è il mio maggiordomo, si chiama Nobuyuki-san>> disse Lester, presentando Nobuyuki a Misheru.
<<Un maggiordomo? Che cos’è?>> domandò Misheru a Lester.
<<Non c’è nessun maggiordomo qui, non pensare a bamboccio-chan, Misheru-chan>> disse Li Meng scocciato a Misheru, interrompendo Lester.
<<Non è vero!>> esclamò Lester.
Li Meng zittì Lester con un sonoro “Shhh” e con il solito dito davanti alla bocca.
Entrarono in casa, lasciando le geta all'ingresso. Cenarono, Li Meng spiegò a Nobuyuki cosa aveva fatto in giornata. A fine discorso, Misheru raccontò che era stato abbandonato davanti all’orfanotrofio quando era neonato e come era cresciuto. La vita dell'orfanotrofio per Misheru fu davvero dura, tra governanti indifferenti e insegnanti inflessibili spesso votati alle punizioni corporali. Per non parlare della rigida gerarchia che si instaurava fra i ragazzini dell'orfanotrofio, dove i più grandi e i più forti sottomettevano con violenza i più piccoli e indifesi. Misheru rientrava nell'ultima categoria, ed era il più emarginato. Li Meng capì che in parte era il carattere troppo buono di Misheru ad attirare la prepotenza degli altri. Finirono di cenare e Li Meng accennò una cosa prima che tutti andassero a dormire.
<<Lester-chan, per stasera dovrai condividere il letto con Misheru-chan, siamo intesi?>> disse Li Meng rivolto a Lester.
<<Si certo Li Meng-sensei, buonanotte>> rispose Lester con superficialità.
<<Buonanotte Li Meng-sensei>> disse Misheru dopo Lester.
Tutti andarono nelle loro rispettive stanze. Nel frattempo nella stanza dei due ragazzini.
<<Senti Misheru-kun, lo sai che su questo pavimento si dorme comodo?>> affermò Lester maliziosamente a Misheru.
<<Wow, hai ragione, si dorme bene! Il legno del pavimento è molto tenero, non ha nulla a che vedere con il rigido pavimento dell'orfanotrofio>> disse Misheru dopo essersi disteso a terra.
<<Io mi metto com… scomodo sul letto, perché faccio in modo che il pavimento sia tutto tuo… umpf…>> continuò Lester allungando un sottile ghigno maligno.
<<Che ne dici se facciamo tutto il contrario?>> domandò Li Meng affacciandosi improvvisamente dalla porta.
<<N-no sensei, scherzavo eh eh>> cercò di giustificarsi Lester.
<<Invece tu, marmocchietto dormi a terra e Misheru va sul letto, visto che volevi approfittare della sua ingenuità>> rimroverò Li Meng a Lester.
<<Li Meng-sensei non lo faccio più>> insistette Lester.
<<Bamboccio-chan, vuoi dormire a terra per tutti i giorni a venire?>> insistette ancora di più Li Meng.
<<Grrr…>> Lester si alzò dal letto e si distese a terra.
<<Forza Misheru-chan, va sul letto>> disse il maestro invitando Misheru a coricarsi sul letto.
<<Va bene, Li Meng-sensei>> confermò Misheru senza dire altro.
Li Meng diede un ultimo sguardo a Lester, poi chiuse la porta. Non si sentirono passi. La porta si aprì di nuovo e si affacciò di nuovo il maestro, osservò la scena per un breve istante. Lester non fiatò. Il maestro Li Meng alla fine se ne andò per davvero a dormire nella sua stanza.
<<Lester-kun>> disse improvviso Misheru.
<<Che c’è?>> domandò Lester innervosito.
<<Vieni sul letto, c’è abbastanza spazio>> disse Misheru, avendo iniziato a provare compassione per Lester, che un attimo prima lo voleva far dormire sul pavimento.
<<Perché vuoi che io dorma sul letto, dopo che volevo farti dormire per scherzo a terra?>> domandò Lester.
<<Perché si sta più comodi sul letto, poi come hai detto tu è uno scherzo, quindi dopo mi avresti fatto dormire sul letto>> rispose Misheru.
Lester rimase senza parole, non sapeva se ridere dell'estrema ingenuità di Misheru o commuoversi per la grande bontà ricevuta. Era da molto tempo che qualcuno gli fosse così apertamente gentile, l'ultima persona che si comportava in questo modo, era sua madre.
<<Grazie… Scusa per prima…>> disse Lester andandosi a coricare sul letto.
<<Non capisco, scusa per cosa?>> domandò con una faccia molto gonza Misheru.
<<Niente… Buonanotte>> rispose Lester.
Il mostriciattolo poco alla volta sta cambiando. Pensò Li Meng, mentre osservava da una piccola fessura nella parete. La notte passò.

I giorni passavano alla vecchia capanna del Maestro Li Meng e il giovanissimo Lester iniziò ad abituarsi sempre di più ai severi allenamenti del maestro. Anche il piccolo Misheru col tempo divenne un allievo del maestro Li Meng, rendendo gli insegnamenti più piacevoli per i suoi tanti errori ingenui e buffi. Nel frattempo Nobuyuki si allontanava dalla capanna senza dare spiegazioni.
Era passato più di un mese. Un mattino all'alba, Li Meng portò i due ragazzini ad allenarsi al piccolo laghetto poco più distante dalla casa.

<<Bravi mocciosetti-chan, vi meritate un calcio al posteriore come premio>> disse il maestro Li Meng scherzosamente.
<<Meglio un altro allenamento che un calcio, sensei, eh eh eh>> rispose Lester altrettanto scherzosamente.
<<Un altro allenamento? Mi sembra troppo Lester-kun>> disse Misheru a Lester.
<<Stavo scherzando Misheru-kun, non mi sognerei di fare un altro allenamento>> rispose Lester a Misheru.
<<Niente riposo rammoliti-chan>> disse Li Meng, dando due leggeri calci al posteriore dei due ragazzini.
Come promesso, Li Meng impartì nuovi esercizi da svolgere, per ultimare l'allenamento dei ragazzini. Li fece spogliare e gli ordinò di nuotare da una parte all'altra del laghetto.
<<Non è tanto difficile dopotutto>> affermò Misheru.
<<Pensavo cosa avevate da chiederci, sensei>> disse Lester sicuro di sé.
<<Andate e ritornate tre volte, è più che sufficiente per due slime come voi>> disse Li Meng ancora più sicuro di Lester.
<<Tre è un numero piccolo, quindi lo sforzo è piccolo>> disse Misheru.
<<Finiremo in pochissimi minuti sensei>> disse Lester.
I due ragazzini si tuffarono nel laghetto e iniziarono a percorrerlo a nuoto. Inizialmente Lester e Misheru si divertivano un mondo a nuotare nelle calme acque del lago, fin quando non arrivando al primo giro e mezzo iniziarono ad accusare la stanchezza.
Il maestro Li Meng intanto, per ammazzare il tempo si coricò sulla sponda del lago e osservando il cielo, fantasticava sulle forme delle nuvole. La mente poco limpida del maestro non faceva altro che immaginare forme voluttuose delle belle ragazze del Katai da conoscere. Il suo breve e intenso viaggio mentale lo portò ad estraniarsi dalla realtà, al punto tale da sostituire voci e suoni di fantasia con ciò che era generato dalla realtà. Ma all'improvviso una pietruzza lo colpì in fronte.
<<EHH! Ma chi osa buttarmi massi così grandi in fronte?>> domandò disorientato Li Meng.
Il maestro portò il suo sguardo sul lago e vide muoversi i suoi allievi agitatamente, spruzzando acqua e fango nell'aria, mentre un qualcosa di anomalo gli era addosso.
<<Ma cosa sta succedendo?>> si domandò il maestro.
<<MAESTROOOOOOO! AIUTOOOOOO!>> urlava Lester.
<<Maestrooohh>> disse Misheru con voce spenta e terrorizzata.
Li Meng si alzò di scatto e vide bene la strana creatura che stava attaccando i ragazzini. Una grossa anaconda, che a giudicare dalle dimensioni era lunga e spessa quanto la parte visibile della catena di un ponte elevatoio.
Il maestro gettò via i propri haori e hakama, poi si tuffò nel lago. Nuotò con tutte le sue forze per evitare di arrivare tardi. Il grosso rettile aveva già stretto nelle sue spire Misheru ed era pronto a stritolarlo.
Li Meng iniziò a colpire l'anaconda, ma quest'ultima non mollava la presa. A questo punto il maestro non si perse d'animo e cercò la testa dell'animale. Il rettile aveva nascosto bene la sua testa sotto l'acqua; ma Li Meng la trovò e sferrando un poderoso pugno sulla testa dell'animale e lo uccise.
Misheru fu salvo e Lester finì di urlare come un forsennato.

Il grosso serpente ucciso in mattinata era molto pesante ed era stato raccolto in un sacco molto grande, il maestro lo portava sulle sue spalle. Li Meng camminava piegato dall'imponente peso del rettile. Lester e Misheru lo seguivano, domandandosi di cosa ne avrebbe fatto. I due ragazzini erano ancora inzuppati d'acqua, avevano preferito accontentare la loro curiosità, piuttosto che ascoltare i consigli del maestro di ritornare a casa per asciugarsi.
<<Sensei? Perchè vi state portando questo serpente appresso? Lo dovete conservare?>> domandò Misheru.
<<Forse lo deve cucinare? Bleah, che schifo.>> disse Lester.
<<Mi avete riempito la testa di domande. Lo devo vendere per ricavarci del denaro, che ultimamente ne abbiamo proprio bisogno, visto le bocche da sfamare… Mi correggo, le fameliche bocche da sfamare.>> rispose Li Meng.
<<Quale allocco potrebbe mai acquistare un serpente morto?>> domandò Lester.
<<Quelli della VIMA.>> disse Li Meng.
<<Che cosa se ne fanno di un serpente, sensei?>> domandò ancora Misheru.
<<Beh… Hmm… Possono ricavare del materiale tessile dalla pelle, oppure ingredienti per strani intrugli… magici… e così via dicendo>> rispose Li Meng superficialmente.
Il maestro e i suoi allievi, dopo un bel tragitto a piedi, giunsero in Katai e al centro VIMA. Come al solito il luogo era affollato e pieno di avventurieri. C'era chi vi giungeva per vendere oggetti usati, armi e trofei. Di tanto in tanto, qualcuno tirava fuori dal suo sacco qualche testa, arto e parti caratteristiche di qualche mostro. Infine giunse il turno di Li Meng, vuotò il sacco sul bancone. Il soldato VIMA rimase alquanto sorpreso, non vedeva una creatura del genere da molto tempo.
<<E' impressionante questa anaconda, dove l'avete trovata?>> domandò il soldato VIMA.
<<Per la verità è stata lei a trovare noi, voleva papparsi i ragazzini.>> rispose Li Meng.
<<Menomale che eravate voi con loro. E' un animale che avrebbe dato problemi anche ad un buon combattente>> affermò il soldato VIMA.
<<Quanto mi date per questa bestiaccia?>> domandò Li Meng.
<<Le vanno bene 90 kion? Dato che posso ricavare molto di più da un animale intero.>> rispose il soldato VIMA.
<<90 kion… hmm… Allora vi potete tenere anche il sacco.>> affermò Li Meng contento.
Li Meng intascò il gruzzoletto e si accinse ad uscire dal centro VIMA con i ragazzini.
<<Avete visto quanto ho ricavato?>> disse Li Meng ai due ragazzini.
<<90 kion sono molti, possiamo fare tante cose.>> disse Misheru.
<<Non credevo che un serpente morto costava così tanto>> disse Lester.
Erano quasi usciti dal locale, quando si incrociarono con un uomo di mezza età in armatura con un sacco più piccolo in una mano. Questi indietreggiò e diede la precedenza a Li Meng e i ragazzini, poi entrò dentro. Il maestro Li Meng rimase incuriosito, a differenza dei ragazzini che provati dalla fame volevano andar via. L'uomo aprì anche lui il sacco e tirò fuori un paio di corna bianchissime.
<<Ahh Ser Vik, qual buon vento vi porta? Vedo che con voi avete portato proprio un bel trofeo.>> disse il soldato VIMA.
<<Sono appena tornato da un'importante missione di caccia. Alcuni contadini dei villaggi vicini avevano problemi con il proprietario delle corna che andava razziando il bestiame.>> affermò ser Vik.
Mentre Li Meng osservava, Lester e Misheru videro le corna sul bancone.
<<Noi abbiamo portato un grosso serpente morto, invece quel cavaliere ha portato solo le corna di chissà quale animale>> disse Lester.
<<E' vero, noi abbiamo fatto più kion con il serpente.>> disse Misheru.
Il soldato VIMA prese le corna e andò in una stanza interna del locale, poi uscì con un sacchetto.
Lo poggiò e lo offrì al cavaliere.
<<Questi sono 800 kion per il drago di montagna!>> comunicò il soldato VIMA.
Lester e Misheru rimasero sbalorditi. Il maestro Li Meng prese i ragazzini per la mano e li portò via in direzione del mercato.
Arrivati davanti al solito negozio, il maestro Li Meng fece attendere i ragazzini fuori ed entrò per sbrigare da solo le faccende, tra cui il solito quadro speciale. Uscito fuori il maestro chiamò i ragazzini, che si erano allontanati, e prese direzione per l'uscita del paese. Mentre camminavano, un ragazzino dai capelli bruni urtò il maestro Li Meng e si scusò, andando altrove di corsa.
Mah, queste nuove generazioni di marmocchi diventano sempre più disorientati, non sanno proprio come vivere. Pensò il maestro.
I tre proseguirono come se non fosse successo nulla, tra la folla del mercato, quando ad un tratto il maestro Li Meng venne urtato una seconda volta. Ad urtarlo fu una ragazzina. Aveva i capelli intrecciati e all'estremità legati da una fascia viola. Era vestita come un maschiaccio. L'urto fu più violento.
<<Ma che maniere sono queste?! E' possibile che voi ragazzini non riuscite a camminare in modo decente?!>> iniziò a lamentarsi il maestro.
<<Vado di fretta!>> disse la ragazzina sparendo tra la folla.
<<Mah… Almeno potevate dire scusa, piccola scostumata>> accusò Li Meng.
<<Sensei, anche la bambina ha comprato un quadro come il vostro!>> esclamò Misheru.
<<Non dire scemenze Misheru-chan>> disse il maestro.
<<Per questo lo avete a portata di mano, sensei>> ironizzò Lester.
<<Certo che l'ho a portata di… IL MIO QUADRO!>> disse Li Meng accorgendosi di essere stato derubato.
Il maestro Li Meng mollò il resto degli acquisti ai due allievi e prese a correre nella direzione in cui era sparita la ragazzina. Li Meng corse come un pazzo scrutando in ogni direzione, tentando di individuare la piccola ladruncola con il suo prezioso dipinto. Passò attraverso la folla evitando commercianti, schivando carovane in movimento, saltando le casse delle merci, palpando all'occorrenza qualche bella ragazza, prendendosi anche qualche schiaffo; ma non riusciva a trovare la ragazzina.
Quando intravide dietro a un bancone di indumenti una treccia spuntare da una parte all'altra, con la caratteristica fascia viola. Il maestro Li Meng si rincuorò, il quadro speciale poteva essere salvato. Saltò un cammello in movimento e si ritrovò ai banconi degli indumenti. Il maestro Li Meng iniziò a cercare, stava perdendo di nuovo di vista la piccola ladra, quando iniziò a scartare i panni come un forsennato, attirando il burbero commerciante. Il mercante si lanciò addosso a Li Meng, ma questi lo evitò e continuò la sua ricerca. Il mercante chiese ad alta voce aiuto. Arrivarono dei soldati VIMA che erano di passaggio, più alcune guardie dello shogun. Gli uomini in armi iniziarono a placcare il maestro Li Meng, tuttavia questi li schivò, li deviò e li disorientò con strane mosse di arti marziali, ma non si fermò a cercare la piccola ladra.
Finalmente scartando alcuni indumenti intimi, afferrò una treccia di capelli, e sollevandola tirò fuori la piccola ladra con tutto il quadro.
<<Eccoti qua piccolo sgorbio, restituisci il mio quadro!>> pretese il maestro Li Meng. Intanto i soldati gli stanno andando già addosso.
<<Aiutatemi, questo ha cattive intenzioni con me!>> simulò pesanti accuse la ragazzina.
<<Cosa stai blateran...>> disse interrompendosi il maestro.
I soldati VIMA e le guardie dello shogun afferrarono il maestro Li Meng, nel farlo fecero scappare la ragazzina, che cadendo ruppe il quadro. Il maestro Li Meng provò a giustificarsi invano, perché venne preso di forza e portato al Quartier Generale della capitale. Una guardia dello shogun raccolse il quadro e lo tenne per sé. Al Q.G. VIMA il maestro Li Meng venne interrogato per molto tempo, nella maggioranza del quale non venne creduto, se non fosse stato per il soldato addetto alle vendite che lo riconobbe. Ricostruirono i fatti e liberarono Li Meng, dopo aver pagato i danni al mercante. Il maestro Li Meng uscì fuori amareggiato e alleggerito dei suoi kion. In quel momento gli vennero incontro Lester e Misheru.
<<Sensei, vi abbiamo cercato dappertutto>> dichiarò Misheru.
<<Abbiamo immaginato chissà quale brutta fine avreste fatto sensei, menomale siete vivo>> disse ironicamente Lester.
<<Ho avuto una brutta disavventura, adesso sono stanco di tutti voi marmocchi, quindi porterete voi quello che rimane degli acquisti fino alla capanna>> disse Li Meng stizzito.
<<Sensei abbiamo corso con tutto questo peso addosso pur di trovarvi!>> lamentò Lester.
<<Non mi interessa, fate quel che dico e andiamocene>> concluse il maestro senza dare opportunità di essere controbattuto.
Il maestro e i suoi allievi fecero ritorno a casa.
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