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Lo Spartito Obliato -aggiornato per la lettura di tutti-

Ultimo Aggiornamento: 25/06/2016 19:03
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Sesso: Maschile
Cacciatore di demoni
Regio Analista
30/01/2016 23:48
 
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Il ritorno dell’Aquila d’Oro: L’Inizio

Era dagli albori del nuovo periodo di pace, inaugurato con la vittoria dell’umanità, che non si vedevano grandi villaggi e paesi. Dopo l’ultima tremenda battaglia, altro non rimase che le ceneri di villaggi, borghi e paesi; perfino le più grandi capitali della terra, con le loro costruzioni, le loro magnificenze e le loro genti erano rimaste scarne come la più spolpata delle carcasse. La fine della Battaglia dei Draghi aveva sconvolto anche l’ambiente naturale, montagne, colline e pianure erano iniziati ad assomigliare brulli e sterili deserti. Dovette passare qualche generazione per iniziare a vedere una nuova rinascita, un nuovo inizio delle attività umane e naturali. Vigel, così come altri grandi e rinomati villaggi, da poco anni avevano iniziato a espandersi e conquistare terreno fino ad arrivare alle coste del Mare Oceano. Ciò nondimeno in un periodo molto recente era stato annesso al regno di Direnia per opera di Re Rhupert, detto il saggio, che gli garantì un’economia stabile e fiorente. Con la morte improvvisa del buon sovrano, Vigel oramai il capoluogo di una vasta regione era passato sotto l’autorità del principe Julius, acclamato dai suoi più stretti collaboratori con l’appellativo d’imperituro. Julius non era come il vecchio fratellastro, fu categorico e fin da subito fece sentire la gelida ombra della sua autorità sui poveri abitanti di Vigel, applicando antiche e brutali leggi direne in modo tassativo, ma nonostante tutto, la vita continuava con la grande forza acquisita in ben ottantanove anni. Nel più vicino centro storico di Vigel, nei pressi dell’ex sede Vima si ergeva un grande palazzo di nuova costruzione, con una forma a base esagonale.
Al suo interno lunghi corridoi e gradinate a chiocciola portavano al cuore del palazzo, che si trovava all’ultimo piano, dove vi era un’ampia sala con una pavimentazione rettangolare orientata verso la capitale Direna, ai suoi lati lunghe colonne bianche andavano a reggere alte volte a crociera.
A nord della sala, sedeva sul trono il cinico principe Julius, che con il suo sguardo di ghiaccio scrutava i sui servi e guardiani; mentre con una mano faceva roteare un amuleto d’oro. Il principe aveva un viso leggermente scuro con occhi celesti insondabili, portava i capelli neri lucidi e tirati all’indietro. Al primo impatto visivo sembrava un comune nobile, ben vestito e con tanto di mantellino verde scuro imperiale, con i bordi dorati e copri spalla in pelliccia d’ermellino; ma i lineamenti lo tradivano, rivelandone un giovane uomo più avvezzo ad attività, non proprio fini, come a intensi allenamenti.
A un certo punto nella sala si presentarono tre individui: un uomo anziano dalla corporatura robusta e con lunghi capelli bianchi, con indosso vestiti nobiliari e una corazza d’argento, con sovraimpresso lo stemma dell’aquila direna. A destra di questi, vi era un uomo di mezz’età con i vestiti e gli equipaggiamenti da gran maestro della cavalleria direna; mentre a sinistra vi era una donna bellissima dai capelli biondi raccolti in una lunghissima treccia, che partivano da sotto l’elmo piumato e poggiavano su una spalla, cascando su metà degli indumenti ed equipaggiamenti da maestra alabardiere direna. I tre entrando, si portarono al centro della sala e s’inginocchiarono poggiando a terra, di fronte, le loro armi, una lancia da guerra, una spada e un’alabarda.
<<Onori e glorie a voi maestà>> disse l’uomo al centro.
<<Mettetevi comodo, Eponimus. Arriviamo al dunque. Quali notizie portate riguardo ai miei fratelli?>> domandò il principe Julius.
<<Mio signore, secondo mie fonti, inizio col dirvi che il principe Rufus è pronto ad invadere il Galandrax con la forza, con o senza il volere di Lumix>> dichiarò Eponimus.
<<Hmm continua>> disse Julius.
<<Alcuni infiltrati a Lugonoreum, mi riferiscono tramite messaggio, che Lumix ha accolto degli insoliti mercenari e si sta accingendo a rinforzare il suo fortino e preparare le truppe per un assedio. Ser Romualdo e i suoi esploratori sono uomini di grande esperienza, sono riusciti a capire in tempo le intenzioni di Rufus>> spiegò Eponimus attendendo una valutazione del principe.
<<Rufus! Uomo tanto arrogante, quanto stolto, quando fa una cosa, fa così tanto rumore, che anche il più sordo se ne rende conto! Invece, cosa sta tramando quell’arpia di mia sorella?>> giudicò Julius.
<<Vostra sorella, è molto furba, sta attendendo le mosse di noi altri. Non fa nulla, preferisce intrattenersi nelle sue stanze con un gladiatore! Mentre ha fatto assoldare alcuni ninja e mandati a recuperare il vessillo del glorioso imperatore!>> rivelò il vecchio.
<<Non ricordatemelo, è un disonore per la mia famiglia. Quella donna riceverà la giusta punizione. Non solo osa lordare con le sue azioni il buon nome della mia casata, ma sta provando a recuperare prima di me un artefatto che mi porterà alla grandezza dei miei avi! Eponimus un ultima domanda. Come procede l’operazione “Forza Dodici”?>>domandò Julius dopo un breve discorso sulla sorella.
<<A meraviglia maestà, a meraviglia. Non immaginate quali elementi abbiamo adesso>> disse enigmatico Eponimus.
<<Non aggiungete altro, sapete che a me piacciono le sorprese… le buone sorprese. Bene siete liberi di uscire tutti. Genziana! Seguitemi nelle mie stanze private, e da molto tempo che non parlo con voi. Ho una missione delicata da affidarvi, prima che quella strega ci possa pensare prima di me>> concluse Julius.
<<Si mio signore>> aggiunse la giovane alabardiera.
Eponimus seguito dall’altro uomo, che non aveva proferito nessuna parola, presero le loro armi da terra e si congedarono. I servi si precipitarono ad alleggerire la giovane donna della sua armatura e gli porsero un calice di cristallo contenente dell’acqua purissima, poi anch’essi uscirono per le camere di servizio. La biondissima donna, di nome Genziana, prese a seguire il principe, riflettendo su quale strana missione gli potrebbe essere affidata.


Era appena giunta l’alba al fortino di Lugonoreum e le guardie di ronda avevano appena effettuato il cambio, quando Gianlù ancora assonnato prese ad accompagnare la vispa Rowena e due taciturni Arkan e Alkor, quest’ultimo seguito sempre come un ombra da Rhetar.
Il vassallo spiegò alcune cose brevemente e salutò i tre compagni di viaggio, che inizialmente presero a viaggiare sullo stesso tratto di strada, poi giunti ad un bivio si separarono. Rowena a cavallo del suo destriero prese al galoppo in direzione Nord-Owest, mentre Alkor, Rhetar, Arkan e i suoi mastini presero direzione Nord-Est verso il Mare Oceano.
Appena scomparvero i suoi compagni all’orizzonte, Gianlù entrò nel fortino e arrivando nello spiazzale, constatò che anche DragonKnight e Black Drake si erano destati già da un bel pezzo ed erano tra i soldati e i cavalieri a insegnare qualche raffinata tecnica di combattimento con la spada.
<<Hol… Buon Giorno fratelli. Vedo con piacere che vi state dando da fare>> disse Gianlù impendendosi di dire la prima parola molto usata tra i fratelli di spada delLo Regno.
<<Buon Giorno, ser Gianlù. Ne approfitto anche per fare anche qualche ripassatina>> disse Black Drake.
<<Buon Giorno fratello d’arme, non potevamo rimanere fermi, dopo che tre dei nostri amici si sono già cimentati nelle missioni che gli hai affidato!>> disse DragonKnigt.
<<Allora io controllo che tutta vada per il meglio>> disse Gianlù prendendo a muoversi di nuovo.
<<Fate bene… Allora soldati vedo che fra di voi ci sono molte reclute, vediamo di insegnargli qualcosa. La parola ai più esperti, venite Solar vediamo se meritate di essere il campione del fortino>> disse con enfasi DragonKnight invitando Solar a dare dimostrazione di lotta con la spada.
<<Ehm… io? Va bene>> disse inizialmente distratto Solar Knight.
<<Fatemi vedere la vostra posa d’attacco>> chiese DragonKnight.
Il soldato direno prese posizione con spada e clipeo.
<<Hmm non male, ma tenete lo scudo più allineato al torace! Non dovete dar modo di farvi colpire nei punti scoperti. La regola d’oro di un buon attacco è assicurarsi una reattiva ed efficace difesa. Non dimenticatelo>> suggerì DragonKnight avvicinandosi al giovane e correggerlo nella postura.
<<Avete sentito reclute? Facciamone tesoro di questi suggerimenti>> aggiunse Black Drake.
<<Nella lotta con spada e scudo ci sono delle regole basilari. La prima regola in attacco è che bisogna trovare la difesa scoperta, mentre in difesa bisogna soprattutto deviare l’attacco. Ricordate che non bisogna per forza tentare di uccidere al primo colpo, anzi non si deve, lo scopo di un duello è fiaccare l’avversario. Inoltre in difesa è più importante deviare l’attacco che pararlo, perché nel parare si rimane in una fase di stallo, mentre nel deviare il colpo si sbilancia l’avversario, rendendolo vulnerabile ai vostri attacchi. Ricordate che, una volta reso inerme un avversario, concedetegli sempre la grazia>> spiegò DragonKnight.
<<Lo terremo a mente>> disse una recluta.
<<Fate bene, nessuno vuole morire. In guerra sui campi di battaglia, la clemenza è molto rara e sperare di averla è da sciocchi, ma darla è un dovere… senza mai dare le spalle>> chiarì DragonKnight.
DragonKnight fece un breve duello dimostrativo con Solar Knight, poi mise sotto un allenamento impegnativo tutti i soldati compreso l’amico Black e se stesso.

Sulla torre Ovest, intanto, Eruner era insieme al Comandante Metellius e alcuni sottufficiali nell’esaminare le condizioni del fortino, non molto buone. Il fortino di Lugonoreum, benché molto vecchio aveva la classica forma rettangolare, con il lati maggiori in direzione Nord e Sud. Le mura perimetrali in pietra si univano a quattro bastioni a pianta esagonale e rappresentavano l’unica difesa del fortino, mancante di cinte secondarie. Esternamente ad esso non esistevano fossati e relative strutture architettoniche. Le merlature murarie erano state logorate dal tempo e dagli agenti atmosferici. Il palazzo era posizionato su un quarto dell’area interna del fortino in posizione Nord-Est, mentre sul lato Nord-Owest vi erano le stalle e le fucine costruite unitamente alle mura perimetrali. A Sud-Est di fronte al palazzo, delle baracche occupavano mezzo quarto dell’area e unite alle mura perimetrali facevano da appoggio alle scale usate dalle guardie per effettuare la marcia di ronda. Insolitamente, il fortino aveva un'unica entrata posta tra le mura perimetrali a Owest. Eruner notò che tra tutte le strutture del fortino, la relativa torre di vedetta era ben conservata, mentre il torrione presentava un grosso foro sul lato Sud, rinforzato da grosse assi di legno.
<<Non mi sembra una fortificazione ben predisposta!>> affermò Eruner
<<Dovete sapere mio giovane alleato, che questo fortino un tempo aveva il solo compito di bloccare i primi tentativi d’attacco delle orde di Red Dragon. Poi i soldati e il loro ufficiali più delle volte respinta l’orda, lasciavano il fortino a se stesso per dirigersi verso le “Mura Rosse” più a nord, dove ora sono diretti i vostri tre amici!>> spiegò il comandante Metellius.
<<Sembra uno spreco, ma capisco la tattica>> disse Eruner
<<Inoltre quando lasciavano il fortino di Lugonoreum, i vecchi comandanti facevano predisporre svariate trappole e incentivi a cascarci dentro. Sapete le truppe mostruose non sono molto intelligenti, bastava vedere qualcosa da mangiare e si ritrovavano infilzati da frecce e schiacciati da massi>> aggiunse il comandante.
<<Comandante ho notato che il fortino ha varie brecce chiuse alla buona, la mancanza di strutture secondarie di difesa… e quel grosso buco nel torrione che non va affatto bene, perché un colpo ben assestato da un grosso masso lanciato da una catapulta, sono sufficienti ad arrecare un danno grave al fortino, che si ritroverà un palazzo in caduta libera, per non parlare delle varie vite stroncate da un simile disastro. Purtroppo si combatterò tra uomini>> valutò il neo elfo disegnando alcuni schizzi su un foglio.
<<Questo lo sappiamo bene, ma per procurarsi le pietre necessarie nella cava qui vicino ci vorrebbe un geniere, che riuscisse a far azionare le macchine di estrazione e di trasporto. Viste di recente le loro condizioni, ci vorrebbe proprio un mago!>> disse amareggiato Metellius.
<<Ehm ehm. Un mago? Lo avete dinanzi a voi>> rivelò Eruner
<<Bene, voi siete un mago, cosa credete di poter fare?>> domandò il comandante.
<<Assegnatemi una decina di uomini in buona salute e due carri, poi lo vedrete!>> concluse Eruner.

All’ultimo piano del palazzo, Enricus, Ikarus, Mariuccia e Otrebmu erano entrati nella stanza degli archivi, destinata a metà, molto tempo prima su ordine del Principe Lumix, a biblioteca.
Otrebmu, come suo fare, era seduto ad un tavolino immerso da lunghe pile di libri, con Mariuccia che di tanto in tanto si alzava dalla sua postazione per leggere qualche nuovo libro, mentre Enricus, visibilmente esaltato, leggeva un grosso libro andando avanti e indietro vicino alla vetrata. Invece Ikarus salito su una scala di legno si occupava di controllare gli ultimi scaffali.
<<Lo sapevate, che mischiando il carbone vegetale, il natrium e lo zolfo, si ottiene la polvere pirica usata dai piromanti?>> domandò Enricus avendo appena finito di controllare un libro.
<<Lo sapete, che lo Spartito Obliato non lo troveremo tanto facilmente, se vi fate distrarre?>> replicò Ikarus.
<<Che solo i piromanti più esperti sanno le giuste proporzioni per creare una polvere pirica più potente?>> continuò lo stesso a parlare Enricus, poi vedendo gli altri tre un po’ contrariati disse:<<Anche io ora so che mettendo nella stessa stanza Otrebmu, Ikarus e Mariuccia si ottiene una situazione esplosiva!>>
<<Anche questo non dice nulla di interessante>> disse Otrebmu scartando un altro libro.
<<Qua sopra ci sono solo vecchi romanzi e qualche bestiario>> disse Ikarus scendendo la scala.
Ma non perdere tempo, non lo vedi che nemmeno il diretto interessato frega più di tanto la ricerca del libro? Disse la solita voce cattiva nella testa di Ikarus.
Smettetela, non vi do ascolto. Lo fate per mettere zizzania. Rispose Ikarus nella sua mente.
Siete solo un branco di perdenti e falliti, fossi in te tenterei di approcciare con la ragazza, che non è niente male. Continuò ad infierire Asheer nella mente di Ikarus.
<<Smettetela>> disse in modo impercettibile Ikarus.
Ah siete un priore… si ricordo, l’affare del voto… pfff ah ah ah. Continuò a dire Asheer.
<<Smettetela>> disse a bassa voce Ikarus.
<<uh? Avete forse detto qualcosa?>> domandò Enricus.
Oggi siete più suscettibile del solito, mi fa piacere. Fa lo strappo alla regola, manda tutti a quel paese e cuccati la ragazza! Disse la voce.
<<Smettetela>> disse Ikarus.
<<Ehi calmatevi, guardate che sto cercando sul serio tra i libri!>> disse Enricus, mentre Otrebmu e Mariuccia osservavano la scena esterrefatti.
Siete noioso. Lo diceva sempre Mordeus, che al mondo ci sono stupidi, ma più stupidi dei Vassalli non c’è nessuno. Siete l’apice della stupidità… cancrena della società! Disse scocciata la voce.
<<ADESSO BASTA!>> urlò Ikarus.
<<… Capisco. Ikarus, quel problema va risolto alla svelta>> disse Enricus, avendo capito la situazione.
<<Ha smesso… mi scuso con voi fratelli, ma ci sono momenti che lo spirito di Asheer è più insistente del solito. Continuiamo a cercare…>> finì di dire Ikarus.
<<A volte penso che abbiamo fatto la scelta sbagliata a non farvi tornare indietro>> concluse Enricus.
La ricerca di informazioni sullo Sparito Obliato era difficile, in un luogo così distante dalla capitale. Vi erano libri che trattavano di magie, strategie di combattimento, armamentari, bestiari e insegne, nulla di esplicito; quando dallo scaffale degli archivi un libricino nero consunto e ammuffito attirò l’attenzione di Enricus, che andando avanti e indietro gettava occhio in ogni dove.
<<Hmm interessante>> disse il bardo, lasciando la parte adibita a biblioteca.
<<Avete visto qualcosa?>> domandò Otrebmu.
Enricus, con due enormi falcate, passo tra i libri degli scaffali della biblioteca, agli archivi. Poi il bardo afferrò il libro e lo scosse facendo andar via la polvere.
<<È insolito, tra tutte le carte dei rapporti, che ci sono negli archivi, c’è questo piccolo libricino… adesso vediamo di cosa tratta>> disse Enricus.
<<Dai leggete sono curiosa, questi piccoli libri a volte nascondono montagne di informazioni>> disse entusiasta Mariuccia, messasi a sedere su una pila dei libri scartati.
<<Vi ascoltiamo>> disse Otrebmu appoggiando la schiena alla sedia e con le braccia conserte, mentre Ikarus prendeva posto su uno sgabello, tenendosi la fronte con una mano.
<<Allora… si intitola “Brevi appunti dai rapporti del Comandante Douglas delle Vedette Imperiali”! Sembra interessante, è firmato da un certo Capitan Aiace Varras, uomo di fiducia del Gen. Gallorum! Hmm accidenti parla di un Wurgron che ha perso qualcosa nell’antro di Red Dragon… poi parla di Auron IV… la Fenice Blu! Per la barba spacca-lame di Ostri! Ragazzi ma questo è un tesoro nascosto!>> esclamò Enricus.
<<Chi cerca trova… un proverbio che non muore mai!>> disse Otrebmu.
<<Dai Enricus sono curiosa, leggete!>> esortò Mariuccia.
<<Qui c’è scritto della vittoria della Fenice Blu contro l’imperatore Auron IV… poi parla di nuovi ordini, relativi al ritiro di truppe dalle terre conquistate... ah leggo della predisposizione dell’esercito dietro le Mura Rosse e di un gruppo di esploratori stanziati qui a Lugonoreum… c’è presente lo scrittore, sarebbe il Capitano Aiace Varras e una decina di uomini con cavalli veloci per il monitoraggio delle terre di Red Dragon e della sua orda. Leggo che l’ordine è stato impartito dallo stesso Comandante della Fenice Blu. Hmmm Parla di un possibile piano di fuga della popolazione direna nel lontano villaggio di Bathav… Parla di un inventario stilato da un certo Ser Rinaldo>> disse Enricus tra una lettura e una spiegazione.
<<Si, capisco. Quella del maestro Logum fu una misura estrema di sicurezza, ben motivata. Visto che Direnia non godeva più della tolleranza di Red Dragon, perché da allora non faceva più il suo gioco, era passata dalla parte delLo Regno. Poi avete letto di ser Rinaldo, allora doveva essere il lanciere della Fenice Blu, da quel che so>> spiego Ikarus.
<<Quell’inventario potrebbe contenere informazioni riguardo lo Spartito Obliato>> dedusse Otrebmu.
<<Su continuate, cosa dice ancora?>> domandò Mariuccia.
<<Nulla di buono>> esclamò Enricus.
<<Come sarebbe a dire? Che c’è scritto?>> intervenne Otrebmu seriamente interessato.
<<Parla di un terribile fatto accaduto nella notte del… non si legge il giorno, i numeri sono stati cancellati dall’umidità… però si legge anno 917 mese di marzo. Infatti è anche l’ultimo appunto, da qui in poi non è stato scritto più nulla! Vi leggo le testuali parole. È notte fonda, qui al fortino di Lugonoreum aleggia un clima di terrore tra i miei pochi esploratori. Temono un attacco massiccio e improvviso delle forze oscure di Red Dragon. Siamo pronti a correre e avvisare in tempo la prima linea difensiva di Direnia, il Gen. Gallorum dei Direnia Knight attende il nostro segnale, per far schierare tutte le truppe nel giro di pochi secondi, dietro a baliste, catapulte e trabucchi. Il piano è semplice usare tutta la forza bellica esistente, nella speranza che arrivino presto i rinforzi dal continente centrale. Ho dato l’ordine tassativo di tenere le fiaccole spente, per non far capire al nemico la nostra presenza. È passata mezz’ora, ringraziando il cielo, nulla di anomalo. Manco a finire di scrive, mi si è presentato il soldato Markus davanti alla mia stanza. Mi riferisce di aver visto a Nord-Est del fortino delle forti luci e bagliori, proprio dove è appostato l’intero esercito. Non vorrei che i nemici abbiano preso un'altra direzione, saltando il nostro posto di controllo. Sono passate due ore, ho pensato di lasciare la mia postazione, rischio la mia carriera da ufficiale, ma il dubbio è forte, sento che è successo qualcosa. Decido con i miei uomini di ritornare all’accampamento delle Mura Rosse, insolitamente i cavalli sono nervosi, non è un buon segno>>
<<anno 917 mese di marzo? Questo avvenimento che state leggendo deve essere accaduto dopo la sconfitta dello stesso Wurgrun che ha perso gli oggetti, che avete dapprima accennato, da parte della Fenice Blu>> intervenne Ikarus, per poi consentire a Enricus di poter continuare a leggere.
<<Nel seguito c’è scritto… Non è possibile! Qui siamo dinanzi a un massacro di proporzioni bibliche! L’intero esercito di Direnia annientato, ci sono solo pochi superstiti e tutti in pessime condizioni. Ho domandato ad uno di loro di cosa fosse successo, mi ha risposto che un vampiro con uno strano cappello ha improvvisamente iniziato ad attaccare gli uomini più forti di Direnia, e una volta eliminati, si è levato al cielo e ha evocato una grossa sfera di fumo nero, che lanciandola ha provocato un esplosione immane. A queste parole stentavo a credere, ho deciso di portare tutti i feriti a Bathav e accompagnato da un solo soldato, mi sono recato a Direnia. Una volta entrati in capitale, quello che vi abbiamo trovato fu distruzione e morte. Cos’è successo? Perché? Dove sono i rinforzi, che la Fenice Blu delle profezie ci ha promesso?Temo che il campo di battaglia si sia spostato altrove, non vedo alcun nemico, sembra che sia arrivata la fine. Ritorno a Bathav e farò preparare un piano per la resistenza, siamo in balia dei mostri di Red Dragon. Se uno di loro è stato in grado di fare tanto, ho paura che non rivedremo mai più la luce del sole>> finì di leggere Enricus.
<<Che storia terribile>> affermò Mariuccia rattristita, come se avesse vissuto di prima persona la storia raccontata in quel piccolo libricino nero.
<<Non c’è nessun libro che parli di questa storia, o almeno che io abbia potuto leggere. So che l’ultimo campo di battaglia fu il Sacro Suolo delLo Regno, ma non avevo mai capito il perché non lo fu Direnia essendo più vicina all’antro di Red Dragon?!>> si domandò Otrebmu.
<<Beh penso che la risposta sia semplice, quello fu molto probabilmente un imprevisto. Ricordiamoci che i Wurgrun erano sei, anche con uno in meno, ne rimanevano cinque. Mi sembra proprio la loro opera di distruzione. Distruggere interi eserciti in quel modo, sarebbe impossibile anche per cento dei miglior arcivassalli maghi delLo Regno! E le creature diaboliche dell’orda nera di Red Dragon erano più o meno allo stesso livello dei nostri>> ragionò Ikarus.
<<Già. Ma tornando a noi, avete sentito cosa ho letto? Il libro parla di un certo inventario stilato da Ser Rinaldo, potrebbe essere un indizio! Dovremmo cercare a Bathav, sento che troveremo qualcosa là! Magari le informazioni riguardo quella famosa stanza segreta di cui parlava il Maestro dei Monti Jesl!>> esclamò Enricus sicuro di quel che diceva e chiudendo il libro.
<<Si avete ragione, perché si è parlato di Ser Rinaldo, quindi la faccenda ha a che fare con la Fenice Blu, di cui il Maestro era il comandante, quindi ci deve essere un collegamento tra l’Inventario, la Stanza Segreta, i Tesori della Vecchia Direnia e lo Sparito Obliato!>> intervenne Mariuccia.
<<Dobbiamo solo sperare che il mostro raccontato dal libro, non abbia polverizzato proprio tutto!>> disse Otrebmu alzandosi dalla sedia.
<<Una traccia l’abbiamo trovata, ora andiamo a dirlo a Ser Gianlù>> concluse Enricus.
Enricus, Ikarus, Mariuccia e Otrebmu uscirono dalla biblioteca archivio, avendo appena trovato un indizio.
Il sole aveva appena tramontato, quando tutta la rimanente compagnia dei Sin Fein fu radunata dal Vassallo Gianlù nella sala del principe Lumix. Vi erano presenti DragonKnight, Black Drake, Eruner, Kreit, Thor, Enricus, Ikarus, Otrebmu, Mariuccia e ovviamente il principe Lumix, il comandante del fortino e i suoi ufficiali. Gianlù diede la parola ad Enricus, il quale espose l’inaspettata scoperta fatta all’interno della Biblioteca Archivio, il libricino nero e la sua storia. Tutti i presenti, tranne i quattro che l’avevano scoperto, rimasero senza parole nel sentire i fatti in esso riportati, risalenti a oltre ottant’anni fa durante la leggendaria Battaglia dei Draghi. Gianlù decise allora di mandare Enricus, Ikarius, Otrebmu e Mariuccia a Bathav per effettuare la nuova missione di ricerca, nella speranza di arrivare presto a seguire la giusta pista, che avrebbe portato allo Spartito Obliato; l’oggetto dai mistici poteri, che se ancora intatto avrebbe potuto aiutare a sedare una sanguinosa guerra civile messa in atto dai fratelli di Lumix.
Stabiliti i prescelti per la missione di ricerca, il resto della compagnia Sin Fein decise di continuare a rafforzare il fortino di Lugonoreum e ad allenare i soldati di Lumix.
La notte passa e il giorno seguente Enricus, Ikarius, Otrebmu e Mariuccia si incamminano per Bathav.
[Modificato da SolarKnight 22/03/2016 20:33]






Lottare per rinnovare il presente. Bisogna lottare sempre, fino all’ultimo respiro, questa è la condizione umana.

Il male maggiore proviene da piccole impostazioni di pensiero sbagliate

[SM=x92774]Regio Analista e Vassallo del Regno di Blue Dragon
[SM=x92726]Cavaliere
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