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Lo Spartito Obliato -aggiornato per la lettura di tutti-

Ultimo Aggiornamento: 25/06/2016 19:03
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Cacciatore di demoni
Regio Analista
27/01/2016 15:21
 
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Appunti di un soldato direno, parte terza: Aria di guerra

Sono passati alcuni giorni da quando ho abbandonato i cavalieri di Rufus con l’intenzione di iniziare a viaggiare, ma passare da soli da una regione all’altra di Direnia è a dir poco impossibile;quindi avendo deciso di seguire ser Romualdo, fin quando termineranno le ostilità tra i principi per il trono di Direnia, spero di arricchire il mio sapere e la mie capacità nell’arte della spada. Oggi abbiamo aggirato i controlli di confine e ci siamo introdotti di nascosto nella regione del Galandrax, non ci resta che farci accettare dagli ufficiali del principe Lumix; questo non dovrebbe essere un problema perché ser Romualdo è molto rispettato e conosciuto… è sempre un maestro cavaliere dei specializzati esploratori reali! La gente dei piccoli villaggi del Galandrax vive nel terrore; quando siamo passati si respirava un clima teso, dove non di rado in una calma apparente qualcuno inizia a sbottare di brutto. Certo che questa è una delle regioni direne più povere in assoluto, sarà per via della vicinanza alle orride catene montuose a sud, ma il commercio e ogni attività ad esso collegata sono paurosamente fermi. Mai visto tanta povertà in vita mia, non solo i pascoli sono scheletrici e le coltivazioni avvizzite, ma gli stessi abitanti sono segnati dalla fame. Perfino l’erba è secca! E sarà peggio quando gli eserciti inizieranno a farsi guerra sul serio. Ci stiamo incamminando al fortino di Lugonoreum, dove da alcuni anni risiede il principe Lumix, che ha pressappoco la mia età, ma per la sua bontà d’animo si è circondato di molti maestri cavalieri e genieri di grande esperienza e forza di volontà. Però dinanzi ai miei occhi vedo sempre la miseria, non riesco ad essere fiducioso negli eventi futuri,non capisco perché c’è questa grande ostilità tra i fratelli reali?! Stanno facendo soffrire i popoli di Direnia. A volte mi chiedo dov’è Dio? Perché non fa qualcosa? Non è giusto che ci sia tanta sofferenza, per via di qualche principe avido ed egoista. Quando ho posto questa domanda, Ser Romualdo mi ha sgridato, e mi ha severamente proibito di pensare che la colpa di tutto questo è di Dio. Lui è convinto che il Signore non vuole la nostra sofferenza, e in un modo e nell’altro fa sì che le cose possano cambiare in meglio, anche senza il suo diretto intervento. E’ convinto che arriverà qualcuno da oltreoceano. Se si riferisce agli uomini di Blue Dragon, ancora non ho visto nessuno e non credo che siano disposti a rischiare la propria vita in un paese che non gli appartiene. Il Regno di Blue Dragon a confronto con Direnia è così insignificante, che aiuti può dare? Al riguardo sono ancora del tutto scettico, ma la convinzione di ser Romualdo in un certo modo mi da sicurezza, staremo a vedere...


La nave fluttuò leggera e finalmente, rallentando la sua corsa, cominciò la discesa, planando dolcemente, finché non si stabilizzò ad alcuni metri dal suolo, dopodiché vennero gettate le ancore. Secondo le mappe, quella era una zona disabitata per molti chilometri di distanza e pertanto era impossibile che qualcuno li scoprisse. Gianlù ed Enricus, convocarono tutti i membri della spedizione nella cabina del comandante per parlare loro. DragonKnight, arrivato nella cabina, comprese che le vacanze erano finite. Adesso cominciava la vera impresa, la grande storia. I templari Sin Fein, aiutati anche da chi come lui non ne faceva parte, cominciavano una nuova avventura che avrebbe dovuto decidere le sorti di Direnia e probabilmente del mondo intero. Nella cabina lui, come del resto tutti gli altri, restò in silenzio aspettando che Gianlù ed Enricus parlassero. Eruner era sul ponte, con i gomiti appoggiati sul bordo di coperta, a osservare la costa Direnica. Un venticello leggero faceva svolazzare dolcemente il mantello dei Templari e aumentava l'atmosfera di pace che aleggiava sull'area. Sembrava quasi impossibile che in quello esteso e verdeggiante Paese vi fosse una guerra civile. Otrebmu osservava da qualche minuto il giovane Paladino, quasi dispiaciuto di doverlo disturbare dalla "meditazione" nella quale era impegnato. Con rammarico, gli si avvicinò, dicendo: <<Messere, Gianlu ed Enricus vorrebbero che andassimo tutti nella cabina del capitano. Penso vogliano esporci il piano d'azione>>.
Il mago dell'Acqua si staccò con un sospiro dalla paratia lignea, ringraziando il cavaliere a bassa voce ed incamminandosi verso gli alloggi del capitano, seguito dall'altro Templare. Appena arrivarono, Eruner bussò leggermente ed entrò, sventolando un “buongiorno”, che era più una forma di cortesia che un saluto vero e proprio. Otrebmu era sempre più perplesso sul suo cambiamento di umore. La camera del capitano si era riempita presto con tutti i seguaci di Blue Dragon, che aspettavano con pazienza da tanto tempo il resoconto dei due vassalli riguardo alla loro missione. Il mancato esercizio per tanto tempo da parte degli uomini, li aveva portati ad una strana malinconia che essi mal sopportavano. La birra che Eruner distribuiva a tutti non era mai stata gradita come in quel momento. Perfino da ser Otrebmu, che era molto restio per quanto riguardava l'alcol, comunque tese la mano per prendere un boccale. Ma la stessa fu ritirata nel medesimo istante con un piegamento di labbra all'ingiù a dimostrazione che non aveva cambiato parere. Finalmente sembrava che l'attesa fosse finita e che l'agognato mistero si sarebbe svelato. Rowena guardava incantata le piccole particelle di polvere nel riverbero della luce che prepotentemente entrava dall'oblò di legno, che divideva l'ambiente in due parti distinte. Sembrava fatto apposta, da una parte c'erano gli Aspiranti e i Vassalli di Blue Dragon, dall'altra il capitano del vascello e un mozzo che rimaneva in ombra. Stava sempre con la testa bassa, quasi per nascondere la propria faccia. Era vicino alla porta, quando Gianlù con un cenno della mano fece capire che voleva parlare. Alkor si era accomodato da poco su una sedia un po’ in disparte rispetto ai compagni e stava ingannando l'attesa dell'imminente discorso da parte di Gianlù e Enricus guardando fuori da un oblò. Alkor osservò che il cielo era terso e le rade nubi correvano veloci sospinte dal vento dell'est. Gli uccelli volavano giocosi in quell'immensità azzurra e niente pareva presagire disgrazia. L'aria però all'interno della cabina faceva intendere il contrario, mentre fuori sembrava tutto calmo e tranquillo all'interno la tensione era palpabile. Molti erano curiosi sulla prosecuzione della missione ed in un certo senso ne erano eccitati, altri avevano altro a cui pensare, altri ancora infine invece sapendo già cosa li attendevano stavano cercando il modo migliore per dirlo. Le cose da fare e da dire erano molte, ma il silenzio che era calato nella saletta sembrava interminabile e solo dopo molti minuti Gianlù si schiarì la voce pronto a parlare. Aveva finalmente deciso cosa dire e cha compito affidare ad ogni componente di quel gruppo di affiatati eroi.
Gianlù, fece scivolare tranquillamente lo sguardo su quel gruppo di guerrieri, avvezzi al combattimento come all'ilarità, a veder in faccia la morte ed il volto di qualche dolce fanciulla nelle taverne in tempo di pace, e dopo averli esaminati uno ad uno nuovamente, quasi fosse la prima volta che li vedesse, parlò: <<Come vi abbiamo detto, io e ser Enricus, la missione ha due obbiettivi. Primo, la ricerca di questo spartito obliato, composto dall'antenato di Enricus. Secondo, ma molto più importante, portare a termine una missione diplomatica vitale, tesa ad assicurare al principe Lumix il trono reale. In questo modo ci assicureremo un futuro di pace>>
<<Ma come prima cosa tutti noi dobbiamo capire con chi abbiamo a che fare. Questo è il momento di chiarire ogni aspetto della vicenda, ser Gianlù>> intervenne Enricus.
<<Se ricordate, dopo la riunione tutti noi ci siamo separati per approvvigionarci per il viaggio. Ebbene dopo che ho preso le mie cose, sono andato a far un salto in gerusia, dove sapevo di incontrare il Sommo Palank, visto che il Sommo Ostri era andato via per una missione segreta su un isola a nord del Katai. Quando sono entrato, sua maestà era in compagnia di ser Madhead>> elucubrava a voce alta Gianlù.
<<Il caro ser Madhead, qualcosa mi dice che c’è qualche sua informazione>> disse con aria quasi nostalgica lady Rowena.
<<Quella vecchia volpe, non gli sfugge niente. Con la sua saggezza potrebbe essere un ottimo sostituto Sommo in qualsiasi momento>> aggiunse Enricus maneggiando un'altra pinta offerta da Eruner.
<<Ragazzi… eh…>> disse Gianlù facendosi riempire il boccale, e continuò a dire:<<Come avete potuto intuire, ser Madhead mi ha informato della delicata situazione in cui si trova Direnia, visto che tempo fa è stato al cospetto di Re Rhupert come ambasciatore delLo Regno. Prima che il nuovo re direno lo trovassero assassinato. Mi ha informato di molti fatti che noi al continente centrale eravamo all’oscuro>>
Il resto degli uomini di Blue Dragon, alle parole di Gianlù, rimasero molto incuriositi e desiderosi di sapere del contenuto dei rapporti stilati da ser Madhead, un uomo che era l’incarnazione della diplomazia.
<<Dopo la morte di re Taul, la corona passò di diritto al primo genito Rhupert, ma purtroppo, rispetto al genitore novantenne avanzato, il nuovo re era di salute assai precaria. Si dice che non dormiva la notte, e ogni volta che poggiava la testa sul cuscino la tosse lo prendeva di soprassalto. Una vera sfortuna, perché era un uomo mite e molto giudizioso. Re Rhupert per questo non se la sentì di amministrare un regno, da poco uscito dalla profonda crisi a seguito della Battaglia dei Draghi di oltre ottant’anni fa, dove essere in salute e lucidi per prendere decisioni importanti è fondamentale. Allora, dietro suggerimento di molti gerarchi di Direnia, Re Rhupert prese la decisione di passare la corona ad uno dei fratelli e all’inizio di quest’anno tenne un discorso davanti al suo popolo. Appellandosi ad un’antica legge, dove aspiranti al trono dovevano far valere le proprie ragioni dimostrandone di esserne degni, diede inizio alle prove di iniziazione nella nuova arena! Vi era anche ser Madhead ad assistervi, autorizzato dal re in persona a valutare e dare opinione, in mezzo al Consiglio dei gran gerarchi al completo>>
<<E chi erano i fratelli pretendenti? Ovvero sappiamo tutti del famosissimo principe Rufus rifiutato come Aspirante Vassallo, escluso Lumix che dobbiamo aiutare, gli altri due chi sono?>> iniziò a domandare il giovane Thor.
<<Allora vi parteciparono, oltre ai principi Rufus e Lumix, anche il principe Julius e la principessa Lucrezia!>> rispose Gianlù.
<<Certo che si è dato da fare in vita il vecchio Re Taul. Ah ah ah ah>> disse in tono pregno di sarcasmo DragonKnight.
<<Povera moglie!>> disse Mariuccia
<<Quale delle tre ex regine? Le defunte Argelia e Raisa, o l’attuale regina madre Flavia?>> domandò ironico Gianlù.
<<Ah Re Taul ha avuto tre regine. E chi è madre di chi?>> domandò Arkan fattosi prendere dal discorso.
<<La defunta regina Argelia era la madre del maggiore e del principe Rufus, con quest’ultimo è morta nel darlo alla luce. Mentre l’oramai trapassata Regina Raisa era la madre della principessa Lucrezia e del principe Julius. Per la cronaca fu trovata avvelenata, l’assassino fu immediatamente giustiziato e il mandante non è mai stato scoperto>> disse Gianlù.
<<Scommetto che sia stato qualcuno che ha buon influsso sulla famiglia reale, sempre se non è stato uno dei principi. In questo caso il primo indiziato è il principe Rufus!>> ipotizzò Otrebmu.
<<Può darsi, può darsi… ovviamente Lumix è il figlio della regina madre Flavia, quasi coetanea con la principessa Lucrezia>> affermò Gianlù.
<<Vi siete informato bene Gianlù>> disse Enricus.
<<Si, però stiamo perdendo il discorso. Ritornando a noi, le prove d’iniziazione nessuno le ha superate, perché Rufus è stato troppo impulsivo, Lucrezia è stata troppo dipendente dai servi, Julius è risultato troppo sprezzante e Lumix mancava d’esperienza. A questo punto, lo stesso ser Madhead ha suggerito al re, con l’approvazione dei gerarchi, di mettere ulteriormente alla prova i quattro fratellastri. Ovvero affidare per sorteggio una delle… manco a farlo a posta… quattro regioni di Direnia, esclusa l’area della Capitale, per un periodo necessario nel valutare le capacità gestionali dei quattro fratelli. Sarebbe andato tutto liscio, se non avessero accoltellato alla schiena il buon Re Rhupert>> spiegò Gianlù.
<<Certo che Direnia non è cambiata nella storia, sempre vittima di intrighi di palazzo>> asserì Enricus.
Gianlù arrivato a questo punto tirò fuori una grossa cartina geografica dedicata solamente al continente occidentale, e la dispiegò sul tavolo della cabina del capitano.
<<Ora viene la parte interessante per il piano! Allora come Otrebmu ben dovrebbe sapere, visto che legge montagne di libri come io scolo montagne di botti piene di Liquore di Sangue di Drago! I territori direni sono divisi in cinque aree, quello centrale ove sorge la capitale. L’area immediatamente a nord è la militarizzata regione di Surad. Questa grossa area, che si estende ad nord di Surad dominando l’Oceano dei Coralli con questo grandissimo golfo, è la ricchissima regione di Bathav. Questa ancora più a nord è la sconfinata regione di Vigel, che confina con le foreste abbandonate di Litonia. E questa a sud di forma triangolare schiacciata tra i territori della capitale e le catene montuose proibite, ovvero dove viveva quella carogna di Red Dragon, è la povera regione del Galandrax!>> disse Gianlù mostrando a tutti la mappa e le relative regioni geografiche.
<<Non ditemi che a Lumix è toccata quest’ultima regione?>> interruppe con una domanda Alkor.
<<Si… ironia della sorte>> rispose Gianlù.
<<Che sfiga!>> pronunciò Thor saltando quasi in piedi.
<<A chi sono toccate le altre regioni?>> domandò Mariuccia.
<<La regione di Bathav è toccata a Lucrezia, quella di Vigel a Julius e Surad a Rufus>> rispose di nuovo Gianlù.
<<Niente da fare, ha pienamente ragione il Sommo Ostri a dire che il caso non esiste! Mi sembrano scelte a posta, non è che hanno truccato il sorteggio?>> domandò Enricus.
<<Ehi ehi ehi, calma con le domande. Purtroppo è andata realmente così e ser Madhead che era presente me lo ha assicurato anche a me, quando l’ho domandato a mia volta. Sapete benissimo tutti, che un Vassallo dell’esperienza di ser Madhead non si fa ingannare. Attualmente l’area della capitale è amministrata dal consiglio dei gerarchi e dalla regina madre. Quest’ultima è totalmente inerme, non prende decisioni ed è all’oscuro di tutto, ma per sua fortuna è protetta dalla riformata Guardia Reale Direna. Secondo il Sommo Palank, essendo la regina Flavia ancora giovane e appetibile, qualche gran gerarca è interessato a proteggerla, sperando che i principi annientandosi a vicenda, si possa fare avanti in un secondo momento e insediare il trono e insidiare la stessa regina. Visto che dobbiamo schierarci con quello più idoneo a portare la corona, ovvero il giovanissimo figlio della regina Flavia. Ecco il piano che ho ideato. Per far ciò, sbarcheremo dall'aereonave, e camuffati da guerrieri comuni, galopperemo verso Galandrax, dove Lumix si è rifugiato. Ufficialmente, saremo un gruppo di mercenari in cerca di ingaggio, e ricordate, nessuno al di fuori di noi, deve conoscere la verità. Penso che ho detto tutto quello che sapevo, e solo Dio sa cos’altro ci aspetta. Qualcuno vuole aggiungere qualcosa?>> domandò infine Gianlù ai compagni dopo un esauriente discorso.
DragonKnight fece segno di no con la testa, si avviluppò nel mantello e chiuse gli occhi, come se stesse pensando a qualcosa. Sarebbero mai riusciti nell'impresa? Ci sarebbero stati gravi perdite? Lo Spartito verrà ritrovato? Queste erano le domande, i pensieri, che il paladino lì, nella camera, si poneva con esiti struggenti.
Alla domanda posta da Gianlu, invece Alkor si alzò in piedi mostrando la sua necessità a formularne una a sua volta. Gianlù lo vide e con un cenno della testa gli diede il beneficio di pronunciarla. Gli altri si voltarono a osservare il Cavaliere del Drago aspettando il suo intervento.
<<Sir Gianlu, voi dite che la missione è divisa in due parti, quindi la mia domanda è se non sia il caso di dividerci in modo da perdere il minor tempo possibile!?>> poi, detto ciò DragonKnight aggiunse: <<non ho altri quesiti>>. E si risedette aspettando una risposta.
I compagni a quel punto guardarono il Vassallo aspettando anch'essi delucidazioni. Enricus lo guardò e sorrise per un attimo. Poi disse: <<Non è possibile. Il tutto è strettamente collegato e una divisione può esserci fatale. Non guardatemi con quelle facce... si è sempre detto che l'impresa sarebbe stata molto difficile! Uniti non avremo problemi, ma divisi sarà impossibile per noi sopravvivere. Anche le milizie di Direnia sono sulle tracce dello spartito, noi, secondo i miei calcoli, abbiamo ancora un certo vantaggio, ma è sempre possibile incontrarle per via! Poi come detto prima del viaggio, in taverna, alcuni dei fratelli si stanno circondando di potenti stregoni e altri pericolosi soggetti>>
Detto ciò il bardo si risedette. Otrebmu era seduto composto con le braccia conserte, e aspettava che venisse spiegato come si sarebbero mossi ora che erano giunti a destinazione. Mariuccia, rimessasi in disparte per un po’ di tempo, annuì dal suo sgabello in un angolo. La luce filtrava debole, e la ragazza osservava la stanza con sguardo calmo, il volto leggermente stanco. Sembrava stufa di aspettare, era pronta all' azione come sempre. Partire con i suoi compagni era la cosa che più amava al mondo. Viaggiare le era sempre piaciuto, e poterlo fare per il Regno la rendeva felice e la incitava al meglio. La stanza piena di uomini di valore aveva un aspetto accogliente, familiare per la giovane, che trovava in ognuno un compagno di viaggio, quanto un fedele amico. Era pronta a dare qualsiasi cosa per ognuno di loro. La compagnia era in un momento di silenzio, tutti si guardavano l' un l' altro, ritrovando a poco a poco la determinazione.
<<Se questo è quanto, allora non vedo il motivo di indugiare oltre!>> disse Alkor spezzando il silenzio e mentre si alzava nuovamente in piedi disse: <<Col vostro permesso, mi congedo e vado a organizzare il mio armamento>>
Guardò un momento i suoi compagni e si avviò verso l'uscita della sala. In realtà non aveva grosso bisogno di organizzare lo zaino. Come sua abitudine lo aveva già preparato dalla mattina. Voleva solo sollecitare i compagni all'azione, non sapeva, infatti, quanto tempo ancora sarebbe rimasto con loro. Sperava solo abbastanza a lungo per concludere la missione. Cinque minuti dopo essere uscito dalla sala riunioni il Cavaliere del Drago, armato di tutto punto e accompagnato dal fedele Drago, era già sul ponte in attesa dei compagni. Ben presto anche gli altri li raggiunsero.
Una volta usciti tutti fuori dalla cabina del capitano, Gianlù fece portare dalla stiva alcune armature logore ed altri capi di vestiario, poi disse: <<Non temete, sono state trattate magicamente, in modo da aver l'aspetto di armature da mercenari, ma sono resistentissime e leggerissime, inoltre, sono fatte apposta per poter esser indossate sopra le vostre di armature>>
Il pensiero di ricoprire la sua scintillante armatura argentata da una logora corazza non esaltò il Cavaliere del Drago, che però la indossò conscio della segretezza della missione. Al contempo nemmeno Rethar era convinto di quella ferraglia, anche se magica. Ovviamente non poteva mantenere la sua forma originale, avrebbe attirato troppo l'attenzione, ma allo stesso tempo la sua trasformazione preferita di combattente umano con corazza simile a quella di Alkor non era consona alla segretezza. Decise così di provvedere a modo suo. Guardò per alcuni istanti le corazze poste sul ponte e pronunciò alcune arcane parole. L'immagine del Drago ondeggiò per alcuni istanti, poi al suo posto un giovane mercenario dai tratti comuni e con indosso una vecchia armatura fece la sua comparsa sul ponte del vascello. L'unica cosa che ancora poteva tradire l'origine non umana di Rethar erano gli occhi. Questi infatti erano senza pupilla e di color grigio perla. Inconveniente comunque prontamente risolto da un elmo con visiera. Il Drago soddisfatto fece una leggera smorfia di apprezzamento, appoggiandosi poi alla balaustra in attesa di ordini. Eruner si avvicinò in silenzio all'armatura più emaciata che c'era, prendendola. Togliendosi la cappa dei Sin Fein e l'armatura nera indossò con lentezza il nuovo armamento e prendendo dal cumulo di vestiario un logoro mantello nero, vi si celò, calandosene sul volto il cappuccio e andò ad appoggiarsi alla balaustra della coperta. Gianlù assistette ridacchiando alla "vestizione", ben conscio che quelle armature logore non attiravano troppo i suoi compagni. Otrebmu annuì senza dir nulla, aveva indossato l'armatura di camuffamento senza entusiasmo, ma capiva che andava fatto, sperava solo che non lo avrebbe impacciato troppo in caso di scontro.
<<Benissimo, se tutti son pronti, possiamo anche partire. Diamo il via alla missione!>> enfatizzò Gianlù.
I combattenti di Blue Dragon scesero dalla nave e montando in groppa ai loro cavalli, iniziarono il lungo viaggio verso la dimora di Lumix, non molto distante dal luogo dell’ancoraggio. Ovunque i loro sguardi cadevano, si notavano segni che presagivano un aria nefasta. Infatti i campi erano spogli, nessuno li lavorava, come se i contadini avessero fatto a gara per accumulare tutte le risorse, in attesa dei tempi cupi. La gente della regione del Galandrax era molto occupata a pensare ad altro, che un manipolo di mercenari. Nessuno li osò molestare, un gruppo così folto di cavalieri armati non erano certo una buona preda per i banditi di strada, mentre di pattuglie militari non vi era l'ombra, probabilmente tutti radunati nelle loro fortezze in attesa di dar inizio alle ostilità. La guerra civile Direna era dietro l’angolo. Finalmente, dopo alcune ore di cavalcata in quella calma surreale, giunsero al fortino di Lugonoreum in cui Lumix dimorava. Nonostante sembrasse che una gran parte delle pattuglie militari si fosse radunata nel villaggio adiacente e quindi rappresentasse una valida manodopera, il fortino mostrava un’aria dismessa, come se fosse alla mercé delle avverse condizioni climatiche e al tempo. Tutt' intorno, estesi campi incolti si perdevano a vista d'occhio, la mancanza di contadini in salute si vedeva chiaramente. Gli uomini del Sommo Blue Dragon, camuffati da comuni mercenari, scesero dai loro cavalli, preferendo avanzare a piedi, guidando le cavalcature da terra. Sorpassarono alcune guardie, all' esterno, che li osservarono senza dir nulla oramai anch’essi provati dalla fame, fino a giungere ai cancelli del fortino. Le mura erano alte e massicce, logore in alcuni punti, e protette da alcune sentinelle e qualche palizzata in cima, dietro la merlatura.
<<Credevo che su tutto il territorio direno ci fossero fortificazioni ben operative come nella capitale e invece mi ricredo>> disse pensieroso DragonKnight per poi continuare nella mente: Decisamente i libri che ho letto su di lei dovevano avere informazioni false o risalenti a molto tempo prima.
<<Sembrerebbe che Lumix sia messo molto male. Evidentemente la sua regione dipende molto dai collegamenti con le altre, per questo per nulla autosufficiente. Dovrei mettere mano a due o tre punti delle mura... Sì, sì, mi divertirò un mondo a rimodernare questo posto>> iniziò a ragionare parlando Eruner.
L’Aspirante Vassallo dai capelli corvino era stranamente contento di quell'idea, senza porsi il problema che forse nessuno glielo avrebbe chiesto. Stranamente, i suoi compagni scoprirono un lato del carattere del Paladino sconosciuto: adorava occuparsi di fortificazioni. Gianlù rise ai commenti di Eruner, ricordando come, l'aspirante Vassallo, le prime volte che giunse nel Regno, demolì più volte la taverna, ed ora parlava di ricostruire. Nel ricordare, Gianlù lo fece parlando naturalmente. Tutti stavano ancora ridendo della battuta spontanea di Gianlù, quando giunsero alle porte del palazzo in cui risiedeva il principe Lumix. L'Ufficiale di picchetto, sbarrò loro la strada chiedendo chi fossero e cosa volessero. Fu Gianlù a rispondere: <<Siamo una compagnia di ventura mercenaria, siamo qui per metterci al servizio di Lumix>>.
L'ufficiale stette un attimo a squadrarli, valutandone l’aspetto logoro, ma vedendoli robusti e ben armati, li giudicò certamente ottimi combattenti.
<<Aspettate qui, vado a vedere se il mio signore vuol ricevervi>> disse l’ufficiale, poi si voltò inoltrandosi nel palazzo.
DragonKnight era abituato ad aspettare, ma questo era davvero troppo! Sembrava che giorni interi fossero passati da quando l'ufficiale era andato a parlare con Lumix. Stava per sfoderare la spada ed entrare dentro roteandola, quando l'ufficiale uscì e li invitò ad entrare. Dei soldati portarono le loro cavalcature nella stalla mentre i finti mercenari salivano quei pochi piani che la fortezza di Lugonoreum possedeva. Arrivarono in un ampia sala ricca di blasoni, trofei da caccia e ampie vetrate sui lati; in fondo ad essa il principe Lumix sedeva con il suo mantello caldo di color verde imperiale, affiancato a destra da tre maestri cavalieri e uno strano soldato armato di lancia, mentre a sinistra era affiancato dal comandante del fortino e i suoi due attendenti. Il comandante fece avvicinare i mercenari, uno per uno, in modo di averli tutti sott'occhio, nonostante fossero circondati da molte delle proprie guardie. Una volta che ebbero finito il principe Lumix si schiarì la voce e parlò con la voce grossa, per non far capire che, al contrario, aveva una voce fine e bassa.
<<A vedere alcuni di voi, sembrano ottimi mercenari, ma la ragazza e il falco bianco sembrano sospetti e mi fa pensare ad altro. Da dove venite ser Gianlù?>> domandò il principe Lumix alzandosi in piedi.
<<Ah dite loro?!>> esclamò il finto capo dei mercenari, pensando: Stupida Kreit, voi e la vostra vanità, non mi ero accorto che non avete indossato l’equipaggiamento da mercenario!
Il Vassallo voltato verso Kreit, arrabbiato aggrottò un sopracciglio.
<<È colpa mia sua altezza! Ho pregato ser Gianlù di prendere nel nostro gruppo la ragazza e la sua bestiola, essendo lei un’ottima maga. Sapete di questi tempi non è facile andare in giro solamente armati e senza una protezione magica>> intervenne Black Drake.
Grazie Black, sei davvero in gamba! Non voglio saltare la copertura per una sciocchezza. Pensò Gianlù.
<<Si è così, principe>> affermò la ragazza magica, con il falco che stiracchiò le ali.
<<Comunque siamo originari di Crelia e la nostra ultima commissione l’abbiamo sbrigata a Griferia. Penso che non ci siano problemi maestà!>> domandò Gianlù.
<<No affatto. Ho solo domandato, perché dovete sapere già due volte hanno tentato di infiltrarsi nel mio fortino e tentato di assassinarmi!>> dichiarò il giovane principe.
<<Capisco, so che i vostri fratellastri rivali fanno di tutto per aggiudicarsi il trono>> disse Gianlù.
<<Se permettete sua altezza, vorrei porre io qualche domanda>> intervenne il comandante.
<<Ehm si, concesso comandante Metellius>> disse il principe Lumix.
Gli uomini di Blue Dragon iniziarono a mettersi sulla difensiva, i Vassalli avevano intuito che dovevano convincere il ben più esperto comandante.
<<Perché dei mercenari hanno scelto di prender commissione proprio dal principe più svantaggiato dei quattro? Non è una scelta intelligente!>> disse interrogatorio il comandante del fortino.
Hmm immaginavo che avrebbe fatto una simile domanda. Pensò Enricus, constatando che anche Gianlù se l’era aspettato un intervento esterno al principe.
<<Comandante, noi siamo mercenari, fin quando la missione ci è vantaggiosa avrete il nostro supporto. Poi motivo principale della nostra scelta è che almeno il principe Lumix paga sicuro, anche se poco. Mentre da quel che sappiamo il suo fratellastro maggiore non ci avrebbe sicuramente preso in considerazione, e gli altri due sono un incognita e una probabile perdita di tempo e denaro! Inoltre la stessa domanda ve la potrei porre io>> espresse Gianlù caduto al centro dell’attenzione.
Il comandante annuì e squadrando il capo dei mercenari disse:<<Io seguo sua altezza, perché è l’unico che garantirà alla gente del Galandrax un futuro prospero. In particolare alla mia famiglia e quella dei miei uomini che vivono qui a Lugonoreum>>
<<La bontà di sua altezza il principe Lumix, come per voi, è la nostra sicurezza>> dichiarò Gianlù.
<<Bene principe, credo che ci sono gli elementi che ci garantiscono che ci possiamo fidare. Però voi tenete a mente che verrete seguiti in ogni vostro movimento da una guardia scelta!>> affermò il comandante Metellius.
<<Per noi non ci sono problemi, non abbiamo nulla da nascondere>> domandò Gianlù, che iniziò a osservare i presenti.
Il resto degli uomini del Sommo Blue Dragon, rispetto a ciò che affermava Gianlù, e lo stesso Gianlù, non erano molto contenti di trovarsi seguiti nei loro movimenti. Ma la prudenza del comandante del fortino di Lugonoreum era giustificata, visto il numero e la pericolosità dei nemici del principe Lumix.
<<Allora ser Gianlù prima che vi congediate, voglio spiegarvi un po’ della situazione del mio regno. In modo che quando vi verrà chiesto, ci possiate essere utile. Vi prometto che oltre a ricevere venti kion al giorno, se riusciremo a portare pace nel mio regno, una volta a Direnia vi darò un premio di cinquantamila kion in monete d’oro ed argento>> disse conciso il principe Lumix.
<<Maestà siamo qui ad ascoltarla>> intervenne Gianlù.
<<Ebbene, ad opera di qualche gerarca, nessuno di noi altri principi possiamo accedere nei territori della capitale. Perché questi o sono simpatizzanti con uno dei miei fratelli, o perché mirano a liquidarci tutti, oppure vogliono speculare sull’economie di Direnia, per un motivo o per un altro la regione della capitale è separata dalle altre regioni, avendo rafforzato i controlli di confine. Attualmente a Rufus fa comodo questa situazione, perché può contare sulla mancanza di interventi dalla capitale e su un esercito numeroso e rinnovato a Surad. Il maggiore mira a conquistare militarmente le altre regioni ed accrescere così il suo prestigio militare. Come tutti si sarebbero aspettati, la prima regione che ha mirato è la mia, essendo la più disorganizzata e povera>> iniziò a spiegare Lumix.
C’era d’aspettarselo. In fin dei conti, è una scelta molto sensata. Pensò Otrebmu.
<<Gli altri miei fratellastri non so di preciso che intenzioni hanno, eppure sospetto che ci sarà un’alleanza tra Lucrezia e Jiulius. Essendo entrambi fratelli della stessa madre e di mio padre. Quindi penso, che attenderanno che Rufus mi attacchi e solo allora entreranno in campo, approfittandone della situazione. Quindi aspettatevi tempi peggiori, siete ancora in tempo a rifiutare>> disse il principe Lumix.
<<Il pericolo è il nostro mestiere, anche se non ci conoscete, sappiate che dal continente centrale e a quello orientale, non abbiamo mai fallito… siamo ottimi sabotatori>> disse Gianlù, pesando bene le ultime parole, per non destar sospetti e far intuire qualcosa ai direni.
<<Questa è un ottima notizia>> confermò il principe Lumix.
[Modificato da SolarKnight 27/01/2016 15:21]






Lottare per rinnovare il presente. Bisogna lottare sempre, fino all’ultimo respiro, questa è la condizione umana.

Il male maggiore proviene da piccole impostazioni di pensiero sbagliate

[SM=x92774]Regio Analista e Vassallo del Regno di Blue Dragon
[SM=x92726]Cavaliere
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