00 05/03/2011 12:20
In realtà la riscoperta del diritto romano sicuramente derivante dal Corpus, non è però partita da esso.
Per intenderci: il Corpus stesso in Italia, nella Gallia e in Spagna non aveva avuto quasi nessun successo (se non dopo gli studi delle scuole post 1142); era invece particolarmente utilizzato e quindi noterete immediatamente il perchè in Occidente non andava molto a genio nella parte d'Europa bizantina.
Ricordo che il Corpus è stato pubblicato da Giustiniano nel 534 d.C.e che utilizzava la concezione cesaro-papista (religio instrumentum regni) tipica orientale per cui non fu mai apprezzato dai pontefici né tantomeno dai monarchi dei regni romano-barbarici (Longobardi in Italia Settentrionale, Visigoti, e prima Svevi, in Spagna ecc.); quindi come è sopravvissuto il diritto romano fino al 1142 anno della pubblicazione del Decretum di Graziano? che sarà l'opera fondamentale che spingerà gli studiosi successivi (scuola della glossa e dalla summa in primis) a tornare sul diritto romano per il semplice motivo che Graziano faceva riferimento al Digesto (parte fondamentale del Corpus).

Allora sicuramente il diritto romano sopravvive nella tradizione (quindi oralmente), viene ripreso dalla Chiesa del periodo che non avendo un diritto proprio deve recuperare (Markox scusa il linguaggio) "parti" o se vogliamo istituti dell'antico diritto, ma senza mai citarlo (Ecclesia vivit lege romana, convertendo una legge civile in ecclesiastica e creando quindi le basi del futuro diritto canonico), viene ripreso dai canoni conciliari ed in particolar modo dalle raccolte delle opere dei concili (per citarne una su tutte la Collectio Hispana), ma SOPRATTUTTO e qui viene il colpo di scena il diritto romano era sopravvissuto nel più grande best seller della storia: la BIBBIA!

Papa Damaso attorno al 350 d.C. aveva infatti commissionato a S.Girolamo la traduzione della Bibbia dal greco al latino, ora il problema era che soprattutto il vecchio testamento è impregnato di diritto e ovviamente nel tradurlo Girolamo utilizzò gli istituti ed il linguaggio tipico del vecchio diritto romano, il che spinse tutti gli autori successivi (350 c.a.--->1142 e oltre) a far riferimento a quel tipo di linguaggio, che oltretutto ora veniva appresso per "osmosi" anche dai profani di diritto e da tutti coloro che sapevano leggere il latino.
Il Corpus Iuris Civilis all'epoca di Graziano e delle Scuole, e quindi dei nuovi studi sulla romanistica, è semplicemente il testo che contiene la più grande quantità di diritto romano, ma che deve essere studiato non in sé, bensì per capire le opere ecclesiastiche..poi ovvio da lì il passo è breve e ci saranno stati molti studiosi che volevano studiare realmente solo il diritto romano, ma il tutto (e non sai quanto mi infastidisce ammetterlo) era partito per lo studio di opere meramente ecclesiastiche o, se vogliamo, di diritto canonico.




Odius, pretoriano del Regno e poeta a tempo perso

Il cielo d'Irlanda è Dio che suona la fisarmonica:
si apre e si chiude con il ritmo della musica

Si vis pacem, para bellum. Gaio Giulio Cesare